Un gruppo paramilitare neonazista si rilancia sotto nuovo nome in un raduno
di massa a Budapest.
La Guardia Ungherese (Magyar
Gárdandr) si è anche rilanciata come Movimento Guardia Ungherese in
diversi incontri più piccoli presentati in più parti del paese.
Circa 3.000 aderenti si sono riuniti domenica a Budapest, mentre diverse
centinaia hanno manifestato a Bekescsaba, Szolnok e Mezotur. I
partecipanti alle manifestazioni sventolavano bandiere ed insegne che
ricordavano quelle famigerate delle Frecce Uncinate Ungheresi del periodo di
guerra. Una dimostrazione separata, sempre a Budapest, chiedeva il rilascio di
Gyorgy Budahazy, attivista radicale di destra trattenuto con l'accusa di
terrorismo.
Sempre domenica, circa 400 dimostranti, per lo più anziani, hanno manifestato
a favore del governo e contro la Guardia.
Recentemente i tribunali ungheresi avevano ordinato lo smantellamento della
Guardia con l'accusa di generare tensioni etniche e di minaccia all'ordine
pubblico. Tuttavia, l'ultima sentenza non interferisce sul diritto di adunarsi
pacificamente. Ora la Guardia rivendica di essere un movimento.
Gli esperti legali dicono che questo contravviene alla volontà ed agli scopi
dei tribunali.
I manifestanti a Budapest sono arrivati in abiti civili e solo dopo molti
hanno indossato le uniformi della Guardia. Tra di loro Gabor Vona, presidente
del neonazista
Jobbik, e Lajor Fur, ex ministro della difesa. Vona ha annunciato che se
dovesse ottenere un seggio alle prossime elezioni nazionali, come ci si aspetta,
entrerebbe in Parlamento indossando l'uniforme della Guardia.
Viktor Orban, leader del Fidezs, il partito dominante nell'opposizione e che
probabilmente formerà il governo l'anno prossimo, ha detto che il suo partito
non entrerà mai in coalizione con Jobbik.
Di Fabrizio (del 16/07/2009 @ 09:06:21, in media, visitato 1889 volte)
Segnalazione di Tommaso Vitale
STRANIERI OVUNQUE. KALÈ, MANOUCHES, ROM, ROMANICHELS, SINTI...
E' uscito il diciannovesimo numero di "Zapruder. Storie in Movimento".
maggio-agosto 2009
Lo puoi trovare in libreria o abbonarti per un anno (3 numeri, 30 €).
EDITORIALE Andrea Brazzoduro e Gino Candreva Stranieri ovunque. Su una corda tesa
STRANIERI OVUNQUE. KALÈ, MANOUCHES, ROM, ROMANICHELS, SINTI... Mauro Turrini, Tra stigma e riappropriazione. La questione dell’origine
degli “zingari” e dei “rom”
Benedetto Fassanelli, Un’ostinata autonomia. I rom nell’Europa moderna
Tommaso Vitale, Da sempre perseguitati? Effetti di irreversibilità della
credenza nella continuità storica dell’antiziganismo
LE IMMAGINI Stefano Montesi, Casilino 900
SCHEGGE Luca Bravi, Colpirne cento e rieducarne uno. Internamento e sterminio dei
rom nelle politiche del fascismo e del nazismo
Domenica Ghidei Biidu e Serena Marchetti, Abbecedario coloniale. Memorie di
donne eritree nelle scuole italiane di Asmara
Stefano Agnoletto, Criticare la crisi. A proposito di una categoria fondamentale
della storia economica e del suo uso pubblico
LUOGHI Gino Candreva, Sulukulè, La prima casa. Un insediamento millenario a
Istanbul
ALTRE NARRAZIONI Daniele Biacchessi, Le bombe nelle piazze, le bombe sui vagoni...
