Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 10/03/2010 @ 09:01:14, in Italia, visitato 1703 volte)
19 marzo 2010 dalle 15.00 alle 18.00
Sala Polivalente Regione Emilia Romagna viale Aldo Moro 50, Bologna
I Rom e l'azione pubblica
introduce
Luca Degiorgis segretario AIMMF Emilia-Romagna
intervengono
Giorgio Bezzecchi esperto di processi di mediazione culturale
Maurizio Pagani presidente Opera Nomadi Milano
conclude
Andrea Pinna giurista per i minori, CISMAI Emilia-Romagna
sono stati richiesti i crediti formativi per avvocati, psicologi e assistenti
sociali
Di Fabrizio (del 09/03/2010 @ 09:36:23, in Italia, visitato 1487 volte)
Segnalazione di Maria Grazia Dicati
Idea Rom, associazione di promozione sociale costituita alla fine del 2009 da
donne Rom delle diverse comunità presenti a Torino, è stata premiata oggi dal
presidente Giorgio Napolitano in occasione della festa della donna. Idea Rom
vuole favorire l'integrazione e la partecipazione dei Rom (e dei Sinti, dei Kalé,
dei gruppi e delle comunità viaggianti) nella società italiana ed europea. Tra i
suoi obiettivi vi è quello di ottenere il riconoscimento dei Rom come minoranza
etnica e linguistica, con pieni diritti di cittadinanza e di contrastare i
pregiudizi e le forme di discriminazione; inoltre vuole promuovere la mediazione
interculturale e la convivenza civile, favorendo la conoscenza, il dialogo e
l’incontro tra culture diverse.
Idea Rom, essendo nata solo da pochi mesi, è ancora sostanzialmente un
laboratorio di idee, ma ha già realizzato diverse iniziative, come il progetto
sperimentale “Piccoli Rom vanno a scuola” per la formazione degli insegnanti e
la mediazione culturale all’interno della scuola I.C. “Leonardo da Vinci” di
Torino (con il contributo del comune di Torino). Ha pubblicato un dossier in
occasione della Giornata della Memoria (gennaio 2010). Ha promosso le attività
dell’associazione presso istituzioni, organizzazioni del privato sociale e
organi d’informazione.
“Ci siamo unite per dire che non siamo tutte criminali”, spiega Vesna Vulatic,
mediatrice culturale Rom fin dai primi anni Novanta che, con altre dieci giovani
donne, ha dato vita a Idea Rom. Le iscritte abitano nei campi nomadi o nelle
case popolari dei quartieri torinesi della Falchera o delle Vallette. Alcune
lavorano o sono in cerca di lavoro, altre studiano, come Ivana, 19 anni: “Voglio
iscrivermi a Scienze dell’Educazione per lavorare con i bambini Rom. Io non ho
mai nascosto le mie origini, fin dalle elementari quando, studiando storia si
parlava del popolo Rom. Di solito, attraverso la conoscenza personale, il
pregiudizio scompare. Ma i miei genitori, al lavoro, non lo hanno mai detto. Mio
padre ha scritto un libro di poesie e uno sulla cultura Rom per bambini, eppure
deve nascondersi, non può permettersi di perdere quel posto”.
“La nostra gente non osa parlare della sua origine, soprattutto nei posti di
lavoro dove magari è occupata da anni e apprezzata – continua Vesna – . I rom
sono sempre stati dipinti come sporchi, bugiardi e ladri, così succede che
persino a scuola i bambini e le loro mamme non dicano qual è la loro realtà.
Spesso non precisiamo la nostra origine. Diciamo “slave”, ma anche slavo non
piace… Le mie figlie non conoscono il serbo, con i nonni non si capiscono. Dopo
tanti anni continuiamo a rinnovare il permesso di soggiorno, ma loro sono nate
qui. Un giorno saranno cittadine italiane. Spero che quel giorno non siano più
considerate straniere”.
