Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 31/03/2006 @ 10:25:21, in Italia, visitato 2881 volte)
Per chi s'è perso le lezioni di giornalismo di Tikla (agosto scorso), ecco un nuovo redattore:
Vi ricordate di Xavier, il nipote di zio Kalderosh? Bravo ragazzo, ma non sa rubare, non ha mai avuto un lavoro e non brilla certo per intelligenza, ha il curriculum perfetto per diventare giornalista. In questi giorni è a Roma per fare un po' di pratica. Ci scrive:
Ciao zio e ciao Kumpanja tutta!
Ho fatto tutto come mi avete detto, e adesso lavoro come addetto stampa per la campagna elettorale. Qua però ci sono due schieramenti, e non mi ricordavo bene chi mi avevate indicato, così ho scelto quello di destra (a leggere la cronaca giudiziaria, questi ci sanno fare di computer).
Vi parlerò della persona che in questi giorni è diventato il mio idolo: si chiama Gianni Alemanno. E' un fiero difensore delle nostre più antiche tradizioni: "cacciare i nomadi fuori dalla realtà metropolitana: se sono nomadi vengono e se ne vanno", sottolinea Alemanno, "non rimangono qui vent'anni". (19/3/06) e dopo aver detto così, potrebbe persino diventare sindaco. Credo che mi piacerebbe lavorare come sindaco...
Senti senti zio, cosa ho scoperto: Gianni Alemanno nasce a Bari nel 1958 ma già nel 1970 lascia la Puglia natia e arriva a Roma. Ha solo12 anni, così mi pare, ma già allora capisce che la politica ha bisogno di lui. Roma, negli anni '70 era una città difficile e Gianni si appoggia ad una banda originaria della città, dove i giovani più ricchi di iniziative sono Teodoro Bontempo e Francesco Storace. La banda si fa rispettare: quanto a teste spaccate non è seconda a nessuno, neanche ai nostri parenti a Roma arrivati sempre in quel periodo. Ci tengono alla reputazione: se (dicono) noi ci specializziamo nel riciclo delle autoradio, si dice che alcuni elementi della loro banda abbia pericolose vicinanze con quelli della Magliana. Insomma, gente che ci capisce.
Alemanno, basta guardarlo in faccia, si tiene lontano dalla violenza spicciola: un po' di giornalismo, la laurea in ingegneria, la politica, insomma, fa di tutto per non lavorare e ci riesce pure bene. Le teste calde vanno e vengono, qualcuno come Storace si ricicla dalle parti della TV, poi in regione, poi alla sanità, anche Alemanno, più discreto, è uno che non lo schiodi e anche se in posizioni di secondo piano riemerge sempre. Altro che vent'anni!
E Roma? Cambiano i sindaci, la città cambia molto più lentamente. Nella capitale è arrivato Veltroni il buono: quello che da giovane faceva il giovane comunista e da vecchio il giovane americano. Veltroni il buono incappa, come tutti, nei Rom. Parla di lavoro e solidarietà, ma sui campi fa un po' di confusione: i Rom li prende da una parte e li sposta dall'altra, come se giocasse a dama.
La periferia di Roma, se possibile, è ancora più dura di quando arrivò Alemanno. Rom ed estremismo di destra. Alemanno spera di guardarla dall'alto, lasciandola ad una banda sola, la sua, che non se va. I Rom, lontano dalla città: Tivoli e Vetralla sono avvertite!
Di Fabrizio (del 31/03/2006 @ 10:04:31, in blog, visitato 2822 volte)
Settimana convulsa, con il blog
che va
e viene. Avevo bisogno di qualche buona notizia e Aleksandra, dopo aver
traghettato i suoi lettori tra guerre, ospedali e discariche, dove il passato si
somma all'oggi, finalmente ha una notizia che vi riporto integralmente:
FATIMA...
Anche se la cicatrice è ancora evidente, Fatima è guarita ed è tornata alla
vita di sempre, ma ora ha tanti nuovi amici: i bambini dell'asilo. Il tempo
qui è migliorato, presto potremo iniziare i lavori al tetto della baracca.
Ringraziamo tutti coloro che con il loro aiuto ci hanno permesso di
migliorare le condizioni di questa famiglia e di curare Fatima; in
particolare, la Comunità di S. Egidio di Roma tramite la Sig.ra Elena Sibani,
I professori e gli studenti del Corso di Laurea in Scienze per la Pace
dell'Università degli Studi di Pisa, Padre Agostino Rota Martir, Giovanni
Rota Martir, Gabriella Negrini e tutti coloro che hanno contribuito a
diffondere il nostro appello.
