Di Sucar Drom (del 25/09/2011 @ 09:04:10, in media, visitato 2338 volte)
Pubblicazioni L'Istituto di Cultura Sinta su mandato della Sucar Drom ha pubblicato libri,
cortometraggi, mostre e cd musicali. Alcune pubblicazioni sono disponibili e
possono essere richieste, altre sono disponibili solo in visione presso
l'Istituto, dove potete trovare anche una biblioteca catalogata con centinaia di
titoli che speriamo in un futuro di rendere disponibile on-line.
Di seguito il catalogo delle pubblicazioni e delle produzioni dell'Istituto
"Animanomade, un paesaggio di passaggio", anno 2000 (001)
Catalogo della mostra di pittura di Angelo Proietti detto Liga Vacche, sinto
marchigiano. La pubblicazione è stata realizzata nel mese di maggio e presentata
in concomitanza dell'esposizione delle opere naif di Angelo Proietti dal 10
giugno e al 15 luglio, presso il Palazzo del Plenipotenziario a Mantova. La
pubblicazione e la mostra sono state curate dal pittore Luca Dotti, la critica è
del pittore Nedo Consoli. La pubblicazione è stata realizzata con il contributo
dell'Assessorato alle Politiche Sociali della Provincia di Mantova.
"Porrajmos", anno 2003 (002)
Il libro di Virginia Donati tratta la persecuzione su base razziale subita da
sinti e rom durante il periodo nazifascista. Pubblicato nel mese di gennaio è
stato presentato Il Giorno della Memoria nella Sala degli Stemmi di Palazzo
Soardi a Mantova. Il libro, oltre a un approfondito excursus storico sul
Porrajmos (divoramento) ma anche sulla nascita del razzismo, tratta il concetto
di memoria all'interno delle comunità sinte e rom italiane con diverse
interviste inedite sia a leader sinti e rom che a sopravvissuti al Porrajmos.
L'introduzione è di Giovanna Boursier e sulla copertina del libro è riprodotta
l'opera "Porrajmos" (olio su tela, metri 2 x 1,50) donata all'Istituto dal
pittore Luca Dotti. La pubblicazione è stata realizzata con il contributo del
Comune e della Provincia di Mantova.
"La mediazione culturale: una scelta, un diritto", anno 2004 (003)
Atti del convegno tenutosi a Mantova nel marzo 2003 e organizzato dall'Istituto
in collaborazione con il Comune e la Provincia di Mantova, patrocinato dalla
Regione Lombardia. Il libro pubblicato nel mese di novembre con il contributo
della Provincia di Mantova è una summa delle diverse esperienze di mediazione
culturale realizzate in alcune Città italiane a partire dagli Anni Novanta. Uno
dei concetti che emerge con più forza dal libro è il considerare "i sinti e i
rom che pensano i sinti e i rom", restituendo a loro la dignità di soggetti del
pensiero ed interrompere, per loro mano, un'antica sequenza in cui essi sono
stati pensati da altri. E' uno dei primi convegni in Italia dove sinti e rom
sono protagonisti. Il libro, dedicato all'amico scomparso Peppe Collu, contiene
anche un cd multimediale con approfondimenti storici e legislativi, progetti e
altro materiale.
"Live in Mantova", anno 2004 (004, quattro ristampe)
Cd musicale del fisarmonicista e cantante Aleksandar Stojkovic. Nato nella ex
Yugoslavia, discendente da una famiglia di musicisti rom rumeni. Fin da piccolo
suona la fisarmonica insieme alla propria famiglia nelle feste di paese. Negli
anni diventa un virtuoso dello strumento che accompagna con una caratteristica
voce blues, raccontando le storie rom tramandate oralmente per secoli. La sua
musica nasce dalla contaminazione di diverse tradizioni, da cui emerge la
tradizione balcanica. E’ in Italia dall’inizio degli anni novanta, scappato
dalla guerra, e vive a Mantova da alcuni anni.
"Medi@zione", anno 2005 (005)
Cortometraggio sulla mediazione culturale, realizzato da Giancarlo Antonioli.
Medi@zione è nato durante le riprese di un cortometraggio su una favola sinta ed
è stato girato nell'estate del 2000 a Mantova. Offre uno spaccato del lavoro dei
mediatori culturali della Sucar Drom nel cosiddetto "campo nomadi".
"Chilape di ressa", anno 2005 (006)
Gioco da tavolo su modello del gioco dell'oca (chilape di ressa nella lingua
sinta lombarda), prodotto in alcune migliaia copie e distribuito a tutti i
bambini frequentanti le scuole primarie (elementari) di Mantova. Il gioco è
stato realizzato partendo dal testo teatrale sul fidanzamento e sul matrimonio
nella cultura sinta, scritto nel 2004 dagli adolescenti sinti nel laboratorio
teatrale ideato da Vittoria Dubinina a Mantova. Il testo teatrale e il gioco
sono in lingua sinta. La produzione del gioco è stata guidata dal pittore Luca
Dotti. La stampa è stata curata dall'Istituto con il contributo del Comune di
Mantova.
"Farba & Ghia", anno 2005 (007)
Mostra di lavori pittorici e di ceramica (18 pezzi) realizzati dai bambini sinti
che vivono a Mantova. L'evento si è tenuto nel mese di dicembre al Centro
Culturale ARCI Tom. La mostra è il frutto del laboratorio di creatività e
auto-narrazione "colori e canzoni, fantasia e creatività dell'infanzia sinta",
organizzato dall'Istituto e tenuto dalla dott.ssa Maria Bacchi e dal prof.
Andrea Sola. Obiettivo del laboratorio e della mostra è stato quello di offrire
visione delle diverse interpretazioni della realtà e dare spazio a differenti
modi di comunicare la propria identità culturale.