Di Fabrizio (del 09/03/2010 @ 09:17:11, in Italia, visitato 1821 volte)
Gruppo di confronto e ricerca sulle politiche locali per i gruppi zigani
in Europa
Giovedì 18 marzo 2010, ore 15.30
TRA INCLUSIONE ED ESCLUSIONE
Una storia sociale dell’educazione dei rom e dei sinti in Italia
Luca Bravi (Università degli Studi di Firenze, autore di Tra inclusione
ed esclusione, Edizioni Unicopli 2009)
Discutono:
Dimitrios Argiropoulos (Università di Bologna)
Gino Candreva (Redazione di “Zapruder”)
Raffaele Mantegazza (Università di Milano-Bicocca)
Tommaso Vitale (Università di Milano-Bicocca)
PER APPROFONDIMENTI SUL CONTENUTO DEL SEMINARIO:
laura.boschetti@yahoo.it
Università di Milano Bicocca,Via Bicocca degli Arcimboldi 8, edificio U7, III
piano, Aula Pagani
Il seminario è aperto a studenti, dottorandi, ricercatori, docenti, attivisti,
cittadini, tutti. In collaborazione con Partecipazione e conflitto. Rivista di
studi sociali e politici:
http://www.francoangeli.it/Riviste/sommario.asp?IDRivista=152
L'appuntamento su
Facebook
Di Fabrizio (del 08/03/2010 @ 09:35:16, in Italia, visitato 1657 volte)
Ricevo da Marco Brazzoduro
AMNESTY INTERNATIONAL PRESENTA LE SUE CONCLUSIONI SULLA DISCRIMINAZIONE
NEI CONFRONTI DEI ROM A ROMA
Il cosiddetto “Piano nomadi”, che prevede lo sgombero forzato di migliaia di
rom di Roma, causa violazioni dei diritti umani e viola gli obblighi
internazionali dell’Italia in materia di discriminazione.
Amnesty International è lieta di invitarLa alla conferenza stampa di
presentazione del nuovo documento intitolato “La risposta sbagliata. Il
‘Piano nomadi’ viola il diritto all’alloggio dei rom a Roma”
giovedì 11 marzo ore 11.00
a Roma, presso la Sala Deluxe della Casa del Cinema (largo
Marcello Mastroianni 1)
I rappresentanti di Amnesty International riferiranno inoltre sull’esito degli
incontri con le autorità italiane direttamente responsabili della situazione in
cui si trovano i rom.
Interverranno:
John Dalhuisen, esperto sulla discriminazione, Programma Europa e
Asia Centrale del Segretariato Internazionale di Amnesty International
Ignacio Jovtis, esperto sull’Italia, Programma Europa e Asia Centrale del
Segretariato Internazionale di Amnesty International
Christine Weise, presidente della Sezione Italiana di Amnesty
International.
Saranno inoltre presenti rappresentanti di alcune famiglie rom le cui storie
sono descritte nel documento ed esponenti delle Organizzazioni non governative
che lavorano insieme alle comunità rom.
Saranno disponibili fotografie e filmati.
Per ulteriori informazioni e per organizzare interviste, si prega di contattare:
a Roma: Paola Nigrelli, Addetta stampa, 06 4490224, 348 6974361,
press@amnesty.it
a Londra: Lydia Aroyo, Addetta stampa, +44 (0)20 7413 5599 o +44 (0) 7771
796350, laroyo@amnesty.org L'appuntamento su
Facebook
Care amiche e cari amici, con immensa gioia ho accolto l’invito della lista
“per la sinistra unita” a candidarmi per il Consiglio comunale a Mantova per un
secondo mandato, dopo l’esperienza di cinque anni. Nel 2005 è stata la prima
volta a Mantova e in tutta l’Italia che un sinto, “uno zingaro” come mi chiamano
in modo dispregiativo, ha partecipato a pieno titolo alla competizione
elettorale per portare il proprio contributo alla crescita democratica della
nostra Città e non solo.
