Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 21/05/2005 @ 15:33:49, in Europa, visitato 1843 volte)
da: Deutsche Welle
(nota dalla mailing-list: ciò che non è accennato nel rapporto è che il partito di Claudia Roth e del suo fondatore, il Ministro degli Esteri Joschka Fischer, fu tra i più solerti a lanciare la guerra contro la Jugoslavia, che causò grandi sofferenze ai 35.000 Rom kossovari e a centinaia di migliaia di altri residenti della provincia)
19 maggio 2005 - Sono circa 38.000 appartenenti alle minoranze etniche del Kossovo e 16.000 di etnia albanese, scappati in Germania. Ma la notizia che molti tra i richiedenti rifugio che verranno forzatamente rimpatriati sono Rom, sta provocando forti emozioni in Germania, dove molti Rom furono ammazzati dai nazisti. I Rom che saranno rimpatriati dovranno affrontare la discriminazione e povertà come molte delle minoranze etniche nella provincia kossovara...
I rimpatri sono iniziati con quanti lasciarono il loro paese dopo i bombardamenti del 1999. Le organizzazioni dei diritti umani e il partto dei Verdi stanno protestando, dicendo che è troppo presto.
Giovedì prossimo decollerà il primo aereo da Dusseldorf per Pristina. A bordo ci saranno i primi 200 rimpatriati [...]
I rifugiati, della minoranza Rom, saranno i primi di diverse ondate che la Germania rimpatrierà, dopo aver assicurato loro asilo per gli scorsi sei mesi. Nei prossimi mesi saranno in totale 51.500, di cui 34.500 Rom.
Le Nazioni Unite, che amministrano il Kossovo, hanno concordato di permettere alla Germania il rimpatrio di 10.500 rifugiati e ha promesso di garantire loro l'incolumità.
Tuttora ci sono tensioni le rassicurazioni non hanno calmato chi vi si oppone, come la leader del partito Verde, Claudia Roth. In un'intervista al Berliner Zeitung, ha detto che il rimpatrio arriva troppo presto. "Ci sono ancora tensioni in Kossovo. In una situazione così fragile, il rimpatrio forzato non ha spiegazioni".
Il governo all'inizio prevedeva di iniziare i voli di rimpatrio già a marzo dell'anno scorso, ma le violenze che esplosero allora tra albanesi del Kossovo e le altre minoranze, si conclusero con una trentina di morti. L'agenzia per i rifugiati (UNHCR) ha ammonito che le minoranze etniche in Kossovo sono ancora in pericolo. Nella provincia ci sono 17.000 soldati per il mantenimento della pace, che rimane una prospettiva fragile, dopo che il Primo Ministro Ramush Haradinaj è stato obbligato a ritirarsi per presentarsi il 4 marzo 2005 al tribunale dell'Aia, incriminato per crimini di guerra.
I Rom di fronte alla discriminazione [...] I commissri per i diritti umani hanno promesso che ogni caso sarà valutato singolarmente. "Non c'è nessun dubbio che occorre trovare le soluzioni più sicure, perché non vogliamo nuove vittime," ha detto Tom Koenigs ai giornalisti.
Roth e gli altri pensano che questo non basti [...] e che occorra garantire il permesso di soggiorno e di lavoro per i rifugiati in Germania. Hanno bisogno di un futuro qui, non in una tendopoli,"
Segnalazione precedente
Di Fabrizio (del 28/05/2005 @ 01:30:47, in Europa, visitato 2135 volte)
La volta scorsa suggerivo un diario e due album fotografici.
Ma, metti caso che qualcuno di voi ci sia stato e ne senta nostalgia, ecco una webzine (in francese) dedicata totalmente alla festa. Nel caso ci sia stato, mi scriva le sue impressioni...
Di Fabrizio (del 31/05/2005 @ 11:11:51, in Europa, visitato 3072 volte)
Da Luludja
Vorrei attirare la vostra attenzione su quanto sta succedendo attualmente a Perpignan, dopo che un giovane maghrébino è stato linciato da membri della nostra comunità. Il comportamento di questi assassini ci indigna tutti, e ogni violenza contro la comunità maghrébina dev'essere condannata senza nessuna reticenza... inoltre ieri sono venuto a conoscenza della morte di un marocchino di 43 anni, cosa che ha generato una nuova serie di violenze a Perpignan.
