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Di Fabrizio (del 18/07/2008 @ 09:43:40, in media, visitato 1551 volte)

Ricevo da Union Romani

QUANDO I PRETESI INTELLETTUALI SI CONVERTONO IN AGENTI ATTIVI DELLA REPRESSIONE RAZZISTA

Sappiamo che il nostro lamento odierno susciterà polemica. Sappiamo che altre voci si leveranno per dirci che siamo contro gli intellettuali perché dicono cose che non ci piacciono, inclusi quanti dall'alto della loro pretesa cattedra, spacciando dottrina di gitanità perché grazie ai gitani hanno un nome e grazie alla generosità dell'Amministrazione raccontano ai media per realizzare i loro studi reiterati e tendenziosi, dirà che noi, i gitani, siamo contro la libertà d'espressione o contro il sacro principio della libertà di cattedra. Non si confondano. Non siamo contro la libertà d'espressione - senza cui non è possibile la democrazia - ed al contrario apprezziamo gli intellettuali ed i ricercatori che con vero spirito scientifico e generosità verso la nostra causa dedicano tempi e sforzi, generalmente mal pagati, a lottare contro stereotipi e dicerie che da sempre pesano su di noi.

Detto questo, dobbiamo manifestare la nostra ripulsa più forte all'informazione divulgata dall'Università di Granada, estratta dallo studio realizzato sotto la direzione di un gran gitanologo, autore di infiniti articoli sul popolo gitano, direttore di numerosi studi sulla comunità gitana andalusa, esperto nella conoscenza dei comportamenti sessuali delle donne gitane quando si dispongono a contrarre matrimonio, e persona amata ed ammirata dalle donne dirigenti dell'associazionismo gitano in Andalusia e specialmente a Granada.

Quello che è certo è che i mezzi di comunicazione di tutta la Spagna han fatto da eco al più rilevante di questo studio. Davanti alla vista abbiamo questi titoli:

  • "OTTO DI OGNI DIECI STUDENTI VEDE I GITANI COME LADRI".
  • "I BAMBINI CREDONO CHE I LORO COMPAGNI DI QUESTA ETNIA SIANO VIOLENTI O BUGIARDI".
  • "L'82% DEI BAMBINI CHE CONVIVONO CON I GITANI LI CONSIDERANO LADRI".
  • "L'82,1% DEI BAMBINI TRA GLI 11 E I 14 ANNI CHE CONVIVONO CON LORO IN CLASSE CONSIDERA CHE I GITANI SONO LADRI E MALFATTORI".
  • "I BAMBINI CHE CONVIVONO CON I GITANI LI CONSIDERANO LADRI".
  • IL 65,4 DEI BAMBINI  CHE VIVONO NELLA CITTA' CONSIDERA I GITANI COME MALVAGI"...

A partire da qui che ognuno tragga le sue conclusioni. Come hanno agito male sinora i gitani e le gitane compromessi con la lotta per la difesa degli interessi del nostro popolo! Per qualcuno, un risultato come questo, dopo 30 anni di vita democratica in Spagna, può solo dar credito alle idee di chi dice che "i gitani non hanno rimedio, che siamo asociali e fa bene Berlusconi ad identificare i bambini gitani perché nessuno abbia il minimo dubbio di dove siano i piccoli ladri di oggi e potenziali delinquenti e assassini di domani".

Dov'è, ci chiediamo, il limite - se esiste - nella divulgazione di informazioni simili, pretese scientifiche, avvallate dal nome di una università che ha quasi 500 anni e che gode del prestigio di essere una delle università più importanti d'Europa? Cosa ha guadagnato l'Università di Granada ottenendo che il DIARIO DE LEÓN, per citare uno dei più letti in Andalusia, titoli la propria informazione dicendo che "I BIMBI CHE CONVIVONO CON I GITANI LI CONSIDERANO LADRI"?

