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\\ Mahalla : Storico per mese (inverti l'ordine)
Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Fabrizio (del 15/03/2009 @ 09:38:29, in Regole, visitato 1851 volte)

Da Roma_ex_Yugoslavia

10/03/2009 By Bojana Milovanovic per il Southeast European Times a Belgrado [...]

immagine di Nikola Barbutov

Secondo quanto ha detto l'8 marzo Ivica Dacic, Ministro degli Interni, il governo serbo intende passare entro la fine di aprile una legge anti-discriminazione a lungo discussa. Il decreto della legge è una delle condizione per l'ingresso della Serbia nella cosiddetta lista bianca di Schengen, che permetterà ai cittadini serbi di viaggiare senza visto nei paesi membri UE.

Il giornale Blic ha riportato il 10 marzo che, escludendo qualsiasi "cambio sostanziale" al testo, il comitato Per una Serbia Europea era pronto ad appoggiare la legge. Tuttavia, ha anche riportato che il governo non la manderà al Parlamento prima che la Chiesa Ortodossa abbia dibattuto le parti controverse della legge nel suo Sinodo del 10 marzo.

Il governo ha adottato la bozza di legge alla fine del mese scorso, ma i rappresentanti delle "tradizionali" Ortodossa, Romana Cattolica, Islamica, Evangelica e altre fedi hanno obiettato sull'articolo 18, che garantisce libertà di conversione religiosa, e sull'articolo 21, che proibisce la discriminazione basata sull'orientamento sessuale. Il governo ha quindi portato la legge all'esame del Parlamento.

Le OnG hanno definito antidemocratico l'intervento religioso nella legislazione.

"Mi chiedo se dovrò chiedere ad ogni differente chiesa la loro opinione, ogni volta che una legge sta per essere adottata," ha protestato Rasim Ljajic, Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali. Ha anche notato che nessuno gli ha notificato di una teleconferenza governativa in cui si è deciso di porre la legge alla considerazione del parlamento.

Secondo il suo ministero, il gruppo che soffre maggiormente la discriminazione in Serbia sono i Rom, con l'ineguaglianza che riguarda anche donne e disabili.

La discriminazione contro i Rom è la più frequente dato che una gran porzione di quella popolazione manca di documenti d'identità. I Rom non possono esercitare il loro diritto all'istruzione e non hanno accesso all'assicurazione sanitaria o agli assegni previdenziali.

La bozza di legge definisce i casi generali e speciali di discriminazione ed immagina la creazione di una rappresentanza per la protezione dell'uguaglianza, i cui membri potranno essere contattati nel caso si sperimentassero discriminazioni. La rappresentanza potrebbe anche inviare un ammonimento o lanciare procedimenti giudiziari contro i presunti colpevoli.

A causa del momento critico economico, la rappresentanza non inizierà i lavori prima dell'inizio del 2010. Sino ad allora, se la legge entrerà in vigore, i membri pubblici potranno lanciare da sé i procedimenti giudiziari.

La legge dovrebbe diffidare dalla discriminazione sulle basi della nazionalità, religione ed età, come pure sulle basi delle differenze sessuali.

Le multe per gli atti di discriminazione, a seconda che il colpevole sia recidivo, varieranno dai 53 ai 1.056 euro. La Serbia è l'unico paese in Europa ancora senza una legge sull'eguaglianza di genere.

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Di Fabrizio (del 15/03/2009 @ 09:19:13, in musica e parole, visitato 1454 volte)

Da Roma_ex_Yugoslavia

In Catalogna ci sono rinomati spettacoli di danza conosciuti come "i Gitani", danze Zingare. Dovevano avere il compito di celebrare l'arrivo della primavera danzando con vestiti molto colorati. A causa dell'obbligo cattolico di tenere 40 giorni di penitenza dopo il Carnevale, gli spettacoli possono essersi spostati indietro nel periodo di Carnevale. Si sa che i Rom arrivarono in Spagna nel 1425. Chi rappresenta oggi questo tipo di danze sono gruppo folcloristici chiamati "Esbart" in catalano. A quanto ne so, i Rom non sono soliti a far parte di questi gruppi.

