Di Fabrizio (del 17/11/2006 @ 09:55:34, in Europa, visitato 1778 volte)
STRASBURGO - L'8 novembre scorso le comunità dell'etnia Rom e dei gruppi
nomadi in Europa hanno chiesto la progettazione di una Carta Europea che
garantisca una migliore protezione contro la discriminazione.
"L'etnia della minoranza Rom è frequentemente vittima di discriminazioni in
molti stati europei, per quanto riguarda l'accesso alla scolarizzazione, ai
servizi medici o ai posti di lavoro," dice Rudko Kawczynski, presidente del
Forum Europeo per l'Etnia Rom e i Gruppi Nomadici, durante un seminario
organizzato dal Consiglio d'Europa. Circa 80 delegati di tutta Europa hanno
illustrato l'aggravarsi della situazione per l'etnia Rom in alcuni paesi
dell'Europa Orientale, come la Slovacchia o la Repubblica Ceca. "Le donne temono
la sterilizzazione forzata, intere famiglie sono soggette a spostamenti
forzati," dice Kawczynski.
La situazione è ancora peggiore nel Kosovo, dove 20.000 Rom sono stati
cacciati "proprio di fronte agli occhi dei membri della Forza di Peacekeeping, o
KFOR," aggiunge Kawczynski.
Circa 14 milioni di Rom vivono nei 46 paesi d'Europa, solo l'1% rappresenta
gruppi nomadici.
Il Forum Europeo per l'Etnia Rom e i Gruppi Nomadici fu fondato nel 1991 e
combatte l'alienazione dell'etnia Rom, richiedendo "un miglior uso dei fondi EU"
rivolti a questa minoranza.
Di Fabrizio (del 16/11/2006 @ 10:07:31, in Europa, visitato 1525 volte)
BUCAREST - Circa 200 attivisti hanno marciato per la capitale il 10 novembre,
per protestare contro le discriminazioni di razza, disabilità, genere oppure
orientamento sessuale.
I partecipanti "inclusi supporters dei diritti umani, attivisti per la
libertà di informazione ed anarchici" portavano uno striscione con lo slogan
"Tutti differenti, tutti uguali."
Sono anche state commemorate le vittime della persecuzione nazista, quando i
manifestanti hanno fatto tappa al monumento delle vittime dell'Olocausto. "La
Romania deve assumersi la responsabilità dei crimini commessi 60 anni fa... Non
ce n'è traccia nei libri di storia," dice Razvan Martin, uno degli
organizzatori.
Nel periodo della guerra, il governo filo-nazista del maresciallo Ion
Antonescu fu responsabile della morte di 280.000 - 380.000 Ebrei, ed oltre
11.000 Rom.
Dopo decadi di negazione del ruolo assunto dal paese nell'Olocausto, il
governo ha riconosciuto nel 2004 la responsabilità dei crimini passati.
I dimostranti hanno anche letto un appello richiamante il rispetto delle
minoranze.
Dice Martin "Rimane un'enorme discriminazione e marginalizzazione sui Rom e
gli omosessuali in Romania."
La polizia ha fermato una trentina di persone, apparentemente tifosi di
calcio, che hanno provato a fermare la manifestazione.
Di Fabrizio (del 13/11/2006 @ 10:12:55, in Europa, visitato 3343 volte)
Bambini a Salcuzza
Salcuzza è la patria di molti Rom musicisti
Il terreno è argilloso e serve alla fabbricazione di mattoni, impastati e messi a seccare. Il processo dura oltre un mese
Casa di Tintareni
il padrone di casa
L'accoglienza dentro la casa
Il soffitto e il lampadario
Strehaia sorge in una zona mineraria, dove ci sono miniere d'oro. I Rom lavoravano nelle miniere e commerciavano l'oro. La privatizzazione delle miniere ha spopolato la regione. Ora si vive delle rimesse dall'estero. Le case dei Rom sono la testimonianza della passata ricchezza. Alcune vedute di Strehaia:
Il Parlamento di Bucarest, dove siamo stati ricevuti da un deputato Rom e abbiamo raccontato la nostra esperienza
Di Fabrizio (del 13/11/2006 @ 10:12:49, in Europa, visitato 1972 volte)
Un viaggio tra le pieghe dell’anima - di Licia Brunello
Un lungo viaggio, quello organizzato dalla Casa della Carità, non solo per i chilometri percorsi e le ore passate sul “Panbus” sapientemente condotto da Don Massimo Mapelli, ma soprattutto per le profonde implicazioni socio-emotive che hanno visto questo gruppo spettatore-protagonista di una realtà dicotomica: la “Romania rumena” poliedrica e spesso contraddittoria, e la terra dei Rom che lì vivono stanzialmente da oltre sette secoli.
