Rom e Sinti da tutto il mondo

Ma che ci fa quell'orologio?
L'ora si puo' vedere dovunque, persino sul desktop.
Semplice: non lo faccio per essere alla moda!

L'OROLOGERIA DI MILANO srl viale Monza 6 MILANO

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Gli Zingari fanno ancora paura?

La redazione
-

Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Fabrizio (del 25/06/2008 @ 10:13:45, in media, visitato 2184 volte)

Da Roma_Italia

di Dinorah Cervini e Paul Nicol Adriana ha diciotto anni e tre figli. Dopo cinque anni trascorsi in italia, vivendo in condizioni indescrivibili, torna con il marito in romania. Lorel, cinque figli, campa recuperando tra i rifiuti napoletani rame e alluminio. Florin, in italia da otto anni, fa il muratore e vive in una bella casa. Sono alcune delle storie raccontate nel servizio che falò ha realizzato nei campi nomadi di Napoli e Reggio Emilia, in una comunità che in italia viene accusata delle peggiori nefandezze e soprattutto di rubare i bambini. Nelle scorse settimane due casi di presunti tentati rapimenti hanno fatto la prima pagina dei giornali, proprio nel momento in cui il governo varava le nuove misure su clandestini e sicurezza. Facile l’associazione di idee fra i rom brutti, sporchi e cattivi e l’insicurezza percepita da chi vive nelle periferie e nei quartieri popolari. Ma è davvero tutta colpa dei rom? E quanti sono davvero quelli irregolari? Come si difendono dalle accuse di essere tutti ladri e malfattori? I tentativi di risposta nel servizio di Dinorah Cervini e Paul Nicol.

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Di Fabrizio (del 25/06/2008 @ 15:48:04, in Europa, visitato 1457 volte)

Da La voix des Rroms

Aspettiamo.

Dopo la campagna politico-mediatica apertamente antizigana in Italia, che ha dato luogo a veri pogroms, la peste sembra avere toccato anche la Francia. A Marsiglia circolano SMS, che accusano i Rroms di rapimento di bambini magrebini per fare traffico d'organi. È bastata questa voce perché tre Rroms siano stati vittima di un tentativo di linciaggio da una folla isterica d'un centinaio di persone. Perché "gli zingari rubano i bambini".

Fortunatamente, a differenza dell'Italia, il direttore dipartimentale della sicurezza pubblica di Marsiglia s'è espresso nei mass media ed ha detto che i Rroms sono vittime di una voce. Una voce che può essere disastrosa, se non si fa attenzione. Consultate il servizio premendo qui (in francese ndr).

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Di Fabrizio (del 26/06/2008 @ 09:25:59, in scuola, visitato 1840 volte)

Da British_Roma

By Deborah Lewis - 24/06/2008 - I TRAVELLERS hanno visitato scuole allo scopo di dissipare miti e pregiudizi, come pure per incoraggiare i loro bambini a frequentare la scuola.

Come parte del primo nazionale Mese di Storia dei Rom e dei Traveller (GPTHM), i travellers di Hyndburn - che ha una delle più grandi comunità nomadi nell'East Lancashire con 15 siti - sono andati a scuola per presentare agli studenti il loro modo di vita.

Le scuole coinvolte sono la St Paul's Primary di Oswaldtwistle, Sacred Heart Primary di Accrington, Huncoat Primary School e Rhyddings Business and Enterprise School di Oswaldtwistle.

Le visite, che sono partite lo scorso mese [...], sono state organizzate dalla squadra di sviluppo comunitario del Lancashire County Council.

Un numero di travellers di Hyndburn e Burnley ha messa a punto un comitato che ha organizzato le visite con le scuole.

Gill Cookson, coordinatrice allo sviluppo per l'area di Hyndburn, ha detto che lo schema ha segnato un "vero punto di svolta".

Gill, che ha lavorato con le comunità traveller per 10 anni, ha detto "C'è ancora tanta stampa negativa sui travellers, e una gran parte di questa iniziativa è stata dare alla comunità una possibilità di dire che non siamo tutti gli stessi, ed educare la gente sulla cultura di cui sono fieri."

"Abbiamo voluto aprire un canale di comunicazione e deciso di coinvolgere le scuole locali, perché avrebbe migliorato l'accesso degli insegnanti, e questo può aiutare ad affrontare i pregiudizi dei giovani."

"Tutte le scuole avvicinate sono state contente di avervi preso parte."