(il resto del messaggio è in catalano, spero di averlo tradotto giusto... o quasi, ndr)

Proprio come indica il proprio nome, qualche tribù di vagabondi gitani dovrebbe aver introdotto questa danza nella nostra terra, nella regione del Vallès. Nel ballo antico, quello tradizionale, tutto dimostra la sua origine: il vestiario, le forme d'interpretazione, la celebrazione delle ballate ed il carattere allegro e fantasioso che li circonda, ben differente dalla seriosa solennità che presiede la maggior parte delle danze catalane. Anche se è palpabile al discendenza gitana, la nostra gente accettò di ballarlo, convertendolo in folklore e, come sempre, è il popolo che decide cosa incorporare nel proprio repertorio perché segua ad essere popolare. Nel corso del tempo, sarà lo stesso popolo a dargli forme ben differenti fino a riformarlo notevolmente, sino ad arrivare a "i Gitani" che conosciamo attualmente.

"I Gitani" non è considerato propriamente come un ballo, ma come uno spettacolo tradizionale che si celebra annualmente nel periodo di Carnevale, in differenti posti del Vallès.

di Martin Voortman

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Di Fabrizio (del 15/03/2009 @ 09:03:55, in Europa, visitato 1558 volte)

Mi scrive Silvana Calvo dal Canton Ticino

[...] Non ho sentito né letto la notizia riguardante l'aggressione ai rom nel canton Ginevra (QUI ndr).
Vedrò se riesco a sapere qualcosa in più. Sarà difficile per via istituzionale perché qui in Svizzera i Cantoni sono compartimenti stagni: ognuno è un'unità a sé ed è poco permeabile verso gli altri cantoni. Ma in un modo o in un altro cercherò di indagare un po'.

Invece c'è un fatto incresciosissimo capitato qui nel canton Ticino. La notte tra il 5 e 6 di marzo qualcuno ha sparato dall'autostrada verso un accampamento rom che sostava (con regolari permessi) sul posteggio della piscina pubblica di Mendrisio. Ti metto alcuni link per informazione:

Si tratta di un fatto molto grave. Un colpo è penetrato in una roulotte e si è conficcato molto vicino (taluni dicono nel materazzo, ma non ho conferma) al letto dove dormivano dei bambini.
Da parte delle istituzioni vi è stata l'espressione di viva preoccupazione e di condanna da parte del Presidente della Commissione Cantonale Nomadi, Ermete Gauro.
Purtroppo più che indignazione qui si cerca di buttare la colpa sui rom stessi. Prendendo lo spunto di un episodio nel quale due donne rom hanno spillato 40'000 franchi (ca. 28'000 euro) a una casalinga per farsi togliere il malocchio, molti cercano di giustificare l'accaduto. Più che chiedere che i responsabili vengano puniti si auspica che il cantone non conceda più ai nomadi sostare sul territorio se non addirittura di non farli transitare. Ti metto qui una pagina del Mattino della Domenica (della Lega dei Ticinesi) con rispettivo blog. C'è da rabbrividire.

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Di Fabrizio (del 15/03/2009 @ 08:53:23, in Europa, visitato 1308 volte)

Da Roma_Italia una segnalazione di Tommaso Vitale

Approvata la relazione dell’ungherese Kovacs (Pse) che chiede di evitare lo sgombero dei campi, puntare invece sull’edilizia sociale, favorire il microcredito, assumere i rom nel ''mercato sociale''

