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Muri
Di Sucar Drom (del 05/03/2010 @ 09:23:11, in Italia, visitato 1501 volte)

Dalla newsletter Articolo 3 - Osservatorio sulle discriminazioni osservatorio.articolo3@gmail.com

Cosa accomuna il respingimento delle quattro famiglie sinte bresciane che hanno acquistato un terreno nel comune di Guidizzolo per andarci a vivere e cominciare ad affrancarsi dal ghetto dei cosiddetti campi nomadi e il regolamento approvato dall’amministrazione di Goito, che respinge dall’asilo comunale (e quindi pubblico) i bambini provenienti da famiglie che non abbracciano “una visione cristiana della vita”?
Al fondo delle due operazioni c’è l’idea che serve innalzare muri non valicabili per ‘difendersi’ da chi non appartiene alla ‘comunità’ dei nativi maggioritari: qui non c’è posto per te se sei diverso da noi. E la parola ‘diverso’, resa dall’abuso povera di senso, prende, nell’area compresa tra Guidizzolo, Mariana Mantovana e Goito significati che riguardano molti di noi: non entri se sei sinto o rom, se sei ateo, ebreo, musulmano, buddista, induista, divorziato, separato, omoaffettivo, o anche solo cocciutamente laico. Che tu sia maschio o femmina, in età adulta o in età bambina. Noi ‘minoritari’ possiamo essere tutti respinti. A riprova del fatto che quando in una società si apre una lacerazione nel tessuto democratico e passa una discriminazione, prima o poi, tutti siamo esposti al rischio di essere discriminati.
Alcune amministrazioni sembrano voler aprire conflitti, sollecitare paure, costruire estraneità. Dovremmo indignarci ancora di più pensando che a fare le spese di queste operazioni di ‘pulizia’ sono soprattutto i bambini e le bambine.

All’assemblea promossa dal gruppo dei consiglieri dell’opposizione del Comune di Goito martedì sera il pubblico era folto e attento. Tante le voci preoccupate: anni fa era impensabile che gli abitanti del paese potessero dividersi sulla difesa di un principio costituzionale. La sensazione diffusa era quella di un degrado dell’ossatura democratica. C’erano un folto gruppo cittadini goitesi provenienti da altri Paesi; quelli più direttamente interessati alle esclusioni e ai respingimenti. Hanno ascoltato zitti. E se ne sono andati. Era presente anche un gruppo di cittadini e cittadine castiglionesi di origine magrebina; sono intervenuti, hanno catturato l’attenzione, risvegliato la voglia di partecipazione, forti di un’esperienza di impegno civile contro le discriminazioni che da anni si alimenta del lavoro comune tra chi è nato in Italia e chi in Italia ora vive. La svolta, per una ripresa della vitalità civile del Paese in cui viviamo, sta proprio nella costruzione di presidi in cui cittadinanze vecchie e nuove, generazioni, culture e religioni mescolino le loro lingue. La giovanissima Chaimaa, diciassettenne proveniente dal Marocco, velata per sua scelta, alla fine dell’assemblea si è fermata con noi dell’Osservatorio: insieme a un gruppo di compagni di scuola vuole promuovere iniziative per la difesa della laicità della scuola e la difesa della Costituzione italiana. C’è ancora speranza.

Maria Bacchi


All’assemblea pubblica tenuta a Goito per discutere con la cittadinanza del Regolamento dell’Asilo comunale voluto dall’Amministrazione non ha potuto essere presente il Presidente di Articolo 3, Fabio Norsa, che ha inviato una comunicazione:

L’intervista che ho rilasciato alla Gazzetta ed il successivo comunicato congiunto dell’U.C.E.I., Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, e della Comunità di Mantova alla stampa nazionale e locale, credo non possano dare adito a dubbi sulle nostre ferme posizioni, asettiche da dietrologie religiose e contrasti di altra natura, riferendosi solo all’inosservanza ed alla violazione dei fondamentali diritti umani, civili, sociali e di laicità dello Stato garantiti a tutti i cittadini dalla nostra Costituzione.
Il mio intervento è circoscritto alla sola difesa e tutela di tali diritti, proponendomi nel doppio ruolo di rappresentante di Articolo3, Osservatorio sulle discriminazioni, ed, a titolo personale, di uomo, nel senso più completo e profondo del termine, che non può astenersi ed esimersi da una concreta quanto instancabile opposizione ad ogni atto discriminatorio compiuto verso qualsiasi altro uomo.
Articolo3, a conferma di quanto dichiarato dalla vice-presidente, Maria Bacchi, monitorerà con la massima attenzione gli sviluppi della vicenda “Asilo di Goito”, ma non solo quella, e parteciperà ad ogni iniziativa volta alla corretta applicazione dei valori costituzionali troppo spesso disinvoltamente e proditoriamente stravolti.
La mia formazione culturale, schematica e pragmatica, che privilegia il bianco ed il nero alle tante gradazioni intermedie dei grigi, mi impedisce di considerare la buona fede delle argomentazioni e delle complicate filosofie apparse sulla stampa tendenti a far considerare come corretta l’applicazione distorta degli articoli della Costituzione afferenti al caso “Asilo”, in quando basta semplicemente consultarli per appurare all’istante che sanciscono l’esatto contrario.
Esprimo infine la personale convinzione che la pervicacia delle Istituzioni deliberanti nel sostenere una forzatura del tutto inopportuna, pur a fronte di una vibrata contestazione, non solo popolare e non solo locale, non possa essere attribuibile alla cecità degli Amministratori, ai quali basterebbe recepire il dissenso, analizzarlo e correggere l’evidente errore ritirando il regolamento adottato, ma sia una corrente di pensiero che, francamente, credo minacci il sistema democratico.

Fabio Norsa