Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 16/08/2005 @ 20:29:23, in Italia, visitato 4429 volte)
Caro Fabrizio, ecco il testo breve, che riguarda però solo la raccolta di firme in corso. Come vedi si basa su una considerazione tanto...semplice, che nessuno la fa: i Rom che sono qui come emigranti, lavorano o cercano comunque di farlo, destreggiandosi a fatica in mezzo a difficoltà enormi, hanno lo stesso interesse dei cittadini dei quartieri in cui vivono a soluzioni civili e ragionevoli per la loro integrazione. Ciao Ernesto Rossi
IL PROGETTO DI TRIBONIANO E’ SBAGLIATO
Il campo è stato aperto il 6 novembre 2001. Il Comune ha commesso errori di comportamento (pubblicità) e di valutazione (sul numero degli aventi diritto), dei quali non ha saputo prendere atto.
Così, nel campo romeno si è creata una situazione d’incontrollato sovraffollamento, che esso non ha saputo gestire, scaricandone la responsabilità su chi gestiva in convenzione, e lasciandolo abbandonato a se stesso senza alcuna assistenza, in condizioni assolutamente vergognose dal punto di vista delle dotazioni più elementari (acqua, luce, servizi igienici, prelievo dei rifiuti) e al solo intervento della polizia.
Ora vuole rifare il campo, commettendo altri errori.
I campi di v. Triboniano sorgono, isolati dall’abitato, in una zona di rispetto cimiteriale, all’ombra –l’unica- d’un traliccio dell’alta tensione, separati da un muro dallo scalo merci ferroviario (altra finezza): li intitoleremo alla Giornata della Memoria.
Insomma, un luogo desolato.
il Comune spenderà 1.050.000 euro (circa 2 miliardi di lire), parte dei quali ottenuti rastrellando gli stanziamenti previsti per tutti gli altri campi comunali, che resteranno privi di ogni intervento.
sarà l’insediamento più grande di tutta la Lombardia: se venisse realizzato, vi abiterebbero 366 persone (321 Romeni e 45 Bosniaci).
E’ un errore grave:
1 si crea una situazione difficilmente gestibile,
2 si ammassano comunità diverse in una delicata coabitazione forzata,
3 si pone una grave ipoteca sui servizi territoriali di un’unica zona di decentramento
Noi chiediamo
1- che il progetto venga sospeso
2- che Comune, Provincia e Regione, in concerto fra loro e in collaborazione con i Rom interessati e la loro Associazione, pensino alla realizzazione di più campi di ridotte dimensioni (per 40-60 persone), adeguatamente attrezzati, in zona e in altre parti della città e dell’hinterland
3- che nel frattempo, e a stagione estiva già iniziata, si provveda ad alcuni interventi urgenti per rendere sopportabile e non pericolosa la sopravvivenza nel campo attuale, quali:
- ritiro frequente e regolare dei rifiuti
- pulizia e disinfezione della strada di accesso
- derattizzazione e disinfestazione delle aree immediatamente vicine
- riattivazione e controllo periodico dei gruppi wc interni al campo
4- che si avviino interventi di animazione per i minori, durante il periodo delle vacanze.
