Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 19/04/2006 @ 09:11:00, in Europa, visitato 2098 volte)
Più o meno dello stesso tenore e raccolte a fine ferie pasquali...
Nella Lituania meridionale vicino alla cittadina di Alytus, una decina di
Skinhads assaltano e feriscono 6 immigrati provenienti dalle regioni
asiatiche dell´ex Unione Sovietica,sempre nella lituania meridionale sono
frequenti i contatti tra neo-nazisti Lituani e gli Skinheads Bielo-Russi,pare
che forniscano i loro camerati bielorussi di materiale propagandistico
anticomunista.
In Ukrania nella parte occidentale del paese, Skinheads ucraini e
polacchi fanno raduni e concerti all´insegna del "Potere Bianco"e
dell´anticomunismo militante anti-russo,creando non poche tensioni con i
russi ukraini delle zone orientali del paese, che a sua volta si organizzano
in gruppi e bande nazionaliste filo-russe.
A Sofia lo scorribanda di gruppi neo-nazisti legati alle tifoserie ultrá
continua indisturbato,lo scorso anno nella sola Sofia si sono registrate
oltre duecento aggressioni a studenti e musicisti di colore,in uno di questi
attacchi,un musicista africano ha perso la vita, due zingari sono stati
uccisi a bastonate alla periferia di sofia é un punk anarchico ucciso,
accoltellato alla gola.
Ma anche nella lontana siberia l´orda bruna non sembra fermarsi, nelle
principali metropoli siberiane sono attive bande di nazi-skins che attaccano
la popolazione asiatica geridando "Potere ai russi".
In tutto questo il democratico occidente tace nella speranza di buoni
accordi commerciali con i nuovi zar bruni.
Alex su Indimedia
Un gruppo di skinhead armati di spranghe ha attaccato un campo di zingari
nella città di Volzhsky, nella Russia centrale, uccidendo due persone. Gli
skinhead hanno attaccato i rom che vivono nelle tende sull'argine di un
fiume. Un uomo e una donna sono morti, altri sono stati portati all'ospedale
in gravi condizioni. La polizia ha fermato tre giovani, responsabili
dell'attacco.
PeaceReporter
Il Minority Rights Centre di
Belgrado ha protestato contro la decisione del Tribunale dei Minori di Nis,
che ha comminato una multa di 10.000 dinari ad un gruppo di skinheads che lo
scorso 24 febbraio avevano assalito un insediamento rom, mentre le vittime
dell'assalto sono state anche loro multate, ma per 15.000 dinari.
Quella notte, coperti dalle tenebre, circa una dozzina di skinheads in
giacche di cuoio nero e anfibi, avevano assaltato la Mahala di Belgrado e
rotto i vetri delle case al grido "Zingari, siete Carne Morta!"
I cittadini avevano chiamato la polizia, e la pattuglia che era
intervenuta aveva arrestato nove tra gli assalitori, rinviandoli al
Tribunale per Minori. Secondo il Minority Rights Centre, la polizia non ha
provveduto al momento ad identificare l'età degli skinheads, che potevano
non essere tutti minori e non ha steso alcun rapporto sull'incidente.
Nonostante l'immediata denuncia presentata contro gli assalitori, il
Tribunale d'indagine competente non ha svolto nessun rilievo sui fatti,
chiudendo l'istruttoria d'ufficio.
Radio B92 -
SeeOneWorld
Di Fabrizio (del 22/04/2006 @ 10:36:40, in Europa, visitato 2004 volte)
LE MONDE | 24.03.06 | 13h11 . da
Roma_Francais
RAMNICELU (ROUMANIE) ENVOYÉ SPÉCIAL
E' un piccolo villaggio di aspetto medievale, come ce ne sono tanti nella
Romania profonda. Strade dissestate, case modeste. Al centro, i rumeni; nella
periferia, la minoranza zigana. Dal 16 marzo, Ramnicelu, nell'est del paese,
comune di circa 5.000 abitanti di cui un terzo Zigani, è nel mirino delle
autorità. Qualche giorno prima, la comunità zigana del villaggio era in festa.
