Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 11/04/2007 @ 10:11:44, in Europa, visitato 1954 volte)
E' stato lanciato oggi il concorso fotografico 2007 sul tema "Breaking
Stereotypes" ("Un taglio agli stereotipi") a cui gli studenti di fotografia
provenienti da tutta l’Europa potranno partecipare e vedere il proprio lavoro
pubblicato dall’ UE semplicemente creando un immagine raffigurante le
diversità. Il concorso avrà inizio il 1° marzo e terminerà il 30 giugno 2007,
come parte integrante della campagna "Sì alle diversità No alle discriminazioni"
e sotto l’ombrello dell’Anno europeo delle pari opportunità per tutti.
altre informazioni
Di Fabrizio (del 09/04/2007 @ 10:07:39, in Europa, visitato 2112 volte)
Ricevo da Tommaso Vitale
Carissimi, il 18 aprile ci sarà a Milano János Ladányi della Corvinus University (Budapest) che è uno dei più grandi esperti della condizione dei rom in Europa dell'Est. Ha scritto fra l'altro Patterns of Exclusion. Constructing Gypsy Ethnicity and the Making of an Underclass in Transitional Societies of Europe per Columbia University Press. Ho pensato di organizzargli un piccolo seminario, in modo che potesse confrontarsi con un po' di persone interessate. Sarebbe il 18 aprile dalle 10.00 alle 12.00 in Bicocca presso il dipartimento di Sociologia. Mi farebbe veramente moltissimo piacere se poteste venire. Sarà un seminario molto informale, di confronto rispetto a quanto sta succedendo ai rom nei paesi dell'est. Il seminario sarà in inglese. Se potete venire, vi prego di farmelo sapere con una mail per ragioni logistiche. Un caro saluto tommaso
Ente Morale DPR n. 347 del 26.3.1970 www.operanomadimilano.org
L’Università Milano Bicocca – Dipartimento di Sociologia, in collaborazione con l’Opera Nomadi di Milano vi invitano Mercoledì 18 Aprile dalle ore 10,00 alle ore 12,00 presso l’Aula Pagani ad un incontro seminariale con il Prof. János Ladányi della Corvinus University (Budapest), uno dei maggiori esperti della condizione dei rom in Europa dell'Est. János Ladányi ha scritto fra l'altro Patterns of Exclusion - Constructing Gypsy Ethnicity and the Making of an Underclass in Transitional Societies of Europe per Columbia University Press. Parteciperanno all’incontro il Prof. Tommaso Vitale (sociologo), Giorgio Bezzecchi, Segretario Nazionale Opera Nomadi e Maurizio Pagani, Vicepresidente Opera Nomadi Milano. Patterns of Exclusion. Constructing Gypsy Ethnicity and the Making of an Underclass in Transitional Societies of Europe
Di Fabrizio (del 05/04/2007 @ 10:52:18, in Europa, visitato 1837 volte)
E' uscito l'aggiornamento di marzo 2007 di PICUM.org con le notizie e l'evoluzione politica riguardanti i diritti sociali fondamentali degli immigranti non documentati in Europa. Disponibile nel formato Word nelle seguenti lingue: inglese, tedesco, olandese, spagnolo, francese, italiano e portoghese.
Di Fabrizio (del 29/03/2007 @ 09:37:28, in Europa, visitato 2508 volte)
Da
Czech_Roma
Il 17 gennaio 2007, l'Alta Corte di Olomouc ha pubblicato un approfondito
verdetto sul caso della sterilizzazione illegale di Helena Ferenčíková nel 2001,
dopo la nascita del suo secondo figlio, [il verdetto] richiede che l'ospedale
che ha operato la sterilizzazione si scusi. Il verdetto dell'Alta Corte
sostiene quello del 2005 del Tribunale Regionale di Ostrava, ma la corte non ha
riconosciuto ad Helena Ferenčíková il compenso di 1 milione di corone per danni
fisici e psicologici.
In una lettera del 27 febbraio 2007, l'ospedale Vítkovice si è scusato con la
signora Ferenčíková per "l'usurpazione del [...] vostro diritto di protezione
della personalità [...]".