Dall’inchiesta al teatro (a cura di Lidia Martin)
STORIE DI CLASSE Marco Brazzoduro, Rom e sinti a scuola. Luci e ombre della scolarizzazione
INTERVENTI Mathieu Rigouste, Meta-manuale di meccaniche securitarie. Introduzione alla
funzione capro espiatorio nel dispositivo di dominio francese
RECENSIONI Tommaso Baris (Mirco Dondi, a cura di, I neri e i rossi), Liliana Ellena (Poropora
Marcasciano, AntoloGaia), Stefano Galieni (Antonio Moresco, Zingari di merda),
Diego Giachetti (Antonio Benci e Maurizio Lampronti, a cura di, Spoon River
1968), Maria Miseo (Timea Junghaus e Katalin Szekely, a cura di, Paradise lost),
Andrea Tappi (Michele Colucci, Lavoro in movimento).
Di Sucar Drom (del 16/07/2009 @ 19:56:27, in Italia, visitato 1880 volte)
Il Tribunale amministrativo regionale (Tar) del Lazio con la sentenza del
24 giugno 2009 ha dichiarato illegittimi e annullati l’art. 1, co. 2, lett. c)
delle ordinanze del Presidente del Consiglio dei Ministri del 30 maggio 2008,
attuative del cosiddetto decreto sicurezza del 2008, laddove consentono di
procedere all’identificazione delle persone, anche minori di età, attraverso
rilievi segnaletici. Illegittime anche alcune norme del Regolamento dei campi
nomadi per le comunità rom nella Regione Lazio e nel territorio del Comune di
Milano.
Tra le altre, sono state annullate le norme che prevedono il controllo degli
accessi e la compilazione del registro delle presenze degli abitanti del campo,
insieme alla verifica dell’identità all’ingresso; il rilascio di una tessera con
fotografia e dati anagrafici per l’accesso al campo; l’identificazione di
parenti, conoscenti e amici in visita e l’obbligo di terminare le visite alle
22.
"Con questa sentenza il Tar riafferma il principio costituzionale secondo cui
ogni cittadino può circolare liberamente in qualsiasi parte del territorio
nazionale, in assenza di limitazioni stabilite dalla legge in via generale"
dichiarano i referenti del servizio di medicina di strada del Naga "Come
specificato nella sentenza, le disposizioni annullate, oltre che violare il
diritto alla libertà di circolazione e di soggiorno, sono lesive del diritto
alla vita di relazione perché costituiscono una ingiustificata interferenza
nella vita privata e familiare dei destinatari, siano essi gli ospiti siano essi
i loro parenti ed amici" proseguono i referenti del Naga, "in sostanza si
riconosce che, anche all’interno dei campi, devono essere riconosciuti dei
diritti fondamentali, ovvero che ogni cittadino ha diritto a circolare
liberamente, ha diritto a una vita libera di relazione ed è libero di scegliere
la propria attività. Per questo abbiamo deciso di festeggiare con una notte
bianca proprio all’interno del campo rom di Triboniano" concludono i referenti
del servizio di Medicina di strada del Naga che da anni portano assistenza
all’interno dei campi rom e delle aree dismesse della città.
Il Naga invita quindi a festeggiare venerdì 17 luglio dalle ore 20.00 al
campo rom di Triboniano (dietro il cimitero Maggiore). Per maggiori informazioni
telefono 02 58 10 25 99, cellulare 349 16 03 305, e-mail:naga@naga.it
Nel lontano 1938 lo scrittore Primo Levi di fronte alla passività,
all'indifferenza di tanti italiani all'indomani della promulgazione delle leggi
razziali si chiedeva e chiedeva a tanti suoi amici democratici: "Se non ora
quando?". Intendeva: se non reagite neanche di fronte a queste barbarie
quando pensate di reagire?
Conosciamo il seguito della storia: la reazione ci fu soprattutto quando
cominciò a trapelare la brutale realtà dello sterminio e del genocidio.
La cosa che angosciava di più Primo Levi durante gli eventi del fascismo e
dell'emanazione delle leggi razziali, ma anche dopo la guerra, era la presenza
di una larga ‘zona grigia ‘ presente nella società, cioè una larga zona di
silenzio indifferente e in fondo complice dell'azione razzista delle
istituzioni.
