Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 16/03/2009 @ 09:51:54, in Italia, visitato 1659 volte)
18 marzo 2009, ore 9.30 Università Roma Tre, Facoltà di Scienze della formazione, Aula Conferenze (ex Aula "I. Ambrogio"), IV piano, via del Castro Pretorio 20
Intervengono:
- Francesco Susi, Preside della Facoltà di Scienze della
Formazione;
- Francesco Pompeo, Coordinatore Osservatorio "M. G. Favara", I
territori della trasformazione tra accoglienza e rifiuto;
- Nunzia Marciano, Dirigente scolastico Istituto Carlo Pisacane,
Un'esperienza scolastica di frontiera;
Presentazione rapporti di ricerca:
- Ginevra De Maio, Capo redattore Osservatorio romano sulle
migrazioni, V Rapporto dell'Osservatorio romano sulle migrazioni;
- Ulderico Daniele, Osservatorio "M. G. Favara", Dossier
Emergenza "zingari" e censimenti dei "nomadi";
- Nazzareno Guarnieri, Presidente Federazione Rom e Sinti Insieme;
- Andrea Priori, Osservatorio "M. G. Favara", Monitoraggio delle
aggressioni ai danni di cittadini del Bangladesh nella città di Roma;
- Mukul Liaquat Ali Khan, Presidente Associazione "Mymensingh" -
Bangladesh;
- Vittorio Cotesta, Direttore del Centro Interdipartimentale di
Ricerca Educativa e Sociale, Riflessioni conclusive.
Nel corso della mattinata sarà inoltre presentato e distribuito il report
della ricerca realizzata dall'Osservatorio sul razzismo e le diversità "M. G.
Favara" nel Municipio VI del Comune di Roma: "Territorio, diritti,
partecipazione".
Info: oss.razzismo@uniroma3.it
Di Fabrizio (del 16/03/2009 @ 09:45:42, in Italia, visitato 2143 volte)
Da
NO[b]LOGO
(ne approfitto per ricordare l'appuntamento di
oggi a Napoli)
Teverola è un piccolo centro al margine dell'interland Napoletano.
E' il primo comune della provincia di Caserta ma gravità su Aversa(NA), quasi un
quartiere di questa città antica e nobile, ed oggi disastrata.
Teverola era un centro agricolo diventato negli anni 60/70 un polo industriale,
la Texas, l'Indesit.
Ora resta ben poco dell'industria e della stessa agricoltura.
A Teverola sono arrivati alla fine degli anni 70, in case popolari, i napoletani
dopo il terremoto e i puteolani dopo il bradisismo.
Teverola è la frontiera di quell'interland divorato fatto di case, villette,
centri commerciali, residui di frutteti, discariche, un tessuto ormai urbano
degradato e difficile.
Non lontana dai poli camorristici di San Cipriano e Casal di Principe. A
Teverola passa l'alta velocità deviata da Caserta sul percorso Mondragone/Aversa.
Bene tra le tante cose a Teverola c'è un campo Rom, che la mia amica Nadia
Marino, presidente dell'Opera Nomadi di Caserta descrive così:
L’Opera Nomadi dopo un recente censimento ha potuto constatare che ..
... sono 200 rom circa (il doppio di quelli censiti ad
ottobre) a permanere nella zona e non 500-600 come paventato.
Una metà in fitto (non abusivi) su terreno privato, molti con
permesso di soggiorno e in Italia da una ventina di anni.
Per queste persone, con molti bambini si profila uno sgombero senza una
prospettiva di una nuova localizzazione, l'Opera Nomadi cerca di salvaguardare
quanto meno le esigenze dei bambini.
Al link trovate la lettera aperta indirizzata al prefetto ed al vicario ... mi
associo ... ben sapendo che non sono certo le 200 persone in emergenza ....
l'emergenza per Teverola e per l'Aversano, e che al contrario iniziare senza un
progetto il solito gioco degli sgomberi può essere solo un fattore di ulteriore
disaggio oltre che una crudeltà per i bambini e gli adulti della piccola
comunità.
