Rom e Sinti da tutto il mondo

Ma che ci fa quell'orologio?
L'ora si puo' vedere dovunque, persino sul desktop.
Semplice: non lo faccio per essere alla moda!

L'OROLOGERIA DI MILANO srl viale Monza 6 MILANO

siamo amici da quasi 50 anni, una vita! Per gli amici, questo e altro! Se passate di li', fategli un saluto da parte mia...

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La redazione
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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Fabrizio (del 18/09/2007 @ 09:57:26, in musica e parole, visitato 1619 volte)
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Di Fabrizio (del 19/09/2007 @ 09:41:33, in Europa, visitato 1711 volte)

Si possono trovare scritte contro i Turchi e contro i Rom sui muri di Sofia, come dappertutto nei Balcani. Ma in Bulgaria gli slogan sono transitati ad un livello superiore ed appaiono sulle fiancate delle macchine.

Come i suoi vicini balcanici, la Bulgaria ha una significativa popolazione di minoranza, inclusa l'etnia Turca (circa il 10% della popolazione) e Rom (forse oltre l'8%). L'etnia Turca ha creato un potente partito, il Movimento per i Diritti e la Libertà, che è presente nella coalizione di governo e conta ministri in posizioni chiave. Il suo successo ha generato risentimento nella maggioranza della popolazione. I Rom [...]non hanno virtualmente partito e soffrono discriminazioni a tutti i livelli della società, in Bulgaria come negli altri stati europei.

Nel 2005, gli slogan dipinti sui muri si evolserono in un nuovo partito politico, Ataka. Fondato da Volen Siderov, proprietario di una stazione TV, sull'onda del successo di Silvio Berlusconi in Italia, Ataka ha capitalizzato i sentimenti anti-governativi, la percezione pubblica di corruzione attorno al partito dell'etnia Turca, e un profondo sentimento di razzismo. Il mantra della sua campagna elettorale fu il piuttosto scontato "La Bulgaria ai Bulgari" (non è chiaro se qualcuno recentemente abbia fatto un'offerta in questo senso). Secondo una ricerca del Comitato di Helsinki in Bulgaria, le attitudini negative verso le minoranze etniche sono gradualmente ma significativamente scese dal 1992 al 1997. Alla domanda se si potesse appoggiare un valido candidato Rom, per esempio, l'82% delle risposte erano no nel 1992,ma soltanto il 66% nel 1997. Nel 2005 col sorgere di Ataka, la percentuale di no risalì al 76%.

Ataka ha ottenuto l'8% dei voti nelle elezioni del 2005. Alcuni sondaggi hanno mostrato che la sua popolarità è precipitosamente cresciuta sino al 14%, in occasione delle elezioni per il Parlamento Europeo del 2007. I rappresentanti di Ataka nel Parlamento Europeo hanno formato una coalizione chiamata Identità Tradizione e Sovranità, assieme a partiti come il Fronte Nazionale Francese, i neo-fascisti Italiani, e lo xenofobo Partito Liberale Austriaco. Una coalizione multinazionale di xenofobi può sembrare una contraddizione in termini, ma il progetto europeo di integrazione ha generato una strana prole.

Per quanto il razzismo permei le attitudini e le istituzioni bulgare, Ataka non ha portato ad una significativa crescita della violenza, e non ha trasformato il panorama politico del paese. Effettivamente, sembra come se Ataka si sia trasformata. Con il supporto stagnante e forse declinante, il partito cerca aiuto nei collegi elettorali da opporre alla coalizione governativa che include realisti, ex-comunisti e pro turchi.. Questo potrebbe spiegare l'apparizione nella stazione TV di Ataka di temi legati alla comunità Rom.

John Feffer is the co-director of Foreign Policy In Focus at the Institute for Policy Studies

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Di Fabrizio (del 19/09/2007 @ 23:06:48, in Italia, visitato 1521 volte)

Da Cittàpertutti

Comunicato stampa: Dopo i neofascisti di F.N. ora arrivano Borghezio e gli incendiari di Opera
Dichiarazione di Luciano Muhlbauer (consigliere regionale Prc- Se)

L’inverno scorso, nella città di Opera, alle porte di Milano, si consumò qualcosa di inquietante. Un gruppo di cittadini inferociti per la presenza temporanea di alcune famiglie rom e abilmente strumentalizzati da esponenti leghisti e di estrema destra, prima diede fuoco alle tende della protezione civile, poi sostenne un prolungato assedio al campo e, infine, riuscì ad averla vinta. In altre parole, le istituzioni e la civiltà si arresero e i professionisti dell’odio e della xenofobia incassarono in piena impunità una vittoria politica senza precedenti.