Noi, dall'Unión Romaní di Andalusia, abbiamo dati che differiscono radicalmente da quelli offerti in questo studio. Noi, che abbiamo fatto uno studio ad Atarfe, Chauchina, Fuente Vaqueros, Granada, Guadix, Loja e Pinos Puente, diciamo che il rifiuto di cui soffrono i bimbi gitani nella scuola è solo dell'11,36% in questi centri e del 12,30% nel totale dell'Andalusia.

Tutti gli studiosi seri sono d'accordo nell'affermare che "La verità nella scienza non solo non è assoluta, ma non è nemmeno (né può essere) permanente". Però questo non vale, per ciò che si vede, per gli autori dello studio. Occorre seguire mantenendo gli stereotipi, anche quando li si addolcisce dicendo - come no! - che il 20% dei bambini intervistati considerano che i gitani "siano allegri". Anche i nazisti la pensavano così. Una delle prime cose che fece il professor Josef Mengele, medico e assassino che fece esperimenti con i bambini gitani incarcerati nel campo di sterminio di Auschwitz, fu creare un'orchestra gitana. Chiaro, noi gitani siamo tanto allegri...!

Noi, gitani e gitane impegnati a cambiare le relazioni di confronto che durante tanti anni hanno marcato "payos" e gitani, reclamiamo l'imperativo dell'etica anche nel campo della scienza. Sappiamo che "l'etica dello scienziato non è differente dall'etica del politico o del giornalista, non è ne più colpevole ne più innocente di tutti gli altri, - dicono con successo alcuni teorici - perché la sua etica non dipende dalla sua attività professionale ma dalla sua partecipazione alla vita della società come qualsiasi altro essere umano".

Dalla prestigiosa Università di Granada qualcuno ha voluto renderci le cose più difficili. Non sappiamo realmente a favore di quale ideologia o progetto remi. Il governo italiano pagherebbe molto di più un'inchiesta come questa di quanto abbiano potuto fare le autorità accademiche o politiche andaluse.

A noi, gitani e gitane di Andalusia, di Spagna e del mondo solo resta da lamentarci, una volta di più, assieme ad un altro scienziato, questo sì di maggior peso, che mai avrebbe pubblicato i dati di questo studio: E' più difficile disintegrare un atomo che un pregiudizio. (Albert Einstein)

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Di Sucar Drom (del 18/07/2008 @ 10:37:13, in blog, visitato 1340 volte)
Abbiamo bisogno dell'impronta del dialogo
Scrivo con profondo rammarico e con un senso di fastidio. Fastidio che nasce dal mio essere prete, dal mio essere cittadino, ma prima di tutto uomo. Fastidio per la proposta del Ministro Maroni di schedare dei bambini pur nell'intento...

Rom e Sinti, tutti a Roma ...

Ue, l'Italia discrimina i Sinti e i Rom
Il testo della risoluzione votata oggi dal Parlamento europeo sul “censimento dei rom su base etnica in Italia”contiene innanzitutto una “esortazione”alle autorità italiane “ad astenersi dal raccogliere le impronte digi...

Vogliamo dire: non solo i razzisti hanno la testa dura.
Non ho idea se vi siano precedenti al voto con cui oggi il parlamento europeo ha definito la rilevazione delle impronte digitali ai bambini rom «un atto di discriminazione diretta fondata sulla razza e l’origine etnica»...

Maroni è rattristato...
“Sono francamente indignato, rattristato e ferito per la strumentalizzazione fatta da una parte del Parlamento europeo”. Questo il commento del ministro dell'Interno Maroni, in una conferenza stampa alla sed...

Rom e Sinti, un'importante assemblea pubblica
Come da programma si è svolta il 10 luglio 2008 a Roma l'assemblea pubblica della Federazione Rom e Sinti Insieme. Sono intervenuti i delegati di tutte le associazioni aderenti e numerosi altri cittadini, sia Rom e Sinti che attivisti e amici. Sono intervenuti anche rappresentanti Kal...

Timori e sospetti di manovre
Il sospetto di un attacco strumentale è forte. E lo alimenta il modo plateale col quale i socialisti europei hanno chiesto al francese Nicolas Sarkozy, presidente di turno dell’Ue, di premere su Silvio Berlusconi. Ma le accuse di razzismo ar...