Di Fabrizio (del 27/03/2007 @ 09:48:06, in Europa, visitato 2521 volte)
I Problemi dei Diritti Umani Affrontati dalla Donne Rom in Serbia Portati all'Attenzione del Comitato ONU sui Diritti delle Donne
Budapest, Belgrado, 22 marzo 2007: European Roma Rights Centre (ERRC), agendo in partnership con Bibija, Eureka e Spazio delle Donne, OnG con base in Serbia, hanno sottoposto il loro rapporto al Comitato ONU sull'Eliminazione della Discriminazione Contro le Donne (CEDAW). [...]
Il rapporto è basato su una ricerca intrapresa nel 2006 e 2007, coinvolgente sei ricercatrici Romnià [...]. Deprivazioni dei diritti nelle aree della scolarizzazione, sanità ed impiego, incidenza della violenza domestica e abusi razzialmente motivati, sono tra i problemi principali. Sono particolarmente esposte a circostanze precarie quante vivono attualmente in Serbia come Rifugiati Interni (IDPs) dal Kosovo o rimpatriati recentemente dai paesi occidentali, in particolare dalla Germania.
I temi di maggior preoccupazione includono:
Violenza contro le donne: Violenza domestica è riportata dalla maggioranza delle donne che hanno risposto alla ricerca. Metà delle intervistate hanno rifiutato di parlare di violenza domestica, delle rimanenti 81, 63 hanno risposto indicando abusi fisici e verbali da parte di membri della famiglia. Se il problema della violenza domestica riguarda anche donne della comunità maggioritaria, le Romnià sono particolarmente vulnerabili a causa dei diffusi pregiudizi e negligenza di quanti incaricati del rispetto della legge. Le donne testimoniano che la polizia è riluttante nell'agire in loro protezione, quando addirittura non sottopongono loro stessi le vittime ad abusi.
Le donne ed i bambini Rom sono anche i bersagli preferiti degli attacchi fisici e verbali dei gruppi neonazisti.
Scolarizzazione: Le donne affrontano serie barriere nell'acceso scolare come si riflette negli alti tassi di analfabetizzazione femminile comparato a quello maschile e a quello di donne e uomini non-rom. Le barriere spaziano dall'alto tasso di povertà alle tradizioni patriarcali di alcune comunità, che si concretizzano in basse aspettative che le ragazze completino il ciclo educativo. L'ineguaglianza nell'accesso alla scolarizzazione è esarcebata da pratiche discriminatorie [...] come il porle in scuole differenziali per bambini ritardati mentalmente, o la segregazione in classi di soli Rom, trattamenti umilianti da parte di insegnanti e compagni di classe. La mancanza di documenti e della residenza pure impediscono l'accesso all'educazione.
Impiego: Molte Romnià non hanno accesso all'impiego formale come risultato della bassa scolarità, come della discriminazione diretta ed indiretta. Le donne che lavorano nell'economia sommersa sono escluse dai benefici e dall'assicurazione sociale. Un numero di richieste su discriminazione contro le Romnià nel campo dell'accesso al lavoro sono state documentate.
Salute: La situazione sanitaria femminile è significativamente peggiore di quella generale, come risultato delle inadeguate condizioni di vita - come il substandard alloggiativo, l'estrema povertà e la posizione svantaggiata di alcune Romnià all'interno della famiglia. La mancanza di documenti, di assicurazione sanitaria impediscono l'accesso ai servizi sanitari. Problemi strutturali nell'accesso ai servizi sono communati con le evidenti ratiche discriminatorie del personale medico rispetto alle donne Rom. La discriminazione è particolarmente evidente nell'area riproduttiva e della sanità materna, come pure nell'emergenza sanitaria, che sono i servizi sanitari più adoperati.
La ricerca è stata portata avanti col supporto di Open Society Institute Public Health Program. Per ulteriori informazioni, contattare: Ostalinda Maya Ovalle (ERRC): ostalinda.maya@ errc.org Ilona Kovacs, Piroska Kovacs (Eureka): ilonasu2000@ yahoo.com Svetlana Ilic (Bibija): bibija@eunet. yu Vera Kurtic (Women's Space): catz@bankerinter. net
A Skopje c’è un quartiere famosissimo di cui fino ad adesso è stato impossibile trovare delle foto su Internet da mostrarvi, si chiama Šutka (Šouto Orizari) ed è il più grande insediamento Rom d’Europa.
