Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Radames Gabrielli, Presidente dell'Associazione Nevo Drom invita giovedì 27 aprile 2006, alle ore 11,00 presso Casa Altmann di Piazza Gries n. 18 a Bolzano alla presentazione ufficiale dell'Associazione Nevo Drom (nuova strada).
Naturalmente saremo presenti a questo importante evento dove saranno annunciate le iniziative culturali e formative organizzate per i prossimi mesi. L'Associazione Nevo Drom è la prima organizzazione in Italia che ha nel proprio Statuto la finalità del riconoscimento ai Sinti e ai Rom dello status di Minoranze Etniche Linguistiche Nazionali. L'Associazione Nevo Drom è formata da Sinti, da Associazioni e da appartenenti alla cultura maggioritaria, in senso numerico. L'Associazione Sucar Drom è tra i Soci fondatori di Nevo Drom. Per informazioni e adesioni Radames Gabrielli 392 1651149
dal blog di Luigi Gallo:Nevo Drom è il nome della nuova associazione culturale di promozione sociale che è nata a Bolzano per volontà di un gruppo di sinti sostenuti da alcuni gage, da una cooperativa sociale, la CMG di Bolzano, e da un'associazione culturale di mantova, la Sucar Drom. Una nuova strada da percorrere insieme Sebbene in Alto Adige la qualità della vita sia più alta rispetto al resto d'Italia, i Sinti e i Rom sono ancora oggetto di discriminazione, emarginazione e di segregazione sociale, Esattamente come nel resto d'Italia. Spesso vengono loro negati diritti fondamentali, come il diritto alla residenza, all'istruzione, alla sanità, al lavoro. La discriminazione è estesa a tutti i campi, nel pubblico e nel privato, pertanto l'emarginazione e la segregazione economica e sociale dei Sinti e dei Rom si trasforma in discriminazione etnica. In Alto Adige, come nel resto d'Italia, le molteplici comunità sinte e rom non sono riconosciute quali minoranze etniche-linguistiche, mentre si costruiscono i "campi nomadi", luoghi di segregazione che concentrano gli individui contro la loro volontà. Günter Grass, premio Nobel per la letteratura, ebbe modo di dire "Lasciate che i Rom e i Sinti vivano fra noi. Ne abbiamo bisogno. Potrebbero aiutarci a scompigliare un po' il nostro ordine così rigido. Potrebbero insegnarci quanto prive di significato sono le frontiere: incuranti dei confini, i Sinti e i Rom sono di casa in tutta Europa. Sono ciò che noi proclamiamo di voler essere: cittadini d'Europa. Forse ci servono proprio coloro che temiamo tanto." E' da queste parole che noi vogliamo partire per intraprendere questo nuovo cammino, per una strada che porti ad una maggiore conoscenza e un rispetto reciproci. L'Associazione non ha scopo di lucro e persegue le seguenti finalità: ¨favorire il riconoscimento delle società, delle culture, della storia e delle tradizioni delle popolazioni sinte e rom. ¨ promuovere il riconoscimento delle popolazioni di Sinti/Rom quale minoranza etnico-linguistica; ¨ favorire l'interazione tra le varie culture europee per sensibilizzare ad una cultura dell'accoglienza e della solidarietà, della giustizia sociale e della cooperazione, del rispetto e della valorizzazione delle minoranze; ¨promuovere la formazione per la crescita culturale e professionale dei Sinti/Rom sul territorio nazionale con particolare attenzione all'Alto Adige. Per gli scopi elencati l'Associazione promuove, allestisce, cura: attività e manifestazioni in ambito culturale, artistico, sociale, artigianale, socio-educativo, formativo,ludico, ricreativo; corsi di alfabetizzazione, corsi di recupero scolastico; seminari di studio, incontri e convegni; corsi di formazione, mostre ed esposizioni, rassegne e festival; interventi di mediazione culturale e consulenza; qualsiasi altra attività sia utile al perseguimento della finalità sociale. Fanno parte dell'Associazione la cooperativa CMG di Bolzano e l'associazione Sucar Drom di Mantova.
