Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 11/04/2006 @ 10:50:30, in Regole, visitato 2166 volte)
di Adrian Marsh - Beyoglu,
Istanbul: Nell'edizione del 5 aprile del giornale Hurriyet, appare
questo commento riguardo al confronto tra i sostenitori del PKK curdo e i
residenti Rom a Dolapdere (quartiere di Istambul ndr.): "Qualcuno
potrebbe sminuirli [i Romilor]... ma loro sarebbero veri cittadini."
Si pone la questione: quali cittadini? La Repubblica Turca sino a pochi anni fa
manteneva una legge sul diniego di cittadinanza, in base alla quale "i
Çingenes" venivano parificati ad
anarchici, spie ed indesiderabili (Atto di Residenza, 1934). Abrogato su
pressione delle organizzazioni turche ed internazionali sui diritti dell'uomo, i
media sono perplessi sull'inclusione sociale degli "esmer vatandaslari" o
"cittadini dalla pelle bruna" (termine usati solo per i Rom, benché la Turchia
sia piena di gente di ogni colore).
L'aperta dichiarazione di sostegno alla Repubblica, mostrato dalla marea di
bandiere esposte ieri a Dolapdere, ha avuto il chiaro scopo di separare i Rom
dalla comunità Curda locale, certamente più religiosa e conservatrice,
nell'incastro di etnie e conflitti che animano la Turchia. Nell'ordine:
"Siamo Turchi, Musulmani e Rom" per riassumere i discorsi fatti tante volte
negli ultimi anni. L'insistenza con cui i
Çingenes reclamano la loro complessa identità, è in aperto contrasto con le
modalità delle altre minoranze nel chiedere un'identità separata (come parte
della comunità Curda). Questo è confermato dall'orgoglio dei genitori nei
confronti dei loro figli quando sono a militare, per esempio. A differenza della
situazione di altri paesi, c'è un'identificazione attiva tra Rom e stato.
Sinora cos'ha offerto lo stato e la società in
generale a queste richieste di cittadinanza? Lo ritroviamo nel commento
iniziale: li si difende in maniera discriminatoria verso le altre etnie, li sis
dipinge in maniera stereotipata come "buffa gente", senza preoccupazioni,
querula e spendacciona. Oppure violenti, criminali e licenziosi. Una sorta di
eterno bambino, che non ha il coraggio delle proprie azioni. E' un'immagine che
appare frequentemente nei media popolari e nell'immagine pubblica. Prima degli
eventi di Dolapdere, nessuno ti avrebbe messo in guardia sul quartiere come un
covo di militanti curdi separatisti, ma piuttosto avrebbe avuto paura che gli
"zingari" potessero rubare la borsa o il telefonino. E' successo anche a me,
mentre camminavo attorno all'Università Bilgi (dove insegno, con un
campus a Dolapdere e un altro a Kustepe, entrambe quartieri rom). Era un
motociclista, che addirittura fermò il suo mezzo, tanto era profondo la sua
voglia di avvisarmi. Poi è rimasto ancora più confuso di me, quando gli ho
menzionato le mie origini rom.
Oggi abbiamo celebrato il nostro compromesso di
residenti Rom e cittadini della Repubblica, cosa che può essere vista come un
gradino verso il cambio d'attitudine verso i Rom [...]. I problemi rimangono i
costi legati all'inclusione sociale, e la definizione di un percorso
concomitante con le altre etnie escluse. E kla definizione di un modello di
cittadinanza che si attagli ad un miglior futura per la nostra comunità in
Turchia.
Di Fabrizio (del 12/04/2006 @ 10:23:18, in sport, visitato 2150 volte)
DECIMA EDIZIONE DEI MONDIALI ANTIRAZZISTI!
Grazie alla vostra partecipazione annuale, il supporto e il vostro entuasismo
siamo arrivati alla decima edizione!!!
Festeggiamo insieme questo importante compleanno a Montecchio (RE) dal 12 al 16
luglio!
Troverete da adesso in poi sul sito
www.mondialiantirazzisti.org tutte le informazioni necessarie come le regole
per il torneo di calcetto, un programma sempre piú aggiornato e news rispetto le
squadre iscritte al torneo. Speriamo di rivederci a Montecchio. Siete tutti
invitati.