Grazie al mio esempio tanti altri Sinti e Rom hanno capito l’importanza di
partecipare alla vita politica del Paese e uscire dalla logica associativa
per esprimere direttamente i propri valori a favore di tutti, non solo dei Sinti
e dei Rom. La gioia che ho provato quando sono stato eletto è stata immensa e
devo ringraziare le tante persone che hanno creduto insieme a me a questo sogno:
un Sinto in Consiglio Comunale.
Oggi sono qui per fare un’esperienza diversa da quella degli ultimi cinque
anni. Infatti, per cinque anni Rifondazione comunista è rimasta all’opposizione.
L'esperienza passata è stata in molti momenti frustrante. In questi cinque anni
ho visto da vicino il lavoro svolto dal Sindaco Fiorenza Brioni ma sopratutto ho
visto le difficoltà che ha dovuto superare per un'opposizione interna che di
fatto ha bloccato la Città.
In questi anni ho lavorato per far crescere l'intesa tra tutta la sinistra e
il Partito Democratico a Mantova, perchè credo che viviamo momenti molto
difficili e mi sembra insensato farci continuamente la guerra. Dobbiamo unirci
per costruire e non certo dividerci per distruggere.
Mantova è una Città bellissima e deve offrire un contributo forte, almeno in
Lombardia, per dire che un modello diverso da quello imperante è possibile. Io
ci credo e con me tantissima altri mantovani.
Ho visto tutte le liste elettorali che sostengono Fiorenza Brioni e ho notato un
cambiamento: gente nuova e giovane con idee nuove che possono costruire con
Fiorenza e non ostacolarla.
Finalmente siamo riusciti a coinvolgere quasi tutto il centro-sinistra in un
progetto unitario che mancava da molti anni a Mantova. Un progetto dove tutti
siamo consapevoli del lavoro che si dovrà fare per far ripartire la nostra
Città, a partire dai problemi posti dalla crisi economica. Tantissimi mantovani
(commercianti, artigiani e lavoratori dipendenti nel privato) stanno vivendo un
momento drammatico e la politica deve offrire risposte concrete per risolvere i
tanti problemi. A partire da un solido sostegno economico per chi perde il
lavoro o vede la sua attività in forte crisi. Non dobbiamo far mancare loro il
supporto serio e concreto della Città.
Yuri Del Bar
Candidato nelle liste “per la sinistra unita” alle elezioni comunali
comitato elettorale "un sinto in consiglio comunale", 4 marzo 2010
Di Fabrizio (del 06/03/2010 @ 18:37:31, in Italia, visitato 2089 volte)
Lunedì 8 marzo alla questura di via Montebello 26 (MILANO) alle ore 11, le autorità
consegneranno al maestro Jovica Jovic , la revoca dell'espulsione dall'Italia ed
il permesso di soggiorno.
Questo è un riconoscimento ad un artista che fa onore non solo al popolo Rom ed
alla sua cultura, ma anche alla nazione che lo ospita.
Ringraziamo tutti gli artisti, le associazioni e le singole persone che hanno
contribuito al raggiungimento di questo risultato e ci auguriamo che questa
buona notizia possa contribuire al miglioramento della condizione di tante
persone i cui meriti spesso non sono riconosciuti. In particolare il nostro
augurio è rivolto al popolo Rom.
“ Seminateci bene e daremo i nostri frutti” - Jovica Jovic
Associazione culturale "Terra del fuoco"
L'appuntamento su
Facebook
IMPORTANTE NOVITA': [...], il Maestro J. Jovic dopo aver ricevuto il
permesso di soggiorno in questura verrà ricevuto dal Ministro dell'interno
Maroni: alle ore 12 in Prefettura (corso Monforte 31), il ministro
incontrerà J.J. e in questa occasione il maestro consegnerà in dono al
ministro un arazzo creato dalla sartoria delle donne del campo nomadi di v.