Quanto durerà ancora tutto ciò? Se fosse vero che l'autore di questo crimine è un rom, dobbiamo aspettarci nuovi disordini. Questi assassini stanno mettendo tutta la nostra comunità in serio pericolo e sarebbe veramente stupido che degli innocenti ne paghino il prezzo!!!
Vogliolanciare un appello al dialogo, anche se ciò può causare iniziale nuova confusione, ma è necessario ristabilire la calma in città.
le mie più sincere condoglianze alle famiglie delle vittime. Pace alle loro anime.
fonte: http://it.groups.yahoo.com/group/Roma_Francais
Di Fabrizio (del 31/05/2005 @ 17:43:33, in Europa, visitato 3118 volte)
Da: The Slovak Spectator - http://www.slovakspectator.sk/
AMNESTY International ha criticato il comportamento della polizia tenuto contro i Rom, durante i disordini dell'anno scorso nella Slovacchia Orientale.
Secondo l'organizzazione umanitaria, la polizia avrebbe nascosto la notizia degli arresti ai parenti dei fermati e degli incarcerati. Inoltre avrebbe malmenato i Rom in stato di fermo o arresto e si sarebbe introdotta senza mandato nelle loro case.
Afferma il portavoce Martin Korch, che la polizia slovacca avrebbe agito secondo la legge.
L'incaricata plenipotenziaria per la comunità Rom, Klára Orgovánová, ha chiesto a Vladimír Palko, Ministro degli Interni, di assurmersi la responsabilità dell'affermazione del portavoce. "Ha confermato che i poliziotti hanno agito secondo la legge" comunica Orgovánová.
Il rapporto [Amnesty International] menziona anche altri casi riguardanti i Rom, come il ritrovamento del cadavere di Radoslav Puký, trovato nel fiume Ondava. L'ultima volta che fu visto da vivo, stava scappando inseguito da alcuni poliziotti.
Amnesty International nel rapporto ricorda anche che i letti di contenzione ancorausati nelle clincihe psichiatriche.
Compiled by Martina Jurianová from press reports
The Slovak Spectator cannot vouch for the accuracy of the information presented in its Flash News postings.
[5/26/2005 9:37:12 AM]
fonte: http://groups.yahoo.com/group/Slovak_Roma_News/
Di Fabrizio (del 01/06/2005 @ 19:22:35, in Europa, visitato 4700 volte)
Nazionalismi e gioventù bulgara Le generazioni più giovani sembrano più suscettibili al nazionalismo di quelle cresciute sotto il socialismo,
reports ALBENA SHKODROVA. I bulgari più giovani stanno cadendo preda di un nuovo tipo di nazionalismo, molto più viscerale e intollerante di quello a cui furono esposti quanti crebbero al tempo del comunismo. Influenzati dai media e dai testi scolastici che pretendono di essere liberali ma spesso lo sono soltanto a parole, nuovi sentimenti nazionalisti si fanno strada nella gioventù.
Il regime di Todor Zhikhov a suo tempo aveva coniugato il socialismo internazionalista con il sentimento nazionalista. Così aveva espulso 300.000 Turchi e Slavi musulmani (conosciuti come Pomaks) segregato i Rom e soffocato tutte le espressioni di diversità etnica. Ma sotto la superficie, altri processi formavano l'atteggiamento bulgaro (cfr. 14/09/04 NdR). Rifiutando il totalitarismo di regime, molti si opponevano alla propaganda nazionalista. Vivere sotto il comunismo [...] aveva attutito le tensioni finanziarie, sociali e anche tra le minoranze.
Soltanto con la caduta del regime negli anni '90, la gente comune ha cominciato a vedere le minoranze come un peso. Le divisioni tra i gruppi sono cresciute, mentre la gente non aveva più timore di esibire credo religiosi e origini etniche che il vecchio regime [credeva] fossero dimenticate. I mezzi di informazione hanno iniziato ad attaccare le minoranze, alla stesso modo per cui dietro la libertà di parola ritorna l'antisemitismo.
I valori liberali si stanno avvantaggiando molto lentamente della libertà e degli sviluppi sociali. Sono occorsi dieci anni perché i libri di testo fossero "ripuliti" dagli slogan del nazionalismo più radicale e prima che i media iniziassero a moderare i toni.
Nel contempo, è cresciuta una nuova generazione che [...] più dei predecessori mostra atteggiamenti negativi ed aggressivi verso le minoranze etniche.