"Storicamente, i travellers sono preoccupati che i loro bambini si allontanino dalla loro cultura passando troppo tempo a scuola, questo significa che la frequenza alla scuola primaria è irregolare, e quasi inesistente a livello secondario. Molti lasciano a 11 anni."

"Si ritiene che qualsiasi qualificazione formale sia superflua, perché non ricercheranno impiego nei principali settori."

"Costruendo legami con Rhyddings, speriamo che i travellers vedano i benefici dell'educazione secondaria, cioè permettere ai giovani di operare scelte informate ed essere informati sulle occasioni disponibili."

"Questo riguardo a dissipare miti da ambo le parti."

I travellers hanno passato il loro tempo nelle classi rispondendo alle domande degli alunni sul loro stile di vita e raccontando la loro storia.

Giovedì si è tenuta una giornata aperta all'Hyndburn Youth and Community Centre con circa 30 travellers a parlare ai visitatori circa la loro cultura, offrendo brodo e torta preparato secondo la loro tradizione.

Dice Gill: "E' stato veramente un pieno successo. I bambini sono stati affascinati dalla cultura differente, ed alcuni dei bambini traveller hanno potuto parlare del loro patrimonio culturale con orgoglio, cosa che non era mai accaduta prima."

Ha detto di sperare che le visite continuino dopo la fine di questo mese.

Il Dipartimento per l'Infanzia, le Scuole e le Famiglie ha fondato il primo GRTHM, che ha visto la comunità dei 300.000 travellers in GB lavorare a fianco di autorità locali, scuole ed organizzazioni culturali per combattere il pregiudizio. Ha aggiunto Gill: "Dieci anni fa i travellers erano riluttanti a raggiungere la comunità più estesa, ma ora stanno muovendosi in avanti."

"E' un vero punto di svolta perché ci si sono buttati a corpo morto ed il successo ha dato loro fiducia, da tutto ciò sono nate un sacco di idee."

"E' il prodotto di anni di lavoro ed abbiamo passato gli ultimi 12 mesi preparandoci per questo, ma ne è valsa la pena."

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Di Fabrizio (del 26/06/2008 @ 09:28:09, in musica e parole, visitato 2031 volte)

Da crj-mailinglist

È morto Saban Bajramovi´c, il più grande cantante e compositore rom
È morto domenica (8 giugno), a 72 anni, nella sua casa di Nis, dopo una lunga e sofferta malattia. Incise il primo disco nel 1964, e poi una ventina di album e una cinquantina di singoli. Scrisse e compose circa 700 canzoni d'autore. Era entrato nella leggenda della musica come il Nat King Cole di Nis, è considerato tra i migliori dieci cantanti jazz del mondo.

Per più venti anni fu a capo di una band "Crna mamba" con cui fece il giro del mondo. Fu nella delegazione di Tito in India, e tenne concerti spettacolari in tutto il mondo. Ovunque fu invitato più volte... "Penso che il successo non mi abbia cambiato affatto, ma non ho realizzato i miei sogni. Nessuno, nella mia natale Nis, si è mai ricordato, dopo che mi sono occupato per 40 anni di musica, di dire: `Saban, ti sei meritato la pensione´. Come posso essere soddisfatto", diceva il cantante da tempo malato. "Vivo tristemente dopo 40 anni di mie canzoni, nessuno che apra il mio cancello o che telefoni per chiedere come vivo e se riesco a vivere in queste condizioni. Patisco...", aveva detto Bajramovi´c alcune giorni prima di chiudere per sempre gli occhi. Era stato d´ispirazione per innumerevoli artisti di tutto il mondo. Gli ultimi giorni li ha trascorsi con la moglie Milica. Ha lasciato quattro figlie e 12 nipotini, sparpagliati per il mondo, cosa che, come diceva lui stesso, gli provocava una triste ispirazione...

È morto nella povertà, senza un soldo, solo come un cane, come un gitano del Romancero di Garcia Lorca, avendogli l'attuale regime negato il diritto alla pensione! Senza copertura medica! Un ladro gli aveva rubato quei miseri 700EUR di risparmi messi da parte! Quale miserabile Europa è questa. Saban Bajramovi´c è metafora del destino tragico dell' uomo di oggi.

