Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 04/08/2006 @ 14:29:16, in blog, visitato 1668 volte)
twintrusion
credit:
mario marzeddu
L’intruso si introduce di forza, con la sorpresa o con l’astuzia,
in ogni caso senza permesso e senza essere stato invitato. Bisogna che vi sia un
che di intruso nello straniero che, altrimenti, perderebbe la sua estraneità. Se
ha già diritto d’ingresso e di soggiorno, se è già aspettato e ricevuto senza
che niente di lui resti al di là dell’attesa e dell’accoglienza, non è piu’
l’intruso e non è più nemmeno lo straniero. (…)
Ma divenire estraneo a me stesso non mi avvicina all’intruso.
Sembra che questa sia una legge generale dell’intrusione: non vi è mai
un’intrusione unica: non appena se ne produce una, si moltiplica e si identifica
nelle sue rinnovate differenze interne.
jean luc nancy, l'intruso
Di Fabrizio (del 04/08/2006 @ 18:08:41, in Italia, visitato 1729 volte)
Regione
Piemonte - Rifinanziamento della L.R. 26/93
“Interventi a favore della popolazione zingara”: un’occasione sprecata.
Nelle scorse settimane la Regione Piemonte - Assessorato alle
Politiche Sociali - ha proceduto al rifinanziamento della L.R. 26/93 “Interventi
a favore della popolazione zingara” che negli anni precedenti, con la passata
giunta di centrodestra, aveva subito una battuta d’arresto.
La notizia, in sé positiva, contiene tuttavia aspetti che debbono però essere
valutati in modo diverso.
L’ex assessore regionale alla Valorizzazione dell’Identità
del Piemonte, Emigrazione ed Immigrazione, On. Gipo Farassino, al termine della
legislatura precedente, aveva commissionato all’I.R.E.S. una ricerca per fare il
punto della situazione a dodici anni dall’entrata in vigore della summenzionata
L.R. la cui esigenza partiva dal corretto presupposto che a distanza di tempo la
situazione fosse mutata e che gli interventi da adottare dovessero essere mirati
alla situazione attuale. Alla luce dei dati raccolti appariva infatti evidente
che le scelte da operare avrebbero dovuto essere diverse rispetto al passato e
che una revisione dello stesso testo di legge si sarebbe resa opportuna. In
particolare venivano evidenziate nuove emergenze ed i profondi mutamenti sociali
che avevano interessato la popolazione romaní già radicata da tempo sul
territorio suggerivano interventi alternativi rispetto al passato.
Le elezioni amministrative dello scorso anno, che hanno visto
prevalere le forze dell’Unione nella maggior parte delle regioni italiane, ha
modificato lo scenario politico anche in Piemonte, con la vittoria del
centrosinistra. L’auspicio era che, malgrado il mutamento avvenuto, il percorso
tracciato dall’assessore uscente fosse opportunamente considerato soprattutto
tenendo conto delle indicazioni emerse da una ricerca svolta con assoluta
obiettività e senza alcun condizionamento di parte.
Ma le aspettative in questo senso purtroppo sono andate
deluse. Da parte dell’Assessorato alle Politiche Sociali, ad un incontro con le
associazioni presieduto da un funzionario dell’Assessorato avvenuto lo scorso
anno a pochi mesi dalla data di insediamento della nuova giunta non ne sono
seguiti altri. Il processo di confronto con le parti interessate è rimasto
incompiuto (mentre si ha l’impressione che il dialogo sia proseguito solo con
una parte dei soggetti coinvolti); nessun contatto diretto ha avuto luogo con
l’Assessore in carica, Teresa Angela Migliasso.
Con le recenti disposizioni assunte per il finanziamento dei
progetti non solo non è stata considerata una formula di superamento dei campi
nomadi ma i fondi messi a disposizione sono destinati alla progettazione di
nuove aree ed all’ampliamento di quelle già esistenti. Tutto questo malgrado lo
studio condotto dimostrasse chiaramente che tale tipologia abitativa non
risponde in modo adeguato alla realtà odierna e che i campi sosta sono oggetto
di un crescente e motivato rifiuto da parte della popolazione romaní.