Per venire ai Mondiali Antirazzisti non è obbligatorio essere iscritti al torneo
di calcetto o basket.
TORNEO DI CALCIO
Le iscrizioni al torneo si apriranno il 14 aprile sul sito
www.mondialiantirazzisti
tramite un modulo di iscrizione.
Al torneo di calcetto potranno partecipare complessivamente 192 squadre
femminili, maschili e miste.
Per promuovere una rappresentanza il più possibile internazionale ed evitare che
le squadre di alcuni paesi, in primo luogo Italia e Germania, siano presenti in
eccedenza, verranno favorite innanzitutto le iscrizioni di squadre miste, di
comunità di migranti e di quelle provenienti da paesi dell’Est. Anche le squadre
che da anni arricchiscono la festa e contribuiscono attivamente alla buona
riuscita dei Mondiali saranno priveligiate alla iscrizione.
Ricordiamo a tutti che il torneo è non competitivo. Le regole sono consultabili
sul sito.
TORNEO DI BASKET
Verrá nuovamente organizzato il torneo non competitivo di basket. Presto
pubblicheremo sul sito dei mondiali le regole ed il numero di squadre che
possono partecipare.
È possibile iscriversi mandando una mail a:
teams@mondialiantirazzisti.org.
Sarà possibile anche l’iscrizione direttamente al Parco Enza.
Vi ricordiamo che i Mondiali Antirazzisti sono una festa non-commerciale!
La partecipazione ai tornei di calcio e basket, gli spettacoli ed i concerti
sono gratuiti.
L’uso del campeggio e dei servizi igienici è gratuito.
Preghiamo comunque tutte le squadre di verificare se possono dare una quota
d’iscrizione volontaria per l’autofinanziamento dei Mondiali Antirazzisti,
versandola poi presso una della casse.
Essere non comercial … ha dei costi!
Per un mondo senza frontiere e senza discriminazioni!
Mondiali Antirazzisti
Progetto Ultrà und Istoreco
teams@mondialiantirazzisti.org
www.mondialiantirazzisti
Di Fabrizio (del 12/04/2006 @ 10:41:55, in casa, visitato 1722 volte)
Par Pierre DAUM / 6 aprile 2006 -
Le Petit-Bard, a Montepellier, è una città-quartiere di 800 alloggi
abitati quasi esclusivamente da immigrati del Maghreb e da alcuni gitani.
Durante anni e forse decenni , gli agenti immobiliari hanno amministrato questa
decina di blocchi organizzati in una sola comproprietà, utilizzando metodi
fraudolenti: dilazione di lavori di mantenimento e di riparazione, prelievi
eccessivi dagli abitanti, fatture false, realizzazione di lavori per società
amiche, malversazione. Nel 2001, parallelamente al fallimento dell'ultimo
"sindacato di gestione" ed alla nomina da parte del tribunale di un
amministratore giudiziario, un reclamo è stato depositato da decine di abitanti
contro gli ultimi tre amministratori.
Su incarico del giudice, un esperto si è incaricato delle analisi contabili
sui documenti forniti dalle stesse agenzie. Dopo tre anni di ricerca, l'esperto
ha concluso la sua relazione confermando l'esistenza di un "buono numero di
anomalie e di attività fraudolente, alcune suscettibili di qualificazione
penale". Il giudice istruttore ha allora aperto un'inchiesta sugli agenti
immobiliari disonesti? Ha convocato un'udienza? Ha cercato di sapere se alcune
somme deviate sono andate nella tasca dei messi in causa? Affatto. Si è
accontentato di un'informativa di polizia.
Anche se conferma la maggior parte la maggior parte dei rilievi dell'esperto
contabile, e che questi rapporti d'affari possono essere definiti abuso di
fiducia, per il giudice trattasi di semplici difetti di gestione (e quindi senza
rilevanza penale).
A fine dicembre 2005, dinanzi alla minaccia di chiusura dell'istruttoria
condotta così timidamente, Stéphane Fernandez, avvocato di una quindicina di
abitanti del Petit-Bard, ha richiesto un approfondimento dell'indagine.