Quanti segnalarono che quella vicenda non rappresentava una parentesi, ma rischiava di trasformarsi concretamente in un modello da emulare, furono accusati di allarmismo, se non apertamente derisi. Eppure, a distanza di soli sei mesi, il seme nefasto del rogo di Opera sta dando i suoi frutti avvelenati, a partire da quanto sta accadendo nella provincia pavese, in particolare a Pieve Porto Morone. E se qualcuno avesse ancora dei dubbi, ecco arrivare il suggello formale: oggi il Comitato “Opera Sicura”, creatura dei settori più retrivi della Lega, annuncia che venerdì prossimo scenderà a Pieve, portandosi il solito razzista a tempo pieno, cioè Borghezio, evidentemente ansioso di recuperare visibilità dopo il lancio del maiale-day ad opera di Calderoli.

Ormai i pochi rom rimasti a Pieve, tra cui molti bambini, sono diventati carne da cannone nella feroce competizione tra i neofascisti e gli xenofobi della Lega Nord. E così alcuni giorni dopo la parata delle teste rasate di Forza Nuova, la Lega rilancia nel modo peggiore. La sindaca-sceriffo di Pavia può essere propria fiera del suo operato!

Noi crediamo fermamente che la misura sia definitivamente colma e che non possa essere tollerata una seconda Opera. E non è una questione che riguarda soltanto la sinistra o qualche “sociologo d’accatto”. No, riguarda in primis le istituzioni e la tenuta del tessuto democratico.

Ecco perché chiediamo ai responsabili istituzionali, a tutti i livelli, di mettere finalmente un freno e porre fine alla tolleranza. Un discorso è l’incazzatura di cittadini, anche se sfociata in un’isteria reazionaria, altro è quello della crescente attività organizzata di neofascisti e razzisti.

Ai cittadini democratici e antifascisti lombardi chiediamo di fare la loro parte e di partecipare alla mobilitazione che le associazioni di Pavia stanno preparando per il 29 settembre.

Milano, 19 settembre 2007

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Di Sucar Drom (del 20/09/2007 @ 10:07:42, in blog, visitato 1680 volte)

Legnano, è aperta la caccia agli "zingari"
Dopo i vari blitz per «ripulire» la città di Legnano da clandestini, delinquenti e soprattutto rom, che si sono conclusi con diversi sgomberi e demolizioni di accampamenti, ma anche con l'allontanamento coatto a bordo di vagoni ferroviari e senza fermate intermedie, il Comune di centrodestra mette in campo una nuova iniziativa per tenere «pulita» la città del Carroccio ed evitare ulteriori insediamenti abusivi. Soprattutto da parte dei tanti «zingari», che spesso si accampano nei comuni lim...

Livorno, padre disperato tenta il suicidio
Victor Lacatus, il padre di uno dei quattro bimbi rom morti nel rogo che avvolse la baracca in cui dormivano lo scorso 11 agosto nel “campo nomadi” di Stagno (Li), ha tentato di togliersi la vita nel carcere di Livorno, in due diverse occasioni. Ieri sera l'uomo ha cercato di impiccarsi, ma senza successo. Stamani invece è stato sorpreso a prendere a testate l...

Romano Prodi: oggi il dolore della comunità rom è il mio dolore, è il dolore dell’intero Paese
Caro Sindaco, a nome del Governo esprimo nuovamente tutto il dolore per la morte tragica dei quattro bimbi rom: Eva, Menji, Danchiu e Lenuca. Oggi nei funerali la tua città ma anche tutto il paese si stringe intorno al dolore dei genitori e di Maria, la sorella più grande. La morte di questi quattro bimbi ci interpella e ci giudica. Ciascuno porta la sua respo...

Bologna, una vittoria!
Il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) dell’Emilia Romagna ha accolto il ricorso presentato contro l’ordinanza di demolizione emessa dal Comune di Bologna e notificata in estate ad una famiglia italiana di etnia Sinti, da più di 20 anni a Bologna, e proprietaria di un terreno, regolarmente acquistato, in via Peglion. Lo scorso luglio il Comune notificò loro una ordinanza di demolizione con l’avvertenza che in caso di m...