Milano, i Sinti italiani ...

Gelmini e Maroni: quando l’orco cerca goffamente di travestirsi da agnello…
Dopo Maroni, ecco accodarsi la Gelmini: «Non voglio più lasciare soli questi bambini che di fatto vivono in uno stato di abbandono. Sono almeno 23.000 i minori rom che ogni giorno mancano all’appello delle maestre. Il 66% dei minori rom non è mai andato in classe. Darò un’istr...

Impronte, ancora come cento anni fa...
Nel 1909 un’apposita conferenza dedicata "al problema zingaro" decide di marchiare a caldo tutti i Rom e i Sinti tedeschi per una più facile identificazione...

Rom e Sinti, Frattini vuole i Dna...
"Serve una banca dati europea con i nomi, con le impronte, con i segni del Dna" dei minori che abitano i campi nomadi, e "se l'Europa non adotta questa soluzione delle impronte e del Dna, che a me sembra l'unica possibile, noi l'adotteremo comunque". Lo afferma il ministro degli Esteri Franco Frattini in una lunga intervista al Messaggero...

Ecco, come e perché rom e sinti prendono parola
«Ci alitano sul collo, i media ci martellano, i politici ci accusano. Non è giusto che per gli errori di uno l’intera comunità debba pagare», spiega un rom ai giornalisti accaldati, assiepati tutti insieme sotto un tendone blu. Ci troviamo al Villaggio globale, a Roma, sono le due del pomeriggio di giovedì 10 luglio e il caldo è asfissiante...

Bossi: “tutti i padani potrebbero far schedare figli”… ma non lo fanno
"Tutti i padani potrebbero far schedare i loro figli. Non sarebbe cosi' drammatico". Lancia la sua ennesima provocazione, il leader della lega e ministro delle riforme Umberto Bossi, intervenuto questa sera alla festa del Carroccio a Treviglio...

Gelmini: gli insegnanti saranno mediatori culturali...
Il ministero dell’Istruzione Mariastella Gelmini ha annunciato che da settembre partirà un piano di scolarizzazione per i rom e ha sottolineato la necessità dei fare i censimenti nei campi nomadi, come passo preliminare alle politiche di integrazione, difendendo le impronte digitali:...

Berlusconi: la "schedatura" è un bene...
Anche Berlusconi si spende a favore della “schedatura” dei Sinti e dei Rom in Italia. Sarebbe a fin di bene. La mette così Silvio Berlusconi la questione delle impronte ai bambini rom: «Vogliamo favorire l'integrazione dei nomadi e prendere le impronte ai bambini ha l'obiettivo...

"Zingari" e stranieri, rifiuti ad personam di un paese incivile
Se fossimo un paese civile, ma non è il caso di formulare ipotesi fantascientifiche, potremmo ragionare su cosa ci stia succedendo e sul perché siamo incapaci di reagire, partendo da tre piccoli fatti che sono più sconvolgenti di tutte le leggi «ad personam» del premier e delle banali pratiche sessuali che allietano la vita, anche parlamentare...

Rom e Sinti, il documento
La mimesi antropologica culturale Le minoranze Rom e Sinte non sono più considerate un soggetto socio culturale, ma l'oggetto-fenomeno, la cavia di laboratorio su cui scatenare la "libido scientifica e politica" per scomporre e ricomporre l'individuo in piccole particelle fisiche. Tutta questa etnologia accanita nei confro...

Meeting Antirazzista 2008, non solo impronte
Non solo impronte. I campi, la casa, l'inserimento dei bambini a scuola, il monitoraggio dei fondi per gli interventi di inserimento. Al meeting antirazzista annuale organizzato dall'Arci a Marina di Cecina, in provincia di Livorno, irromp...

