Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
L'esplosione in una casa abitata da Rom è stata dolosa
Ieri mattina [5 ottobre ndr.] l'esplosione ha danneggiato una casa
comprata e restaurata da una famiglia Romdi Krežmarok, nel comune di Křížová
Ves. Una famiglia di sette membri stava per entrare nella casa quando è esplosa.
E' il secondo caso nell'arco di pochi mesi. L'esplosione è avvenuta nella
cantina della casa quando era ancora disabitata. Ignoti hanno sparso
combustibile a cui poi è stato dato fuoco; da qui l'esplosione. I danni
ammontano ad almeno 160.000 corone. La polizia sta indagando: "La coesistenza
tra Rom e non-Rom è tesa, perché la maggior parte dei Rom che vive qui non è in
grado di badare a se stessa. Queste azioni non contribuiscono a rasserenare
l'ambiente, aumentano la tensione e la coesistenza diventa ancora più
complicata."
Nel villaggio vivono 1755 persone, tra cui 1242 sono di origine Rom.
Fonte: www.rpa.sk
Di Fabrizio (del 07/10/2006 @ 10:28:40, in Europa, visitato 2618 volte)
In occasione dell'Incontro dell'Organizzazione per la Sicurezza e la
Cooperazione in Europa - Human Dimension Implementation (riassunto -
articolo originale:
Roma_Rights)
Varsavia, 3 ottobre 2006 - Contatti: Ostalinda Maya Ovalle: + 36 70 602 58 31
Negli anni recenti, l'attenzione di attivisti di strada, gruppi della
società civile, governi e organizzazioni internazionali, è cresciuta
l'attenzione alla violazione dei diritti fondamentali delle donne romani. Ci
sono anche sviluppi positivi. Per esempio, il Parlamento Europeo ha adottato
recentemente il rapporto sulle situazione femminile rom nel continente.
Nonostante alcuni passi positivi, rimangono preoccupazioni: le Romni
affrontano la pressione nelle famiglie e nella comunità, spinte ad aderire
ad abitudini e tradizioni degradanti. Nel contempo, soffrono di aperta
discriminazione nel campo dei diritti umani fondamentali da parte delle
autorità, come nel caso delle sterilizzazioni forzate. Nonostante le
pressioni, le donne hanno iniziato ad alzare la voce e denunciare gli abusi.
[...]
Sterilizzazione forzata
La pratica è [stata] comune a diverse paesi europei. Alcuni (la Svezia, per
esempio) hanno stabilito un meccanismo di compensazione per le vittime, ma
ancora non riconoscono l'aspetto razzista di queste pratica. In alcuni paesi
dell'Europa Centrale e Orientale, la pratica è continuata sino ad oggi.
La situazione della Repubblica Ceca e della Slovacchia è invece di una
pratica sistematica e tuttora centinaia di donne non hanno ottenuto
risarcimento. Diversi i motivi, tra cui:
- l'eugenetica che continua ad influenzare le politiche mediche in
quei paesi;
- una generica mancanza di rispetto della volontà delle pazienti;
- "preoccupazione" per l'alto livello delle nascite tra i Rom.
[...] Questa pratica è continua dalla fine degli anni '70. Sinora,
nessuna azione da parte di quei governi è stata sufficiente per un adeguato
indennizzo alle vittime, o anche per assicurare la fine definitiva di questa
pratica.
Nella Repubblica Ceca, Slovacchia e Ungheria alcune donne vittime di
sterilizzazione forzata, con risultati limitati. [...]
Violenza domestica
In una recente ricerca condotta su 237 donne romani, oltre il 70% delle
intervistate afferma essere stata vittima di violenze da parte del
partner o di altri membri della famiglia. La media nazionale è del 23%. La
gran parte di questi incidenti non viene denunciata per un diversi motivi:
- La violenza contro le donne è accettata in alcune famiglie romani.
- La paura di essere isolate e svergognate dalla famiglia e dalla
comunità.
- Gli autori di questi atti di violenza raramente sono giudicati
responsabili di ciò, e questo scoraggia le donne nel cercare aiuto
legale.
- Le donne temono un'ulteriore vittimizzazione se si rivolgono alla
polizia o all'esterno [della comunità].
Si aggiunga che esiste un numero di difficoltà pratiche che rendono
impossibile alla donna di fuggire da questa situazione; incluso la mancanza
di sistemazioni alternative, l'incapacità economica di badare a se stesse
e/o la mancanza di opportunità d'impiego.
