Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 14/03/2010 @ 09:05:48, in scuola, visitato 1765 volte)
Segnalazione di Maria Grazia Dicati ed Ernesto Rossi
Fonte:
www.redattoresociale.it
Una delle “maestre dei rom” ha scritto una lettera aperta per denunciare le
spaventose condizioni di vita. Alla Bovisa 8 famiglie vivono nelle fondamenta di
un palazzo mai terminato: “Ombre spaventate, che non escono nel prato per non
essere viste”
MILANO – Pubblichiamo integralmente una lettera scritta ieri da Flaviana
Robbiati, una delle “maestre dei rom” di Milano, che domenica scorsa è andata a
vedere dove vivono alcuni dei piccoli alunni rom che frequentano le scuole
milanesi, trovandoli in condizioni di vita spaventose. “Credevo di aver visto un
ventaglio esauriente di posti dove i rom continuamente scacciati si accampano,
compreso il girone dantesco della fabbrica crollata di Rubattino tra macerie e
topi (20 novembre). Quello che ho visto oggi è molto, molto peggio. Zona
Bovisa, un edificio a più piani mai terminato, di cui esistono solo pilastri
d’acciaio verticali e orizzontali e solette. Il tutto evidentemente abbandonato
da anni”.
“Dal marciapiede spostando una lamiera si accede a un prato incolto, lo si
attraversa e si arriva all’edificio: nessuna traccia dei rom, non uno, non una
voce. Si costeggia il palazzo, cioè il suo scheletro, tra sporcizia e masserizie
e si comincia a scendere uno scivolo, fino ad infilarsi sotto il palazzo dove
nella semioscurità vivono 7 o 8 famiglie rom. Sottoterra e con la pochissima
luce che filtra, con le correnti fredde, molto fredde create da spazi pieni e
vuoti. Ci abituiamo alla poca luce (siamo in quattro, tre maestre e una signora
volontaria) e cominciamo a veder tende a igloo, bambini, persone: fantasmi,
ombre spaventate che non escono nel prato dove il sole rende la temperatura meno
rigida per non essere visti. Il popolo del sottoterra milanese. Tutti ci parlano
del freddo, ma ancora di più dello sgombero annunciato per domani. Nessuno si
lamenta, nessuno ci chiede alcunchè”.
“Mentre siamo lì una signora rom pulisce i fornelli (l’acqua la prendono alla
fontanella della piazza vicina), cambia i fogli di giornale che fanno da
tovaglia, scalda una pentola d’acqua e lava le stoviglie. Un’altra scopa il
pavimento di cemento: lo spazio in cui stanno è pulito, nelle tende regna
l’ordine, ma è un posto da topi, siamo sottoterra al freddo e all’umido
puzzolente. Una nostra scolara di 10 anni, ci chiede un libro per studiare: lei
a scuola ci andava, ma i continui sgomberi hanno reso impossibile la frequenza.
Ci chiede quando potrà tornare. Per tutto il tempo che stiamo lì non uscirà mai
dalle braccia della sua maestra”.
“Un altro bambino, di 6 anni, quando vede la sua maestra si ferma immobile e
resta così per un po’, ma intanto la faccina gli si trasforma e diventa un unico
grande sorriso, sembra che gli scoppi la luce dentro. Poi le corre incontro e le
salta in braccio. Verso di noi solo rispetto, tanto rispetto e grande
educazione, verso i bambini coccole e tenerezza. Noi ce li coccoliamo i nostri
scolari e anche i loro fratellini. Mi chiedo in quale altra parte del mondo le
persone sono costrette a vivere così e con la paura di essere scacciati anche
dai sotterranei: forse nelle fogne di Bucarest? Forse nell’Africa più ingiusta?
Forse nelle favelas del Brasile? Ci è difficile venire via da lì, e quando
usciamo non commentiamo.
Una donna rom ci augura “buon 8 marzo”.
Di Fabrizio (del 14/03/2010 @ 08:48:35, in Italia, visitato 2283 volte)
CNRmedia - 13/03/2010
Cronaca:
Una ragazzino di 13 anni di etnia rom morto in un incendio divampato nel campo nomadi di via Novara, a Milano. L'ennesima tragedia di questo genere, in accampamenti dove le condizioni di vita sono precarie. A CNRmedia parla il presidente della Federazione Rom e Sinti insieme Radames Gabrielli
Il rogo si sarebbe sviluppato nella baracca dove il ragazzino viveva con i genitori, per una scintilla scaturita da una stufa a legna. Altre due persone sono rimaste ferite, e sono in condizioni non gravi. L'accampamento è abitato da venti famiglie, alcune già sgomberate da altre zone della città. Ora temono di essere mandate via anche da lì.
