COMUNICATO STAMPA da Adriana Spera*, 21
settembre 2007
Le aggressioni contro i Rom sono gesti criminali, l'espressione più
evidente dell'imbarbarimento delle forme del vivere civile. A Roma è necessario
rivedere il progetto dei cosiddetti "villaggi della solidarietà", veri e propri
lager per le comunità di Rom, Sinti e Camminati
Ancora un attacco, è il secondo in due giorni, a Ponte Mammolo nell'insediamento
abitato da una cinquantina di persone, sotto il cavalcavia della Tiburtina,
ancora razzismo, intolleranza ed aggressioni, nella nostra città, è uno
stillicidio continuo, un susseguirsi triste di roghi, atti di squadrismo,
ronde, assalti.
Questi fatti non parlano di disagio e difficile convivenza, ma sono ormai
evidenti, chiari ed incontrovertibili atti criminali, azioni violente che hanno
il preciso intento di danneggiare, ferire e all'occorrenza uccidere, in spregio
a qualsiasi tipo di considerazione civile, giuridica, sociale, politica, persone
il cui unico torto è di essere quel che sono, comunità di Rom, Sinti,
Camminanti. Nomadi solitamente associati a fenomeni di delinquenza e
parassitismo. La realtà storica invece ricorda e testimonia che queste comunità
sono state laboriose e l'avvento dell'industria avanzata ha messo in profonda
crisi le modalità del loro lavoro tradizionale.
Voglio ricordare che il Parlamento europeo, con 301 voti favorevoli, 161
contrari e 102 astensioni, ha adottato, il 14 giugno 2006, una risoluzione
comune che condanna fermamente tutte le aggressioni di stampo razzista,
considerando che il razzismo, la xenofobia, l'antisemitismo, l'omofobia e
l'avversione agli Zingari, sono fenomeni dalle motivazioni irrazionali, a volte
legati all'emarginazione, all'esclusione sociale e alla disoccupazione, nonché
derivanti dal rifiuto di concepire la diversità presente nelle nostre società
come una fonte di ricchezza.
Voglio per questo richiamare l'attenzione del prefetto Mosca per ribadire il
nostro no ai quattro «villaggi della solidarietà» che dovrebbero sorgere alle
porte di Roma. Quattro nuovi maxi-insediamenti previsti dal Piano firmato lo
scorso 18 maggio dal sindaco Veltroni e dal ministro dell'Interno, Giuliano
Amato, che sarebbero dei nuovi lager.
Le aggressioni e gli atti di squadrismo perbenista contro i Rom sono gesti
criminali, l'espressione più evidente dell'imbarbarimento delle forme del vivere
civile. Atti di squadrismo che si accompagnano alle sempre più frequenti
aggressioni fasciste a Roma.
Queste azioni sono molto di rado evitate, e ancor meno spesso punite in maniera
esemplare, come si dovrebbe fare in un paese civile. Ma dato che il nostro non è
un paese civile, e il razzismo, il populismo e la xenofobia sono mercanzia
elettorale pregiata, le violenze si ripetono con regolarità e frequenza
allarmanti.
Chi agita a senso unico la questione della sicurezza come una clava, rifletta,
poiché questi episodi sono un campanello di allarme, possibile prodromo di
eventi ben più gravi.
*capogruppo al Comune di Roma del Prc - Sinistra Europea