Considerava la maggioranza della gente impermeabile alla sofferenza dell'altro
discriminato, torturato e negato nella propria essenza umana, insomma aveva il
sospetto di una disumanità diffusa, di una incapacità di sentire non solo
l'altro che soffre ma di sentire pulsare la propria umanità.
Oggi questo suo monito è ancora valido; torna la stessa domanda: se non ora
quando?
Il presidente della Repubblica che dovrebbe essere il garante della Costituzione
repubblicana, quindi una figura di alto profilo morale, ha firmato una legge che
introduce le basi per un vero sistema d'apartheid organizzato nel nostro paese
creando un doppio meccanismo nel nostro ordinamento giuridico e sospendendo le
garanzie dello Stato di diritto per una categoria particolare di cittadini quali
sono gli immigrati.
I distingui procedurali non c'interessano poiché quelli che firmarono le leggi
razziali nell'Italia fascista e nella Germania nazista dissero che non potevano
fare altro.
La conseguenza la conosciamo.
La realtà è che l'immigrato costituisce d'ora in poi una specie diversa sul
piano del diritto, o meglio diventa una specie di soggetto senza diritti.
La Repubblica italiana rischia di assomigliare sempre di più ad alcune
repubbliche antiche dove affianco dei liberi vi erano gli schiavi.
Inoltre facciamo notare l'assenza totale di umanità da parte di questi
provvedimenti: siamo di fronte ad un vero e proprio accanimento barbarico nel
non rispetto dei sentimenti di dignità della persona umana: basta pensare alle
donne che dovranno partorire e che non hanno i documenti in regola, ai bambini
di genitori irregolari, all'immigrato di 50 anni che sta in Italia da 15 anni
che perde il lavoro non ne ritrova un altro, magari i suoi figli sono nati in
Italia, ed è a rischio di espulsione e di detenzione.
Si di detenzione perché quello che costituisce un reato amministrativo in tutta
la legislazione internazionale è diventato un reato penale con il rischio del
carcere.
Il clima si fa pesante sulla vita quotidiana dei cittadini immigrati che
lavorano e vivono in Italia: un clima discriminatorio, di sospetto e di
ostilità, un clima dove vi è spesso la negazione del sentire umano di chi tenta
di costruirsi una vita migliore.
Vengono negati e calpestati brutalmente affetti, sentimenti, dignità e diritto:
l'immigrato è trasformato in capro espiatorio e in soggetto di non diritto, in
non persona, una non persona che va ghettizzata quando non serve più.
Una non persona che va anche concentrata, quando non serve più, nei non luoghi
che sono i moderni lagers, spesso resi invisibili dall'organizzazione
urbanistica di una società di consumatori.
L'immigrato esiste solo in quanto forza lavoro, non esiste come persona che ha
dei bisogni come tutti gli altri: bisogno di essere riconosciuto nella sua
dignità di persona umana, bisogno di affetto, bisogno di amicizia, bisogna di
sicurezza.
La sicurezza non è un diritto che viene riconosciuto all'immigrato che è messo
nelle condizioni di vivere in una condizione d'insicurezza permanente. Tutto ciò
avviene da parte del paese che ha la più grossa storia di emigrazione di tutta
Europa (si dice che in tutto il mondo tra chi ha conservato la nazionalità e
discendenti vi sono circa 53 milioni d'italiani nel mondo; un'altra Italia vive
fuori dall'Italia!), un paese dove esiste ancora una forte emigrazione da Sud a
Nord, un paese che avrebbe dovuto elaborare una coscienza diversa rispetto
all'accoglienza, l'inclusione e il riconoscimento del pluralismo culturale.
Tutto ciò non avviene , anzi avviene esattamente l'inverso: è come se
l'immigrazione in Italia svolgesse una funzione specchio. L'aggressione e
l'ostilità verso gli immigrati non è dovuta al fatto che sono così diversi ma,
invece, al fatto che assomigliano tanto a tanti italiani.
