Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 22/12/2005 @ 10:53:06, in Europa, visitato 1711 volte)
Una notizia dal Neue Zürcher Zeitung:17. Dicembre 2005 - Secondo la Società per i Popoli Minacciati gli uffici svizzeri per la cooperazione di Pristina (Kosovo) non impiegano appartenenti alla minoranza rom. Il parlamentare verde Josef Lang intende discutere questo caso nella sessione invernale del parlamento federale. Allo stesso link, un articolo sulle politiche sociali verso i Rom nella Repubblica Ceca (ma non ho il tempo materiale per tradurlo dal tedesco, forse settimana prossima) PS: qualcuno che ha studiato il tedesco in tempi più recenti dai miei???
Di Fabrizio (del 21/12/2005 @ 16:00:06, in Europa, visitato 2045 volte)
di Silvia Tomasi
Dopo l’ Anno europeo della mobilità professionale – 2006 e quello delle Pari opportunità per tutti– 2007, lo scorso 5 ottobre la Commissione europea ha presentato una proposta di Decisione per designare il 2008 quale "Anno europeo del dialogo tra le culture".
Istruzione, cultura, gioventù e cittadinanza costituiscono gli ambiti maggiormente interessati da questa iniziativa che intende divenire strumento fondamentale di sensibilizzazione dei cittadini, e soprattutto dei giovani, sui temi del confronto e del ravvicinamento dei popoli dell’Europa. In particolare, l’ Anno europeo si propone di: - promuovere il dialogo interculturale in quanto fattore in grado di aiutare i cittadini europei e quanti vivono nell'UE ad acquisire le conoscenze, le competenze e le attitudini che permetteranno loro di adattarsi ad una società sempre più aperta e complessa e di gestirne le difficoltà, per trarre vantaggio dalle occasioni da essa offerte sia in Europa che altrove; - sensibilizzare i cittadini europei e quanti vivono nell'UE sull'importanza di sviluppare, attraverso il dialogo interculturale, una cittadinanza europea attiva e aperta sul mondo, rispettosa della diversità culturale e fondata sui valori comuni dell’Unione europea. L’ Anno del dialogo interculturale potrà contribuire, inoltre, alla realizzazione di alcune priorità strategiche dell'Unione, in particolare al raggiungimento degli obiettivi della rinnovata Strategia di Lisbona, per la quale l'economia della conoscenza necessita di persone capaci di adattarsi ai cambiamenti e di sfruttare tutte le fonti d'innovazione esistenti per accrescere la prosperità, e al consolidamento dell'impegno dell'Unione a favore della solidarietà, della giustizia sociale e di una maggiore coesione.
In base alla proposta della Commissione, l' Anno europeo sarà dotato di uno stanziamento pari a 10 milioni di euro destinati a sostenere tre tipi di azioni: • Azioni su scala comunitaria: realizzazione di una campagna informativa (compreso il suo adattamento alle peculiarità nazionali), per diffondere i messaggi chiave dell'Anno europeo; indagini e studi su scala comunitaria, al fine di valutare la preparazione, l'efficacia, l'impatto e gli sviluppi a lungo termine dell'iniziativa. Queste azioni verrano, di norma, realizzate a seguito del lancio di bandi di gara d'appalto. • Cofinanziamento di azioni su scala comunitaria: realizzazione di un numero limitato di manifestazioni ed iniziative emblematiche di portata europea miranti alla sensibilizzazione, in particolare dei giovani, in merito agli obiettivi dell'Anno; queste azioni, realizzate a seguito di inviti a presentare proposte di progetto, potranno fruire di un contributo comunitario fino all' 80% del loro costo complessivo. • Cofinanziamento di azioni su scala nazionale: realizzazione di manifestazioni ed iniziative a livello nazionale con una forte dimensione europea dirette a promuovere gli obiettivi dell’Anno europeo. Si prevede di finanziare un'iniziativa per Stato membro, di grande portata, capace di suscitare la mobilitazione della società civile. Il contributo comunitario per i progetti relativi a queste azioni potrà coprire fino al 50% dei loro costi complessivi.
L'Anno europeo del dialogo intercultirale sarà operativo per il periodo 2007-2008; la proposta della Commissione dovrebbe essere presentata al Parlamento europeo e al Consiglio per la sua definitiva adozione entro la fine del 2006.
