Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 01/12/2008 @ 09:28:41, in Italia, visitato 1761 volte)
Ricevo da Giorgio Bezzecchi
A Como
presso lo Spazio Gloria, Via Varesina 72
mercoledì 10 dicembre h. 21.00
nell'ambito della manifestazione
liberté, fraternité, legalité
verrà celebrato il 60° anniversario della Dichiarazione Universale
dei diritti umani
Intervengono:
- Moni Ovadia
- Giorgio Bezzecchi
Organizzatori:
- Coordinamento Comasco per la Pace,
- Arci Provinciale e regionale,
- Libera regionale e nazionale,
- Acli,
- Ipsia,
- Fillea,
- Soci Coop,
- Avc - Csv Associazione Volontariato Comasco
Di Fabrizio (del 01/12/2008 @ 09:41:48, in Europa, visitato 2685 volte)
Ricevo da Roberto Malini
Il Premio Minerva 2008 a Viktória Mohácsi, per il suo impegno a tutela del
popolo Rom perseguitato
Lunedì 1 Dicembre, alle ore 20.30, la Galleria Doria Pamphili di Roma
ospiterà la diciannovesima Edizione del Premio Minerva. Il Premio Minerva si
svolge sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica ed è patrocinato
dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Ministero per le Pari
Opportunità, Provincia di Roma, Regione Lazio, Assessorato alla Cultura Comune
di Roma e CNR. Fondato nel 1983 da Annamaria Mammoliti, direttrice dell’omonima
rivista, il Premio è un riconoscimento istituito nel 1983 ed assegnato a Donne
che operano nei campi del "Sapere" e rappresentano esemplari modelli femminili
per le capacità professionali e la positività di cui sono portatrici,
valorizzando il proprio patrimonio di umanità, conoscenza, tolleranza e
laboriosità. Il premio consiste in una spilla in oro e pietre preziose
raffiguranti la testa di Minerva disegnata per il Premio dal Maestro Renato
Guttuso. Il Premio Minerva 2008 sarà assegnato a Inge Feltrinelli, Melania De
Nichilo Rizzoli, Margherita Parrilla e - per la politica dei Diritti Umani - a
Viktória Mohácsi.
Il riconoscimento all'europarlamentare di etnia Rom è particolarmente
significativo ed attesta le tappe fondamentali che Viktória Mohácsi ha
conseguito, con il suo impegno politico e umanitario, verso il riconoscimento
dei diritti del popolo Rom nell'Unione europea, in un periodo difficile, in cui
i germi del razzismo, della xenofobia e dell'antiziganismo - che sono
particolarmente virulenti proprio in Italia - producono effetti devastanti. Il
prestigioso riconoscimento internazionale è andato, negli anni scorsi, a donne
che hano fornito un contribulto fondamentale al genio e allo spirito umanitario
del continente europeo e del mondo intero, da Simone Veil a Gisele Halimi; da
Elsa Morante a Margherita Hack; da Ursula Hirschmann Spinelli ad Agnese
Borsellino e Maria Falcone; da Lucia Bosè a Tullia Zevi.
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Di Fabrizio (del 01/12/2008 @ 21:19:13, in Regole, visitato 1783 volte)
LEGGO online 01-12-2008 11:58
(ANSA) - NAPOLI, 1 DIC -Eseguite due ordinanze di custodia cautelare in carcere
contro due giovani accusati di saccheggio e devastazione dei campi rom di
Ponticelli. Agenti della Digos della questura di Napoli e del commissariato di
Ponticelli le hanno comunicate oggi a Gennaro Cozzolino di 26 anni e Massimo
Ascione, di 18 entrambi residenti nel quartiere di Ponticelli. Gli assalti ai
campi nomadi avvennero nel maggio scorso, dopo la denuncia di una donna che
accuso' una Rom di aver tentato di rapire sua figlia.
Di Fabrizio (del 02/12/2008 @ 09:41:01, in Europa, visitato 1708 volte)
Da
British_Roma
Un onore raro
Gloria Buckley è la prima donna romanì ad ottenere un
MBE. Un onore raro per una donna che solo impiega il buon senso, riporta
Jake Bowers.