Di Fabrizio (del 27/04/2006 @ 01:39:20, in Italia, visitato 6450 volte)
Foto di Dijana Pavlovic e Claudio Migliavacca:
Di Fabrizio (del 29/04/2006 @ 12:28:37, in Italia, visitato 2540 volte)
Leggo su pensiero in migrazionesecondo il Dipartimento Affari ed economici dell’ONU… “la popolazione italiana in declino rischia di arrivare a soli 41 milioni di abitanti nel 2050. Volendo mantenere costante il livello demografico attuale l’Italia avrebbe bisogno di un flusso migratorio di circa 240 mila individui all’anno. La popolazione in età lavorativa passerà da 39 a 22 milioni. Per mantenere l’attuale livello l’Italia avrebbe bisogno per i prossimi 50 anni di un flusso di 350 mila immigrati all’anno. Per evitare il crollo del sistema pensionistico sarebbero necessari 2 milioni e 200 mila immigrati all’anno!” Eppure, circa la metà degli elettori italiani ha votato per i partiti che sostengono la chiusura ermetica delle frontiere… MEDITATE, GENTE, MEDITATE…
Di Fabrizio (del 01/05/2006 @ 00:28:56, in Italia, visitato 1802 volte)
Un gustoso articolo da Il Giornale, con romani e turisti che ancora non hanno imparato come si fa una fila ordinata, e il comune non sa mettere assieme pensiline e transenne. Nell'arte di arrangiarsi gli italiani perdono contro i Rom...«Non ci possiamo credere, ma è così. Abbiamo visto gli zingari fare il servizio d'ordine alla Stazione Termini per le file d'attesa ai taxi». È questa la denuncia dell'Aduc (Associazione per i diritti degli utenti e consumatori). «Il problema - spiegano dall'associazione - nasce con lo spostamento dell'area di sosta di taxi dal bordo del corridoio pedonale coperto, alla grande tettoia sporgente della stazione, dove c'è il solo cartello taxi ma non ci sono transenne per disciplinare la massa di utenti alla caccia del prima auto pubblica disponibile». «La fila all'inglese - continua Aduc - non appartiene alla nostra tradizione, così per dare un ordine ai passeggeri sono intervenuti i rom che regolano il traffico del'utenza, con richiesta di un obolo. Come alle fermate dei semafori ci sono gli extracomunitari lavavetri così alla Stazione Termini, la più grande e importante della capitale, ci sono gli zingari regolatori». «Anni fa, quando fu risistemata la piazza antistante Termini - spiegano dall'Associazione - rilevammo che la pensilina coperta per i pedoni non tutelava i tassisti che dovevano sostare sotto il sole o la pioggia. Finalmente qualcuno l'ha capito».
Di Fabrizio (del 02/05/2006 @ 09:15:22, in Italia, visitato 2103 volte)
In via Idro stiamo "smazzandoci" la campagna elettorale milanese almeno da febbraio; tutto è iniziato con grande entusiasmo, ma il rischio è di arrivare al momento cruciale con le gambe molli e finire fregati in volata.
Come si ragionava un po'di tempo fa, ci sono due difficoltà:
- in periodo elettorale non si trova nessuno che ti dica di no, in compenso ogni incontro, ogni discussione, dev'essere pietita con telefonate interminabili, agende impossibili, poca voglia di impegnarsi;
- i partiti e le liste da una parte si uniscono, dall'altra hanno una paura folle che uno rubi i voti all'altro. Così ognuno viaggia per conto suo.
Non so se nel resto d'Italia è così, questo è il clima che si respira a Milano (nessuna sorpresa se qui il centro destra governa dal tardo medioevo!)