"...con gli occhi dei bambini", anno 2006 (008)
Mostra fotografica curata da Paola Dispoto, formata da 45 pannelli in formato A3
(297 x 420 mm) e realizzata con le foto realizzate da adolescenti sinti. Le foto
sono state prodotte in due anni di lavoro, grazie al progetto dell'Istituto,
denominato "pringiarasmi" (conosciamoci, in lingua sinta). Il progetto
fotografico realizzato in collaborazione con diverse Comunità sinte nel Nord
Italia è diventato una mostra fotografica grazie al contributo dell'Associazione
Nevo Drom e la Fondazione ODAR di Bolzano. La mostra è stata presentata per la
prima volta nel mese di maggio, durante la festa "mari festa" (la nostra festa)
che ha presentato alla Città di Bolzano l'associazione Nevo Drom, fondata poche
settimane prima.
"Porrajmos, altre tracce sul sentiero per Auschwitz", anno 2006 (009,
ristampa in preparazione)
E' il secondo libro dell'Istituto dedicato al Porrajmos (divoramento). E' un
testo didattico-documentaristico che raccoglie documenti, fotografie e
testimonianze, alcune delle quali per la prima volta rese pubbliche. E' stato
curato da tutto lo staff dell'Istituto e presentato il 27 gennaio a Mantova. Il
libro offre uno squarcio inedito sul Porrajmos sopratutto su quanto successo
nell'Italia fascista, grazie al contributo dello storico Luca Bravi. Di
particolare interesse sono le interviste alle sopravvissute mantovane al
Porrajmos che nel 2005 sono state insignite dell'Edicola di Virgilio dal Sindaco
di Mantova che a loro ha chiesto scusa a nome di tutta la Città per le
sofferenze patite durante il fascismo. Il libro, dedicato all'amica scomparsa
Nives Gabrieli, è stato pubblicato con il contributo del Comune e della
Provincia di Mantova.
"Porrajmos, altre tracce sul sentiero per Auschwitz", anno 2007 (010,
quattro ristampe)
Mostra fotografica-documentaria sul Porrajmos (divoramento) in Germania e in
Italia, formata da 22 pannelli (100 x 70 cm). E' stata curata da Carlo Berini, a
partire dal lavoro svolto nella preparazione del libro "Porrajmos, altre tracce
sul sentiero per Auschwitz" (ICS, 2006). La mostra, presentata per la prima
volta a Bolzano il 27 gennaio, negli anni è stata esposta in diverse Città
italiane e copie, su concessione dell'Istituto, sono state realizzate
dall'Associazione Nevo Drom di Bolzano, dalla Regione Piemonte, dal Sistema
Bibliotecario di Brescia e Cremona e dal Comune di Venezia. La mostra è stata
realizzata dall'Istituto in collaborazione con l'Associazione Nevo Drom di
Bolzano e con il contributo del Comune di Mantova e del Sistema Bibliotecario
della Provincia di Mantova.
"Mengro labatarpe", anno 2008 (011)
Cortometraggio sulla condizione lavorativa dei sinti lombardi a Mantova. Mengo
labatarpe (il nostro lavoro) documenta le storie lavorative di alcuni sinti e
alcune sinte mantovane che lavorano come dipendenti di aziende o come
padroncini. Il cortometraggio è stato realizzato per promuovere il progetto
lavoro della Sucar Drom ed è stato distribuito a tutti i decisori pubblici della
Provincia di Mantova. Prodotto dall'Istituto su un'idea di Carlo Berini è stato
realizzato da Giancarlo Antonioli, Luca Dotti e Davide Gabrieli.
"Mengar nial", anno 2010 (012)
Mostra fotografica multimediale (20 fotografie + testo audio) realizzata dai
preadolescenti sinti di Mantova. La mostra è stata esposta nel mese di settembre
durante l'evento "idea 9m²" sulla riva del Lago Superiore di Mantova. Mengar
nial (la nostra estate) è frutto di un laboratorio di fotografia e narrazione
realizzato per offrire memoria dello spaccato di vita, totalizzante, vissuta dai
bambini sinti nella segregazione abitativa del cosiddetto "campo nomadi". Il
lavoro fotografico è stato guidato dalla fotografa Anna Maria Volpi, mentre le
narrazioni dalla scrittrice Elena Borghi. La voce narrante della mostra è di
Alisea Gabrieli mentre la parte tecnica è stata realizzata da Nico Proietti.
"The Bibiena Concert", anno 2011 (013)
Cd musicale del concerto tenuto dal Django's Clan nell'ottobre 2010 al Teatro
Bibiena a Mantova, durante la Campagna Dosta!. Il cd offre il punto di svolta di
questo gruppo musicale che da trio diventa quintetto. Dieci anni di attività
concertistica per far rivivere e innovare la magia e la poetica di Django
Reinhardt che ha offerto uno dei contributi più importanti alla cultura
occidentale. Prodotto dall'Istituto con il contributo dell'Unione europea.
L'Istituto e la Sucar Drom hanno collaborato, a partire dagli Anni Novanta,
alla realizzazione di diverse pubblicazioni di cui prossimamente pubblicheremo
un elenco.
Di Fabrizio (del 24/09/2011 @ 09:24:57, in media, visitato 2243 volte)
Innanzitutto mi scuso con i lettori abituali: in queste settimane sto
seguendo ed elaborando quasi unicamente le notizie che arrivano da Dale Farm e
sono anche preso da urgenze milanesi, così non ho più tempo per le solite
traduzioni su quanto avviene fuori dall'Italia.
Tra i fatti più importanti che ho letto ma non ho riferito:
in Repubblica Ceca da fine mese scorso c'è stata una recrudescenza di
manifestazioni e atti di violenza da parte di associazioni e partiti
paranazisti locali, principalmente nel nord del paese. Di fronte al rischio
di vedersi sfuggire totalmente la situazione di mano, la polizia ceca sta
operando arresti di massa negli ambienti della destra estrema (anche 41 in
una volta sola);
in Ungheria sta facendo molto discutere il piano governativo di
"assicurare" un lavoro obbligatorio ai Rom disoccupati, pena la perdita dei
benefici sociali. A qualcuno ricorda i primi anni del New Deal di Roosevelt,
ma già ci sono polemiche sulle condizioni di lavoro e sulle paghe e si parla
di "lavori forzati";
per terminare, la conferenza dei sindaci a Strasburgo lo scorso 22
settembre. L'ho seguita poco, perché sin dall'inizio mi ha dato
l'impressione dell'ennesima passerella dei soliti noti (se riesco, vedrò di tradurre il discorso di Thomas Hammarberg).