Rifiutato del giudice d'istruzione. L'avvocato, che ha fatto appello, deve
essere ascoltato oggi dalla camera d'ufficio. "Se ricevessi un nuovo
rifiuto," spiega Stéphane Fernandez, "è quasi certo che la causa
beneficerà di non luogo a procedere." Una prospettiva bruciante per le
famiglie del Petit-Bard. "Durante anni, truffatori conosciuti da tutti hanno
rubato i magri risparmi di centinaia di lavoratori immigrati, approfittando
della loro scarsa padronanza del francese e della loro difficoltà a difendere i
loro diritti, e questa gente non dovrebbe essere proseguita? Sarebbe enorme!"
insorge Abdenour Tataï, presidente dell'associazione Justice pour le Petit-Bard.
Tanto più che le conseguenze di queste frodi si fanno crudelmente sentire
oggi: non soltanto la zona è rovinata, in mancanza di lavori effettuati con il
denaro versato durante anni alla comproprietà (per il solo esercizio 1999-2001,
almeno 160.000 euro sarebbero scomparsi), ma l'amministratore giudiziario esige
carichi molto elevati per dare un colpo di spugna ai debiti lasciati dagli
amministratori.
© Libération
Di Fabrizio (del 13/04/2006 @ 09:46:20, in Europa, visitato 1740 volte)
Praga, 8. 4. 2006, 16:07 (CTK): Un gruppo di giovani Rom ha montato un banchetto all'esterno del centro commerciale Sterboholy, nel tentativo di illustrare la loro situazione e di controbattere i pregiudizi di quanti li considerano tutti ladri. I volontari al banco simulavano una perquisizione dei clienti che entravano al centro: "Vogliamo che la gente si renda conto cosa significa essere considerati ladri senza esserlo", questa la dichiarazione di Jarmila Balazova, presidente di Romea che ha collaborato all'iniziativa.
[...] Durante l'evento, tenutosi in occasione della Giornata Internazionale dei Rom, gli organizzatori distribuivano volantini con sopra scritto: "Immaginate di sentirvi ladri per tutta la vita. Pensate ai Rom senza pregiudizi."
La maggior parte dei passanti ha accettato il volantino e si è fermata a discutere con i volontari.
Romea negli ultimi giorni ha promosso diversi eventi per spingere la popolazione ad abbandonare le tradizionali ed inconcludenti opinioni sulla minoranza rom.
[...]
Di Fabrizio (del 13/04/2006 @ 10:44:56, in media, visitato 2050 volte)
Una segnalazione da |
Si è tenuto un mese fa il convegno:
Diamo voce alla Pace - I media siano strumenti di pace
Il dibattito, presentato da Danilo De Blasio, ha visto, tra gli altri, gli interventi di Francesco Anfossi, Caporedattore di Famiglia Cristiana, Gennaro Schettino, Direttore di Metropoli, inserto multi culturale de La Repubblica, Marina Ponti, Direttrice della Campagna O.N.U. per gli Obiettivi del Millennio, Farian Sabahi, Docente all'Università Bocconi di Milano e Siena e Loretta Napoleoni, economista, che ha curato diversi testi sul terrorismo, Irma Dioli, Assessora alla Pace della Provincia di Milano e di Giorgio Bezzecchi, in quel caso nel ruolo di mediatore culturale di origine rom.
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Romano Prodi ha vinto le elezioni politiche italiane 2006, naturalmente siamo felici perché ha confermato il suo impegno a favore delle Minoranze Nazionali Sinte e Rom.
Comunichiamo il primo elenco delle candidate e dei candidati eletti nelle elezioni politiche italiane 2006 che hanno aderito formalmente alla nostra lettera aperta per promuovere provvedimenti legislativi a favore delle Minoranze Nazionali Sinte e Rom, utilizzando la Raccomandazione n. 1557/2002 del Consiglio d’Europa.