"I campi nomadi sono da eliminare completamente; al loro posto bisogna però realizzare adeguate micro-aree attrezzate per aiutare Sinti e Rom" dice a CNRmedia Radames Gabrielli, presidente della 'Federazione Rom e Sinti insieme'. "Queste persone sono scacciate - aggiunge Gabrielli - e buttate per la strada. Per loro - conclude - non c'è niente di positivo".
Di Fabrizio (del 13/03/2010 @ 09:25:48, in Europa, visitato 1877 volte)
Da
Nordic_Roma
TheLocal.se
05/03/2010 - Ha detto il Tavolo Svedese sulle Migrazioni, che circa 1.000
Rom, soprattutto dalla Serbia, sono stati attirati quest'anno da un viaggio
verso la Svezia, nella vana speranza di un permesso di residenza.
Bus riempiti di Rom sono arrivati a Gothenburg e Malmö quasi su basi
giornaliere.
"Agenzie viaggi guidate da affaristi senza scrupoli truffano persone già
vulnerabili di loro nel venire in Svezia," ha detto Dan Eliasson, direttore
generale del tavolo.
Il capo del tavolo sulle migrazioni consiglia ai Rom di non intraprendere il
lungo viaggio verso la Scandinavia, perché le possibilità di ottenere una
residenza garantita sono "straordinariamente poche".
"Probabilmente si trovano a vivere in difficili condizioni sociali e forse
subiscono anche discriminazioni, ma questo non da loro il diritto alla
protezione in Svezia. Generalmente verranno rapidamente informati che non
potranno avere un permesso di residenza e che dovranno tornare in patria," ha
detto Eliasson, aggiungendo che la gran maggioranza arriva in Svezia dalla
Serbia, ma anche dal Montenegro settentrionale e dalla Macedonia.
I Rom in Serbia sono considerevolmente più poveri del resto della
popolazione, e sono emersi sporadici rapporti di violazioni perpetrate contro i
Rom in Serbia, Kosovo e, recentemente, in Italia.
Ma per ottenere l'asilo bisogna essere capaci di mostrare di essere
perseguitati ed a rischio di trattamenti violenti. E' molto difficile ricevere
asilo dall'Europa," ha detto Eliasson.
TT/The Local (news@thelocal.se; 08 656 6518)
Di Fabrizio (del 13/03/2010 @ 09:10:14, in Italia, visitato 1549 volte)
giovedì 18 marzo 2010 dalle 19.00
allo Spazio Forma Moods in
Piazza Tito Lucrezio Caro, 1 - 20136 Milano, Italy
Partecipa a una serata che segna l'avvio di un progetto ambizioso: far vivere
uno spazio culturale che promuova le forme espressive della cultura romanì nella
società milanese.
Un ristorante tzigano vicino ai Navigli... un museo Rom a Rogoredo...
Non solo un modo per avvicinarsi alle tante facce di una cultura che ci
affascina o suscita ribrezzo, ma la possibilità di prendere parte ai nuovi
progetti che insieme ad alcune comunità rom di Milano stiamo cercando di
realizzare.
Gli eventi che seguiranno nei prossimi mesi sono solo il preludio di un'offerta
più ampia, impreziosita dai sapori e colori della gastronomia tzigana, le
produzioni artistiche, la musica che potrai incontrare dal mese di ottobre, il
lunedì sera, presso l'Open Restaurant & Bar dello spazio FORMA MOODS.
PRENOTA SUBITO LA PARTECIPAZIONE SCRIVENDO A:
operanomadimilano@tiscali.it
www.operanomadimilano.org
PARTECIPANO: Roberto Durkovic e la sua band
Sartoria romanì
STAR GUEST: Jovic Jovica
L'appuntamento su
Facebook
Di Fabrizio (del 13/03/2010 @ 09:04:25, in Regole, visitato 2200 volte)
Segnalazione di Tommaso Vitale
Sgomberi di Rom e Sinti
Egregio Ministro
Il Centro Europeo per i Diritti dei Rom (European Roma Rights Centre, ERRC),
un'organizzazione internazionale di interesse pubblico impegnata in attività
volte a combattere il razzismo anti-Rom e gli abusi dei diritti umani dei Rom,
scrive per esprimere seria preoccupazione per il proliferare degli sgomberi che
hanno coinvolto Rom e Sinti effettuati in Italia negli ultimi mesi. L'ERRC è
informato su quanto sta accadendo ed è preoccupato per gli sgomberi svolti in
diversi Comuni italiani. Gli sgomberi effettuati a Milano sono particolarmente
preoccupanti a causa del loro significativo numero, dell'apparente
sistematicità, della mancanza di pianificazione e di soluzioni per le persone
interessate. A Milano nei primi due mesi di quest'anno sono stati realizzati più
di venti sgomberi. Queste operazioni hanno coinvolto oltre 900 individui e
alcune persone sono state colpite da questi provvedimenti più di una volta in un
periodo molto breve. La maggior parte delle persone coinvolte negli sgomberi e
stata allontanata numerose volte nel corso degli ultimi due anni.