Tutto il resto (foto, notizie, ricordi e riflessioni) lo trovate sulla "prima
linea" di Prokuplje
(per i Per i Diritti Umani, lo Sviluppo e la Pace, è bene ricordarlo)
Gentile Candidata/o,
come Lei sa le Minoranze Nazionali Sinte e Rom, denominate “zingari” e “nomadi” in maniera dispregiativa ed etnocentrica, sono ancora oggetto di discriminazione, emarginazione e segregazione.
Le discriminazioni sono estese a tutti i campi, dal pubblico al privato, pertanto l’emarginazione e la segregazione economica e sociale dei Sinti e dei Rom si trasforma in discriminazione etnica.
In Italia le molteplici comunità rom e sinte, presenti in Italia da seicento anni, non sono ancora riconosciute come Minoranze Nazionali e pertanto non beneficiano dei diritti che questo status prevede.
Le politiche sociali rivolte alle popolazioni sinte e rom tendono apertamente all’inclusione sociale, all’integrazione, all’assimilazione.
Rare sono le realtà dove le comunità sinte e rom sono considerate protagoniste sociali e dove sono attuate politiche di interazione, di partecipazione diretta e di mediazione culturale, riconoscendo le loro società, le loro culture e le loro lingue sinte e romanés.
L’Italia nega ai Sinti e ai Rom l’applicazione della Convenzione Quadro per le Minoranze Nazionali e nega la Carta Europea sulle Minoranze Etnico Linguistiche che tutela le lingue minoritarie.
I novantamila Sinti e Rom Italiani vedono in molti casi negato il diritto alla residenza, il diritto alla sanità, il diritto alla scuola, il diritto al lavoro.
Inoltre, in Italia si costruiscono ancora i “campi nomadi”, luoghi di segregazione che concentrano gli individui contro la loro volontà.
La maggioranza dei Comuni ha emanato delle ordinanze di “divieto di sosta ai nomadi” che, in palese contrasto con il dettato costituzionale (articoli 3 e 16), negano il diritto di circolare e soggiornare liberamente sul territorio nazionale ai soli Cittadini Italiani riconosciuti come “nomadi”, “zingari” o “girovaghi”.
In questa situazione drammatica i Rom provenienti da Bosnia, Confederazione Yugoslava, Croazia, Bulgaria, Romania, Polonia, Ungheria subiscono oltremodo politiche discriminatorie, emarginanti e segreganti. Famiglie intere scappano dai loro paesi d’origine per i conflitti etnici e le guerre civili e l’Italia nega loro i più elementari diritti.
Segregati nei “campi nomadi” delle grandi città italiane, e non solo, i Rom Europei vivono situazioni inumane senz’acqua, luce e servizi igienici, costretti a mendicare per le strade il sostentamento giornaliero.
La situazione è talmente grave che anche la Chiesa Cattolica è “scesa in campo” pochi settimane fa, come avrà letto, denunciando il razzismo e la xenofobia di cui sono bersaglio queste popolazioni.
Ancora oggi in Italia non è riconosciuto il Porrajmos, la persecuzione razziale subita dai Sinti e dai Rom durante il fascismo e il nazismo che ha portato allo sterminio della metà dei Sinti e dei Rom in Europa.
Chiediamo che ai Sinti e ai Rom Italiani sia riconosciuto lo status di Minoranze Nazionali e che siano considerati protagonisti nelle scelte politiche e sociali del loro Paese. Chiediamo siano attuate e favorite politiche di interazione, di partecipazione diretta e di mediazione culturale.
Inoltre, chiediamo che siano attuate politiche di accoglienza a favore dei Rom Europei, presenti attualmente in Italia e si concerti una politica europea capace di rimuovere le cause che provocano la loro immigrazione nel nostro Paese.
Per queste ragioni chiediamo il Suo impegno, nella prossima legislatura, per promuovere leggi che facciano proprie le disposizioni della Raccomandazione n.1557/2002 del Consiglio d’Europa.
Istituto di Cultura Sinta - Associazione Sucar Drom - Ente Morale Opera Nomadi Sezione di Mantova
Rif:
Di Fabrizio (del 30/03/2006 @ 10:12:29, in scuola, visitato 2819 volte)
26 Marzo 2006
Nuova vita per i racconti a rischio
discriminazione
By Charlene Sweeney
LA ricca cultura orale dei Viaggianti Scozzesi è diventata parte di un
vasto progetto di ricerca, che vuole superare i secoli di discriminazione
rivolti alla comunità.
Lo studio è durato tre anni, ed è stato condotto dall'Elphinstone Institute e
dall'Università di Aberdeen, col finanziamento dell'Heritage Lottery Fund; è la
prima iniziativa di questo genere nel Regno Unito.