ROMA – No alla "pratica discriminatoria" dello sgombero degli occupanti dei campi rom e sì invece a progetti concreti di "edilizia sociale", per fare in modo che la "già drammatica situazione" della minoranza rom non peggiori ulteriormente. E’ la posizione espressa dal Parlamento europeo che invita anche gli Stati membri a considerare il rischio che "l’adozione di eccessive misure nei confronti delle comunità rom finisca per comprometterne le opportunità di integrazione". L’assemblea di Strasburgo ha approvato oggi la relazione presentata dalla deputata ungherese Magda Kosane Kovacs (Pse) nella quale si chiede una "strategia coordinata per l'inclusione dei rom nell'Ue", in modo particolare per ciò che riguarda alloggi, istruzione, assistenza sanitaria e lavoro. Il testo votato invita i governi a eliminare nei media l'odio razziale e l'istigazione alla violenza e a promuovere la creazione di posti di lavoro, la formazione e l'imprenditorialità, con vantaggi fiscali per chi assume lavoratori rom e una speciale attenzione riservata all'istruzione dei bambini e all'emancipazione delle donne. E i nuovi posti di lavoro adatti ai disoccupati rom potrebbero essere proprio quelli del cosiddetto "mercato sociale", cioè la sanità, l’assistenza domiciliare, la ristorazione pubblica e i servizi di custodia dei bambini. Una vera rivoluzione, insomma, con il passaggio dal rom percepito come ruba-bambini al rom baby-sitter.

Nello specifico, secondo l’Europarlamento per risolvere i problemi sociali ed economici della più grande minoranza dell'Unione europea serve un "approccio organico" e una "soluzione coordinata e a lungo termine" su casa, scuola, sanità e lavoro. Gli Stati membri sono invitati a "migliorare la partecipazione dei rom alle elezioni, sia come votanti che come candidati" e a riconoscere agli stessi "pari diritti sociali e politici". Sul versante del lavoro viene messa in risalto "la stigmatizzazione dei rom", ulteriormente aggravatasi col tempo e si indica la reintegrazione dei rom come un obiettivo di politica sociale per il quale è necessario "creare anche posizioni di mercato sovvenzionate": in altri termini secondo gli eurodeputati "i sussidi volti ad aiutare i disoccupati di lunga durata ad inserirsi nel mondo del lavoro non violano il principio della neutralità concorrenziale", anche se in ogni caso "sovvenzionare la creazione di posti sul mercato del lavoro per reintegrare i rom è preferibile all'erogazione di sussidi ai disoccupati strutturali". Dal Parlamento anche l’auspicio che gli Stati membri si adoperino per un rafforzamento della formazione professionale, per l’aumento dei lavoratori rom nelle pubbliche amministrazioni, per facilitare il ricorso al microcredito e per sostenere le arti e mestieri tradizionali dei rom, che potrebbero "contribuire a preservare le specificità di questa comunità e migliorarne le condizioni materiali e il livello di integrazione sociale". Quanto poi ai posti di lavoro nel mercato sociale (assistenti domiciliari, personale sanitario, badanti e baby-sitter) i deputati sottolineano che l’occupazione dei rom in questi settori "è auspicabile soltanto in un contesto di accettazione sociale".

Attenzione anche al mondo della comunicazione: il parlamento invita gli stati a prendere opportuni provvedimenti "per eliminare l'odio razziale e l'istigazione alla discriminazione e alla violenza contro i rom nei mass media e in ogni forma di tecnologia della comunicazione" e chiede di ideare e attuare progetti volti a combattere gli stereotipi negativi contro i rom a tutti i livelli. La conservazione della lingua, della cultura e delle attività tradizionale è indicata come un "valore europeo", anche se viene rifiutata la definizione di "nazione europea senza Stato".

Quanto all’istruzione, il parlamento rileva la tendenza dei bambini rom ad abbandonare precocemente la scuola, ma critica anche i sistemi d’istruzione, definiti "selettivi" e incapaci di fatto di attenuare le disparità fra gruppi sociali. Una particolare attenzione è riservata poi alle donne, al loro livello di istruzione e di accesso al mondo della formazione professionale e del lavoro autonomo: in tal senso i programmi della Ue dovranno puntare – secondo il parlamento – "all'emancipazione individuale dalle gerarchie tradizionali e all'indipendenza socio-economica dei membri delle comunità rom". Dall’Europarlamento arriva infine agli Stati la raccomandazione di tener conto dei movimenti sociali, sindacati e associazioni non governative che rappresentano i rom e i loro interessi e la proposta della creazione di un Forum a livello Ue in cui tali realtà possano consultarsi per l'elaborazione degli orientamenti e lo scambio di buone prassi. (ska)
© Copyright Redattore Sociale

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Di Fabrizio (del 14/03/2009 @ 12:45:23, in Italia, visitato 1499 volte)

Un comunicato dell’Associazione Razzismo Stop

Noi dell’Associazione Razzismo Stop di Venezia parteciperemo all’happening antirazzista proposto per il 16 marzo davanti al Municipio di Mestre, condividendone appieno i principi e gli obiettivi.