Io ci sono stato ed è un brulicare di gente e di colori. Al mercato, come potete immaginare, si vende di tutto, e si possono trovare dei tessuti davvero bellissimi. Sul quartiere esiste un documentario davvero molto divertente, Knjiga rekorda Šutka, il libro dei record di Šutka, diretto da Aleksandar Manic.
Il film racconta la vita quotidiana del quartiere indagando sui recordman del quartiere, perché ognuno a Šutka è campione, ha un proprio record da raccontare. Noi lo abbiamo visto in lingua originale a casa mia ma credo ci sia una versione con sottotitoli in inglese. Se riuscite a trovarla fatecelo sapere, nel frattempo date però un’occhiata alle foto appena pubblicate da Transitions on line.
P.s. se volete immergervi completamente nel mood del quartiere, ascoltate la colonna sonora di Ciganska magija del grande Vlatko Stefanovski, volendo acquistabile su yuforyou!
(il post originale)
Di Fabrizio (del 24/03/2007 @ 10:22:30, in Europa, visitato 1751 volte)
Da
British_Roma
Artisti visuali Rom e Sinti cercasi. Stiamo discutendo una
cooperazione con un gruppo rom dalla Russia che lavora con artisti rom
"underground" per esplorare la cultura rom ed il suo contributo all'identità ed
alla cultura europea.
I nostri amici rom dalla Russia guardano all'arte rom moderna
e non si fossilizzano sulle forme tradizionali dell'espressione visuale entro le
comunità rom. Fotografia, scultura, pittura, disegno al computer - sono tutte
benvenute.
Quindi se siete interessati, fatemelo sapere quanto prima!
Jeanette
Buirski - European Dialogue
Di Fabrizio (del 17/03/2007 @ 10:16:38, in Europa, visitato 1615 volte)
da
Altrenotizie
Venerdì, 16 Marzo 2007 - 00:05 -
di Elena Ferrara
E’ uscita dalla Yugoslavia ed è entrata a fare parte a pieno titolo nell'Unione
Europea nel maggio del 2004; è nella Nato nell’ambito di un allargamento
dell’alleanza atlantica che ha inglobato alcuni dei paesi un tempo considerati
nemici. Punta, quindi, ad essere una nazione “europea” a tutti gli effetti.
Ma ora si scopre che la Slovenia – collocata ai nostri confini – è anche un
paese xenofobo e razzista. E una denuncia in merito - forte ed appassionata –
giunge da Amnesty International che si rivolge direttamente all’Unione Europea
per evidenziare la situazione che si è andata creando in Slovenia attorno alla
minoranza Rom.
L’Unione – sottolinea Amnesty - ''non può continuare a ignorare la difficile
situazione in cui si trovano migliaia di cittadini'' che vivono in un ''limbo
giuridico o aspettano un indennizzo dalle autorità slovene'' perché private dei
propri ''diritti più fondamentali''.
Amnesty International rinnova così il suo appello a Bruxelles contro le
discriminazioni cui sono sottoposti i Rom ed altre minoranze. Esattamente 15
anni fa, solo qualche mese dopo la dichiarazione di indipendenza, ricorda
l'organizzazione umanitaria, le autorità slovene ''presero la decisione
straordinaria che da allora è stata condannata dalle più alte corti del Paese,
dall'Onu e dal Consiglio d'Europa: la rimozione di oltre 18.000 persone,
soprattutto di origine Rom, dal registro dei residenti permanenti''.
Esistono ''casi drammatici di persone alle quali è stata negata l'assistenza
medica anche se erano nel pieno di una cura - si legge nella nota – e di bambini
ai quali non è stato permesso di iscriversi a scuola per molti anni e di
famiglie ridotte alla povertà dopo aver perso il lavoro e la casa''. Dal 1992 a
oggi, le Corti slovene hanno ''corretto parzialmente'' la situazione, spiega la
nota, ma ''circa 5.000 persone continuano a vivere in un limbo giuridico, senza
diritti, e coloro che sono stati reinseriti (nel registro) non hanno ricevuto
alcun indennizzo''. Quindi, conclude Amnesty, ''c'è ancora molto da fare e l'Ue
non può permettersi di ignorare questo problema''.