Benché la legge preveda tra i destinatari di possibili
finanziamenti “Enti che operano nell'ambito della tutela e della valorizzazione
dell'identità etnica e della cultura degli zingari” (art. 12.1), ancora una
volta si è ignorato questo aspetto, escludendo dal finanziamento qualsiasi
progetto di tipo culturale.
A dire il vero la determina regionale ed in particolare gli
obiettivi di cui all’allegato B (Modalità per la concessione di contributi e
indicazioni per la presentazione dei progetti sociali) sembrano ritagliati
esclusivamente sulle esigenze di una in particolare tra le associazioni presenti
sul territorio.
Ma si sa, di questi tempi, le “lobby” vanno di moda e così dopo i tassisti, i
farmacisti, gli avvocati e compagnia bella scopriamo che anche chi ha fatto
dell’attività con i Rom e con i Sinti una professione, difficilmente è
disponibile a cedere il piccolo “potere” che ha acquisito e che sfacciatamente
propaganda come impegno sociale.
Dispiace constatare che, forse per pregiudizio politico o per
inerzia, le indicazioni operative emerse dalla ricerca I.R.E.S. non sembrano
aver trovato la minima considerazione.
In conclusione credo che a Gipo Farassino, a dispetto della
sua collocazione politica, oltre all’impegno dimostrato vada riconosciuta anche
una genuinità di sentimenti nei confronti della popolazione romaní che nasce da
lontano (è un dato di fatto accertato che la causa dei Rom e dei Sinti non
necessariamente trova sostegno o rifiuto a seconda del colore politico) mentre
ancora una volta la sinistra al potere riesce a deludere in primis chi ha
contribuito ad eleggerla…
Per ora non ci resta che dire: peccato, un’occasione
sprecata. Speriamo nel futuro…
Sergio Franzese
Autore Ricerca I.R.E.S.
Presidente Associazione Culturale “Progetto Niglo"
31/07/2006
Di Fabrizio (del 04/08/2006 @ 19:08:41, in Italia, visitato 1798 volte)
ROBERTO CALDEROLI: "Siamo stati troppo buoni finora, in 80 giorni abbiamo dovuto subire più immigrati per tutti, più tasse per tutti e più delinquenti in circolazione per tutti e ora si arriva ad un vero e proprio golpe proponendo di dare cittadinanza e voto ai bingo-bongo per far recuperare alla sinistra, dagli ultimi arrivati, i voti che dagli italiani non gli arriveranno mai più".
è fatto così...
La burocrazia della morte, più di 50 milioni di documenti sulla sorte delle vittime e sui piani di sterminio dell'esercito nazista. Quello che è passato alla storia come l’”Archivio dell’orrore”, la più grande fonte di notizie sulle violenze perpetrate dalla Germania nazista verrà finalmente riaperto.
La decisione risale al maggio scorso ma solo mercoledì 26 luglio, in una cerimonia al Min...
Di Fabrizio (del 05/08/2006 @ 10:33:46, in casa, visitato 2544 volte)
APPELLO DI PROGETTO: DALE FARM, CRAYS HILL, ESSEX
by Grattan Puxon Save
Dale Farm Campaign
- Dale Farm è una vasta comunità integrata, la più grande nel suo tipo di
tutto l'UK. Le aree con permesso di sosta (oltre 40) e quelle che hanno
richiesto il permesso, formano un tutt'uno - accomunato dalla parentela con
il clan Sheridan.
- Gli Sheridan sono Nomadi da secoli e sono originari di Limerick, in
Irlanda. La maggior parte di loro è nata in UK e ha documenti britannici.
Molti hanno legami antichi con questa parte dell'Essex, avendo vissuto nel
passato nelle aree di Grays, Thurrock, Prittlewell, oppure a Brentwood,
Romford and Chelmsford, ed in altre parti della regione.