Nove matrimoni lo stesso giorno, non è un avvenimento di tutti i giorni. Neanche
l'età delle spose, viste che le nove bambine vanno ancora a scuola e hanno tra
gli 8 e gli 11 anni. "In questa comunità, i matrimoni combinati sono la norma
dalla notte dei tempi" afferma Bogdan Panait, segretario di stato per la
protezione dell'infanzia.
"Dall'inizio dell'anno, abbiamo celebrato una trentina di matrimoni tra i
nostri ragazzi", racconta Gheorghe Fotache, consigliere d'origine zigana e
mediatore comunale tra loro e i rumeni. Io stesso mi sono sposato a 14 anni e
mia moglie ne aveva 9, e siamo molto felici." Ma questi matrimoni precoci, che
la comunità continua a praticare a nove mesi dall'adesione della Romania
all'Unione europea, mettono le autorità in imbarazzo.
Bucarest è stata sommersa dalle richieste europee di provvedere al problema,
sin dagli inizi dei negoziati nel 2000. Nel settembre 2003, l'auto-proclamatosi
re degli Zigani, Cioaba, era stato al centro di uno scandalo per il matrimonio
di sua figlia Ana Maria, 12 anni, col giovane
Birita di 15. L'intervento della baronessa britannica Emma Nicholson di
Winterbourne, ex relatrice del documento rumeno al Parlamento europeo, aveva
ottenuto la separazione dei bambini e l'impegno di Bucarest nel regolare la
spinosa questione.
I matrimoni multipli di Ramnicelu hanno fatto ritornare d'attualità la
questione. "Il sindaco del villaggio ci ha sottoposto la storia di questi nove
matrimoni di minori - testimonia Cecilia Manolescu, direttrice dell'antenna
locale per la protezione dell'infanzia. - Per iniziare abbiamo inviato un'equipe
di assistenti nel villaggio, accompagnati dalla polizia, per svolgere
un'inchiesta. Abbiamo trovato quattro minori a casa dei loro "suoceri". Ci hanno
detto che abitavano e dormivano con la suocera, e non con il giovane marito.
Sfortunatamente, è una situazione molto frequente nella nostra regione."
L'inchiesta non sembra destinata a far cambiare avviso al rappresentante
legale dei bambini. "Non vogliamo rinunciare a questa tradizione. - dice Alexandru Ibris,
nonno di una sposa di 8 anni - Nessuno fa loro del male, ma vogliamo mantenere
le tradizioni ereditate dai nostri vecchi. I rumeni non possono capire."
Questa pratica è malvista dalla popolazione rumena che non nasconde i suoi
sentimenti razzisti verso la minoranza zigana. Ufficialmente, la Romania ne
conta 530.000 su di una popolazione di 22 milioni, ma secondo i dirigenti della
stessa comunità, sarebbero un milione e mezzo.
Neacsa Raileanu, direttrice della locale scuola, è in agitazione per la
natalità galoppante tra la comunità zigana. "Vedo sempre di più bambine incinte
a 13 anni", afferma. Quanto al sindaco, Neculai Jugaru, si dichiara sconfitto.
"Abbiamo organizzato un incontro con molti genitori zigani e uno psicologo - ci
spiega. - Qualche ora più tardi gli stessi genitori sposavano i loro figli e
stavano festeggiando."