Il progetto intende preservare e promuovere ballate, melodie e storie
originarie della comunità dei Viaggianti Scozzesi, tramandate di generazione in
generazione.
C'è il rischio reale che queste tradizioni vadano perse, perché gli stessi
Viaggianti tendono a reprimere la propria cultura e nascondere la loro identità.
Viaggianti e Romanichals sono considerati un gruppo di minoranza etnica
distinta dal Governo scozzese, ma - nonostante una esplicita richiesta del
Parlamento nel 2001 - le due comunità non sono riconosciute nel Race Relations Act.
Stanley Robertson, Viaggiante che risiede ad Aberdeen, è convinto che questo
progetto potrà contribuire a mantenere il patrimonio culturale.
"La lingua e la cultura hanno sofferto perché molti di noi dagli anni '50 non
hanno più voluto essere associati ai Viaggianti" ci dice. "Volevano diventare
Scaldies [non-Viaggianti] e togliersi un'etichetta che reputavano scomoda."
Crede che così i giovani saranno spinti al recupero delle loro radici. "Ci
sono studenti che sono venuti nel mio ufficio a chiedermi, 'Sai dirmi perché mi
sono state deliberatamente negate la mia lingua e la mia cultura?' La colpa è
stata dei lor genitori, ma ora questi giovani vogliono conoscere meglio loro
stessi."
"La gente non dovrebbe a priori chiudere la propria mente ai Viaggianti. Deve
aprire gli occhi e non giudicarci secondo l'immagine che si è formata di noi."
Ian Russel, direttore dell'Elphinstone Institute e coordinatore della
ricerca, ritiene che l'iniziativa contribuirà a riconoscere il contributo
portato dai Viaggianti Scozzesi alla società. "E' gente eccezionale con
centinaia di canzoni e ballate nella loro memoria. Sono molto importanti per la
Scozia. Possiamo imparare molto da loro."
Stanno già emergendo i frutti di questa ricerca, che indaga sulla "diversità
culturale" che esiste tra i Viaggianti scozzesi. "Non si stanno limitando
a guardare il passato [...] molti giovani Viaggianti stanno avvicinandosi ad
internet e alle nuove tecnologie per diffondere le loro tradizioni sinora
orali."
Alcune tra le centinaia di storie e canzoni riemerse durante la ricerca
saranno incluse nel CD "Rum, Scum, Scoosh" edito dall'Elphinstone Institute,
mentre altre saranno pubblicate sul sito web curato dal centro.
Ali Jarvis, direttore ad interim della Commissione sull'Uguaglianza Razziale
in Scozia, così ha accolto il progetto: "La comunità Romanichal/Viaggiante è tra
le più vilipese in Scozia. Hanno di fronte altissimi livelli di discriminazione,
che si perpetuano attraverso gli stereotipi dei media. In Scozia nessuno
dovrebbe nascondere la propria identità".
Un portavoce del Governo ha così concluso: "I Romanichals/Viaggianti sono un
gruppo riconosciuto dalla nostra campagna Una Scozia Molte Culture" aggiungendo
che la campagna verrà rilanciata anche durante l'anno in corso, con l'intervento
di Viaggianti che illustreranno le discriminazioni a cui sono soggetti.
Rif:
11 settembre
2005
Di Fabrizio (del 30/03/2006 @ 09:24:13, in blog, visitato 4690 volte)
E' un argomento che ogni tanto ritorna. Mi scrive Elisabetta:
Vorrei contribuire alla questione linguistica del termine Mahala. In primo luogo si ricorda che nel serbo-croato (dicitura old fashon si quello che oggi confluisce nelle lingue: serbo-croato e bosniaco (diviso a sua volta in bosniaco (croato), bosniacco (musulmano) e serbo di bosnia...non esistono le doppie, quindi non si può scrivere, a mio parere, Mahala con due LL. In turco, da cui provengono spesso molti termini invece è scritto con due LL.Il significato semantico è pressochè lo stesso, il lessema provieme quasi certamente dall'arabo. Ecco un esempio di cosa è pubblicato nel DEANOVIĆ M., JERNEJ J.(1994) Hrvatsko-Talijanski Rječnik (Vocabolario Croato-Italiano), Školska Knjiga, Zagabria p.384 "gradska četvrt, quartiere m. di città, rione, (ulica) via. Attualmente mi trovo in Serbia (Belgrado) per motivi di ricerca/aggiornamento. Sembra che la parola "Mahala" non venga utilizzata, è infatti assente in uno tra i più popolari dizionari in commercio attualmente, Sjeran N.(12001) Novi standardni Recnik,Predrag & Nenad, Belgrado ... infine “Mahala” in lingua bosniaca (bosanski i bosniacki jesik) vuol dire “quartiere, circondario” secondo Isaković. ISAKOVIĆ A.(1995) Rječnik Bosanskoga Jezika (Dizionario della Lingua Bosniaca), Bosanska Knjiga, Sarajevo, p.166 Spero di essermi resa utile com questo mio piccolo contributo specialistico. Elisabetta Vivaldi
