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Di Fabrizio (del 11/04/2010 @ 09:33:37, in musica e parole, visitato 2556 volte)

Da Roma_ex_Yugoslavia

Macedonian Information Agency

Skopje, 6 aprile (MIA) - Vorrei che ognuno vedesse la Macedonia attraverso i miei occhi, perché la mia visione è cosmopolitana. Lasciate vivere per sempre questo piccolo, ma bellissimo paese, ha detto la cantante Esma Redzepova-Teodosievska, decorata martedì dal presidente Gjorge Ivanov con l'Ordine di Merito della Macedonia.

"Attraverso la sua autenticità e la perfetta performance vocale, Esma ha promosso in tutto il mondo la musica rom e macedo[]//ne, diventando un impressionante nome internazionale nella musica", ha detto il presidente Ivanov.

Secondo lui, l'ordine è stato concesso a Redzepova-Teodosievska per l'affermazione della Macedonia, la sua grandezza musicale e il lavoro di beneficienza.

"La cerimonia di oggi si tiene solo due giorni prima dell'8 aprile, Giornata Mondiale dei Rom. La comunità rom è una parte integrale della società macedone. Esma ne è una figura di spicco per i suoi sforzi per il miglioramento della situazione sociale ed economica dei Rom. Esma è un esempio del rovesciamento delle barriere che arriva dal talento, dalla volontà e dalla perseveranza", ha sottolineato Ivanov.

Definita da molti come la "Regina Rom", Esma Redzepova-Teodosievska ha detto che quell'ordine appartiene alla sua gente, perché non avrebbe ottenuto il successo se non fosse stato per loro.

"Questo è un riconoscimento per tutti i cittadini, di tutte le nazionalità che vivono nella Repubblica di Macedonia", ha aggiunto.

Esma Redzepova-Teodosievska è nata a Skopje nel 1943. Ha ottenuto i primi successi ad un concorso canoro di Radio Skopje quando aveva 11 anni. In seguito, iniziò a cantare con l'orchestra di Stevo Teodosievski, collaborazione durata per circa 30 anni.

A seguito del loro matrimonio, Ema e Stevo adottarono 47 bambini e tennero oltre 2.000 concerti umanitari. Esma e l'ensemble Teodosievski incisero 108 singoli, 20 album, 15 CD ecc. Nel 1976, all'edizione inaugurale del "Festival della Musica e delle Canzoni Rom" a Chandigarh, India, venne ufficialmente proclamata regina della musica rom. Ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti.

ik/fd/13:33


Ultimamente sono fissato con le poesie di Paul Polansky

ESMA

Nessun altra sessantenne
vestita con informi pantaloni rossi
ed una informe camicetta rossa
che sembra una danzatrice del ventre in pensione
di duecento libbre
avrebbe potuto farcela -
lamentando nella sua canzone
di essere stata
una vergine di quattordici anni
venduta
ad un vecchio
che già aveva una moglie.

Ma Esma, scialle nero
a coprirle testa e viso,
non solo gridava la sua canzone,
ma faceva anche piangere
tutti gli uomini del pubblico.

Come un vecchio pugile.
Esma ha perso le gambe,
ma non il pugno.

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Di Fabrizio (del 12/04/2010 @ 09:27:10, in Italia, visitato 3599 volte)

Questo articolo del Financial Times mi è stato segnalato per primo da Eugenio Viceconte. In molti lo hanno linkato e citato, ma credo che sinora nessuno lo abbia ancora tradotto integralmente. Ci provo, anche perché l'articolo originale è ora disponibile solo ai lettori registrati ; - )

By Gabriella Bianchi in Rome

"Moriremmo piuttosto che andare via," dice Hasco Rustic, dando orgogliosamente ospitalità nel container di metallo dove vive.

Rustic è un portavoce dei 350 zingari bosniaci nel campo di Tor De Cenci che dividono con un piccolo gruppo di Macedoni ai margini meridionali di Roma. Tor De Cenci si trova dove dovrebbe sorgere la pista del progettato gran premio automobilistico di Roma, programmato per il 2013. E' anche uno dei molti insediamenti che il sindaco Gianni Alemanno intende chiudere, per raggruppare circa 6.000 zingari stranieri in una dozzina di "villaggi della solidarietà" fuori dalla città.