Scheda di riferimento: 2008 - AE per il dialogo interculturale
da Sucar Drom
Ritorniamo sul rapporto annuale dell’European Monitoring Centre on Racism and Xenophobia che indica le Minoranze Etniche Linguistiche dei Rom e dei Sinti le più esposte al razzismo in Europa. Ad una attenta lettura del rapporto si evince che i paesi dell'area mediterranea (Italia, Spagna, Grecia e Portogallo) vengono praticamente assolti. Ciò che inquieta sulla situazione italiana, sia noi sia l’European Monitoring Centre on Racism and Xenophobia, è il fatto che il nostro paese da due anni non invia nessun rapporto. Su questa questione ci eravamo già espressi: l'Italia sembra candida solo perchè non esiste un serio sistema di monitoraggio e denuncia delle discriminazioni in atto. In paesi come la Francia e l'Inghilterra questo sistema di monitoraggio esiste e per questa ragione risultano le maglie nere d'Europa. Speriamo che l'Ufficio Nazionale Anti Discriminazioni Razziali (UNAR) possa offrire le giuste risorse alle tante associazioni nazionali e locali che ogni giorno si battono per denunciare le continue e reiterate politiche di discriminazione e segregazione che avvengono in Italia contro le Minoranze Etniche Linguistiche dei sinti e dei Rom. Nel rapporto vengono comunque denunciate le leggi regionali del Veneto e della Lombardia che praticamente non sono finanziate da un decennio.
L'articolo precedente
Di Fabrizio (del 19/12/2005 @ 11:07:43, in Europa, visitato 1931 volte)
15/12/05 - Una coppia bulgara, il cui figlio nato in Irlanda è morto qui due anni fa, ha fatto appello per la revisione della sentenza governativa di rimpatrio forzato.
Andon Kozhukarov e Bilyana Spasovo, entrambe parte della comunità rom, hanno vissuto in Irlanda da quando hanno lasciato la Bulgaria nel 2002.
Ora chiedono asilo a causa della persecuzione politica, motivando la richiesta col fatto che nella loro città natale il signor Kozhukarov sarebbe stato malmenato e la signora Spasovo trattenuta dalla polizia. Gli avvocati della coppia sostengono che il Ministero di Giustizia non ha considerato come uniche e tragiche le circostanze del loro caso e che non ha vagliato se questo rimpatrio fosse avvenuto nello spirito della Convenzione Europea sui Diritti Umani.
Il loro primo figlio, Davide, morì nel dicembre 2003 ed ora è sepolto nel cimitero di Glasnevin a Dublino.
Affermano che sarebbe impossibile per loro visitare la sua tomba, se fossero rispediti in Romania.
Di Daniele (del 18/12/2005 @ 05:14:35, in Europa, visitato 2289 volte)
I Rom cercano di far cessare il razzismo antizigano by Grattan PuxonUn appello per mettere fine all'uso delle espulsioni forzate e delle deportazioni di massa, sarà fatto alla prima sessione del nuovo forum dei Rom e dei Nomadi europei, che sarà ospitato la prossima settimana dal Consiglio Europeo a Strasburgo (13-15 dicembre - vedi QUI ndr). Il forum, riunendo i delegati eletti da 42 nazioni su una popolazione Rom di 12 milioni, vuole porre fine a tutte le forme di razzismo antizigano, e aiutare ad affrontare l'estrema povertà e l'alto tasso di mortalità infantile ora prevalente. Attacchi razzisti contro i Rom attraverso l'Europa, avvengono al tasso di dieci a settimana, secondo Rudko Kawczynski, Presidente dell'ERTF. Duemila sono stati assassinati e il doppio sono stati feriti negli ultimi dieci anni. Kawczynski pensa che esista un rapporto diretto fra azioni di forza dello stato e le uccisioni a sfondo razziale. Egli dice che le correnti deportazioni e le continue operazioni di sgombero, incoraggiano un clima di intolleranza e di razzismo.
In Gran Bretagna migliaia di Nomadi e Viaggianti sono stati sfrattati dalla propria terra. Fra di essi Kay Beard e Cliff Codona, i due delegati all'ERTF, eletti da una nuova conferenza permanente della Gran Bretagna.
Codona dice che in Gran Bretagna la richiesta di una moratoria è appoggiata da azioni che includono: * Contestazioni legali su terre acquisite di recente e sgomberate dalle consigli comunali. * Moratoria dello sgombero delle 85 famiglie di Dale Farm contro uno sgombero deciso dal Basildon Council. * Un tour nelle zone calde del Gypsy and Travellers Affairs team che stanno tornando sulla strada per raccontare sta succedendo ai nomadi costretti ad accamparsi illegalmente. * Pressioni internazionali da parte della UK Association of Gypsy Women, che lavora tramite il Progetto Patrocinio a Washington ed altre agenzie. * La promozione del festival del RED WHEELS FESTIVAL che coincide con il 35° Giorno della Nazione Rom, il 7 e 8 aprile 2006.