Quanto a Dale Farm, vi sto scrivendo giovedì 22 settembre,
oggi sono a Bolzano e senza accesso al computer. Ieri è scaduto il rinvio
imposto dal giudice allo sgombero di lunedì scorso, dovreste quindi avere già
aggiornamenti su cosa è successo.
Mi limito a fare un bilancio di come i media hanno trattato la
vicenda:
Bene Sky news, più di parte la BBC (niente comunque a che
vedere con gli obbrobri che abitualmente trasmettono i nostri TG).
Riguardo alla stampa, The Guardian si conferma di una spanna
superiore ai concorrenti.
Vergognosi il Daily Mail, The Sun e la stampa locale dell'Essex
in generale: allarmisti, diffamatori e pieni di dichiarazioni smentite
regolarmente dagli interessati; se tutto ciò non bastasse, mettiamoci anche le provocazioni vere e proprie. Sufficiente per la buona volontà che ci mette, il Morning Star (un mito della mia gioventù).
In Italia, un discreto ad Euronews, che ogni tanto ha preso
qualche cantonata, ma è stata anche la testata online che ha dedicato più
attenzione alla faccenda. Insufficienti gli altri media italiani, che
non solo non hanno inviati in loco, ma spesso riportano notizie dalla stampa
inglese senza prima verificarle.
Purtroppo, è il medesimo atteggiamento di molti blog italiani, anche
quotati. La palma del peggiore va a
Il Post, che prima pubblica un articolo su Dale Farm pieno di errori,
poi in seguito ad un mio commento critico ma educato, ha cancellato post e
commento.
Nel complesso, buona la prestazione di Facebook, Twitter e Youtube
nel far circolare notizie di prima mano e favorirne la diffusione.
Di Fabrizio (del 23/09/2011 @ 10:30:43, in conflitti, visitato 2374 volte)
Questo post verrà aggiornato (nel limite degli altri impegni) col susseguirsi
degli eventi di questo venerdì. Non assicuro di riuscire a seguire tutto, quindi
chi può mi dia una mano con le segnalazioni.
CRONACA (gli eventi, salvo diversamente indicato, vengono riportati
col fuso orario italiano) - ANTEFATTI
ore 17.45 circa Finora avevano parlato solo le donne traveller, finalmente
un maschio ha detto come la pensava, durante un'intervista a Sky. (da
Camp Costant Dale Farm) Intanto
tutto è tranquillo, Basildon per la seconda volta ha dovuto rimandare i suoi
propositi bellicosi. Si riprenderà lunedì a metà pomeriggio (ma non
sarò in grado di seguire gli eventi come oggi).La diretta finisce qua,
grazie a tutti per l'attenzione.
ore 16.30 circa Il giudice dice che qualsiasi ponteggio, tenda o
proprietà sul terreno non può essere rimossa. Quindi Camp Costant non può
essere mandato via (vedi QUI ndr) (da
Twitter)
ore 16.00 circa Ora tutto sembra calmo a Dale Farm: i bambini
giocano, il sole splende. Sembra l'inizio di un normale fine settimana. (da
Camp Costant Dale Farm) In
onda su News24 (da
Camp Costant Dale Farm)
ore 15.45 circa Dicono gli avvocati di Dale Farm che se l'oggetto
da rimuovere non è una roulotte, non può essere spostato senza il consenso
del suo proprietario (da
Twitter)
ore 15.30 circa Il tribunale ha stabilito che fu il
consiglio di Basildon a cementificare l'area di Dale Farm (VEDI
ndr), che di conseguenza non va più considerata Green Belt (fascia
verde di rispetto ndr.) (da
Twitter) Articolo
su
FRONTIEREnews.it (segnalazione di Francesca Barile)
ore 15.00 circa Tony Ball (leader conservatore ndr) dice
che le ruspe e gli altri macchinari sono già stati affittati (vedi
QUI ndr), e non possono ridarli indietro o
riottenere la somma versata (da
Twitter) Alla
faccia dei solidali di Camp Costant che perseverano con la cucina vegana
(niente male, comunque ndr), i residenti stanno organizzando una mega salsicciata di fronte all'ingresso di Dale Farm (da
Camp Costant Dale Farm)
ore 14.45 circa La BBC sta ora riprendendo le proteste dei
sostenitori di Tony Ball (da
Camp Costant Dale Farm) La
seduta è stata sospesa per il pranzo (da
Gipsy Council) (così mi preparo un caffè ndr)
ore 14.30 circa BEN FATTO PER TUTTI QUANTI SONO COINVOLTI
(E VI INVITO A COMPRARE UNA PINTA PER IL GIUDICE). Non è ancora finita, ma
oggi di sicuro si sono fatti dei passi in avanti (da
Camp Costant Dale Farm)
ore 14.15 circa Il giudice dice che occorreranno giorni e non
settimane per pronunciarsi sul caso. Basildon ha ammesso che
non esistono piazzole legali a sufficienza per i residenti di Dale Farm,
come affermato anche da quei parlamentari che richiedono soluzioni
alternative. Tony Ball è seduto di fronte a
me, la testa fra le mani; Nora, una residente alla mia sinistra, agita e
bacia il suo rosario per la gioia (da
Twitter)
ore 14.00 circa Corre voce che il caso sia aggiornato a lunedì
(da
British_Roma)
ore 13.45 circa L'Alta Corte ha deciso di ascoltare due ulteriori
elementi legali, prima di decidere se lo sgombero debba proseguire (da
Camp Costant Dale Farm) Il
giudice ha mostrato una foto aerea che dimostra come Dale Farm fosse
precedentemente una discarica, che quindi i Traveller non possono essere
rimossi legalmente, avendo comprato allora il terreno che poi hanno
bonificato (da
Twitter)
ore 13.30 circa A Dale Farm sono euforici, sembra che il giudice
si sia espresso a loro favore (da
Camp Costant Dale Farm).