(a cura di OJ e AM)

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Di Fabrizio (del 26/06/2008 @ 09:38:29, in conflitti, visitato 2475 volte)

Da Czech_Roma

By CTK - 25 giugno 2008

I Rom locali hanno paura tanto delle bande Romani che della Guardia Nazionale

Praga - I Rom di Karlovy Vary, Boemia occidentale, formeranno proprie pattuglie fuori dalla scuola locale in risposta alle pattuglie create dai movimenti estremisti Guardia Nazionale (GN), ha scritto martedì Lidove noviny (LN). Le ronde GN stanno iniziando a controllare la scuola contro quelli che chiamano gli attacchi dei locali bambini Romani contro gli altri studenti, martedì scorso. I bambini Romani vengono da un ostello abitato principalmente da Rom.

Settimana scorsa, i membri della GN sono andati all'ostello "per spiegare la loro posizione" ai Rom.

"Non abbiamo bisogno di nessuna pattuglia qui" ha detto al giornale un Rom del posto.

Stanislav Sivak, attivista della locale Associazione Civica Romani, ha detto che qualche settimana fa c'è stato un diverbio su cui la polizia sta investigando.

"Di certo non c'è nessuna banda romani che minaccerebbe l'area," ha detto Sivak.

"Le autorità hanno abbastanza misure con cui punire i genitori che non badano ai loro figli. Forse potrebbero tagliare alcuni benefici sociali," ha detto Sivak.

Sivak ha detto che anche i Rom hanno paura per i loro figli e vorrebbero proteggerli fuori da scuola.

Attualmente, la scuola è controllata dalla polizia.

Rappresentanti del Partito Nazionale (NS), che hanno formato la para-militare GN, sono dell'opinione che il problema è stato causato dai bambini Romani dell'ostello per chi non paga l'affitto.

"Denunceremo i ripetuti attacchi agli scolari," ha detto a CTK Pavel Sedlacek, dell'ufficio stampa del NS.

I membri della GN vogliono anche organizzare corsi gratuiti di autodifesa per i bambini locali.

C'è tensione tra i genitori degli alunni, scrive LN.

LN riporta la testimonianza di un padre: "Se qualcuno toccasse i miei figli. sarei molto duro. Ho una pistola e non esiterei ad usarla."

Tre bambini del quarto grado hanno raccontato al giornale che sono stati recentemente vittime di attacco da parte di bambini Romani.

"E' successo circa tre settimane fa. Improvvisamente siamo stati attaccati dagli Zingari," ha detto un bambino, di 10 anni.

"Uno di loro aveva un coltello e ci ha chiesto se volevamo che ci tagliassero le mani. Un altro ha colpito alla testa un mio amico. Siamo scappati," ha aggiunto.

Gli assalitori avevano dai sei ai sette anni.

Ha detto un altro bambino: "Erano più giovani, ma non è stato piacevole. Ora tutti e due ci stiamo allenando per la lotta col bastone."

Czech News Agency (CTK)

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Di Fabrizio (del 26/06/2008 @ 19:41:02, in Italia, visitato 1667 volte)

Ricevo da Veniero Granacci

Oggetto: Comunicato in merito al disegno di legge sulla schedatura dei Rom e Sinti

Roma, 26.06.2008 - L'A.n.e.d. (Associazione nazionale ex deportati) di Roma esprime la più sentita riprovazione per il disegno di legge, che prevede la schedatura dei Rom e Sinti presenti sul territorio italiano, tramite la rilevazione delle impronte digitali come in uso per i criminali. Il provvedimento è particolarmente odioso e inaccettabile, perché rivolto anche ai bambini e a tutti i minori che, finora, anche se privi di documenti, hanno potuto frequentare la scuola pubblica del nostro paese. Il progetto di schedatura è, oltretutto, in totale contrasto con la Convenzione Internazionale per i Diritti del Fanciullo promulgata nel 1989 dall'O.N.U. e ratificata dallo Stato italiano.

Tale provvedimento richiama procedure di schedatura razzista utilizzate dai regimi nazifascisti durante il secolo scorso, per costruire archivi che miravano alla individuazione, emarginazione, concentrazione e conseguente deportazione di ogni minoranza e diversità.

Nel caso che questo provvedimento venisse approvato, l'intero Consiglio direttivo dell'Aned di Roma , chiede di essere schedato insieme ai Rom.