Kay Beard, presidente dell'UKAGW ed esperto lobbista internazionale, sta raccogliendo video, film ed altre prove documentali che mostrano i metodi brutali usati dalle compagnie di sicurezza private assoldate dalle autorità locali per il lavoro di sgombero.
"Certi sgomberi sono stati condotti come raid polizieschi," commenta Beard. "Noi pensiamo che non si dovrebbe far ricorso alle ditte private e limitare l'uso della polizia al mantenimento dell'ordine."
Nel frattempo, Codona sta montando un caso giudiziario sull'azione di sgombero nel Mid-Bedforshire di 50 famiglie dal parcheggio di roulotte Woodside senza provvedere ad una sistemazione alternativa.
Mentre Woodside, e molte altre aree di sosta attrezzate sono state distrutte dai consigli comunali, dice che i 600 Nomadi e Viaggianti di Dale Farm sono determinati a resistere. ( vedi ndr.) Il Vice Primo Ministro ha ordinato al Consiglio di Basildon di facilitare il trasloco sul terreno di Pitsea invece di distruggere le loro case. ( vedi ndr.) La Commissione britannica per l'Uguaglianza Razziale ha bollato di razzismo le ragioni ddel comune Basildon. Il Consiglio ha stabilito di spendere 5.000.000 di euro per la pulizia etnica dei Nomadi e Viaggianti "illegalmente accampati" dal distretto. "Vogliamo vivere in armonia" dice Richard Sheridan, portavoce di Dale Farm. "Ma se necessario difenderemo le nostre case e i nostri diritti umani".
Parlando del loro ritorno sulla strada, Joe e Bridie Jones, dicono che stanno ancora cercando di ottenere licenze edilizie per la loro terra nel Kent. Vivere temporaneamente sul ciglio della strada sarà una sofferenza, ma sono preparati a soffrire per il bene di tutti.
"Questa situazione non può continuare" ha commentato Jones. "Speriamo di appellarci a Strasburgo e, rifugiandoci ancora sulla strada, aiuteremo a porre fine alla miseria delle migliaia che soffrono". La delegazione britannica vuole che l'ERTF promuova una più ampia osservanza del Giorno della Nazione Rom il prossimo anno come un mezzo di pressione per un miglior progetto di sistemazione legale, istruzione e assistenza medica.
Il Consiglio d’Europa ospiterà la prima sessione del Forum europeo dei Rom e nomadi, ERTF, che riunirà rappresentanti dei Rom di 42 Stati membri dell’Organizzazione. Il Forum, che si terrà da martedì 13 a giovedì 15 dicembre, rappresenta la prima tappa del processo d’integrazione di circa 12 milioni di Rom residenti in Europa, molti dei quali in condizioni di estrema povertà, con un’aspettativa di vita 15 anni inferiore alla media e con il più alto tasso di mortalità infantile d’Europa. Il segretario generale del Consiglio d’Europa, Terry Davis, e il rappresentante permanente della Romania e attuale presidente dei Rappresentanti dei Ministri, l’Ambasciatore Gheorghe Magheru, parteciperanno alla cerimonia inaugurale, alla presenza degli ambasciatori finlandese, Anne-Marie Nyroos, e francese, Gilles Chouraqui. È attesa anche la partecipazione del presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, e del presidente del Parlamento europeo, Josep Borrell Fontelles. ERTF è la più vasta organizzazione europea e l’unica istituzione internazionale Rom che riunisce organizzazioni Rom e nomadi di livello internazionale e nazionale, leader delle comunità, rappresentanti di ONG, organi consultivi governativi e partiti politici. Rif: Agenzia AISE
Di Fabrizio (del 10/12/2005 @ 19:41:09, in Europa, visitato 1966 volte)
cliccare sull'immagine per leggere l'articolo (testo in inglese)
9. 12. 2005: E' uscito il 7 novembre il libro
(Ne)boli [(No)dolore], sulle memorie dei sopravvissuti Rom
all'Olocausto della II guerra mondiale. Il volume raccoglie le
testimonianze orali sull'Olocausto assieme ai racconti sulla vita
prima e dopo la guerra. Alla presentazione presso il coffeeshop
Krasne Ztraty di Praga erano presenti alcuni dei sopravvissuti.