(Non ho notizie certe su cosa si sia dicendo in tribunale ndr.)
ore 13.00 circa Il giudice dice che i Traveller hanno diritto
alla dignità, come qualsiasi altro cittadino. L'approccio degli ufficiali
giudiziari viene descritto come carente e violento. Lo sgombero deve causare
meno allarme ed angoscia possibili ai bambini e a tutti gli altri. (da
Twitter) Dalla
newsletter Dale Farm Solidarity: La campagna di difesa legale ha bisogno
di sottoscrizioni:
QUI con Paypal.
Inoltre il Comitato di Solidarietà, rispondendo ad alcune polemiche apparse
sulla stampa inglese, ribadisce di essere a Dale Farm su richiesta degli
stessi abitanti, e che saranno questi a stabilire quanto debba durare la
presenza del Comitato. A sua volta in tribunale l'avvocato della contea
di Basildon ha definito i solidali come degli "intrusi", completamente al di
fuori della realtà. (da
Twitter) C'è
anche chi li accusa di essere lì per soldi (da
TwitLonger)
ore 12.30 circa Mi sento un po' perso. Ora siamo in una
scacchiera legale. Le autorità non vogliono guai con la televisione. La
sentenza del tribunale può andare contro, ma io non vedo arrivare gli
ufficiali giudiziari. Mezzanotte?? Sabato? Se vinciamo, come dice Tony ciò
vorrebbe dire pianificare l'anarchia. La mia previsione è che nulla sarà
deciso oggi, forse sarà dato più tempo per trovare un altro sito. Per
ottenere permessi retroattivi di pianificazione potremmo avere bisogno
dell'intervento dell'ONU - perché non cercarlo? Speriamo che il nuovo
giudice usi il suo potere per prendersi cura dei Travellers. (da
Camp Costant Dale Farm) Articolo sul
Daily Mail.
ore 12.00 circa Per oggi buona fortuna a tutti. Mantenete la
forza, mantenete la calma, mantenetevi sani e salvi ****** (da
Camp Costant Dale Farm) Ci stiamo preparando (da
Camp Costant Dale Farm) Articolo della
BBC
Per iniziare, voglio mettervi nei panni degli abitanti di Dale Farm,
a poche ore dal termine imposto dal tribunale durante il
tentativo di sgombero di lunedì scorso. A parte l'evidente stanchezza per
una situazione di precarietà che si trascina da anni, c'è il terrore per le
esperienze che alcuni di loro hanno vissuto di persona durante sgomberi
precedenti, riassunti nel
video
qui sopra (attenzione, è molto crudo anche per chi abbia assistito a scene
simili in Italia!).
Le riprese sono del 2004, e quel ricordo permane tra tutti Traveller,
regolari o meno. Proprio per evitare il ripetersi di quelle scene, in Gran
Bretagna è emersa la figura dell'Osservatore
Legale, cito dal
Pacchetto Formativo: "Gli osservatori legali [...] ricordano agli
ufficiali giudiziari che le loro azioni sono monitorate. Con la loro presenza
aiutano a mantenere protette le persone in quanto deterrente dei mal
comportamenti della polizia e se ci fossero incidenti, raccolgono informazioni che possano in
seguito essere utili nei procedimenti in tribunale."
Se lo sgombero dovesse iniziare, potremo forse saperlo nel primo pomeriggio (la
riunione del tribunale è prevista alle 11.30 ora di Londra).
Questo invece una recente dichiarazione di chi in anni di lotta per i diritti
dei Traveller ne ha viste tante: "E' comunque strano che mentre la Bretagna e
la Francia hanno protestato con indignazione quando c'era la pulizia etnica in
Kosovo, nessuno nei governi, nei media e nemmeno l'ONU sembra protestare
efficacemente su Sarkozy e la pulizia etnica a Dale Farm." Ronald Lee
Nel frattempo, i gruppi FB di appoggio a Dale Farm, sono in fibrillazione
da ieri sera.
Aggiungo una considerazione personale su quanto potrebbe succedere oggi:
Per la gioia dei contribuenti inglesi, l'amministrazione avrebbe dovuto
spendere 18 milioni di sterline per lo sgombero di lunedì scorso (oltre ad
altri 5 di spese legali), ma ovviamente se Basildon dovesse tornare alla
carica (oggi o chissà quando), dovrà spenderne ulteriormente. Inoltre la
tariffa degli ufficiali giudiziari aumenta dopo le 20.00 se, come previsto,
non riuscisse a terminare il suo "lavoro" e dovesse lavorare anche di notte.
Se è questo il concetto di contenimento della spesa pubblica che hanno i
conservatori quando sono al governo...
Infine, per chi ha chiesto un riassunto completo che abbracci gli eventi
degli ultimi decenni,
QUI
(in inglese)
Di Fabrizio (del 23/09/2011 @ 09:55:35, in media, visitato 1331 volte)
Fotografie di Ippolita Franciosi Inaugurazione venerdì 30 settembre alle 18.30 con le danze rom "Ciceko" di
Afrim e Julfidana Beizaku - Cafè de la paix in piazzetta Corelli 24
FERRARA dal 30 settembre al 9 ottobre h. 18-24
Dopo la guerra del Kosovo negli anni '90 i Rom sono stati costretti a fuggire:
spostandosi con loro incontreremo i quartieri rom distrutti a Pristina, i
villaggi dove ora risiedono, le feste rituali in Macedonia, dove molti Rom sono
rifugiati e l'attaccamento alla propria cultura nella vita quotidiana in Italia,
in provincia di Ferrara.
Saranno esposte anche le fotografie dei piccoli fotografi che hanno
frequentato i laboratori fotografici in Kosovo e in Italia.
TicinonlineGALBISIO
Digiunare per i nomadi E' quanto propone Edouard Wahl in occasione del digiuno federale di domenica
GALBISIO - In difesa dei nomadi si erge una voce e lo fa organizzando un sit-in
silenzioso per difenderne i diritti.
La voce è quella flebile dell'anziano combattente di Brissago, Edouard Wahl,
oggi 88enne ma sempre in prima linea per difendere i diritti delle minoranze.
Wahl, che fa parte della Commissione cantonale nomadi, ha preso a cuore i
problemi degli zingari e vuole farne partecipe l'opinione pubblica tramite
questa iniziativa.