Sesia a Rho dove lui risiede e che è attualmente sotto sfratto.
+ bicchierata-rinfresco in terra del fuoco h.13.30 via morigi 8 milano
www.jovicajovic.blogspot.com
se fossimo ventenni, col petto pieni d'ideali...per esempio mantenuti ,
avremmo una sola certezza: NON SCENDERE A COMPROMESSI CON NESSUNO.
"noi non sappiamo perché il ministro degli interni abbia deciso di concedere il
permesso di soggiorno a Jovica" dice terra del fuoco
Fa bene la Terra del Fuoco associazione per la diffusione delle arti manuali a
ribadire di non essere un partito politico, e di essersi preso cura, insieme ai
suoi amici del maestro Jovica soprattutto perché incarna pienamente l'arte del
fare in tutti i suoi aspetti, insieme alla sua gente, dalla musica, alla
lavorazione, del legno dei metalli , all'antica arte culinaria insieme a quella
circense e oggi dell'arte del riciclo come pochi sanno fare.
Fa bene a ribadire che gli sta a cuore anche il destino che accomuna il popolo
rom a quello italiano , da sempre migrante come loro , e come loro bistrattato e
denigrato sin dai primi anni delle emigrazioni verso il nord europa e verso le
terre d'america, dove i giornali dell'epoca testimoniano come gli americani
descrivevano gli italiani, e poco si distanziassero dalle descrizioni che
potrebbe fare un giornale medio italiano che ha dimenticato le proprie non
lontane origini.
Terra del Fuoco fa anche molto bene a ribadire , anche il proprio stupore di
quello che accadrà lunedì, il ministro degli interni Maroni, colui che ha
scritto e approvato leggi che azzerano la vita intera di persone, famiglie e
bimbi che vanno a scuola, additando un nemico: lo straniero, accoglierà il
nostro amico, e gli darà il permesso di soggiorno.
Fa bene Terra del Fuoco anche a sottolineare di quanto, al di là del proprio
personale pensiero sulle politiche del ministero degli interni, che lunedì verrà
celebrato il maestro jovica, come esempio positivo della cultura rom.
Questo è un fatto.
Questo è un fatto importante, perché anche le persone a casa, nei loro tinelli,
convinti delle loro certezze potranno forse per la prima volta leggere sui
giornali che il ministro Maroni si è accorto , che un rom è onorevole di
permesso di soggiorno, per essere vissuto secondo la propria cultura
diffondendola attraverso la musica e connettendosi a sua volta con altri
musicisti e contribuendo ancora a diffondere l'uso e l'apprendimento della
fisarmonica attraverso i corsi da lui tenuti.
Quindi noi amici di Jovica e del popolo rom non possiamo fare altro che
felicitarci, di vedere un piccolo pezzetto di una grande lunga strada, ancora da
compiere, perché sia possibile invertire la rotta dei media che normalmente
diffondono solo pessimi esempi degli stranieri che attraversano o che vivono in
italia, abbiamo molto lavoro da fare , dobbiamo operare culturalmente, coscienti
dello stato d'urgenza, ma coscienti che le battaglie urlate, oggi servono sempre
meno,
Servono operatori e operazioni culturali che avvicinino le culture diverse e che
facciano inesorabilmente emergere quanto di positivo vi sia nell'incontro fra le
diversità.
Non serve storcere il naso per un battesimo cattolico, anziché intravederne una
festa e un incontro fra diverse culture, o per un ministro che è ciò che è,
serve agire, in tanti , e in modo costruttivo, dobbiamo essere gli anticorpi ,
come diceva Moni Ovadia al battesimo di Sanela, dobbiamo essere un virus che
attraverso tutti i mezzi possibili a disposizione possa essere una rete in
espansione di iniziative , del fare, nel fare cultura.