L'ERRC ha svolto una dettagliata attività di ricerca e monitoraggio degli
sgomberi attuati a Milano negli ultimi mesi. Notiamo, tuttavia, che molte delle
seguenti preoccupanti caratteristiche che riguardano gli sgomberi avvenuti a
Milano sono comuni ad altre operazioni svolte altrove in Italia (per esempio a
Roma, Pisa e Sesto Fiorentino).
• Ai residenti non è stato dato alcun preavviso dello sgombero imminente.
• Nessun tipo di documento inerente allo sgombero è stato prodotto dagli agenti
delle forze di polizia che hanno effettuato l'operazione.
• Gli agenti della forze di polizia che svolgono le operazioni di sgombero sono
spesso presenti con un numero sproporzionato rispetto alla persone che intendono
allontanare, anche se tra queste c'è una significativa percentuale di bambini e
di persone disabili.
• In alcuni casi ci sono stati abusi (verbali e fisici) da parte di agenti delle
forze di polizia.
• Gli sgomberi spesso hanno luogo molto presto la mattina.
• Gli sgomberi sono stati svolti con allarmante frequenza durante i mesi
invernali, quando le condizioni meteorologiche rappresentano una minaccia per la
salute e la sopravvivenza.
• Le abitazioni e altri beni vengono arbitrariamente distrutti.
• Alla maggior parte delle persone oggetto di sgombero non viene offerta una
sistemazione alternativa. Nelle rare occasioni in cui una sistemazione
alternativa viene offerta, è generalmente inadeguata, anche perché prevede la
divisione dei nuclei familiari.
• Alcuni bambini sono stati costretti a interrompere la frequenza scolastica (in
particolare a seguito dello sgombero dell'insediamento di via Rubattino, il 19
novembre 2009).
Gli sgomberi che hanno coinvolto Rom e Sinti e che hanno avuto luogo negli
ultimi mesi sono illegali e tutti violano molti o tutti gli obblighi dell'Italia
ai sensi del diritto internazionale, in particolare quelli che riguardano il
diritto all'abitazione, alla proprietà, all'integrità personale, all'istruzione
e il divieto di discriminazione:
1. Diritto all'abitazione e alla proprietà
a. Con l'articolo 11, comma 1, del Patto Internazionale sui Diritti Economici,
Sociali e Culturali (ICESCR), l'Italia si impegna a "riconoscere il diritto di
ogni individuo a un livello di vita adeguato per sé e per la propria famiglia,
che includa un’alimentazione, un vestiario, e un alloggio adeguati, nonché al
miglioramento continuo delle proprie condizioni di vita" e a "prendere misure
idonee ad assicurare l'attuazione di questo diritto".
A questo proposito, l'ERRC ricorda al governo italiano che il Comitato sui
Diritti Economici, Sociali e Culturali delle Nazioni Unite ('CESCR') ha chiarito
molto bene che gli sgomberi forzati sono una violazione prima facie del diritto
a un alloggio adeguato. In tutti i casi di sgomberi forzati noti all'ERRC ogni
singola procedura di garanzia individuata dal CESCR è stata ignorata. Tali
garanzie di base comprendono:
a) L'opportunità di una reale consultazione con gli interessati;
b) Un adeguato e ragionevole preavviso per tutte le persone interessate prima
della data prevista per lo sgombero;
c) Informazioni sugli sgomberi previsti e, ove possibile, sull'utilizzo
successivo del terreno o delle abitazioni, dovrebbero essere rese disponibili in
tempi ragionevoli a tutti coloro interessati dai provvedimenti;
d) In particolare, quando sono coinvolti gruppi di persone, funzionari
governativi o loro rappresentanti dovrebbero essere presenti durante lo
sgombero;
e) Tutte le persone che effettuano lo sgombero dovrebbero essere correttamente
identificate;
f) Gli sgomberi non dovrebbero aver luogo in condizioni climatiche
particolarmente avverse o di notte a meno che le persone coinvolte non ne diano
il consenso;
g) Dovrebbero essere forniti strumenti di ricorso legale e
h) Dove possibile, assistenza legale alle persone che lo richiedono qualora
volessero ricorrere alla giustizia1.