"Siamo stati qui per 15 anni e siamo ben integrati nella comunità. I nostri bambini vanno qui a scuola e abbiamo tutto ciò di cui abbiamo bisogno - cucina, TV, doccia," dice Rustic.

A febbraio, tra le fanfare dei media, Alemanno ha fatto il primo passo nel suo Piano Nomadi di 28 milioni di euro, sigillando i cancelli di Casilino 900, il più grande campo illegale d'Europa. "Oggi si fa la storia," dichiarò. "Abbiamo cancellato questa vergogna con la cooperazione degli zingari e dei comitati cittadini."

Il piano discende dalla riprovazione pubblica quando uno zingaro rumeno assassinò una donna locale. L'evento venne strumentalizzato nella vittoria alle elezioni del 2008 di Alemanno e la chiusura di Casilino era un elemento chiave nella campagna del centrodestra nei sondaggi regionali dell'ultimo mese.

Anche se il governo centrale di Silvio Berlusconi [...] dichiarò nel 2008 "un'emergenza nomadi" nazionale, delegò le soluzioni alle autorità locali. A differenza di altre città, come Milano, che stanno sgomberando gli zingari senza proporre alternative, Roma sta cercando di mediare dei patti nei grandi campi, mentre chiude quelli più piccoli con la forza.

Ma, sotto gli occhi della comunità internazionale, Tor De Cenci sta resistendo a trasferirsi in una landa desolata a 10 km. di distanza.

I suoi residenti sono preoccupati di essere ulteriormente tagliati fuori dall'integrazione nel quartiere, specialmente i bambini affronteranno problemi nel frequentare la scuola. Un'altra paura comune è di essere obbligati a mischiarsi con comunità con inimicizie di vecchia data. Began, 27 anni e nipote di Rustic, ricorda come uno dei suoi parenti fu ucciso in una disputa in un altro campo. "Ora vogliono metterci assieme. Non se ne parla", dice.

Gli zingari che verranno trasferiti sono stati identificati, tra l'altro, per casellari giudiziari. La polizia ha preso le impronte di chi aveva più di 14 anni e preso foto segnaletiche. "Questo ci permetterà di distinguere le mele buone da quelle cattive," dice Sveva Belviso, assessora alle politiche sociali, che vuole restaurare a Roma "il decoro e la legalità". Ha detto "Non vogliamo accogliere chi infrange la legge nei campi pagati coi soldi pubblici."

Amnesty International intende fermare gli sgomberi forzati e sta premendo perché Roma riconsideri i suoi piani, dicendo che i nuovi campi sono inadeguati ed impongono la segregazione.

Navanethem Pillay, Alto Commissario ONU per i Diritti Umani, questo mese ha visitato un campo e ha detto che l'Italia deve fare di più per promuovere l'integrazione. "Spostare i Rom dai campi illegali a quelli autorizzati non è una soluzione adeguata," ha detto.

Ma Roma elimina l'edilizia popolare, dice Belviso, "volente o no", Tor De Cenci deve spostarsi perché la città non può permetterselo. "Inoltre," aggiunge "il sindaco Alemanno ha programmi costanti per lo sviluppo della zona con la Formula Uno."

Ci sono 50 container vuoti tra i 200 che aspettano i nuovi arrivi a Castel Romano, un campo costruito sei anni fa. Non c'è acqua potabile e nessun albero a dar ombra. I Bosniaci che sono già lì si lamentano di dover andare a riempire i contenitori dell'acqua a 8 km. di distanza.

Belviso concede che i rinnovamenti del sindaco partiranno solo dopo il reinsediamento di tutti gli zingari. Vede Castel Romano diventare un "laboratorio di produttività", con formazione al lavoro e collocamento. Ma per questo non ci sono fondi, Roma sta cercando supporto europeo.

Date le precedenti promesse non mantenute, gli zingari di Tor De Cenci sono scettici ed hanno chiamato un avvocato per contrastare lo sgombero.

Secondo un censimento della Croce Rossa, a Roma ci sono 7.200 zingari, anche se unanimamente si ritiene che siano un migliaio di più.

Un importante sviluppo permette agli zingari dell'ex Jugoslavia di fare richiesta di protezione umanitaria per regolarizzare il loro stato. Molti degli stimati 3.500 a Roma non hanno status legale - di per sé è già un crimine. Sinora, circa 500 hanno fatto richiesta.