- Tradizionalmente, gli Sheridans sono commercianti di mobilio (sia antico
che nuovo), anche se recentemente alcuni hanno differenziato la propria
attività, gli Sheridans hanno viaggiato nel passato in tutta la Gran
Bretagna. Dopo le severe limitazioni sul modo di vita nomade introdotte alla
Legge criminale della giustizia di l994, hanno limitato i loro viaggi.
- A seguito della circolare governativa che favoriva l'acquisto delle aree
di sosta (che nel contempo liberava i comuni dalla predisposizione e cura di
queste aree), gli Sheridans iniziarono a comprare terreni ad Oak Lane, dove
Nomadi e Viaggianti risiedevano da oltre 40 anni.
- Crescendo la pressione sul tradizionale modo di vita nomade, venne
acquistata la terra in località Dale Farm. Questo includeva le aree per
servizi e per le attività lavorative. Vennero rimosse tutte le carcasse
delle autovetture e migliaia di pneumatici abbandonati.
- L'area è stata poi suddivisa in lotti, che negli ultimi quattro o cinque
anni hanno dato a Dale Farm l'aspetto attuale. I grossi caravans hanno
lasciato il posto a chalets e case mobili e l'aea esterna completamente
recintata.
- Essex Fire and Rescue ha recentemente restaurato e rinnovato gli idranti
nella zona, incluso uno a Dale Farm, nella proprietà di Patrick Egan e della
sua famiglia (non incluso nell'appello, perché la sua area ha il permesso di
sosta).
- Vorrei sottolineare che spesso ci si riferisce erroneamente a Dale Farm
come ad un accampamento. Può essere più precisamente descritto come un
villaggio o un quartiere, con caratteristiche e sviluppi simili a quelli
degli adiacenti Oak Road e Gardeners Lane North.
- Molti di quanti hanno visitato recentemente Dale Farm, incluso Ministri,
autorità e membri della Commission for Racial Equality, hanno espresso la
loro positiva sorpresa per l'aspetto ordinato e civile che permea tutta
l'area.
- Tutti hanno rimarcato l'assurdità che questa area che conta 86 case
venga rasa dalle ruspe.
- Quest'estate molti, se non la maggior parte dei lavoratori attivi, sono
in Francia, in Germania ed in Spagna, dove loro hanno registrato aziende ed
attività lavorative. A Dale Farm rimangono gli anziani e i bambini piccoli,
continuando la popolazione attiva i propri commerci.
- Tra quanti rimangono, molti hanno problemi di salute. Buon numero di
loro, sono nell'elenco del Comune di Basildon del 15 luglio 2005 e
successivi. Questo elenco detto Date Protection Act, fornisce strumenti e
aiuto medico a chi ne ha bisogno.
- Messi sulla strada, gli Sheridans perderanno assistenza medica,
frequenza scolastica e gli altri benefici della comunità sedentaria,
garantita al resto della popolazione. Ciononostante, mantengono la loro
cultura dell'auto-aiuto e di curare anziani e malati, oltre ai giovani,
naturalmente.
- Questa coesione è stata messa a dura prova da tante difficoltà e il
minacciato sgombero da Dale Farm rischia di compromettere l'equilibrio e la
sopravvivenza del clan.
- Di fronte alle difficoltà attuali e passate, gli Sheridans hanno saputo
mantenere la loro unità e leadership. Le voci del Comitato dei Residenti,
portate da Richard Sheridan e Kathleen McCarthy, sono state ascoltate in
diverse riunioni e comitati, sino ai ministeri [...] Hanno anche preso parte
a diverse riunioni locali e sono stati ascoltati da Peace & Progress, the
Gypsy Council, UK Association of Gypsy Women, Gypsy & Traveller Affairs, the
Irish Travellers Movement 2006, the National Travellers Action Group and the
UK Gypsy, Traveller and Roma Forum, Jewish Socialist Group, Jewish Peace
Group, Roma-Panjabi Group, PakiTV, Rokker Radio (in alcuni casi sono stati
cooptati come membri onorari). Sono stati inoltre coinvolti in Helsinki
Watch, Washington Advocacy Project, International Alliance of Inhabitants,
Peace News, Ireland From Below, Anti-Fascist League e diversi gruppi
anti-razzisti e associazioni romani collegate all'European Roma and
Traveller Forum di Strasburgo. Dale Farm si è poi gemellato con il più antico
quartiere Rom d'Europa: Sulukule ad Istambul.
