Di Fabrizio (del 22/10/2011 @ 09:22:22, in scuola, visitato 1608 volte)
sabato 29 ottobre dalle ore 20.00 C.S. La Fornace Via Moscova 5, Rho
Serata di finanziamento per la scuola d’italiano della Fornace
20.00 – Cena Menù Balcanico Vegano antipasto crostini con salsa yogurt e salsa ajvar primo pasulj (crema di fagioli bianchi con spezie e bocconcini di soia) secondo cevapcici (polpettine vegane) in salsa ajvar con patate e cipolle
soffritte contorno insalata mista di verdura fresca con salsa yogurt dolce baklava
22.30 – Live concert Caravan Orkestar ft. Jovica Jovic
Caravan Orkestar
Una allegra e festosa carovana di musica nello stile delle fanfare balcaniche e
con un pizzico di klezmer ebraico.
La Caravan Orkestar, gruppo di recente formazione (2005) propone nel proprio
repertorio musiche arrangiate principalmente secondo lo stile delle fanfare
balcaniche.
Lo stile e le musiche di Goran Bregovic ed Emir kusturiza fanno da cornice a
brani tratti dal repertorio ebraico popolare nello stile klezmer, non
disdegnando generi quali il funk e blues.
La ricerca del repertorio musicale spazia, secondo lo spirito e il nome stesso
del gruppo, in differenti generi musicali per rappresentere idealmente
l’itinerario di una carovana nei diversi aspetti sociali e culturali del mondo,
dove, la musica popolare rappresenta nel modo migliore , vita e usanze delle
diverse popolazioni che vi abitano.
Malgrado sia presente da poco nel panorama della provincia Bergamasca, ha avuto
diverse occasioni per esibirsi, riscuotendo ovunque consensi.
Si segnala la partecipazione alle ultime due edizioni del carnevale organizzato
dalla provincia di Bergamo e al carnevale di Trezzo sull’Adda e al Festival di
Artisti di Strada di Costa di Mezzate,
Collabora assiduamente con gruppo teatrale ERBAMIL di Ponteranica.
Il gruppo a organico variabile parte da un minimo di 10 elementi ad un massimo
di 25/30.
Il volume sonoro prodotto dall’organico al suo completo non può che trasmettere
una sensazione irrefrenabile di movimento da parte di chi ascolta.
QUINDI….
Caravan Orkestar Trombe, tromboni, sassofoni, clarinetti e percussioni daranno
vita ad una festa balcanica-slava-ebraica in perfetto stile Kusturica in un
concerto tutto da ballare!!!!
Jovica Jovic - ma penso lo conosciate bene...
Balval è nato nel 1953 da una famiglia di musicisti rom. Suo padre e suo nonno
erano violinisti, all’età di 9 anni ha scelto invece la fisarmonica, strumento
nuovo per quei tempi. All’età di 12 anni suonava ai matrimoni e alle feste. A 18
anni ha deciso di cercare fortuna in altri paesi che potessero offrirgli
maggiori possibilità della Serbia.
Dal 1971 al 1996 ha fatto il musicista in vari paesi d’Europa. Dal 1996 vive
stabilmente in Italia e continua ad esercitare la professione di musicista.
Da cinque anni circa collabora con un gruppo di musica serba e balcanica, i
Muzikanti. Con loro ha prodotto due dischi, e insieme a loro si esibisce in
occasione di eventi pubblici e privati (feste, matrimoni, ecc). Insieme ad altri
musicisti rom ha animato numerose serate in tutta Italia organizzate da Opera
Nomadi, con cui collabora dal 1984.
Nella sua vita ha registrato numerosi dischi, come solista o come membro di
orchestre; nel 2000 ha partecipato alla tournée di Piero Pelù, con il quale ha
anche registrato un video; con Moni Ovadia ha stretto una fraterna amicizia ed
insieme hanno partecipato alla mostra su De Andrè, attualmente in giro per
l’Italia. Numerosi sono i suoi concerti in occasioni ufficiali, in memoria
dell’olocausto con la partecipazione di enti pubblici.
La sua fisarmonica ha quasi 40 anni. Jovica Jovic l’ha acquistata appena
arrivato in Italia, a Stradella, nel 1971. Per essere precisi è una fisarmonica
cromatica, uno di quei modelli introvabili con i bottoni al posto della
tastiera, difficilissima da suonare. Jovic è un serbo di etnia rom e a guardarlo
sembra un elegante pensionato sulla cinquantina, sorridente e dai modi gentili.