Aldo Pavia (Presidente)
Vera Michelin- Salomon (Vicepresidente)
Maurizio Ascoli
Stefano Batori
Sara Contardi
Grazia Di Veroli
Pupa Garribba
Eugenio Iafrate
Erminia Licitri
Rosa Melodia Scicchitano
Mirella Stanzione
Piero Terracina
Antonella Tiburzi
Claudia Zaccai

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Di Fabrizio (del 27/06/2008 @ 09:20:09, in Europa, visitato 2174 volte)

Da Roma_ex_Yugoslavia

2008-06-20 - BBC Monitoring European - Text of report in English by Croatian state news agency HINA

BLACKENTERPRISE.com

BRIJUNI, June 19 (Hina) - La cooperazione interconfini tra le minoranze etniche è stato il soggetto di una conferenza internazionale di tre giorni che si è aperta giovedì nell'isola di Brijuni nell'Adriatico settentrionale.

La conferenza, organizzata dall'Ufficio Governativo Croato per le Minoranze Nazionali e dal Consiglio per le Minoranze Nazionali, ha visto la partecipazione delle minoranze etniche di Austria, Bosnia-Herzegovina, Croazia, Repubblica Ceca, Ungheria, Italia, Kosovo, Macedonia, Montenegro, Romania, Serbia, Slovacchia, e Slovenia.

Scopo dell'incontro è di riunire rappresentanti dei governi e delle minoranze etniche nella regione e in altri paesi europei per ascendere la cooperazione interconfini tra le minoranze, perché è importante per esercitare i propri diritti, ha detto nella sua introduzione Milena Klajner, capo dell'Ufficio Governativo Croato per le Minoranze Nazionali.

Klajner ha detto che sono stati fatti sforzi per migliorare la cooperazione tra le comunità etniche nelle aree della cultura, dell'istruzione e dei media, citando esempi della minoranza croata in Ungheria e Romania, e delle minoranze ungheresi e rumene in Croazia.

Il Presidente del Comitato Parlamentare Croato sui Diritti Umani delle Minoranze, Furio Radin, ha detto che la protezione delle minoranze nazionali in Croazia è stata relativamente soddisfacente, aggiungendo che "non c'è mai abbastanza discriminazione positiva."

Radin ha detto che le minoranze etniche sono state ponti tra i paesi ed un fattore connettivo che potrebbe migliorare le relazioni tra paesi differenti. Ha detto che i confini esistenti diventerebbero irrilevanti una volta che tutti i paesi raggiungessero l'Unione Europea.

Il Presidente del Consiglio per le Minoranze Nazionali, Aleksandar Tolnauer, ha detto che le minoranze etniche potrebbero giocare un ruolo decisivo nel promuovere la cooperazione ed il dialogo tra i paesi, sottolineando che la legislazione croata ha assicurato i più alti standard nel proteggere i loro diritti.

Mabera Kamberi del Comitato del Consiglio d'Europa su Rom e Viaggianti, ha detto che la Croazia ha fatto evidenti progressi nel proteggere i diritti delle minoranze nazionali, anche se alcuni governi UE stanno trattando le minoranze in maniera discriminatoria, come si può vedere nel caso dei Rom.

Originally published by HINA news agency, Zagreb, in English 19 Jun 08.

(c) 2008 BBC Monitoring European.

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Di Fabrizio (del 27/06/2008 @ 09:26:02, in Italia, visitato 2184 volte)

Ricevo da Marco Brazzoduro

Proposta del Ministro Maroni su impronte digitali per i bambini rom,
Dichiarazione del Presidente UNICEF Italia Vincenzo Spadafora

Roma 26 giugno 2008 - "L'UNICEF Italia esprime stupore e grave preoccupazione per la proposta del Ministro degli Interni Roberto Maroni di avviare un censimento dei bambini presenti nei campi rom, mediante impronte digitali.

Verrebbe da proporgli, per rispettare il diritto all'uguaglianza di tutti i bambini, di schedare allo stesso modo tutti i bambini italiani…

Ci auguriamo che si tratti di una proposta provocatoria destinata a non avere seguito.

I bambini rom non sono diversi dagli altri bambini (tra l'altro molti di loro sono cittadini italiani a tutti gli effetti), ma soprattutto i bambini non possono e non devono essere trattati come gli adulti. Sono mesi ormai che l'attenzione delle istituzioni, nonché dell'opinione pubblica e dei mass media italiani si concentra sulle comunità rom presenti nel nostro territorio. Un'attenzione che, come UNICEF Italia, chiediamo non si trasformi in principi di discriminazione verso popolazioni e soprattutto bambini in condizioni di evidente vulnerabilità.