Le prospettive per il mese di maggio sono ancora individuare degli interlocutori affidabili al Comune e in Provincia, e nel contempo ottenere il favore delle tante forze che si riconoscono nello schieramento dell'Unione.
Tre facce, un unico programma:
da sinistra, Dijana Pavlovic, candidata al Comune per la Lista Fo; Antonio Braidic (Lisse), comitato elettorale di via Idro; Casavola Fabrizio, candidato al Consiglio di Zona 2 per l'Ulivo
Puntate precedenti: uno due tre quattro
Di Fabrizio (del 03/05/2006 @ 16:12:19, in Italia, visitato 2077 volte)
Lo scorso 9 aprile, avevo riportato la bozza di un documento
Città per tutti,
inizialmente proposto da Naga, Arci, Sincobas e successivamente emendato e
rielaborato dalla miriade di associazioni di volontariato e dalle comunità di
immigrati di Milano.
Al termine di questo percorso, il documento sarà presentato ufficialmente
mercoledì
10 maggio alla Casa della Cultura al candidato sindaco Ferrante.
Qui gli altri
riferimenti (nota bene, causa un fraintendimento risulta ancora firmato dalla
Comunità Rom di via Idro, che in realtà non è stata consultata, per cui
l'adesione verrà tolta dal documento finale)
Ricevo ora un contributo di Maurizio Pagani, Vicepresidente Opera Nomadi
Milano, che ha seguito l'evolversi della discussione durante l'ultimo mese, e
quindi può fornire indicazioni utili:
Non so se Milano sia una città più di “destra” o di “sinistra” per censo
o vocazione elettoralistica, ma di sicuro di questi tempi non è un fatto
trascurabile. Sta di fatto che la più parte “di sinistra e progressista,
meglio se un po’ smoderata o radicale” dell’associazionismo, quella a cui
sono più affezionato, impegnata sul fronte dei diritti, casa, nuove povertà
e migranti, sembra essere fin troppo prudente o razionale.
Di sicuro ha avuto un merito importante, quello cioè di invitare il
candidato alla poltrona di Palazzo Marino, Bruno Ferrante, alla discussione
di un documento dal titolo “una città per tutti”, con chiaro riferimento a
chi ne è ordinariamente “escluso”.
Ma è stata presa da una grave amnesia: la “questione Rom”.
E non è un problema di poco conto, anche se tenuto generosamente “dentro” al
documento ma sempre come tema “trasversale” ai contenuti più generali.
E come non parlarne altrimenti, vista l’enfasi che normalmente gliene viene
attribuita sugli organi di stampa o nelle raccomandazioni della Comunità
Europea che circolano abbondanti nella rete?
Non vorrei sembrare ingeneroso con chi ha sottoscritto il documento, non da
me per i motivi che vi ho sopra citato, ma avrei trovato giusto e doveroso
indicare questo tema tra le priorità che attendono chi dovrebbe guidare la
città con un senso etico e programmatico profondamente diverso dai
precedenti sindaci.
Avendo seguito anch'io parte del lavoro preparatorio, ed avendo aderito al
documento finale (a titolo personale), fornisco una mia risposta
(sempre personale e che in ogni caso non coinvolge il comitato promotore):
Capisco la tua preoccupazione, ma il documento che verrà presentato il
giorno 10 è già un lungo elenco di legittime richieste, e si rischia di
ottenere l'effetto "lista della spesa" aggiungendo voci ulteriori.
Un lungo elenco, che sarebbe valido a Milano come a Palermo. Ma, quel
che è peggio, il rischio è di ottenere dal candidato sindaco un assenso di
facciata, senza che questo si tramuti in un impegno fattivo.
Ritengo quel documento importante per quanto riguarda il tema generale
dei diritti, della cittadinanza, dell'uso degli spazi e delle risorse
pubbliche da parte di tutti i cittadini, e che il ruolo importante delle
organizzazioni dei Rom, è di appoggiare e spingere per quelle
rivendicazioni, nell'interesse dei Rom stessi, nel loro doppio ruolo di
persone emarginate dai processi politici e sociali e spesso di persone
migranti.
