BUCAREST - Circa 200 attivisti hanno marciato per la capitale il 10 novembre,
per protestare contro le discriminazioni di razza, disabilità, genere oppure
orientamento sessuale.
I partecipanti "inclusi supporters dei diritti umani, attivisti per la
libertà di informazione ed anarchici" portavano uno striscione con lo slogan
"Tutti differenti, tutti uguali."
Sono anche state commemorate le vittime della persecuzione nazista, quando i
manifestanti hanno fatto tappa al monumento delle vittime dell'Olocausto. "La
Romania deve assumersi la responsabilità dei crimini commessi 60 anni fa... Non
ce n'è traccia nei libri di storia," dice Razvan Martin, uno degli
organizzatori.
Nel periodo della guerra, il governo filo-nazista del maresciallo Ion
Antonescu fu responsabile della morte di 280.000 - 380.000 Ebrei, ed oltre
11.000 Rom.
Dopo decadi di negazione del ruolo assunto dal paese nell'Olocausto, il
governo ha riconosciuto nel 2004 la responsabilità dei crimini passati.
I dimostranti hanno anche letto un appello richiamante il rispetto delle
minoranze.
Dice Martin "Rimane un'enorme discriminazione e marginalizzazione sui Rom e
gli omosessuali in Romania."
La polizia ha fermato una trentina di persone, apparentemente tifosi di
calcio, che hanno provato a fermare la manifestazione.
Fonte:
Romanian_Roma