Oggi chi ha firmato questa legge e chi l'ha promulgata non ha, appunto, saputo
prendere su di sé l'universalismo della condizione umana, non riconoscendo agli
immigrati la stessa umanità e negando così tutti i precetti scritti nella
Costituzione repubblicana antifascista nata, ricordiamolo, dalla lotta contro
una dittatura razzista.
Vengono anche negati in questo modo i principi basilari dello Stato di diritto
ma soprattutto viene trasmesso il messaggio a tanti italiani che, in fondo, gli
immigrati non sono dei cittadini e non sono persone umani come le altre.
Il momento è grave e si vedrà quante coscienze ancora libere vi sono in questo
paese, quante coscienze rispettose della propria dignità di essere umano e di
persona. Se non ora quando?
Di Sucar Drom (del 18/07/2009 @ 00:35:48, in blog, visitato 1604 volte)
Perché gli zingari sono sparpagliati sulla terra
Questo fatto accadde molto tempo fa. Uno zingaro era in viaggio con la sua
famiglia. Il suo cavallo era magro e malfermo sulle gambe, e più la famiglia
dello zingaro cresceva, più al cavallo riusciva difficile tirare avanti...
Ddl sicurezza, il peccato della sodomia
Il gravissimo peccato della sodomia, contrariamente a quanto potenti e chierici
sessuofobi e omofobi hanno voluto raccontare e far credere, non ha nulla a che
fare con il sesso, né etero né omo, ma riguarda il comportamento nei confronti
dello straniero e del debole. Ricordiamo per somm...
Verona, giustizia è fatta
E' arrivata la condanna definitiva per Flavio Tosi, attuale sindaco di Verona, e
per gli altri cinque esponenti della Lega, che nel 2001 avviarono una campagna
razzista contro i Sinti veronesi. Sgomberati dal loro luogo di residenza
dall'assessore Fabi...
Sciopero dei blog, il rumoroso silenzio
Per la prima volta nella storia della Rete i blog entrano in sciopero. Accadrà
domani, 14 luglio, con una giornata di rumoroso silenzio dei blog italiani
contro il disegno di legge Alfano, i cui effetti sarebbero quelli di
imbavagliare l'informazione in Rete...
Presidente della Repubblica: “Il G8 è stato un successo. Ora più senso della
misura”
“E ora che il G8 si è chiuso , che ne sarà della tregua? Si romperà presto,
arroventando la nostra estate sotto l’incombere di alcuni appuntamenti
parlamentari delicati e controversi — il tema giustizia su tutti — e
riaccendendo il conflitto che tiene il s...
Pescara, sgomberata una comunità rom dalla pineta di Santa Filomena
Una vera e propria comunità composta da trenta Rom, otto dei quali minori, che
non è passata inosservata ai cittadini della zona nord di Pescara, residenti a
ridosso della strada parco e della pineta di Santa Filomena...
Chiari (BS), il Comune multa la bandiera della pace
Dare una multa alla bandiera della pace. E non notificarla immediatamente per
non creare “pericolo e disordine per la sicurezza pubblica”. Sembra una
contraddizione in termini, ma è quanto accaduto a Chiari alcuni mesi fa quando
l’associazione “Tavolo della pace Franciacorta ...
Latina, ragazza muore per amore
La disperazione per amore ha portato una ragazza rom a darsi fuoco. Il dramma è
successo al termine di una lite con il fidanzato nell'insediamento di via dei
Fenici, a ridosso del centro di Latina. Il ragazzo ha tentato di fermarla ma non
ha potuto fare nulla: è stato in parte...
Diritti, Rom e psichiatria
Quando negli anni novanta si aprì la discussione sui campi per Rom fui
fortemente impressionato da alcuni paralleli con quanto avevo visto negli anni
precedenti seguendo il lavoro di Giorgio Antonucci negli ospedali
psichiatrici...