Reggio Emilia, l'Opera Nomadi faccia autocritica
Noi della sezione reggiana dell’associazione Them Romanò siamo davvero meravigliati da quanto abbiamo letto nella Gazzetta di Reggio del 5 settembre circa le micro-aree per i sinti reggiani. Giorgio Ferri, ex maestro delle scuole speciali per “zingari” “Lacio Drom” nonché fondatore della sezione reggiana di Opera Nomadi, intervistato sulla «questione sinta» afferma che il progetto proposto dal sindaco Delrio è lungimirante e che i «campo nomadi» sono dei veri e propri «ghetti». Siamo felici di udire finalmente sim...

Allarmismi, strumentalizzazioni e malafede
Mostri enormi si aggirano per la Penisola, mettendo in pericolo i giorni e le notti degli italiani. Sono mostri giganteschi, orribili, violenti. Sono armati di armi potentissime: ampie gonne, spazzole lavavetri e baracche di lamiere. Sono uomini, donne, bambini. E soprattutto sono Rom, comunemente e dispregiativamente definiti dalla borghesia italidiota “zingari” o “nomadi”, etichettando sotto q...

50 milioni di euro l'anno al Fondo per l'inclusione sociale
Cinquanta milioni di euro l'anno, dal 2007 al 2009, destinati all'integrazione. Cifra che il ministro della Solidarietà sociale Paolo Ferrero vuole raddoppiare, tanto che si appresta ad avanzare al Governo la richiesta da inserire nella Finanziaria per il 2008. L'avviso sul finanziamento dei progetti è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 17 settembre 2007 n. 216 ed è aperto a quei soggetti (Reg...

Ascoli Piceno, concessi gli arresti domiciliari a Marco Ahmetovic
A Marco Ahmetovic, il 22 enne accusato di aver investito e ucciso con un furgone quattro minori a bordo dei loro motorini ad Appignano del Tronto (Ap) lo scorso 23 aprile, sono stati concessi gli arresti domiciliari. La decisione è stata presa oggi dal giudice...

Milano, trentadue sgomberi in un anno e mezzo
Il vice sindaco di Milano, Riccardo De Corato, tira le somme della sua battaglia contro l'illegalità targata rom e comunica il risultato: "da aprile 2006, la polizia municipale ha condotto 32 interventi per sgomberare e riportare alla normalità situazioni di occupazioni di edifici e aree dismesse, o baraccopoli da parte di nomadi"...

Il Rom e il Diavolo
La Commissione europea ha dichiarato il 2008 "Anno Europeo del Dialogo Interculturale" al fine di promuovere il dialogo tra le culture quale strumento atto ad aiutare i cittadini europei, e tutti coloro che vivono nell'Unione europea ad acquisire le conoscenze e la capacità che gli consentiranno di agire in un contesto più aperto e più complesso. Anche la scuola per la radicale...

Roma, bottiglie incendiare contro i Rom
Quattro bottiglie incendiarie sono state lanciate ieri sera, 18 settembre 2007, contro un insediamento di Rom rumeni in via Furio Cicogna, all'altezza dell'incrocio con via Tiburtina, a Ponte Mammolo. Solo due le bottiglie che sono andate in frantumi facendo divampare un piccolo...

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Di Fabrizio (del 21/09/2007 @ 09:26:19, in lavoro, visitato 2082 volte)

Da Romanian_Roma

L'etnia Rom nella regione di Sibiu, al centro della Transilvania, ha esibito l'11 settembre i propri commerci e costumi nella Piazza Grande di Sibiu, durante la manifestazione organizzata in occasione dei "Giorni della Cultura Rom".

"Dovevamo avere una manifestazione simile" ha detto il sindaco Klaus Johannis, durante la conferenza stampa per la presentazione della manifestazione. "Sibiu doveva mostrare che siamo una città che si definisce attraverso le culture delle minoranze e non attraverso i loro problemi. Il motto del Programma per Sibiu Capitale Culturale è -città di cultura, città di culture-"

Florin Cioaba, presidente del Centro Cristiano dell'Etnia Rom, uno tra gli organizzatori dell'evento ha aggiunto: "L'etnia Rom si è identificata attraverso la propria cultura che per molto tempo è stata ignorata, attraverso la loro musica come pure nella lavorazione dei metalli. I Rom avevano il monopolio in questi campi."

Dopo l'apertura ufficiale, Florin Cioaba ha fatto da guida ai giornalisti presenti attraverso i diversi manufatti.