Inoltre:
Revocato il decreto di espulsione di Jovica. Il campo di via Sesia non va
smantellato
Dalla newsletter Articolo 3 - Osservatorio sulle
discriminazioni
osservatorio.articolo3@gmail.com
Cosa accomuna il respingimento delle quattro famiglie sinte bresciane che
hanno acquistato un terreno nel comune di Guidizzolo per andarci a vivere e
cominciare ad affrancarsi dal ghetto dei cosiddetti campi nomadi e il
regolamento approvato dall’amministrazione di Goito, che respinge dall’asilo
comunale (e quindi pubblico) i bambini provenienti da famiglie che non
abbracciano “una visione cristiana della vita”?
Al fondo delle due operazioni c’è l’idea che serve innalzare muri non valicabili
per ‘difendersi’ da chi non appartiene alla ‘comunità’ dei nativi maggioritari:
qui non c’è posto per te se sei diverso da noi. E la parola ‘diverso’, resa
dall’abuso povera di senso, prende, nell’area compresa tra Guidizzolo, Mariana
Mantovana e Goito significati che riguardano molti di noi: non entri se sei
sinto o rom, se sei ateo, ebreo, musulmano, buddista, induista, divorziato,
separato, omoaffettivo, o anche solo cocciutamente laico. Che tu sia maschio o
femmina, in età adulta o in età bambina. Noi ‘minoritari’ possiamo essere tutti
respinti. A riprova del fatto che quando in una società si apre una lacerazione
nel tessuto democratico e passa una discriminazione, prima o poi, tutti siamo
esposti al rischio di essere discriminati.
Alcune amministrazioni sembrano voler aprire conflitti, sollecitare paure,
costruire estraneità. Dovremmo indignarci ancora di più pensando che a fare le
spese di queste operazioni di ‘pulizia’ sono soprattutto i bambini e le bambine.
All’assemblea promossa dal gruppo dei consiglieri dell’opposizione del Comune di
Goito martedì sera il pubblico era folto e attento. Tante le voci preoccupate:
anni fa era impensabile che gli abitanti del paese potessero dividersi sulla
difesa di un principio costituzionale. La sensazione diffusa era quella di un
degrado dell’ossatura democratica. C’erano un folto gruppo cittadini goitesi
provenienti da altri Paesi; quelli più direttamente interessati alle esclusioni
e ai respingimenti. Hanno ascoltato zitti. E se ne sono andati. Era presente
anche un gruppo di cittadini e cittadine castiglionesi di origine magrebina;
sono intervenuti, hanno catturato l’attenzione, risvegliato la voglia di
partecipazione, forti di un’esperienza di impegno civile contro le
discriminazioni che da anni si alimenta del lavoro comune tra chi è nato in
Italia e chi in Italia ora vive. La svolta, per una ripresa della vitalità
civile del Paese in cui viviamo, sta proprio nella costruzione di presidi in cui
cittadinanze vecchie e nuove, generazioni, culture e religioni mescolino le loro
lingue. La giovanissima Chaimaa, diciassettenne proveniente dal Marocco, velata
per sua scelta, alla fine dell’assemblea si è fermata con noi dell’Osservatorio:
insieme a un gruppo di compagni di scuola vuole promuovere iniziative per la
difesa della laicità della scuola e la difesa della Costituzione italiana. C’è
ancora speranza.
Maria Bacchi
All’assemblea pubblica tenuta a Goito per discutere con la cittadinanza
del Regolamento dell’Asilo comunale voluto dall’Amministrazione non ha potuto
essere presente il Presidente di Articolo 3, Fabio Norsa, che ha inviato una
comunicazione:
L’intervista che ho rilasciato alla Gazzetta ed il successivo comunicato
congiunto dell’U.C.E.I., Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, e della
Comunità di Mantova alla stampa nazionale e locale, credo non possano dare adito
a dubbi sulle nostre ferme posizioni, asettiche da dietrologie religiose e
contrasti di altra natura, riferendosi solo all’inosservanza ed alla violazione
dei fondamentali diritti umani, civili, sociali e di laicità dello Stato
garantiti a tutti i cittadini dalla nostra Costituzione.