In questo primo elenco mancano alcuni candidati (Alberto Bugio, Patrizia Santinelli e Matteo Gaddi) che speriamo possano entrare in Parlamento dopo le rinunce di alcuni eletti, perché presenti in diversi collegi o chiamati ad incarichi di Governo.
Senatrice Daniela Alfonzi Rifondazione Comunista – Sinistra Europea
Senatrice Giovanna Capelli Rifondazione Comunista –Sinistra Europea
Onorevole Ruggero Ruggeri L'Ulivo (Margherita)
Come abbiamo gà scritto, siamo consapevoli del ritardo con cui è stata promossa l’iniziativa e sicuramente non siamo riusciti a raggiungere tutte le candidate e tutti i candidati, per questo invieremo la lettera a tutti gli eletti chiedendo la loro adesione.
Ringraziamo le candidate e i candidati che non sono stati eletti e speriamo di poter comunque collaborare con loro a favore delle Minoranze Nazionali Sinte e Rom.
Rif: La lettera sottoscritta
Di Fabrizio (del 14/04/2006 @ 10:01:19, in Italia, visitato 2190 volte)
Ricevo, e porto a conoscenza:
ASSOCIAZIONE COMUNITA’ STRANIERE IN ITALIA
ASSOCIACION COMUNIDADES EXTRANJERAS EN ITALIA
ASSOCIATION DES COMMUNAUTES ETRANGERES EN ITALIE
SHOQATE KOMUNITET HUAJ NE ITALIA
Onlus
Via F. Spera, 95– 71100 FOGGIA - Tel. 3497239108 - Fax: 0881714130
CF-P.IVA 01740400716
E.mail: acsi.h@libero.it habib_sghaier@libero.it
S.E AMBASCIATORE DELLAREPUBBLICA DI MAKEDONIA
Presso IL QUIRINALE.
ROMA.
E, p.c:
UNION ROMANI.
BARCELLONA ( Spagna )
OPERA NOMADI NAZIONALE.
ROMA.
Oggetto: Comportamento irriguardoso, scorretto, discriminatorio e calunnioso nei confronti degli Zingari presenti, stanziali e residenti a Foggia.
Eccellenza,
Nel salutare umilmente, amichevolmente e calorosamente l’Ambasciata della Repubblica di Makedonia presso il Quirinale, l’Associazione delle Comunità Straniere in Italia (ACSI), organizzazione nazionale, apolitica, socio-umanitaria senza scopi lucrativi alla quale aderiscono movimenti, comunità, circoli ricreativi, luoghi di culto di varie confessioni, richiedenti asilo, apolidi e popoli migranti provenienti di Romania-Macedonia-Serbia-Ucraina-Bulgaia-Ungheria-India-Turchia-Mali-Niger-Sudan-Russia-Armenia-Spagna-Francia-Malta-Mauritania-Sahara Occidentale etc…, presenti e residenti in 18 regioni italiane, informa S.E Ill.ma di quanto segue:
da sette anni, una donna “ Zingara “, non gode il suo diritto sacro santo di portar via il proprio bambino dopo il parto avvenuto presso la maternità di Foggia.
Questa donna è obbligata di recarsi alla Sua Cancelleria al fine di produrre un’successiva documentazione.La cosiddetta “ nulla osta”.Da presentare entro dieci giorni dal parto per non perdere la potestà.Nel frattempo, il neonato è affidato ad una casa accoglienza.
L’intero nucleo familiare si sposta a Roma ( a carico del volontariato ): bambini e madre sul treno di notte, la mamma senza cure ( alcune con cesareo), non potendo sfamare, accudire o lavare la “ truppa”, attesa davanti l’ambasciata, incomprensione con alcuni funzionari - d’origine albanese- - che chiedono il pagamento di vari diritti fuori portata delle interessate ( alcune aspettano un anno circa per ricevere un passaporto e senza quello, sono dolori amari con le forze dell’ordine, l’ospedale, l’Asl, il Consultorio etc…). Per tutti, gli Zingari sono “ pericolosi da sorvegliare”.
Il Ministero dell’Interno non è d’accordo ( vedere risposta inviata a quest’organizzazione, alla prefettura ed all’ospedale).