Nonostante queste barriere, alcune romnià, spesso in situazione
disperata, hanno iniziato a sfidare la violenza domestica. Occorre
aggiungere che i loro sforzi non hanno sinora ottenuto grande successo. Da
parte della legge le reazioni sono state tiepide, a volte rinunciando ad
accogliere le denunce o addirittura minacciando o insultando le donne. Delle
237 intervistate, 34 hanno triportato le violenze subite alla polizia; 20
(il 59% di queste) hanno subito lì trattamenti razzisti o degradanti. Solo
in 5 casi (15%) la polizia è intervenuta. Una donna ha raccontato che quando
D.D., 43 anni, ha chiesto aiuto alla polizia dopo essere stata picchiata da
un membro della famiglia, le è stato risposto: "Voi zingari vi picchiate tra
voi tutto il tempo. Dovete risolvere la questione tra di voi"
Matrimoni tra bambini
Questi matrimoni continuano impunemente in diversi paesi europei, [...] con
tutta la serie di abusi dei diritti umani a cui sono associati.
In un caso recente, portato all'attenzione da ERRC, nelle regione di
Caras Severin in Romania, M.S., bambina rom di 10 anni, è stata venduta ai
genitori di D.M., ragazzo di 17 anni. [...] Le autorità rumene indagando sul
caso, hanno acconsentito a ritenerlo un caso di adozione da parte dei
genitori di D.M.. Apparentemente, le autorità non hanno indagato oltre. A 12
anni, M.S. ha dato la luce ad un bambino con parto cesareo, e il dottore le
disse che non avrebbe più potuto avere altri figli. A questo punto i
genitori di D.M. si sono rivolti a quelli di M.S., per inadempienza del
contratto stipulato. Il conflitto è degenerato in violenza tra le due
famiglie e le autorità rumene sono state allertate per la seconda volta. A
questo punto la polizia ha accusato D.M., che nel frattempo aveva compiuto
19 anni, del crimine di traffico di persona e rapporti sessuali con una
minorenne. D.M. ha ora di fronte un lungo periodo di prigione. Nessun
provvedimento è stato adottato per le violenze susseguitesi tra le due
famiglie.
Il caso è un esempio estremo di eventi che riguardano migliaia di giovani
e bambini ogni anno. Come in questo caso, quasi senza eccezione le vittime
sono abbandonate a se stesse e/o si tralascia di proseguire gli indiziati.
Mentre mancano sforzi da parte delle autorità locali o internazionali e
anche i gruppi della società civile non si esprimono o scoraggiano la
discussione su questi temi.
I matrimoni combinati tra minori espongono le ragazze ad
abusi sessuali e sfruttamento, precludono il percorso scolastico,
vanificando il diritto all'educazione e diminuiscono le possibilità
d'impiego. Inoltre ha un significativo impatto sulla situazione sanitaria
delle bambini e dei figli che possono mettere al mondo. Crescono difatti il
tasso di mortalità per parto e i rischi di complicazioni durante la
gravidanza [...] Le vittime di matrimoni infantili sono estremamente
dipendenti dal marito e dalla sua famiglia e perciò ad alto rischio di
povertà e/o ulteriore sfruttamento in caso di qualsiasi rottura successiva
alla famiglia. Sono inoltre più vulnerabili alla violenza domestica [...]
Traffico di persone Povertà, discriminazione e
marginalizzazione sono quei fattori che rendono le donne Rom e i loro
bambini particolarmente vulnerabili al traffico di persone. Molti Rom
affrontano una lotta continua per le loro esigenze di base, come il cibo e
la casa e hanno difficoltà ad ottenere i documenti personali (ad esempio il
certificato di nascita) necessari per accedere ai servizi essenziali.
Inoltre, la tradizione patriarcale pone le donne in un ruolo subordinato
agli uomini e in queste comunità le donne sono particolarmente a rischio di
traffico di persone. Particolare attenzione va fornita nel combattere il
traffico di ragazze, indirizzate alla mendicità e a volte allo sfruttamento
sessuale. In alcuni casi questi traffici nascondono mancanza di conoscenza e
disinformazione da parte delle famiglie. Gli stati dovrebbero operare per
eliminare tutti i fattori (interni ed esterni) che rendono i Rom
particolarmente vulnerabili a questi commerci, incluso la lotta alla
corruzione e l'identificazione delle vittime. Dovrebbe essere depenalizzata
la situazione delle vittime nel caso di ingresso illegale e sviluppati
programmi specifici per il loro rientro nei paesi di origine nel massimo
rispetto della dignità e della sicurezza delle vittime.