Al di là della specifica questione del villaggio per la comunità dei sinti di Venezia, infatti, il Partito della Lega Nord strumentalizza quotidianamente le legittime ansie e l’insicurezza dei cittadini di questo paese per promuovere campagne razziste ed esacerbare il clima già pesante che si respira nelle nostre città. Il fatto di proporre un referendum sui diritti di una minoranza etnica rientra perfettamente nella linea politica di chi sta erodendo, giorno dopo giorno, le libertà di tutti gli individui smantellando dapprima i diritti fondamentali, su cui si basa anche la Costituzione italiana, di chi viene costantemente criminalizzato solo in ragione della sua provenienza e della sua nazionalità. Delegittimare e sottrarre spazi a chi ha fondato il proprio potere politico sull’incitazione al razzismo e all’odio, arrivando anche a proporre che i figli dei migranti irregolari non possano essere riconosciuti dai propri genitori, o che i medici si facciano delatori nei confronti di esseri umani cui invece hanno il diritto e il dovere di fornire cure, è un atto di democrazia e di difesa della civiltà in un paese che si dimostra ogni giorno più spaventato e ripiegato su se stesso.

Per questa ragione invitiamo anche tutti i cittadini e tutte le cittadine di Venezia che hanno a cuore la difesa della democrazia e del principio di uguaglianza, a partecipare il 16 marzo ad un’importante giornata di contestazione di queste logiche allarmiste e securitarie che delocalizzano le ansie di tutti per coprire la mancanza di reali alternative politiche a questo momento di crisi generalizzata. Invitiamo la cittadinanza a non lasciarsi spaventare dalle campagne della Lega, a riprendere parola e a riaffermare, ciascuno con i propri modi, la nostra dignità di uomini e di donne che sognano di poter vivere in un paese più giusto, in cui solo la convivenza civile e la tutela dei diritti di tutti possono veramente restituire sicurezza e felicità.

Associazione Razzismo Stop Venezia

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Di Fabrizio (del 14/03/2009 @ 09:45:44, in Europa, visitato 1571 volte)

Ricevo da Roberto Malini

Rebecca Covaciu a Latcho Divano, il Festival Internazionale della Cultura Rom

Rebecca Covaciu (vedi ndr), la giovanissima artista Rom la cui storia ha commosso il mondo (a parte l'Italia, che continua a negarle i diritti di bambina e di essere umano), sarà al centro di un importante Festival internazionale di cultura Rom: Latcho Divano, a Marsiglia dal 1° all'11 aprile 2009. "Caro Roberto Malini," scrive Laurène Blanc di Latcho Divano a Roberto Malini, fondatore del Gruppo Watching The Sky di cui Rebecca fa parte, "stiamo lavorando alla mostra I TOPI E LE STELLE di Rebecca, che abbiamo fortemente voluto per il nostro Festival. La vernice avrà luogo lunedì 6 aprile alle 16.30 presso il Badaboum Théâtre. La compagnia del Badaboum Théâtre, che conta su un pubblico giovane è ben conosciuta nella regione di Marsiglia ed è all'origine del progetto Latcho Divano. Avremo un pubblico di ragazzi, famiglie e amanti della cultura Rom". Il Festival rappresenta, come il Giorno Internazionale del Popolo Rom, l'8 aprile, un momento di orgoglio e di celebrazione di un'origine comune, contro ogni forma di discriminazione e razzismo. L'arte di Rebecca è il simbolo indimenticabile di una gente che manifesta ogni giorno coraggio e fiducia nel futuro, nonostante i tempi bui in cui vive, tempi in cui persino l'infanzia - se appartiene all'etnia Rom - è violata ogni giorno dal razzismo e dalla barbarie di autorità che hanno abbandonato il diritto e i valori civili. I disegni della geniale ragazzina nascono dalla povertà della baracche e prendono ispirazione dalla persecuzione sistematica che le Istituzioni e i media italiani conducono contro i Rom, ma anche dalla straordinaria capacità del suo popolo di sopportare il martirio e restare unito, senza perdere la fede in un mondo senza più intolleranza. Fra i partner del Festival, anche il Gruppo EveryOne e il Gruppo Watching The Sky.