Il mio intervento è circoscritto alla sola difesa e tutela di tali diritti,
proponendomi nel doppio ruolo di rappresentante di Articolo3, Osservatorio sulle
discriminazioni, ed, a titolo personale, di uomo, nel senso più completo e
profondo del termine, che non può astenersi ed esimersi da una concreta quanto
instancabile opposizione ad ogni atto discriminatorio compiuto verso qualsiasi
altro uomo.
Articolo3, a conferma di quanto dichiarato dalla vice-presidente, Maria Bacchi,
monitorerà con la massima attenzione gli sviluppi della vicenda “Asilo di Goito”,
ma non solo quella, e parteciperà ad ogni iniziativa volta alla corretta
applicazione dei valori costituzionali troppo spesso disinvoltamente e
proditoriamente stravolti.
La mia formazione culturale, schematica e pragmatica, che privilegia il bianco
ed il nero alle tante gradazioni intermedie dei grigi, mi impedisce di
considerare la buona fede delle argomentazioni e delle complicate filosofie
apparse sulla stampa tendenti a far considerare come corretta l’applicazione
distorta degli articoli della Costituzione afferenti al caso “Asilo”, in quando
basta semplicemente consultarli per appurare all’istante che sanciscono l’esatto
contrario.
Esprimo infine la personale convinzione che la pervicacia delle Istituzioni
deliberanti nel sostenere una forzatura del tutto inopportuna, pur a fronte di
una vibrata contestazione, non solo popolare e non solo locale, non possa essere
attribuibile alla cecità degli Amministratori, ai quali basterebbe recepire il
dissenso, analizzarlo e correggere l’evidente errore ritirando il regolamento
adottato, ma sia una corrente di pensiero che, francamente, credo minacci il
sistema democratico.
Fabio Norsa
Interrogazione a risposta scritta, deputati firmatari: BERNARDINI,
BELTRANDI, FARINA COSCIONI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI.
Al Ministro dell'interno. - Per sapere - [...]
(testo completo
http://nuovo.camera.it/417?idSeduta=291&resoconto=bt13¶m=bt13 a metà
pagina circa)
Romeo, un bambino di etnia rom, frequentava fino a qualche giorno fa la prima
elementare nel quartiere della Bovisa, Via Guicciardi, in piena periferia
milanese, e, nei suoi primi sei anni di vita, ha vissuto varie volte
l'esperienza dello sgombero, essendo giunto nella scuola milanese dopo essere
stato allontanato dal Rubattino ed aver interrotto la sua frequenza
scolastica alle elementari di via Feltre;
pochi giorni fa Romeo, insieme ad un'altra bambina che frequentava la quarta
elementare e alle loro famiglie, è stato sgomberato dalle forze di polizia dal
capannone in cui viveva;
per qualche notte è stato ospitato in un centro di accoglienza, ma a breve verrà
sgomberato anche dal luogo in cui ha trovato riparo;
nel corso degli ultimi mesi la famiglia di Romeo è stata continuamente
sgomberata nonostante la sua evidente volontà di iniziare un percorso nuovo
di integrazione e inserimento sociale, il che comporta che al loro figlio,
Romeo, vengano tuttora negati diritti fondamentali quali la casa e l'istruzione,
essendo il suo percorso scolastico e affettivo continuamente interrotto -:
di quali informazioni il Ministro interrogato disponga circa i fatti riferiti in
premessa;
quali iniziative urgenti il Ministro interrogato intenda porre in essere per il
tramite del commissario per l'«emergenza rom» perché si adempia agli obblighi di
solidarietà ed accoglienza, anche in adempimento della citata direttiva contro
la discriminazione basata sulla razza e le origini etniche;
quali misure urgenti il Governo voglia approntare al fine di garantire la
sicurezza e i diritti delle comunità rom in occasione delle numerose azioni di
sgombero portate avanti su tutto il territorio nazionale;
quali interventi di carattere progettuale il Governo intenda porre in essere al
fine di dare attuazione alla direttiva europea contro la discriminazione basata
sulla razza.