Una recente ricerca del ricercatore politico Petar-Emil Mitev rivela sentimenti negativi, in particolare contro i Rom:
- circa l'86% li definisce come pigri e irresponsabili, mentre il 92% afferma che è una minoranza di tendenza criminale;
- circa il 62% del campione intervistato, ritiene anche che i concittadini di origine turca siano fanatici religiosi.
Convinzioni simili sono palesi nei siti internet e nelle chat, dove i forum rigurgitano di odio verso le minoranze, in particolare i Rom. Dietro l'anonimato, molti giovani usano questi spazi per mostrare il loro disgusto, in stile tipicamente neonazista. Nel web si trovano slogan sugli zingari da trasformare in saponette o da rinchiudere in miniera. Un esempio viene da un forum internet sui Rom. Durante una recente discussione, s'è verificato un "bombardamento" di commenti negativi:
- Faresti meglio a sparire e portare con te tutta la tua tribù...
- Tornatevene nel vostro ghetto...
- Lo sanno tutti che non avete stato o cultura, e che voi zingari siete sporchi, pigri, bugiardi...
Mentre in rete fioriscono appelli e commenti simili, i giovani nazionalisti tendono a nascondere le loro convinzioni, quando devono confrontarsi direttamente. "Molti giovani di mia conoscenza esprimono atteggiamenti negativi" ha detto Boryana Yordanova, studentessa all'università di Sofia, "ma la maggior parte di loro non lo ammetterebbe mai pubblicamente".
Zornitsa Lateva, anche lei studentessa, dice di mostrarsi tollerante nei confronti delle minoranze, ma insiste che gli zingari hanno una bassa qualità di vita, per loro colpa. "E' radicato nel loro differente sistema di vita" aggiunge "non vogliono studiare, si sposano a 13 o 14 anni e non lavorano".
Altri studenti sono d'accordo. "Non ci importerebbe di loro se accettassero la nostra cultura e non fossero ladri e bugiardi".
Maria Neykova, professoressa della facoltà di giornalismo, conferma che molti dei suoi studenti disprezzino i Rom, spesso anche i Turchi. Dice che è colpa del ritardo della società nel sviluppare valori liberali.
I mezzi di informazione e i libri scolastici sono lontani del descrivere correttamente le istanze delle minoranze. Quest'anno, i media hanno siglato un codice di comportamento, che impone di non divulgare particolari sull'appartenza razziale, etnica o sull'orientamento sessuale delle persone. In pratica,la polemica si va spostando dalle persone alle idee.
Molti canali via cavo trasmettono programmi nazionalisti. Tra questi è noto Ataka, su SKAT TV, dove Volen Siderov, una presenza fissa, denuncia quotidianamente i programmi in lingua turca ospitati dai canali nazionali.
Una ricerca effettuata da Marker Test sul periodo 2001-2002, mostra la regressione nei mezzi d'informazione dagli anni '90, quando gli argomenti razzisti non erano così comune. Inoltre, mostra che il 60% delle cronache sui Rom riguardano problemi sociali e crimini, sull'onda degli stereotipi negativi del pubblico.
Secondo Maria Neykova, nonostante il codice di comportamento, i media continuano a citare l'origine etnica,anche quando questa non ha rilevanza con la notizia. Anche i libri scolastici, aggiunge, sono pieni di riferimenti a miti storici per incontrare il favore del pubblico, già sotto Zhivkov l'attività principale degli intellettuali era riscrivere la storia patria, oltre che in funzione del comunismo, anche per negare l'arretratezza della società e propugnare la sua superiorità sugli altri popoli balcanici e sui rivali dell'occidente.
Per giustificare la mancata crescita tra il XV e IL XX secolo, sotto il dominio ottomano, oggi i libri sono carichi di propaganda anti-turca. [...] Mentre a scuola sono adottati testi del XIX secolo, che demonizzavano o ridicolizzavano i musulmani. Gli studenti imparano la cosiddetta storia, piena di ideologia apertamente nazionalista e dove il pathos patriottico mette in ombra le riflessioni obiettive sul ruolo e i benefici del periodo ottomano, come ha scritto recentemente lo studioso Evgeniy Daynov [...]
In realtà, si potrà discutere del "problema nazionalismo", quando i politici ne ammetteranno l'esistenza. Una soluzione sarebbe lavorare sull'idea di nazione, che si basi su radici civiche piuttosto che etniche. Ma al momento è ancora un'aspettativa irrealistica, finché i politici avranno il loro interesse a coltivare la crescita dei nazionalismi.