Tarantolati Sud Magazine » Blog Archive » Opera Nomadi Caserta: “No allo
sgombero della comunità rom di Teverola”
Di Fabrizio (del 16/03/2009 @ 09:26:37, in Italia, visitato 2697 volte)
Ricevo da Tommaso Vitale
INAUGURAZIONE UFFICIALE PROGETTO DADO auto-recupero e inclusione
sociale
Lunedì 23 marzo
Settimo Torinese - Sala consigliare in Piazza Vittorio Veneto n.4
Affrontare il problema abitativo con la popolazione rom, soprattutto in questo
momento politico-sociale è di estrema delicatezza. Lo status medio delle
famiglie italiane si sta abbassando e spinge sempre più nuclei a scegliere di
vivere in periferia, quindi ai margini delle città, laddove si incontrano quelle
storie di storica emarginazione e dove si collocano gli insediamenti rom, in
particolare quelli spontanei/abusivi.
La straordinarietà del progetto Dado è racchiusa in una considerazione
fondamentale che potremmo chiamare “welfare alternativo”, nel senso che oggi, in
un momento in cui la disoccupazione è una delle maggiori preoccupazioni per
milioni di famiglie e la casa popolare un miraggio per tantissime altre, non è
pensabile innescare meccanismi di conflitto tra gli ultimi e i penultimi della
nostra società, scatenando sempre più odio.
In questo senso l’auto-recupero permette di non intaccare le già scarse risorse
esistenti per le persone in difficoltà, ma apre canali nuovi per ottimizzare
risorse che altrimenti verrebbero sprecate, come, in questo caso, uno stabile da
ristrutturare, in cui vivevano precedentemente alcuni soggetti fuori dal
controllo delle forze giudiziarie. Il progetto, che riceve un finanziamento
relativamente basso, rimette così a nuovo degli spazi che ritorneranno anche
alla cittadinanza, ma soprattutto permette un bassissimo impatto nei confronti
delle fasce deboli, evitando l’acuirsi dei conflitti.
PROGRAMMA DEL SEMINARIO
ore 8.45 registrazione partecipanti
ore 9.00 inizio lavori
ore 11.15- 11.30 coffee break
ore 13.00 termine dei lavori
ore 13.30 visita della struttura il Dado e pranzo a buffet
“SOCIAL HOUSING, INCLUSIONE SOCIALE, LOTTA AL PREGIUDIZIO”
“il DADO: una soluzione possibile” in differita su canale satellitare RAI
News 24
Conduce il dibattito: Corradino Minneo giornalista Rai Tre
Interverranno:
Michele Curto Presidente Terra del Fuoco
Fredo Olivero Ufficio Pastorale Migranti
Aldo Corgiat Sindaco di Settimo T.se
Don Luigi Ciotti Presidente di Libera e Gruppo Abele
Salvatore Rao Assessore alle politiche sociali della Provincia di Torino
Matteo Manzonetto Rappresentante ERIO (European Roma Information Office)
Ostalinda Maya Ovalle Rappresentante ERRC, European Roma Rights Centre di
Budapest.
È gradita la conferma della partecipazione all’evento con una mail a
priscilla.guidolin@terradelfuoco.org
oppure mari.rizzo@terradelfuoco.org
entro il 17/03/2009.
Di Fabrizio (del 14/03/2009 @ 12:45:23, in Italia, visitato 1497 volte)
Un comunicato dell’Associazione Razzismo Stop
Noi dell’Associazione Razzismo Stop di Venezia parteciperemo all’happening
antirazzista proposto per il 16 marzo davanti al Municipio di Mestre,
condividendone appieno i principi e gli obiettivi.
Al di là della specifica questione del villaggio per la comunità dei sinti di
Venezia, infatti, il Partito della Lega Nord strumentalizza quotidianamente le
legittime ansie e l’insicurezza dei cittadini di questo paese per promuovere
campagne razziste ed esacerbare il clima già pesante che si respira nelle nostre
città. Il fatto di proporre un referendum sui diritti di una minoranza etnica
rientra perfettamente nella linea politica di chi sta erodendo, giorno dopo
giorno, le libertà di tutti gli individui smantellando dapprima i diritti
fondamentali, su cui si basa anche la Costituzione italiana, di chi viene
costantemente criminalizzato solo in ragione della sua provenienza e della sua
nazionalità. Delegittimare e sottrarre spazi a chi ha fondato il proprio potere
politico sull’incitazione al razzismo e all’odio, arrivando anche a proporre che
i figli dei migranti irregolari non possano essere riconosciuti dai propri
genitori, o che i medici si facciano delatori nei confronti di esseri umani cui
invece hanno il diritto e il dovere di fornire cure, è un atto di democrazia e
di difesa della civiltà in un paese che si dimostra ogni giorno più spaventato e
ripiegato su se stesso.