(4-06316)
Di Fabrizio (del 05/03/2010 @ 09:00:06, in Italia, visitato 1609 volte)
Casa Internazionale delle Donne
Coordinamento donne contro il razzismo
Domenica 7 marzo 2010 Piazza Campo de’ Fiori - dalle ore 11 al tramonto
Primavera antirazzista
VOCI DI DONNE MIGRANTI E CITTADINE
Mostre e libri, stand informativi, spettacoli di cinema, teatro, musica
Saranno presenti le produttrici agricole del Progetto Rea Silvia della Regione
Lazio
Programma
Presentazione dell’iniziativa da parte del Coordinamento
Intervento dell’associazione Insieme Zajedno
Intervento di lavoratrici e lavoratori di Rosarno, Ass. Da sud
Campagna per il Nobel alle donne africane
Balli popolari in piazza, a cura dell’ass. Cemea
Pranzo preparato dalle donne della scuola Carlo Pisacane e dell’ass. Asinitas
Campagna Nastri Verdi di sostegno alle lotte delle donne iraniane
Intervento dell’ass. Be Free sul CIE di Ponte Galeria
"RetroviaNapoli"
Canzoni ispirate da donne, Stefania Tarantino (voce), Letizia Pelosi (chitarra)
I bambini di Capoverde : campagna per la ricostruzione della scuola
Intervento ass. Asinitas , proiezione di video
Letture teatrali da Quelle voci dal vuoto ( ed.Jacobelli)
proiezione del video: The Chain of Love (Mamme a catena)
Voci di donne dalla Bolivia
Interventi musicali
Aderiscono le associazioni del Coordinamento Donne contro il razzismo:
Assolei, Candelaria, Donne a colori , Donne capoverdiane in Italia, Donne per la
pace, Dhuumcatu, Imed, Insieme Zajedno, Le Nove, Madri per Roma città aperta,
Monteverde antirazzista, No.Di: I nostri diritti, Spirit Romanesc, Quinoa, Trama
di terre. Ed inoltre: Arci, Asinitas, Be free, CGIL di Roma e del Lazio,
Coordinamento Donne della CGIL di Roma e del Lazio, Da Sud, Federazione delle
Chiese Evangeliche in Italia, Lunaria, Filipino Women’s Council
Saranno distribuiti materiali di documentazione dei Dossier Immigrazione,
Caritas/Migrantes
Con il patrocinio della Presidenza della Provincia di Roma
Nessun essere umano è illegale
Dichiariamo la nostra intolleranza al razzismo,la nostra volontà di abbattere
muri e frontiere per affermare una cittadinanza globale.
Le politiche razziste sono sempre più pratiche per governare la crisi economica.
In assenza di politiche anticrisi l'unica risposta è la riduzione di libertà e
diritti.
Come fermare altrimenti le resistenze se non ingabbiando la società, producendo
separazione e odio razziale? Misure che colpiscono in particolare i/le migranti
ma riguardano tutti e puntano a dividere e a rompere i rapporti di solidarietà
tra le persone, alimentando la paura e rendendo tutti più ricattabili.
Le politiche razziste contro l’immigrazione alimentano e si combinano con nuove
forme di razzismo popolare , fondate su stereotipi e pregiudizi contro “lo
straniero e il diverso”.
Il risultato è una democrazia dimezzata, perché ogni forma di discriminazione è
il contrario della democrazia; vogliono imporci una cittadinanza e quindi anche
una società chiusa e esclusiva, in cui tutte, native e migranti, stentiamo a
riconoscerci.