Albena Shkodrova è direttrice di Balkans Investigative Reporting Network, un progetto locale IWPR. Questo articolo è apparso in originale su Balkan Crisis Report, prodotto da Institute for War and Peace Reporting)
fonte: http://groups.yahoo.com/group/Bulgarian_Roma/
Di Fabrizio (del 01/06/2005 @ 20:36:55, in Europa, visitato 1964 volte)
E' uscito l'aggiornamento di maggio 2005 di PICUM.org con le notizie e l'evoluzione politica riguardanti i diritti sociali fondamentali degli immigranti non documentati in Europa. Disponibile nel formato Word nelle seguenti lingue: inglese, tedesco, olandese, spagnolo, francese, italiano e portoghese.
Di Fabrizio (del 02/06/2005 @ 00:22:23, in Europa, visitato 1809 volte)
L'associazione Thumende Valea-Jiului ha commemorato il 31 maggio scorso il 63° anniversario della deportazione dei Rom rumeni nella regione della Transnistria. La decisione fu presa dal governo collaborazionista rumeno durante l'occupazione nazista e costò ai Rom 11.000 morti, mai riconosciuti da nessuna autorità nazionale o internazionale. Asociatia "Thumende" Valea Jiului Str. Lucas Jeno Tiberiu, Bl. 1B, Ap. 10 Petrosani, cod 2675 Hunedoara Romania Tel. 004 0721 34 26 72 Tv parang Tel. 0245 543 676 Rif: Gli eredi delle vittime chiedono giustizia
Di Fabrizio (del 03/06/2005 @ 00:27:42, in Europa, visitato 1759 volte)
La Commissione Europea ha designato il 2007 come "L'Anno Europeo delle Pari Opportunità per Tutti", parte di uno sforzo concertato per promuovere l'eguaglianza e la non-discriminazione in EU. L'Anno Europeo è al centro di una strategia quadro progettata per assicurare che la discriminazione sia effettivamente contrastata, venga promossa la diversità e le pari opportunità per tutti. [...].
Le tematiche proposte sono:
- Diritti – crescita della consapevolezza della parità dei diritti e della non-discriminazione;
- Rappresentanza – stimolare un dibattito su come aumentare la partecipazione dei gruppi sotto-rappresentati nella società;
- Riconoscimento - promuovere e accettare la diversità;
- Tolleranza e rispetto - verso una società più coesiva.
Il budget proposto è di €13.6 milioni, che finanzieranno le azioni preparatorie nel 2006 e le attività che si svolgeranno nel 2007.
Sono anche previsti:
- Uno studio di fattibiltà sulle nuove misure per integrare l'attuale legislazione anti-discriminazione;
- La creazione di un gruppo di monitoraggio su integrazione sociale e nel mondo del lavoro delle minoranze.
Link
Di Fabrizio (del 03/06/2005 @ 04:52:55, in Europa, visitato 1930 volte)
RAPPORTO DI AMNESTY INTERNATIONAL DENUNCIA "TRATTAMENTI INUMANI" VERSO I COMPONENTI DELL'ETNIA ROM BUCAREST - Trattamenti degradanti - che a volte sconfinano nella tortura - da parte delle autorità, sono fenomeni largamente diffusi in Romania, le vittime sono persone sospettate di crimini, pazienti delle istituzioni psichiatriche, o persone di etnia Rom; questo quanto emerge dal rapporto di Amnesty International pubblicato il 25 aprile. Nel rapporto 2004 riguardante la Romania gli attivisti di AI accusano la polizia di aver usato armi da fuoco in situazioni proibite dagli standard internazionali, causando ila morte di due persone e il ferimento di altre dieci. D'altro canto, le condizioni detentive sono a volte inumane e degradanti e ci sono voci di maltrattamenti di prigionieri. Una testimonianza raccolta da European Centre for Ethnic Roma Rights e dall'associazione Thumende Valea-Jiului, un Rom di nome Bela Dodi è morto dopo che l'11 marzo era stato picchiato dalle guardie di sicurezza di una compagnia privata, nella miniera abbandonata di Vulcan (regione di Huneodara), mentre con altri quattro Rom stava raccogliendo rottami. Tentando di fuggire, era caduto ed era stato poi ritrovato morto, Anche gli altri quattro erano finiti in ospedale per le percosse subite. Nel novembre 2003, le guardie di quella stessa compagnia erano state accusate della morte di Olga David, di 42 anni, accaduta in circostanze simili. DIVERSDa: Gruppo Romanian_RomaApprofondimento: il rapporto dalla regione di Huneodara del dicembre 2003 (formato doc)
Di Fabrizio (del 03/06/2005 @ 19:05:45, in Europa, visitato 2609 volte)
Antiziganismo Vendesi
di Valeriu Nicolae
Il 25 gennaio 2004 il freelance Dominic Hipkins e il suo editore Graham Johnson, pubblicarono sul Sunday Mirror l'articolo "In vendita - 3enni" (cfr: Pirori 29/10/04 ndr). L'articolo era incentrato sul [presunto] traffico di minori presso i Rom e dipingeva Sinisa Nadazdin, direttore dell'OnG "Philia" di Podgorica, come implicato nel traffico di bambini. [Articolo] ampiamente ripreso dai media europei, che ha contribuito a diffondere lo stereotipo del Rom criminale e sub-umane. Sinisa, che occasionalmente collabora con giornalisti stranieri, aveva incontrato Dominic Hipkins per quello che credeva un servizio sui campi profughi, all'inizio del 2004.