Ma, suo malgrado, per tanto tempo ha avuto una doppia vita. Quella ufficiale,
sui palchi di mezza Italia a fianco di artisti internazionali e assieme alla sua
bae l’altro. Con un’unica colpa: avere un visto scaduto. Ora il Maestro non è
più clandestino.
Di Fabrizio (del 23/10/2011 @ 09:31:09, in Italia, visitato 1969 volte)
Sabato 29 ottobre 2011 Open Day al Museo del Viaggio dalle 14.30 alle
18.00
Il Museo del Viaggio Fabrizio De Andrè apre sabato 29 ottobre per presentare i
suoi corsi, in programma a partire dal 3 novembre.
L'open Day prevede:
l'incontro con i docenti che presentano contenuti ed obiettivi del
corso "Lingua e Cultura Rom" e del corso " La musica Zigana";
la possibilità di visitare il Centro di documentazione e di conoscere
nel dettaglio i servizi, le iniziative future e i laboratori in programma
per le scuole;
l'iscrizione ai corsi;
inoltre, Mirko Bezzecchi, direttore del Museo, vi guiderà all'interno
del Museo raccontandovi le appassionanti storie del mondo gitano.
L'Open Day è un' occasione per conoscerci meglio!
I corsi del Museo del Viaggio:
"Lingua e cultura Rom" Il ciclo d'incontri di Cultura Romanì, curato da Giorgio Bezzecchi e Maurizio
Pagani (entrambi con una ricca e ventennale esperienza maturata all'interno
dell'Opera Nomadi e in collaborazione con A.P., università e centri di ricerca
culturali), sarà volto ad approfondire il tema delle Politiche Pubbliche e
gli aspetti culturali dei diversi gruppi rom e sinti.
Gli incontri avranno una frequenza bisettimanale per un totale complessivo di 50
ore. E' possibile iscriversi anche a uno o più cicli d'incontro di proprio
interesse. Il corso si avvarrà della partecipazione di studiosi e docenti
universitari che operano da diversi anni nel Settore, proponendo
approfondimenti di ricerca tematici.
Gli incontri tematici avranno come relatori filologi, antropologi, pedagogisti,
sociologi, ma anche artisti e figure del popolo Rom e Sinto. Il corso è rivolto a insegnanti, educatori, mediatori, assistenti
sociali, amministratori e impiegati pubblici, studiosi, ricercatori…. e a
chiunque abbia voglia di approfondire questo tema.
"Musica zigana" Il Maestro Jovic Jovica, proporrà un corso di cultura musicale con
l'uso e la conoscenza di alcuni strumenti musicali tipici e l'insegnamento della
fisarmonica. Jovic Jovica è senz'altro oggi, unanimemente, riconosciuto come uno dei
più valenti musicisti nato e formatosi all'interno delle comunità Rom.
Autore e protagonista di numerose performance artistiche, metterà a disposizione
il suo talento musicale e la grande generosità umana per accostarsi e
approfondire la conoscenza e l'insegnamento della musica zigana, attraverso
lezioni frontali e di gruppo.
Gli incontri avranno una frequenza bisettimanale per un totale complessivo di 50
ore.
Il corso è rivolto a coloro che intendono approfondire la propria conoscenza
musicale.
Di Fabrizio (del 24/10/2011 @ 09:11:19, in media, visitato 1310 volte)
ART NEWSLink al video(Trailer Magazzini - 2011 - Durata: 01' 03')
Giovedì 20 ottobre, RAI 3 ore 00:40. Nel 2007 la Biennale d'Arte di Venezia
ospita per la prima volta un padiglione di Arte Rom. Un'esposizione a suo modo
storica, che rimette in discussione le tradizionali frontiere identitarie
dell'arte contemporanea. La curatrice di quel padiglione, Timea Junghaus (sinta
ungherese, studiosa e storica dell'arte) ci guida oggi attraverso le opere e la
vita degli artisti che hanno dato vita a questo nuovo movimento nel panorama
artistico internazionale: l'arte contemporanea Rom. Gli artisti contemporanei
Rom, la cui capitale culturale è Budapest, utilizzano l'arte come strumento per
sottoporre a critica e ribaltare l'immagine che la cultura maggioritaria e i
media europei hanno costruito intorno alla minoranza Rom. L'arte contemporanea
Rom in Ungheria diviene pertanto uno strumento di lotta politica in un contesto
fortemente razzista, connotato dalla presenza minacciosa di gruppi paramilitari
xenofobi legati a movimenti di estrema destra. Raccontata dalla viva voce dagli
artisti riuniti a Budapest per una mostra sui nuovi media, il documentario
racconta questa sfida che si muove a cavallo tra politica ed estetica.