Radames Gabrielli, una nuova strada
Come Sinto di nazionalità italiana, mi sento stanco di parlare e commentare sempre e solo ciò che di negativo accade, riguardo a noi Sinti e Rom. Mi piacerebbe utilizzare il tempo che mi e stato concesso per discutere di ciò che invece n...

Il Ministro Maroni dice bugie al Tg1?
“Non è la questione Rom, ma quella dei campi nomadi. Questa è una differenza fondamentale. Parlare di rom come ha fatto il governo precedente significa fare distinzioni su base etnica. Nei campi nomadi c'è di t...

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Di Fabrizio (del 19/07/2008 @ 00:17:44, in scuola, visitato 1324 volte)
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Di Fabrizio (del 19/07/2008 @ 09:19:42, in Europa, visitato 1740 volte)

Da Romano Them

11 luglio 2008 - In una lettera al Ministro Rumeno degli Affari Esteri, Lazăr Comănescu, ed al Ministro Serbo del Lavoro e delle Politiche Sociali, Rasim Ljajić, Romano Them ha fortemente criticato il programma di trasferire tra i due paesi esperti nel campo della reintegrazione dei Rom rimpatriati a forza.

Romano Them ha ricordato che il diritto a lasciare il proprio paese è incastonata nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani che garantisce anche il principio di uguaglianza di tutti i popoli. Secondo l'organizzazione, il rimpatrio forzato dei Rom ricade nello stesso modello delle politiche di contenimento sviluppate in Europa dalla fine del XV secolo e culminate col genocidio dei Rom sotto il nazismo.

Riferendoci alla conclusione del patto di riammissione tra la Serbia e l'UE che arriva in parallelo con i negoziati sulle facilitazioni del visto per i cittadini Serbi, Romano Them dice di considerare inaccettabile che la Serbia,, che attualmente presiede il Decennio dei Rom, decida di scambiare la libertà di movimento dei cittadini Serbi con il rimpatrio forzato della propria minoranza Rom.

Romano Them afferma anche che la Romania farebbe meglio ad usare i 180.000 € stanziati per il programma di assistenza, per migliorare la situazione della propria popolazione Rom, ricordando che i Rom Rumeni continuano ad andarsene in cerca di un futuro migliore. Ritiene particolarmente vergognoso che la Germania, con il suo passato di colpa, continui ad essere uno dei primi paesi a deportare i Rom.

Romano Them conclude chiedendo di aumentare gli sforzi per migliorare la situazione dei Rom nei paesi dove vivono, così da assicurare che la libertà di movimento diventi una vera scelta e non un vincolo come è stato per secoli.

Romano Them (www.kosovoroma.wordpress.com) è una piattaforma internet indipendente di difesa dei diritti umani dei Rom del Kosovo e contro i rimpatri forzati.

Romano Them

Per ulteriori informazioni contattateci:

e-mail: kosovoroma@gmail.com

Inoltre:

România/Ministerul Afacerilor Externe: România împartaseste expertiza în integrarea etnicilor romi, 03.07.2008

Divers: Romania offers expertise for the integration of the ethnic Roma from Serbia, July 2008

EHO: Violations of rights of Roma returned to Serbia under Readmission agreements, April 2007

Possibly related posts: (automatically generated)
Repatriation Plans: Romano Them calls for the respect of Human Rights
Volunteering « Romano Them

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Di Fabrizio (del 19/07/2008 @ 09:36:44, in scuola, visitato 1534 volte)

Da Roma_ex_Yugoslavia

BELGRADO 16 luglio 2008 - Fonte: Tanjug: Il Consiglio Nazionale dei Rom accoglie con favore la decisione di introdurre il Romanì nelle scuole primarie.

Il Ministero dell'Istruzione ha deciso di rendere possibile lo studio della lingua Rom.

Ibrahim Osmani, presidente del Comitato per l'Istruzione e l'Uso Ufficiale delle Lingue, ha detto che il ministero ha appoggiato il progetto del Consiglio Rom e preso un impegno per assicurare pari opportunità di accesso delle minoranze all'istruzione a tutti i livelli, in linea con la Convenzione Quadro Europea sull'Istruzione.