Per questa ragione invitiamo anche tutti i cittadini e tutte le cittadine di
Venezia che hanno a cuore la difesa della democrazia e del principio di
uguaglianza, a partecipare il 16 marzo ad un’importante giornata di
contestazione di queste logiche allarmiste e securitarie che delocalizzano le
ansie di tutti per coprire la mancanza di reali alternative politiche a questo
momento di crisi generalizzata. Invitiamo la cittadinanza a non lasciarsi
spaventare dalle campagne della Lega, a riprendere parola e a riaffermare,
ciascuno con i propri modi, la nostra dignità di uomini e di donne che sognano
di poter vivere in un paese più giusto, in cui solo la convivenza civile e la
tutela dei diritti di tutti possono veramente restituire sicurezza e felicità.
Associazione Razzismo Stop Venezia
Di Fabrizio (del 14/03/2009 @ 09:38:15, in Italia, visitato 1774 volte)
Ricevo da Tommaso Vitale
DIBATTITO PUBBLICO "E prima di tutto vennero a prendere gli zingari…"
Serata dedicata all’approfondimento e alla discussione delle tematiche inerenti
la delinquenza minorile, con particolare riferimento ai nomadi e alla
popolazione romanì.
16 MARZO 2009
ORE 20,30
Villaggio Leumann - Sala delle Tessitrici
Corso Francia 269
Collegno (TO)
Programma della serata
Benvenuto dell’Associazione Costanza
Intervengono:
Silvana Accossato -
Sindaco della Città di Collegno
Antonio Pappalardo -
Direttore del Centro di Giustizia Minorile Piemonte,
Valle D’Aosta e Liguria
Fabrizio Imeriani -
Presidente della Cooperativa Sociale San Donato
Simona Branca -
Mediatrice culturale che opera nei servizi rivolti alla popolazione rom dei
Comuni di Beinasco, Orbassano e Rivalta
Testimonianze dal campo
Modera: Valentina Vivarelli, Associazione Costanza
Fotografie di Patrik Ugone
Video “Strada della Berlia” a cura di Sara Gardoncini
Credo che sia molto importante, in periodi come questo, approfondire le
tematiche proposte dall’Associazione Costanza. A questo riguardo è doveroso un
riconoscimento all’attenzione posta dalla Direzione del Centro di Giustizia
Minorile per l’attuazione di progetti di inclusione e reinserimento sociale dei
minori Rom:
La serata ci dà l’occasione di riflettere in modo condiviso sia sulle criticità
che sulle potenzialità di integrazione dei nuclei Rom sui nostri territori,
oltre che la possibilità di un approfondimento di tipo socio-culturale sulla
storia e sull’identità di un etnia poco conosciuta.
Un giudizio non basato ancora su stereotipi o sul sentito dire, può quindi
stimolare progetti ed attivare sinergie con il volontariato, oltre che
sensibilizzare ad un approfondimento attento di tematiche così difficili da
affrontare.
Silvana Accossato -
Sindaco Città di Collegno
Negli ultimi anni in Italia si è parlato diffusamente di rom. La popolazione
romani è una delle etnie da più tempo presenti in Italia, eppure la loro
integrazione sul nostro territorio è ancora argomento di stretta attualità.
Nell’immaginario collettivo atti criminosi e rom sono diventati un binomio
comune.
I fatti di cronaca, spesso enfatizzati dai quotidiani, evidenziano sempre più
spesso le dinamiche criminose. Diventa necessario quindi analizzare la
questione, alla ricerca di soluzioni che portino ad un vero processo
d’integrazione della comunità rom all’interno della società italiana
Associazione Costanza
“Prima di tutto vennero a prendere gli zingari
e fui contento, perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei
e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali,
e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti,
e io non dissi niente, perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me,
e non c’era rimasto nessuno a protestare”.