Mirel Bran -
Article paru dans l'édition du 25.03.06
Una
precedente segnalazione
Di Fabrizio (del 23/04/2006 @ 10:55:17, in Europa, visitato 2019 volte)
Aleksandra mi inoltra questa comunicazione: Cari amici della rete RomEco, volevamo informarVi che si è concluso il primo anno del Progetto di Ricerca Europeo sull'inserimento formativo e lavorativo dei Rom e Sinti, intitolato "RomEco". Siamo nel secondo anno del Progetto, alla fine del quale ci aspettiamo un rapporto, nonché una pubblicazione dei dati da diffondere. Si tratta, come molti di voi sanno, di un progetto internazionale tra l'Italia, la Germania, la Bulgaria e la Slovacchia. Intanto Vi mandiamo il rapporto finale di un altro Progetto di Ricerca Europeo (il rapporto in inglese, è scaricabile QUI - sono 3 files formato .doc ndr.), intitolato "RomWom", sull'inserimento socio-economico delle donne Rom e Sinte, che ha visto coinvolti più di dieci paesi europei e che aveva una durata di sei mesi. Quindi, si trattava di produrre rapporti nazionali piuttosto generali (overviews), ma indicativi, con eventuali raccomandazioni, statistiche, ecc.. Alla prossima, Zoran Lapov, Alessandra Novelli, Demir Mustafa EUROFOR / Università di Firenze / ARCI-Toscana
Di Fabrizio (del 24/04/2006 @ 09:52:42, in Europa, visitato 2028 volte)
A:
- Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa
- Assemblea Parlamentare Consiglio d'Europa
- Parlamento Europeo
- Comitato Integrazione Parlamento Danese
Il Primo Ministro Danese, durante una conferenza stampa di martedì 18 aprile, ha definitivamente rifiutato le accuse di violazione
della
- Convenzione ONU sull'infanzia
- Convenzione ONU sulla tortura
- Convenzione ONU sui diritti economici, sociali e culturali
- Dichiarazione ONU sui Diritti Umani
- Convenzione UNESCO contro la discriminazione nell'istruzione
in relazione ai bambini rom rifugiati dal Kosovo, esclusi da una scuola degna
di questo nome e rinchiusi nei centri di Avnstrup e Sandhom.
Durante la Pasqua, membri della coalizione di governo hanno ripetutamente
richiesto condizioni migliori per i richiedenti asilo, tra cui c'è anche un
piccolo numero di Rom del Kosovo. Richieste rifiutate per le istruzioni del
Ministero degli Interni, che assicurano che il Kosovo è una nazione sicura e che
le richieste d'asilo dei Rom del Kosovo sono quindi "manifestamente infondate"
[...]
Questo significa, per esempio, che se una donna testimonia che gli uomini
della KLA (Armata di Liberazione del Kosovo) arrivarono alle 21.45 e suo marito
dice alle 22.15, durante gli interrogatori (condotti separatamente) dalle
autorità immigratorie danesi, la loro richiesta viene etichettata come
"incongruente".
Secondo "Romano" la
Danimarca viola apertamente le Convenzioni ONU sui Diritti dei Rifugiati, quella
sulla tortura e quella europea sui diritti umani, per come vengono gestite le
richieste di asilo politico dei Rom..
Il Primo Ministro non ha voluto commentare il Rapporto Finale del Consiglio
d'Europa sui Diritti Umani dei Rom - Sinti - Viaggianti, presentato il 15
febbraio da Alvaro Gil-Robles, Commissario per i Diritti Umani, prima che lo
stesso lasciasse l'incarico.
Il rapporto rimprovera alle nazioni europee di aver impostato politiche
d'asilo particolarmente restrittive, allo scopo preciso di stoppare la fuga dei
Rom dai Balcani dopo il 1999.
Sempre "Romano" ha anche espresso riprovazione perché Søren Krarup, membro
della Commissione Parlamentare per l'Integrazione e del Partito Popolare, ha
commentato con i suoi colleghi di partito le prassi adottate con i richiedenti
asilo, indicati come "trafficanti di minori". Prassi confermata anche durante il
dibattito su TV2 news "Go'Morgen Danmark" da Henriette Kjær, portavoce dei
conservatori e dal parlamentare liberale Eyvind Vesselbo. Krarup, che è ministro
della chiesa luterana
"Folkekirke", è dell'opinione che sono i genitori, che abuserebbero dei
figli, ad opporsi al ritorno in patria.