Esiste, è innegabile, una specificità che distanzia le istanze della
comunità Rom, autoctona o migrante, dalle richieste che possono portare gli
altri nuclei. Per questo, già a novembre, avevo offerto la mia disponibilità
a organizzare incontri con i candidati alle primarie cittadine. Purtroppo,
tale disponibilità non ha trovato ascolto.
Occorre quindi ripartire dall'opportunità offerta da questo documento,
prima che vada persa un'ulteriore occasione. Occorre anche, e io spero che
le varie comunità presenti all'incontro si esprimano in questo senso, che si
superi la logica "emergenziale" della questione Rom e stranieri, per
illustrare il ruolo che già oggi le varie comunità e le loro associazioni
hanno nella vita politica cittadina, nella gestione, nell'uso, nella
valorizzazione degli spazi periferici, nel rilancio dell'occupazione e del
ruolo del decentramento.
Occorre infine, arrivare ad una sintesi tra le tante richieste, anche
particolaristiche, e le richieste di spazi, di rappresentanza, di migliori
possibilità economiche e sociali che arrivano da tanti cittadini, per non
trovarsi tutti sconfitti ed isolati. Per farlo, ritengo che sia necessario
uscire da una logica che vede la metropoli come un tutt'uno omogeneo,
affrontando invece le specificità offerte dalle varie zone.
Di Fabrizio (del 08/05/2006 @ 00:45:11, in Italia, visitato 2016 volte)
Ieri, dopo un lungo periodo di diffidenza (o indifferenza) reciproca, uscita pubblica per la comunità Rom di via Idro. I Rom residenti in zona da una quarantina d'anni e nel quartiere da 17, sono stati invitati non solo a prendere parte alla festa della Martesana, ma anche a progettare assieme lo svolgimento e le iniziative.
Il rischio, non lo nego, è che all'ultimo momento della comunità non si presentasse nessuno, come era successo in passato. O che semplicemente i postumi delle celebrazioni della festa di san Giorgio (vedi) si facessero sentire.
Niente di tutto ciò, per fortuna. Al banchetto abbiamo ritrovato vecchi amici, che si erano persi negli anni, e un po' di gente curiosa, che s'è resa conto che i Rom non mangiano i bambini. Coltivano belle pianticine, le vendono, potano gli alberi e i loro bambini vogliono persino giocare con gli altri. Registrato anche qualche segno di dissociazione mentale da parte di alcuni componenti dell'organizzazione (non tutti, per fortuna!): da un lato hanno invitato i Rom a esporre alla festa, dall'altro suggerivano a mezza voce ai loro vicini "attenti ad avvicinarvi dove vendono i fiori, che quelli sono gli zingari..."
A sua volta, il candidato ex-virtuale, svolgeva pubbliche relazioni (campagna elettorale suona male, vero? ) per il programma sottoscritto dalle famiglie di via Idro, tentando nel contempo di dribblare quei Rom che di punto in bianco vorrebbero cambiare punti discussi da mesi
Tre facce, un unico programma:
da sinistra, Dijana Pavlovic, candidata al Comune per la Lista Fo; Antonio Braidic (Lisse), comitato elettorale di via Idro; Casavola Fabrizio, candidato al Consiglio di Zona 2 per l'Ulivo
Nel frattempo, visto che si vuole che il nostro programma (ricordate che è Open Source) non sia di una sola lista, ma di tutta la coalizione, cedo la parola a Dijana Pavlovic:
A tutti coloro che si occupano di argomenti scottanti, scomodi, a coloro che hanno al cuore gli emarginati di questo paese e della città di Milano, e soprattutto a chi ha voglia di tentare insieme a noi una piccola ma importante battaglia. Noi dell’Opera nomadi insieme alla lista UNITI CON DARIO FO PER MILANO stiamo cercando di dare un’opportunità al gruppo sociale più emarginato di questa città: IL POPOLO ROM.