Ineguaglianza Le Romnià affrontano una
discriminazione in base alla razza e al sesso. In diversi paesi d'Europa si
riportano discriminazione come segregazione scolastica e nel lavoro. [...]
Un recente studio condotto da Open Society Institute, prova che il 54% delle
romnià in Romania sono impiegate nell'economia informale senza accesso ai
servizi sociali e ad altre forme di protezione. Un rapporto pan-europeo del
4 ottobre di ERRC mostra le discriminazioni patite nel campo della sanità.
Gli sviluppi nel campo delle leggi anti-discriminazione in Europa negli anni
recenti, non hanno ottenuto risultati accettabili dalle romnià.
Le politiche rivolte all'ineguaglianza tra uomini e donne
difficilmente si occupano di questo aspetto. Ciò può dipendere dalla scarsa
rappresentazione politica delle donne rom. In Ungheria due di loro sono
state elette al Parlamento Europeo e danno una voce importante alle romnià.
La disattenzione europea ricalca quella degli stati nazionali, dove nessuna
di loro è eletta al Parlamento nazionale e anche a livello locale la loro
voce è assente.
Conclusioni Il progresso nel campo dei diritti
umani per i Rom è impossibile senza significativi avanzamenti nel campo dei
diritti delle donne. Gli abusi sistematici portati nel nome dei "valori
tradizionali" devono terminare. [...] Il coraggio delle romnià nello sfidare
la violenza e le violazioni dei diritti umani è ad oggi appoggiata solo da
poche OnG, di fronte al silenzio dei governi, delle stesse famiglie e della
comunità. [...]
Di Fabrizio (del 07/10/2006 @ 10:22:08, in Italia, visitato 2384 volte)
Ricevo da:
Opera Nomadi
Ente Morale (D. P. R. 26/03/70 n. 347)
Sezione del Lazio
operanomadilazio@supereva.it
http://operanomadilazio.supereva.it
Via di Porta Labicana, 59 -00185 Roma
tel. 06/44700166 - 44701860 fax 06/44701859
codice fiscale 97042500583
p. IVA 07088291005
COMUNICATO STAMPA
Siamo indignati per l'espulsione di massa di centinaia di Rom
Rumeni da Roma in Romania: perchè il Governo di centrosinistra ha effettuato un'operazione mai compiuta a Roma nemmeno da Pisanu e dal suo governo non certo
famoso per l'accoglienza dei migranti (vedi Lega)?
A cosa è servita la visita del Ministro Amato ai Rom "jugoslavi" a Ferragosto ?
E l'indignazione diventa irrefrenabile se si pensa che già tali
pratiche (le espulsioni collettive) sono state condannate (come riportiamo in
allegato) e che gli espulsi facevano parte della Comunità Rom che ha visto il
19
marzo di un anno fa morire per annegamento una loro figlia di 18 mesi,
Odisea Gramescu, proprio sotto Ponte Marconi.
Solo le espulsioni o gli sgomberi sono la risposta di una città
come
Roma di fronte all'emergenza freddo e le favelas formatisi lungo i suoi
fiumi a causa della dispersione periodica dei migranti dagli insediamenti
spontanei?
Crediamo che altre possano essere le strade da percorrere anche
perchè l'industria Italiana, come accertato formalmente dalla CGIL,
sfrutta selvaggiamente il mercato della manodopera in Romania (salari medi
di
100 euro mensili!) causando questa inarrestabile ondata migratoria
anche del popolo Rom che in Romania, prima della caduta del cosiddetto muro,
era inserito in tutta l'attività produttiva del Paese e disponeva di
pur minimi ammortizzatori sociali, come ancora oggi accade in Ungheria, Paese
dove
i Rom sono il 6% della popolazione complessiva e che non emigrano
però
verso Occidente.