Thomas Hammarberg, Commissario europeo per i Diritti Umani, preme particolarmente per una risoluzione sul destino dei bambini senza status legale in Italia. L'European Roma Rights Centre, una OnG, dice che fornire protezione umanitaria agli zingari senza status era "un passo nella direzione giusta". Ma ha anche espresso preoccupazione sulla mancanza di trasparenza e sulla minaccia di espulsione che pende su quanti sono in attesa di risposta.

Gli incaricati del comune rifiutano di dichiarare quanti sinora sono stati espulsi.

Nel frattempo, circa 800 zingari, soprattutto rumeni, sono sottoposti a pressioni economiche e politiche per accettare biglietti d'autobus "per il ritorno a casa" pagati dal comune.

Dopo due anni che viveva sotto il cavalcavia Palmiro Togliatti, Marinella dice di avere raggiunto il punto di rottura vedendo suo figlio giocare a calcio nel fango usando un topo morto.  La baracca colava, mentre lei si rompeva la schiena a trasportare acqua. Mendicare era l'unica maniera di sopravvivere. Sono tornati alla cascina di sua madre a Craiova.

Copyright The Financial Times Limited 2010

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Di Fabrizio (del 12/04/2010 @ 09:47:11, in media, visitato 2054 volte)

Segnalazione di Barbara Stazi

Inchiesta su razzismo e linguaggio dei media a partire dagli episodi di Casilino 900, pubblicata e radiodiffusa in occasione del 21 marzo 2010, Giornata internazionale contro il razzismo, a cura di radio Meridiano 12. Le inchieste di Radio Meridiano 12, contro il razzismo, l'informazione che non discrimina.

Roma, 9 aprile 2010. Qual è il rapporto tra i mezzi di informazione e la comunità Rom? L’informazione che raggiunge i cittadini è distorta? I titoli dei quotidiani, i lanci dei notiziari televisivi, i mass media in genere. Che reazione provocano? Raccontano fatto o suscitano emozioni?

La prima delle inchieste di Radio Meridiano 12 indagherà questi argomenti, attraverso la voce dei rom e degli altri cittadini, le testimonianze di operatori del settore. Fra integrazione mancata, informazione distorta e annunci dell’amministrazione comunale.

"In media Rom" è la prima di un ciclo di inchieste di analisi del fenomeno razzista nel nostro Paese, a partire della realtà romana attraverso un'informazione che non discrimina, ma promuove la conoscenza, l'integrazione e la pacifica convivenza con le minoranze etniche presenti nella nostra società. Le inchieste di Radio Meridiano 12 saranno fruibili sul sito radiomeridiano12.com.

L’appuntamento è mensile, ogni sui 97.5 FM ed è iniziato il 20 Marzo 2010. A cura di Serena Benedetti, Riccardo Di Vanna, Alessandra Fantini, Fabio Ferri, Luigi Frattolillo, Andrea Nuzzaco, Emanuela Pendola, Massimo Pittarello.

Al seguente link, l'inchiesta radiofonica andata in onda sabato 20 marzo 2010: http://www.radiomeridiano12.com/index.php?option=com_content&view=article&id=214&Itemid=105

Nelle foto: centrodestra o centrosinistra non fanno differenza, riguardo ai Rom. E la stampa non manca mai di fomentare il fuoco della discriminazione razziale.



Contatti: Radio Meridiano 12 - V.le dei Salesiani, 17 - 00175 Roma - tel. 06.7480006 - 97.5@radiomeridiano12.com

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Di Fabrizio (del 13/04/2010 @ 09:22:49, in Italia, visitato 1326 volte)

Ricevo da Agostino Rota Martir

Cari tutti,

la situazione dei rom a Pisa, dopo la chiusura del programma "Città Sottili", sta drammaticamente peggiorando.

Nel dossier che allego [...] (formato PDF, 31 pagine), segnaliamo il caso di una piccola comunità di rom romeni (cinque famiglie) che da mesi viene sgomberata sistematicamente, e inseguita ovunque vada ad insediarsi: nel gruppo vi sono alcune donne in stato di gravidanza, alcune persone anziane e molti bambini.