Dai campi nomadi all'atelier di alta moda, sfidando i cliche' sugli
zingari e superando diffidenze e antiche ruggini legate alle diverse etnie
SASSARI - Dai campi nomadi all'atelier di alta moda, sfidando i cliche' sugli
zingari e superando diffidenze e antiche ruggini legate alle diverse etnie. E'
il sogno di nove ragazze Rom di etnia serba e bosniaca che vivono in campi
separati alla periferia di Carbonia, nel Sud Sardegna, e che da alcuni mesi
partecipano al progetto Zingaro', una formazione nel settore della moda che dopo
un periodo di apprendistato consentira' alle partecipanti di entrare, con un
ruolo da protagoniste, nel mondo del lavoro sartoriale.
L'iniziativa, finanziata dall'assessorato regionale delle Politiche sociali, e'
una delle ottantacinque che fanno parte del progetto Ad Altiora, nato per il
sostegno all'integrazione attraverso il lavoro e l'identita'. Zingaro' sara' il
marchio della linea di moda che realizzeranno e commercializzeranno le prime
sarte Rom della Sardegna, ma e' anche il nome di un documentario che raccontera'
le loro storie, le aspettative e la realta' in cui vivono, a partire dalla vita
quotidiana nei campi nomadi e nei luoghi di lavoro.
Il progetto, nato da un'idea dell'Enaip (Ente Nazionale Acli Istruzione
Professionale), e' stato presentato stamattina a Sassari da Ottavio Sanna,
presidente regionale delle Acli, e dallo stilista Gian Giuseppe Pisu, che ha
insegnato alle nove future stiliste - dopo un difficile periodo iniziale ora
amiche inseparabili - i segreti del mestiere e poi le ha ospitate per uno stage
nel suo atelier di Ittiri. ''Inizialmente non e' stato semplice - spiega Sanna -
convincere le nove ragazze, che hanno tra i 18 e i 35 anni, a lasciare il campo
e a frequentare le lezioni nel nostro centro di formazione di Iglesias. Prima di
capire che avevano davanti un'eccezionale occasione di affermazione personale e
di autonomia economica, hanno dovuto vincere le resistenze dei mariti e dei
componenti della comunita' Rom''.
Superato il periodo di formazione, le nove partecipanti hanno avviato una
bottega all'interno della comunita' San Lorenzo di Iglesias e per cinque mesi,
grazie al finanziamento regionale, avranno un piccolo rimborso mensile. Ma il
loro obiettivo e' la creazione di un'impresa: un'attivita' giornaliera e stabile
di sartoria per uomo, donna e bambino con il marchio autoironico Zingaro'. Gli
abiti e gli accessori realizzati durante la formazione dalle nove aspiranti
stiliste saranno presentati sabato 22 ottobre, alle 19, a Villa Mimosa, la sede
sassarese di Confindustria. Entro Natale e' in programma una presentazione anche
a Carbonia e magari, un giorno forse non lontano, anche nelle piu' importanti
passerelle in Italia e in Europa.
L'evento patrocinato da Enaip, si svolgerà sabato a Carbonia
Nove donne tra i 18 e 35 anni, tutte ospiti di alcuni campi rom di Carbonia
(Ci), sono diventate stiliste grazie al progetto Zingarò dell'Enaip, l'Ente di
formazione professionale delle Acli, e a un finanziamento della Regione Sardegna
all'interno del bando "Ad altiora". Sabato 22 ottobre 2011 alle ore 19.00 a
Villa Mimosa, via Alghero 49 a Sassari, le "stiliste"presenteranno le prime
venti creazioni in una sfilata di moda. Un'altra sfilata è prevista per dicembre
a Carbonia.