Nella foto Gloria e Trevor Buckley durante la premiazione
Una donna romanì di Norfolk ha ricevuto l'MBE nel quadro dei
festeggiamenti per il compleanno della Regina. In mezzo ai premiati dello show
business e dell'industria, Gloria Buckley è stata scelta per ricevere
l'ordine civile dell'Impero Britannico, grazie al suo lavoro per il
miglioramento delle relazioni comunitarie tra Romanì e gorgia (non-Zingari). E'
la prima donna romanì ad aver mai ricevuto un riconoscimento reale per il suo
lavoro.
Quando è apparsa assieme a suo marito Trevor nella luce del sole d'autunno
del 30 ottobre, ha ammesso di avere ancora una fastidiosa paura. Ha detto:
"Penso ancora che qualche giorno salterà fuori qualcuno a dirmi
-cosa pensi di essere?-" Ma lei è soltanto l'oggetto di elogio e affetto. La sua
conversazione diretta, l'approccio del buon senso, taglia come un bisturi i
surreali dibattiti su dove dovrebbero stare i Rom e i Viaggianti, e le hanno
guadagnato diversi fan nell'Inghilterra dell'est. E così il suo senso
dell'humour.
Le sue battute disarmano la maggior parte della gente. "Abbiamo dibattuto
così a lungo su dove debbano vivere Rom e Viaggianti, che siamo diventati dei
maestri del dibattito!" dice con un sorriso. Così dice che il suo MBE significa
semplicemente "Mars Bar Eater" (Mangiatrice di Barrette Mars).
Nel Cottessey, nel Norfolk del sud, lei e Trevor hanno girato i siti per Rom
e Viaggianti. Quando arrivò, era una "zona di guerra infestata dai ratti". Oggi,
è un modello di una comunità in pace con se stessa ed i suoi vicini. E lo stesso
può dirsi per altri due siti dove è intervenuta...
Articolo completo e commenti (in inglese)
Di Fabrizio (del 02/12/2008 @ 09:43:27, in Europa, visitato 1481 volte)
Segnalazione di Simona Casonato
Il Museo Retico di Coira, in Svizzera (2 h da Milano) con la mostra "Puur
e Kessler" sulle persecuzioni che hanno subito i Rom e i Sinti in Svizzera.
La mostra dura fino al 25 gennaio, è anche in italiano e anche il resto del
museo è molto bello.
SITO
(in italiano)
PS: Simona vorrebbe organizzare un viaggio a Coira assieme a qualcuno che
fosse interessato all'argomento. Nel caso contattatemi a
info@sivola.net
Di Fabrizio (del 03/12/2008 @ 08:52:52, in Italia, visitato 1842 volte)
Ass. Insieme Zajedno
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Di Fabrizio (del 03/12/2008 @ 09:30:28, in Europa, visitato 1885 volte)
Da
Nordic_Roma (nb: tutti i link sono in inglese)
foto European Jewish Congress
The Local
Il Fronte Nazionale Socialista (NSF), uno dei gruppi dominanti dentro il
movimento suprematista bianco in Svezia, si è disperso e poi rilanciato come
partito Folkfronten (Fronte del Popolo).
"Sabato 22 novembre, il Il Fronte Nazionale Socialista (NSF) ha deciso di
trasferirsi in toto nel neonato Fronte del Popolo, perché sentiamo che questo
partito ha la capacità di ricostruire una Svezia per gli Svedesi. Questo
significa anche la fine delle iscrizioni al Fronte Nazionale Socialista," scrive
il gruppo sulla propria pagina web.
Secondo la rivista Expo, il gruppo ha eliminato tutti i riferimenti a Hitler,
ma continua a lottare per una Svezia etnicamente omogenea.
Secondo la piattaforma del partito, gli Svedesi etnici posseggono il diritto
alla nazione perché condividono "lo stesso gene e lo stesso sangue", che
apparterrebbe a chi "per migliaia d'anni ha lavorato la medesima terra".