Milano 12 giugno 2005
ASSOCIAZIONE “AVEN AMENTZA” – UNIONE ROM E SINTI – ONLUS
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Via Triboniano 212 – 20156 Milano (Italia). Tel. +39.(02).48409114
Costituita il 18 luglio 2004, registrata a Milano il 22 novembre 2004 , n° 104485 serie 3. Codice fiscale 97389270154
Di Fabrizio (del 17/08/2005 @ 17:14:58, in scuola, visitato 2032 volte)
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Piano delle Asturie per l'educazione scolastica dei Rom
16. 8. 2005 La città di Langreo, situata nella Spagna settentrionale, decide di finanziare un piano d'integrazione scolastica
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Sono circa 600 i Rom accampati a Langreo, la maggior parte sono bambini. Secondo i dati del governo locale, circa il 30% di questi ragazzi abbandona la scuola nell'età che va dai 13 ai 16 anni, quando sono ancora nella fascia dell'obbligo. Inoltre, spesso i genitori non iscrivono i bambini all'asilo. Secondo i Servizi Sociali, il problema dell'assenteismo scolastico è maggiore tra le ragazze che tra i ragazzi. Lo scopo principale del progetto del governo locale è eliminare il sessismo dall'educazione. Se è vero che molte ragazzine Rom lasciano gli studi, spesso ciò è legato al basso livello socio-economico della famiglia, o quando i componenti della famiglia sono disoccupati. Il progetto si ispira alla politica del governo nazionale contro le discriminazioni di genere. Questa cosiddetta politica della "discriminazione positiva" intende promuovere l'inclusione delle donne nella vita sociale e lavorativa, ed è rivolta tanto a famiglie Rom che non-Rom ed a combattere la violenza tra le mura domestiche. Promuovere una educazione non sessista è il primo passo verso l'eguaglianza di genere. La cultura Rom tradizionale, al pari di molte altre, mantiene le donne nel ruolo di massaie e ad dette ai bambini, delegando il lavoro agli uomini. Probabilmente è questo concetto alla base dell'abbandono scolastico delle ragazze. Altro aspetto importante da considerare riguardo l'educazione, è che la cultura dei Rom è completamente orale e non esistono fonti a livello ufficiale. Non c'è alcun rapporto tra educazione formale e informale. E per questo le famiglie hanno scarse aspettative verso la scuola, ritenendo che le ragazze imparino in famiglia ciò che servirà loro nella vita.
(Anita Laura per Dzeno Association)
Sull'argomento:
da: Azra Berisa <kerrtv @ hotmail.com> Belgrade August 16, 2005 Information Romani Agency
Il primo Social Club dei Rom
E' stato aperto lo scorso 1 agosto nel Centro Comunitario Rom "8 Aprile" che si trova in via Slobodana Lale Berberskog nel quartiere belgradese di Mali Mokri Lug. E' finanziato dall'Organizzazione Internazionale dei Migranti. Il club è aperto a tutti, Rom o no. L'iscrizione è libera e gratuita, come a tutte le altre attività del Centro Comunitario. Il Social Club fornirà gratuitamente ai propri iscritti, assistenza medica, dentistica, legale e sociale. Lo spazio è fornito di un bar che fornisce caffé e succhi di frutta, radio e televisione, e organizzerà escursioni per i soci e i simpatizzanti.
Sarà aperto dalle 8.00 alle 20.00.
Di Fabrizio (del 17/08/2005 @ 20:04:33, in Europa, visitato 2167 volte)
Da: Elena Simonoska elena.simonoska @ unimondo.org
L'Organizzazione Umanitaria Rom "Mesecina" di Gostivar denuncia il numero crescente di discriminazioni e incidenti a sfondo razziale contro i Rom in Macedonia.
Gli ultimi incidenti hanno visto coinvolte tre donne: Senad, Senaj e Birdzan, sedute ad un caffè nel viale lungo il fiume Vardar a Skopje. La cameriera aveva chiesto loro di allontanarsi, perché il tavolo a cui erano sedute era riservato alla direzione. Chieste spiegazioni, il padrone del locale ha detto loro che si trattava di una nuova regola del giorno prima.