b. L'articolo 27 della Convenzione sui Diritti del Fanciullo, richiede che
l'Italia prenda misure appropriate per assistere i genitori nell'attuazione del
diritto a un adeguato livello di vita e di fornire, in caso di necessità,
l'assistenza materiale e programmi di supporto, con particolare riguardo
all'alimentazione, al vestiario e all'abitare.
c. L'articolo 1 del Protocollo 1 della Convenzione Europea dei Diritti
dell'Uomo, tutela i diritti di proprietà.
d. L'articolo 31 della Carta Sociale Europea (riveduta), prevede il diritto
all'abitazione e l'Italia si è impegnata ad adottare misure volte a:
- favorire l'accesso a una abitazione di livello sufficiente;
- prevenire e ridurre il fenomeno dei "senzatetto", in vista di una graduale
eliminazione della problematica;
- determinare un prezzo delle abitazioni accessibile a color i quali non hanno
risorse adeguate.
1 Commento Generale n. 7, par. 15, E/1998/22, Annesso IV, 16a Sessione.
2. Diritto all'integrità personale e familiare
a. L'articolo 16 della Convenzione sui Diritti del Fanciullo prevede che nessun
bambino debba essere sottoposto a interferenze arbitrarie o illegali con la sua
vita privata o familiare.
b. L'articolo 3 della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo vieta i
trattamenti inumani e degradanti a cui le persone sono state sottoposte durante
le procedure di sgombero e a causa delle terribili condizioni di vita in cui si
sono trovati a seguito di tali operazioni.
c. L'articolo 8 della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo sancisce il
diritto alla vita familiare e alla vita privata.
3. Istruzione
a. L’articolo 28 della Convenzione sui Diritti del Fanciullo
b. L’articolo 2 del protocollo n. 1 della Convenzione Europea dei Diritti
dell'Uomo
4. Discriminazione
a. Con l'articolo 5 (e) (iii) della Convenzione Internazionale sull'Eliminazione
di Ogni Forma di Discriminazione Razziale, l'Italia si impegna a 'proibire ed
eliminare la discriminazione razziale in tutte le sue forme ed a garantire il
diritto di tutti [...] all'uguaglianza davanti alla legge, in particolare nel
godimento del [...] diritto alla casa '.
b. La giurisprudenza basata sull'articolo 14 della Convenzione Europea dei
Diritti dell'Uomo orienta verso una particolare tutela delle minoranze Rom in
Europa.
c. L'articolo E della Carta Sociale Europea (riveduta) vieta la discriminazione
nell'esercizio dei diritti sanciti dalla medesima Carta.
d. Diversi articoli della Convenzione-quadro per la Protezione delle Minoranze
Nazionali.
L'ERRC ritiene che non solo gli sgomberi siano manifestamente illegali, ma anche
che essi siano stati effettuati in modi che sembrano appositamente pianificati
per provocare la massima sofferenza alle persone interessate.
L'ERRC chiede di porre fine alla pratica degli sgomberi illegali e che adeguate
sistemazioni alternative, accesso all'istruzione e altre forme di sostegno
essenziale siano previste per le persone che sono state coinvolte, molte delle
quali sono senza fissa dimora o vivono in condizioni estremamente precarie.
Cordiali Saluti,
Robert Kushen
Managing Director
cc: Gian Valerio Lombardi
Prefettura - Ufficio Territoriale del Governo di Milano
Corso Monforte, 31
20122 Milan
Italy
venerdì 19 marzo 2010 alle ore 21.00
presso ArciDallò in
piazza Ugo Dallò a Castiglione delle Stiviere (MN)
Organizzato da L'A.M.A. con Sucar Drom e l'Istituto di Cultura Sinta:
- una storia scritta da altri, a cura dell'Istituto di Cultura Sinta
- proiezione del filmato "porrajmos" 10 minuti;
- interventi di leader sinti sulla realtà attuale;
- dibattito.
