Di Fabrizio (del 17/11/2006 @ 09:55:34, in Europa, visitato 1780 volte)
STRASBURGO - L'8 novembre scorso le comunità dell'etnia Rom e dei gruppi
nomadi in Europa hanno chiesto la progettazione di una Carta Europea che
garantisca una migliore protezione contro la discriminazione.
"L'etnia della minoranza Rom è frequentemente vittima di discriminazioni in
molti stati europei, per quanto riguarda l'accesso alla scolarizzazione, ai
servizi medici o ai posti di lavoro," dice Rudko Kawczynski, presidente del
Forum Europeo per l'Etnia Rom e i Gruppi Nomadici, durante un seminario
organizzato dal Consiglio d'Europa. Circa 80 delegati di tutta Europa hanno
illustrato l'aggravarsi della situazione per l'etnia Rom in alcuni paesi
dell'Europa Orientale, come la Slovacchia o la Repubblica Ceca. "Le donne temono
la sterilizzazione forzata, intere famiglie sono soggette a spostamenti
forzati," dice Kawczynski.
La situazione è ancora peggiore nel Kosovo, dove 20.000 Rom sono stati
cacciati "proprio di fronte agli occhi dei membri della Forza di Peacekeeping, o
KFOR," aggiunge Kawczynski.
Circa 14 milioni di Rom vivono nei 46 paesi d'Europa, solo l'1% rappresenta
gruppi nomadici.
Il Forum Europeo per l'Etnia Rom e i Gruppi Nomadici fu fondato nel 1991 e
combatte l'alienazione dell'etnia Rom, richiedendo "un miglior uso dei fondi EU"
rivolti a questa minoranza.
Di Sucar Drom (del 16/11/2006 @ 12:29:23, in blog, visitato 1472 volte)
Slovacchia, inaugurato un centro salesiano per i rom Il 21 ottobre scorso è stato inaugurato e benedetto il Centro Educativo Don Bosco, opera situata nella zona periferica della città di Bardejov (Slovacchia), secondo quanto reso noto dall’Agenzia di Notizie Salesiana (ANS). Nello stesso luogo era già attiva dal 1991 una missione salesiana tra i rom, etnia che conta 1.500 abitanti solo in questa città e 300.000 in tutta la Slovacchia. »
Roma, manifestazione nazionale immigrati Abbiamo ricevuto la seganlazione che il 26 novembre 2006, dalle ore 15.00, da piazza della Repubblica a Roma partirà la manifestazione nazionale immigrati, organizzata dal Comitato Immigrati in Italia, dal titolo: abolizione della Bossi/Fini, senza se e senza ma. Liberta' e diritti per le lavoratrici e lavoratori immigrati L'attuale Governo sta dimostrando con i fatti di non volere u »
Varese, i cani sono nel pollaio e lui spara Non era la prima volta che i due cani delle vicine famiglie sinte facevano un'incursione nel suo pollaio. All'ennesima spedizione per banchettare a base di pollo ruspante, il proprietario del pollaio non ci ha visto più, ha imbracciato il suo fucile da caccia, lo ha caricato a pallettoni e ha fatto fuoco. Un solo colpo per vendicare le sue galline e per mettere la parola fine, una volta per tutte, »
Mantova, presentato il corso di formazione pringiarasmi Questa sera a Mantova, alle ore 17.00, è stato presentato nella Sala Consiliare della Provincia di Mantova il corso di formazione pringiarasmi con l'obiettivo di formare con moduli differenziati tutti i diversi attori sociali presenti nella Provincia di Mantova sulle società e le culture sinte e rom, offrendo strumenti sia di lettura delle diverse realtà sia d’intervento attivo. Il »
Pinerolo (TO), marchiati perchè "zingari" «Non è vero che siamo pericolosi e che non abbiamo voglia di lavorare. È vero che alcuni si lamentano, ma non hanno motivo di avere paura. Molti di noi hanno un lavoro regolare. Gli altri si mantengono con il ferro vecchio». Si difende con energia, la donna, che nel "campo nomadi" di Pinerolo è nata. Anche a nome di quanti rifiutano le generalizzazioni che li vorrebbero tutti al limite d »
Mantova, presentato alla Prefettura il rapporto sulle Minoranze Sinte e Rom Ieri mattina è stato consegnato il Rapporto dell'Istituto di Cultura Sinta sulle Minoranze Nazionali ed Europee Sinte e Rom presenti nella Provincia di Mantova. Il rapporto è stato redatto da Carlo Berini, in collaborazione con Yuri Del Bar e Denis Gabrieli (Associazione Sucar Drom), Davide Gabrieli, Vittoria Dubinina Bevilacqua e Luca Dotti (Ente Morale Opera Nomadi Sezione di Mantova), Barbara N »
Di Fabrizio (del 16/11/2006 @ 10:07:31, in Europa, visitato 1527 volte)
BUCAREST - Circa 200 attivisti hanno marciato per la capitale il 10 novembre,
per protestare contro le discriminazioni di razza, disabilità, genere oppure
orientamento sessuale.