Trenta persone tra operatori sociali, educatori, giornalisti, sindacalisti e musicisti della “Original Rom Big Band”, sbatacchiati sulle strade sconnesse della Valacchia, pronti a carpire, conoscere, respirare le mutevoli arie di questi luoghi, per la gran parte fermi nel tempo.
Villaggi di 800 anime costruiti con terra e paglia, in mezzo a campagne abbandonate senza alcuna possibilità di lavoro, ma con una scuola ben attrezzata che accoglie tutti i bambini, Rom e Rumeni, che abitano nei dintorni. Carretti trainati da cavalli, e Porche Cayenna parcheggiati fuori dalle abitazioni stile “Mille e una notte” del villaggio dei Rom Aurari di Strehaia, che ostentano i loro sorrisi d’oro. Sorrisi di bimbi a piedi nudi, che dormono in ricoveri per animali e ti tengono per mano stretti stretti, quasi a voler sancire il possesso di una calda carezza; cumuli di mattoni venduti per pochi bani, unica fonte di sostentamento delle famiglie Rom di Tintareni, decimate dall’emigrazione degli uomini più giovani e forti in cerca di futuro in terra italiana.
Il bus viaggia, attraversa terre e confini; alcune frontiere sono ostili e difficili da attraversare, così come nell’animo dei suoi passeggeri si accavallano e tracimano sensazioni, emozioni, sentimenti, alcuni noti, altri inattesi, altri ancora misteriosi, difficili da riconoscere, da attraversare e far propri.
Scorrono i fiumi ai cui margini sostano cavalli e candidi greggi come scorrono i giorni che si imprimono nella memoria di questi trenta viaggiatoriaffamati di umanità.
Nell’enorme palazzo di Ceausescu sede del Parlamento Rumeno, secondo per grandezza solo alla Casa Bianca e costato la vita a migliaia di rumeni, il partito dei Rom, prima minoranza in Romania, ci riceve per stabilire un primo contatto. Lo stile, le parole, gli abiti, poco hanno a che fare con i Rom che conosco, ma una frase riferita al progetto di accoglienza messo in atto dalla Casa della Carità nell’estate del 2005 per offrire riparo ai Rom sfrattati da Via Caporizzuto, mi fa ricredere: grazie per quello che avete fatto, così ne arriveranno molti, molti di più da voi. La schiettezza, con cui sono state pronunciate queste parole ha fugato ogni mio dubbio sull’appartenenza di questo ministro all’etnia meno diplomatica che ho conosciuto.
A tratti sembra di approdare in porti sicuri; a Bucuresti alcune autorità parlano di un processo di sviluppo che ormai ha risolto la maggior parte dei problemi; l’Europa alle porte sarà garanzia per una “buona omologazione” agli standard occidentali; ma gli occhi vedono realtà ben più complesse ed inique e l’anima si strappa nel bisogno intimo di fare qualcosa.
Lo scopo del viaggio è raggiunto. Ora si tratta di dar seguito al proposito. In questo si evidenzia la differenza tra uomo e Uomo.