Sono nata nel 1976 in Serbia, vi ho vissuto e studiato fino al ’99, laureandomi alla “Facoltà delle Arti Drammatiche” di Belgrado. Dal 1999 vivo e lavoro come attrice a Milano. Per storia personale, per formazione culturale e professionale, mi occupo anche della cultura Rom, e questo mi ha avvicinato all’associazione “Opera Nomadi” presente da anni sul territorio milanese.
Oltre a promuovere la cultura e la letteratura Rom, lavoro come mediatrice culturale in una scuola elementare : vi ho trovato una divisione antica e profonda, fra popolazione Rom e città, una mancanza di comunicazione e diffidenze reciproche dovuta alla mancanza di volontà delle istituzioni di affrontare questo problema in modo serio e progettuale, danneggiando non solo la popolazione Rom, ma anche i cittadini che ne soffrono la presenza.
Nei “campi nomadi” delle tante periferie metropolitane d’Italia, e a Milano in particolar modo, le barriere mentali si materializzano in frontiere urbane, spazi di negazione che hanno una forma simbolica. Campi che oggi si trasformano in lager moderni, concepiti solo per rinchiudere le persone indesiderate, come i Rom o come i migranti, nei Centri di Permanenza Temporanea. L’influenza del luogo in cui si vive è determinante per creare nelle persone senso di emarginazione, discriminazione e disperazione.
Uomini, donne e bambini rom vivono, nelle opulente città occidentali, condizioni di miseria materiale profonda,subendo anche molte forme più sottili di violenza morale, come l’esclusione culturale che si respira nella cultura d’èlite o nelle file della bassa mercanteria politica, senza che questo susciti la nostra indignazione. Questo tema incide direttamente su punti fondamentali della gestione di una città come Milano, e anche di una società civile: il tema della sicurezza, al quale i milanesi tengono moltissimo; il tema della regolarizzazione degli immigrati - e di conseguenza l’ottimizzazione dell’inserimento nel ciclo scolastico nel lavoro, - e il tema dell’integrazione culturale intesa come l’incontro di culture diverse, utile alla costituzione di una convivenza più aperta e civile.
Io come Rom e come milanese, non potendo ignorare quello che ho visto, sto tentando di creare un ponte, anche piccolo tra queste due parti, e così, senza mai prima aver avuto a che fare con la politica, ho deciso di candidarmi al Consiglio Comunale di Milano perché questa è la città che mi ha accolto in modo generoso quando sono arrivata da Belgrado, ed è diventata la mia città, un luogo che amo.
La lista UNITI CON DARIO FO PER MILANO, che sostiene BRUNO FERRANTE, esprime, fra gli altri, anche il bisogno di affrontare questo problema. Lo ritiene così importante da offrire la candidatura a una cittadina italiana di origini Rom, che si propone di lavorare per creare rapporti positivi fra la città e la comunità Rom.
Sarò felice di rispondere a qualsiasi domanda legata a questo argomento o di intervenire in occasioni utili per approfondire questo tema.
Vi ringrazio anticipatamente
Dijana Pavlovic
E a chi fosse sfuggito, ricordo anche questa segnalazione apparsa su Sucar Drom.