Latcho Divano
http://latchodivano.free.fr/
contact@latcho-divano.com

Gruppo EveryOne
info@everyonegroup.com
tel. 331 3585406

Gruppo Watching The Sky (anche per contatti riguardo a Rebecca)
info@watchingtheky.org
tel. 331 3585406

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Di Fabrizio (del 14/03/2009 @ 09:38:15, in Italia, visitato 1777 volte)

Ricevo da Tommaso Vitale

DIBATTITO PUBBLICO "E prima di tutto vennero a prendere gli zingari…"

Serata dedicata all’approfondimento e alla discussione delle tematiche inerenti la delinquenza minorile, con particolare riferimento ai nomadi e alla popolazione romanì.

16 MARZO 2009 ORE 20,30

Villaggio Leumann - Sala delle Tessitrici
Corso Francia 269 Collegno (TO)

Programma della serata

Benvenuto dell’Associazione Costanza

Intervengono:
Silvana Accossato - Sindaco della Città di Collegno
Antonio Pappalardo - Direttore del Centro di Giustizia Minorile Piemonte, Valle D’Aosta e Liguria
Fabrizio Imeriani - Presidente della Cooperativa Sociale San Donato
Simona Branca - Mediatrice culturale che opera nei servizi rivolti alla popolazione rom dei Comuni di Beinasco, Orbassano e Rivalta

Testimonianze dal campo

Modera: Valentina Vivarelli, Associazione Costanza

Fotografie di Patrik Ugone

Video “Strada della Berlia” a cura di Sara Gardoncini

Credo che sia molto importante, in periodi come questo, approfondire le tematiche proposte dall’Associazione Costanza. A questo riguardo è doveroso un riconoscimento all’attenzione posta dalla Direzione del Centro di Giustizia Minorile per l’attuazione di progetti di inclusione e reinserimento sociale dei minori Rom:

La serata ci dà l’occasione di riflettere in modo condiviso sia sulle criticità che sulle potenzialità di integrazione dei nuclei Rom sui nostri territori, oltre che la possibilità di un approfondimento di tipo socio-culturale sulla storia e sull’identità di un etnia poco conosciuta.

Un giudizio non basato ancora su stereotipi o sul sentito dire, può quindi stimolare progetti ed attivare sinergie con il volontariato, oltre che sensibilizzare ad un approfondimento attento di tematiche così difficili da affrontare.

Silvana Accossato - Sindaco Città di Collegno

Negli ultimi anni in Italia si è parlato diffusamente di rom. La popolazione romani è una delle etnie da più tempo presenti in Italia, eppure la loro integrazione sul nostro territorio è ancora argomento di stretta attualità. Nell’immaginario collettivo atti criminosi e rom sono diventati un binomio comune.

I fatti di cronaca, spesso enfatizzati dai quotidiani, evidenziano sempre più spesso le dinamiche criminose. Diventa necessario quindi analizzare la questione, alla ricerca di soluzioni che portino ad un vero processo d’integrazione della comunità rom all’interno della società italiana

Associazione Costanza

“Prima di tutto vennero a prendere gli zingari
e fui contento, perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei
e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali,
e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti,
e io non dissi niente, perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me,
e non c’era rimasto nessuno a protestare”.