“Ciò che conta non è l’enormità del compito da svolgere, ma la grandezza del coraggio”
Matthieu Ricard
Segue il racconto fotografico del viaggio. Da non perdere
La Original Rom Big Ban è disponibile per feste, matrimoni, eventi. E' uscito il loro primo CD. Richiedetelo DA ASCOLTARE: Comincia lento e poi parte, come una toccata e fuga. E' il pezzo con cui aprono i loro concerti
Di Fabrizio (del 10/11/2006 @ 10:01:22, in Europa, visitato 1947 volte)
European Roma and Travellers Forum -
Press Release
L'allargamento EU e la situazione dei diritti umani in Kosovo sono stati i
principali temi della seconda Assemblea Plenaria che si è tenuta a Strasburgo
presso il Palazzo d'Europa dal 6 all'8 novembre. Oltre 60 delegati dalla
maggior parte degli stati membri hanno preso parte all'incontro assieme ai
rappresentanti delle principali organizzazioni Rom europee ed internazionali.
Il primo giorno ha contemplato una cerimonia d'apertura ufficiale [...]
seguita da una cerimonia commemorativa delle vittime dell'Olocausto, presso il
memorial di fronte al Palazzo del Consiglio d'Europa, alla presenza dei Rom
sopravvissuti e del rabbino capo di Strasburgo.
Il secondo giorno è stato dedicato alla situazione dei diritti umani in
Kosovo. L'ex incaricato per il Kosovo, Marek Nowicki, uno dei rari
rappresentanti della comunità internazionale a parlare della sua esperienza e
contro la discriminazione dei Rom nel Kosovo.
L'accesso in EU di Romania e Bulgaria, entrambe con un'importante popolazione
Rom, si tradurrà in un forte incremento del numero dei Rom in EU. Il Forum
rimane preoccupato perché l'accesso non ha portato un reale miglioramento sulla
situazione dei Rom ed in alcuni casi come in Slovacchia, si registra un
deterioramento. Altra preoccupazione è data dal crescere di nuove barriere in
Europa [...]
Formatosi nel 2004, il Forum Europeo dei Rom e Viaggianti è l'organizzazione
ombrello che rappresenta le organizzazioni che difendono gli interessi dei Rom e
le loro preoccupazioni attraverso l'Europa. L''organizzazione vanta il supporto
e il riconoscimento del Consiglio d'Europa, con cui ha firmato un accordo di
partnership. La Seconda Assemblea Plenaria dovrebbe definire le linee guida
politiche er il 2007 e chiamare le istituzioni internazionali e i governi
nazionali ad agire per un cambio reale.
For further information and interviews please contact:
European Roma and Travellers Forum
c/o Council of Europe
F – 67 075 Strasbourg
Tel.: 00 33 3 90 21 53 50/4331
Di Fabrizio (del 08/11/2006 @ 10:52:24, in Europa, visitato 1664 volte)
FOCSANI - L'ex Ministra per la Sanità, Daniela Bartos, ha consultato lo
scorso 28 ottobre, 50 donne Rom nella città di Marasesti, nella provincia di
Modruzeni.
Daniela Bartos è arrivata a Modruzeni, una delle più importanti comunità Rom
della regione Vrancea, accompagnata dalla Segretaria di Stato, Mariea Ionescu,
presidente dell'Agenzia Nazionale per l'Etnia Rom.
"L'agenzia Rumena che dirigo sviluppa esclusivamente programmi per le donne -
Con noi, tra di noi, su di noi, donne - Il programma intende analizzare lo stato
di salute delle donne rom e di conseguenza creare una strategia sanitaria per
l'etnia." dice la Segretaria di Stato.
Il progetto esaminerà la situazione sanitaria delle Romnià in dieci città.
Di Fabrizio (del 07/11/2006 @ 10:33:09, in Europa, visitato 1824 volte)
Roma, 5 novembre 2006 - E' cominciato questa mattina dall'aeroporto di Fiumicino il ''viaggio della Memoria'' per 230 studenti delle 57 scuole superiori romane, accompagnati dal sindaco di Roma Walter Veltroni, che li portera' a visitare il campo di sterminio nazista di Auschwitz. Il volo dell'Alitalia, diretto a Cracovia, e' decollato poco prima delle 10.30. Tra gli studenti ci sono quattro ragazzi islamici, di origine marocchina, e, per la prima volta, anche quattro studenti della ''Scuola Germanica'' e tre ragazzi Rom, che vedranno i luoghi in cui furono sterminati migliaia di zingari. La visita ad Auschwitz si ripete da cinque anni, da quando e' iniziato il progetto ''Noi ricordiamo'', promosso dal sindaco, dall'assessorato alle politiche educative del comune, dalla Comunita' ebraica di Roma, in collaborazione con l'Associazione Nazionale ex Deportati. Con tale progetto, oltre 10mila ragazzi e ragazze hanno seguito percorsi di studio, ricerca e di approfondimento sugli avvenimenti storici legati alla Shoah.