L'Istruzione dovrebbe fornire pari opportunità a tutti, indipendentemente da religione o etnia, di prendere parte alla vita pubblica ed alle istituzioni, ha detto, notando che "i diritti garantiti a tutti gli esseri umani possono essere esercitati solo se hanno pari accesso all'istruzione".

La Serbia è una comunità multietnica, multiculturale e multireligiosa e l'appoggio alle minoranze dovrebbe costituire il punto di partenza per il progresso democratico e per la stabilità interna ed internazionale, ha detto Osmani.

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Di Fabrizio (del 19/07/2008 @ 09:50:48, in scuola, visitato 1735 volte)

Ricevo da Maria Grazia Dicati

Leggere e scrivere in romanés è arrivato anche in Spagna

L’UNION ROMANÌ ha recensito Il testo "Leggere e scrivere romanés" su NEVIPENS ROMANI giornale quindicinale in difesa dei diritti umani, contro il razzismo e la discriminazione che ha visto la luce per la prima volta nel maggio 1986.

Inoltre il testo è stato illustrato anche sulla rivista trimestrale, a carattere internazionale, I TCHATCHIPEN (LA VERITÀ, ROMANÒ), che offre ai suoi lettori la possibilità di avvicinarsi al popolo zingaro da una prospettiva sociale e culturale.

Attraverso articoli, rapporti di ricerca e fornisce un quadro veritiero della comunità zingara, evitando stereotipi e di affrontare le questioni della diversità ideologica e di rigore scientifico.

I Tchatchipen mostra anche i più significativi sviluppi di pubblicazioni riguardanti la comunità zingara nella sezione di recensioni di libri e riviste, si può prendere il polso ad una cultura gitana che è costantemente in via di sviluppo.

I Tchatchipen è rivelato, in breve, come uno strumento molto efficace per insegnanti, operatori sociali, sociologi, antropologi, linguisti, giornalisti e tutti coloro che vogliono avvicinarsi a una delle più antiche minoranze in Europa.

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Di Fabrizio (del 20/07/2008 @ 08:59:49, in Europa, visitato 1752 volte)

Da Roma_Francais

(belga/7sur7) 15/07/08 - La Romania lancerà una campagna culturale in Italia per migliorare la sua immagine, appannata in seguito delle violenze commesse nella penisola da dei Rumeni, e sulla raccolta delle impronte dei Rom in Italia, ha annunciato martedì il ministro della Cultura.

"Non possiamo restare senza reagire, il mio ruolo è di migliorare i contatti e le percezioni sulla realtà attuale rumena, essendola cultura il migliore strumento", ha dichiarato il ministro Adrian Iorgulescu in una conferenza stampa, citata da Mediafax.

"Andremo in Italia con un programma molto denso di manifestazioni culturali in tutti i settori, e non solamente a Roma ma ugualmente in altre città importanti d'Italia", ha spiegato, precisando che le basi di questo programma saranno stabilite dopo una riunione bilaterale prevista a settembre in Italia. Questa campagna si svolgerà su almeno due anni, in collaborazione col ministero degli Affari esteri, ha annunciato il ministro.

Il ministero degli Affari esteri s'è dichiarato "inquieto", venerdì, per una possibile discriminazione in occasione delle raccolta d'impronte della popolazione rom in Italia, appellandosi a "rispettare i diritti dei Rumeni recensiti".

L'Italia ha cominciato da luglio a schedare gli abitanti dei campi nomadi, rilevando le loro impronte digitali, ma anche la loro etnia e religione, secondo la comunità cattolica Sant Egidio.