Sicurezza, le ragioni del Colle
La promulgazione delle norme sulla sicurezza era abbastanza scontata; un po’
meno la lunga lettera spedita dal Quirinale al governo e ai presidenti delle
Camere con una serie di obiezioni di fondo. Le «perplessità e preoccupazioni»
espresse da Giorgio Nap...
Sicurezza, Marcello Pera: «Napolitano viola la Costituzione»
Le cinque pagine in cui il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
esprime dubbi e preoccupazioni sulla legge sulla sicurezza, promulgata oggi dal
Capo dello Stato, hanno provocato una forte reazione dell'ex presidente del
Senato Marcello Pera. «Occorre essere consapevoli che, se anche la Costi...
Sicurezza, una mossa presidenzialista
Accolta ufficialmente con reazioni di plauso e con promesse di correggere presto
le nuove norme nel senso richiesto, la decisione del Capo dello Stato di
promulgare il pacchetto sicurezza, accompagnando la firma con una lunga lettera
di cinque pagine, i...
Sicurezza, quelle norme da riscrivere
La Costituzione (art. 74) assegna al Capo dello Stato l'incarico di promulgare
le leggi o di chiedere "con un messaggio motivato alle Camere" una nuova
deliberazione, quando intravede un vizio formale (sgorbi nel procedimento
legislativo) o sostanziale (il contrasto della legge con i principi
costituzionali)...
Sicurezza, promulgazione con letterina di accompagnamento
La decisione di Napolitano di promulgare la legge razziale e di scriverci sopra
una letterina di accompagnamento per Berlusconi, Alfano e Maroni criticandone
alcune scelte riguardanti il reato di clandestinità e le ronde è non solo
irrituale ma estranea alla Costituzione...
Scilla (RC), duplice efferato omicidio
Duplice efferato delitto poco dopo mezzogiorno di oggi 15 luglio 2009, in
contrada “Paci”, non lontano dal cimitero, nei pressi dell’acquedotto comunale.
Le vittime sono: Vincenzo Latorre 22 anni ed un minore, sembra appartenente alla
minoranza rom, F...
Il rigore non è per tutti: la casta degli uomini d'oro
Finora avevamo creduto nella celebrata etica protestante, implacabile e severa
regolatrice dello spirito del capitalismo. Ora quella convinzione vacilla e anzi
crolla. Può il capitalismo essere regolato da una morale, oppure è soltanto una
corsa all’oro (o al fallimento) senza regole e sanzioni? È quello che ci
chiediamo di fronte alla strabiliante notizia secondo...
Verona, il richiamo contro il delirio razzista della Lega Nord
«Bisognerebbe imparare a rispettare le sentenze della Corte di cassazione».
Storce la bocca il presidente del tribunale Gianfranco Gilardi di fronte alla
reazione del sindaco Flavio Tosi alla sentenza della corte di ultima istanza.
Venerdì il primo cittadino è stato conda...
Sicurezza, Fini: la lettera di Napolitano è politicamente incisiva
La lettera che il capo dello Stato ha inviato per manifestare i suoi dubbi sulla
legge sulla sicurezza è "politicamente incisiva". Lo ha spiegato il presidente
della Camera Gianfranco Fini (nella foto), nel corso della capigruppo di
Montecitorio...
Milano, è l'ora delle "super ronde"
All'inizio furono le ronde padane, poi arrivarono quelle nere. Adesso a
garantire la sicurezza ai cittadini milanesi ci pensano, almeno per una sera,
Batman, l'Uomo ragno e Wonder Woman. Le "super ronde" dei supereroi: l'idea è di
un gruppo di amici, capitanati da Gianni Miraglia, scrittore genoves...
Siamo già come la Turchia... O peggio?
Il Parlamento turco ha compiuto molti passi avanti verso il pieno riconoscimento
dei diritti civili e umani sollecitato dalle autorità europee e condizione sine
qua non per la partecipazione a pieno titolo della Turchia alla Unione Europea.
Mentre il Parlamento tu...