L’Ufficio nazionale Antidiscriminazioni razziali ( Presidenza del Consiglio dei Ministri ), la delegazione italiana U.E, l’Ufficio Pari Opportunità ha chiarito all’ACSI: “ il parlamento europeo, la Commissione Europea e l’OCSE sono contrari sia a privilegi sia discriminazione e hanno recentemente denunciato gli abusi perpetrati nei confronti degli Zingari in Europa”.
Il Consiglio di Stato, chiamato in causa dall’ACSI su alcune convenzioni bilaterali, ha precisato negli anni ’80, che “ lo Stato italiano non può applicare disposizioni estere che si contraddicono con la legislazione italiana e quell’europea”.
L’ACSI ha ringraziato l’Ambasciata ed il Consolato Generale di Romania per il loro sostegno diplomatico ed il loro incoraggiamento come hanno fatto altri prima di loro per difendere i loro connazionali residenti e presenti in zona.
L’ACSI milita a favore dei diritti di tutti gli stranieri senza distinzione di razza, di sesso, di provenienza, di colore, di cultura, di confessione o altro. Combatte da sempre le strumentalizzazioni,condizionamenti,terrorismi,antisemitismi,violenze,ingiustizie,razzismi,intolleranze.
L’ACSI opera a favore di una Società multietnica, multiculturale, laica basata sulla Pace fra popoli e uomini.
Eccellenza,
nell’attesa d’essere ricevuta in visita di cortesia e di amicizia,l’ACSI precisa che non ha intenzione di intromettersi negli affari interni della Macedonia. Cerca,bensì, di operare nell’ambito delle leggi italiane ed europee.
Grazie all’Italia ed all’Unione Europea che le associazioni degli Immigrati riescono a muoversi al fine di tutelare – a norma di leggi – gli interessi dei lavoratori, studenti, richiedenti asilo, popoli migranti, sfollati di guerra etc…e inserirli nel tessuto socio-economico-culturale del Paese ospitante.
Eccellenza,
Where there is a wall there is a way.
Foggia, 31 marzo 2006.
IL PRESIDENTE ACSI.
Prof. Habib SGHAIER
COMUNICAZIONE
Oggetto: Discriminazione delle Donne e dei Neo-nati stranieri a Foggia.
Ref : Nota n°200508650- 15/16030 dal 21.10.2005 / Ministero dell’Interno,Dipartimento Affari Interni e Territoriali-Direzione Centrale per i Servizi Demografici-Area III- Stato Civile.
: Nota U.T.G n° 522.15.1/AreaII dal 25.07.05
: Nota OO.RR n° 200508650-15100/16030 dal 21.10.05 2005.
Da sette anni, vige una prassi che non corrisponde alle normative seguiti da tutti i Comuni della provincia di Foggia, della Puglia e di tutta Italia.
La normativa vigente impone ad ogni neo-mamma di dichiarare la nascita del proprio bambino all’anagrafe.
Cambia tutto, quando la mamma è straniera con particolare riguardo a quelle provenienti da: Macedonia, Romania, Ucraina, Bulgaria, Bielorussia ,Serbia ,Croazia etc…Coiè, “zingari”.
Negli ultimi sette anni, 485 donne immigrate hanno sofferto la discriminazione perché devono recarsi personalmente alle loro ambasciate o consolati al fine di chiedere “il nulla osta”.Devono farlo entro 10 giorni dal parto per non perdere il diritto di ritirare il bambino che nel frattempo il bambino viene affidato a una casa famiglia.
A Natale scorso, una rumena ha sofferto e sudato prima di ritirare il neonato grazie all’intervento del Consolato Generale di Romania , dell’ufficio Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio,dei Consiglieri regionali etc…
Tutto questo, non interesse nessuno.Le donne straniere non votano.
Tutti tacciono e parlano di solidarietà, di fratellanza e di amicizia.
Il Ministero dell’Interno, con risposta inviata sia alla Prefettura che all’Azienda Ospedaliero-Universitaria OO.RR di Foggia indicava che: “Si precisa…che in nessun caso, se il riconoscimento è contestuale all’atto di nascita, si deve esigere documentazione dello Stato d’appartenenza, ma è sufficiente la dichiarazione di parte e l’ufficiale di stato civile procede a registrare semplicemente quando dichiarato delle parte.