I partecipanti "inclusi supporters dei diritti umani, attivisti per la
libertà di informazione ed anarchici" portavano uno striscione con lo slogan
"Tutti differenti, tutti uguali."
Sono anche state commemorate le vittime della persecuzione nazista, quando i
manifestanti hanno fatto tappa al monumento delle vittime dell'Olocausto. "La
Romania deve assumersi la responsabilità dei crimini commessi 60 anni fa... Non
ce n'è traccia nei libri di storia," dice Razvan Martin, uno degli
organizzatori.
Nel periodo della guerra, il governo filo-nazista del maresciallo Ion
Antonescu fu responsabile della morte di 280.000 - 380.000 Ebrei, ed oltre
11.000 Rom.
Dopo decadi di negazione del ruolo assunto dal paese nell'Olocausto, il
governo ha riconosciuto nel 2004 la responsabilità dei crimini passati.
I dimostranti hanno anche letto un appello richiamante il rispetto delle
minoranze.
Dice Martin "Rimane un'enorme discriminazione e marginalizzazione sui Rom e
gli omosessuali in Romania."
La polizia ha fermato una trentina di persone, apparentemente tifosi di
calcio, che hanno provato a fermare la manifestazione.
Di Fabrizio (del 15/11/2006 @ 10:10:41, in casa, visitato 1733 volte)
2006-11-10 10:40:00 E' in corso un'indagine per esaminare le condizioni dei
cosiddetti "campi Zingari" (cigánytelep) ed una valutazione degli standards
di vita in queste comunità. Secondo Béla Szajkó, rappresentante ungherese del
Comitato per l'Europa Centrale sui Diritti Umani, ci sono circa 600 campi Rom in
Ungheria.
Mentre l'elettricità è disponibile in tutti gli insediamenti, sono in cattive
condizioni le fognature e la fornitura di acqua potabile e sono rare le strade
pavimentate.
Il comitato vorrebbe che i municipi prestassero più attenzione a questi
problemi. Secondo Szajkó, una soluzione sarebbe di coinvolgere gli abitanti
stessi nella manutenzione e sviluppo di questi campi, ovviando così il problema
degli alti tassi di disoccupazione.
Di Fabrizio (del 14/11/2006 @ 10:31:09, in casa, visitato 2270 volte)
Strasburgo, 6 novembre 2006 - Open Society Justice Initiative si è
rivolta alla Corte Europea per i Diritti Umani per ottenere giustizia riguardo
la distruzione violenta ed illegale del villaggio Rom di Dorozhnoe , Kaliningrad
(vedi
precedente ndr.).
Justice Initiative rappresenta 33 persone di fronte alla Corte Europea.
Durante la settimana dal 29 maggio al 2 giugno 2006, forze speciali di polizia
hanno raso al suolo le case del villaggio e dato fuoco alle rovine. Durante lo
sgombero forzato, la polizia ha minacciato le vittime con armi automatiche e
gridato minacce come "Voi Zingari - fuori dalle nostre terre!".