Niente più aree - Zingari che non se la passano tanto bene in Ticino. I problemi
erano cominciati in giugno, quando il Consigliere di Stato Norman Gobbi aveva
annunciato la fine della messa a disposizione di aree per nomadi, visto che
nessun Comune ticinese si era detto disponibile ad accoglierli. Proprio oggi è
giunta la notizia che nel frattempo sarebbe spuntata un'opzione Monte Ceneri: ma
la voce di corridoio ha già provocato la pronta reazione di rigetto del Comune
interessato. Difficile che la soluzione vada in porto.
Anche la Commissione nomadi è finita sotto la scure del ministro leghista.
Fondata nel 1996 e composta da 11 membri, la commissione aveva l'obiettivo di
fare da tramite tra i nomadi e le autorità, favorire la messa a disposizione di
aree di sosta e sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema.
"Commissione inutile" - Norman Gobbi ritiene che la commissione abbia fallito
nel suo intento, visto che in 15 anni di esistenza non avrebbe raggiunto nessun
risultato concreto. "Non voglio sminuire le persone che vi siedono, ma mi chiedo
quale sia il ruolo di una commissione che non arriva a formulare proposte e
spesso rappresenta un esercizio fine a sé stesso."
Gobbi ha pure giustificato la sua decisione di non concedere più aree di sosta
con l'assenza di convenzioni o obblighi internazionali che obblighino il cantone
a farlo. Esiste solo l'invito della Confederazione a realizzarle, invito accolto
però da meno della metà dei Cantoni svizzeri. Il Ticino potrebbe quindi
privarsene senza particolari sensi di colpa.
Obbligo morale - Propositi e affermazioni che hanno fatto sobbalzare Edouard Wahl. "Dire che eliminando le aree di sosta la questione dei nomadi è risolta
non rispecchia la realtà. Abbiamo l'obbligo morale di sostenere questa
popolazione reduce dall'Olocausto" tuona l'arzillo vecchietto.
"I nomadi dei paesi dell'Europa unita possono stare in Svizzera per 3 mesi, come
ogni cittadino, e sono liberi di coltivare il loro modo di vita, legale come il
nostro."
Sit-in silenzioso - Per difendere i diritti dei nomadi Edouard Wahl invita
quindi tutti quanti hanno a cuore il tema a partecipare al sit-in silenzioso che
si terrà a Galbisio in occasione del digiuno federale, domenica 18 settembre,
tra le 16 e le 17.
Si tratta di un'iniziativa personale di Edouard Wahl, che dice di aver ricevuto
parecchi complimenti per la nobile iniziativa, ma di non sapere se altri
esponenti politici saranno presenti. Neanche la presenza degli zingari pare
certa.
"Gli zingari sono nell'area di Galbisio fino al 15 ottobre, ma non li ho ancora
contattati, non so se parteciperanno. Magari lo faranno dopo averne letto sulla
stampa. Comunque la mia è un'azione simbolica, non farò nessun discorso,
risponderò solo ad eventuali domande."
Silvana Calvo 18 settembre 2010:Oggi insieme a Edouard Wahl, abbiamo
protestato perché il nuovo Consigliere di Stato Norman Gobbi sta tentando (ahimè
con successo!) di impedire ai nomadi che tra transitano di fermarsi nel canton
Ticino. Abbiamo chiesto che finalmente vengano finalmente messe a disposizione
delle aree di sosta attrezzate e dignitose. Abbiamo anche chiesto che si faccia
una seria sensibilizzazione della popolazione la quale viene invece da più parti
incitata a pensare dei nomadi in base ai più triti stereotipi e pregiudizi.
Giovedì 29 settembre ore 21.00 al Circolo ARCI Martiri di Turro in via
Rovetta 14 - Milano (Ingresso gratuito con tessera Arci) L'Associazione La Conta in collaborazione con Mahalla,
organizza un incontro con
Paul Polansky
Ci eravamo lasciati, circa un anno fa, con il definitivo smantellamento dei
campi profughi in Kosovo costruiti su terreni contaminati. Faremo il punto della
situazione ancora una volta con Paul Polansky, che ha lottato per oltre 10 anni
per la salvezza di chi era rinchiuso in quei campi. Ci spiegherà anche i
prossimi impegni della sua associazione e ci sarà una lettura delle sue poesie.
Paul Polansky è nato a Mason City, Iowa, nel 1942. Poeta, fotografo,
antropologo, operatore culturale e sociale, è diventato negli anni un
personaggio importantissimo per il suo impegno a favore delle popolazioni Rom.
Le sue poesie descrivono le atrocità commesse da cechi, slovacchi, albanesi ed
altri contro quelle popolazioni. Ha anche svolto studi accurati sui campi di
concentramento nazisti, in particolare quello ceco di Lety, nei quali venivano
trucidate, insieme a quelle ebraiche, intere comunità Rom. E' stato il primo a
presentare al mondo il dramma dei rifugiati del Kosovo, lasciati morire nei
campi di accoglienza avvelenati dal piombo. Ha pubblicato diversi libri,
realizzato esposizioni fotografiche e film video.
Altri incontri (calendario in via di definizione):
Venerdì 30 settembre, ore 17.30:
Saronno, Libreria-Caffè Letterario "Pagina 18" in Vicolo Castellaccio 6,
col patrocinio di Amnesty International Gruppo 135 di Saronno
Sabato 1 ottobre, in serata: Lonato (BS), Pizzeria Al Volo via
Montegrappa 11
In occasione del convegno europeo "Senza dimora e flussi migratori", l'assessore
regionale al Welfare ha ribadito la contrarietà alla pratica degli sgomberi, e
alla riduzione della questione alla sola collocazione delle presenze sul
territorio: "Non si risolve il problema spostandolo da un comune all'altro". Si
attendono ora le decisioni della cabina di regia regionale che si riunirà la
prossima settimana, e la discussione aperta in consiglio comunale a Pisa
Dopo le dure critiche espresse dall'assessore regionale Salvatore Allocca nei
confronti della decisione del comune di Pisa di sgomberare 27 famiglie rom dal
campo di Cisanello - una scelta definita "sorprendete e preoccupante", anche
perché non annunciata all'interno della sede di cabina di regia regionale -
continua il confronto tra lo stesso Allocca e l'amministrazione comunale pisana,
anche in vista del tavolo regionale previsto per la prossima settimana.