L’anagrafe di Foggia rifiuta categoricamente di riconoscere i contenuti della risposta del Ministero dell’Interno e di registrare la nascita del neo-nato straniero su richiesta dei genitori in possesso di passaporti validi e della dichiarazione rilasciata dalla sala parto con firma del Ginecologo e dall’Ostetrica
L’Associazione delle Comunità Straniere in Italia (ACSI) si chiede:
- Hanno ragione l’anagrafe e l’Azienda ospedaliera a riservate questo trattamento unico in Italia alle Donne straniere?
- Perché non riconoscono di fatto la risposta del Ministero dell’Interno?
- Perché questa procedura è applicata solo a Foggia?
- La magistratura ha autorizzato ?Alcuni neo-nati sono stati “bloccati” al Nido senza notificare niente ai genitori, senza assistenza legale, linguistica o altro.
Quando gli stranieri avranno pari opportunità, come sancito della legge Martelli, di quella Turco-Napolitano?
Nel frattempo,lo straniero deve fare il segno della Croce prima di chiedere un suo diritto che gli sarà “ regalato” dal potente di turno.
Foggia, 25 marzo 2006.
IL PRESIDENTE ACSI
prof. Habib SGHAIER
Di Fabrizio (del 14/04/2006 @ 10:38:27, in Europa, visitato 1896 volte)
Voci di corridoio raccolte dal giornale
Lidové noviny
(11.4.06) riferiscono che sull'infinita vicenda dell'ex campo di concentramento
di
Lety (attualmente occupato da una porcilaia industriale), il governo sembra
intenzionato a rimangiarsi le promesse fatte alle associazioni Rom.
Nel dibattito televisivo tutti i partiti, con l'eccezione dei Verdi, si sono
espressi contro la rilocazione della porcilaia, richiesto per rendere l'ex campo
un memoriale storico. Il Primo Ministro ceco, il socialdemocratico Paroubek, si
sta rendendo conto che rispondere alle richieste dei Rom, rischierebbe di fargli
perdere le elezioni. I Rom, che da anni protestano contro la presenza della
porcilaia all'interno dell'ex campo di concentramento, chiedono al Parlamento
Europeo di far pressioni verso i politici cechi.
Fonte:
Czech_Roma
Un argomento che affronto raramente, per limiti miei personali, è quello
della religione
tra Rom, Sinti e Kalé.
Religione che è vissuta in modo molto intenso, ma senza alcuna
contrapposizione. E' normale per loro, quello che un tempo era comune in tutta
l'area dei Balcani: le feste musulmane, valevano anche per i cattolici e gli
ortodossi, e viceversa, senza nessuna contrapposizione. Un doveroso omaggio alla
divinità "cugina" e un'occasione per ristabilire rapporti, amicizie e commerci.
Se qualcuno gradisce un augurio pasquale da un ateo come me: Mercoledì
scorso stavo andando a trovare amici in un campo milanese e sulla strada vengo
superato da un furgone sconosciuto, con le tendine alle finestre. Arrivato al
campo, ho riconosciuto l'autista. Un piccolo prete con la barba bianca, che gira
tra i vari insediamenti, parla la romanì chib e ha dei modi semplici di
fare, per cui è accolto bene dovunque. Ci siamo anche fermati a parlare: io gli
ho raccontato di questo sito che ha redazioni virtuali in giro per il mondo, lui
dei suoi giri tra le comunità a Milano, a Brescia, a Udine, in Romania e in
Slovacchia.
Alla fine, mi ha regalato qualche copia della rivista che distribuisce.
Sarebbe un peccato non citare queste due testimonianze sulla pace e la
tolleranza religiosa:
Il Rom Musulmano nei Santuari della Madonna
Il 15 agosto a Fontanelle di Montichiari (Brescia) circa mille pellegrini
hanno pregato la "Madonna delle Rose". I fedeli erano musulmani, precisamente
Romà. Non è il primo anno che avviene questo fatto.
