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Da campi rom ad atelier, ecco Zingarò
Di Fabrizio (del 24/10/2011 @ 09:29:04, in lavoro, visitato 2837 volte)

Segnalazione di Giovanna Bellotti

ANSA 19 ottobre, 17:36 di Luca Fiori

Dai campi nomadi all'atelier di alta moda, sfidando i cliche' sugli zingari e superando diffidenze e antiche ruggini legate alle diverse etnie

SASSARI - Dai campi nomadi all'atelier di alta moda, sfidando i cliche' sugli zingari e superando diffidenze e antiche ruggini legate alle diverse etnie. E' il sogno di nove ragazze Rom di etnia serba e bosniaca che vivono in campi separati alla periferia di Carbonia, nel Sud Sardegna, e che da alcuni mesi partecipano al progetto Zingaro', una formazione nel settore della moda che dopo un periodo di apprendistato consentira' alle partecipanti di entrare, con un ruolo da protagoniste, nel mondo del lavoro sartoriale.

L'iniziativa, finanziata dall'assessorato regionale delle Politiche sociali, e' una delle ottantacinque che fanno parte del progetto Ad Altiora, nato per il sostegno all'integrazione attraverso il lavoro e l'identita'. Zingaro' sara' il marchio della linea di moda che realizzeranno e commercializzeranno le prime sarte Rom della Sardegna, ma e' anche il nome di un documentario che raccontera' le loro storie, le aspettative e la realta' in cui vivono, a partire dalla vita quotidiana nei campi nomadi e nei luoghi di lavoro.

Il progetto, nato da un'idea dell'Enaip (Ente Nazionale Acli Istruzione Professionale), e' stato presentato stamattina a Sassari da Ottavio Sanna, presidente regionale delle Acli, e dallo stilista Gian Giuseppe Pisu, che ha insegnato alle nove future stiliste - dopo un difficile periodo iniziale ora amiche inseparabili - i segreti del mestiere e poi le ha ospitate per uno stage nel suo atelier di Ittiri. ''Inizialmente non e' stato semplice - spiega Sanna - convincere le nove ragazze, che hanno tra i 18 e i 35 anni, a lasciare il campo e a frequentare le lezioni nel nostro centro di formazione di Iglesias. Prima di capire che avevano davanti un'eccezionale occasione di affermazione personale e di autonomia economica, hanno dovuto vincere le resistenze dei mariti e dei componenti della comunita' Rom''.

Superato il periodo di formazione, le nove partecipanti hanno avviato una bottega all'interno della comunita' San Lorenzo di Iglesias e per cinque mesi, grazie al finanziamento regionale, avranno un piccolo rimborso mensile. Ma il loro obiettivo e' la creazione di un'impresa: un'attivita' giornaliera e stabile di sartoria per uomo, donna e bambino con il marchio autoironico Zingaro'. Gli abiti e gli accessori realizzati durante la formazione dalle nove aspiranti stiliste saranno presentati sabato 22 ottobre, alle 19, a Villa Mimosa, la sede sassarese di Confindustria. Entro Natale e' in programma una presentazione anche a Carbonia e magari, un giorno forse non lontano, anche nelle piu' importanti passerelle in Italia e in Europa.


ROM. Sardegna, prima sfilata di stiliste nomadi

Vita di Gabriella Meroni - 21 ottobre 2011

L'evento patrocinato da Enaip, si svolgerà sabato a Carbonia

Nove donne tra i 18 e 35 anni, tutte ospiti di alcuni campi rom di Carbonia (Ci), sono diventate stiliste grazie al progetto Zingarò dell'Enaip, l'Ente di formazione professionale delle Acli, e a un finanziamento della Regione Sardegna all'interno del bando "Ad altiora". Sabato 22 ottobre 2011 alle ore 19.00 a Villa Mimosa, via Alghero 49 a Sassari, le "stiliste"presenteranno le prime venti creazioni in una sfilata di moda. Un'altra sfilata è prevista per dicembre a Carbonia.

Il progetto è stato presentato il 18 ottobre a Sassari, presso la sede della Federazione anziani pensionati delle Acli, da Ottavio Sanna, presidente delle Acli della Sardegna, e da Gian Giuseppe Pisuttu, titolare insieme ad Anna Maria Baldinu, dell'atelier "De Modè" di Ittiri. A gennaio 2011, quando era partito Zingarò, alcune ragazze non avevano mai usato ago e filo: ora, dopo cinque mesi trascorsi a nell'atelier di Pisuttu e altri cinque come tirocinanti pagate nella bottega S. Lorenzo di Iglesias, le donne hanno aperto una loro sartoria a Carbonia e vogliono lanciare un marchio, "Zingarò", che ricordi nei colori caldi e negli inserti in tessuto le origini nomadi.

Oltre al taglio e al cucito, il progetto prevedeva anche l'insegnamento di nozioni di matematica e di italiano per favorire l'integrazione di queste donne nella società. Ogni fase di Zingarò è stata filmata e sarà presentata in un documentario che da un lato fa conoscere la vita della comunità rom, dall'altro sottolinea gli aspetti più importanti del lavoro di sarta: dal disegno alla scelta delle stoffe alle prove che riducono, anche da un punto di vista fisico, la distanza tra clienti e mondo nomade.

È possibile vedere una piccola anteprima del documentario su: vimeo.com