"Romano" risponde che sono le autorità ad abusare dei bambini, obbligandoli a
vivere in campi di ghettizzazione e senza adeguata istruzione scolastica per 4-6
e anche 8 anni. La scuola per loro praticamente non esiste, non comprende la
madrelingua, non da preparazione alla vita fuori dal campo e nessuna possibilità
di continuare gli studi.
"Romano" accusa il governo di discriminare usualmente i Rom, quali che siano
gli argomenti formali adoperati. Sfortunatamente questo non si limita ai soli
Rom richiedenti asilo.
L'abuso su minori è una violazione del Codice Penale Danese.
Un rapporto della polizia dello scorso 2 aprile, afferma che la prolungata
detenzione nei campi è inefficace nel convincere i rifugiati a far ritorno senza
terrore nel proprio paese d'origine. L'Ufficio Immigrazione è stato portato in
tribunale, per aver rimpatriato a forza un ragazzo richiedente asilo dall'Iran,
dove è stato torturato e da dove è nuovamente fuggito.
Devlessa!
Eric Støttrup Thomsen
"Romano"
Kongevejen 150
DK3000 Helsingør
+45-49 22 28 11
www.romano.dk
Di Fabrizio (del 26/04/2006 @ 09:44:12, in Europa, visitato 2535 volte)
E' uscito l'aggiornamento di aprile 2006 di PICUM.org con le notizie e l'evoluzione politica riguardanti i diritti sociali fondamentali degli immigranti non documentati in Europa. Disponibile nel formato Word nelle seguenti lingue: inglese, tedesco, olandese, spagnolo, francese, italiano e portoghese.
Di Fabrizio (del 03/05/2006 @ 10:38:32, in Europa, visitato 1917 volte)
Ufficio Centrale dei Rom dal Kosovo
Tel/fax ++381 11 316 59 25
Mob ++381 64 26 37 621
e-mail:
hbajram1955@yahoo.com
RISOLUZIONE SPECIALE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELLE NAZIONI UNITE PER I
ROM DEL KOSOVO
Il 21 aprile 2006 a Belgrado, Bajram Haliti,
presidente dell'unione dei cittadini dell'Ufficio Centrale dei Rom dal
Kosovo e membro del Parlamento Mondiale dei Rom, ha dichiarato alla TANJUG
che è necessario che il Consiglio di Sicurezza dell'ONU operi per la
costituzione dell'autonomia della comunità Rom in Kosovo.
Il senso e il contesto basico di questa
risoluzione dev'essere l'implementazione di diritti speciali alla comunità
Rom, che è anche l'unica e urgente maniera per risolvere il problema della
sopravvivenza di questa comunità nella provincia e il ritorno di 120.000
civili dispersi in Serba e in occidente. L'esperienza di oltre sei anni di
presenza di maestranze civili e militari delle Nazioni Unite testimonia che
la sopravvivenza e il ritorno sono possibili solamente applicando un
meccanismo simile all'amministrazione temporanea che è l'articolo 10 della
risoluzione 1244 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (confronta
ndr.), applicato all'intera provincia in accordo con la Jugoslavia e che
è essenzialmente il modello dell'autonomia.
Con questi obiettivi e contesto, la nuova
risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite non dovrà
rimpiazzare la risoluzione 1244; lo completerebbe appena con gli articoli
che risolverebbero il più grosso problema odierno del Kosovo e Metohia, cioè
la protezione dei diritti della minoranza nazionale Rom.
Il rafforzamento della risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni
Unite sarebbe realizzato con la stesura e la ratifica dello statuto di
autonomia per la comunità Rom nel Kosovo. Lo Statuto dovrebbe identificare i
confini della Regione. L'unica differenza rispetto all'attuale è che i Rom
sarebbero ammessi alla trattative e alle cariche pubbliche assieme ai
rappresentanti UNMIK, a quelli dell'etnia albanese e che la rappresentanza
di Serbia e Montenegro cambierebbe in quella della sola Serbia. [...]