Ho trovato su questo blog, un articolo interessante sull'origine e lo sviluppo della metallurgia nell'Asia del Sud Est, sulle caste della classe dei fabbri e sul conseguente ruolo avuto dai Rom e dalle altre popolazioni arrivate in Europa nel Medio Evo, nello sviluppo della metallurgia europea prima della rivoluzione industriale. PS l'articolo è in inglese, ma facilmente comprensibile
Di Fabrizio (del 29/03/2006 @ 10:06:25, in casa, visitato 3767 volte)
AdvocacyNet - News Bulletin 58, 23 marzo 2005
Washington, DC - Un altro esempio della crisi che coinvolge i Rom Europei e
le politiche degli sgomberi arriva da Dorozhny, in provincia di Kaliningrad
nella Russia nord-occidentale, dove la comunità Rom viene cacciata dalle terre
dove fu sedentarizzata nel 1956 e dove le ultime notizie parlano di case
demolite dalle autorità.
Il caso segue quello della provincia settentrionale di Arcangelo, quando 16
famiglie sono state sgomberate. Alle famiglie era stato accordato di ricorrere
in tribunale contro la decisione, ma la corte tuttora non si è riunita e ai Rom
è stato offerto del denaro per andarsene immediatamente.
Stephania Kulaeva, del Centro Nordoccidentale per la Protezione Sociale e
Legale dei Rom, descrive questi sgomberi come una "catastrofe sociale",
aggiungendo che i Rom sono alla "disperazione nera".
Un censimento effettuato nel 2002 conta circa 183.000 Rom in Russia, ma si
ritiene che il loro numero sia largamente superiore. I Rom di Russia sono
isolati dagli altri movimenti europei sui diritti umani, e dipendono da altri
Centri per pubblicizzare i loro casi. Proprio questo caso si lega alla tendenza
in atto in tutto il continente: un'epidemia di sgomberi ed espulsioni.
L'associazione Dzeno di Praga, partner di Advocacy Project (AP),
ha analizzato situazioni simili in diversi paesi europei, trovando che la legge
tende a rimarcare la vulnerabilità dei Rom piuttosto che a proteggerne la
cultura. Leggi a loro volta interpretate dalle autorità locali in maniera ancora
più pregiudizievole.
Nel Regno Unito, a Viaggianti e Romanichals vengono costantemente rifiutati i
permessi di fermarsi con le carovane sui loro stessi terreni, e minacciati di
essere perseguiti come vagabondi se obbligati a spostarsi. Un caso esemplare,
che è stato ampliamente documentato dalla UK Association of Gypsy Women
(altro partner AP). il supremo tribunale britannico si è pronunciato per lo
sgombero di circa 600 Viaggianti a Dale Farm. Sicari pagati dalle
autorità hanno distrutto quattro loro case lo scorso martedì.
Romanichals e Viaggianti sono stati l'oggetto di una violenta campagna
politica dei partiti della destra durante le elezioni generali del 2005, proprio
come è successo ai Rom di Arcangelo. Costoro, appartenenti al gruppo dei
Kelderash, arrivarono da Volgograd nel 2004 ed ottennero il permesso di
stabilirsi sopra un'area di 1,5 ettari, dal sindaco O. Nilov. Qui iniziarono a
costruire, cosa tecnicamente illegale ma condivisa da molti Russi - il Centro
Nordoccidentale si era già impegnato in passato per fornire permessi
retroattivi alle altre comunità rom.
Quelle famiglie divennero un pretesto durante la campagna elettorale tra
Nilov e il suo concorrente di destra, Aleksandr Donskoj, che accusò Nilov di
essersi fatto corrompere dai Rom, che descrisse anche come "mendicanti,
imbroglioni e ladri". Queste accuse aiutarono Donskoj a vincere le elezioni,
dopodiché annullà l'accordo di affitto e offrì loro l'equivalente di $ 100.000
per andarsene, somma poi ridotta a $ 10.000. Sulla vicenda il tribunale locale
deve ancora pronunciarsi.
I residenti della comunità di Dorozhny, pure si richiamavano al risiedere
sulla stessa area dal 1956. Nel 2000, molte famiglie ricevettero il permesso di
privatizzare il luogo. Il governo offrì anche un fondo per la ricostruzione
sociale, su cui i Rom investirono soldi per sviluppare un piano.