Tra le altre cose, in uno degli ultimi sgomberi si sono verificate violenze e minacce da parte del Comandante della Polizia Municipale, dott. Massimo Bortoluzzi: le famiglie rom hanno deciso di presentare una denuncia-querela alla Procura della Repubblica, e sono decisi ad andare avanti nonostante le pressioni dell'Amministrazione Comunale affinché ritirino la denuncia.

So bene che situazioni di questo genere sono ormai diffuse un po' ovunque, e che i nostri strumenti di intervento - anche a livello internazionale - sono armi sempre più spuntate, ma chiedo a chi può di darci una mano: inserendo questo caso in eventuali denunce e dossier, segnalandolo alle autorità (nazionali e non), e facendone un elemento di informazione e di denuncia pubblica.

Grazie a tutti e a presto

Sergio

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Di Fabrizio (del 13/04/2010 @ 09:55:27, in Italia, visitato 1803 volte)

Segnalazione di Marco Brazzoduro

MARTEDI' 20 APRILE ORE 14.30 - 16.30
Aula Magna del Liceo Sc. M. Malpighi Via Silvestri 301, Roma

Interventi di:

Luca Bravi, storico, Università di Firenze
"L'internamento in Italia e il Porrajmos"

con presentazione di interviste e materiali video

Graziano Halilovic, Presidente Romà Onlus, mediatore culturale
"La memoria dimenticata e la memoria imparata"

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Di Fabrizio (del 14/04/2010 @ 09:21:49, in Kumpanija, visitato 1350 volte)

Da Roma_Daily_News

07/04/2010 - Leninovka è l'unico villaggio della Georgia orientale dove i Rom vivano compattamente. Attualmente, nel villaggio ci sono 18 famiglie rom, nessuna scuola o asilo d'infanzia. Tra i 100 Rom residenti nel villaggio nessuno sa leggere o scrivere. Nonostante l'estrema povertà, 14 famiglie non possono essere coinvolte nel programma statale di riduzione della povertà. La ragione è che mancano di documenti personali. Il governo si ricorda dei Rom solo prima delle elezioni.

Soltanto 10 dei 30 bambini rom vanno alla scuola pubblica nel distretto di Dedoplistskaro, a 10 km. dal villaggio. Il resto dei bambini passa tutto il tempo a casa, aiutano gli anziani nella fusione del ferro ed imparano come preparare le zappe e gli spiedi.

L'unico negozio nel villaggio non funziona da anni. I Rom camminano sino al distretto di Dedoplistskaro per comprare prodotti e altre cose. Una sola persona - Vera Denisneko - hauna pensione; la donna ha 84 anni e si lamenta che il corriere della Banca del Popolo non gliela consegna intera.

Source: Kakheti News Center

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Di Fabrizio (del 14/04/2010 @ 09:38:45, in Europa, visitato 1472 volte)

Da Hungarian_Roma

Brno, 7.4.2010, 22:10

Un nuovo memoriale commemorerà il sacrificio di 12.000 Ebrei e centinaia di Rom a Brno che perirono nei campi di concentramento della II guerra mondiale. La città intende erigere il memoriale delle vittime dell'Olocausto in Náměstí 28. října (piazza 28 Ottobre). Secondo il vicesindaco Daniel Rychnovský (cristiano democratico), la città sta formando la commissione che giudicherà i progetti. Rychnovský ha detto ai giornalisti che la città spera di ricevere i progetti per il memoriale entro la fine di settembre.

Un gruppo di esperti che include rappresentanti delle comunità ebrea e romanì sta valutando la composizione della commissione. Il memoriale sarà eretto nel parco sulla piazza, che recentemente è stata modificata. "Lì c'è una stanza per una scultura," ha detto Rychnovský. La data dell'installazione, la dimensione del memoriale ed il suo costo dipenderanno dai risultati del concorso. Il risultato dovrebbe essere noto per la fine dell'anno.

Attualmente non esiste un monumento alle vittime dell'Olocausto a Brno, anche se quegli eventi sono scritti nella storia della città e nella vita dei suoi abitanti. Dopo la guerra, 12.000 Ebrei non sono più ritornati a Brno dai campi di concentramento, e vi rimasero lì solo poche centinaia. "Ogni volta che ci inorgogliamo della villa Tugendhat, che è un monumento patrimonio dell'UNESCO, dobbiamo sempre ricordare che venne costruito da proprietari ebrei," ha detto il vicesindaco.

