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Romania
Di Fabrizio (del 22/04/2006 @ 10:36:40, in Europa, visitato 2004 volte)

LE MONDE | 24.03.06 | 13h11 . da Roma_Francais RAMNICELU (ROUMANIE) ENVOYÉ SPÉCIAL

E' un piccolo villaggio di aspetto medievale, come ce ne sono tanti nella Romania profonda. Strade dissestate, case modeste. Al centro, i rumeni; nella periferia, la minoranza zigana. Dal 16 marzo, Ramnicelu, nell'est del paese, comune di circa 5.000 abitanti di cui un terzo Zigani, è nel mirino delle autorità. Qualche giorno prima, la comunità zigana del villaggio era in festa. Nove matrimoni lo stesso giorno, non è un avvenimento di tutti i giorni. Neanche l'età delle spose, viste che le nove bambine vanno ancora a scuola e hanno tra gli 8 e gli 11 anni. "In questa comunità, i matrimoni combinati sono la norma dalla notte dei tempi" afferma Bogdan Panait, segretario di stato per la protezione dell'infanzia.

"Dall'inizio dell'anno, abbiamo celebrato una trentina di matrimoni tra i nostri ragazzi", racconta Gheorghe Fotache, consigliere d'origine zigana e mediatore comunale tra loro e i rumeni. Io stesso mi sono sposato a 14 anni e mia moglie ne aveva 9, e siamo molto felici." Ma questi matrimoni precoci, che la comunità continua a praticare a nove mesi dall'adesione della Romania all'Unione europea, mettono le autorità in imbarazzo.

Bucarest è stata sommersa dalle richieste europee di provvedere al problema, sin dagli inizi dei negoziati nel 2000. Nel settembre 2003, l'auto-proclamatosi re degli Zigani, Cioaba, era stato al centro di uno scandalo per il matrimonio di sua figlia Ana Maria, 12 anni, col giovane Birita di 15. L'intervento della baronessa britannica Emma Nicholson di Winterbourne, ex relatrice del documento rumeno al Parlamento europeo, aveva ottenuto la separazione dei bambini e l'impegno di Bucarest nel regolare la spinosa questione.

I matrimoni multipli di Ramnicelu hanno fatto ritornare d'attualità la questione. "Il sindaco del villaggio ci ha sottoposto la storia di questi nove matrimoni di minori - testimonia Cecilia Manolescu, direttrice dell'antenna locale per la protezione dell'infanzia. - Per iniziare abbiamo inviato un'equipe di assistenti nel villaggio, accompagnati dalla polizia, per svolgere un'inchiesta. Abbiamo trovato quattro minori a casa dei loro "suoceri". Ci hanno detto che abitavano e dormivano con la suocera, e non con il giovane marito. Sfortunatamente, è una situazione molto frequente nella nostra regione."

L'inchiesta non sembra destinata a far cambiare avviso al rappresentante legale dei bambini. "Non vogliamo rinunciare a questa tradizione.  - dice Alexandru Ibris, nonno di una sposa di 8 anni - Nessuno fa loro del male, ma vogliamo mantenere le tradizioni ereditate dai nostri vecchi. I rumeni non possono capire."

Questa pratica è malvista dalla popolazione rumena che non nasconde i suoi sentimenti razzisti verso la minoranza zigana. Ufficialmente, la Romania ne conta 530.000 su di una popolazione di 22 milioni, ma secondo i dirigenti della stessa comunità, sarebbero un milione e mezzo.

Neacsa Raileanu, direttrice della locale scuola, è in agitazione per la natalità galoppante tra la comunità zigana. "Vedo sempre di più bambine incinte a 13 anni", afferma. Quanto al sindaco, Neculai Jugaru, si dichiara sconfitto. "Abbiamo organizzato un incontro con molti genitori zigani e uno psicologo - ci spiega. - Qualche ora più tardi gli stessi genitori sposavano i loro figli e stavano festeggiando."

Mirel Bran - Article paru dans l'édition du 25.03.06

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