Auspichiamo che il Governo italiano affronti le tematiche relative alla sicurezza senza trascurare i diritti dei bambini, tra cui quelli di essere tutelati e non essere discriminati, come ricorda la Convenzione Onu sui diritti dell'infanzia, ratificata dall'Italia con legge n° 176 del 27 maggio 1991".

Per maggiori informazioni contattare: Ufficio stampa UNICEF Italia, tel. 06-47809233-234 e 335/333077; e-mail: press@unicef.it ; sito-web www.unicef.it

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Di Fabrizio (del 27/06/2008 @ 10:54:34, in media, visitato 1690 volte)

Da Roma_Daily_News

Migliorare via internet le opportunità per le minoranze svantaggiate. Il ruolo delle pagine web di idebate.org nell'affermare la causa Rom

Presentazione di Valery Novoselsky per il BarCamp 2008 ad Istanbul, 21-22 giugno 2008.

L'affermarsi di Internet e la sua crescita di popolarità come strumento di ricerca, istruzione e comunicazione ha grandemente migliorato le possibilità per le comunità svantaggiate, come i Rom, di partecipare nelle attività politiche e contribuire al rafforzamento del movimento Romani a livello pan-Europeo.

Col decrescere del divario digitale sempre più individui ed organizzazioni Romani usano portali internet, forum e chat come fonte di informazione o come mezzo di pressione. Internet è anche uno strumento essenziale nel costruire ed aumentare le relazioni con altre comunità e per l'integrazione della tematica Rom.

La diplomazia pubblica Rom si focalizza oggi nello stabilire o costruire relazioni con altre comunità, maneggiando le informazioni, conducendo ricerche e facendo presentazioni ed internet sta diventando un mezzo attuale ed essenziale per questo. In seguito, analizzerò come idebate.org è diventato parte essenziale del processo attuale nel processo di costruzione nazionale nella comunità Rom.

Contesto storico

Sin dagli inizi negli anni '70 la parola Rom, scelta tra le tante denominazioni di quanti erano chiamati "Zingari" dagli altri, ha iniziato a dominare il dibattito politico. La parola "Zingaro" ha origine nella parola "Egitto", come l'inesatta presunta regione di origine dei Rom. D'altra parte, questa parola "Zingaro"  non è mai stata usata dalla maggioranza dei Rom stessi, molti dei quali considerano la parola Zingaro e i termini corrispondenti in altre lingue, come Tsigan o Gitano, peggiorative. Nonostante il fatto che non tutti i popoli percepiti come Zingari dalla maggioranza si riferiscano a loro come Rom, la parola "Rom" è diventata il termine più politico.

I Rom non costituiscono un gruppo etnico omogeneo, ma incorporano una varietà di gruppi e sottogruppi etnici correlati, ognuno con una propria identità. D'altra parte, sin dagli inizi degli anni '70, stiamo assistendo alla crescita di un movimento politico pan-Europeo ed all'unificazione di gruppi e sottogruppi differenti sotto la bandiera di una comune identità Romani. Questa è la ragione per cui il nome "Rom" è diventato l'autodenominazione preferita di organizzazioni che trattano i diversi aspetti delle "tematiche Rom" a livello locale, regionale e, specialmente, internazionale.

Ci sono molti Rom che parlano varianti isolate o localizzate del Romanes, mentre altri parlano varianti che sono transnazionali come i dialetti Kalderash o Lovara, tra gli altri. Il Romanes è una lingua che appartiene al gruppo Indo-Iraniano della famiglia contemporanea delle lingue Indo-Europee, e relato a lingue che sono diffuse in Pakistan e nell'India del nord-ovest. Di solito, i Rom parlano anche la lingua principale della regione o paese dove vivono. I moderni linguisti collegano il Romanes al dialetto Pothohari della lingua del Punjab, che è parlata in Pakistan e nell'India del nord-ovest. Ma parlare il Romanes non è un elemento obbligatorio dell'identità Rom, dato che molte comunità, come la maggioranza dei Rom in Spagna o Ungheria, hanno perso questo linguaggio o sono stati forzati ad abbandonarlo in seguito a politiche assimilazionistiche

La possibilità e la sfida di internet

Sin dagli inizi degli anni '90, Internet è diventato un mezzo di comunicazione di massa, ricerca e diplomazia pubblica. Ha un impatto vitale nello sviluppo della coscienza politica dei gruppi minoritari come i Rom. Internet fornisce nuove opportunità e funzioni come piattaforma per iniziative culturali, politiche e diplomatiche e rende le preoccupazioni pubblicamente evidenti.