Scopo del partito quindi, è di "restituire agli Svedesi il loro potere ed i
loro diritti".
Il nuovo partito sarà guidato da due attivisti di lungo corso del NSF: Daniel
Höglund ed Anders Ärleskog.
Il NSF venne fondato nel 1994, ma rimase senza un leader dal 1999, quando
Anders Högström, allora leader del gruppo, sorprese i suoi colleghi ed il paese
annunciando che rinunciava al
nazismo.
L'ala della destra violenta e radicale in Svezia è stata in una condizione di
cambiamento continuo e di lotte intestine tra le fazioni, ognuna sperando di
vincere con i pochi attivisti impegnati, similarmente agli sviluppi che hanno
avuto luogo tra i gruppetti della sinistra.
Secondo la Säpo,
la polizia della sicurezza svedese, la competizione ha obbligato NSF a
rilanciarsi come alternativa parlamentare, lasciando ad altri gruppi a
continuare la lotta per le strade.
Mentre il Folkfronten si definisce un partito, non ha alcun piano di
partecipare al processo democratico, secondo il suo nuovo sito web.
"Il partito non partecipa ai 'dibattiti' della democrazia parlamentare circa
il momentaneo, irrilevante, teorico, spacca-capello, ma lavorerà per gli
interessi a lungo termine dell'etnia svedese" [...]
TT/David Landes (news@thelocal.se)
Di Fabrizio (del 03/12/2008 @ 16:50:58, in Italia, visitato 1973 volte)
Ricevo da Maria Grazia Dicati
Flavio
Lotti: Ma quale impegno per i diritti umani! L’Italia è assente e inadempiente!
Percezione sociopatica
Alla vigilia della Conferenza Stampa che illustrerà le iniziative organizzate in
Italia per il 60° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani,
Flavio Lotti, coordinatore della Tavola della pace, ha rilasciato la seguente
dichiarazione:
“Tra una settimana, il 10 dicembre 2008, il mondo celebrerà il 60° anniversario
della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani: la “Magna Carta” dell’umanità,
il documento che per la prima volta ha riconosciuto i diritti fondamentali di
tutti gli esseri umani.
Ci sarà il mondo, ma non ci sarà l’Italia. O meglio non ci sarà il governo
italiano.
E’ uno scandalo! L’Italia è il solo paese europeo che ha scelto di ignorare
l’appello dell’Onu che il 10 dicembre 2007 aveva inaugurato l’Anno dei Diritti
Umani e invitato tutti gli stati ad un maggiore impegno concreto.
Il fatto è ancora più grave perché l’Italia fa parte del Consiglio Diritti Umani
dell’Onu, l’organismo che più di ogni altro ha la responsabilità di difendere e
promuovere il rispetto dei diritti umani nel mondo. Per questo, l’Italia
dovrebbe essere in prima linea, tra i paesi che più s’impegnano per i diritti
umani.
Non è così. L’Italia è addirittura inadempiente: non ha nemmeno attuato le
raccomandazioni che gli sono state ripetutamente rivolte dall’Onu in materia di
diritti umani. Ma se non facciamo noi quello che ci chiede l’Onu come possiamo
pretendere che lo faccia l’Iran?
L’Italia è, non da ora, carente di una politica organica dei diritti umani.
L’Italia è troppo spesso assente nelle istituzioni dove si lavora tutti i giorni
per far avanzare il rispetto dei diritti umani.
Non c’è l’Italia. O meglio non c’è il governo italiano.
A tenere alta la bandiera dell’Italia ci sono migliaia di cittadini, giovani,
amministratori locali, insegnanti, associazioni ed Enti Locali che scelgono di
dedicare una parte importante del proprio tempo, delle proprie competenze e del
proprio denaro per difendere e promuovere i diritti umani a casa nostra e nel
resto del mondo. Sono loro che hanno raccolto la bandiera dell’Onu e dei diritti
umani e hanno organizzato l’Anno dei diritti umani. Sono loro che mercoledì 10
dicembre daranno vita alla Giornata nazionale d’Azione per i diritti umani.”
