Segnalazione di Tommaso Vitale
Sgomberi di Rom e Sinti
Egregio Ministro
Il Centro Europeo per i Diritti dei Rom (European Roma Rights Centre, ERRC),
un'organizzazione internazionale di interesse pubblico impegnata in attività
volte a combattere il razzismo anti-Rom e gli abusi dei diritti umani dei Rom,
scrive per esprimere seria preoccupazione per il proliferare degli sgomberi che
hanno coinvolto Rom e Sinti effettuati in Italia negli ultimi mesi. L'ERRC è
informato su quanto sta accadendo ed è preoccupato per gli sgomberi svolti in
diversi Comuni italiani. Gli sgomberi effettuati a Milano sono particolarmente
preoccupanti a causa del loro significativo numero, dell'apparente
sistematicità, della mancanza di pianificazione e di soluzioni per le persone
interessate. A Milano nei primi due mesi di quest'anno sono stati realizzati più
di venti sgomberi. Queste operazioni hanno coinvolto oltre 900 individui e
alcune persone sono state colpite da questi provvedimenti più di una volta in un
periodo molto breve. La maggior parte delle persone coinvolte negli sgomberi e
stata allontanata numerose volte nel corso degli ultimi due anni.
L'ERRC ha svolto una dettagliata attività di ricerca e monitoraggio degli
sgomberi attuati a Milano negli ultimi mesi. Notiamo, tuttavia, che molte delle
seguenti preoccupanti caratteristiche che riguardano gli sgomberi avvenuti a
Milano sono comuni ad altre operazioni svolte altrove in Italia (per esempio a
Roma, Pisa e Sesto Fiorentino).
• Ai residenti non è stato dato alcun preavviso dello sgombero imminente.
• Nessun tipo di documento inerente allo sgombero è stato prodotto dagli agenti
delle forze di polizia che hanno effettuato l'operazione.
• Gli agenti della forze di polizia che svolgono le operazioni di sgombero sono
spesso presenti con un numero sproporzionato rispetto alla persone che intendono
allontanare, anche se tra queste c'è una significativa percentuale di bambini e
di persone disabili.
• In alcuni casi ci sono stati abusi (verbali e fisici) da parte di agenti delle
forze di polizia.
• Gli sgomberi spesso hanno luogo molto presto la mattina.
• Gli sgomberi sono stati svolti con allarmante frequenza durante i mesi
invernali, quando le condizioni meteorologiche rappresentano una minaccia per la
salute e la sopravvivenza.
• Le abitazioni e altri beni vengono arbitrariamente distrutti.
• Alla maggior parte delle persone oggetto di sgombero non viene offerta una
sistemazione alternativa. Nelle rare occasioni in cui una sistemazione
alternativa viene offerta, è generalmente inadeguata, anche perché prevede la
divisione dei nuclei familiari.
• Alcuni bambini sono stati costretti a interrompere la frequenza scolastica (in
particolare a seguito dello sgombero dell'insediamento di via Rubattino, il 19
novembre 2009).
Gli sgomberi che hanno coinvolto Rom e Sinti e che hanno avuto luogo negli
ultimi mesi sono illegali e tutti violano molti o tutti gli obblighi dell'Italia
ai sensi del diritto internazionale, in particolare quelli che riguardano il
diritto all'abitazione, alla proprietà, all'integrità personale, all'istruzione
e il divieto di discriminazione:
1. Diritto all'abitazione e alla proprietà
a. Con l'articolo 11, comma 1, del Patto Internazionale sui Diritti Economici,
Sociali e Culturali (ICESCR), l'Italia si impegna a "riconoscere il diritto di
ogni individuo a un livello di vita adeguato per sé e per la propria famiglia,
che includa un’alimentazione, un vestiario, e un alloggio adeguati, nonché al
miglioramento continuo delle proprie condizioni di vita" e a "prendere misure
idonee ad assicurare l'attuazione di questo diritto".