Nella documentazione fornita al tribunale, si mostra come il governo russo ha
infranto numerose regole della Convenzione Europea sui Diritti Umani. Inoltre
sono richiesti indennizzi monetari e non, per le vittime, incluso la
restituzione del diritto di proprietà e delle loro case. I Rom sgomberati, erano
tutti proprietari delle loro case, dove vivevano legalmente da anni.
"Ai Rom di Dorozhnoe sono stati lesi i loro diritti ed espropriati i loro
beni," dice James A. Goldston, direttore esecutivo di Open Society Justice
Initiative. "Le famiglie sono state separate e attualmente, con l'arrivo della
stagione fredda, sono rifugiate in container. Chiediamo che si rimedi a questa
situazione il più presto possibile."
Dorozhnoe fu creata come comunità segregata nel 1956, quando le autorità
sovietiche sedentarizzarono a forza i Rom. A seguito del crollo dell'Unione
Sovietica, le autorità locali inizialmente garantirono ai Rom la proprietà delle
case dove vivevano. Ma nel 2002, interruppero questo processo e iniziarono a
concentrare gli sforzi per allontanare i Rom dalle loro terre.
Una campagna di propaganda governativa li definì criminali e spacciatori. Nel
contempo, i Rom venivano espropriati delle loro case. Tra il 29 maggio e il 2
giugno le autorità di Kaliningrad iniziarono le demolizioni. A giugno 40 case
circa, inclusa l'intera comunità Rom di Dorozhnoe era stata rasa al suolo.
I documenti portati da Justice Initiative accusano le autorità per le
demolizioni delle case, di aver separato le famiglie e forzato le vittime a
trovare ripari di fortuna, violando il diritto alla non-discriminazione, la
protezione contro i trattamenti inumani e violando il diritto di proprietà.
Le organizzazioni dei diritti umani hanno raccolto testimonianze sulla
crescita del fenomeno degli sgomberi forzati, in tutta la Federazione Russa come
in altri paesi del Consiglio d'Europa. "La Corte Europea deve assicurare che gli
stati non discrimino i Rom con gli sgomberi forzati," dice Goldston. "Con questo
caso, non solo speriamo di difendere gli interessi dei Rom russi, ma anche di
inviare un chiaro messaggio agli stati, che non possono sradicare impunemente
queste comunità."
Di Fabrizio (del 13/11/2006 @ 10:12:55, in Europa, visitato 3349 volte)
Bambini a Salcuzza
Salcuzza è la patria di molti Rom musicisti
Il terreno è argilloso e serve alla fabbricazione di mattoni, impastati e messi a seccare. Il processo dura oltre un mese
Casa di Tintareni
il padrone di casa
L'accoglienza dentro la casa
Il soffitto e il lampadario
Strehaia sorge in una zona mineraria, dove ci sono miniere d'oro. I Rom lavoravano nelle miniere e commerciavano l'oro. La privatizzazione delle miniere ha spopolato la regione. Ora si vive delle rimesse dall'estero. Le case dei Rom sono la testimonianza della passata ricchezza. Alcune vedute di Strehaia:
Il Parlamento di Bucarest, dove siamo stati ricevuti da un deputato Rom e abbiamo raccontato la nostra esperienza
Di Fabrizio (del 13/11/2006 @ 10:12:49, in Europa, visitato 1975 volte)
Un viaggio tra le pieghe dell’anima - di Licia Brunello
Un lungo viaggio, quello organizzato dalla Casa della Carità, non solo per i chilometri percorsi e le ore passate sul “Panbus” sapientemente condotto da Don Massimo Mapelli, ma soprattutto per le profonde implicazioni socio-emotive che hanno visto questo gruppo spettatore-protagonista di una realtà dicotomica: la “Romania rumena” poliedrica e spesso contraddittoria, e la terra dei Rom che lì vivono stanzialmente da oltre sette secoli.
Trenta persone tra operatori sociali, educatori, giornalisti, sindacalisti e musicisti della “Original Rom Big Band”, sbatacchiati sulle strade sconnesse della Valacchia, pronti a carpire, conoscere, respirare le mutevoli arie di questi luoghi, per la gran parte fermi nel tempo.