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9. 12. 2005: In occasione del 57° anniversario
della Giornata Internazionale dei Diritti Umani (10 dicembre)
l'ambasciatore USA nella Repubblica Ceca, William J. Cabaniss, ha
premiato l'attivista Sri Kumar Vishwanathan, creatore del
programma Common Life.
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9. 12. 2005: Si autodefinisce "un animale da
fatica a tempo pieno"; Enisa Eminova, Romnì macedone,
consulente di Roma Women's Initiative, fondata lel 1999
nell'ambito delle iniziative di Open Society
Institute. Roma Women's Initiative opera per sviluppare, collegare
e catalizzare un gruppo guida di donne Rom impegnate nello
sviluppo dei diritti umani delle donne dell'Europa Centrale e
Orientale.
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Sdruzeni Dzeno V Tunich 11 120 00 Praha 2 ---------------- +420 224 941 945 www.dzeno.cz / www.radiorota.cz
Di Fabrizio (del 08/12/2005 @ 10:25:38, in Europa, visitato 3048 volte)
25/11/2004 - Nuovamente impantanati gli sforzi per erigere a Berlino un monumento alle vittime Rom e Sinti dell'olocausto nazista. Nonostante gli esponenti dei maggiori partiti abbiano dichiarato il loro appoggio alla realizzazione, gli stessi partiti non hanno trovato un accordo sul termine da adoperare per indicare tale monumento. L'ultima definizione (A tutti quanti definiti "zingari" dal nazismo) è stata rigettata mercoledì scorso. Continua invece la discussione se i gruppi dei Rom e dei Sinti possano rappresentare tutti i popoli nomadi perseguitati dal regime nazista.
dall'archivio di Pirori, 1 dicembre 2004. Sempre su Pirori, l'11 dicembre 2004:.... "Oggigiorno," continua, "in Germania i neonazisti sono accettati meglio di noi Sinti." E' furioso col cancelliere Schröder che all'inizio di quest'anno ha presenziato all'apertura della galleria fondata da Christian Friedrich Flick, nipote di un industriale nazista. "Una mostra pagata col denaro di noi forzati". Per protesta, si è dimesso dal partito socialdemocratico. Non ha rapporti con altri sopravvissuti; dice di sentirsi in comunanza "mentalmente". Ma vorrebbe che le attività di testimonianza nelle scuole - intende riferirsi agli attivisti ebraici - fossero più comprensive verso i Sinti, che ritiene esserne rimasti esclusi per la differente cultura. "Juden, juden, juden," dice "Sinti, nix." Regolarmente è in viaggio per Berlino, dove si discute ancora invano [...] sulla costruzione di un monumento per le vittime Sinti. "Sono un vecchio di 84 anni, che deve ancora dimostrare e andare a Berlino..." Qui la sua voce si rompe e d'improvviso abbandona la stanza.
Nel frattempo, l'artista a cui è stato commissionato il monumento ha compiuto la bella detà di 75 anni, come ricorda ARTfaq:
Lo scultore israeliano Dani Karavan compie 75 anni
Le sue opere si trovano in tutto il mondo, il suo marchio: sculture monumentali che il visitatore esplora camminando all’interno di esse. Dani Karavan il 7 dicembre compie il suo 75° compleanno. Tra le sue opere più spettacolari ricordiamo “Passaggi” (vedi foto), realizzata nel 1994 nel paese spagnolo Portbou, dove il filosofo tedesco, Walter Benjamin, è stato assasinato durante la sua fuga dai nazisti. Altrettanto spettacolari sono le sue sculture “Strada dei diritti umani”, vicino al Germanisches Nationalmuseum di Norimberga, e la sua creazione per il Heinrich-Böll-Platz a Colonia. A Berlino gli è stato commissionato un monumento commemorativo per i Sinti e Rom, uccisi durante la Seconda Guerra Mondiale.
Dani Karavan è nato a Tel Aviv nel 1930. All’Accademia Bezalel di Gerusalemme ha studiato disegno, più tardi ha proseguito gli studi a Firenze e Parigi. Nel 1977 è stato presente alla Documenta di Kassel. Nel 1996 ha ricevuto il “Kaiserring” di Goslar. Per la sua opera completa è stato onorato con il Premio di Israele.