Il festival è continuato con uno spettacolo a Piata Mare. Il pubblico ha assistito all'esibizione di nomi famosi con musiche e danze tradizionali [...] La manifestazione è continuata il 12 settembre con seminari sui problemi dell'etnia Rom ed è terminata con nuove danze e balli e fuochi d'artificio.

DIVERS – www.divers.ro

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Di Fabrizio (del 22/09/2007 @ 09:53:45, in Europa, visitato 2565 volte)

scrive Mihaela Iordache

Secondo le autorità italiane il numero di rom di origine rumena in Italia dopo il primo gennaio 2007 è aumentato. E si parla d'emergenza e rimpatri. Il dibattito in Romania e in Europa
I rom che provengono dalla Romania preoccupano da tempo le autorità italiane che sempre più spesso utilizzano rispetto alla questione il termine “emergenza”. Il tragico episodio avvenuto a Livorno agli inizi di agosto, dove in un incendio sono morti quattro bambini rom originari della Romania, ha richiamato ulteriormente l’attenzione sull’esistenza stessa di queste persone che spesso vivono in condizioni disumane.

Sull’opportunità di allestire campi rom si sono accese polemiche e scambiate accuse tra autorità locali, centrali e europee. Alle dichiarazioni del premier Prodi secondo il quale l’Italia non è preparata ad affrontare questo fenomeno - relativamente recente per il paese - e che comunque si tratta di un problema politico, l’Unione europea ha risposto categoricamente ribadendo che le regole per l’integrazione dei rom esistono e che l’Italia come anche altri paesi europei deve seguirle.

Il problema è complesso e l’argomento è comunque sensibile. Dove i rom installano i loro campi - spesso abusivi - i residenti si lamentano per aspetti che vanno dalle condizioni igieniche precarie fino ad episodi di criminalità di cui si renderebbero responsabili. Spesso la situazione viene strumentalizzata portando a gravi episodi di razzismo e violenza. Non raramente si arriva a sgomberi che risolvono solo localmente la situazione, spostando il problema altrove.

Secondo le autorità italiane si è verificato un aumento della presenza dei rom in Italia dal primo di gennaio, quando la Romania è diventata membro dell’Unione europea e i cittadini romeni di conseguenza cittadini comunitari. Questi ultimi vengono in Italia spesso per sfuggire, in Romania, a una situazione di miseria e discriminazione.

Dei circa sei milioni di rom che vivono nell'Ue quasi 2,5 milioni si trovano in Romania, anche se l’ultimo censimento parla di 700.000 persone. In Romania i rom sono considerati una minoranza e come le altre 16 minoranze etniche hanno diritto ad un loro rappresentante nel Parlamento di Bucarest. Inoltre un dipartimento speciale governativo si occupa dei problemi che li riguardano, dalla discriminazione fino a progetti finanziati con fondi nazionali, europei ed internazionali per favorire la loro integrazione.

Ciononostante l’Unione europea ha recentemente criticato aspramente il modo in cui la Romania gestisce la questione dei rom. Il rapporto del 2007 sul razzismo e xenofobia menziona ad esempio come nonostante alcune misure positive varate dallo stato i rom continuino ad essere evacuati con la forza senza ricevere alcuna abitazione in cambio.

Anche molte ong romene hanno segnalato evacuazioni forzate seguite da demolizioni in alcune località della Romania. "Gran parte dei problemi dei rom della Romania sono i problemi di altre comunità, di romeni o magiari. La povertà non è una categoria etnica, non è qualcosa esclusivamente dei rom. Ma i rom si confrontano con problemi specifici , come la discriminazione", spiega Ioan Gruia Bumbu il presidente dell’Agenzia nazionale per i rom.

E' solo da poche settimane che il ministero romeno per l’Educazione ha varato un decreto che vieta dall’anno scolastico 2007-2008 la costituzione di classi, sia nelle scuole elementari che nelle medie, separate per i rom. Cosa che sino ad ora è avvenuta regolarmente. Il clima dominante in Romania rispetto ai rom emerge chiaramente da uno studio commissionato dalla Fondazione Soros e dalla Banca Mondiale: tre quarti della popolazione non desidera abitare nelle vicinanze degli “zingari”. I rom romeni per conservare le loro tradizioni e a fronte di un’integrazione mai avvenuta (anche se imposta forzatamente durante il regime di Ceausescu) vivono in vere e proprie enclave, comunità ben determinate, luoghi spesso “ai margini” dove si riscontrano gravi problemi di criminalità.