La proposta di autonomia della comunità Rom del Kosovo, dopo adeguata
consultazione coi legittimi rappresentanti e di tutte le parti interessate,
sarebbe ratificata dal segretario generale dell'ONU.
Tutte le procedure necessarie devono essere sviluppate appena possibile
[...] L'adozione e la dichiarazione dello Statuto garantirebbe l'intera
comunità Rom del Kosovo, incluso quanti vivono nella Serbia centrale, di
vivere liberamente e partecipare alla vita pubblica, non soltanto ai confini
della provincia ma in tutto il Kosovo. La partecipazione alle elezioni dei
rappresentanti incoraggerebbe i Rom alla partecipazione alla vita pubblica.
Questo nuovo capitolo potrebbe aprire una nuova e pacifica pagina nel Kosovo
multietnico. Presidente - Bajram Haliti
Di Fabrizio (del 04/05/2006 @ 11:12:19, in Europa, visitato 2315 volte)
Premessa: all'inizio del mese scorso, in Belgio un adolescente è stato ucciso da un coetaneo per un motivo estremamente futile: rubargli il lettore mp3. L'omicidio aveva scosso il Belgio come non succedeva dallo scandalo Ducroux. Successive indagini hanno portato all'individuazione del colpevole in un giovane Rom, rifugiato polacco. Per una settimana ho cercato informazioni, senza trovarle, complice anche un convegno europeo che aveva coinvolto anche i corrispondenti dal Belgio di Roma network (e la scarsa attenzione che il fatto ha riportato tra i media italiani).
Questo mi è arrivato da: Opre Roma (la data è del 3 maggio, ma credo che sia stato scritto settimana scorsa) Pubblicato su: Roma_Benelux
La comunità Rom del Belgio è schoccata e sopraffatta dalla notizia che la polizia polacca ha arrestato il giovane killer del teenager belga.
Due settimane fa Adam G. (Rom, 17 anni) e il suo compagno Mariusz O. (anche lui di 17 anni) uccisero il coetaneo belga Joe van Holsbeek per rubargli il lettore MP3. I due colpevoli e altri due membri della famiglia che li aiutarono, sono in prigione, due in Belgio e due in Polonia.
I media in Belgio si stano focalizzando sull'etnia degli assassini. Dopo aver urlato per due settimane che i ragazzi erano nordafricani, ora sembra che siano rom.
Ieri, solo due ore dopo che era giunta la notizia che in Polonia la polizia aveva catturato il ragazzo in un "accampamento di zingari" nella città settentrionale di Suwalki, la radio belga mi richiedeva un'intervista. Le dichiarazioni stampa rilasciate dal mio ufficio ieri sera, in cui richiedevo di non focalizzarsi sull'etnia e di non stigmatizzare la comunità Rom, sono state menzionate nei bollettini TV di entrambe i canali fiamminghi.
Vorrei avere notizie dai nostri fratelli in Polonia e conoscere com'è lì la situazione, e quale sia l'atteggiamento della società verso i Rom, perché in questo momento in Belgio i lavoratori che arrivano dalla Polonia si trovano di fronte a reazioni negative e razziste. A loro volta, questi immigrati rispondono che i Rom non sono polacchi, sono stranieri arrivati da fuori e completamente differenti! Da quanto ne so, i Rom vivono in Polonia da oltre 500 anni.
Per affrontare la situazione attuale, abbiamo bisogno di tutto l'aiuto dai nostri fratelli e sorelle all'estero. La comunità Rom in Belgio (circa 50.000) era già discriminata, vive in condizioni miserabili e l'antiziganismo è forte tra i media. Domenica scorsa oltre 80.000 hanno preso parte ad una manifestazione silenziosa per le strade di Bruxelles contro questo tipo di violenza; il governo ha annunciato nuove misure e costruirà nuovi riformatori; l'estrema destra se la prende contro gli immigrati irregolari... E' uno dei periodi più difficili dal tempo delle deportazioni collettive dei Rom nel 1999 (vedi 17/09/04 ndr).