Villaggi di 800 anime costruiti con terra e paglia, in mezzo a campagne abbandonate senza alcuna possibilità di lavoro, ma con una scuola ben attrezzata che accoglie tutti i bambini, Rom e Rumeni, che abitano nei dintorni. Carretti trainati da cavalli, e Porche Cayenna parcheggiati fuori dalle abitazioni stile “Mille e una notte” del villaggio dei Rom Aurari di Strehaia, che ostentano i loro sorrisi d’oro. Sorrisi di bimbi a piedi nudi, che dormono in ricoveri per animali e ti tengono per mano stretti stretti, quasi a voler sancire il possesso di una calda carezza; cumuli di mattoni venduti per pochi bani, unica fonte di sostentamento delle famiglie Rom di Tintareni, decimate dall’emigrazione degli uomini più giovani e forti in cerca di futuro in terra italiana.
Il bus viaggia, attraversa terre e confini; alcune frontiere sono ostili e difficili da attraversare, così come nell’animo dei suoi passeggeri si accavallano e tracimano sensazioni, emozioni, sentimenti, alcuni noti, altri inattesi, altri ancora misteriosi, difficili da riconoscere, da attraversare e far propri.
Scorrono i fiumi ai cui margini sostano cavalli e candidi greggi come scorrono i giorni che si imprimono nella memoria di questi trenta viaggiatoriaffamati di umanità.
Nell’enorme palazzo di Ceausescu sede del Parlamento Rumeno, secondo per grandezza solo alla Casa Bianca e costato la vita a migliaia di rumeni, il partito dei Rom, prima minoranza in Romania, ci riceve per stabilire un primo contatto. Lo stile, le parole, gli abiti, poco hanno a che fare con i Rom che conosco, ma una frase riferita al progetto di accoglienza messo in atto dalla Casa della Carità nell’estate del 2005 per offrire riparo ai Rom sfrattati da Via Caporizzuto, mi fa ricredere: grazie per quello che avete fatto, così ne arriveranno molti, molti di più da voi. La schiettezza, con cui sono state pronunciate queste parole ha fugato ogni mio dubbio sull’appartenenza di questo ministro all’etnia meno diplomatica che ho conosciuto.
A tratti sembra di approdare in porti sicuri; a Bucuresti alcune autorità parlano di un processo di sviluppo che ormai ha risolto la maggior parte dei problemi; l’Europa alle porte sarà garanzia per una “buona omologazione” agli standard occidentali; ma gli occhi vedono realtà ben più complesse ed inique e l’anima si strappa nel bisogno intimo di fare qualcosa.
Lo scopo del viaggio è raggiunto. Ora si tratta di dar seguito al proposito. In questo si evidenzia la differenza tra uomo e Uomo.
“Ciò che conta non è l’enormità del compito da svolgere, ma la grandezza del coraggio”
Matthieu Ricard
Segue il racconto fotografico del viaggio. Da non perdere
La Original Rom Big Ban è disponibile per feste, matrimoni, eventi. E' uscito il loro primo CD. Richiedetelo DA ASCOLTARE: Comincia lento e poi parte, come una toccata e fuga. E' il pezzo con cui aprono i loro concerti
Di Sucar Drom (del 12/11/2006 @ 10:32:49, in blog, visitato 1674 volte)
Exposcuola 2006, premiato Santino Spinelli Siamo felici di annunciarvi che Santino Spinelli è stato insignito del prestigioso Premio Internazionale Exposcuola 2006. La cerimonia si è svolta a Palazzo San’Agostino, sede della Provincia di Salerno, il 7 novembre scorso. Prima del professor Santino Spinelli sono stati insigniti del premio anche Amelia Robinson, grande protagonista della »
Il Ministro dell'Interno e le presenze delle Minoranze Sinte e Rom in Italia In questi giorni il Ministero dell'Interno ha inviato a tutte le Prefetture una richiesta dei dati quantitativi sulle presenze delle Minoranze Nazionali ed Europee Sinte e Rom, sul territorio nazionale. Inoltre, chiede alle Prefetture di acquisire anche i dati sulle problematiche emerse, nonchè sulle soluzioni adottate. Le Prefetture hanno immediatamente girato la richiesta ai Sindaci dei »