Internet è già usato per rafforzare la comunità Romani permettendo comunicazioni rapide tra i confini che è particolarmente importante per una comunità, che vive sparsa attraverso l'Europa e il mondo. Questa interazione permette di condividere esperienze, risolvere problemi simili condivisi dalla comunità ed unirsi per trovare una soluzione alle numerose sfide. E' anche importante per l'integrazione della tematica Rom come mezzo di ottenere una soluzione.

Gli obiettivi per lo sviluppo della propria comunità richiedono ai professionisti Rom di utilizzare attivamente gli strumenti on-line per informare il pubblico delle preoccupazioni della comunità. La strategia della diplomazia pubblica Rom si focalizza nel costruire relazioni con altre comunità, nel maneggiare informazioni, condurre ricerche e facendo presentazioni efficaci. In vista di tali mansioni l'integrazione di Internet nel comportamento della diplomazia pubblica è essenziale, attuale e supportiva.

Gli effetti di Internet nello stabilire un'unità Romani virtuale

Le moderne tecnologie di comunicazione trasformano i modi di interazione sociale e networking. Il diffondersi di Internet sta generando comunità virtuali in cui individui simili interagiscono tra loro attraverso lo spazio e il tempo. La creazione di relazioni, costruzione di alleanze, condivisione di testi e grafica, si sviluppa in progressione geometrica. Questo processo fornisce la possibilità di far crescere comunità virtuali, dove i partecipanti, oltre ad usare internet come fonte di informazione, possono diventare attivamente coinvolti ed esprimere/sviluppare il loro interesse e senso di comune appartenenza alla comunità (sociale, culturale, etnica/nazionale, politica, ecc.).

Queste tendenze interessano inevitabilmente la comunicazione interna ed esterna delle comunità Rom, del movimento politico Rom e le relative politiche a livello pan-Europeo ed internazionale.

Il senso di consapevolezza, solidarietà ed identità delle comunità virtuali esistenti è stimolato e rafforzato nel processo della comunicazione online. Questo è persino il caso dei Rom, una comunità che è presente in tutto il mondo. Il Web permette a queste comunità, da una parte, di superare la loro separazione geografica e, dall'altra parte, di mobilitarsi culturalmente, socialmente e politicamente. Questa unificazione è facilitata attraverso la comunicazione e lo scambio giorno per giorno delle tematiche politiche e nella ricostruzione di esperienze condivise.

Così, le comunità Rom beneficiano in maniere differenti di Internet:

  • il Web serve come fonte di informazione su diversi argomenti;
  • funziona come mezzo di comunicazione e coordinamento dal livello locale sino alla disposizione di diplomazia e di politica reali;
  • funziona anche come "vetrina" per l'auto-proclamazione e per l'immagine della comunità, lobbying e lo sviluppo e promozione della cultura Romani.

Il World Wide Web offre anche una varietà di servizi, come format per presentazioni, software per l'elaborazione della comunicazione, collezione e disseminazione di informazione, forme di sottoscrizione a comunità e di sottoscrizione, e programmi creati allo scopo di facilitare le discussioni ed applicare le funzioni per gli attivisti comunitari. A tal riguardo, il ruolo dei già esistenti siti web di organizzazioni Rom pubbliche e di associazioni culturali è vitale.

Il ruolo della pagina web idebate.org (http://www.idebate.org/roma/) è diventato significativo in questo senso dalla primavera 2006. L'aspetto di queste pagine è amichevole. Aiuta ad accedere alle informazioni secondo il paese e l'argomento, inoltre c'è un archivio http://euyouthspeak.org/roma/?cat=4 L'opportunità di iniziare o raggiungere le discussioni sui vari argomenti è fornita dai forum online su http://www.idebate.org/discussion/view_forum.php?id=54 che è un utile supplemento alle pagine di articoli.