Pertanto chiediamo che associazioni, partiti, istituzioni, sinceri democratici e cittadini intervengano subito presso il Ministro
Ferrero perchè non venga offesa l'immagine della Roma progressista ed interculturale e perchè la situazione rimbalzerà, come giusto, a livello
internazionale (Martedì - tra l'altro - alle ore 8.30 l'Opera Nomadi - con un'ampia delegazione di Rom/Sinti - incontrerà il Commissario ONU per i
DIRITTI UMANI) dove già l'Italia ha subito pesanti censure per la sua
politica
nei confronti dei Rom/Sinti.
E' doveroso che l'Amministrazione Comunale di Roma ponga riparo a
questo atto di pura xenofobia su un gruppo che ha visto subire
addirittura, nei mesi scorsi, l'annegamento di una loro bambina nell'adiacente Fiume Tevere.
Roma 6 ottobre 2006 - dr Massimo Converso - Presidente Opera Nomadi Lazio
Allegato
La pratica delle espulsioni cd. collettive è da ritenersi
illegittima secondo l'art.4 del Protocollo 4 allegato alla Convenzione Europea
dei Diritti dell'uomo.
Il Giudice, sciogliendo la riserva
OSSERVA
L'art.4 del Protocollo 4 allegato alla Convenzione Europea dei Diritti dell'uomo, applicabili in Italia ad integrazione della normativa vigente interna, recita, in modo laconico ma perciò anche estremamente chiaro ed insuscettibile di interpretazioni, che "le espulsioni collettive di stranieri sono vietate".
Con ciò, al fine di non suscitare allarme sociale e non consentire operazioni di polizia allo scopo di espellere interi gruppi etnici, si è voluto sottolineare il principio che un provvedimento di espulsione deve essere adottato sempre individualmente e prendendo
in considerazione, in modo reale e non fittizio e di mera forma, le singole e differenziate situazione di ogni individuo, vietando
qualunque situazione di rastrellamento collettivo di appartenenti a determinate nazionalità, per non trasformare l'applicazione di una legge, quale quella che disciplina l'ingresso e la permanenza in
uno stato degli stranieri, in una forma inaccettabile e distorta di rigetto di una pluralità di soggetti colpiti principalmente per essersi radunati in forza della loro comune provenienza cultura o religione, che verrebbe a legittimare operazioni di pulizia etnica.
Nel caso in specie i ricorrenti sono stati tutti colti nella
medesima operazione di sgombero di una unica area e trattasi tutti di cittadini rumeni appartenenti al popolo Rom e tutti sono stati poi destinatari di un provvedimento di espulsione uguale nella sua formulazione per tutti.
Pertanto non può dubitarsi che, stante l'unicità di luogo, tempo e
di motivazione dei decreti impugnati, si verte in una ipotesi di espulsione collettiva, come tale vietata,che resta tale nella sostanza anche se i provvedimenti di espulsione sono stati stilati
in numero pari ad ogni soggetto e intestati singolarmente ad ognuno, essendo ovvio che il divieto di cui al Protocollo allegato alla Convenzione Europea sui Diritti dell'Uomo non potesse fare riferimento ad espulsioni disposte con un unico atto per più soggetti, che sarebbe comunque illecito, ma proprio ha voluto
sancire l'illiceità di azioni che colpiscano in contemporanea un gruppo di stranieri.
Pertanto, attesa la natura di provvedimento collettivo che
integrano i singoli decreti, questi devono essere dichiarati nulli perché contrari alla legge.
P.Q.M.
dichiara la nullità e pertanto la revoca dei decreti di espulsione emessi in data 17/5/04 dal Prefetto della Provincia di Milano avverso: seguono i nomi dei destinatari dei decreti di espulsione.
Milano 2 agosto 2004
I1 Giudice ***
DEPOSITATO IN CANCELLERIA
OGGI 3 agosto 2004 - n. 2992 cron
La ''nostra gente'' di Kosovo e Albania
03.10.2006 Da Kosovo, scrive Tanya Mangalakova
Domenica scorsa un'esplosione ha danneggiato la casa di un membro della comunità Gorana, nel sud del Kosovo. "Un atto criminale per destabilizzare il Kosovo", ha commentato il governo. Ma chi sono i Gorani? Un reportage di Tanya Mangalakova
Ricevo da
Tommaso Vitale
un flop preannunciato?
Degli Zingari, non gliene frega niente a nessuno. La realtà dei lager è da tempo
messa in discussione. Dello sterminio nazista degli Zingari, poi, si sa assai
poco: solo negli anni ’60 sono iniziate le prime ricerche storiche.