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Di Fabrizio (del 20/07/2008 @ 09:24:14, in scuola, visitato 1910 volte)

Da Bulgarian_Roma

Gli esperti dell'Ispettorato Regionale per l'Istruzione hanno discusso sull'integrazione scolastica dei Rom alla luce dei budget scolastici

Il numero degli abbandoni scolastici dei Rom probabilmente crescerà acutamente con l'inizio del prossimo anno scolastico, dato che molti dei genitori che vivono nei villaggi dove le scuole saranno chiuse, non sono pronti a permettere ai loro figli di studiare in un altro posto. Il numero di scuole chiuse è già troppo grande ed il processo di abbandono scolastico da parte di chi le frequentava potrebbe sfuggire dal controllo. Non è un'eccezione che siano state chiuse scuole con un numero relativamente alto di studenti. Nelle scuole dei villaggi che non sono state chiuse il budget copre a fatica gli standard minimi e per questo tutte le classi elettive ed i "doposcuola" saranno cancellati, cosa che renderà il processo educativo significativamente peggiore. D'altra parte, in molte scuole selezionate che integreranno gli studenti Rom delle scuole chiuse, si può osservare una certa paura tra i genitore ed anche tra gli insegnanti.

Questi sono stati indicati come i problemi acuti dell'integrazione dei bambini Rom durante l'incontro di lavoro nazionale "Integrazione scolastica alla luce dei budget scolastici". L'incontro era stato organizzato dal Centro "Amalipe" ed ha avuto luogo dal 6 all'8 luglio a Lyaskovetz. Vi hanno preso parte esperti di 15 Ispettorati Regionali per l'Istruzione (RIE) responsabili per l'integrazione scolastica.

E' stato presentato durante l'incontro il rapporto "Pari Accesso dei Rom all'Istruzione di Qualità" pubblicato da OSI. I partecipanti hanno discusso come applicare le sue raccomandazioni alle condizioni della riforma dell'istruzione del gennaio 2008. Si è anche discusso della fase attuale del programma "Folklore dell'ethnoi - folklore Rom", come pure degli effetti del budget dedicato sull'educazione interculturale. Hanno moderato l'incontro Deyan Kolev, Teodora Krumova (Centro Amalipe) e Boyan Zahariev (OSI – Sofia).

I partecipanti hanno concordato di proporre al Ministro dell'Istruzione ed al Ministro delle Finanze di stabilire il Programma Nazionale per il Supporto all'Educazione Culturale come mezzo per finanziare le classi elettive ed i doposcuola che sono fuori budget. Proporranno anche l'incorporazione di componenti aggiuntivi per le scuole che implementino la Strategia per l'integrazione scolastica (approvata dal Ministero dell'istruzione a giugno 2004) nella formula dei cosiddetti "standard unificati di spese" (ad es. la somma fornita dal Ministro dell'Istruzione e della Scienza per l'istruzione di 1 bambino).

E' stato anche deciso che il Centro "Amalipe" e i RIE organizzino incontri regionali con le scuole chiave nelle sei giornate bulgare. Il primo sarà organizzato il 15 luglio a Shumen. Vi prenderanno parte le principali scuole chiave della regione nord-orientale. Saranno presentate durante l'incontro le pratiche di successo per attrarre, mantenere ed integrare i bambini Rom a scuola (come le classi di folklore Rom), le principali conclusioni del rapporto "Pari Accesso dei Rom all'Istruzione di Qualità" e le opportunità per finanziare le misure per l'integrazione dei Rom nel quadro del budget.

Ulteriori informazioni su http://www.amalipe.com/en/?nav=news&id=76

Center Amalipe - Bulgaria
5000 Veliko Turnovo, p.o.box 113
Tel/fax: 00359 62 600 224;
tel: 00359 888 681 134
e-mail: center_amalipe@yahoo.com
http://amalipe.com

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Di Fabrizio (del 21/07/2008 @ 09:14:03, in casa, visitato 2120 volte)

Da Roma_Daily_News

Today's Zaman - Il sindaco Topbaş dice che il progetto di Sulukule dev'essere rivisto

Il sindaco di İstanbul Kadir Topbaş ha detto che la municipalità reesaminerà il progetto di rinnovamento urbano del quartiere Sulukule alla luce delle raccomandazioni dell'UNESCO.