Il progetto è stato presentato il 18 ottobre a Sassari, presso la sede della
Federazione anziani pensionati delle Acli, da Ottavio Sanna, presidente delle
Acli della Sardegna, e da Gian Giuseppe Pisuttu, titolare insieme ad Anna Maria
Baldinu, dell'atelier "De Modè" di Ittiri. A gennaio 2011, quando era partito Zingarò, alcune ragazze non avevano mai usato ago e filo: ora, dopo cinque mesi
trascorsi a nell'atelier di Pisuttu e altri cinque come tirocinanti pagate nella
bottega S. Lorenzo di Iglesias, le donne hanno aperto una loro sartoria a
Carbonia e vogliono lanciare un marchio, "Zingarò", che ricordi nei colori caldi
e negli inserti in tessuto le origini nomadi.
Oltre al taglio e al cucito, il progetto prevedeva anche l'insegnamento di
nozioni di matematica e di italiano per favorire l'integrazione di queste donne
nella società. Ogni fase di Zingarò è stata filmata e sarà presentata in un
documentario che da un lato fa conoscere la vita della comunità rom, dall'altro
sottolinea gli aspetti più importanti del lavoro di sarta: dal disegno alla
scelta delle stoffe alle prove che riducono, anche da un punto di vista fisico,
la distanza tra clienti e mondo nomade.
È possibile vedere una piccola anteprima del documentario su:
vimeo.com
In India vivono diversi gruppi zigani. Questi zingari che parlano lingue
differenti tra loro e vivono in regioni differenti dell'India, sopravvivono con
le occupazioni tradizionali dei loro antenati, lavori che le comunità locali non
svolgono più.
Musicisti Langhas, addestratori di animali Nats (inclusi incantatori di
serpenti) e ballerine Saperas, Banjaras che sopravvivono con occupazioni zingare
le più disparate, Birhors che producono corde, Korwas e Mahalis invece cesti,
Rabhas che sopravvivono con la tessitura, Parayiars musicisti di matrimoni e
percussionisti, calzolai Sakkiliyars, fabbri, intrecciatori di cesti e musicisti
Kotas, spazzini i Valmikis - sono alcuni dei più conosciuti gruppi zigani
indiani. Ma ce ne sono ancora altri.
L'India è un paese dove il sistema universale delle cast tra zingari e no è
più visibile. I membri delle caste superiori generalmente classificano gli
zingari come "intoccabili" e cercano di impedire qualsiasi tipo di relazione
personale tra le due caste. Il sistema universale di discriminazione di casta
tra zingari e no che tacitamente esiste in molte altre parti del mondo, qui
diventa visibile e tangibile.
Dr. Ambedkar:
scienziato sociale e politico. Ha contribuito alla stesura della Costituzione
indiana. Era un Dalit. E' stato membro della Gypsy
Universal Nation.
Source: Ali Mezarcıoğlu Çingenelerin Kitabı Cinius Yayınları 2010 ( The
Book of Gypsies; Cinius Publishing)
Di Fabrizio (del 25/10/2011 @ 09:38:26, in lavoro, visitato 1826 volte)
Piacenza - L'assessore Giovanna Palladini respinge le accuse mosse dai nomadi
pronti a scendere in piazza contro il comune di Piacenza. È ingiustamente
elevato, secondo i sinti piacentini, il conto di 20 mila euro che Palazzo
Mercanti che presentato alle famiglie residenti nei due campi nomadi di via
Torre della razza. La somma dovrebbe coprire la manutenzione, energia, acqua e
occupazione delle piazzole.
La proposta avanzata dai nomadi è quella di farsi carico della
gestione dei campi ricavando in questo modo gli introiti per saldare il debito.
In particolare sostituendo gli operai comunali nello sfalcio dell'erba, nella
manutenzione e nella conduzione degli scuolabus a servizio dei loro figli, oltre
alla regolarizzazione del commercio del ferro, con il rilascio da parte del
comune delle licenze da cenciaioli. Non manca la critica nei confronti del
sindaco e dell'assessore Giovanna Palladini, accusati di aver interrotto da mesi
il dialogo e di non essersi mai presentati per un sopralluogo del campo.
"Ho incontrato i sinti più volte, fuori e dentro il campo" risponde
l'assessore Palladini "Noto solo ora una volontà nuova e cioè quella di
corrispondere a partire dalle utenze in corso e far fronte alle proprie
responsabilità. L'amministrazione comunale è pronta a confrontarsi su questo
tema sulla base di un dato reale, concreto, poi discuteremo del resto".