In questo contesto le continue notizie che arrivano dai paesi europei tra cui anche Italia e che trattano dell’emergenza rom hanno destato preoccupazione in Romania, soprattutto per l’immagine negativa che si ritiene poi si rifletta su tutti i cittadini romeni. I forum dei giornali e i siti delle tv sono pieni di commenti spesso a carattere razzista. I romeni sono indignati perché si fa di tutta l’erba un fascio ed in particolare si confonda tra rom, “di origine indiana” (benché siano residenti in Romania perlomeno da sette secoli) e romeni, “di origine latina”.

Con toni simili è intervenuto sul quotidiano italiano “Il giornale” anche l’ex console della Romania a Milano, Mircea Gheordunescu, che ha spiegato che “non tutti i romeni sono rom e che non tutti i rom sono romeni”. Come se i rom della Romania non fossero a pieno titolo cittadini romeni. “L’equazione romeni uguale rom è un "inganno” - ha proseguito il console perché - la gente tende a generalizzare e a confondere troppo facilmente i due popoli”.

La questione rom non riguarda solo l’Italia bensì anche altri paesi Ue. In Francia ad esempio, gli sgomberi sono continui e le autorità hanno offerto anche denaro ai rom affinché tornassero in Romania: 150 euro per un adulto e 45 per un bambino per i quasi 200 rom che abusivamente si erano istallati su un terreno nelle vicinanze di Lione. Difficile credere questa possa essere una soluzione.

In base al diritto alla libera circolazione i rom possono stabilirsi in un paese Ue per tre mesi. In Francia se vogliono prolungare il loro soggiorno dopo quella data devono trovare un posto di lavoro, seguire studi o lavorare come liberi professionisti. Ma naturalmente non è facile: confrontandosi con problemi di discriminazione già nei paesi di provenienza quando poi arrivano in Francia, in Italia, Spagna di solito i rom sono di solito privi di mezzi finanziari e hanno uno scarso livello di formazione.

La visita del sindaco di Roma, Walter Veltroni, recatosi a fine giugno a Bucarest dove ha insistito per un rimpatrio progressivo dei rom man mano che in Romania si trova per loro un lavoro e un alloggio, in Romania ha destato perplessità: si è da più parti sottolineato che ormai la libertà di movimento non riguarda solo i capitali ma anche la forza lavoro ed i cittadini.

Secondo un rapporto annuale della Commissione europea contro il razzismo e le intolleranze presentato al Parlamento Europeo il 23 novembre 2005 i rom sono la popolazione più discriminata d'Europa. In Europa si calcola che viva un gruppo di circa 9-12 milioni di persone. La Romania è la prima in classifica, con i suoi 2,5 milioni, seguono poi Bulgaria, Spagna, Ungheria, Serbia, Slovacchia, Francia, Russia, Regno Unito, Macedonia, Repubblica ceca e Grecia. L'Italia è al quattordicesimo posto con una stima, ufficiosa, che si aggira sui 120mila. Per quanto riguarda Italia, secondo il Consiglio d'Europa, il paese non ha una politica chiara per i rom. Mancano regole precise tra l'altro in materia di documenti d'identità e di soggiorno.

Intanto a Roma sono in corso da mesi lavori in vista di una conferenza dell’ottobre prossimo a cui dovrebbero partecipare le associazioni che li rappresentano. Un tentativo per capire come affrontare questa problematica complessa.

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Di Fabrizio (del 23/09/2007 @ 09:28:05, in Italia, visitato 1884 volte)

 COMUNICATO STAMPA da  Adriana Spera*, 21 settembre 2007

Le aggressioni contro i Rom sono gesti criminali, l'espressione più evidente dell'imbarbarimento delle forme del vivere civile. A Roma è necessario rivedere il progetto dei cosiddetti "villaggi della solidarietà", veri e propri lager per le comunità di Rom, Sinti e Camminati

Ancora un attacco, è il secondo in due giorni, a Ponte Mammolo nell'insediamento abitato da una cinquantina di persone, sotto il cavalcavia della Tiburtina, ancora razzismo, intolleranza ed aggressioni, nella nostra città, è uno stillicidio continuo, un susseguirsi triste di roghi, atti di squadrismo, ronde, assalti.
Questi fatti non parlano di disagio e difficile convivenza, ma sono ormai evidenti, chiari ed incontrovertibili atti criminali, azioni violente che hanno il preciso intento di danneggiare, ferire e all'occorrenza uccidere, in spregio a qualsiasi tipo di considerazione civile, giuridica, sociale, politica, persone il cui unico torto è di essere quel che sono, comunità di Rom, Sinti, Camminanti. Nomadi solitamente associati a fenomeni di delinquenza e parassitismo. La realtà storica invece ricorda e testimonia che queste comunità sono state laboriose e l'avvento dell'industria avanzata ha messo in profonda crisi le modalità del loro lavoro tradizionale.