Il pianificato progetto di rinnovamento urbano rilocherà gli abitanti di Sulukule

Giovedì 10 luglio 2008 - In un recente rapporto l'UNESCO ha puntualizzato che il pianificato progetto di rinnovamento urbano del quartiere Sulukule a Istanbul, abitato primariamente da Rom, consisterà nella demolizione dell'area e la rilocazione dei suoi abitanti. Sulukule è compreso nell'area dei Siti del Patrimoni Mondiali.

Alla conferenza stampa, Topbaş ha detto di avere il rapporto e di essere informato sui fatti."Sono preoccupati sulla cultura del posto e che non vada persa in complessi di grandi appartamenti. Ed anche noi lo sappiamo. Ma puntualizzo il fatto al presidente dell'UNESCO che quando si progetta un posto dove vivano le famiglie, non sarà sufficiente alloggiare tutte le famiglie di Sulukule, a meno che non ci siano costruzioni di appartamenti," ha dichiarato.

Il sindaco ha detto che i residenti di Sulukule vivono in condizioni di tale povertà da gettare l'acqua delle pulizie per le strade, notando che questa è una situazione inaccettabile. Ha puntualizzato che a Sulukule ci sono costruzioni ad un piano abitate da troppe persone. Topbaş ha notato che i funzionari UNESCO non potrebbero offrire altre soluzioni e che concordino con lui quando dice che ci sono due opzioni - preservare le attuali condizioni o costruire appartamenti moderni. "Non vogliamo sradicare qualcosa nella nostra cultura. Non vogliamo neanche trattare ingiustamente la gente... Rivedremo il progetto e troveremo una via di mezzo," ha dichiarato.

La relazione sullo stato di avanzamento dell'UNESCO - recentemente preparata da una delegazione di quattro membri del Centro Patrimoni Mondiali dell'UNESCO, che ha portato ad un'ispezione di cinque giorni a maggio per determinare se la città, Capitale Culturale Europea per il 2010, debba essere consegnata alla lista "in pericolo" dell'organizzazione - è stata resa pubblica settimana scorsa.

Secondo la relazione, Istanbul, attualmente nella Lista dei Patrimoni Culturali, l'anno prossimo è attesa ad onorare il suo impegno nel prendere le misure necessarie per la protezione dei suoi siti storici e sradicare le inadeguatezze determinate dalla delegazione. Altrimenti, sarà messa nella Lista UNESCO dei Patrimoni Mondiali in Pericolo.

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Di Fabrizio (del 21/07/2008 @ 09:45:37, in media, visitato 1356 volte)

Da Czech_Roma

Praga, 11.7.2008, 17:05, (ROMEA/CTK) Il Comitato Ceco di Helsinki (CHV) ha allertato il Segretario di Stato USA Condoleezza Rice dell'esistenza di pagine web ceche di neonazisti, che sono registrate negli Stati Uniti, in una lettera a lei indirizzata questa settimana mentre stava visitando Praga.

Rice e la sua controparte ceca Karel Schwarzenberg hanno firmato martedì a Praga il trattato USA-Repubblica Ceca su una base radar USA sul suolo ceco, nel quadro del piano USA di scudo anti missile.

CHV ha scritto che i neonazisti cechi ed altri gruppi estremisti simili hanno libero accesso ai server Internet negli Stati Uniti indipendentemente dal carattere intollerante ed aggressivo del materiale inviato.

Il comitato dice che questo è dovuto non solo al primo emendamento della Costituzione USA che garantisce libertà di espressione, ma anche alla mancanza di cooperazione effettiva tra le forze di sicurezza USA e degli stati Europei.

"CHV considera di fondamentale importanza che i post intolleranti su Internet o le manifestazioni direttamente neonaziste ed il loro impatto siano di conseguenza e impatto similari alle manifestazioni su Internet che sono proibite negli Stati Uniti, quelli connessi al terrorismo ed alla pedofilia," dice la lettera.

Si dice che Rice dovrebbe porre attenzione a questo tema e provare ad iniziare la cooperazione tra le unità di sicurezza ceche ed USA.

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