Martin Niemöller
ASSOCIAZIONE COSTANZA per la Conciliazione, l’Etica e la Legalità
Via Rossini n. 29/d – 10093 Collegno
Tel. 3409879389 Fax 011 41 52 149
Sito internet: http://www.costanzapiemonte.it/
Info: associazionecostanza@gmail.com
Comune di Collegno:
Ufficio Solidarietà Sociale
Info 011 414 58 81 / 2
Di Fabrizio (del 14/03/2009 @ 09:36:20, in Italia, visitato 1860 volte)
Appuntamento il 17 marzo 2009:
La Società Italiana di Medicina delle Migrazioni (SIMM) attraverso i Gruppi
Immigrazione e Salute (GrIS), in collaborazione con Medici Senza Frontiere,
Associazione Studi Giuridici sull'Immigrazione, Osservatorio Italiano sulla
Salute Globale, organizza una giornata di protesta e mobilitazione contro il
disegno di legge sulla sicurezza in discussione alla Camera dei Deputati che
prevede la cancellazione del divieto di segnalazione per gli immigrati senza
permesso di soggiorno che si rivolgono alle strutture sanitarie per curarsi.
Con i contenuti dell'appello già presentato in occasione della discussione
dell'emendamento in Senato "Divieto di segnalazione: siamo operatori della
salute, non siamo spie", si vuole spiegare ancora una volta l'assoluta
insensatezza di tale provvedimento in termini di sanità pubblica, di economia
sanitaria, di sicurezza e di valori etici e deontologici.
Eventi in progress (12 marzo)
- Roma: presidio a Piazza San Marco (Piazza Venezia)ore 9.00, conferenza
stampa ore 12 Ospedale San Camillo (GrIS Lazio, Regione Lazio, MSF, ASGI,
INMP, AMSI ed altri)
- Milano: fiaccolata 18,30 via festa del perdono (GrIS Lombardia ed altri)
- Bergamo: (GrIS Lombardia ed altri)
- Bolzano: (GrIS Alto Adige ed altri)
- Palermo: presidio 9-19 in Piazza Politeama (GrIS Sicilia, associazioni
di immigrati ed altri)
- Ragusa: (GrIS Sicilia ed altri)
- Siracusa:(GrIS Sicilia ed altri)
- Catania: (GrIS Sicilia ed altri)
- Bologna: fiaccolata (SoKos, GrIS Emilia Romagna ed altri)
- Cesena: conferenza stampa (GrIS Emilia Romagna, OMCeO Cesena e Forlì,
Caritas, AVIS ed altri)
- Reggio Emilia: conferenza stampa (GrIS Emilia Romagna ed altri)
- Ferrara: conferenza stampa (GrIS Emilia Romagna ed altri)
- Udine: presidio informativo presso il distretto sanitario + interventi
nelle radio locali (GrIS Friuli Venezia Giulia)
- Trieste: presidio + intervento RAI regionale (GrIS Friuli Venezia
Giulia)
- Gorizia-Monfalcone: presidi informativi (GrIS Friuli Venezia Giulia)
- Torino: conferenza stampa (GrIS Piemonte, OMCeO ed altri)
- Novara: (GrIS Piemonte ed altri)
- Cuneo: (GrIS Piemonte ed altri)
- Trento: (GrIS Tentino ed altri)
Di Fabrizio (del 13/03/2009 @ 09:11:27, in Italia, visitato 1717 volte)
Ricevo da Marco Brazzoduro
OsservAzione - Centro di Ricerca Azione contro la Discriminazione di
Rom e Sinti - e l'associazione Chi rom e ...chi no
sono liete di invitarvi
Lunedì *16 marzo*, alle ore 9.30
presso l' Antisala dei Baroni, Maschio Angioino- *Napoli *
al convegno: *"I rom tra stato di diritto e stato di eccezione.**
Proposte di trasformazione urbana."*
/“Un momento per riflettere insieme di ciò che è accaduto e ciò che sta
accadendo in Italia a partire dalla questione rom". /
Lo faremo con Piero Colacicchi, presidente di Osservazione, Nazzareno
Guarnieri, presidente della Federazione Rom e Sinti insieme., lo scrittore
Maurizio Braucci e Giovanni Laino, docente di politiche urbane.
/Il convegno è l'occasione per presentare una proposta di intervento progettuale
per la riqualificazione di un'area nel territorio di Scampia, dove da 30 anni
sono presenti gli insediamenti spontanei dei rom./
[...]
Informazioni e contatti:
E-mail:
info@osservazione.org
chirom.e.chino@gmail.com
Web:
http://www.osservazione.org/
http://chiromechino.blogspot.com/
OsservAzione (ONLUS)
Centro di Ricerca Azione Contro la Discriminazione di Rom e Sinti
via dell'Osservatorio 39
Firenze
osservAzione è un'associazione di promozione sociale (ONLUS) impegnata nella
lotta contro l'anti-ziganismo e le violazioni dei diritti umani e per la
promozione dei diritti di rom e sinti in Italia.