DOCUMENTO REDATTO E SOTTOSCRITTO DA SINTI E ROMSabato 15 Ottobre
2011, Mantova
I Presidenti delle Associazioni sotto citate, composte in larga maggioranza da
Sinti e Rom, redigono e firmano questo documento da consegnare al Parlamento e
al Governo Italiano con i seguenti punti per chiedere:
Al Parlamento Italiano:
Due provvedimenti legislativi sono stati più volte sollecitati da diverse
istituzioni internazionali, oltre che attesi da migliaia di Cittadini italiani.
Chiediamo al Presidente della Camera dei Deputati e al Presidente del Senato
della Repubblica di accelerare l'iter legislativo per:
Il riconoscimento status di minoranza Un largo schieramento politico
ha presentato alla Camera dei Deputanti una proposta di legge per riconoscere a
Sinti e Rom lo status di minoranza: Proposta di Legge n. 4446, "Modifiche
alla legge 15 dicembre 1999, n. 482, in materia di riconoscimento e di tutela
delle minoranze linguistiche storiche dei Rom e dei Sinti", depositata il 22
Giugno 2011 è assegnata alla 1° Commissione il 11 Luglio 2011.
Il Giorno della Memoria Senatori di diverse forze politiche italiane
hanno presentato una proposta di legge per riconoscere la persecuzione su base
razziale subita dalle comunità Rom e Sinte, durante il nazifascismo:
Atto Senato n. 2558 "Modifiche alla legge 20 luglio 2000, n. 211, in materia
di estensione del Giorno della Memoria al popolo dei Rom e dei Sinti",
presentato il 15 febbraio 2011.
Al Governo Italiano:
L'Unione Europea ha chiesto all'Italia di predisporre entro dicembre 2011 una
Strategia Nazionale, chiediamo urgentemente al Governo di istituire
tavoli tecnici con le Associazioni Sinte e Rom Nazionali per affrontare le
seguenti questioni:
Il lavoro Sostegno ai lavori tradizionalmente svolti da Sinti e Rom
(spettacolo viaggiante, allevamento, arte, musica, artigianato ecc.) e
predisposizione di progetti per la riconversione lavorativa con accesso agli
strumenti esistenti e messa in opera di strumenti innovativi.
L'abitare Moratoria degli sgomberi senza alternative. Progetti per la
chiusura dei cosiddetti "campi nomadi" che, anche attraverso soluzioni
diversificate quali microaree, portino all'accesso alla casa o all'acquisto di
terreni su cui poter edificare in autocostruzione. Modifica del Testo Unico 380/2001.
Sospensione della Delibera 67/2010 dell'Autorità per l'energia e il gas.
La cultura Sostegno agli artisti Sinti e Rom. Predisposizione di una
campagna nazionale di conoscenza degli apporti culturali offerti da Sinti e Rom
alla cultura italiana ed europea. Inserimento di artisti Rom e Sinti nei
maggiori eventi nazionali.
La scuola Introduzione nei programmi scolastici di elementi della
storia e cultura dei Sinti e dei Rom, con particolare attenzione
all'anti-discriminazione. Predisposizione con la collaborazione delle
associazioni Rom e Sinte di un piano Nazionale per l'istruzione dei bambini Rom
e Sinti e per la formazione
dei docenti.
La partecipazione Adottare strumenti di sostegno per implementare la
partecipazione dei Sinti e dei Rom nella vita sociale e politica del Paese.
Indicazione Nazionale che vincoli i finanziamenti solo al terzo settore che
prevede la partecipazione diretta dei Sinti e Rom.
Il welfare Istituzione della figura del mediatore culturale Sinto e
Rom. Progettazione sociale vincolata alla presenza, retribuita, di mediatori
culturali Sinti e Rom. Progettazione e gestione diretta dei servizi alle
associazioni Sinte e Rom.
La sanità Campagna nazionale di prevenzione e istituzione della figura
del mediatore sanitario. Corsi di formazione per operatori organizzati in
collaborazioni con associazioni Sinte e Rom, con particolare attenzione
all'antidiscriminazione.