A questo proposito, l'ERRC ricorda al governo italiano che il Comitato sui
Diritti Economici, Sociali e Culturali delle Nazioni Unite ('CESCR') ha chiarito
molto bene che gli sgomberi forzati sono una violazione prima facie del diritto
a un alloggio adeguato. In tutti i casi di sgomberi forzati noti all'ERRC ogni
singola procedura di garanzia individuata dal CESCR è stata ignorata. Tali
garanzie di base comprendono:
a) L'opportunità di una reale consultazione con gli interessati;
b) Un adeguato e ragionevole preavviso per tutte le persone interessate prima
della data prevista per lo sgombero;
c) Informazioni sugli sgomberi previsti e, ove possibile, sull'utilizzo
successivo del terreno o delle abitazioni, dovrebbero essere rese disponibili in
tempi ragionevoli a tutti coloro interessati dai provvedimenti;
d) In particolare, quando sono coinvolti gruppi di persone, funzionari
governativi o loro rappresentanti dovrebbero essere presenti durante lo
sgombero;
e) Tutte le persone che effettuano lo sgombero dovrebbero essere correttamente
identificate;
f) Gli sgomberi non dovrebbero aver luogo in condizioni climatiche
particolarmente avverse o di notte a meno che le persone coinvolte non ne diano
il consenso;
g) Dovrebbero essere forniti strumenti di ricorso legale e
h) Dove possibile, assistenza legale alle persone che lo richiedono qualora
volessero ricorrere alla giustizia1.
b. L'articolo 27 della Convenzione sui Diritti del Fanciullo, richiede che
l'Italia prenda misure appropriate per assistere i genitori nell'attuazione del
diritto a un adeguato livello di vita e di fornire, in caso di necessità,
l'assistenza materiale e programmi di supporto, con particolare riguardo
all'alimentazione, al vestiario e all'abitare.
c. L'articolo 1 del Protocollo 1 della Convenzione Europea dei Diritti
dell'Uomo, tutela i diritti di proprietà.
d. L'articolo 31 della Carta Sociale Europea (riveduta), prevede il diritto
all'abitazione e l'Italia si è impegnata ad adottare misure volte a:
- favorire l'accesso a una abitazione di livello sufficiente;
- prevenire e ridurre il fenomeno dei "senzatetto", in vista di una graduale
eliminazione della problematica;
- determinare un prezzo delle abitazioni accessibile a color i quali non hanno
risorse adeguate.
1 Commento Generale n. 7, par. 15, E/1998/22, Annesso IV, 16a Sessione.
2. Diritto all'integrità personale e familiare
a. L'articolo 16 della Convenzione sui Diritti del Fanciullo prevede che nessun
bambino debba essere sottoposto a interferenze arbitrarie o illegali con la sua
vita privata o familiare.
b. L'articolo 3 della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo vieta i
trattamenti inumani e degradanti a cui le persone sono state sottoposte durante
le procedure di sgombero e a causa delle terribili condizioni di vita in cui si
sono trovati a seguito di tali operazioni.
c. L'articolo 8 della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo sancisce il
diritto alla vita familiare e alla vita privata.
3. Istruzione
a. L’articolo 28 della Convenzione sui Diritti del Fanciullo
b. L’articolo 2 del protocollo n. 1 della Convenzione Europea dei Diritti
dell'Uomo
4. Discriminazione
a. Con l'articolo 5 (e) (iii) della Convenzione Internazionale sull'Eliminazione
di Ogni Forma di Discriminazione Razziale, l'Italia si impegna a 'proibire ed
eliminare la discriminazione razziale in tutte le sue forme ed a garantire il
diritto di tutti [...] all'uguaglianza davanti alla legge, in particolare nel
godimento del [...] diritto alla casa '.
b. La giurisprudenza basata sull'articolo 14 della Convenzione Europea dei
Diritti dell'Uomo orienta verso una particolare tutela delle minoranze Rom in
Europa.
c. L'articolo E della Carta Sociale Europea (riveduta) vieta la discriminazione
nell'esercizio dei diritti sanciti dalla medesima Carta.
d. Diversi articoli della Convenzione-quadro per la Protezione delle Minoranze
Nazionali.
L'ERRC ritiene che non solo gli sgomberi siano manifestamente illegali, ma anche
che essi siano stati effettuati in modi che sembrano appositamente pianificati
per provocare la massima sofferenza alle persone interessate.
L'ERRC chiede di porre fine alla pratica degli sgomberi illegali e che adeguate
sistemazioni alternative, accesso all'istruzione e altre forme di sostegno
essenziale siano previste per le persone che sono state coinvolte, molte delle
quali sono senza fissa dimora o vivono in condizioni estremamente precarie.
Cordiali Saluti,
Robert Kushen
Managing Director
cc: Gian Valerio Lombardi
Prefettura - Ufficio Territoriale del Governo di Milano
Corso Monforte, 31
20122 Milan
Italy