Voglio ricordare che il Parlamento europeo, con 301 voti favorevoli, 161 contrari e 102 astensioni, ha adottato, il 14 giugno 2006, una risoluzione comune che condanna fermamente tutte le aggressioni di stampo razzista, considerando che il razzismo, la xenofobia, l'antisemitismo, l'omofobia e l'avversione agli Zingari, sono fenomeni dalle motivazioni irrazionali, a volte legati all'emarginazione, all'esclusione sociale e alla disoccupazione, nonché derivanti dal rifiuto di concepire la diversità presente nelle nostre società come una fonte di ricchezza.

Voglio per questo richiamare l'attenzione del prefetto Mosca per ribadire il nostro no ai quattro «villaggi della solidarietà» che dovrebbero sorgere alle porte di Roma. Quattro nuovi maxi-insediamenti previsti dal Piano firmato lo scorso 18 maggio dal sindaco Veltroni e dal ministro dell'Interno, Giuliano Amato, che sarebbero dei nuovi lager.

Le aggressioni e gli atti di squadrismo perbenista contro i Rom sono gesti criminali, l'espressione più evidente dell'imbarbarimento delle forme del vivere civile. Atti di squadrismo che si accompagnano alle sempre più frequenti aggressioni fasciste a Roma.
Queste azioni sono molto di rado evitate, e ancor meno spesso punite in maniera esemplare, come si dovrebbe fare in un paese civile. Ma dato che il nostro non è un paese civile, e il razzismo, il populismo e la xenofobia sono mercanzia elettorale pregiata, le violenze si ripetono con regolarità e frequenza allarmanti.
Chi agita a senso unico la questione della sicurezza come una clava, rifletta, poiché questi episodi sono un campanello di allarme, possibile prodromo di eventi ben più gravi.

*capogruppo al Comune di Roma del Prc - Sinistra Europea

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Di Sucar Drom (del 23/09/2007 @ 09:59:59, in blog, visitato 1794 volte)

Livorno, EveryOne chiede la scarcerazione dei genitori dei bimbi morti
E' passato più di un mese da quando, nella notte tra venerdì 10 e sabato 11 agosto 2007, sotto un cavalcavia alla periferia di Livorno (località Pian di Rota, nelle vicinanze del piccolo insediamento Rom di Stagno), un complesso di 6-7 baracche, dove si erano stabilite alcune coppie Rom con i rispettivi bambini, ha improvvisamente preso fuoco, devastando l'accampamento improvvisato dalle famiglie...

Milano, le storie dei Rom rifiutati dalla città alla tenda del dialogo tra le religioni
Una grande tenda dove sostare in silenzio per ascoltare la voce dell’anima sui conflitti del mondo e su quelli della città. Una tenda dove confrontarsi, alla luce di diverse tradizioni di pensiero e di fede, sui temi della pace e dell’ospitalità, temi che, declinati nella piccola scala della metropoli, sono quelli dell’accoglienza del "diverso", a partire dai Rom. Per iniziativa della comunità francescana di piazza Sant’Angelo, Milano da venerdì sarà per un mese la ...

Genova, tra discriminazione e politiche sociali
"Nella città di Genova è vietato posteggiare camper e roulotte". Gli uffici legali del Comune stanno lavorando sul testo di una possibile ordinanza che, vietando di posteggiare all’interno dei confini cittadini, renda "automatica" la possibilità, per un qualsiasi Vigile urbano, di mandare via i Sinti e i Rom, senza dover ricorrere a provvedimenti "ad personam" che sono, logicamente, difficilissimi. Quattro-assessori-quattro (Rob...

Minoranze, la legge del più forte...
Mentre in Italia le Minoranze Rom e Sinte sono molto lontane da un riconoscimento dello status di Minoranze Etniche Linguistiche, in Slovenia il Governo Italiano interviene pesantemente per il riconoscimento definitivo di questo status per le Minoranze italiane, presenti nella stessa Slovenia. Serve una legge di tutela delle minoranze bilingui che duri indefinitamente nel tempo. Questo il ragion...