Bernd Noack
Di Fabrizio (del 07/12/2005 @ 16:02:20, in Europa, visitato 1868 volte)
Da: Barrie Taylor su British_Roma
Un'associazione caritativa Rom nel Regno Unito sta conducendo una vasta
ricerca sull'abuso di farmaci e droghe che ha colpito anche la nostra comunità.
Il gruppo di ricerca è composto da Rom ha determinato che il fenomeno ha
iniziato ad espandersi in concomitanza con la sedentarizzazione. Adulti e
ragazzi sono introdotti all'uso di droghe nelle scuole, nei pub o nei club. Ora
l'associazione sta provando a stabilire quale sia la profondità del fenomeno e
approntare materiale apposito per prevenire il fenomeno in quei settori della
comunità che ancora non siano stati toccati da questo disagio.
Occorrono unità specifiche che facciano da ponte e da traino tra la
comunità e i servizi socio-sanitari. Formare gruppi di auto aiuto che possano parlare
alle famiglie, aiutarle a comprendere la situazione e fornire supporto.
Il ricovero è gratis, ma i Rom non ne hanno consuetudine, per la maggior
parte perché non sono a conoscenza di questa possibilità. Dobbiamo essere noi
stessi a promuovere un progetto nazionale, che abbia radici nella nostra
cultura.
I responsabili del gruppo di ricerca da anni operano nel campo delle droghe e
recentemente hanno potuto accedere a un finanziamento della Lancs University,
che permetterà di produrre una documentazione sulle esigenze di Nomadi e
Viaggianti, ed eventualmente di poter provvedere ai casi più disperati. Come
partner dell'associazione europea UNITE, hanno anche possibilità di accedere e
condividere aiuti e conoscenze specifiche. Ora occorre anche coinvolgere il
Governo per condividere una strategia nazionale.
[...]
Contact 07949182079 and ask for Barrie Taylor
Droga e tossicodipendenza in Europa:
Di Daniele (del 06/12/2005 @ 19:40:58, in Europa, visitato 3050 volte)
questo articolo del manifesto di oggi che sarà "leggibile" da domani... è veramente molto interessante! con molti dati e testimonianze direttissime...domani ti mando la traduzione sull'articolo BBC.buona serata!daniele
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Indipendenza del Kosovo? Che ne pensano i 260.000 rom cacciati nel terrore Nessuno chiede agli zingari Viaggio nei campi profughi dove da sei anni vivono decine di migliaia di rom espulsi a forza dal Kosovo, e rimasti privi di tutto. «Non ci sono più aiuti, né locali né internazionali, e non c'è lavoro. Ma non possiamo nemmeno tornare a casa, siamo minacciati di morte» TOMMASO DI FRANCESCO INVIATO A BELGRADO
«Sei del manifesto? Allora conosci Rossana Rossanda? Ti prego salutala, lei è stata per me un mito quando ero studente in Germania alla fine degli anni Sessanta». A parlare è Rajko Djuric, al secolo giornalista della Tanjug ma soprattutto famoso per essere il «re degli zingari». O meglio l'«ex-re», perché a quella carica è stato eletto dal congresso mondiale degli zingari per ben due mandati dal 1990 al 2000, poi è stato presidente del congresso mondiale e ora dirige il Centro internazionale degli zingari di tutto il mondo e da «re» ha pubblicato molti libri sulla condizione degli zingari, tradotti [...]
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La versione integrale dell'articolo sarà disponibile domani. Oggi, l'accesso al testo integrale è riservato ai soli abbonati.
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NdR: inizia oggi la collaborazione del blogger Daniele (si definisce un lettore attento della Mahalla), il primo e l'unico, sinora , a raccogliere l'appello di aiutarmi con le traduzioni. Benvenuto! Prima che si arrabbino gli amici di Mantova, mi permetto due appunti al Manifesto:
- Zingari rimane un termine dispregiativo e vagamente etnocentrico. Almeno loro dovrebbero saperlo.
- Ogni tanto si scoprono nuovi re e regine zingare. Per favore! IRU è un organismo elettivo, che da voce al Congressi Mondiale dei Rom. Re e regine lasciateli ai fotografii cerca di scoop!
- In ogni caso, se mi riesce domani traduco in italiano l'articolo di Rajko Djuric, apparso sulla stampa a fine novembre.
- A proposito di Kosovo e di stampa italiana: lo sapete che all'appello di questa estate contro i rimpatri forzati, hanno risposto più numerosi dal Lussemburgo che dall'Italia? CHAPEAU!
Fabrizio
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