A lato del ruolo enorme delle pagine web IDEA ci sono agenzie Rom di informazione, come Dzeno e Romea, non possiamo dimenticare il ruolo dell'European Roma Information Office (ERIO). ERIO ha adoperato Internet come mezzo per informare, istruire ed organizzare il popolo Romani, con lo scopo di combattere la discriminazione anti-Rom, far crescere la coscienza sui problemi affrontati dalle comunità Rom e patrocinare i loro diritti. Il panorama di notizie settimanali offerto da ERIO è composto in collaborazione con http://www.idebate.org/roma/

I siti web dei Rom nella mobilitazione etnica e nella comunicazione cross-culturale

Molti siti web di organizzazioni internazionali, come quelli di Romano Centro, European Roma Rights Centre (ERRC), ed European Roma Information Office (ERIO), che si rivolgono primariamente ad attivisti Rom che vivono nelle rispettive località, promuovono un senso di appartenenza alla comunità. Fornendo informazioni aggiornate ed analisi di eventi locali ed internazionali, questi siti simbolizzano, nel contempo, nozioni molto specifiche di comunità che includono la condivisione del medesimo spazio e tempo. Questi siti incoraggiano il senso di comunità, come fanno le loro organizzazioni, e cercano la difesa degli interessi della comunità quando confrontati (rilevanti specialmente nel sito di ERRC). Le pagine Rom di IDEA rispecchiano le le pubblicazioni e le campagne più sensibili descritte su questi siti, giocano cioè il ruolo di supporto nel consolidare internamente la minoranza Rom in Europa.

Un altro aspetto positivo nell'uso del web nella comunicazione cross-culturale è di aiutare a superare la ghettizzazione etnica. Questo tipo di attività è mostrato da annunci via web, richieste, appelli e comunicazione virtuale. Informazioni sulle attività delle comunità e movimenti Rom vengono facilmente trasportati ad un pubblico che è pronto ad adottare queste informazioni, contribuire ad uno scambio di idee e partecipare alla vita comunitaria.

Quindi, al giorno d'oggi le pagine web di IDEA sono tra le fonti affidabili per l'apprendimento della storia contemporanea dei Rom e di attrezzo on-line per la partecipazione. Il design correttamente organizzato di http://www.idebate.org/roma/ contribuisce a trasferire informazioni su argomenti importanti come salute, lavoro, casa, istruzione e politica ai lettori interessati in una maniera più accessibile.

A causa del relativamente facile accesso e dei bassi costi, la gente ha preso Internet come un mezzo emancipatorio per aprire canali di scambio d'informazioni e creare un innovativo spazio politico. Rappresentanti di una minoranza etnica sono oggi capaci di rendere pubblico il proprio punto di vista e reclamare attraverso Internet la loro identità. Le comunità web hanno permesso al popolo Romani di sviluppare relazioni che spesso sono inter-culturali e cross-culturali.

D'altra parte, causa il significativo tasso di povertà, le barriere linguistiche e l'analfabetismo tra i Rom, il divario digitale è ancora molto presente. Le comunità Rom hanno perciò un bisogno urgente di propri centri Internet, punti di raccolta ed istituzioni per formare gli esperti tecnici locali che possano fornire il supporto ICT per le organizzazioni senza scopo di lucro e di supporto legale.

Il ruolo del Internet nella prestazione della diplomazia pubblica Rom, particolarmente per le giovani generazioni

I moderni significati di comunicazione elettronica costituiscono il più ovvio cambio strutturale dello sviluppo in cui hanno operato gli attivisti delle pubbliche relazioni durante le ultime due decadi. Le diplomazie pubblica e dei media devono essere viste come complementari. Di conseguenza, l'interazione con i media dovrebbe essere il punto focale del lavoro quotidiano di un professionista della diplomazia pubblica.

E' diventata una pratica standard per i moderni attivisti Rom, di consultare regolarmente i siti web di differenti agenzie informative nazionali ed internazionali. Ogni attivista politico ha anche familiarità con le homepage di organizzazioni ed istituzioni rilevanti per il proprio lavoro. Gli attivisti Rom oggi si mettono in rete con colleghi attraverso il mondo, contando sull'accesso facile ad importanti, aggiornate, informazioni web. L'accesso a Internet aumenta la somma di informazioni che una persona deve processare, selezionare e disporre in un sistema conoscitivo.

Le pagine web di IDEA già servono come canale per l'espressione delle preoccupazioni e della fonte di informazioni per gli strati intellettuali entro le comunità Rom. Mentre la condivisione delle informazioni è diventata più facile, la gestione delle informazioni è diventata più appropriata. Nuove procedure elettroniche devono essere stabilite ed elaborate. I gestori delle informazioni e conoscenze Rom devono essere istruiti ed adeguatamente posizionati nelle strutture direttive delle OnG Romani. I siti web hanno bisogno di sviluppo e manutenzione professionali e dovrebbero assumere un importante funzione nella rappresentazione di una nazione non-territoriale Rom. Queste mete sono state parzialmente raggiunte nella funzione della nostra pagina web e molto lavoro dev'essere ancora fatto!