Secondo Stephania Kulaeva il vento è cambiato e nel 2005 il Governatore
"dichiarò guerra" ai Rom di Dorozhny, accusandali di essere criminali e
spacciatori. Le indagini della polizia non portarono a nessun risultato, ma le
demolizioni erano già iniziate. Ad Arlauskenia, un'anziana romnì con 7 nipoti -
tra cui degli orfani, fu comunicato mentre era ricoverata in ospedale che la sua
casa era stata distrutta.
Le intimidazioni sono state accompagnate da sottili misure, come non
registrare i bambini sui passaporti dei genitori, o rifiutare le marche da bollo
necessarie alla registrazione. Così riferisce Stephania Kulaeva, che aggiunge:
"In centinaia si sono trovati a diventare homeless d'improvviso".
In questa situazione, gli studi legali appoggiati dai Rom stanno sviluppando
un fronte unitario contro gli sgomberi. Lo scorso gennaio è coinciso con una
forte protesta dell'European Roma and Travelers Forum (ERTF) durante la
sua prima riunione a Strasburgo. International Roma Women's Network (IRWN),
altro partner di AP, sta occupandosi del caso russo. Dzeno intende presentare la
situazione al Consiglio dei Diritti Umani dell'ONU.
* To contact Stephania Kulaeva email memorial@nevsky.net * For the crisis in Russia visit the website of the Northwest Center for the Social and Legal Protection of Roma:
http://www.memorial.spb.ru/index.php?lan=1&module=1 * To contact the Dzeno Association email Ivan Vezely: dzeno@dzeno.cz * For a 2004 report on the Roma of Russia by the Center and the International Federation of Human Rights (FIDH), visit
http://www.fidh.org/article.php3?id_article=2587 * For the January 27 2006 appeal by the ERTF, visit
http://www.advocacynet.org/cpage_view/GypsiesUK_gypsies_60_376.html
The Advocacy Project is based in Washington D.C. Phone +1 202 332 3900; fax +1 202 332 4600. To visit the AP web site for information about our current projects and to make a donation online, please go to: www.advocacynet.org. For questions or comments about the AP and its projects, please email us at
info@advocacynet.org.
Fonte:
Romano_Liloro
Rif: Cronache dal Belgio
Premesso che:
il Comune di Mantova, nell’aderire alle Dichiarazioni Internazionali riguardanti il riconoscimento dei Diritti dell’Uomo, riconosce i diritti civili e politici delle Minoranze Etniche Linguistiche dei Sinti e dei Rom e considera la promozione e la protezione dei loro diritti fondamento a stabilire le politiche sociali dell’Amministrazione Comunale;
il Comune di Mantova tutela il patrimonio sociale e culturale delle Minoranze Etniche Linguistiche dei Sinti e dei Rom e favorisce la fruizione dei servizi pubblici, privati e del privato sociale per la tutela della loro salute, per la promozione del loro benessere sociale nonché per agevolare il perseguimento della loro autonomia economica e politica;
Il Comune di Mantova favorisce e promuove i rapporti tra le popolazioni rom e sinte, e la restante comunità mantovana, migliorando le inter-relazioni con le Istituzioni pubbliche nel rispetto delle identità culturali;
l’articolo 2 della Legge Regionale n.77/89 “Azione regionale per la tutela delle popolazioni appartenenti alle etnie tradizionalmente nomadi o seminomadi” favorisce la partecipazione dei Rom e dei Sinti alla predisposizione degli interventi che li riguardano e salvaguarda la loro specificità culturale e linguistica;
tutto ciò premesso
Letto e recepito: • la Raccomandazione n.1557, adottata dall’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa il 25 aprile 2002, sulla situazione giuridica delle Minoranze Etniche Linguistiche Rom e Sinte in Europa; • la Raccomandazione n0 R (2000) 4 del Comitato dei Ministri agli Stati membri sulla scolarizzazione dei fanciulli rom e sinti in Europa; • la Risoluzione del Parlamento Europeo sulla Situazione dei Rom e dei Sinti nell’Unione Europea del 28 aprile 2005; • il Protocollo d’Intesa stipulato tra il Ministero Istruzione, Università, Ricerca e l’Ente Morale Opera Nomadi Nazionale per la tutela dei minori sinti, rom e camminanti; • il Rapporto di Alvaro Gil-Robles, Commissario per i Diritti Umani del Consiglio d'Europa, sulla situazione dei Rom e dei Sinti in Italia dopo la sua visita del giugno 2005, Strasburgo, 14 dicembre 2005;
tra il Comune di Mantova e l’Ente Morale Opera Nomadi Sezione di Mantova
si conviene e si stipula quanto segue:
Articolo 1 Oggetto della convenzione
Il Comune di Mantova e l’Ente Morale Opera Nomadi considerano la mediazione culturale l’indispensabile metodologia di interazione, diretta alla agevolazione dei contatti ed alla costruzione di relazioni tra gli appartenenti alle culture sinte e rom ed i soggetti, pubblici e privati, della restante comunità mantovana, per la realizzazione di una cultura della conoscenza reciproca, del dialogo e della comprensione fondata sulla acquisizione responsabile di diritti reciproci.