In quei giorni, i media mi soprannominavano lo Zorro degli Zingari, la Roccia Rom, ora avrei bisogno di essere parte del movimento internazionale Rom, dove ci si aiuta l'un l'altro e unitariamente si protesta quando collettivamente si viene accusati di crimini individuali.
Spero che il mio appello non cada nel vuoto. Nais tuke. Wolf Staf Bruggen Voorzitter-Chairman-Presidentos Opré Roma ngo opreromavzw@yahoo.com Tel : ++32 (0)484.962.264. Belgische afgevaardigde voor het European Roma and Travellers Forum Belgian delegate to the European Roma and Travellers Forum Delegato Belgia Europako Romengo thaj Travelerengo Forumo
Una segnalazione precedente:
Di Fabrizio (del 06/05/2006 @ 10:12:19, in Europa, visitato 2015 volte)
Budapest, 26 aprile (MTI) - Sono stati eletti tre Rom nel nuovo parlamento,
uno in meno delle elezioni scorse, ha scritto mercoledì scorso il giornale
Nepszabadsag.
Non è stato confermato il candidato che era presente nel socialdemocratico MSZP
che ha vinto le elezioni, mentre il partito di opposizione Fidesz manterrà i
suoi tre parlamentari rom per i prossimi quattro anni. Confermati Florian Farkas,
presidente di Lungo Drom e Jozsef Varga, mentre il seggio che era di Mihaly
Lukacs è andato a
Istvan Racz, delegato del Partito degli Imprenditori ed eletto nella regione di
Nograd.
Degli altri due partiti minori: il partito d'opposizione MDF non aveva
candidati Rom, mentre il candidato del neonato SZDSZ (coalizione di governo),
non è stato eletto.
Alle elezione ha preso parte anche il Partito dell'Alleanza Rom ((MCF),
guidato da
Orban Kolompar, che è riuscito a presentare la propria lista, ma il partito ha ottenuto scarso successo.
Da: Hungarian_Roma
Di Fabrizio (del 06/05/2006 @ 11:07:08, in Europa, visitato 1646 volte)
AGE) BRUXELLES - Confronto internazionale Europa-Ocse sui Rom a Bucarest, dove ieri si e' aperta la due giorni della 'Conferenza sul miglioramento e l'armonizzazione delle politiche nazionali per i Rom, Sinti e camminanti' organizzata dal Consiglio d'Europa, dall'Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti dell'uomo dell'Osce e dal Centro europeo contro il razzismo e la xenofobia. Al centro dei colloqui, presieduti dal ministro degli Affari Esteri rumeno Teodor Baconschi e ai quali partecipa anche il presidente di turno dell'Ue, il ministro degli Esteri austriaco, Walter Siegl, vi sono le misure concrete da adottare per gli stati membri per attuare le raccomandazioni del Consiglio d'Europa sui Rom, ma anche il Piano di Azione per migliorare la situazione delle popolazioni nomadi nelle zone Osce cosi' come la normativa Ue a riguardo. (AGE)
Data: 05/05/06 14:15 Autore: AUR
Di Fabrizio (del 14/05/2006 @ 10:00:49, in Europa, visitato 2791 volte)
Mr. Valery Novoselsky.
Editor of Roma Virtual Network.
Currently in Brussels
Carissimi,
Quanti di voi vogliano discutere le tematiche relative al Decennio
per l'Inclusione Rom, possono aggiungersi al forum di discussione:
http://www.idebate.org/discussion/view_forum.php?id=54
Ovviamente, è necessario registrarsi. Se ci fosse bisogno di
chiarimenti su questioni tecniche, potete contattarmi a
nov_val@zahav.net.il.
Kind regards,
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