Politiche 2006, lettera aperta alle candidate e ai candidati
Gentile Candidata/o,
come Lei sa le Minoranze Nazionali Sinte e Rom, denominate “zingari” e “nomadi” in maniera dispregiativa ed etnocentrica, sono ancora oggetto di discriminazione, emarginazione e segregazione.
Le discriminazioni sono estese a tutti i campi, dal pubblico al privato, pertanto l’emarginazione e la segregazione economica e sociale dei Sinti e dei Rom si trasforma in discriminazione etnica.
In Italia le molteplici comunità rom e sinte, presenti in Italia da seicento anni, non sono ancora riconosciute come Minoranze Nazionali e pertanto non beneficiano dei diritti che questo status prevede.
Le politiche sociali rivolte alle popolazioni sinte e rom tendono apertamente all’inclusione sociale, all’integrazione, all’assimilazione.
Rare sono le realtà dove le comunità sinte e rom sono considerate protagoniste sociali e dove sono attuate politiche di interazione, di partecipazione diretta e di mediazione culturale, riconoscendo le loro società, le loro culture e le loro lingue sinte e romanés.
L’Italia nega ai Sinti e ai Rom l’applicazione della Convenzione Quadro per le Minoranze Nazionali e nega la Carta Europea sulle Minoranze Etnico Linguistiche che tutela le lingue minoritarie.
I novantamila Sinti e Rom Italiani vedono in molti casi negato il diritto alla residenza, il diritto alla sanità, il diritto alla scuola, il diritto al lavoro.
Inoltre, in Italia si costruiscono ancora i “campi nomadi”, luoghi di segregazione che concentrano gli individui contro la loro volontà.
La maggioranza dei Comuni ha emanato delle ordinanze di “divieto di sosta ai nomadi” che, in palese contrasto con il dettato costituzionale (articoli 3 e 16), negano il diritto di circolare e soggiornare liberamente sul territorio nazionale ai soli Cittadini Italiani riconosciuti come “nomadi”, “zingari” o “girovaghi”.
In questa situazione drammatica i Rom provenienti da Bosnia, Confederazione Yugoslava, Croazia, Bulgaria, Romania, Polonia, Ungheria subiscono oltremodo politiche discriminatorie, emarginanti e segreganti. Famiglie intere scappano dai loro paesi d’origine per i conflitti etnici e le guerre civili e l’Italia nega loro i più elementari diritti.
Segregati nei “campi nomadi” delle grandi città italiane, e non solo, i Rom Europei vivono situazioni inumane senz’acqua, luce e servizi igienici, costretti a mendicare per le strade il sostentamento giornaliero.
La situazione è talmente grave che anche la Chiesa Cattolica è “scesa in campo” pochi settimane fa, come avrà letto, denunciando il razzismo e la xenofobia di cui sono bersaglio queste popolazioni.
Ancora oggi in Italia non è riconosciuto il Porrajmos, la persecuzione razziale subita dai Sinti e dai Rom durante il fascismo e il nazismo che ha portato allo sterminio della metà dei Sinti e dei Rom in Europa.
Chiediamo che ai Sinti e ai Rom Italiani sia riconosciuto lo status di Minoranze Nazionali e che siano considerati protagonisti nelle scelte politiche e sociali del loro Paese. Chiediamo siano attuate e favorite politiche di interazione, di partecipazione diretta e di mediazione culturale.
Inoltre, chiediamo che siano attuate politiche di accoglienza a favore dei Rom Europei, presenti attualmente in Italia e si concerti una politica europea capace di rimuovere le cause che provocano la loro immigrazione nel nostro Paese.
Per queste ragioni chiediamo il Suo impegno, nella prossima legislatura, per promuovere leggi che facciano proprie le disposizioni della Raccomandazione n.1557/2002 del Consiglio d’Europa.
Istituto di Cultura Sinta - Associazione Sucar Drom - Ente Morale Opera Nomadi Sezione di Mantova
Rif:
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