A margine del convegno europeo dal titolo: "Senza dimora e flussi migratori",
che si è svolto al Polo Carmignani nella giornata di venerdì 16 settembre
l'assessore regionale ha ribadito la linea della Regione rispetto alla presenza
di rom nel nostro territorio: "In assenza di risorse dobbiamo avere idee e per
questo abbiamo istituito la cabina di regia regionale: servono politiche
condivise tra i territori per affrontare la questione rom".
Ma soprattutto da Allocca è stato riconfermata l'idea dello stop agli sgomberi
in quanto "inutili": "Mi rifiuto di pensare che quello dei rom sia solo un
problema di collocazione sul territorio. E' chiaro che la politica degli
sgomberi non serve, perché non si risolve il problema spostandolo da un comune
all'altro".
"Servono - ha sottolineato così l'assessore - percorsi comuni e condivisi che
coinvolgano i territori e se si decidono politiche condivise anche la Regione
può dare un contributo investendo risorse".
"E' necessario quindi - ha concluso l'assessore regionale - lavorare tutti
insieme, a cominciare dai comuni più esposti, per favorire percorsi di
inclusione sociale e di integrazione vera. Il tavolo regionale serve a questo: a
coordinare politiche comuni ed a elaborare una strategia condivisa".
Parole che non sono piaciute all'amministrazione comunale pisana. A replicare a
distanza ad Allocca è stata infatti l'assessore alle politiche sociali Maria
Paola Ciccone, che dal canto ha ribadito la situazione eccezionale del comune di
Pisa: "Noi sul territorio gestiamo, attraverso la società della salute, circa
250 homeless e 800 rom, un numero di presenze di persone che vivono la
marginalità superiore almeno del 25% a quelle che possiamo sopportare, anche se
naturalmente si tratta di situazioni diverse tra loro".
"E' evidente - prosegue Ciccone - che servono interventi per diminuire questi
numeri, per intervenire di più e meglio. Anche perché in realtà come la nostra
dove i servizi pubblici funzionano, i servizi stessi diventano elementi
attrattori per altre presenze. Quindi la cabina di regia regionale è
indispensabile proprio perché tutti devono fare la propria parte".
Sugli sgomberi l'assessore comunale precisa che "le ordinanze dei comuni non
sono fatte a cuor leggero, ma sono l'extrema ratio per ripristinare condizione
di sicurezza e legalità anche a favore degli stessi rom".
Il confronto tra Regione e Comune di Pisa è quindi aggiornato alla riunione
della cabina di regia regionale ma anche alla discussione a tema sui rom che si
terrà in consiglio comunale a Pisa, alla presenza dello stesso Allocca, sulla
base di mozione, presentata da Prc e Sel, e approvata in occasione dell'ultimo
consiglio comunale.
Infine sempre al convegno su senza dimora e flussi migratori la dirigente della
Divisione politiche sociali del Ministero del welfare, Cristina Belliri, ha
annunciato che "entro dicembre avremo una fotografia precisa della marginalità
in Italia: sapremo quanti sono i senza dimora sparsi sul territorio nazionale
grazie a un'indagine condotta dall'Istat".
"Sarà un punto di partenza - ha aggiunto - per attuare interventi mirati e
politiche di superamento della marginalità sociale. Intanto, a gennaio partirà
nelle città sopra i 250 mila abitanti la sperimentazione della carta acquisti di
cui saranno soggetti beneficiari gli enti no profit che avranno poi il compito
di distribuirla tra gli indigenti".
"L'indagine dell'Istat - ha concluso Belliri - è condotta con una metodologia
precisa che censisce tutti gli organismi, pubblici, privati e del privato
sociale, che a vario titolo offrono servizi ai senza dimora e consentirà non
solo di avere un numero preciso degli aventi bisogno, ma anche del tipo di
servizi che si offrono e quelli che si potrebbero offrire".
In Romania, gli artigiani si adeguano alle tendenze della
"moda".Di Mihaela RODINA (AFP) – 3 sept. 2011
MIRONEASA - "Sono fiero del mio lavoro e felice che i miei prodotti siano
apprezzati", dice Vasile Anusca, cestaio come suo padre e i suoi avi. Come lui,
centinaia di rom rumeni beneficiano di un progetto che tenta di adattare alle
odierne mode, i loro mestieri tradizionali.
Davanti alla sua casa di "torchis" (misto di argilla e fibre vegetali su
struttura di legno) di Mironeasa (nord-est della Romania), con intorno alcuni
dei suoi tredici figli, prepara con cura i ramoscelli di vimini che saranno
trasformati con destrezza in cesti per la frutta, da uno dei suoi nipoti.
"Questo mestiere non ci rapporta molto, ma almeno ci permette di nutrire la
famiglia", interviene suo fratello Viorel Anusca, 51 anni, lui stesso padre di
undici figli.
Tempo fa, chi con un enorme sacco riempito di cucchiai di legno, chi di un
mucchio di cesti per raccogliere le pannocchie, i fratelli Anusca attraversavano
di parte in parte la regione per barattare i loro prodotti con patate o fagioli.
Ormai, grazie al progetto "Romano Cher" (La Casa dei Rom) messo in opera da una
società di consulenza, la KCMC, gli oggetti di legno o di vimini di numerosi
artigiani Rom possono essere venduti, tra l'altro anche via internet
(http://www.mestesukar.ro), a tutte le latitudini del mondo.
Già l'inverno scorso, dei "kit pupazzo di neve" (comprendendo naso, occhi,
bottoni di legno e scopa) fabbricati da rom di Peris (sud) sono stati venduti
con molta facilità a Bruxelles.
Inoltre, un vestito fatto di piccole placchette di alluminio forate, creato da
orafi del sud del paese, sarà presentato prossimamente durante sfilate di moda a
Bucarest e a Parigi.
Gli Anusca hanno usufruito di una formazione di tre mesi per imparare nuove
tecniche e fabbricano oggi giocattoli e vassoi di legno, e mobili in vimini.