Fuggiti dal Kosovo per la guerra, i Romà Horahané non possono più raggiungere
facilmente il santuario della Madonna di Letnica che hanno sempre frequentato
nel giorno della festa dell'Assunta, ed allora si recano in altri luoghi
dedicati a Maria, la madre di Gesù.
Dalla pubblicazione "Nevi iag" (del CCIT) sappiamo che al santuario della
Madonna di Banneux in Belgio, ogni anno arrivano 2500 Romà, tutti musulmani.
Nella rivista salesiana "Don Bosco DNES" troviamo una notizia simile: due anni
fa a Colonia in Germania sono entrati nel duomo il 15 agosto 4000 zinfgari
musulmani per pregare e accendere ceri davanti all'altare di Maria. Si pone
necessariamente una riflessione seria su questo fenomeno da parte degli
operatori che curano l'aspetto religioso tra i Nomadi.
Riboldi
Lettera di protesta
Al Sig. Prefetto di Pisa - Al Questore di Pisa
Al Comandante dei Carabinieri di Pisa
Per conoscenza a: Arcivescovo di Pisa
Sindaco Assessore Politiche Sociali
Ci rivolgiamo a voi, Autorità della città di Pisa, per esprimere la nostra
amarezza in seguito a ciò che vi raccontiamo. Prima però dovete sapere che noi
Rom di Pisa facciamo parte dell'Islam e apparteniamo alla corrente Sufi, più
precisamente a quella dei Dervisci...
Ebbene il 15 agosto (la festa dell'Assunta anche per noi Rom è una festa
importante) siamo soliti festeggiare Maria, la madre del profeta Gesù, recandoci
presso un santuario o presso una chiesa per fare le nostre preghiere e per
chiedere la protezione sui nostri figli.
Siamo andati alla Basilica di S. Pietro a Grado (Firenze), lì abbiamo chiesto
al parroco don Mario il permesso di sostare fino a sera. Lui gentilmente ci ha
accolto.
Verso le 19.00 è arrivata una pattuglia di carabinieri di Pisa. Noi abbiamo
accolto i carabinieri con rispetto e loro ci hanno chiesto con tono cattivo cosa
stavamo facendo lì.
Abbiamo spiegato con calma che eravamo lì per la festa della Madonna, ma loro
ci hanno imposto in malo modo di andare via entro 20 minuti. Ancora stavamo
mangiando. Ma quello che ci ha lasciato sorpresi di più è stato l'atteggiamento
arrogante del carabiniere che non ha voluto ascoltarci, nemmeno di fronte al
Parroco che era intervenuto per spiegare le faccende. Tutto questo è avvenuto
davanti alla famiglia con tanti bambini, almeno 17, rimasti impauriti e alcuni
in lacrime.
L'articolo 3 della Costituzione Italiana vale anche per noi? "Tutti i
cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza
discriminazioni di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di
condizioni personali e sociali..."
Vi scriviamo non per chiedere una punizione, ma perché attraverso la vostra
autorità possiate correggere gli atteggiamenti sbagliati. Vi ringraziamo per la
vostra attenzione e pazienza.
- Alcuni Rom di Coltano - p. Agostino Rota Martir
- Il presidente A.C.E.R. di Pisa (e membro Romani Union International):
Etem Dzevat
Di Fabrizio (del 15/04/2006 @ 12:37:47, in Italia, visitato 2131 volte)
Rischia di sembrare ampliamente OT, ma è una buona notizia anche per Rom e
Sinti dell'area nord-est di Milano:
Nell'ambito della querelle Rondò dei Pini, nel 2002, emerse la proposta
di costituire un parco lungo il canale Villoresi, tra Monza e Muggiò. Una
proposta in cui ho creduto fermamente e che ho sempre sollecitato. Sono
felice di segnalare perciò che l'Amministrazione comunale ha assunto
l'impegno fino in fondo, collegando gli 86 mila mq ceduti al Comune
nell’ambito dell’accordo di programma “Rondò dei Pini” e i 30 mila...
continua sul blog di Giuseppe Civati (Monza)
Riferimenti:
Un progetto per
vivere e convivere
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