Milano, il NAGA risponde a De Corato: effettivamente non ci sarebbe niente da
festeggiare!
Leggiamo con interesse e con un certo stupore la reazione del vice Sindaco di
Milano rispetto all’iniziativa del Naga che organizza, per questa sera, una
notte bianca al Campo Rom di Triboniano. Perchè festeggiare, visto che è
soltanto venuta meno l'obbligatorietà di sottoporre ad identificazione segna...
La regolarizzazione delle badanti
Arriva la ’Dichiarazione di attività di assistenza e di sostegno alle famiglie’
grazie alla quale datori di lavoro italiani o stranieri lungo-soggiornanti
potranno regolarizzare fino a 2 badanti e 1 colf italiane o extracomunitarie
pagando un contributo forfetario di 500 euro per ciascun lavoratore...
Rai Tre, "Io, la mia famiglia rom e Woody Allen"
Come molti altri padri moderni e orgogliosi, anche Fikert Halilovic ha filmato e
fotografato tutta la sua famiglia. Dev´essere da lì che Laura, vent´anni il
prossimo novembre, ha ereditato i primi germi di una passione che l´ha portata
alla regia, e a un´opera prima, "...
Di Fabrizio (del 18/07/2009 @ 13:51:54, in Regole, visitato 1353 volte)
Ricevo da Maurizio Bove
Ciao a tutti. Il TAR della Lombardia ha accolto il ricorso al TAR, promosso da CESIL-CISL
di Milano e ANOLF-CISL di Bergamo, contro la delibera della Regione
Lombardia che limitava l'accesso al Bonus Famiglia soltanto ai cittadini
extracomunitari titolari del Permesso di Soggiorno CE di lunga durata (ex
carta di soggiorno), escludendo i titolari del permesso di soggiorno di durata
non inferiore ad un anno.
[...]
Maurizio Bove CISL Milano - Dip. Politiche Immigrazione
Strasburgo, 16/07/09 - La parlamentare Rom ungherese Lívia Járóka è
stata eletta vice presidente del Comitato Parlamentare per i Diritti Femminili.
Ieri (16 luglio ndr) i deputati hanno eletti i presidenti e vice
presidenti di 12 comitati parlamentari. Le votazioni termineranno lunedì con i
rimanenti dieci comitati, incluse due sotto-commissioni.
I Rom russi hanno un problema di immagineCome parte di una serie
sugli Zingari in Europa, Yuri Maloveriyan della BBC russa esamina come è
cambiata la loro reputazione nella Russia moderna
11/07/2009 - I Russi tradizionalmente tendevano a pensare ai Rom in due
maniere: commercianti e ladri di cavalli, o pietre rotolanti, vagabondi per il
mondo in costumi colorati che cantavano canzoni romantiche.
Ma nella nuova Russia questa vecchia immagine è stata rimpiazzata da una
differente - generata dai racconti dei media sui villaggi dove gli spacciatori
rom vendono eroina.
Ed anche se le organizzazioni pro-Rom provano ad argomentare che questa
foto non si applica a tutti i Rom, la loro voce è affogata dai media.
"Le case iniziarono a bruciare": casa di uno spacciatore
rom
"D'improvviso, le loro case iniziarono a bruciare a causa di qualche guasto
elettrico, e tutto il clan dovette andarsene," ricorda Yevgenii Malenkin dell'OnG
russa Città Senza Droghe, indicando una casa bruciata non lontano da
Yekaterinburg, nella Russia centrale.
Malenkin dice che circa sette anni fa i Rom che vivevano in quella casa
vendevano eroina apertamente.
Dice: "Proprio qui all'incrocio si radunavano, in attesa che arrivasse la
droga. Chi riceveva la sua dose andava nei cespugli qui attorno. E c'erano anche
le macchine della polizia, per fornire sicurezza agli Zingari."
Città Senza Droghe iniziò a combattere il consumo e lo spaccio di droga a
Yekaterinburg 10 anni fa.
Ma ci pare che l'attitudine di Malenkin verso i Rom sia stata alterata dalla
sua esperienza.