(Flavio Lotti)
Mercoledì 3 dicembre 2008
Roma, Hotel Nazionale, Piazza Montecitorio, ore 11.00
CONFERENZA STAMPA
di presentazione della Giornata nazionale d’azione per i diritti umani
e della manifestazione “diamo voce ai diritti umani” in programma il 10 dicembre
2008 davanti alla sede rai di viale Mazzini
Interverranno tra gli altri: Citto Maselli e Ugo Gregoretti, Coord. Emergenza
cultura - Salvatore Nocera, Federazione Italiana Superamento Handicap - Stefano
Busi, Unione degli Studenti - Luca De Zolt portavoce Rete degli studenti medi -
Igiaba Scego, giornalista e scrittrice somala - Kurosh Danesh, Responsabile
Coordinamento Immigrati Cgil - Salvatore Sasso, Dirigente scolastico - Andrea
Olivero, Presidente nazionale delle Acli - Paolo Beni, Presidente nazionale
delle Arci - Gabriella Stramaccioni, Libera - Giuseppe Giulietti, Articolo 21 -
Adriano Poletti, Vicepresidente del Coordinamento Nazionale degli Enti Locali
per la Pace e i Diritti Umani - Flavio Lotti, coordinatore Comitato Nazionale
per il 60° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani
Durante la Conferenza stampa verrà effettuata la prima proiezione del film
“La lunga marcia dei diritti umani”, simpatica cronaca della Marcia
Perugia-Assisi effettuata dai conduttori di Caterpillar Massimo Cirri e Filippo
Solibello
Ufficio Stampa: Tavola della pace - Floriana Lenti 338/4770151
tel. +39 075 5734830 Fax +39 075 5721234
email: stampa@perlapace.it - sito:
www.perlapace.it
Di Fabrizio (del 04/12/2008 @ 09:02:00, in Europa, visitato 1641 volte)
Da Roma_Daily_News
26 novembre 2008
Un innovativo incontro di due giorni a Londra - organizzato da Amnesty International - ha riunito attivisti Rom e dei diritti umani di tutta Europa. L'evento si è svolto lunedì, martedì e mercoledì (di settimana scorsa ndr), allo scopo di creare una nuova, collaborativa strategia per combattere la discriminazione in Europa contro i Rom , uno dei gruppi più marginalizzati del continente.
"Il problema fondamentale posto dagli attivisti Rom è di trovarsi di fronte ad un precipizio - e non c'è eco. Le loro richieste cadono in orecchie sorde," spiega Larry Olomoofe, dell'European Roma Rights Centre di Budapest. "Amnesty International può fornire una piattaforma per queste voci locali, ed amplificarle."
La nuova iniziativa fornirà maggior attenzione al lavoro di Amnesty International sui diritti dei Rom, e la porterà più vicina ai gruppi Rom esistenti.
"Ciò dev'essere inclusivo. Se dobbiamo lavorare con i Rom, dobbiamo coinvolgerli," dice Olomoofe. "Molto spesso, le OnG locali - ed i singoli - vengono abbandonati. Ma è arrivato un punto di svolta. La garanzia di Amnesty International da più credibilità all'argomento."
Olomoofe ritiene che le sezioni locali di Amnesty International possano giocare un ruolo primario nell'affrontare le tematiche rom.
"Alle sezioni locali di AI e ad altre OnG dovrebbe essere data più autonomia, così che possano lavorare più rapidamente. Incontri come questi formeranno buone relazioni di lavoro, così che AI possa fidarsi di noi in futuro."
Valeriu Nicolae, Direttore Esecutivo dell'Organizzazione di Base dei Rom Europei, è cosciente della dimensione di questa operazione.