Martin Niemöller

ASSOCIAZIONE COSTANZA per la Conciliazione, l’Etica e la Legalità
Via Rossini n. 29/d – 10093 Collegno
Tel. 3409879389 Fax 011 41 52 149
Sito internet: http://www.costanzapiemonte.it/
Info: associazionecostanza@gmail.com

Comune di Collegno:
Ufficio Solidarietà Sociale
Info 011 414 58 81 / 2

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Di Fabrizio (del 14/03/2009 @ 09:36:33, in lavoro, visitato 1836 volte)

Da Eugenio Viceconte su Flickr

Roberto è un ragazzo in gamba, ha studiato, una laurea, lavora.
Sa parlare, e racconta la sua vita e quella della sua gente:

Lavoro in un super mercato, quando hanno proposto al mio principale un progetto per l'inserimento al lavoro dei Rom ed io lo caldeggiavo, lui mi fa: - Roberto ma io mica posso far lavorare degli zingari -
Gli ho risposto tu non lo sai, non te l'ho mai detto, ma anche io sono Rom esattamente come loro
.

Roberto vive in quel non luogo che è il campo di Castel Romano, ha raccontato con passione, ad un seminario organizzato alla Camera dalla UIL e dalla CGIL di come Castel Romano, che pure è il modello che la giunta Veltroni prima e quella Alemanno oggi hanno proposto, sia per i giovani un luogo che crea e favorisce l'emarginazione.

E' un ragazzo in gamba Roberto, cortese, intelligente, appassionato ... perché non sono persone come lui a dare voce al popolo Rom?

Chi ha interesse a non dar la parola a giovani così?

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Di Fabrizio (del 14/03/2009 @ 09:36:20, in Italia, visitato 1863 volte)

Appuntamento il 17 marzo 2009:

La Società Italiana di Medicina delle Migrazioni (SIMM) attraverso i Gruppi Immigrazione e Salute (GrIS), in collaborazione con Medici Senza Frontiere, Associazione Studi Giuridici sull'Immigrazione, Osservatorio Italiano sulla Salute Globale, organizza una giornata di protesta e mobilitazione contro il disegno di legge sulla sicurezza in discussione alla Camera dei Deputati che prevede la cancellazione del divieto di segnalazione per gli immigrati senza permesso di soggiorno che si rivolgono alle strutture sanitarie per curarsi.
Con i contenuti dell'appello già presentato in occasione della discussione dell'emendamento in Senato "Divieto di segnalazione: siamo operatori della salute, non siamo spie", si vuole spiegare ancora una volta l'assoluta insensatezza di tale provvedimento in termini di sanità pubblica, di economia sanitaria, di sicurezza e di valori etici e deontologici.

Eventi in progress (12 marzo)

  • Roma: presidio a Piazza San Marco (Piazza Venezia)ore 9.00, conferenza stampa ore 12 Ospedale San Camillo (GrIS Lazio, Regione Lazio, MSF, ASGI, INMP, AMSI ed altri)
  • Milano: fiaccolata 18,30 via festa del perdono (GrIS Lombardia ed altri)
  • Bergamo: (GrIS Lombardia ed altri)
  • Bolzano: (GrIS Alto Adige ed altri)
  • Palermo: presidio 9-19 in Piazza Politeama (GrIS Sicilia, associazioni di immigrati ed altri)
  • Ragusa: (GrIS Sicilia ed altri)
  • Siracusa:(GrIS Sicilia ed altri)
  • Catania: (GrIS Sicilia ed altri)
  • Bologna: fiaccolata (SoKos, GrIS Emilia Romagna ed altri)
  • Cesena: conferenza stampa (GrIS Emilia Romagna, OMCeO Cesena e Forlì, Caritas, AVIS ed altri)
  • Reggio Emilia: conferenza stampa (GrIS Emilia Romagna ed altri)
  • Ferrara: conferenza stampa (GrIS Emilia Romagna ed altri)
  • Udine: presidio informativo presso il distretto sanitario + interventi nelle radio locali (GrIS Friuli Venezia Giulia)
  • Trieste: presidio + intervento RAI regionale (GrIS Friuli Venezia Giulia)
  • Gorizia-Monfalcone: presidi informativi (GrIS Friuli Venezia Giulia)
  • Torino: conferenza stampa (GrIS Piemonte, OMCeO ed altri)
  • Novara: (GrIS Piemonte ed altri)
  • Cuneo: (GrIS Piemonte ed altri)
  • Trento: (GrIS Tentino ed altri)
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Di Fabrizio (del 13/03/2009 @ 09:27:12, in scuola, visitato 1330 volte)