L'appuntamento su
Facebook
Di Fabrizio (del 13/03/2010 @ 08:56:51, in Italia, visitato 1574 volte)
Leggo
Le temperature rigide e la neve che cade da ieri pomeriggio su Milano, non hanno
fermato gli sgomberi di campi rom nel capoluogo lombardo i cui ormai ex
occupanti sembrano essere gli unici ad aver subito disagi dalla nevicata fuori
stagione che non ha avuto ripercussioni sulla viabilità. Secondo quanto ha
spiegato l'Opera Nomadi, nonostante la inclemenza del tempo, la polizia locale
ha effettuato due sgomberi tra ieri ed oggi in altrettanti campi. Gli agenti
della polizia locale sono intervenuti infatti ieri un campo nomadi in via
Bonfadini, dove avevano trovato rifugio una quarantina di persone, mentre oggi
analoga iniziativa è stata adottata nella zona di via Bacula. «Mentre il
maltempo continua ad imperversare e la neve cade da ore su Milano - spiega
Maurizio Pagani, presidente dell'Opera Nomadi di Milano - gli sgomberi delle
famiglie rom dai quartieri della città non subiscono interruzione. L'emergenza
freddo del Comune di Milano da anni non contempla le condizioni di vita di chi è
pi— esposto ai rigori dell'inverno e nemmeno la protezione Civile viene mai
impegnata in attività essenziali di aiuto alle persone rom in difficoltà».
Pagani conferma che ieri, gli sgomberi «hanno riguardato 40 persone di gruppo
romeno, accampate in via Bonfadini, zona sud est, e oggi è toccato ad alcune
decine di rom, donne e bambini compresi, ritornati a cercare per l'ennesima
volta riparo sotto il Ponte Bacula, in zona Nord». A giudizio di Pagani si
tratta, peraltro di sgomberi «inutili che non risolvono il problema e non
disincentivano la presenza di persone sfollate che rimangono in numero uguale,
ma che sembrano essere la sola risposta pubblica alla mancanza di politiche di
accoglienza abitativa e integrazione sociale». Secondo le informazioni raccolte
dall'Opera Nomadi di Milano, inoltre «aumentano le denunce su interventi della
Polizia Locale che violando i beni privati delle persone da allontanare,
esercitano anche forme odiose di condizionamento psicologico con la minaccia di
sottrazione dei minori dalle loro famiglie, nel caso che queste si oppongano
all'intimazione di abbandonare le loro case precarie e averi di prima
necessità». «In questo quadro di mancanza assoluta di governo dei problemi
emergenziali della città - spiega Pagani - il Comune dichiara di voler procedere
anche allo smantellamento dei campi comunali abitati dai rom italiani. Nel
frattempo, i milioni di euro messi a disposizione dal Governo per risolvere la
questione abitativa dei rom nelle città non trovano alcun utilizzo, per mancanza
di idee e volontà di aiutare le famiglie rom ad uscire da una delle condizioni
sociali più gravi d'Europa» Infine ecco l'appello di Maurizio Pagani: «Per
l'ennesima volta chiediamo la sospensione di qualsiasi intervento di
allontanamento di persone senza la possibilità di una ricollocazione temporanea
sicura».
Segnalazione di Marta Pistocchi
sabato 13 marzo al
LEONCAVALLO
"LA MAFIA NON ESISTE"
Fausto e Iaio son morti di vecchiaia
Dalle 21.30 dibattito pubblico con:
- Francesco Forgione, già Presidente della Commissione antimafia e autore del
libro "Mafia Export"
- Mario Portanova, giornalista
- Avv. Ilaria Ramoni, Libera Associazioni, nomi e numeri contro le mafie di
Milano e provincia
- Mario Agostinelli, Consigliere regionale Lombardia
- Alberto Ibba, direttore editoriale della collana Verdenero di Ed. Ambiente
Dalle 23.00 concerto:
PARTO DELLE NUVOLE PESANTI E MUZIKANTI
(www.myspace.com/imuzikanti)
Nel corso della serata sarà possibile acquistare i prodotti della Cooperativa
"Lavoro e Non Solo", cooperativa sociale di Corleone che lavora sui terreni
confiscati .