Di Fabrizio (del 12/03/2009 @ 09:02:33, in Italia, visitato 1429 volte)
Oggi l'avvocatessa Federica Panizzo ha depositato presso la Procura della
Repubblica l'esposto-denuncia, relativo al brutale blit della polizia del 5
marzo, quando in diverse città del Veneto sono stati schedati centinaia di rom e
sinti. Con quella denuncia don Francesco Cipriani [anche lui tra gli «schedati»]
e altri cittadini residenti in Strada La Rizza chiedono alla magistratura «di
valutare se l'intera operazione si connoti, per le modalità con le quali è stata
condotta e per aver coinvolto una intera categoria di persone, anche minori di
età, cittadine e cittadini italiani individuate esclusivamente in base
all'appartenenza a una minoranza etnica, per essere discriminatoria per motivi
di appartenenza etnica, razziale, religiosa e lesiva, quindi, del principio
della pari dignità sociale».
Pubblichiamo di seguito una lettera aperta alle autorità civili e religiose
veronesi e alla stampa locale firmata da centinaia di persone [tra i primi
firmatari Mao Valpiana, direttore di Azione nonviolenta; per informazioni e
adesioni tel. 348 2863190,
www.nonviolenti.org].
«Lettera aperta alle autorità civili e religiose veronesi e alla stampa
locale»
Cosa accadrebbe se domani in un qualsiasi condominio di Borgo Roma, Borgo
Trento o Borgo Venezia arrivassero funzionari di Polizia in divisa, svegliando
all'alba tutti i membri delle nostre famiglie, per fotografarci di fronte e di
profilo, con un cartello identificativo in mano, dicendoci che si tratta di
un'operazione di controllo? come reagiremmo? Certamente lo riterremmo
intollerabile e gravemente lesivo della nostra dignita'.
Noi sottoscritti, cittadine e cittadini veronesi, abbiamo saputo che,
all'alba del 5 marzo 2009, agenti di Polizia della Questura di Verona hanno
videofilmato e fotografato, di fronte e di profilo, le persone residenti o
domiciliate presso le piazzole di sosta di Strada La Rizza, Forte Azzano,
famiglie residenti in Verona da decenni; si tratta di nostri concittadini
italiani che si riconoscono come appartenenti alla minoranza etnico-linguistica
Rom.
Apprendiamo da un quotidiano locale che questi concittadini sarebbero stati
fotografati da personale di Polizia con un cartello in mano indicante cognome,
nome e data di nascita e numero progressivo, nonostante il possesso da parte
loro delle carte di identita' e la loro regolare iscrizione ai registri
anagrafici; sarebbero stati sottoposti a tale procedura anche alcuni minorenni.
In qualita' di semplici cittadini e cittadine, riteniamo che il possesso di
carta di identita' e la regolare iscrizione nei registri anagrafici locali,
dovrebbero preservarci, a prescindere dalla nostra appartenenza linguistica,
religiosa, etnica o dalle provenienze culturali o geografiche di ciascuno di
noi, dal subire metodi di identificazione che, al di fuori dei casi
tassativamente previsti dal nostro ordinamento, riteniamo lesivi della dignita'
personale.
Se, poi, come risulta da talune agenzie Ansa, tale procedura fosse stata
effettivamente programmata unicamente con riferimento a persone residenti nei
“campi nomadi” veneti, la nostra preoccupazione non potrebbe che aumentare:
riservare un trattamento deteriore ad un'intera categoria di persone a causa
della loro appartenenza ad una minoranza etnica, costituisce certamente offesa
intollerabile ai piu' basilari principi giuridici su cui si fonda la nostra
comunita'.
Dove non c'e' democrazia e dove non c'e' pace per i Sinti, i Rom, gli
“zingari”, non ci sara' pace e democrazia neppure per tutti gli altri, perche'
tutti siamo parte di questa citta': ci attiviamo dunque per noi stessi, per la
nostra comunita' civile, per i nostri figli, perche' la citta' e la societa' in
cui con responsabilita' ed onesta consapevolezza vogliamo vivere nasca dal
rispetto del diritto e della vita di ognuno.
Non vogliamo limitarci ad una mera testimonianza di solidarieta', ma anche
attivarci perche' tutti, ma proprio tutti, possano da una parte diventare
titolari di diritti civili, economici, sociali, politici e culturali, e
dall'altra assumersi la responsabilita' di doveri per una inclusione sociale che
non comporti annullamento della propria specificita' e non generi e alimenti
conflittualità».