"Sinora, il lavoro sui diritti umani non ha sortito molti effetti, e la situazione dei Rom non è migliorata. Inoltre non abbiamo abbastanza appoggio dalla società civile. I sindacati non sono interessati, nemmeno i gruppi femminili, neanche le istituzioni egualitarie. Le OnG rom hanno impiegato anni rimanendo più o meno ignorate. Ma questo può cambiare."
Amnesty International giocherà un ruolo chiave nell'esercitare pressione. "Gli attivisti Rom sono facilmente allontanati, ma se c'è Amnesty International i governi iniziano a prestare attenzione. Possono negarlo, ma poi iniziano ad agire, perché si sentono messi in discussione," dice Nicolae.
Nella Repubblica Ceca, Amnesty International sta iniziando a vedere i benefici del lavorare a stretto contatto con le OnG locali.
"Le varie OnG hanno forze differenti. Alcune si focalizzano sul lavoro di base, altre si occupano di questioni legali. La forza di Amnesty International è nel condurre le campagne," spiega Jindra Parizkova, Coordinatrice per l'Educazione ai Diritti Umani della sezione ceca di Amnesty International.
"Il nostro ruolo è di raggiungere il pubblico ed i governi. Possiamo aumentare l'impatto delle OnG locali facendo pressione assieme. E' l'unico modo che può funzionare. Per esempio, abbiamo incontrato il ministero ceco dell'Istruzione e vediamo segni che stanno già cooperando."
Molto del lavoro della coalizione nella Repubblica Ceca si è focalizzato sulla scuola. Spiega Jindra Parizkova: "Vogliamo combinare le tematiche rom con l'educazione ai diritti umani. Abbiamo idee, come la fabbricazione di giochi da tavolo per le scuole, che riguardano tutti i gruppi marginalizzati, non solo i Rom."
Valeriu Nicolae concorda: "Non si tratta solo di diritti etnici. Questi bisogni vanno risolti nel quadro dei diritti umani."
Di Fabrizio (del 04/12/2008 @ 09:19:20, in scuola, visitato 1868 volte)
Da
Roma_Francais
ISERE - Secondo RESF tre studenti espulsi
NOUVELOBS.COM | 02.12.2008 | 11:54 La Rete Istruzione Senza Frontiere (RESF)
denuncia l'espulsione verso la Germania di una famiglia di Rom kosovari. Il
padre, accompagnato dalla polizia, si è recato a cercare i suoi figli a scuola
per un incontro in prefettura, prima che la famiglia fosse rinviata a Lipsia.
Secondo RESF, una famiglia di Rom kosovari residente nell'Isère e
comprendente quattro bambini, di cui tre scolarizzati a Grenoble, è stata
espulsa il 25 novembre. La famiglia, che aveva depositato una domanda d'asilo in
Germania prima di arrivare in Francia a settembre, è stata rinviata a Lipsia.
Lunedì 24 novembre, di pomeriggio, il padre famiglia, accompagnato da due
poliziotti in borghese, è andato a scuola a cercare i suoi tre figli (due alla
materna e uno alla scuola primaria) per recarsi ad un incontro in prefettura.
Per Béatrice Bonacché, membro di RESF 38 (Isère), i poliziotti si sono
fermati davanti al cancello della scuola primaria, ma sono entrati nella scuola
materna.
"Non liberi nei loro movimenti"
In seguito la famiglia è stata trasferita al centro di ritenzione di Lione,
prima di prendere l'indomani l'aereo per la Germania. "E' la prima volta che
succede nel nostro dipartimento", deplora Béatrice Bonacché. "La prefettura
afferma che queste persone sono partite di loro volontà, ma li abbiamo sentiti
per telefono prima della partenza e non erano liberi nei loro movimenti".
D'altra parte, CIMADE (associazione di aiuto ai migranti) non ha potuto
incontrare la famiglia nel centro di ritenzione. "Noi denunciamo con forza la
procedura, che la prefettura giudica normale. I bambini sono stati prelevati
durante l'orario scolastico", spiega Béatrice Bonacché. "La famiglia parla poco
il francese. Non siamo sicuri che abbiano capito cosa stava succedendo",
aggiunge.
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