Probabilmente solo a quei matti degli anarchici poteva venire in mente di
mettersi a produrre una cosa seria e costosa sugli Zingari. Sfigati che si
occupano di sfigati.
Eppure la scommessa è quella di fare breccia nel muro di gomma
dell’indifferenza, dell’abitudine quotidiana a tragedie e massacri, del
pregiudizio verso un popolo “brutto, sporco e cattivo”. La scommessa è quella di
aprire il cuore, il cervello e il portafogli di un tot di persone disposte
ancora a emozionarsi, a cercare di capire, ad ascoltare le voci e le canzoni, le
testimonianze drammatiche e la gioia di vivere di gente diversa da noi, molto
diversa. Gente dignitosa.
che cos’è
Si tratta di un cofanetto cartonato, a 4 ante, contenente 2 Dvd e un
libretto allegato. I due Dvd comprendono documentari, interviste, spettacoli
musicali per un totale di oltre 2 ore e mezza di visione. Il libretto di 72
pagine contiene articoli e immagini relative agli Zingari, allo sterminio di cui
furono vittime durante la Seconda Guerra Mondiale, alla loro realtà attuale.
l’argomento
Quanti, non si saprà mai. Diciamo cinquecentomila. Tanti furono, più o meno,
i Rom e i Sinti, gli Zingari, o meglio gli Zigeuner – usando il termine
spregiativo tedesco – che furono sterminati dai nazisti. Oltre ventimila
passarono per il camino del campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau,
all’interno del quale tra il febbraio 1943 e l’agosto 1944 funzionò lo
Zigeunerlager, un “campo nel campo” riservato appunto a loro.
chi lo produce
Questo 2Dvd è il n. 05 del catalogo dell’etichetta EDA, acronimo di Editrice A,
la cooperativa editoriale anarchica che pubblica da 35 anni la rivista anarchica
“A” e che negli ultimi anni ha prodotto alcuni Cd e Dvd legati a Fabrizio De
André. Il cantautore genovese ha avuto un rapporto molto stretto con il gruppo
editoriale della rivista “A”, sostenendola sia economicamente sia tramite
concerti di sottoscrizione. Questo 2Dvd è dedicato a De André, che ai Rom dedicò
una canzone (Khorakhané), scritta con Ivano Fossati, compresa nel suo ultimo Cd
Anime salve (1996).
che cosa contiene
Nel primo Dvd (nero), dopo una breve introduzione di Moni Ovadia (Hai mai avuto
un amico zingaro? – 19”), c’è un’intervista con Marcello Pezzetti, del Centro di
Documentazione Ebraica Contemporanea, che ricostruisce la storia dello
Zigeunerlager (19’57”), che era il settore del campo di sterminio di
Auschwitz-Birkenau dedicato agli Zingari, in funzione dal febbraio 1943
all’agosto 1944. C’è poi il documentario Porrajmos (29’ 34”) realizzato per
l’Opera Nomadi dai registi Paolo Poce e Francesco Scarpelli. La parola che dà il
titolo significa, in romanes (la lingua zingara, derivata dal sanscrito),
“distruzione” ed è analoga all’ebraica Shoà. Chiude il primo Dvd l’intervista (Hugo,
19’25”) al sinto tedesco Hugo Hoellenreimer, internato nello Zigeunerlager e
torturato da Josef Mengele: intervista realizzata dalla regista Giovanna
Boursier ad Auschwitz nell’agosto 2004.
Il secondo Dvd (rosso) si apre con la videoregistrazione (Senza confini, senza
barriere – 28’32”) di una serata tenutasi alla Camera del Lavoro di Milano
nell’ottobre 2005, protagonisti Moni Ovadia e i Taraf da Metropulitana, un
gruppo musicale rom rumeno: insieme eseguono canti tradizionali gitani e
yiddish. Segue l’intervista (Un Rom italiano ad Auschwitz – 18’23”) a Mirko
Levak, registi Francesco Scarpelli ed Erika Rossi. Con forte inflessione
dialettale veneta, racconta la sua parabola dall’arresto in Friuli,
l’internamento nel lager, l’orrore della vita quotidiana, alla liberazione e il
ritorno al paesino d’origine. Chiude il Dvd Porrajmos. Lettura e spettacolo
(38’27”), videoregistrazione di un’altra serata alla Camera del Lavoro di
Milano, nel gennaio 2006. Alla lettura di brani storici si alternano proiezioni
di immagini, canti, danze, con la partecipazione di Rom e Sinti, compresa
Daniela una bambina emozionante.