"Non ci sono Rom ingegneri, né dottori, sono tutti spacciatori. Ci sono
cinque villaggi rom a Yekaterinburg e in tutti e cinque si commercia droga,"
dice.
Travisati
Nikolai Bessonov, uno dei più conosciuti specialisti russi sui Rom, ritiene
che in Russia siano travisati.
"Il numero esatto degli spacciatori tra i Rom è esagerato. Le notizie
mostrano solo loro. Non veniamo mai a conoscenza di Rom che studiano
all'università, lavorano in fattoria, non vediamo i Rom ingegneri o dottori,"
dice Bessonov, la cui figlia e genero sono attori nel famoso teatro Rom di
Mosca, il Roman.
Bessonov vive in un villaggio vicino a Mosca dove, dice, ci sono molti Rom
con professioni "rispettabili": un avvocato, un gioielliere ed un numero di
commercianti regolari.
Ma i media tendono ad ignorarli e questo porta a fraintendimenti.
Un recente sondaggio dell'indipendente Centro Levada ha trovato che il 52%
dei Russi pensa negativamente dei Rom.
Secondo il censimento del 2002, ci sono 183.000 Rom nel paese.
Ma Bessanov stima che il numero si avvicini a 250.000.
Identità segreta
Nikolai Bugai, consigliere per le relazioni esterne al ministero dello
sviluppo regionale, dice che i Rom sono in grado di vivere in armonia col resto
della comunità.
Ha recentemente visitato un villaggio nella regione di Krasnodar nel sud
della Russia, dove su una popolazione di 13.000, almeno 5.000 erano Rom.
"C'è là una fattoria di 220 ettari, guidata da un Rom ed anche i lavoratori
sono Rom," dice Bugai.
Rivivere le tradizioni può migliorare l'immagine dei Rom?
Nikolai Bessonov ritiene che i Rom stessi siano parzialmente responsabili
della loro immagine negativa, in quanto preferiscono tenere segreta le loro
identità.
"Quando ho provato a scrivere sui Rom che lavoravano, chiesi ad un dottore
rom se poteva parlare di sé, ma rifiutò, dicendo che non voleva che i suoi
pazienti scoprissero chi era realmente, perché questo gli avrebbe creato
problemi sul lavoro. Avvicinai un insegnante e mi disse la stessa cosa," dice.
Si dice che questi Rom si sono assimilati nella società e perciò hanno
parzialmente perso la loro identità.
Ma Bessonov non concorda.
"Quando i Russi smisero di portare lunghe barbe o stivali da neve, smisero di
lavorare la campagna per andare a lavorare in fabbrica o diventare, per
esempio, ingegneri, nessuno li chiamò ASSIMILATI. Così quando un Rom va a
lavorare in miniera o studia all'università, perché la gente dice che si è
assimilato?" chiede lo storico.
Dice che è importante che i Rom continuino a rispettare le loro tradizioni,
non importa cosa facciano nella vita.
Molti Rom hanno paura di assimilarsi e così non mandano i figli a scuola. E
se lo fanno, è solo per un anno o due, perché i bambini imparino a leggere e
scrivere.
Ma la mancanza di un'istruzione completa rende difficile a questi bambini di
trovare poi un lavoro nella vita.
"Le nostre donne vogliono lavorare, ma non trovano niente perché sono
illetterate," dice Elza Mihai, un'insegnante di un villaggio Rom nella regione
di Leningrado.
Miti e pregiudizi
Mihai spera che con queste difficoltà nel trovare un impiego, i Rom possano
eventualmente convincersi a mandare i bambini a scuola per un tempo maggiore di
un paio d'anni.
Ma la sola istruzione non migliorerà l'immagine negativa dei Rom in Russia.
Dopo tutto, ci sono molti miti e pregiudizi su di loro, anche tra la gente
istruita.
Nikolai Bessonov spera che il revival del folklore aiutare a migliorare
l'immagine dei Rom in Russia.