Di Fabrizio (del 09/05/2006 @ 10:10:33, in Italia, visitato 2582 volte)
Segnalo una validissima iniziativa della Rete Civica Milanese, che offre uno spazio di confronto aperto a tutti sui temi che caratterizzano la recente campagna elettorale. Diversi i forum tematici (poco frequentati, purtroppo), possibilità di segnalare eventi e scadenze, possibilità di scaricare documenti. Inoltre tutti i candidati (a Sindaco, per il Consiglio Comunale o per i Consigli di Zona) che si registrano, hanno a disposizione una pagina personale e un blog. Riporto la pagina che illustra lo spirito dell'iniziativa:
La cittadinanza è l'invenzione più interessante dell'Occidente: essa ha degli uomini un'idea altissima, dal momento che chiede loro di saper governare se stessi, sottraendosi a due opposte derive, quella del totalitarismo, che ne fa dei sudditi, e quella del mercato, che ne fa dei clienti. A queste due forme di eterodirezione essa contrappone la via di una comunità costruita a partire dalla libertà, un equilibrio delicato e prezioso tra diritti e doveri, attenzione e passione, emozioni e progetti, ambizioni private e pubbliche virtù.
Franco Cassano, Homo Civicus, Edizioni Dedalo, 2004
Per la prima volta candidati e cittadini potranno sperimentare uno strumento di dialogo volto alla formazione di opinioni su Internet in uno spazio pubblico e aperto a tutti. Promossa dalla Rete Civica di Milano, l’iniziativa coglie l’opportunità data dalla crescente diffusione di Internet nelle famiglie e nelle associazioni, nelle imprese e nelle istituzioni. Ogni candidato potrà avere uno spazio “personale” per presentare la storia, la ragione della candidatura, il programma e anche aprire un blog con gli elettori.
In vista delle Elezioni Comunali del 2006 la Rete Civica di Milano ha sviluppato uno spazio telematico www.ComunaliMilano2006.it di confronto sulla città, ove chiunque possa dare il proprio contributo di idee e documenti per far maturare proposte da sottoporre a coloro che si candideranno al Consiglio Comunale e al governo di Milano per la legislatura che partirà nel 2006. Sono invitate tutte le associazioni di scopo del territorio (quelle che già appoggiano un candidato, sia quelle che forse lo faranno, sia quelle che scelgono di non schierarsi) che condividono l’obiettivo di fare delle prossime elezioni un’occasione per riprendere a dialogare e progettare il futuro di Milano in modo aperto a tutti, attento ai temi della qualità della vita, della solidarietà, dell’innovazione, usando la rete per raccogliere e consolidare il sapere diffuso nella città.
Il portale è stato sviluppato dal Laboratorio di Informatica Civica dell'Università degli Studi di Milano, che nel 1994 ha dato vita alla Rete Civica di Milano (dal 1998 una Fondazione di partecipazione: tra i soci fondatori oltre alla Università degli Studi, la Provincia di Milano, la Camera di Commercio e la Regione Lombardia), mettendo a frutto la decennale esperienza nel campo della partecipazione on-line e dell’e-Democracy. Esso infatti consente di condurre discussioni moderate, fondate sulla condivisione di documenti che tutti hanno la possibilità di sottoporre e in cui è possibile “pesare” il consenso che le varie opinioni riscuotono.
Un’area di discussione aperta, con temi scelti sia dalle associazioni sia dai cittadini I temi (forum) via via in discussione saranno in parte indicati dalle associazioni che aderiranno all’iniziativa e in parte proposti e votati dai cittadini, utilizzando un’apposita area di brainstorming. Ogni tema avrà un facilitatore (indicato dall’associazione proponente o che emerge durante il brainstorming) con il compito di promuovere la discussione e, al termine,di riorganizzare il materiale e redigere un documento di sintesi, in modo tale che questo costituisca una sorta di Milanoteca, cioè un patrimonio di opinioni e proposte per il governo della città.
Per il dettaglio sulle funzionalità e le modalità operative del sito si veda il comunicato “www.ComunaliMilano2006.it Un ambiente di e-participation e di e-democracy”
Semplicità di collegamento e partecipazione, con i blog dei candidati Per garantire qualità e pertinenza delle discussioni l’accesso da parte dei cittadini al portale www.ComunaliMilano2006.it sarà libero in lettura e con registrazione per chi vuole inviare propri contributi o “votare” la rilevanza degli argomenti e dei documenti proposti.