Nel libretto, dopo il testo di un inno zingaro e la presentazione editoriale,
Gloria Arbib si sofferma sull’irriducibilità di Ebrei e Rom all’assimilazione.
Giovanna Boursier traccia un quadro sintetico della persecuzione nazista dei Rom
e dei Sinti, facendo luce anche sulle (generalmente sottaciute) complicità non
solo morali del regime fascista. Un parallelo tra la Shoà e il Porrajmos è
tracciato da Paolo Finzi. La situazione degli Zingari nell’Europa odierna è
esaminata da Maurizio Pagani e dal rom Giorgio Bezzecchi, dell’Opera Nomadi.
L’obiettivo del fotografo Paolo Poce fissa le immagini dello sgombero di una
casa occupata da Rom rumeni a Milano nel 2004: della serie, per gli zingari la
vita non è mai facile. Il testo della canzone dedicata agli zingari da Fabrizio
De André e Ivano Fossati, corredato da documenti originali concessici da Dori
Ghezzi, sigilla il libretto.
quando esce
L’uscita è prevista per fine settembre 2006.
dove lo si trova
Al momento non sappiamo in quali librerie, negozi, ecc. sarà reperibile.
L’elenco sarà disponibile sul nostro sito.
Noi puntiamo (come sempre) principalmente sulla vendita diretta: voi pagate, noi
spediamo (tutte le spese postali sono a nostro carico), voi ricevete, noi
diventiamo ricchi.
quanto costa
Il 2Dvd costa 30,00 euro.
Sono previsti i seguenti sconti di scala:
27,00 euro l’uno per chi ne acquista almeno 3 copie,
24,00 euro per chi ne acquista almeno 5 copie,
20,00 euro per chi ne acquista da 10 copie in su.
Le spese di spedizione sono sempre comprese nel prezzo.
Per gli invii in contrassegno aggiungere 4,00 euro qualunque sia il numero delle
copie richieste e l’importo da pagare. Non si effettua il conto/deposito: le
copie vanno sempre pagate anticipatamente e non si accettano rese.
come si paga
I pagamenti possono essere effettuati effettuati con versamenti o bonifici
su uno dei nostri due conti correnti (bancario e postale), con vaglia postale,
con invio di assegno bancario o postale non/trasferibile. In ogni caso intestare
esclusivamente a: Editrice A, cas. post. 17120, 20170 Milano.
Si può anche utilizzare il modulo d’ordine presente nel nostro sito.
Si possono ordinare, insieme con questo 2Dvd, anche tutti gli altri nostri
prodotti (compreso l’abbonamento alla rivista “A”) presenti nel modulo d’ordine.
presentazioni
Chi (biblioteche, centri sociali, comuni, associazioni culturali, ecc.)
intenda organizzare una conferenza o altra iniziativa pubblica sulle
persecuzioni contro i Rom e i Sinti, con (o senza) la presenza di “esperti” e la
proiezione di spezzoni dei filmati compresi nel 2Dvd, contatti direttamente
Paolo Finzi presso l’Editrice A o al suo cellulare 335 61 95 167.
chi si occupa dell’ufficio stampa
A darci una mano per i contatti con il mondo dei media sono le nostre amiche
Lorena Borghi e Patrizia Waechter dello Studio Sottocorno, via Nino Bixio 38,
20129 Milano, telefono 02 20 40 21 42, cellulare Lorena 348 58 34 403.
tanti grazie
Ci piace segnalare che nei due anni e mezzo di gestazione di questo 2Dvd in
tanti ci hanno dato una mano, regalandoci un po’ del loro tempo, impegno,
passione. Hanno creduto in questo nostro progetto, che ora diventa realtà.
Vuoi vedere che il preannunciato flop non sarà un flop?
Di Fabrizio (del 05/10/2006 @ 10:45:07, in Italia, visitato 1804 volte)
Con la campagna di disinformazione e diffamazione sugli immigrati
In occasione della giornata europea per i diritti dei cittadini immigrati
Presidio a Milano
sabato 7 ottobre
Ore 15 Piazza Cavour
Di fronte al palazzo dell’informazione
Promuovono: Ass. Al Qafila, Ass. Cultural de Chile, Ass.