Firenze, seminario nazionale sull'intercultura
Il Ministero della Pubblica Istruzione organizza, in collaborazione con l’ANCI , il Comune di Firenze e l’Istituto degli Innocenti un seminario nazionale per insegnanti e personale scolastico, sui temi dell’Intercultura. L’incontro Reti Comuni - Le azioni della scuola e degli Enti locali per l'integrazione dei minori di origine immigrata, si svolgerà a Firenze il 5 ottobre 2007 (Salone Brunelleschi, Istituto degli Innocenti, piazza SS Annunziata, 12). “Vivere in una comunità ed insegnare in u...

Saronno (VA), il rischio di una scuola ghetto
Un insegnante al “campo nomadi” per i ragazzi che altrimenti non andrebbero a scuola. È il progetto in fase di studio all’assessorato ai servizi sociali di Saronno, dopo la sperimentazione avviata nello scorso mese di maggio, quando venne approvato un progetto analogo per la durata di 3 mesi. Da tempo il “campo nomadi” di via Deledda, dove vivono un’ottantina di Sinti di cui una trentina minorenni, è sotto l’at...

La facile scorciatoia della criminalizzazione
Nella perversa rincorsa tra “schiamazzi” dei media su lavavetri e accattoni e amministrazioni locali che, con libero sfogo alla fantasia, inventano di volta in volta soluzioni risibili e affrontano con mezzucci pasticciati problemi che richiederebbero, prima di tutto, analisi serie, ancora una volta Verona si distingue per una brillante idea “securitaria”: le multe (da 22 a 88 euro) ai questuanti ai sensi dell'art. 190 del codice della strada che ...

Padova, Master Universitario in Studi Interculturali
Le trasformazioni economico-sociali degli ultimi decenni ci pongono di fronte a grandi mutamenti culturali che incidono anche nel nostro immediato quotidiano. La globalizzazione e l'immigrazione da contesti extra-comunitari impongono la necessità della ricerca e della formazione a pratiche interculturali. È una dimensione del lavoro intellettuale di sicura e impegnativa attualità. Queste tematiche attrav...

Roma, nuovo attacco razzista
Nuovo assalto ieri notte contro l'insediamento di Rom rumeni di via Furio Cicogna, all'altezza dell'incrocio con via Tiburtina, a Ponte Mammolo. Un uomo è stato bloccato dai carabinieri e arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e porto abusivo di armi. È successo tutto intorno a mezzanotte. Due bottiglie incendiarie sono state lanciate contro l’insediamento abusivo da due motorini in corsa. Le bottigli...

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Di Fabrizio (del 24/09/2007 @ 09:10:52, in Italia, visitato 1618 volte)

Nelle ultime settimane la provincia di Pavia è stata teatro di numerosi episodi violenti di stampo xenofobo e razzista che hanno colpito le famiglie Rom sgomberate dall’area ex-Snia. Questi fenomeni sono frutto non solo dell’intolleranza sempre più radicata in larghi strati della società, ma anche dell’incapacità delle istituzioni, sia locali che nazionali, di gestire le richieste di accoglienza e integrazione, forse troppo prese ad assecondare le mire di piccoli e grandi speculatori.

I migranti sono una risorsa, non un’emergenza. Per questo è necessario superare completamente le vecchie politiche sull’immigrazione rifiutando la logica del mero assistenzialismo, o peggio, dell’ordine pubblico, e attuando progetti d’integrazione a lungo termine che permettano ai cittadini migranti di avere un lavoro, una casa e una scuola per i bambini. Siamo convinti che questa sia l’unica via per garantire a tutti i migranti pari diritti, pari doveri e pari opportunità.

Denunciamo inoltre il lassismo di chi avrebbe dovuto vigilare per evitare che episodi come quelli avvenuti a Pieve Porto Morone potessero ripetersi per più giorni nella totale impunità.

Esigiamo che venga applicata la Legge Mancino per impedire il radicarsi, attraverso l’apertura di sedi e l’organizzazione di manifestazioni razziste, di movimenti dichiaratamente fascisti e xenofobo come Forza Nuova.


Non è più possibile rimanere a guardare,
fermiamo ora la caccia alle streghe!