Questo villaggio incollato contro una collina verdeggiante, conta circa tremila
abitanti, la maggiore parte dei quali si consacra all'agricoltura di sussistenza
o lavora come braccianti. Una trentina di rom hanno raggiunto questo programma,
sperando che il loro saper fare gli aiuterà a scampare dalla povertà che
caratterizza la loro comunità.
Solo il 27% dei rom rumeni in età lavorativa hanno un impiego stabile, secondo
uno studio realizzato per conto della fondazione Soros.
L'anello mancante.
"Si tratta di un progetto di economia sociale, il quale mira ad assicurare
entrate costanti alle persone che vi partecipano, ma anche ad migliorare la vita
della comunità, creando per esempio delle scuole materne", dichiara all'AFP Luis
Turcitu, responsabile locale del "Romano Cher".
Una seconda parte del progetto prevede l'organizzazione di laboratori
itineranti, per permettere al pubblico di vedere gli artigiani Rom al lavoro e
perfino di provare a creare un braccialetto o un ferro da cavallo. Come
Cristina, madre di due bambine che si accingono a intrecciare un cesto in una
tenda montata a Vama Veche, stazione balnearia sulle rive del mar Nero, la quale
osserva: "E' bello questo laboratorio, perché scopriamo un lato della
popolazione rom che contrasta con l'immagine negativa riflessa abitualmente dai
media".
Beneficiando di cinque milioni di euro di fondi strutturali dall'Unione Europea,
questo progetto "mira alla creazione di un anello mancante tra l'abilità dei rom
e la richiesta di mercato" spiega Mircea Nanca, direttore delle comunicazioni
del KCMC.
E aggiunge: mentre altri progetti mettono in evidenza la riconversione come
mezzo d'inserimento sociale, "Romano Cher vuole invece integrare i rom
valorizzando nuovamente le loro occupazioni tradizionali", insistendo sul
"legame stretto tra mestiere e identità culturale" osservato in questa comunità.
E' così che i Rom sono cestai, ramai, maniscalchi, falegnami o musicisti di
padre in figlio. Inoltre i membri dei differenti gruppi si mescolano molto
raramente.
Secondo il Sig. Nanca, una trentina di "cooperative artigianali" saranno avviate
per tutto il paese a partire dal 2013 e un migliaio di rom seguiranno corsi per
perfezionare le loro capacità.
"Questo progetto sarà una riuscita se, al di là delle parole, la gente con la
quale lavoriamo sentirà che la sua vita è migliorata e se la percezione dei
rumeni riguardo ai mestieri e alla cultura dei rom cambierà un pochino", afferma
il Sig. Nanca.
La minoranza rom di Romania conta ufficialmente cinquecentotrentacinque mila
membri, ma secondo le ONG, sarebbero di fatto un paio di milioni in un paese di
ventidue milioni di abitanti.
Di Fabrizio (del 20/09/2011 @ 09:10:28, in casa, visitato 1715 volte)
Da Ernesto Rossi - domenica 18 settembre 2011
Ultime notizie dal Quartiere Terradeo di Buccinasco.
Invio questo volantino concordato con la Caritas Decanale di zona sulla
situazione surreale che si è creata al Q.re Terradeo.
Nonostante la pioggia, la distribuzione di questo volantino sta avvenendo
durante la festa Parrocchiale di Buccinasco ed a quella di Cesano Boscone, dove
è stata allestita anche una Mostra Fotografica che riguarda la vita al Quartiere
.
Nei prossimi giorni volantineremo, a Buccinasco, anche all'asilo ed alle scuole
dove frequentano i giovani Sinti.
Ricordo che è stata attivata a fine giugno 2011, una Ordinanza di demolizione a
sei famiglie Sinte della loro casette, in legno, in cui abitano da anni.
Questa Ordinanza scadeva durante il periodo feriale, pertanto è stata richiesta
una proroga di tre mesi come da consuetudine, ma ne sono stati concessi solo due
che scadono alla fine di settembre.
Abbiamo chiesto, per iscritto, al Commissario un incontro urgente per discutere
di come affrontare e risolvere questo problema; ma nel mese di agosto non
abbiamo trovato nessuno.
Al rientro dalle ferie, a fronte di un nostro ennesimo sollecito attraverso il
Segretario comunale, la segretaria del Commissario ci ha comunicato che per
martedì 20.09.2011, quest'ultimo riceverà una delegazione di Apertamente in
Comune.
Faremo sapere l'esito dell'incontro Un saluto Augusto Luisi ed Ernesto Rossi di "Apertamente"
Il volantino
non c'è pace per il Terradeo
… che è un "quartiere" di Buccinasco (altrove verrebbe definito un
campo "nomadi",ma che nomadi sono? se ci stanno da oltre 30 anni, con regolare
contratto col Comune), pulito ordinato, abitato da un'ampia famiglia di giostrai
sinti , italiani, buccinaschesi, difesi da ogni Amministrazione, di destra, di
centro, di sinistra. A partire dal 1994, incoraggiati verbalmente da vari
Amministratori, i 6 nuclei familiari più numerosi hanno costruito alcune
casette di legno, senza fondamenta, per poterci vivere coi propri bambini un
po' più comodamente. Quegli Amministratori non ci sono più, ma ai giostrai viene
ora imposto di demolire le proprie case: l'ultimo della fila, rimasto col cerino
in mano, paga il conto.
Abbiamo segnalato noi la situazione alle Autorità, chiedendo più volte
che venisse regolarizzata secondo le leggi … ed ora, invece, la risposta è
l'ordine di demolizione di queste casette, dopo che sono state messe a norma, a
spese degli interessati: "normali" procedure in una situazione che "normale"
non è.
Queste "casette" sono la prima casa e l'unica abitazione dei titolari;
la loro distruzione metterebbe sei famiglie coi propri bambini, trenta
persone, fra cui quattro donne incinte, a cielo aperto, costituendo
uno sgombero di fatto. Si violerebbero così una serie di leggi, a
cominciare da quella fondamentale, la Costituzione (artt. 2 e 3), nonché la
Carta Sociale Europea firmata dal nostro Paese (artt.30 e 31): diritti
fondamentali di ogni persona, sulla cui violazione, l'Italia è stata già
condannata, ma non se ne dà per inteso. Pare che non proprio tutti siano tenuti
al rispetto di leggi e norme anche internazionali.