Insieme per la Pace, Ass. Studio 3R, Ass. Todo Cambia, Comitè ecuatoriano Simon
Bolívar, Revista El Carrete, Revista Panorama Latino
Chiediamo a tutte le associazioni e comunità di immigrati di promuovere insieme
questa iniziativa
Chiediamo a tutte le realtà antirazziste italiane di aderire a questa iniziativa
Info:
comitatoimmigrati.mi@libero.it
Di Fabrizio (del 04/10/2006 @ 10:45:07, in Europa, visitato 2051 volte)
1/10/2006- Un ultra-nazionalista i cui seguaci intonano slogan come
"trasformiamo gli zingari in sapone" è emerso come il secondo candidato per
popolarità alle elezioni presidenziali in Bulgaria. Anche se Volen Siderov,
leader del partito Ataka, non è favorito alle elezioni di questo mese, i
sondaggi suggeriscono che avrebbe abbastanza voti da sfidare il favorito Georgi
Parvanov, in un secondo turno elettorale. Il suo seguito ha allarmato Bruxelles
per il prossimo ingresso della Bulgaria nell'Unione Europea. Durante un raduno
nella città di Dobrich, Siderov, che è un ammiratore di Jean-Marie Le Pen -
leader del Fronte Nazionale francese, ha infiammato i suoi supporters che
intonavano il suo nome inframmezzato ad aggressivi slogan retorici contro le
minoranze. "La Bulgaria ai Bulgari" è diventata la parola d'ordine del suo
partito, che alle elezioni dell'anno scorso ha ottenuto l'8%. I partiti delle
minoranze, soprattutto quelli che rappresentano le etnie turca e rom, sono
particolarmente preoccupati. Siderov ha colpito l'opinione popolare con le
accuse di criminalità a circa 600.000 Rom. "Basta col terrore zingaro!" ha
urlato in TV. Katinka Barysch, del Centro per la Riforma Europea, afferma che il
populismo sta capitalizzando le disillusioni sull'ingresso in Europa.
"Ovviamente ci sono quanti che non ottengono vantaggi immediati, così spuntano
demagoghi che dicono il falso sugli zingari e altre cose simili". Siderov, 50
anni ed ex giornalista, è imputato dal tribunale per discriminazione etnica e
sessuale. Non ha nemmeno simpatia per gli acquirenti britannici: "Un gran numero
di Inglesi viene qui a comperare proprietà e si sentono i padroni perché tutto è
a buon mercato. Ma poi dicono che i Bulgari non potrebbero andare in
Inghilterra. Se l'Inghilterra pone dei limiti ai Bulgari, allora lo stesso
dobbiamo fare noi". Boyko Todorov, del Centro per gli Studi sulla Democrazia di
Sofia, dice: "C'è una generale insoddisfazione sulla politica sin qui seguita.
Questa è la ragione della sua popolarità." Ma c'è anche un'altra ragione,
osserva Todorov: "Siderov è un bravo oratore e il 99,9% dei politici bulgari è
incredibilmente noioso."
© The Times Online
Di Fabrizio (del 04/10/2006 @ 08:50:53, in blog, visitato 2175 volte)
Ho chiesto ai giocatori di riassumere cosa è successo
l'anno
scorso.
Questo è il racconto di Stefano, che quando non gioca cura il blog
Scacchierando:
Nel 2004 vivevo a Mitrovica, dove possedevo una casa. L'ho venduta in cambio
di un passaggio in un "CV furgonato, poi un TIR, verso l'Italia in cerca di
fortuna.
Passata la frontiera, vengo scaricato a Trieste dove mi rifugio in una casa
abbandonata. Lì trovo dei muratori, lavoro con loro.
Poi mi nascondo grazie alla carta Piotr, ma con la scusa di un passaggio in
questura lui ed altri loschi figuri mi riempiono di mazzate, mi tolgono tutti i
documenti e i soldi, infine mi lasciano in stato confusionale a Verona.
Mi ritrovo in un pronto soccorso piantonato (e randellato) da un poliziotto.
Vengo messo in isolamento. Piotr mi denuncia per furto ma in seguito, a
sorpresa, mi "compra" dai poliziotti (che vogliono incastrare Ljiubisa) e mi
trasferisce a Rimini.