La lotta alle discriminazioni Rilancio della Campagna Dosta! (anche
nelle scuole e negli enti pubblici). Coinvolgimento delle rappresentatività
nazionali delle comunità Sinte e Rom nella costituzione degli Osservatori sulle
discriminazioni. Libertà religiosa e possibilità per le Chiese di usufruire di
spazi pubblici. Costruzione partnership tra le Prefetture e le associazioni
Sinte e Rom. Contrasto alle discriminazioni istituzionali (esempio: cartelli
stradali di divieto di sosta a chi è riconosciuto Sinto o Rom).
Rom immigrati Predisposizione di un percorso di regolarizzazione per i
profughi e per le famiglie di prima immigrazione (Anni Settanta e Ottanta) dalla
ex Yugoslavia. Progetti di accoglienza per i Rom immigrati dalla Romania
contemperando diritti e doveri. Progetti di informazione e sensibilizzazione con
partnership con i Paesi d’origine.
Federazione Rom e Sinti Insieme: Radames Gabrielli
Ass. Sinti italiani di Brescia: Henich Renato – Brescia
Ass. Nevo Drom, Trento: Gabrieli Giuliano, Gabrieli Mirco - Trento
Ass. Romà
Ass. Nevo Drom: Radames Gabrielli - Bolzano
Ass. Sucar Drom: Barbara Nardi – Mantova
Ass. Sinti italiani Busto Arsizio: Bianchi Giuliano - Milano
Ass. Sinti italiani di Milano Limbiate: Vinotti Oscar - Milano
Ass. Sinti italiani Vicenza: Davide Casadio- Vicenza
Ass. Sinti nel Mondo: Gabrielli Robert - Merano (BZ)
Coop. Romano Drom: Giorgio Bezzechi - Milano
Ass. Sinti italiani: Grisetti Diego - Reggio Emilia
Ass. Sinti italiani di Verona: Fulli Tomas - Verona
Ass. Sinti Italiani Piacenza: Elvis Ferrari - Piacenza
Ass. Upre Romà: Paolo Cagna Ninchi – Milano
Ass. Sinti italiani Romano di Lombardia: Bianchi Manolo – Bergamo
Ass. Sucar Mero: Enrico Prina - Rimini
Ass. Thèm Romanò Reggio Emilia: Torre Vladimiro- Reggio Emilia
Ass. Sinti italiani di Pavia: Erasmo Formica - Pavia
Grazie alla sua presenza e al suo lavoro di divulgazione e attivismo
umanitario, il mondo non può condannare all'oblio le famiglie Rom che vivono nei
campi del Kosovo contaminati dal piombo.
Ora esce il nuovo libro di Paul: "La mia vita con gli zingari". Prefazione di
Pietro Marcenaro. Una testimonianza che diventa manifesto civile e ci induce a
non restare a guardare le tragedie che colpiscono il popolo Rom, ma ad agire.
(Da
Everyonegroup.com)
Uscita 31 ottobre, ed i falchetti della nostra redazione, l'hanno subito intercettato...
Mercoledì 2 novembre ore 21.00 al Circolo ARCI Martiri di Turro in via
Rovetta 14 - Milano (Ingresso gratuito con tessera Arci) L'Associazione La Conta in collaborazione con Mahalla
IL CASO. E' da qualche mese che ci arrivano segnalazioni da parte di immigrati
riguardo le agenzie di Recupero Credito e i loro spregiudicati mezzi di
riscossione. M.R., debitore nei confronti di un gestore telefonico, ci racconta
di essere stato chiamato e minacciato di "controlli incrociati con l'ufficio
immigrazione" in caso non avesse saldato il suo debito. A M.S., per lo stesso
motivo, hanno parlato di "segnalazioni all'ufficio competente". Mentre a F.R.
hanno fatto notare che, non pagando, avrebbe avuto problemi con il permesso di
soggiorno.
Per sciogliere il nodo e capirne di più abbiamo contattato Domenico Tambasco,
avvocato professionista e membro dell'associazione Tribunale Dell'Immigrato. Per
quanto riguarda i debiti, ci spiega, al momento di richiesta di permesso di
soggiorno possono incidere quelli con il fisco, ma non quelli contratti con i
privati. Con questi ultimi si può rischiare al massimo un decreto ingiuntivo, ma
la procedura legale è costosa e non viene richiesta di solito per importi sotto
i 6000 euro. Quindi, per ovviare al problema di pressioni o ricatti
ingiustificati, resta solo da fare un esposto in Procura per minacce o violenza
privata (o anche solo lasciare intendere di farlo).