Negli anni recenti sono stati eretti diversi memoriali che commemorano storie e personalità del XX secolo. Questa settimana verrà svelata alla facoltà di legge una statua del presidente cecoslovacco Edvard Beneš. L'anno scorso in occasione del 17 novembre, il quartiere Bohunice ha svelato un memoriale sulle vittime del dispotismo comunista. Il memoriale commemora le sofferenze dei residenti che persero le loro case quando lo stato gli rese la terra per costruire appartamenti. Tre anni fa venne eretta una piramide di bronzo in via Roosevelt in onore tante delle vittime della II guerra mondiale che del totalitarismo comunista.

Czech Press Agency, translated by Gwendolyn Albert

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Ricevo e porto a conoscenza:

[...] Sono impegnata da molti anni in progetti di solidarietà per le scuole delle enclavi serbe di Kosovo e Metohija. Ora sto organizzando uno spettacolo/evento di danza di cui vi accludo il programma e le finalità. Mi piacerebbe poter contattare un gruppo di danze rom da inserire nel programma (gli artisti sono professionisti, semiprofessionisti, e allievi di danza orientale, danze balcaniche, danze ebraiche, flamenco, tango, ecc. e ballano tutti per beneficenza e a titolo gratuito) per condividere questo momento di gioia e di arte e per promuovere la conoscenza del ricchissimo mondo delle danze e della musica rom (a Venezia ultimamente ho seguito con Lucia Zahara un seminario di danze turco-rom, una bella esperienza) e quindi mi rivolgo a voi per sapere se è possibile. grazie, a presto

Marilina Veca - amiciziaitaloserba@gmail.com

RINASCEREONLUS
"TEMI, RITMI E DIGRESSIONI: DANZANDO NELLE DIASPORE"

Evento organizzato da RINASCERE ONLUS/Progetto AMICIZIA ITALO-SERBA nell’ambito del programma ARCA DI PACE patrocinato da Comunità Montana dell’Aniene e Provincia di Roma
In collaborazione con il Centro Culturale e di Danza “MASIR" Via Cavour 183 A

sabato 15 maggio 2010 ore 20.30
presso il Centro"MASIR" via Cavour 183 A
con ingresso per il pubblico dalle ore 20.00
ingresso per lo spettacolo Euro10,00, devoluto in beneficenza per i progetti allegati

PROGETTO “ARCA DI PACE" 2009 IN COLLABORAZIONE CON PROVINCIA DI ROMA E COMUNITA’ MONTANA DELL’ANIENE.
PER LE SCUOLE SERBE DI
ZUPČE “BLAGOJE RADIĆ" (MUNICIPALITA’ DI ZUBIN POTOK – KOSOVO E METOHIJA)
BRNJAK “PETAR KOČIĆ“ (MUNICIPALITA’ DI ZUBIN POTOK – KOSOVO E METOHIJA)

SCUOLA ITALIANA REFERENTE PER IL GEMELLAGGIO CON LA SCUOLA DI ZUPČE: “CIRCOLO DIDATTICO TIVOLI 2 “IGINIO GIORDANI" (-ROMA)
SCUOLA ITALIANA REFERENTE PER IL GEMELLAGGIO CON LA SCUOLA DI BRNJAK: “CIRCOLO DIDATTICO SUBIACO" (ROMA)
SCUOLA ITALIANA REFERENTE PER IL GEMELLAGGIO CON LA SCUOLA “BRANKO RADICEVIC’" DI CERNICA: “CIRCOLO DIDATTICO EDUARDO DE FILIPPO - COLLEVERDE" (ROMA)

E per la scuola per bambini non vedenti “Los Pionieritos"di BEJUCAL Provincia La Habana Cuba.