Insieme a sua figlia e al genero rom, Bessonov ha creato il gruppo folklorico
"Svenko", dove artisti in tipici costumi colorati danzano e suonano romanze rom.
I volontari dell'Opera Nomadi di Reggio Calabria esprimono il loro dolore
e la loro solidarietà alle famiglie dei due ragazzi rom di Rosarno uccisi pochi
giorni fa.
Per l’Opera Nomadi ogni vittima di mafia merita lo stesso rispetto sia essa rom
o non rom, bianco o nero, colpevole o innocente.
Come è stato giustamente stigmatizzato dai giornali locali (il quotidiano della
Calabria, Gazzetta del sud e Calabria ora ) sulla tragica esecuzione di questi
due ragazzi è calato un assordante silenzio dovuto alla loro appartenenza
etnica.
Questo silenzio che riguarda le istituzioni, il terzo settore e pure la Chiesa è
la misura del livello di razzismo che esiste verso questo gruppo; razzismo che
anche di fronte alla feroce esecuzione di due ragazzi porta alla distanza e
all’indifferenza colpevole, razzismo che lascia ancora di più soli questi nostri
concittadini.
Il razzismo verso i rom è purtroppo uno dei mali della nostra società che si
rifà ad uno stereotipo che non corrisponde alla realtà, ma che purtroppo è tanto
efficace da far diventare queste persone tutte uguali e inclini al malaffare.
Nei risultati della ricerca scientifica pubblicati qualche mese fa (aprile 2009)
dall’agenzia europea che misura il razzismo (FRA, Europen Union Agency for
Fundamental Rights ) i rom risultano essere il gruppo più discriminato in
assoluto.
La realtà dei rom è ben diversa dallo stereotipo che viene veicolato. Sono un
gruppo molto emarginato a causa del forte razzismo che subiscono, ma la gran
parte di loro sono persone oneste che vivono di attività lavorative, mentre il
fenomeno delinquenziale raggiunge tra di loro la stessa percentuale che esiste
in quella parte di popolazione non rom che vive nello stesso stato di
emarginazione; ci riferiamo a quelle famiglie che vivono nei quartieri ghetto
come Scampia, Zen, Librino, ecc…
Il razzismo verso i rom già di per se molto forte e radicato viene colpevolmente
alimentato costantemente da tanti rappresentanti delle istituzioni pubbliche e
private che in questo modo mettono in atto la vecchia politica del capro
espiatorio con la quale si dà a qualcuno la colpa di qualcosa, mentre i
problemi, i responsabili e le cause sono altri.
Le azioni di quotidiano razzismo verso i rom messe in atto dalle istituzioni,
dalle associazioni e dai privati, a volte come se fosse la richiesta di un
“diritto”, è alla base del colpevole silenzio che ha accompagnato la tragedia di
questi due ragazzi e in passato quella di altri giovani che hanno subito la
stessa sorte .
Il quartiere dove vivono le famiglie rom a Rosarno è uno di quei luoghi che
risponde alle logiche di concentramento di famiglie povere indesiderate; questi
luoghi frutto del razzismo sistemico sono come separati dal resto della città, i
cittadini già svantaggiati diventano sempre più deboli perché non hanno accesso
alla socialità e possono subire qualunque cosa nell’indifferenza più completa
della città.
Dopo questo tragico evento è necessario e urgente che si provi a superare la
logica di questi non-luoghi; l’uccisione di questi ragazzi dovrebbe essere
condannata in modo chiaro da tutti e le associazioni del sociale dovrebbero
essere più vicine a queste persone per limitarne l’isolamento.
Per organizzare dei momenti pubblici di condanna palese di questo duplice
omicidio ma anche per promuovere delle iniziative a favore della comunità rom di
Rosarno l’Opera Nomadi lancia un appello alle associazioni del sociale, alle
associazioni di lotta alla mafia, alla Chiesa, ai partiti politici, ai sindacati
e a tutti coloro che ritenessero giusta questa iniziativa.
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