Conclusioni

Il ruolo di Internet è importante nel mantenere la comunicazione e coordinamento delle comunità Rom sparse attraverso il mondo. Aiuta la diffusione e la discussione di informazioni sensibili su temi rilevanti. Gli attivisti Rom hanno bisogno di usare una strategia per la diplomazia pubblica che costruisca relazioni, il comprendere le culture ed i bisogni di altre culture ed identificare aree comuni di interesse.

La diplomazia pubblica Rom può realizzare un insieme di obiettivi: aiutare gli altri a pensare alle tematiche Rom; creare un'opinione positiva sulla comunità Rom; promuovere per esempio il profilo di individui Romani di successo; incoraggiare gli altri a vedere al comunità Rom come destinataria di relazioni e ricerche; e permettere appoggio pubblico e politico alle preoccupazioni delle comunità Rom. Tutti questi obiettivi sono più facilmente raggiungibili per l'attività delle pagine web di IDEA, che rispecchia le preoccupazioni e speranze del popolo Romani e, nel contempo, chiede una risposta d'aiuto ai lettori.

Attraverso la pratica di condividere informazione e conoscenza online, le comunità Rom disperse diventano coscienti della loro comune eredità e sono disposte ad integrarsi con la nozione di unità etnica. Questo processo è proseguito da quando le reti Rom già esistenti sono diventati attori internazionali influenti nel campo della diplomazia pubblica. Il punto positivo è che tutte queste reti sono presentate pubblicamente su http://www.idebate.org/roma/ tramite la pubblicazione del loro materiale sui temi più importanti.

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Di Fabrizio (del 27/06/2008 @ 11:59:20, in casa, visitato 2460 volte)

Da L'Espresso local

di Sergio Campofiorito - "Finalmente!" esclamano in coro i due giovani sinti che da una settimana stanno lavorando nell’area a nord dell’ex foro Boario per costruirsi la propria abitazione nuova. Torso nudo e cappellino da baseball per contrastare il sole cocente, pelle abbronzata, sudore e fatica, loro sono contenti lo stesso. Juri Pavan ha 23 anni, il suo "collega muratore" Reggy, 17, vivono nel campo nomadi di corso Australia da 12 anni. In poco meno di una settimana hanno già messo su i quattro muri portanti del primo condominio: saranno tre in tutto, le palazzine dei sinti, e ospiteranno dodici alloggi.

Mauro Maurizi, 40 anni, muratore da 26, è il capocantiere alla dipendenze della ditta Cpm: è lui che guida i due ragazzi tra calce e mattoni: "Nonostante l’inesperienza stanno facendo un ottimo lavoro - commenta il capo - non si può chiedere più di tanto ma tra circa sei mesi contiamo di arrivare al tetto".
Da lunedì a venerdì, ogni giorno sveglia all’alba e otto ore di duro lavoro. Ma guai lamentarsene, anzi. Virgilio Pavan, 49 anni, giostraio originario di Este e consigliere nazionale dell’associazione Opera Nomadi, guarda i suoi ragazzi: "In questo campo vivono undici famiglie per un totale di 35 persone, di cui molti bambini. Attendiamo da vent’anni la realizzazione di queste case, finalmente i fondi sono stati sbloccati e adesso ci mettiamo al lavoro con tanta felicità. Ci teniamo a ribadire che non siamo rumeni o slavi o magrebini, siamo italiani in tutto e per tutto: basta discriminarci".

I ragazzi, che hanno seguito un corso per l’autocostruzione, guadagnano 800 euro al mese, di cui 300 trattenuti come anticipo sull’affitto. Gli appartamenti, infatti resteranno proprietà del Comune. Sulle polemiche esplose dalla Lega nei giorni scorsi, Juri e Reggy ribattono duro: "Da vent’anni i sinti aspettano queste case, adesso che ce le stiamo costruendo da soli, le meritiamo".

Intanto, l’altra sera la giunta ha dato via libera al secondo stralcio del progetto, autorizzando la spesa di 418 mila euro per le altre due casette, mentre 400 mila erano stati già stanziati dal ministero della Solidarietà sociale presieduto dell’allora ministro di Rifondazione, Paolo Ferrero.

Il gelo invernale o la canicola estiva patita dagli occupanti del campo nomadi in tutti questi anni saranno presto soltanto un lontano ricordo.

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