Di Fabrizio (del 06/11/2006 @ 10:01:21, in Europa, visitato 1482 volte)
2 novembre 2006 - 13.59 I nomadi in Svizzera sempre più allo stretto
I difensori degli zingari chiedono un piano d'azione contro la discriminazione dei nomadi. Secondo loro, la situazione è peggiorata e il recente rapporto pubblicato dal governo propone misure insufficienti.
l problema più acuto, rileva la Commissione federale contro il razzismo, riguarda lo stazionamento dei nomadi. Mancano in effetti decine di aree di transito e di sosta.
"Nel nostro paese i nomadi con e senza cittadinanza svizzera subiscono discriminazioni. La Costituzione svizzera e il diritto internazionale sanciscono l'obbligo di non discriminazione; eppure negli ultimi anni il problema dello stazionamento dei nomadi si è leggermente acuito."
Lo sostengono la Commissione federale contro il razzismo (CFR) e la fondazione "Un futuro per i nomadi svizzeri", che giovedì hanno chiesto un'azione determinata per eliminare le discriminazioni nei confronti dei gitani.
Il problema principale resta la mancanza di aree d'accoglienza, hanno sottolineato le due organizzazioni.
Proposte insufficienti In un rapporto presentato a metà ottobre, lo stesso governo svizzero ha del resto riconosciuto che la rete attuale è insufficiente. Oggi esistono 12 aree di sosta e 44 di transito. Per rispondere ai bisogni dei nomadi svizzeri bisognerebbe creare altre 29 aree di sosta e 38 di transito. Inoltre, sarebbero necessarie ancora una decina di grandi aree di transito per gli zingari stranieri.
Il Consiglio federale non ha però ritenuto necessario modificare la legge sulla pianificazione del territorio, stimando che quella attuale offre già possibilità sufficienti per creare aree di sosta, e ha rinunciato a stanziare mezzi finanziari supplementari.
Le proposte presentate nel rapporto per migliorare la situazione non sono soddisfacenti, hanno deplorato la fondazione e la CFR.
Il Tribunale federale ha sancito che i cantoni devono mettere a disposizione un numero sufficiente di aree per i nomadi, ma nella realtà ciò non avviene.
Volontà politica I motivi sono la mancanza di coraggio e di volontà politica a livello comunale, cantonale e federale, la penuria di incentivi politici e finaziari e i pregiudizi della popolazione, sostengono le due organizzazioni.
"In Svizzera abbiamo il diritto di viaggiare, ma non di fermarci", ha riassunto il rappresentante dei nomadi svizzeri May Bittel.
Per correggere il tiro in maniera "sistematica e sostenibile", la fondazione e la CFR chiedono al Consiglio federale di elaborare insieme alla Conferenza dei governi cantonali e alla Conferenza svizzera dei direttori delle pubbliche costruzioni, della pianificazione del territorio e dell'ambiente un piano d'azione.
Mettere a disposizione i terreni dell'esercito – nei prossimi anni ne saranno venduti circa 10'000 – può essere una prima risposta, ha indicato il presidente della fondazione Werner Niederer. Sul lungo termine, però, anche i cantoni devono prendere delle iniziative, ha aggiunto.
Incentivi finanziari Un'altra rivendicazione è che i nomadi possano installarsi legalmente per qualche giorno in ogni comune, anche al di fuori delle aree ufficiali. Le autorità devono rinunciare ad intervenire contro le persone che si stabiliscono su suolo privato quando il proprietario è d'accordo.
Per rendere possibile la creazione di aree adeguate, la Confederazione deve inoltre creare un sistema d'incentivi finanziari. Senza un sostegno federale, l'operazione rimarrà di competenza dei cantoni e dei comuni, "con i risultati poco concludenti che sappiamo", ha osservato ancora Niederer.