Muhamed Toci, coordinatore di "Mesecina" dice che non si possono chiedere provvedimenti contro la proprietà del bar, perché non esiste niente nella legislazione macedone che proibisca simili comportamenti. La Legge contro le Discriminazioni non è ancora stata approvata ed esiste solo la possibilità di appellarsi genericamente alla Costituzione. Casi simili stanno emergendo ogni giorno in Macedonia. "Registriamo una crescita di atti e comportamenti razzisti a Kocani, Vinica e Delcevo, la situazione si fa preoccupante anche a Prilep e Ohrid." dice Toci, aggiungendo che a Vinica è attivo un gruppo, dal nome "Rosa Nera" che si è reso responsabile di azioni squadriste contro i rom. Un gruppo simile agiva anche a Bitola, ma ha terminato gli attacchi con l'arresto del suo capo. Sempre secondo Toci, i Rom denunciano di rado queste discriminazioni, perché trovano nella polizia e nelle autorità gli stessi pregiudizi che ne sono alla base. L'unica decisione di un tribunale contro una evidente discriminazione riguardò proprio Muhamed Toci, che ne 1999 si recò nel Centro di Assistenza Sociale d Gostivar per accedere a dei documenti e fu spintonato fuori dall'ufficio senza alcuna ragione. L'impiegata responsabile del gesto è stata poi condannata a un mese di prigione e un anno di allontanamento dall'incarico. (Dnevnik)
Segnalazione precedente:
Da Sucar DromPROGETTO LAVORO A FAVORE DELLE FAMIGLIE SINTE E ROM DI MANTOVA
Le attuali attività economiche delle famiglie Sinte e Rom sono estremamente varie e mutevoli: esse cioè sono plurime in un dato momento per il medesimo individuo, e tanto più lo sono per l’insieme degli individui che cambiano nel tempo. Gli individui agiscono all’interno della famiglia che è agente nei rapporti interni ed esterni al proprio gruppo sociale. Nella cultura sinta e rom il lavoro è inteso come collaborazione tra i singoli individui che appartengono sia al nucleo familiare sia alla famiglia allargata. Ci sono attività tradizionalmente e largamente esercitate: il recupero dei materiali ferrosi e la loro vendita; i mestieri dello spettacolo viaggiante (giostrai, ecc); la vendita ambulante (centrini, calze, scope, bonsai, fiori, ecc.); lavori agricoli stagionali (soprattutto raccolte); vendita di poveri lavori artigianali (le bottiglie di vetro modellate a fuoco), ecc. Ci sono nuove attività: commercio d’auto usate, antiquariato, manovalanza nell’edilizia, pulizie, ecc. ...
Riferimenti
Di Fabrizio (del 17/08/2005 @ 22:54:47, in Europa, visitato 2863 volte)
- Aug 17 2005 01:35:51:317PM
Stoccolma; Se siete tra quanti che pensano che le lesbiche siano sessualmente frustrate o gli attivisti animalisti aggressivi, una biblioteca svedese vi permette di "confrontarvi" con loro in carne e ossa, piuttosto che studiarli sui libri.
Questo il progetto "Living Library" che mette faccia a faccia con i propri pregiudizi, promosso da Ulla Brohed della biblioteca di Malmoe, nella Svezia meridionale. "A volte ascolti i pregiudizi delle persone e capisci che sono solo disinformati".
Nove in prestito
Questo fine settimana, saranno nove persone, tra cui un omosessuale, un imam, un giornalista, una donna musulmana e uno zingaro (sic) a disposizione del pubblico della biblioteca per discutere assieme per 45' nel bar adiacente.
[...]
I nove "soggetti" in prestito non sono stati difficili da trovare, anche se la signora Brohed ha ammesso di aver pagato "una piccola somma" per il loro coinvolgimento. Se questo primo tentativo avrà successo, verranno svolte ulteriori iniziative simili durante l'anno.
Di Fabrizio (del 18/08/2005 @ 21:38:05, in media, visitato 1939 volte)
Premessa: Sulla trasmissione di cui parla Saimir, rimando alla
segnalazione che fece questo febbraio sul blog Pirori
Cari amici,
A nome dell'associazione "La Voix des Rroms" e anche di "Rromani
Baxt", "AVER contre le racisme" e "Ternikano Berno", voglio
ringraziare quanti ci hanno sostenuto.
Siamo lieti di annunciare che oggi il Consiglio Superiore Audiovisuale,
che è l'istanza amministrativa incaricata di sorvegliare il rispetto della
legge nei media francesi, si è pronunciato sulla trasmissione [...] Vi terremo
informati sugli ulteriori sviluppi della vicenda.