“Rinascereonlus", presidente Maria Lina Veca, si occupa da anni delle enclavi serbe del Kosovo: fra le attività principali, in collaborazione d’intesa con il Ministero per Kosovo e Metohija della Repubblica di Serbia, con la Provincia di Roma - Comunità Montana dell'Aniene, con le scuola di Roma e Provincia, con l'ambasciata di Serbia a Roma, la partecipazione al progetto "Arca di Pace", che prevede gemellaggi e ospitalità a bambini di scuole in situazioni di disagio, con il patrocinio del Ministero dell'Istruzione italiano. “
Rinascere Onlus con "Arca di Pace" ha posto in essere con successo per la prima volta nel settembre 2007 e per la seconda volta nel settembre 2008 un progetto di ospitalità e gemellaggio fra la scuola "Branko Radičevic’"di Cernica – 35 bambini, due insegnanti e il Direttore della scuola - (Gnjilane) e la scuola Eduardo de Filippo in Colleverde-Roma. L'ospitalità è stata a carico delle famiglie ospitanti, della provincia di Roma e Comunità Montana dell'Aniene, di Rinascere Onlus.

La scuola di Zupče è ubicata nelle vicinanze di Zubin Potok, Nord Kosovo, non lontano da Kosovska Mitrovica, mentre la scuola “Petar Kočić" si trova a Brnjak, dove dovrebbe insediarsi la missione Eulex a controllo di un nuovo “gate" di ingresso nel territorio: in questi villaggi vivono piccole comunità serbe in condizioni di continuo e costante pericolo per la situazione “border line" del territorio e per la presenza di criminalità e terroristi. La scuola “Blagoje RADIĆ", che comprende 8 classi per complessivi 108 alunni, e la scuola “Petar Kočić", che presenta 6 classi per un centinaio di alunni, segnalate e proposte nel progetto “Arca di Pace" dall’Associazione Rinascere Onlus - da molti anni attiva sul territorio a favore della minoranza serba- hanno mostrato grande disponibilità ed accoglienza per costruire una cultura di pace ed attuare un fattivo gemellaggio con l’Istituto “Iginio Giordani", anche al fine di realizzare scambi fra i ragazzi e di offrire ai bambini serbi una opportunità di uscire da quelle “prigioni a cielo aperto" che sono le enclavi. Il problema dei diritti umani per le minoranze non-albanesi, e in particolare per la minoranza serba, in Kosovo e Metohija è tuttora gravissimo. La cosiddetta comunità internazionale continua a chiudere gli occhi di fronte al fatto che una indipendenza illegittima sul piano del diritto internazionale e proclamata unilateralmente dalla maggioranza albanese non può affrontare in modo obiettivo e positivo i problemi di TUTTI gli abitanti di Kosovo e Metohija. Ci sono circa 250.000 non-albanesi, residenti in Kosovo e Metohija, che sono stati cacciati dalle loro case e non vi hanno potuto fare ritorno.

Non si può far passare la sofferenza quotidiana, la mancanza di garanzie, di diritti, di luce, di acqua, di cibo, la vita in prigioni a cielo aperto, per "pacificazione": la cultura di pace che il progetto “Arca di Pace" vuol costruire in Kosovo, come in Bosnia, Cuba, Nepal, Palestina, Israele, Iraq, ecc., è una cultura di pace concreta e solidale, che non può prescindere dai diritti, dalla libertà e dalla giustizia.

La guerra delle parole per ora è stata vinta da chi combatte sul versante opposto della verità.

Non permettiamolo.

Marilina Veca, Presidente Rinascereonlus, progetto ARCA DI PACE

Programma

MILICA OSTOIJC’ giornalista, legge brani di poesie da autori serbi

FRANCESCO ALICINO, attore nel gruppo teatrale in lingua spagnola della Sezione Culturale dell’Ambasciata di Argentina a Roma, legge i testi in italiano.

I TEMPO

DIANA STIVALI Danze dei Dervisci

ANNA DERLIPANSKA GAS GAS

NATALIA IVANNIKOVA FARRUCA

SOMBRA QUEMADA, M.Veca, G. Lasagna EL VITO

IRENE DA MARIO GHIR ENTA danza orientale

JOHANNA NUHN AIRE. Flamenco

GRUPPO MASIR

Barbara Sandroni, Martina Lilli,

Silvia Giovinazzi e Diana Battisti TURK MUSIC

GRUPPO ROM TRADIZIONALE

II TEMPO

MARCELO GUARDIOLA

E GIORGIA MARCHIORI TANGO TEATRO

SOMBRA QUEMADA Marilina Veca VOLVER

SIMONETTA LABELLA AZIZA danza orientale

MARILINA VECA/G. LASAGNA Se villana de la libertad su musica di Paco Peńa

NATALIA IVANNIKOVA

MILICA OSTOIJC’ giornalista, legge brani di poesie da autori serbi

FRANCESCO ALICINO, legge i testi in italiano.