MANIFESTAZIONE REGIONALE ANTIRAZZISTA
PER I DIRITTI DEI MIGRANTI ED IN SOLIDARIETA’
ALLE FAMIGLIE ROM

SABATO 29 SETTEMBRE
h.14 – PIAZZA DELLA STAZIONE –PAVIA


per adesioni e/o info:

29settembrepv@gmail.com tel.3393759156

Prime adesioni:
Italia dei Valori – segreteria provinciale Pavia
Partito dei Comunisti Italiani – Comitato Regionale Lombardo e Federazione di Pavia
Partito della Rifondazione Comunista - Comitato Regionale Lombardo e Federazione di Pavia
Federazione Giovanile Comunisti Italiani – coord. regionale e federazione Pavia
Giovani Comunisti/e- coord.regionale e federazione di Pavia
C.s.a. Barattolo –Pavia
Comitato in Difesa della Scuola Pubblica- Pavia
Cicolofficina popolare “I ciclopi” –Pavia
Kronstadt
Officina Multimediale Pavese

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Di Fabrizio (del 25/09/2007 @ 09:05:29, in Europa, visitato 2249 volte)

Da Czech_Roma

http://www.radio.cz/en/article/95623

Il governo ha annunciato un piano per fondare un'agenzia atta a combattere la discriminazione e l'esclusione sociale delle minoranze, specialmente i Rom, nelle città ceche. L'annuncio è stato fatto martedì da Dzamila Stehlikova - ministra responsabile dei diritti umani. Il  piano è stato approvato anche dal Consiglio governativo per gli Affari Rom. Un rapporto stima circa 300 insediamenti (gli attivisti dicono sono molti di più) dove gli abitanti vivono in condizioni insostenibili. Nella fase pilota del progetto l'agenzia affronterà il problema dei ghetti in dieci città ceche.

Jan Veliger ha intervistato Kumar Vishwanathan, un operatore di comunità di origine indiana conosciuto per il suo lavoro con la comunità Rom. Jan gli ha chiesto se vede la creazione di una nuova agenzia governativa come un passo positivo:

"Penso sia uno sviluppo benvenuto. Penso che era ora che una simile agenzia venisse creata, perché negli scorsi sedici, diciassette anni le cose per i Rom sono andate di male in peggio. L'esclusione sociale è cresciuta, la gente ha perso il lavoro  i Rom non erano preparati ai cambiamenti democratici ed all'arrivo del libero mercato (sotto il comunismo avevano tutti un lavoro). I Rom sono stati i primi a perdere il lavoro e la casa, il loro livello scolare è molto basso, così penso che questo è un chiaro segnale che lo stato vede che i problemi sono davvero seri e che qualcosa dev'essere fatto.

Le organizzazioni Rom hanno accolto favorevolmente questi sviluppi?

Penso che molte organizzazioni Rom siano davvero elettrizzate ed inoltre alcune municipalità sono contente e si stanno unendo. La caduta del comunismo ha portato ad una crescita delle organizzazioni Rom, come pure della "consapevolezza" e dell'identità Rom, ed assieme c'è anche stato una specie di approccio compassionevole da parte dei non-Rom nel fare qualcosa per i Rom che sono in una situazione davvero brutta.

Un sacco di OnG sono cresciute come funghi sin quando la Repubblica Ceca ha raggiunto la UE, quando buona parte dei fondi che arrivavano dall'estero si sono spostati verso l'Ucraina e la Romania, cosa che ha fatto terminare alcune OnG. Ora, molte piccole e sopravissute OnG che avevano svolto un buon lavoro a livello di base, sperano di essere in grado di accedere ai fondi che permettano di continuare il loro lavoro. I fondi UE dovrebbero avere anche una particolare percentuale di co-finanziamento. E'  dove le municipalità locali hanno un importante ruolo chiave e di partner.

Il commissario per i diritti umani ha dichiarato che compito dell'agenzia dovrebbe essere il lavoro con le famiglie al completo: come pensi che dovrebbe essere questo lavoro?

Lavorare con le famiglie non significa "viziare" qualcuno. Penso significhi identificare i bisogni e le barriere che le famiglie incontrano nel processo di integrazione. I Rom trovano estremamente difficile muoversi in alcuni spazi, , lo spazio sociale è molto limitato per i Rom, che arrivano da località marginalizzate. Quindi quanti hanno desiderio di migliorare, affrontano innumerevoli barriere. Far parte delle forze di polizia, dei servizi sociali, del mercato del lavoro in termini di uguaglianza con chiunque altro: questo è ciò di cui i Rom hanno bisogno e che resta ancora un sogno.

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