Grazie ancora a chi appoggiato la nostra petizione, oggi raccogliamo i
frutti del vostro impegno
con i migliori saluti
Saimir MILE
Association "La Voix des Rroms - E Rromenqo Krlo"
rinchibarno@yahoo.fr
Gli altri appelli appoggiati da Mahalla e ancora in corso:
Di Fabrizio (del 18/08/2005 @ 23:47:41, in scuola, visitato 2704 volte)
Da: "RomNews.com"
(DEU / ENG) [Invitation / Einladung] [II Internationale
Antiziganismus Konferenz und EZAF Website / II International Antiziganism
Conference and EZAF Website]
Conferenza: "Antiziganismo: Teorie,
Modelli e Pratiche"
8-9 Ottobre 2005 - Università di Amburgo
Studiosi Rom e non, discuteranno il termine "Antiziganismo" alla
luce delle rispettive esperienze. Assieme svilupperanno strategie future.
Il termine può avere un determinato peso politico, ma non è
scientificamente definito. Quindi non può essere usato operativamente nelle
ricerche sul campo.
Ciò nondimeno, una ricerca in questo senso è vitale nella lotta dei Rom e
dei Sinti per ottenere il rispetto sociale. La sua definizione è finalizzata a
renderlo politicamente efficace. Studiosi coinvolti ugualmente attivi nelle
ricerche teoriche che nella pratica politica, presenteranno i loro punti di
vista in conferenze e laboratori. Attraverso le diverse discussioni, si vuole
raggiungere un denominatore comune che possa portare dalla ricerca alla pratica.
[...]
Potete sottoporci i vostri contributi in forma scritta e presentarli nel
corso della conferenza. I testi sottoposti che si atterranno ai principi della
nostra ricerca verranno aggiunti alla documentazione.
Esempi pratici di episodi di antiziganismo, saranno aggiunti al "Libro
Nero dell'Antiziganismo".
Dal 2006 la Conferenza avrà scadenza annuale. Durante i lavori, verrà
presentato l'argomento che si svilupperà nel 2006: "Olocausto e Genocidio
di Rom e Sinti". Con quest'anno verrà inaugurato il laboratorio permanente
su: "Antiziganismo nella scuola" che aprirà i lavori. Il laboratorio
permanente sarà coordinato dalla Dr. Mareile Krause dell'Istituto
Regionale per lo Sviluppo Educativo e l'Insegnamento di Amburgo.
Non saranno rimborsate le spese di viaggio e alloggio. La partecipazione
è libera e i pasti sono a carico dell'organizzazione del convegno.
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Di Fabrizio (del 19/08/2005 @ 15:14:17, in media, visitato 1788 volte)
...paese che vai
Il poster, sul tema dei pregiudizi contro gli Zingari, recita: "Se non fai il bravo, ti daremo agli Sloveni"
Di Fabrizio (del 19/08/2005 @ 18:14:06, in Europa, visitato 2388 volte)
Sto scorrendo le notizie della mailing list sui Rom in Romania. Con un po' di disorientamento...
Tra le segnalazione dell'ultima settimana:
- a Tirgu Jiu aperta una clinica per Rom, col supporto dei fondi Phare della Comunità Europea. Un centro simile è stato inaugurato a Tirgoviste, allo scopo di promuovere i servizi e l'educazione sanitaria tra i Rom.
- a Costinesti si è svolto l'ottavo contest sulla lingua e la storia dei Rom, nell'ambito di un progetto UNESCO. Il concorso, indirizzato alle varie comunità Rom presenti nei distretti rumeni, prevedeva anche la partecipazione di studenti di "etnia" rumena o ungherese, se nel distretto non fossero stati presenti studenti Rom
- Infine a Brasov il comune e alcune associazioni locali hanno promosso un corso di formazione professionale per fioristi e decoratori, anche questo indirizzato alla comunità Rom e finanziato dai fondi Phare.
