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Bahtali Patradji!
Di Fabrizio (del 15/04/2006 @ 09:59:51, in Kumpanija, visitato 1998 volte)

Un argomento che affronto raramente, per limiti miei personali, è quello della religione tra Rom, Sinti e Kalé.

Religione che è vissuta in modo molto intenso, ma senza alcuna contrapposizione. E' normale per loro, quello che un tempo era comune in tutta l'area dei Balcani: le feste musulmane, valevano anche per i cattolici e gli ortodossi, e viceversa, senza nessuna contrapposizione. Un doveroso omaggio alla divinità "cugina" e un'occasione per ristabilire rapporti, amicizie e commerci.

Se qualcuno gradisce un augurio pasquale da un ateo come me: Mercoledì scorso stavo andando a trovare amici in un campo milanese e sulla strada vengo superato da un furgone sconosciuto, con le tendine alle finestre. Arrivato al campo, ho riconosciuto l'autista. Un piccolo prete con la barba bianca, che gira tra i vari insediamenti, parla la romanì chib e ha dei modi semplici di fare, per cui è accolto bene dovunque. Ci siamo anche fermati a parlare: io gli ho raccontato di questo sito che ha redazioni virtuali in giro per il mondo, lui dei suoi giri tra le comunità a Milano, a Brescia, a Udine, in Romania e in Slovacchia.

Alla fine, mi ha regalato qualche copia della rivista che distribuisce. Sarebbe un peccato non citare queste due testimonianze sulla pace e la tolleranza religiosa:

Il Rom Musulmano nei Santuari della Madonna
Il 15 agosto a Fontanelle di Montichiari (Brescia) circa mille pellegrini hanno pregato la "Madonna delle Rose". I fedeli erano musulmani, precisamente Romà. Non è il primo anno che avviene questo fatto.

Fuggiti dal Kosovo per la guerra, i Romà Horahané non possono più raggiungere facilmente il santuario della Madonna di Letnica che hanno sempre frequentato nel giorno della festa dell'Assunta, ed allora si recano in altri luoghi dedicati a Maria, la madre di Gesù.

Dalla pubblicazione "Nevi iag" (del CCIT) sappiamo che al santuario della Madonna di Banneux in Belgio, ogni anno arrivano 2500 Romà, tutti musulmani. Nella rivista salesiana "Don Bosco DNES" troviamo una notizia simile: due anni fa a Colonia in Germania sono entrati nel duomo il 15 agosto 4000 zinfgari musulmani per pregare e accendere ceri davanti all'altare di Maria. Si pone necessariamente una riflessione seria su questo fenomeno da parte degli operatori che curano l'aspetto religioso tra i Nomadi.

Riboldi

Lettera di protesta

Al Sig. Prefetto di Pisa - Al Questore di Pisa
Al Comandante dei Carabinieri di Pisa
Per conoscenza a:  Arcivescovo di Pisa

Sindaco Assessore Politiche Sociali

Ci rivolgiamo a voi, Autorità della città di Pisa, per esprimere la nostra amarezza in seguito a ciò che vi raccontiamo. Prima però dovete sapere che noi Rom di Pisa facciamo parte dell'Islam e apparteniamo alla corrente Sufi, più precisamente a quella dei Dervisci...

Ebbene il 15 agosto (la festa dell'Assunta anche per noi Rom è una festa importante) siamo soliti festeggiare Maria, la madre del profeta Gesù, recandoci presso un santuario o presso una chiesa per fare le nostre preghiere e per chiedere la protezione sui nostri figli.

Siamo andati alla Basilica di S. Pietro a Grado (Firenze), lì abbiamo chiesto al parroco don Mario il permesso di sostare fino a sera. Lui gentilmente ci ha accolto.

Verso le 19.00 è arrivata una pattuglia di carabinieri di Pisa. Noi abbiamo accolto i carabinieri con rispetto e loro ci hanno chiesto con tono cattivo cosa stavamo facendo lì.

Abbiamo spiegato con calma che eravamo lì per la festa della Madonna, ma loro ci hanno imposto in malo modo di andare via entro 20 minuti. Ancora stavamo mangiando. Ma quello che ci ha lasciato sorpresi di più è stato l'atteggiamento arrogante del carabiniere che non ha voluto ascoltarci, nemmeno di fronte al Parroco che era intervenuto per spiegare le faccende. Tutto questo è avvenuto davanti alla famiglia con tanti bambini, almeno 17, rimasti impauriti e alcuni in lacrime.

L'articolo 3 della Costituzione Italiana vale anche per noi? "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza discriminazioni di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali..."

Vi scriviamo non per chiedere una punizione, ma perché attraverso la vostra autorità possiate correggere gli atteggiamenti sbagliati. Vi ringraziamo per la vostra attenzione e pazienza.

- Alcuni Rom di Coltano - p. Agostino Rota Martir
- Il presidente A.C.E.R. di Pisa (e membro Romani Union International): Etem Dzevat