- L'unico desiderio dei proprietari e dei residenti di Dale Farm è
ottenere permessi permanenti per le loro case, cosa che regolerebbe la loro
situazione e rimuoverebbe la minaccia di sgombero che pende da anni sulla
comunità. Decisione che nasce dalla testarda volontà di Mr Malcolm Buckley,
capogruppo Tory nel Consiglio comunale di Basildon, che prevede lo
stanziamento di £2,9 milioni per "ripulire" l'area dalle carovane senza
autorizzazione (eufemismo per le famiglie Nomadi e Viaggianti). Il partito
Laburista ha definito questa decisione come razzista e la stessa è
attualmente soggetta a un Giudizio di Revisione della Commissione per
l'Uguaglianza Razziale, che si pronuncerà il 13 novembre.
- Siamo stati incoraggiati dal recente parere del Judicial
Review per Hovefields Drive, un sito più piccolo che ha avuto uno sviluppo
simile, e dall'altra soluzione adottata a Gipsy Hill, in forma di
pianificazione quadriennale. Sostanzialmente, il Consiglio di Basildon
colpevole di non aver provveduto alla sua parte allo sviluppo di Dale Farm,
trincerandosi dietro la scusa del mancato rinnovo dei permessi di sosta.
- Nel caso di Dale Farm, il Vice Primo Ministro John Prescott ha proposto
l'alternativa della sistemazione nella vicina area di Pitsea. Il Consiglio
di Basildon ha preventivamente negato il permesso di sosta per l'area di
Pitsea. Si aggiunga che il deputato locale, John Baron (Tory) si è
lungamente opposto a questa soluzione, promuovendo invece una petizione
anti-zigana.
- D'altra parte, la proposta di Pitsea è tuttora sul tavolo e alla luce
dei possibili sviluppi, chiedo che si appronti un piano di soggiorno della
durata di quattro anni. Un piano pluriennale, come a Gipsy Hill,
sbloccherebbe la situazione.
- C'è un largo accordo di opinioni che una sistemazione alternativa è
sempre meglio del puro e semplice sgombero di Dale Farm. Billericay and Wickford Primary Health Care Trust
ha ammonito sull'uso della forza pubblica, la distruzione delle case
porterebbe inevitabilmente traumi se non ingiurie fisiche, con bambini e
anziani particolarmente vulnerabili. Una precedente valutazione degli
ispettori affermava che azioni simili possono portare alla rivolta civile. Cathleen McCarthy
ha espresso il timore che dei bambini possano essere uccisi.
- Un ulteriore problema è dato dall'impiego da parte del comune della
compagnia Constant & Co., che ha gestito operazioni simili in UK. Nel
recente passato, Constant & Co ha più volte violato i diritti di
proprietà e di sicurezza, invadendo e demolendo alloggi sotto protezione del
giudice. A Chelmsford e Hertsmere ha messo in pericolo la vita dei residenti
e distrutto, oltre agi alloggi, anche tutte gli effetti personali degli
occupanti.. Tutto questo è stato ripreso da video-camere e portato come
prova in tribunale. Questa azienda ha ignorato ripetutamente le norme di
sanità e sicurezza e non dovrebbe, in alcune circostanza, essere collegata
da un'autorità pubblica.
- La mancanza di un piano regolatore, specialmente in una località che è
parte della Cintura verde (greenbelt) può sicuramente essere motivo
di preoccupazione. Ma la risposta di Mr
Buckley è assolutamente sproporzionata e basata su criteri razzisti.