Strasburgo, le due settimane del cinema rom Si sta tenendo a Strasburgo, fino al 14 novembre, il festival cinematografico “Le due settimane del cinema rom” per celebrare l’arte, la cultura e il contributo dei rom alla società europea. Il 7 novembre, il celebre regista Tony Gatlif (Gadjo Dilo, Transylvania, Exiles) ha preso parte a un dibattito pubblico sui rom, una minoranza composta da circa 10 milioni di cittadini europei distribu »
Roma, sgomberati da Tor di Quinto arrivano all'ospedale A Roma, da mercoledì 1 novembre e non solo, le minoranze Rom Romene stanno vivendo momenti drammatici con continui sgomberi da una parte all'altra della Capitale. L'ultima comunità sgomberata, in ordine di tempo, è stata quella di via del Baiardo a Tor di Quinto. Da tre giorni è allarme epidemia a Roma Nord. I bambini rom arrivano in ospedale affetti da violenti bronchiti e otiti di origine »
Di Fabrizio (del 11/11/2006 @ 10:28:18, in conflitti, visitato 2469 volte)
Ljubljana, Budapest, 6 Novembre 2006. European Roma Rights Centre (ERRC) e la sezione slovena di Amnesty International hanno spedito una lettera al Primo Ministro sloveno Janez Jansa, per esprimere seria preoccupazione verso le autorità accusate di aver facilitato lo sgombero forzato dell'insediamento Rom nel villaggio di Ambrus, dopo i disordini scatenati da persone non-Rom. La polizia è dovuta intervenire a protezione dei residenti dell'insediamento [...] ma è intervenuta in ritardo e le autorità non hanno presa una seria posizione sull'accaduto.
Il 29 ottobre un gruppo di circa 30 Rom e parecchi bambini di Decja vas, vicino al villaggio di Ambrus nel comune di Ivancna Gorica, sono stati evacuati nel centro di rifugio di Postojna/Postumia, un'ex caserma, perché fossero protetti dai non-Rom.
L'azione è stata presa apparentemente come risultato di un conflitto sorto da un incidente accaduto la settimana precedente, quando un non-Rom era stato assalito dagli abitanti dell'insediamento (la versione originaria era differente ndr.). Era stato poi ricoverato d'urgenza. A seguito di quei fatti, il 23 ottobre, gli abitanti non-Rom del villaggio avevano risposto violentemente contro i Rom. La polizia è stata presente durante queste azioni, come testimoniato anche dalla televisione, ma senza intervenire.
L'intera comunità Rom aveva cercato riparo nella foresta, da dove i non-Rom impedivano loro di tornare alle proprie case, minacciandoli di morte.
Il 28 ottobre, i Rom hanno tentato di fare ritorno, sotto la protezione della polizia. Ma i non-Rom l'hanno impedito, minacciando nuove violenze, e chiedendo alle autorità di rilocare i Rom "per ragioni di sicurezza ed ecologiche"; chiedendo che "i Rom non facessero più ritorno all'area". A seguito delle minacce, la polizia ha ritenuto di bloccare i Rom dal loro ritorno.
La sera stessa, si è arrivato ad un accordo informale per cui i Rom sono stati accolti nell'ex caserma di Postojna/Postumia, che dispone di acqua potabile ma non di riscaldamento e di acqua calda. Come risultato, Jurij Zaletel, capo del Settore per l'Integrazione dei Rifugiati e Stranieri del Ministero degli Interni, ha proposto che i Rom possano utilizzare le docce del centro detentivo "Veliki Otok", 2/3 volte la settimana.
Matjaz Hanzek, Ombudsman per i Diritti Umani, ha stigmatizzato il ruolo delle autorità in questo caso dove "minacce e violenze possono decidere dove si può vivere". Ha anche ammonito che questi atteggiamenti potrebbero servire da segnale per altri casi, che potrebbero ripetersi in futuro.
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