Dopo essere stato scagionato dalla polizia montenegrina per le infamanti accuse dell'articolo, era stato incarcerato il 3 febbraio 2004 per "aver diffamato l'immagine della Repubblica di Montenegro", cioè per aver parlato con un giornalista straniero sul commercio di minori nel Montenegro. Detenuto per sette giorni, è ancora in attesa di giudizio. Nel contempo, tanto lui quanto gli altri attivisti Rom sono stati descritti dai media come "traditori", "nemici dello stato", "ladri e mentitori che hanno tradito il loro paese per 50 euro".
Nel maggio 2004 National Vanguard aveva adoperato la stessa storia per una storia "leggermente" diversa; sotto il titolo "Gli zingari vendono bambini di pelle bianca" riprendeva la teoria del Sunday Mirror: "I Rom rapiscono bambini dipelle bianca e li rivendono come schiavi". Da parte sua, il Sunday Mirror dopo oltre un anno, ha pubblicato un trafiletto, molto ambiguo, di scuse; non prima che la storia fosse ripresa da giornali e siti web. Senza che nessuno volesse prendere le parti o ascoltare quanti (Rom o no) fossero stati accusati ingiustamente.
La situazione nei campi Konik 1 e Konik 2 che ospitano i "rifugiati interni" Rom, Askali ed Egizi, è spaventosa. Konik2 si trova a 50 metri dalla discarica, il fumo della spazzatura bruciata avvolge il campo per quasi tutta la durata del giorno, i bagni sono chiusi coi lucchetti e inaccessibili. La maggior parte dei suoi 350 "abitanti" sono bamini a rischio costante di avvelenamento chimico e ambientale. La disoccupazione sfiora il 100% e gli abusi verso gli abitanti del campo sono visti come la normalità dagli stessi Rom. Il campo è infestato da topi e scarafaggi, le mamme usano mettere il cotone nelle orecchie dei bambini durante il sonno, per proteggerli dalle larve, ma questo non si riesce a leggerlo sul Sunday Mirror o sugli altri giornali che hanno riportato l'articolo.
Il servizio "terroristico" di Dominic Hipkins è invece funzionale alla campagna di odio e diffamazione che i tabloid britannici hanno lanciato da oltre un anno contro i Rom, essere semi-umani e pericolosi per la civiltà europea e britannica. Il risultato è stato vicino al distruggere la vita di Sinisa e di peggiorare le condizioni dei campi profughi dove sopravvive questa gente.
Il Sunday Mirror ha comunque pagato i danni per la diffamazione di Sinisa, ma non si è mai scusato con la comunità Rom. Sinisa, di nazionalità serba e lui stesso rifugiato di guerra, continua a fare il possibile per aiutare i Rom, più cosciente di quello che è il forte sentimento antizingaro che cresce in Europa.
Il mercato dell'informazione razzista è in espansione in tutta Europa. [...] Altre informazioni, le potete trovare su http://www.erionet.org/Antigypsyism.html
Valeriu Nicolae Deputy Director
European Roma Information Office
Av.Eduard Lacomble 17, Brussels BELGIUM
Tel. + 32 27333462 - Fax +32 27333875 - Mobile +32 476538194
Da: http://groups.yahoo.com/group/Roma_Yugoslavia/
|