Ingresso a sottoscrizione libera
L'appuntamento su
Facebook
Di Fabrizio (del 12/03/2010 @ 09:51:42, in Italia, visitato 1988 volte)
Lo scorso undici Febbraio due agenti di Polizia dipendenti dalla questura di
Varese, città d’origine dell’attuale Ministro degli Interni leghista Bobo
Maroni, sono entrati in un fast- food di un centro commerciale cittadino e
l’hanno sorpresa mentre stava pranzando. Dopo averne controllato i documenti
l’hanno invitata a seguirli in questura ove le è stato notificato il foglio di
via dal capoluogo dell’Insubria in quanto persona pericolosa socialmente. Lucica
Tudor comunque ha immediatamente presentato alla locale Prefettura ricorso
contro quella che afferma essere una misura di polizia dettata solamente dal
viscerale odio che gli italiani provano quotidianamente verso la sua gente, i
Rom. “ Vorrebbero che scomparissimo dalla loro terra ma siccome in buona parte
siamo cittadini romeni, cioè comunitari, devono accettare la nostra presenza
accanto a loro, a certe condizioni, e ciò li manda in bestia” sottolinea la
Tudor. Lucica non è però una romena, per giunta di razza zingara, qualunque:è la
leader imperatrice dell’Alleanza per l’Unità dei Rom. E’ la rappresentante dei
Rom romeni in tutt’Europa ed in questo ruolo è stata eletta nel 2003 con la
benedizione di un Vescovo ortodosso. Sino ad allora, a far data dal 1992, era
stata un’artista di successo ma un incidente la costrinse all’inabilità ed
ancora oggi appare offesa ad una gamba.” Vorrei unire tutta la Nazione Rom, che
non coincide con quella romena, e lavorare con i ventisette governi dell’Unione
europea per il bene del mio popolo che, bisogna sempre rammentarlo, è nato e
vive in buona parte entro i confini dell’Unione Europea. Purtroppo il governo
italiano, ed oserei dire un po’ tutta l’opinione pubblica del vostro paese, è
sorda a queste nostre istanze” si lamenta Lucica la quale già ha depositato
presso la Prefettura della città del Ministro Maroni il proprio ricorso contro
il provvedimento di polizia che ritiene ingiusto e lesivo dei suoi diritti
fondamentali. Lucica infatti non vive ne di accattonaggio ne di espedienti ma
dei proventi di un lavoro onesto seppur umile: è infatti una colf di una signora
italiana. E’ dunque in grado di dimostrare di potersi sostenere in Italia con
proventi legali ma tutto questo non è bastato ad evitarle l’espulsione dai
confini comunali di Varese. Da qualche anno Lucica collabora con l’Associazione
“ Rom per la Legalità” vicina ai City Angel di Milano. La sua nazionalità però
l’ha portata ad essere considerata persona indesiderata cosiccome indesiderati
sono quei tanti bambini rom che, esaudendo un desiderio del Ministro Maroni in
persona e dalla sua collega bresciana Mariastella Gelmini, nello scorso autunno
si sono iscritti con speranza alle scuole elementari del capoluogo lombardo
salvo poi essere messi nell’impossibilità fisica di frequentarle grazie ai
continui sgomberi di campi zingari nell’hinterland meneghino voluti dal Sindaco
Moratti. A nulla in proposito sono valse le proteste della Curia ambrosiana e
del suo Pastore, il Cardinale Tettamanzi.
Sergio Bagnoli
Di Fabrizio (del 12/03/2010 @ 09:49:52, in lavoro, visitato 1586 volte)
Sono iniziate questa mattina, negli insediamenti di via Candoni e via di
Salone, le preselezioni tra i residenti di cinque campi nomadi autorizzati della
capitale per svolgere dei tirocini formativi nel settore del decoro urbano.
Attualmente sono 105 i posti a disposizione dei rom della capitale, 80 nelle
cooperative che operano alle dipendenze del Servizio Giardini nel decoro urbano
e 25 all'Ama nei servizi di recupero di materiali ed elettrodomestici
abbandonati. Quattro mesi di apprendistato, retribuito 450 euro al mese grazie
ad uno stanziamento di 500mila euro messo a disposizione dal Comune di Roma,
potrebbero aprire ai nomadi selezionati le porte del mondo del lavoro.
L'iniziativa fa parte del programma Retis, voluto dall'assessorato alle
Politiche sociali del Comune di Roma per favorire l'integrazione sociale dei rom
attraverso il lavoro. La prossima settimana le preselezioni proseguiranno:
lunedì al Roman River, mercoledì al campo di via dei Gordiani e venerdì in
quello di via Pontina. Dopo una prima selezione, che privilegerà i più giovani e
coloro che hanno già svolto esperienze lavorative, i rom svolgeranno dei
colloqui individuali per delineare assieme ad un tutor un profilo personale che
evidenzi le proprie competenze. (omniroma.it)
(11 marzo 2010 ore 13:13)
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