La gestione dell’Area Attrezzata a Sosta per Sinti italiani di via Learco Guerra, 23 è il presupposto di base capace di creare stabilità e sicurezza nella maggiore comunità rom/sinta presente a Mantova.
Il Comune di Mantova e l’Ente Morale Opera Nomadi considerano fondamentale la costruzione di progetti che portino alla realizzazione di microaree e al supporto delle famiglie sinte nella realizzazione di insediamenti privati per la definitiva chiusura dell’Area di viale Learco Guerra, entro quattro anni.
Articolo 2 Oneri dell’Ente Morale Opera Nomadi, attività di mediazione culturale
L’Ente Morale Opera Nomadi si impegna a svolgere l’attività di mediazione culturale tra le famiglie sinte e rom residenti e/o presenti sul territorio comunale e la restante comunità locale allo scopo di creare i presupposti di una politica di interazione. A tal scopo l’Ente Morale si attiverà nei seguenti ambiti: habitat, scuola (a cui si rimanda alla convenzione in atto con il Settore Politiche Educative), lavoro, servizi alla persona, cultura e sanità.
In particolare i mediatori culturali svolgono le seguenti mansioni:
a) svolgono funzioni di segretariato sociale e mediazione culturale tra le famiglie rom, sinte, camminanti e dello spettacolo viaggiante, in difficoltà, e gli EE.LL. /Istituzioni; b) collaborano con il Settore Servizi alla Persona per l’attuazione della Legge 328, in particolare negli ambiti casa, famiglia e minori; c) partecipano ai lavori di gruppo per facilitare l’introduzione nel Piano di Zona (Ambito Territoriale di Mantova) delle problematiche vissute dalle famiglie Rom e Sinte, in particolare negli ambiti abitativo e lavorativo; d) svolgono funzioni di mediazione culturale tra le famiglie rom e sinte e i servizi offerti dall’ASL territoriale, favorendo la conoscenza e sensibilizzazione delle stesse famiglie sull’importanza della prevenzione in ambito sanitario e al servizio degli operatori socio – sanitari per il riconoscimento culturale delle famiglie; e) danno sostegno alle giovani madri tramite i Consultori Familiari, anche in collaborazione del progetto norto ku romia; f) supportano la costituzione di reti e coordinamenti tra tutti i soggetti pubblici e privati, presenti sul territorio comunale, per la programmazione, definizione e attuazione di tutte quelle attività esplicitate negli specifici settori d’intervento; g) partecipano alla progettazione e alla realizzazione di interventi di supporto alle attività lavorative delle famiglie, anche in collaborazione con l’Assessorato alle Attività Produttive della Provincia di Mantova ed altri enti o associazioni preposte, atti alla realizzazione di un’integrazione economica, nel rispetto delle peculiarità culturali, fina¬lizzata all’inserimento nelle locali realtà economiche – produttive, anche attraverso la realizzazione del progetto mengro labatarpe h) supportano le famiglie Sinte nella realizzazione di insediamenti privati, atti ad uscire dalle logiche ghettizzanti e assistenzialiste, proprie dell’Area Attrezzata a Sosta di viale Learco Guerra; i) attuano azioni di mediazione tra lo stesso Comune di Mantova, le Forze dell’Ordine e le famiglie rom e sinte in transito nel territorio comunale, per agevolare il rispetto dei diritti costituzionali (articolo 16); j) collaborano con l’Istituto di Cultura Sinta all’organizzazione di seminari, convegni e giornate di studio con l’obbiettivo di aggiornare e supportare gli operatori degli Enti Locali, delle Istituzioni e del Privato Sociale; inoltre, supporteranno tutte quelle iniziative culturali (ad esempio le manifestazioni per Il Giorno della Memoria) che mirano a costruire una nuova cultura della conoscenza reciproca k) partecipano alle attività di coordinamento con i mediatori culturali dell’Associazione Sucar Drom, in convenzione con la Provincia di Mantova, che operano su tutto il territorio provinciale; l) partecipano alla Consulta Provinciale sul Nomadismo istituita dalla Provincia di Mantova; m) collaborano con gli operatori del progetto azioni d’intervento a favore della scuola in ordine a: - coordinamento del progetto “azioni d’intervento a favore della scuola” (vedi convenzione con Settore Politiche Educative); - mediazione tra le famiglie rom/sinte e gli operatori delle istituzioni scolastiche al fine di favorire una reale presenza degli stessi genitori nella scuola e la costruzione, dove si renda necessario, di progetti individualizzati; - mediazione tra le famiglie sinte e gli operatori per favorire l’attività di doposcuola; - organizzazione del Gruppo Lavoro Scuola che opera per la costruzione della didattica interculturale; - interventi nella scuola sulla cultura, struttura sociale, lingua, storia e arte delle diverse minoranze etniche linguistiche sinte e rom; - predisposizione