Parlano i fatti che sono anche denunciati dalle organizzazioni umanitarie di
Lubiana. Si apprende così che le autorità centrali, ad esempio, hanno facilitato
lo sgombero forzato dell'insediamento Rom nel villaggio di Ambrus, dopo i
disordini che erano stati organizzati e scatenati da persone non-Rom. E’ vero
comunque che la polizia è intervenuta per proteggere i Rom, ma lo ha fatto con
grave ritardo. C’è stata una manovra “politica” per ritardare le azioni e
facilitare così gli scontri e le aggressioni. E successivamente altri Rom con i
loro bambini nel comune di Ivancna Gorica, sono stati evacuati nel centro di
rifugio di Postojna/Postumia. Un fatto è certo: con la tacita complicità del
governo ''l'insurrezione'' xenofoba anti-Rom dilaga in Slovenia. E la situazione
non accenna a migliorare. Presenti nel territorio sin dal XIV secolo i Rom e i
Sinti sloveni sono tra gli 8 e i 10 mila anche se il censimento del 2002 ne
registrò solo 3246. Ben diverse sono infatti le statistiche dei centri di
assistenza sociale.
Tra i Rom il tasso di disoccupazione è elevatissimo, le loro attività economiche
tradizionali sono state spazzate via dall'industrializzazione e dal mercato e in
assenza di programmi specifici, che in teoria potrebbero attingere anche da
fondi europei, il profilo economico-sociale di questa comunità ne pronostica un
futuro incerto. E la situazione non è migliorata pur se dal 1991, grazie ad uno
specifico articolo nella Costituzione, alla comunità Rom è riconosciuto lo
status di minoranza etnica i cui diritti particolari vanno definiti e realizzati
per legge. Intanto sono 22 le attuali associazioni Rom; i più organizzati e
socialmente integrati sono quelli del Prekmurje (è una delle otto provincie
storiche del Paese) in cui vive pure la comunità nazionale ungherese e dove la
convivenza interetnica è tradizionalmente di casa. Ma per i Rom la vita, anche
qui, è difficile. I problemi maggiori sono quelli del rapporto con le autorità
amministrative di Murska Sabota, Bendava, Dobrovnik, Turnisce, Beltinci e
Crensovci. E così risulta che a 14 anni dall'indipendenza e dal riconoscimento
costituzionale dei Rom, la loro comunità rimane, nonostante tutto, la più
umiliata.
La conflittualità generata dalla precarietà sociale dei Rom ed il razzismo
strisciante della maggioranza, specie nella Dolenjska, rimangono due pericolose
mine vaganti che l'attuale governo di Lubiana sembra affrontare con
disattenzione; attento sì a non apparire come potere xenofobo, ma sensibile
anche alle intolleranze della propria base elettorale. E in questo contesto non
va dimenticata l’estrema cautela che caratterizza i governanti di Lubiana
preoccupati delle reazioni dei circoli nazionalisti interni.
Di Fabrizio (del 16/03/2007 @ 09:53:44, in Europa, visitato 1886 volte)
Da
Roma_Rights
Il leader dell'organizzazione pubblica "Diaspora Zigana Bielorussa" Ludvig
Buryansky (46 anni) e sua moglie sono stati brutalmente uccisi a Zlobin (regione
di Gomel) nella notte tra l'8 e il 9 marzo. I criminali hanno pure tentato di
uccidere i figli di Ludvig, ma i bambini si sono salvati fuggendo dalla
finestra.
E' un fatto doloroso che dev'essere portato a conoscenza e punito. Piangiamo
questa morte assieme ai parenti.
Oleg Kozlovsky
The Head of the public association "Belarusian Gypsy diaspora"
The Head of the International Union of the Baltic States and the CIS
V. Horuzshey street,31a, office 412
Minsk, Belarus.
belarus_roma @ yahoo.com
Di Fabrizio (del 11/03/2007 @ 09:49:37, in Europa, visitato 1478 volte)
Livia Jaroka, Romni ungherese eletta al Parlamento Europeo nel gruppo del Partito Popolare, ha una propria pagina web, abbastanza simile ad un blog. In lingua ungherese ed inglese, lo trovate QUI
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