GRUPPO DANZE EBRAICHE di Eli Sasson

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Di Fabrizio (del 15/04/2010 @ 09:22:20, in lavoro, visitato 1608 volte)

Ricevo da Maurizio Pagani

Fare di una tradizione famigliare un lavoro: è la Sartoria Romanì, un progetto tutto al femminile che offre una via creativa all’integrazione di un gruppo di donne rom.

Il laboratorio, avviato tre anni fa dall’Opera Nomadi, oggi ha anche il sostegno della Fondazione Ismu.

Coinvolge una quindicina di donne dei campi alla periferia di Milano: si inizia con un corso per imparare i segreti di ago e forbici, quindi si avvia la produzione dei pezzi più semplici, come grembiuli e tessili per la casa. Ma oggi le più brave confezionano anche borse e abiti, che rivendono in fiere e negozi. Quale miglior tentativo di inserimento sociale in quella che, per eccellenza, è considerata la Città della Moda?!

guarda il servizio (00:04:15)

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Di Fabrizio (del 16/04/2010 @ 09:24:19, in Italia, visitato 1680 volte)

MilanoToday La mattina si erano abusivamente insediati in uno dei parcheggi dell'Idroscalo, a Peschiera Borromeo, ma i militari li hanno allontanati. Poi la carovana si è diretta in zona Rubattino, a Milano ma la polizia locale l'ha scortata sulla tangenziale di Redazione - 14/04/2010

Una carovana di 70 rom spagnoli, con una sessantina fra auto e roulottes, si è insediata ieri nel parcheggio sud dell'idroscalo di Peschiera Borromeo. Il campo abusivo, però, è stato subito smantellato dai carabinieri che, in un paio d'ore, hanno identificato i rom e li hanno scortati sulla tangenziale est, seguendoli fino al limite del territorio con il comune Milano.

Ma sulla tangenziale, i rom, erano destinati a tornarci dopo poche ore. Come secondo accampamento (anch'esso abusivo) avevano infatti scelto un'area abbandonata in zona Rubattino, in via Caduti di Marcinelle. La polizia locale di Milano, però, li ha fatti sloggiare, scortandoli fino alla tangenziale fuori Milano.

Un problema, quello dei campi rom abusivi che continua a gravare sulla città e che non ha mancato, nei mesi scorsi, di suscitare attriti a Palazzo Marino. Solo ieri, oltre al campo di Rubattino, sono stati smantellati altri due insediamenti: all'Alzaia Naviglio Grande e alla stazione San Cristoforo.

Il vicesindaco De Corato ringrazia gli agenti della polizia locale e anche i cittadini "che continuano a indicare insediamenti non autorizzati, baraccopoli o edifici dismessi usurpati. Le loro costanti segnalazioni - ha specificato De Corato - segnano la mappa che la Polizia Locale, su autorizzazione del Prefetto, sta seguendo per ripristinare legalità e decoro".

Ma "Senza politiche compensative adeguate gli sgomberi messi in atto da Palazzo Marino non portano a niente - aveva dichiarato il Consigliere comunale del Prc, Patrizia Quartieri, riferendosi allo sgombero di Chiaravalle, lo scorso febbraio. La polemica allora infuriò per i continui rimpalli dei rom sloggiati e intervenne anche la Caritas, per chiedere al Comune di sospendere gli sgomberi nei mesi invernali. Il sindaco Moratti rispose che le leggi "non si possono rispettare a seconda delle stagioni". Adesso è primavera, ancora in attesa di un piano sgomberi adeguato che possa arginare il problema.

Sul tema, recentemente, è intervenuta anche la Comunità di Sant'Egidio, che durante gli sgomberi fa da "ponte" fra i rom e le forze dell'ordine per garantire assistenza: "Le risorse economiche, che ci sono (a disposizione di Milano ben 13 milioni di euro), possono invece essere destinate a garantire una stabilità seria, a soluzioni abitative, percorsi di inserimento, sostegno alle positive esperienze scolastiche, insomma al rispetto della dignità della persona, di cui i rom, come chiunque, hanno diritto".

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