di nuove progettualità riferite in particolare alle attività ludiche; - partecipazione alle riunioni del Coordinamento Scuola, istituito dal Provvedito¬rato agli Studi di Mantova e dall’Ente Morale Opera Nomadi, in particolare per verificare l’andamento dell’anno scolastico, dei progetti in atto, delle iscrizioni dei minori e proporre nuovi progetti; - collaborazione nei modi richiesti con il Settore Attività Educative e Ricreative e di Educazione Permanente del Comune di Mantova per la gestione dei contributi per il diritto allo studio e per la presentazione da parte delle famiglie interessate delle richieste di riduzione/esonero dalle spese per la fruizione dei servizi scolastici; - collaborazione con l’Associazione Sucar Drom e l’Assessorato alle Politiche Sociali della Provincia di Mantova nella gestione dei contributi per il materiale didattico a favore dei minori fre¬quentanti la scuola; n) supportano il Settore Lavori Pubblici per la manutenzione ordinaria e straordinaria dell’Area Residenziale per Sinti Italiani di viale Learco Guerra n°23.
Articolo 3 Oneri dell’Ente Morale Opera Nomadi, attività di gestione e manutenzione dell’Area Residenziale per Sinti Italiani
L’Ente Morale Opera Nomadi, con la collaborazione delle stesse famiglie che nomineranno tre operatori di gestione e manutenzione, s’impegna a supportare il Comune di Mantova nella gestione e manutenzione dell’Area di viale Learco Guerra n.23, nei modi elencati di seguito: a) accoglienza delle famiglie sinte ai sensi del vigente regolamento all’ingresso nell’area, si intendano: spiegazione dettagliata del Regolamento di gestione, rilascio alla famiglia dell’autorizzazione provvisoria alla sosta, assegnazione della piazzola di sosta e dei relativi servizi igienici, allacciamento utenza ENEL; b) trasmissione al Comune di Mantova, Settori dei Servizi alla Persona e di Polizia Municipale, della seguente documentazione: - al momento d’ingresso di ogni famiglia - lettera di richiesta di autorizzazione alla sosta temporanea o permanente dei nuclei che hanno ottenuto autorizzazione provvisoria rilasciata dall’Ente Morale (in mancanza di esplicito provvedimento di diniego entro dieci giorni dal ricevimento della comunicazione, l’autorizzazione s’intende accordata), detta comunicazione dovrà indicare tutti i componenti del nucleo familiare nonché i mezzi di loro pertinenza, - mensilmente - scheda di rilevazione delle presenze mensili, con indicazione delle uscite dall’Area; c) rilevazione quotidiana delle presenze delle famiglie presso l’Area di Sosta di via Learco Guerra, 23 e compilazione puntuale della scheda di rilevazione mensile delle presenze e della relativa fruizione delle utenze, monitoraggio dei pagamenti, in collaborazione con il Comune di Mantova, Settori Ragioneria e Servizi alla Persona, nonché invio degli eventuali solleciti e segnalazione agli uffici competenti dei ritardi superiori ai due mesi per l’eventuale interruzione del servizio; d) interventi, in stretta collaborazione con i mediatori culturali, finalizzati a favorire la sensibilizzazione nei pagamenti delle utenze e la risoluzione delle eventuali situazioni conflittuali tra le persone o le famiglie ospiti ed alla creazione di un clima di serena convivenza, anche in collaborazione del Settore Servizi alla Persona; e) interventi di manutenzione ordinaria delle strutture, così come descritto nella specifica allegata e stretto collegamento con il Settore Lavori Pubblici per gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria; f) promozione, in stretta collaborazione con i mediatori culturali, presso le famiglie domiciliate nell’Area di un corretto atteggiamento di fruizione delle risorse naturali, dei servizi, delle strutture e degli spazi comuni nonché sostegno allo sviluppo del rispetto del Regolamento di Gestione dell’Area nella sua completezza e segnalazione agli uffici comunali competenti delle eventuali violazioni
Articolo 4 Mediatori Culturali e Operatori di Gestione / Manutenzione
Le attività di mediazione culturale sono svolte da due mediatori, uno per la cultura sinta e uno per la cultura maggioritaria (in senso numerico), che presentino caratteristiche personali e professionali idonee all’incarico in oggetto. La gestione e la manutenzione dell’Area sono svolte da tre capi famiglia sinti i quali presentino caratteristiche che li rendano idonei all’incarico in oggetto. I mediatori culturali e gli operatori non avranno alcun rapporto di lavoro né giuridico né economico con il Comune di Mantova. L’Ente Morale Opera Nomadi si impegna a comunicare al Comune di Mantova i nominativi degli operatori, dei mediatori e dei volontari, per i quali si impegna a garantire un’idonea copertura assicurativa per qualsiasi evento dannoso causato agli o dagli stessi.