La fondazione e la CFR sperano che la situazione migliori nettamente nei prossimi cinque anni. In caso contrario bisognerà trovare una soluzione vincolante a livello federale, ossia una legge che obblighi a procedere ai cambiamenti necessari entro un termine stabilito.
Dei miglioramenti si impongono, poiché le condizioni di vita precarie di questa minoranza sono contrarie al diritto svizzero e internazionale, ha dal canto suo ricordato il presidente della CFR Georg Kreis.
Occupazione d'un'agenzia EDF a Saint-Denis | 29 octobre 2006(EDF è come l'ENEL ndr)
A seguito della decisione d'espulsione comuicata ai Rroms che abitano in un locale abbandonato appartenente all'EDF a Sain-Ouen, èseguita la reazione degli occupanti, sostenuti dall'associazione "La voix des Rroms" e dal comitato locale d'appoggio. La decisione presa il 12 ottobre scorso, lasciava 2 giorni agli occupanti per lasciare i locali. E' stata notificata in francese agli interessati in francese il 14, cioè il giorno stesso in cui scadeva il termine [...]
Questa la lettera che assieme abbiamo redatto:
Saint-Ouen, le 27 octobre 2006 - Lettera al responsabile del servizio di contenzioso di EDF
Signore e Signori
Siamo un gruppo di Rroms, e il Tribunale di Saint-Ouen ci intima di lasciare l'immobile che occupiamo da diversi mesi, situato al 21 di rue Ardoin. Teniamo ad informarvi che non possiamo conformarci a questa decisiome, per evidenti ragioni. In effetti non abbiamo alcun altro luogo dove andare, senza parlare dei bambini che vanno a scuola e che hanno bisogno di un posto umanamente parlando per fare i loro doveri, o ancora delle persone ammalate per cui un riparo è ancora più essenziale che per gli altri.
Teniamo ad informarvi che dalla nostra installazione in questo immobile, abbiamo fatto tutto il possibile perché non si degradasse e che continueremo i nostri sforzi in questo senso per tutto il tempo che ci rimarremo.
Noi occupiamo in questo momento un'agenzia EDF e siamo determinati a prolungare questa azione sino a quando non otterremo un impegno chiaro e fermo da parte vostra nel non richiedere l'esecuzione forzosa della decisione d'espulsione nei nostri confronti. Ne va del rispetto dei nostri diritti più fondamentali come dell'immagine di servizio pubblico che compete a EDF.
Per due ore abbiamo atteso un responsabile che venisse a discutere con noi. E' stato preceduto dalla polizia, me nel compenso, con loro non ci sono stati problemi. Hanno deciso di presidiare lo spiazzo davanti all'agenzia sino alla fine della decisione e di giocare un ruolo di intermediari, anche se a noi non sembra necessario.
********
Una delegazione composta da rappresentanti delle famiglie, da "La voix des Rroms", dal comitato di sostegno e da "solidarité sans papiers 93" che ci hanno raggiunto, ha discusso col rappresentante di EDF. Abbiamo richiesto la sospensione dell'espulsione alla fine dell'inverno, ma questa richiesta non è stata accettata. Il rappresentante di EDF ci ha proposto un nuovo incontro martedì 31 ottobre, dopo una consultazione con gli altri responsabili dell'impresa, per calcolare quanto tempo ancora i Rroms potranno rimanere in luogo, sapendo che ladilazione sarà più breve del termine dell'unverno.
Di Fabrizio (del 31/10/2006 @ 20:00:11, in Europa, visitato 2347 volte)
E' uscito l'aggiornamento di ottobre 2006 di PICUM.org con le notizie e l'evoluzione politica riguardanti i diritti sociali fondamentali degli immigranti non documentati in Europa. Disponibile nel formato Word nelle seguenti lingue: inglese, tedesco, olandese, spagnolo, francese, italiano e portoghese.
Disclaimer - agg. 17/8/04 Potete
riprodurre liberamente tutto quanto pubblicato, in forma integrale e aggiungendo
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