Iniziative legittime e positive. Ora, in Romania è maggiore la presenza in percentuale dei Rom rispetto all'Italia, e sicuramente anche la situazione economica e politica è differente (ma non più di tanto, parere personale). Il disorientamento iniziale è dovuto alle politiche che vengono messe in atto: mentre in Italia (con gli stessi finanziamenti) si privilegia la politica dell'integrazione - cioè favorire le pari opportunità di accesso ai servizi, al lavoro, alla scuola, alla casa, l'impressione è che in Romania quei fondi servano a far progredire la comunità Rom, ma su binari separati dalla società maggioritaria.
Il tutto, allo scopo di portare la Romania ad entrare nella Comunità Europea nei tempi previsti. E con lo scopo di aiutare i Rumeni (di qualsiasi etnia) in loco, piuttosto che averli immigrati in Italia e non sapere che fare, se non cercare la difficile strada dell'integrazione.
Sempre su Romania e immigrazione: da quel paese era possibile sino al mese scorso raggiungere l'Italia col solo visto turistico. Le regole sono cambiate ad agosto, con 6 mesi di anticipo sulla scadenza prevista e creando comprensibili difficoltà a chi era rientrato per le ferie. Anche questo da intendersi come un segnale di buona volontà del governo rumeno in vista dell'ingresso nella Comunità Europea. Chi ne fa le spese, sono le decine di migliaia di immigrati, illusi negli anni scorsi sulla possibilità di viaggiare liberamente nella Comunità Europea, e che ora si trovano in situazione di irregolarità amministrativa.
da ©The Portugal News http://www.the-news.net
Su pressione della Commissione Europea, la polizia rumena in quattro giorni di iperattività ha sospeso i passaporti di oltre 3000 cittadini, sospettati di vivere e lavorare illegalmente in Europa Occidentale. Molti di loro si pensa si siano stabiliti in Portogallo negli ultimi quattro anni nelle città di Oporto, Lisbona e nell'Algarve.
13/8/2005 Il governo rumeno, che intende portare il paese a diventare membro dell'Unione Europea nel 2007, ha introdotto il 1 agosto un decreto d'emergenza per bloccare l'immigrazione illegale. Il decreto ha sorpreso migliaia di Rumeni ritornati in patria per le ferie estive e che qui hanno scoperto di non poter lasciare il paese per almeno nove anni. Secondo la nuova legislazione, i cittadini rumeni non possono passare all'estero più di 90 giorni ogni sei mesi. I trasgressori saranno privati del passaporto per cinque anni e impediti a tornare nel paese dove hanno risieduto illegalmente per 10 anni. Il decreto è stato descritto come "degradante e umiliante" dalle organizzazioni per i diritti umani. Diana Calinescu, direttrice del Romanian Helsinki Committee for Human Rights, afferma: "E' una misura eccessiva. Se qualcuno ha prolungato illegalmente il proprio soggiorno, ad esempio, in Portogallo, non può essere privato del diritto vi viaggiare in Serbia o in Bulgaria".
Con la nuova legge, un cittadino rumeno che intenda viaggiare nella zona Schengen [...], deve presentare un biglietto di ritorno, un invito o altro documento che attesti la ragione e la durata del viaggio e 100 euro per ogni giorno di soggiorno all'estero. Secondo l'Organizzazione Internazionale dei Migranti, sono circa 900.000 i Rumeni che lavorano all'estero, metà dei quali illegalmente. La Banca Nazionale Rumena stima in 2 miliardi di euro le rimesse degli emigranti nel 2004. Il Primo Ministro Calin Tariceanu dice che le misure sono state rese necessarie dal gran numero di Rumeni che lavorando in Europa Occidentale "si dimenticano di tornare a casa". Commentando la futura adesione all'Unione, ha aggiunto: "Come futura frontiera dell'Unione Europea, la Romania è obbligata a combattere l'immigrazione illegale e il traffico di persone." I paesi che hanno attirato il maggior numero di lavoratori rumeni sono Italia, Spagna, Germania, seguiti da Portogallo, Gran Bretagna e Francia.
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