Articolo 5 Verifica
La verifica della presente convenzione sarà effettuata con riunioni periodiche con i diversi referenti del Comune di Mantova (Settori Servizi alla Persona, Lavori Pubblici, Ragioneria, Attività Educative e Ricreative e di Educazione Permanente), durante le quali verrà steso un verbale.
Articolo 6 Formazione
Le figure indicate nel precedente articolo 4 fruiranno di momenti formativi in occasione di iniziative formative che verranno appositamente predisposte dall’Ente Morale anche in collaborazione con l’Associazione Sucar Drom, l’Istituto di Cultura Sinta, la Provincia di Mantova e lo stesso Comune di Mantova o altri enti competenti.
Articolo 7 Oneri del Comune di Mantova
Il Comune di Mantova eroga un contributo annuale fisso di euro ----- per le spese sostenute per l’attività di mediazione culturale e le attività di gestione e manutenzione dell’Area. Il contributo sarà erogato a scadenza bimestrale anticipata per euro ------ , nei mesi di gennaio, marzo, maggio, luglio, settembre 2006; l’ultima bimensilità sarà erogata nel mese di novembre per euro ------ e a gennaio 2007 i rimanenti ---- dopo la presentazione del consuntivo di spesa. Il Comune di Mantova, attraverso i Settori Lavori Pubblici, Servizi alla Persona e Ragioneria, si impegna: a) ad attuare la manutenzione straordinaria e ordinaria delle strutture e degli impianti dell’Area Attrezzata a Sosta di Viale Learco Guerra, in stretta collaborazione con gli operatori di gestione e manutenzione e i mediatori culturali; b) ad affiancare l’Ente Morale Opera Nomadi nella predisposizione di un piano antincendio e di evacuazione e nella formazione degli operatori secondo quanto disposto dalla Legge 626; c) a ricevere gli oneri dalle famiglie sinte domiciliate nell’Area Attrezzata a Sosta di viale Learco Guerra n.23. I Settori Servizi alla Persona, Lavori Pubblici, Attività Educative e Ricreative e di Educazione Permanente, Polizia Municipale e Ragioneria individuano i referenti incaricati che si rapporteranno con il Responsabile dell’Ente Morale Opera Nomadi.
Articolo 8 Controllo sulle attività svolte
I contraenti della presente convenzione, in caso di mancanze, relazioneranno per iscritto. Resta inteso che, qualora fossero riscontrate irregolarità e queste non venissero immediatamente ovviate a fronte di lettera raccomandata di contestazione, i due enti potranno risolvere la presente convenzione senza altro preavviso con il solo obbligo di corrispondere quanto stabilito fino al giorno della risoluzione.
Articolo 9 Durata della convenzione
La convenzione in oggetto ha durata un anno, dal 1 Gennaio 2006 al 31 dicembre 2006. Laddove l’Ente Morale Opera Nomadi, durante tale periodo si trovi nell’impossibilità di adempiere ai compiti sopraindicati dovrà darne immediata comunicazione scritta con lettera raccomandata all’Assessorato Servizi Sociali.
Articolo 10 Competenze territoriali
Le parti si impegnano a risolvere amichevolmente eventuali controversie. Nel caso in cui non sia possibile il Foro Competente sarà esclusivamente quello di Mantova.
Di Fabrizio (del 28/03/2006 @ 22:22:00, in blog, visitato 4314 volte)
Da ieri è quasi impossibile collegarsi alla Mahalla. Sembra che dipenda da un problema del server. Bisogna portare pazienza, nel frattempo ringrazio chi mi ha scritto per avere informazioni. Qui un'ipotesi di cosa possa essere successo.
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