Il portale offre inoltre a chi intende candidarsi uno spazio “personale” per poter presentare la propria storia, le ragione della candidatura, il programma, ed eventualmente aprire un proprio blog per stabilire un rapporto diretto con gli elettori.
Il portale www.ComunaliMilano2006.it intende costituire una base che parte dal momento elettorale per costruire con l’Amministrazione che uscirà vincitrice e con i consiglieri eletti un rapporto di dialogo e partecipazione attiva da parte dei cittadini alla vita della città che, senza sostituirsi alle forme tradizionali della partecipazione civica, valorizzi le possibilità offerte dallo strumento telematico, come si conviene ad una città che voglia essere al passo coi tempi ed esempio di innovazione.
La cittadinanza nella Società dell’Informazione Franco Cassano nel suo libro “Homo Civicus” (Edizioni Dedalo, 2004): “La cittadinanza è l’invenzione più interessante dell’Occidente: essa ha degli uomini un’idea altissima, dal momento che chiede loro di saper governare sé stessi, sottraendosi a due opposte derive, quella del totalitarismo, che ne fa dei sudditi, e quella del mercato, che ne fa dei clienti. A queste due forme di eterodirezione essa contrappone la via di una comunità costruita a partire dalla libertà, un equilibrio delicato e prezioso tra diritti e doveri, attenzione e passione, emozioni e progetti,ambizioni private e pubbliche virtù.”
Suggerisce che questo prezioso patrimonio accumulato nei secoli deve essere reinterpretato alla luce della possibilità di comunicazione disponibili nella Società dell’Informazione, a partire da Internet, per superare quel deficit di partecipazione e democrazia che molti lamentano.
Di Fabrizio (del 10/05/2006 @ 17:36:04, in Italia, visitato 1846 volte)
Circa due mesi fa (se non sbaglio) avevo segnalato un post di Snowdog. Ecco un aggiornamento:
Non è freschissima ma l'ho saputa solo da qualche giorno. Tempo fa scrissi sul mio vecchio blog del Golf Club che volevano costruire su terreno agricolo in quel di Assiano, poco fuori il quartiere milanese di Baggio. Trovate il post originale qui. Il consiglio di amministrazione dell'ente Parco Sud ha espresso, contrariamente al consiglio di zona 7, parere NEGATIVO alla costruzione della struttura. Fa piacere leggere ogni tanto che c'è chi prova a resistere alle mire speculative... Sempre sul tema ecco un intervento sul tema (risalente allo scorso novembre) di Vito Empirio, consigliere di zona 7.
Di Fabrizio (del 15/05/2006 @ 11:10:22, in Italia, visitato 2386 volte)
Ancora vandali alla stazione Tiburtina - così inizia un articolo di
sabato del
TEMPO:
di FEDERICO LO GIUDICE STAZIONE Tiburtina eterna prigioniera del degrado.
Sporcizia, microcriminalità, baraccopoli di zingari e bivacco per drogati e
ubriachi...
l'articolo non cita più gli zingari, ma se ne ricorda all'ultimo:
...Se fino a qualche settimana fa, proseguono i due esponenti di destra, i
cittadini potevano credere alle "giustificazioni" del primo cittadino, oggi
possiamo pubblicamente dire che lo scorso 8 marzo con la decisione n. 54 la
giunta comunale ha stanziato ben 3.700.000,00 euro per la manutenzione ordinaria
e per la gestione dei campi nomadi. A questo punto possiamo constatare-
concludono Del Prete e Malcotti- che i finanziamenti per la sicurezza dei
cittadini romani non ci sono, mentre esistono per i nomadi».
Credo che sia la solita zuppa elettorale in cui il giornale romano si ficca
volentieri. E a proposito di elezioni, stanziamenti e vandalismi,
rileggetevi
LA MANGIATOIA (chiedendovi di chi è la colpa)
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