Stiamo parlando, inoltre, di persone regolarmente residenti a Buccinasco,
cittadini!, i cui bambini frequentano le scuole locali e se ne potrebbero
trovare di conseguenza impediti (art. 34 Cost.).
Ora, queste "irregolarità' su cui si parla e riparla sempre senza concludere,
ma si rischia ora anche di agire, non fanno da specchietto per le allodole? in
un Comune in cui, in assenza d'un piano regolatore, tutti coloro che possono
sbrigliano la … fantasia costruttiva: il Terradeo è circondato da costruzioni
abusive, che non sono prime case d'abitazione.
Non siamo in presenza, al Terradeo, di abusi, né di furbizie e
approfittamenti, ma di situazioni assentite ripetutamente dalle Autorità
competenti e oggetto di una interminabile procedura di regolarizzazione a
tutt'oggi non conclusa e anzi interrotta. Nella quale i giostrai sinti del
Terradeo sono le vittime.
Abbiamo voluto proporre all'opinione pubblica di Buccinasco e dei Comuni
vicini un quadro dei problemi, ma siamo convinti che ci siano volontà e spazi
per operare, con la dovuta cautela e ragionevolezza, senza violare alcuna
legge, ma anzi accompagnando un gruppo di persone a lungo emarginate dalla
società ad inserirsi correttamente, proprio nel pieno rispetto delle leggi. Ci
appelliamo dunque ai cittadini, alle forze politiche e sociali, alla sensibilità
dei credenti, alle competenti Autorità, perché vogliano consentire uno spazio di
confronto, teso a ripristinare una procedura di regolarizzazione e salvaguardia.
ASSOCIAZIONE "APERTAMENTE di Buccinasco" con la CARITAS DECANALE
Di Fabrizio (del 20/09/2011 @ 03:32:44, in conflitti, visitato 3322 volte)
Scrivevo
alla fine del mese scorso, che la mia presenza al
BIG
WEEKEND nasceva sì dal voler portare solidarietà alla lunga lotta dei
Traveller inglesi e irlandesi, e pure dalla curiosità di conoscere persone con
cui corrispondevo da circa 10 anni, ma che c'era alla base un'esigenza più
pratica:
se c'era in giro un posto dove imparare "sul campo" qualcosa contro gli
sgomberi, era quello, con la presenza di Traveller e attivisti che resistono
da decenni, e di un comitato di solidali arrivati da tutta Europa. Non nel
solito convegno, ma tra l'erba e le kampine di un insediamento sperso nella
campagna inglese, a vivere, discutere, incontrare gli altri cittadini, bere e
mangiare assieme per 4 giorni, dove 400 Traveller erano a minaccia di sgombero.
In quei giorni, lottando col mio inglese arrugginito, ho seguito diversi
seminari ed incontri: tra gli altri mi ha interessato molto quello dedicato alla
figura dell'Osservatore Legale (Legal
Observer in inglese), quasi sconosciuta in Italia, ma attiva in Gran
Bretagna e, mi dicono, forse
anche in Spagna.
Si tratta praticamente di un gruppo di persone, addestrate e coordinate, il
cui scopo è raccogliere testimonianze di prima mano su quanto avvenga durante
uno sgombero (in questo caso), ma anche in occasione di manifestazioni o scontri
con le forze dell'ordine. Le informazioni raccolte vengono poi inviate ad un
"centro di collegamento legale", non per venire girate ai mezzi d'informazione,
ma per essere conservate ed adoperate nel caso di processi e strascichi legali.
Non so se la mia spiegazione sia stata chiara, ma chi fosse interessato
può capirne di più. Ho difatti riportato in Italia un documento: Legal
Observer Training Pack, che poi ho tradotto in italiano
con la dovuta calma. In sintesi si tratta di un testo pratico e preciso di facile comprensione ed attuazione. Senza nessuna
retorica: puro pragmatismo anglosassone, con molte ripetizioni ed attenzione
anche alle ovvietà. Un documento di studio e lavoro, insomma, non di analisi
o propaganda. Come anticipavo, l'Osservatore Legale non agisce da solo, e necessita di un lavoro organizzato di squadra, ma
il documento contiene
informazioni utili ed applicabili anche ai singoli. Credo comunque che il
testo
sia tratto da altri manuali su esperienze in città, ed adattato al caso di uno
sgombero di massa in un'area rurale come
Dale Farm. Al testo in italiano ho aggiunto poche note esplicative,
soprattutto su alcune differenze legislative e penali tra Gran Bretagna ed Italia, e
sui
diversi soggetti coinvolti.
Troverete tutto
QUI, è un PDF scaricabile di 10 pagine e 162 kb. Disponibili (in
caso di motivata richiesta,
scrivetemi e la valuterò) copie di lavoro in formato .doc e .odt,
per attivisti dei diritti umani e associazioni di protezione legale, che
volessero adattare il documento alle loro esigenze.
PS:
Proprio ieri, a Dale Farm polizia e ufficiali giudiziari hanno tentato lo
sgombero (leggete il post, ma anche il commento seguente con la cronaca e il
lieto fine!). Gli è andata malema torneranno... Prendetelo come
un piccolo omaggio ad una lunga lotta per i diritti DI TUTTI, e a quanti si sono
mobilitati da tutta Europa e dagli USA, chi fisicamente e chi facendo circolare
le informazioni.
PPS:Questo è il secondo "prodotto editoriale" della Mahalla. Il
primo fu la traduzione di
un volumetto, introvabile da noi, di Paul Polansky. Che in questi giorni
sarà nuovamente in Italia. Il 22 spero di avere le date definitive. Se contate
di partecipare ad uno dei suoi READING, vi consiglio caldamente di leggerlo.
Disclaimer - agg. 17/8/04 Potete
riprodurre liberamente tutto quanto pubblicato, in forma integrale e aggiungendo
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