Di Fabrizio (del 11/03/2009 @ 12:54:39, in Italia, visitato 1463 volte)
Da
Peacelink
10 marzo 2009 - Sergio Paronetto
Molti non lo sanno. Chi le pronuncia forse non lo sa ma è bene rendersene conto.
Tante frasi dure e aggressive ripetute a sostegno di ordinanze, di provvedimenti
o di proposte legislative a favore dei padani doc, assomigliano a quelle che
hanno preparato il clima politico e culturale delle leggi razziali in Germania
(1935) e in Italia (1938). Senza abbondare in citazioni (la bibliografia al
riguardo è immensa), mi limito a ricordare il programma del Partito
nazionalsocialista, redatto da Hitler nel 1920, dove si afferma (dal n. 4 al n.
8) la famigerata teoria della “comunità di popolo” basata su concetto di
Volksgenosse che significa “membro della comunità popolare”, di “razza tedesca”,
l’unico a godere dei diritti di cittadinanza. Tutti gli altri sono “ospiti”
sottomessi a una “legislazione per stranieri”. È questo che si vuole?
Chi ritiene esagerato il giudizio di imminente o diluito nazifascismo può
almeno riflettere sulla logica tribale in cui stiamo cadendo. Vari esponenti
politici di governo (nazionale e locale) sembrano pensare solo all’ indiano
padano perennemente assediato o minacciato. Vogliamo vivere come tribù separate
o parallele? Tribù significa sia gruppo etnico che organismo sociale determinato
e omogeneo che occupa una regione sulla quale afferma diritti tradizionali.
Moltissimi rom, sinti o islamici sono italiani-padani da anni, eppure si cercano
impronte e foto, si invoca la difesa della “comunità di popolo”, si moltiplicano
controlli esasperati del tutto controproducenti, mai pensati, ad esempio, per i
sospettati di criminalità mafiosa o di finanza nera (analizzata dal Financial
Crimes Enforcement Network), per gli autori (in gran parte familiari o
conoscenti) di violenza contro donne, bambini e bambine o per i responsabili di
grandi evasioni fiscali o di vittime del lavoro.
Giorni fa, un gruppo di antropologi ha diffuso un appello dal titolo “La
civiltà violata. Contro il ripiegamento autoritario e razzista che mina le basi
della coesistenza”. Le loro argomentazioni assomigliano a quelle di molte
organizzazioni sostenitrici della campagna “siamo medici non spie” o ai
firmatari della recente lettera aperta riguardante l’inutile odiosa schedatura
di persone (italiane e veronesi), avvenuta il 5 marzo scorso presso le piazzole
di sosta di strada La Rizza, presso Verona.
Gli imprenditori delle paure aprono ferite e alimentano divisioni. La cultura
del nemico ci rende tutti più infelici e insicuri. Il linguaggio volgare e
violento che spesso ci avvolge tende a produrre inevitabilmente azioni volgari e
violente. La vera sicurezza può essere solo costruita assieme come un bene
comune.
Ultima osservazione. I sostenitori del binomio “sangue-suolo” sono pronti a
brandire la croce come simbolo di un “cristianesimo senza Cristo” che mi sembra
simile a quello propugnato dall’“Action francaise”, il movimento di Charles
Maurras sostenitore di un “cattolicesimo anticristiano”, condannato da Pio X
(1914) e da Pio XI (1926). Ogni progetto autoritario o totalitario ha bisogno di
una religione civile settaria o guerriera.
Non è questa la cultura veronese in cui sono cresciuto.
Non è questa la fede cristiana espressa dal recente Sinodo diocesano.
Esiste una Verona ricca di risorse democratiche e di esperienze libere e
solidali che forse si è assopita ma può risvegliare la sua identità relazionale
e cosmopolita.
Qualcosa si muove. Per qualche mese alcuni autobus porteranno per Verona la
scritta “Nella mia città nessuno è straniero”.
Verona 10.03.09
Di Fabrizio (del 11/03/2009 @ 09:18:42, in Italia, visitato 1526 volte)
Ricevo da Maria Cristina Di Canio
DEGUSTAZIONE, ASSAGGI E SFIZI DELLA CUCINA BOSNIACA TRADIZIONALE
ti aspettiamo il
14 marzo 2009 dalle 10 alle 17
nel Laboratorio di
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