Da IlGiornale.it

di Alberto Giannoni - "Acqua e sapone" a scuola per i bambini rom? Chi lavora tutti i giorni per i piccoli nomadi non è contrario a un progetto come quello che un istituto del Gallaratese prevede per i bambini del vicino campo di Triboniano. La possibilità, per gli alunni rom, di lavarsi nelle docce delle scuole prima di entrare in classe. Chi conosce bene le reali difficoltà dell’integrazione dunque non dà giudizi astratti. Non si affida alle certezze di un approccio ideologico. Così, per esempio, Susanna Mantovani, ordinaria di Pedagogia e prorettore all’Università Bicocca, promuove il progetto della scuola "Riccardo Massa": "Mi pare un elemento di accoglienza - dice la professoressa, per tre anni nel Consiglio direttivo di Unicef Italia -, secondo me non è molto diverso dal pulmino che accompagna i bambini a scuola, o dal servizio mensa". "Per quel che ne so io - continua - interventi del genere sono visti con favore dalle stesse famiglie di nomadi. Come tutti i genitori, anche i rom vogliono il meglio per i loro figli, almeno all’inizio, poi subentrano dinamiche molto complesse e articolate in questi gruppi che sono nello stesso tempo tradizionalisti e trasgressivi. Ma anche gli insegnanti credo siano favorevoli, e si prestano anche al di là di quelli che sono i loro stessi doveri". Il suo giudizio è pragmatico e favorevole, dunque: "Qualunque cosa aiuti la frequenza scolastica mi pare utile, e se un bambino a scuola viene visto come un lebbroso questo certo non aiuta. L’integrazione va incoraggiata fin dall’inizio per prevenire fenomeni pericolosi e sgradevoli dopo. Se dei bambini che non possono fare la doccia a casa la fanno a scuola mi sembra un servizio di accoglienza positivo".

Non è molto diverso il parere di Maurizio Pagani, vicepresidente dell’Opera nomadi di Milano, che promuove la tutela dei diritti di rom e sinti: "A volte è inevitabile - commenta riferendosi al progetto del Gallaratese -. Certo, si deve intervenire con rispetto e sensibilità. E non deve essere una previsione generalizzata. Ma se si tratta di casi mirati mi sembra una risorsa, soprattutto per i bambini che vengono da insediamenti abusivi". "Loro oltretutto - aggiunge - non manifestano contrarietà. E così i genitori. Anche perché i bambini sono molto diretti, spontanei. E se uno dice a un altro “tu puzzi” questo condiziona inevitabilmente il loro rapporto e l’integrazione". "In ogni caso, aggiunge, i problemi veri sono altri. Soprattutto l’esito scolastico. Molti non sanno scrivere e leggere".

"Si tratta di un gesto d’attenzione - spiega l’assessore Mariolina Moioli -, le maestre lo fanno volentieri, i bambini si presentano in modo decoroso e questo li aiuta. Accade anche in altre scuole". Per ridurre i problemi nelle scuole, gli uffici scolastici hanno cercato di distribuire i piccoli rom fra i vari istituti. E la "Riccardo Massa" è fra le "scuole pilota" dei progetti di inserimento, insieme agli istituti di via Console Marcello e di via Cilea. Sono 1032 i bambini nomadi iscritti nelle scuole di Milano e della provincia. Su 4mila rom e sinti che vivono nel Milanese. Molti non frequentano la scuola. Nel 2005 il 61 per cento risultava frequentare regolarmente. Oggi a Milano va in classe l’80 per cento: circa 370 piccoli. Per l’ufficio scolastico provinciale "non esistono casi di particolare sofferenza. Certo la frequenza va incoraggiata, ci sono difficoltà, spesso si devono attivare i servizi sociali e sanitari, ma la situazione è stabilizzata".

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