- Se, contrariamente al buonsenso, Constant & Co dovesse operare nella
zona, nonostante la presenza di testimoni di Human
Rights Monitors (il deputato Nick Harvey e l'attrice Vanessa Regrave
si sono offerti volontariamente per questo compito) violerebbe il
primario diritto allo studio dei bambini lì residenti, e porterebbe alla
chiusura della locale scuola dell'obbligo a Crays Hill.
- Lo sgombero, ovviamente, non risolverebbe "il problema" da nessun punto
di vista, escluso quello dei politici che seguendo l'esempio del BNP (British
National Party - estrema destra) hanno usata la carta zingara o razziale per
guadagnare voti. Semplicemente, porterebbe alla fioritura di un'altra o di
diverse Dale Farm. Da qualche parte dobbiamo pur vivere.
[...]
Se non vi siete stancati ancora, ci sono
molti articoli che illustrano nel tempo la situazione di Dale Farm.
Di Fabrizio (del 06/08/2006 @ 10:42:58, in scuola, visitato 1786 volte)
di Teodora Krumova:
Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha
sviluppato un programma nazionale di scolarizzazione e qualificazione
professionale, indirizzato ai Rom analfabeti o semi-analfabeti, per favorirli
nel mercato del lavoro. I Rom illetterati in Bulgaria sono il 12,7%, la
percentuale è raddoppiata nel periodo tra i due ultimi censimenti per quanto
riguarda gli adulti tra i 15 e i 64 anni.
Il programma mostra alcuni punti di debolezza nel suo futuro sviluppo:
-
mancanza di continuità e di un bilancio delle esperienze
precedenti di alfabetizzazione. Un programma in tal senso è quello di 10
anni fa, che però non tiene in conto i cambiamenti della situazione
scolastica e le specifiche della comunità Rom, confrontate alle specifiche
dell'educazione per adulti (incluso i metodi per motivare le persone
coinvolte nel continuare);
-
mancanza di collegamento tra le diverse istituzioni
responsabili del programma, e tra queste e le OnG Romani. In particolare il
collegamento tra il Ministero per l'istruzione e quello del lavoro, che
darebbe un senso concreto al programma. Il programma sarà efficace se
motiverà i Rom illetterati, per questo le OnG possono svolgere un ruolo
importante di appoggio e di monitoraggio, in ogni caso, possono fare da
filtro nel raccogliere pareri e suggerimenti dei diretti interessati,
rendendo attiva la partecipazione dei Rom.
Esistono numerosi esempi positivi di un simile percorso: tra
questi Veliko Turnovo, con i corsi nel villaggio di Vodoley e in quello
Kostantin (comune di Elena)
Nella scuola elementare Hristo Smirnensky di Vodoley, i
bambini hanno dato il benvenuto ai loro genitori, offrendo pane e miele e
intonando l'inni nazionale bulgaro e Gelem Gelem, inno Rom. La manifestazione è
stata organizzata dalla scuola e dal Centro "Amalipe di Veliko
Turnovo. L'insegnante, Diana Dimitrova, ha insegnato per cinque anni folklore
Rom agli studenti. Si è guadagnata il risetto non solo dei bambini, ma anche dei
loro genitori. Gli adulti sono stati visibilmente motivati dalla manifestazione,
come pure dallo sprone ricevuto dai loro figli: "Voglio terminare questo corso,
e trovare un lavoro". "Voglio un lavoro per prendermi cura dei miei figli, così
che possano frequentare la scuola" "Voglio dimostrare che anche noi, i Rom,
possiamo essere istruiti" - queste alcune risposte che sono state date al gioco
interattivo "Qual'è il mio sogno".
"Non vogliamo benefici sociali, ma lavoro ed istruzione!
Perché i media si accorgono di noi solo quando si parla di soldi o di assistenza
sociale?" - si chiede Asya, che ha tre figli e che frequenta la scuola assieme
alla figlia più grande.
