LE MONDE | 24.03.06 | 13h11 . da
Roma_Francais
RAMNICELU (ROUMANIE) ENVOYÉ SPÉCIAL
E' un piccolo villaggio di aspetto medievale, come ce ne sono tanti nella
Romania profonda. Strade dissestate, case modeste. Al centro, i rumeni; nella
periferia, la minoranza zigana. Dal 16 marzo, Ramnicelu, nell'est del paese,
comune di circa 5.000 abitanti di cui un terzo Zigani, è nel mirino delle
autorità. Qualche giorno prima, la comunità zigana del villaggio era in festa.
Nove matrimoni lo stesso giorno, non è un avvenimento di tutti i giorni. Neanche
l'età delle spose, viste che le nove bambine vanno ancora a scuola e hanno tra
gli 8 e gli 11 anni. "In questa comunità, i matrimoni combinati sono la norma
dalla notte dei tempi" afferma Bogdan Panait, segretario di stato per la
protezione dell'infanzia.
"Dall'inizio dell'anno, abbiamo celebrato una trentina di matrimoni tra i
nostri ragazzi", racconta Gheorghe Fotache, consigliere d'origine zigana e
mediatore comunale tra loro e i rumeni. Io stesso mi sono sposato a 14 anni e
mia moglie ne aveva 9, e siamo molto felici." Ma questi matrimoni precoci, che
la comunità continua a praticare a nove mesi dall'adesione della Romania
all'Unione europea, mettono le autorità in imbarazzo.
Bucarest è stata sommersa dalle richieste europee di provvedere al problema,
sin dagli inizi dei negoziati nel 2000. Nel settembre 2003, l'auto-proclamatosi
re degli Zigani, Cioaba, era stato al centro di uno scandalo per il matrimonio
di sua figlia Ana Maria, 12 anni, col giovane
Birita di 15. L'intervento della baronessa britannica Emma Nicholson di
Winterbourne, ex relatrice del documento rumeno al Parlamento europeo, aveva
ottenuto la separazione dei bambini e l'impegno di Bucarest nel regolare la
spinosa questione.
I matrimoni multipli di Ramnicelu hanno fatto ritornare d'attualità la
questione. "Il sindaco del villaggio ci ha sottoposto la storia di questi nove
matrimoni di minori - testimonia Cecilia Manolescu, direttrice dell'antenna
locale per la protezione dell'infanzia. - Per iniziare abbiamo inviato un'equipe
di assistenti nel villaggio, accompagnati dalla polizia, per svolgere
un'inchiesta. Abbiamo trovato quattro minori a casa dei loro "suoceri". Ci hanno
detto che abitavano e dormivano con la suocera, e non con il giovane marito.
Sfortunatamente, è una situazione molto frequente nella nostra regione."
L'inchiesta non sembra destinata a far cambiare avviso al rappresentante
legale dei bambini. "Non vogliamo rinunciare a questa tradizione. - dice Alexandru Ibris,
nonno di una sposa di 8 anni - Nessuno fa loro del male, ma vogliamo mantenere
le tradizioni ereditate dai nostri vecchi. I rumeni non possono capire."
Questa pratica è malvista dalla popolazione rumena che non nasconde i suoi
sentimenti razzisti verso la minoranza zigana. Ufficialmente, la Romania ne
conta 530.000 su di una popolazione di 22 milioni, ma secondo i dirigenti della
stessa comunità, sarebbero un milione e mezzo.
Neacsa Raileanu, direttrice della locale scuola, è in agitazione per la
natalità galoppante tra la comunità zigana. "Vedo sempre di più bambine incinte
a 13 anni", afferma. Quanto al sindaco, Neculai Jugaru, si dichiara sconfitto.
"Abbiamo organizzato un incontro con molti genitori zigani e uno psicologo - ci
spiega. - Qualche ora più tardi gli stessi genitori sposavano i loro figli e
stavano festeggiando."
Mirel Bran -
Article paru dans l'édition du 25.03.06
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