In molte lingue – anche l’italiano - i concetti di "straniero", "strano" ed
"estraneo" hanno la stessa radice linguistica. Oggi come ieri "lo straniero -
l'estraneo" è chi non rientra in quei parametri di "normalità" che qualcuno ieri
come oggi ha stabilito.
Noi ci sentiamo straniere in questo Paese dove siamo nate, perché ci sentiamo
estranee a tutto ciò che oggi questo Paese vuol rappresentare.
Dichiariamo ancora che finché ci sarà il sessismo ci sarà anche il razzismo:
anzi, è proprio il sessismo che ha aperto la strada al razzismo, rendendolo
ovvio, naturale: ambedue sono ideologie discriminatorie costruite sul corpo che
esprimono il sistema di potere che governa le relazioni tra maschi e femmine,
tra bianchi e neri.
L’intreccio tra sessismo e razzismo dimostra come si rafforzino a vicenda
utilizzando l’uno gli strumenti dell’altro.
Le donne sono state usate per dichiarare guerra ai migranti e i migranti, a loro
volta, sono stati usati per chiarire che le donne italiane appartengono agli
uomini italiani. I maschi italiani ne sono usciti senza macchia, sdoganati - al
solito - come “brava gente”: il mostro è fuori di noi, il mostro è l’altro.
In questi anni abbiamo lavorato in tante, per aprire il nostro paese al mondo e
alle tante diversità. Il nostro stare insieme, ciascuna con la propria
soggettività, rielaborando insieme il nostro essere nate in Italia o altrove, le
nostre esperienze migratorie o le nostre differenze, è già un condividere,
un’alternativa allo svilupparsi di un nuovo razzismo.
E’ ora di alzare le voci di tutte contro le politiche e le retoriche razziste,
contro la precarizzazione delle vite.
Coordinamento donne contro il razzismo
Di Fabrizio (del 02/03/2010 @ 09:47:47, in Italia, visitato 1749 volte)
Segnalazione di Maria Grazia Dicati
19.02.2010 E' sulla Gazzetta Ufficiale il progetto realizzato dal
Dipartimento per le libertà civili e immigrazione per favorire il processo di
integrazione della comunità rom
Accrescere le competenze degli assistenti sociali e funzionari di prefetture ed
enti locali che si occupano di problematiche sociali sulla comprensione del
fenomeno dei Rom, sulla loro storia e cultura ma anche su quegli aspetti
collegati quali assistenza socio-sanitaria, sicurezza, scolarità dei minori,
legalità.
Sono alcuni degli obiettivi del progetto del Dipartimento libertà civili e
immigrazione-Direzione centrale per i diritti civili, la cittadinanza e le
minoranze-Area Minoranze storiche e nuove minoranze rivolto alle 4 Regioni
dell'Obiettivo Convergenza (Campania, Calabria, Puglia, Sicilia) e, al cui
interno, sono state individuate, sulla base dei monitoraggi effettuati 14
province: Napoli, Caserta, Catanzaro, Cosenza, Crotone, Reggio Calabria, Bari,
Lecce, Foggia, Agrigento, Catania, Palermo, Siracusa e Messina.
Il progetto, il cui costo è di 936.720,00 euro, prevede la realizzazione di
corsi di formazione rivolti a funzionari di Prefettura, con la collaborazione
degli assistenti sociali del ministero dell'Interno, degli enti locali, nonché
rappresentanti dell’associazionismo e mediatori culturali rom. Si intende in
questo modo promuovere lo sviluppo di relazioni tra istituzioni, in particolare
prefetture, enti locali e realtà dell’associazionismo, favorendo anche
l’acquisizione di 'buone prassi', che possano sostenere il processo di
integrazione della comunità rom.
Il bando è pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale - 5ª Serie Speciale - Contratti
Pubblici n. 20 del 19 febbraio 2010.
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