Per forza di cose collaboro con Piotr il quale, col compito di scovare Ljiubisa
assieme ad un suo tirapiedi, mi restituisce i soldi e mi fornisce una
mitraglietta. "Tranquillizzo" il socio con una bevuta, "carichiamo" Nns sulla
nostra Fiat Punto. Ci accorgiamo di essere seguiti da un'altra Punto, parte una
sventagliata di mitaglietta che per fortuna non procura grossi danni: sono i
figli adottivi di Nns! Il mio "socio" tramortisce il nostro accompagnatore e,
visto che sta arrivando la stradale, ci dirigiamo verso la Bologna-Firenze.
Arriviamo a Campi Bisenzio per trovare informazioni su Ljiubisa e la nonna...
Di Fabrizio (del 03/10/2006 @ 11:55:10, in lavoro, visitato 1781 volte)
BUCAREST - 19 nuovi mediatori sanitari di etnia rom delle regioni di Ilfov
and Mehedinti (Romania meridionale) hanno preso parte a tre giorni di corso
organizzati dalla Sanità Pubblica in collaborazione con l'OnG Rromani Criss e
finanziato dal Fondo ONU per la Popolazione (UNFPA).
Dopo l'approvazione delle autorità, i mediatori sono stati di seguito eletti
dalla comunità. Il numero dei mediatori sanitari nella regione di Ilfov è salito
da 2 a 17 negli ultimi 2 anni e ciò ha innescato un miglioramento generale dei
livelli sanitari nella comunità.
Il corso, che si è tenuto presso il Centro Sanitario Famiglia Buftea, è
terminato con un esame per testare l'apprendimento durante i tre giorni di
corso. Daniel Radulescu, tutor del corso, ha tenuto lezione sulla
missione e il ruolo dei mediatori sanitari, sull'importanza della comunicazione
diretta con i membri della comunità e la collaborazione tra i componenti
sanitari.
La squadra sanitaria è composta dai medici di famiglia, infermieri/e e
mediatori sanitari. Il compito è assicurarsi che ogni individuo riceva
l'assistenza di cui ha bisogno [...] I mediatori sanitari intervengono per
facilitare la comunicazione tra i pazienti rom e il personale medico [...]
Lo stesso programma finanziato da UNFPA ha permesso la formazione di dodici
infermieri/e nelle due regioni. Hanno imparato le tecniche di comunicazione con
i pazienti, per poter essere più efficienti nell'attività quotidiana,
specialmente nel convincere i pazienti a seguire il trattamento medico e perchè
i pazienti si sentano stimolati a richiedere l'intervento medico.
UNFPA attraverso l'Istituto per la Protezione della Madre e del Bambino "Alfred
Rusescu", ha sviluppato nel 2004 progetti per servizi medici comunitari nelle
due regioni. Col supporto finanziario di UNFPA e della Canadian International
Development Agency (CIDA), è stato istruito tanto il personale medico che i
mediatori sanitari perché abbiano un metodo collaborativo e riconoscimento dalle
autorità locali.
Fonte
Romanian_Roma
Di Fabrizio (del 03/10/2006 @ 10:40:01, in scuola, visitato 1624 volte)
Il 18 settembre per 14 milioni di studenti è iniziato l'anno scolastico
2006/07. Gli studenti Rom di Küçükbakkalköy e Kađýthan le cui case
sono state demolite o stanno per esserlo non hanno potuto registrarsi a
scuola.
I ragazzi le cui case sono state demolite il 19 luglio ora vivono attorno alle
rovine ed il governatore (kaimakam) non ha rilasciato i permessi di residenza
alle famiglie.
Firmato da:
The Roma of Küçükbakkalköy
The Rights of Citizenship Initiative (VHG)
It is supported by The Rights of Citizenship Initiative (VHG), Accessible Life
Association (UYD), Mazlumder, Istanbul Bilgi University Migration Researches
Center, Human Residences Association
Date: 20 September 2006 at 12.00
Place: Küçükbakkalköy Tevfik Fikret Caddesi Merdivenköy Yolu (Küçükbakkalköy
Tevfik Fikret Street Merdivenköy Road)
Ýstanbul Valiliđi Ýl Özel Ýdaresi karţýsý Roman Mahallesi
(The Roma neigbourhood at the opposite of Special Provincial Administration of
Ýstanbul Governorship)
Fonte:
Roma (Gypsies) and Friends
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