Il corso si doveva tenere a Veliko Turnovo, ciò comportava
che i partecipanti facessero 20 Km. e ritorno ogni giorno per 5 mesi. Dopo
colloqui tra Amalipe ed i partecipanti, venne presa la decisione di spostare il
corso nel villaggio di Vodoley, dove vivono la maggior arte dei
partecipanti. Il primo nucleo di Rom coinvolti, si sono fatti carico di cercare
e convincere altri membri della comunità a partecipare, così da raggiungere il
numero richiesto di partecipanti. Sono stati loro a motivare ed entrare in
confidenza con gli altri membri della comunità del villaggio (la maggior parte
dei quali non aveva terminato la scuola dell'obbligo), e alla fine il numero dei
partecipanti era molto più alto della soglia prevista.
“AMALIPE”
CENTER FOR INTERETHNIC DIALOGUE AND TOLERANCE
Mailing address: Veliko Turnovo,Central post office, p.o.box. 113
Tel: 0888/681-134; tel./fax: 00359 62 600 224;
E-mail:
deyan_kolev@yahoo.com - amalipe@mail.bg
-
http//www.geocities.com/amalipe2002
Siamo felici di annunciarvi che anche per il prossimo anno scolastico 2006/07 il CSA di Padova (ex Provveditorato agli Studi) ha approvato il progetto di rete per la scolarizzazione degli alunni rom, sinti e itineranti.
Il progetto prevede il diretto coinvolgimento (Insegnante Comandata) dell’insegnante Maria Grazia Dicati che in questi anni ha dedicato il suo impegno professionale, e non so...
Ricordando i 2.898 Rom periti nelle camere a gas di Auschwitz nella notte tra il 2 e il 3 agosto, l'organizzazione Romani Criss chiede di erigere un monumento alla memoria nella capitale Bucarest ed in Transnistria, dove migliaia di Rom morirono nei campi di concentramento. In una lettera inviata a due ministri - Adrian Iorgulescu e Mihail Hardau - la direttrice di Romani Criss, Margareta Matache, chiede un impegno del governo nel creare un memoriale. Ha ricordato che i nazisti consideravano i Rom e gli Ebrei come razze inferiori, e la loro uccisione l'unica soluzione. I nazisti e i loro alleati uccisero il 90% della popolazione Rom, in Germania, Austria, Cecoslovacchia, Ungheria, Polonia, Jugoslavia e Romania - tra 250.0000 e 500.000 uomini, donne e bambini.
Copyright (c) 2006. UCSJ. All rights reserved.
Di Fabrizio (del 07/08/2006 @ 13:06:10, in Regole, visitato 1589 volte)
Da Milano, mi scrive l'avvocato Gianfranco Di Siena, proponendomi il suo ultimo scritto relativo al decreto legislativo, approvato dal Consiglio dei Ministri in data 28.7.2006, che introduce alcune novità nella disciplina dei ricongiungimento familiare a favore dei cittadini extracomunitari legalmente soggiornanti in Italia. Interessante e utile, ma sono 10 pagine in formato .doc. Potete scaricarlo integralmente QUI dall'area documenti
Di Fabrizio (del 08/08/2006 @ 10:06:43, in Regole, visitato 1773 volte)
La campagna estiva delle autorità locali a Sofia contro i piccoli insediamenti Rom a Dobri jeliazkov str. (quartiere Vuzrajdane) e Tzarigradsko shose blvd (quartiere Izgrev), è stata fermata dal tribunale con due ingiunzioni del 3 e 4 agosto, dopo che il Team sulle Pari Opportunità nel quadro del Progetto Casa Rom, avevano fatto appello.
Lo sgombero a Tzarigradsko shose era in programma il 3 agosto, quindi l'ingiunzione tribunalizia è arrivata appena in tempo, ed è stata presentata in loco alla polizia e alle autorità presenti. Invece lo sgombero a Dobri Jeliazkov era in programma per l'8 agosto e il giorno 4 l'ingiunzione è stata portata in municipio.
.EOA team equal_opportunities@abv.bg - incaricata Daniela Mihailova.
Rif: Bulgaria
|