COS'E' IL RECUPERO CREDITO
Adesso è utile fare un ripasso su cosa sono queste agenzie, come operano e quali
sono le loro tattiche. Il Recupero Credito (e qui lo consideriamo per importi
sotto i 6000 euro) è fatto da società che, acquistando o fittando i debiti a
prezzi stracciati (da aziende di telefonia, banche ecc) si occupano poi di
riscuoterli in via "stragiudiziale". Cioè trovando un accordo bonario,
consensuale con il debitore. Come? Chiamandolo e in taluni casi recandosi alla
sua abitazione.
LE "ARMI" DEL RECUPERO CREDITO
Non potendo intraprendere azioni legali contro il debitore, perché spesso gli
importi sono bassi e non ci sarebbe convenienza, le azioni del Recupero Credito
sono solo di pressione. Cartoline, raccomandate e telefonate sono le armi
principali. Per i solleciti a mezzo posta può essere usata l'intestazione di un
ufficio legale, ma gli avvocati sono di solito interni o appoggiati all'agenzia
e le lettere non hanno nessun valore.
COME CI SCOVA IL RECUPERO CREDITO
Per venire a conoscenza del numero o del recapito delle persone, le società di
Recupero Credito hanno a disposizione vari mezzi. Una prima parte di
informazioni viene passata direttamente dall'azienda verso cui si ha il debito.
Se queste non sono aggiornate o corrette, si passa a cercare i nominativi nei
vari elenchi telefonici. Come ultima chance, e se gli importi lo permettono, si
può richiedere l' anagrafica al comune di residenza (se persone fisica) o una
visura camerale (nel caso di un'azienda).
COME SOPRAVVIVERE AL RECUPERO CREDITO
Le società di Recupero Credito caricano i debiti con proprie spese ed interessi.
Ciò significa che se dobbiamo "all'azienda X" 100 euro, ci verranno richiesti
per esempio 125. Le spese e gli interessi sono sempre indicati da apposite voci
e, soprattutto, non è obbligatorio pagarli. Anche senza trovare un accordo con
l'operatore telefonico o l'esattore, si può versare solo l'importo
corrispondente al proprio debito originario.
NOTA BENE
Tutto questo non significa che i debiti siano illegittimi o non vadano
corrisposti. Significa solo che tutto ciò che vada oltre la semplice richiesta
(cioè pressioni, ricatti, minacce) sono espedienti illegali da cui bisogna
difendersi. A volte ciò che dobbiamo "all'azienda X" è giusto. In altre no, e
bisogna non farsi spaventare da un paio di individui incappucciati da
professionisti. E questo, ovviamente, vale sia per italiani che per stranieri.
Budapest, 20 ottobre2011: Oggi, European Roma Rights Centre (ERRC) ha
inviato una lettera per fare pressione alle autorità ucraine ad investigare
sulla condotta delle forze dell'ordine, impegnate in azione contro i residenti
rom, attraverso controlli discriminatori dei documenti d'identità, presa di
impronte digitali e verifica di altri documenti, a Leopoli tra settembre e
ottobre 2011.
Individui rom a Leopoli hanno riferito di essere stati oggetto di misure
specifiche per la raccolta di informazioni identificative personali, in assenza
di qualsiasi accusa di coinvolgimento in attività criminali. La polizia ha
riferito di avere indagato sui Rom nel corso del processo di regolari controlli
in posti pubblici, utilizzando misure per controllare i documenti d'identità di
qualsiasi persona rom si trovasse in loco. Alcuni di loro furono anche portati
alla stazione di polizia, dove vennero prese loro le impronte digitali,
fotografati ed alcuni vennero picchiati.
Azioni simili, rivolte contro persone senza alcun ragionevole sospetto,
sollevano serie preoccupazioni sulla legge ucraina, Costituzione inclusa, ed
anche sugli obblighi del paese verso i trattati internazionali.
Di conseguenza, ERRC ha richiesto alla Procura della Repubblica di aprire
un'indagine sulla condotta e la legalità delle forze dell'ordine a Leopoli, e ad
adottare ogni misura per porre fine alle misure illegali e discriminatorie,
oltre a giudicare i rsponsabili.
Testo completo della lettera ERRC disponibile in
inglese e
russo.
Per ulteriori informazioni:
Sinan Gökçen
ERRC Media and Communications Officer sinan.gokcen@errc.org
+36.30.500.1324
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