Dalla newsletter Articolo 3 - Osservatorio sulle
discriminazioni
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Cosa accomuna il respingimento delle quattro famiglie sinte bresciane che
hanno acquistato un terreno nel comune di Guidizzolo per andarci a vivere e
cominciare ad affrancarsi dal ghetto dei cosiddetti campi nomadi e il
regolamento approvato dall’amministrazione di Goito, che respinge dall’asilo
comunale (e quindi pubblico) i bambini provenienti da famiglie che non
abbracciano “una visione cristiana della vita”?
Al fondo delle due operazioni c’è l’idea che serve innalzare muri non valicabili
per ‘difendersi’ da chi non appartiene alla ‘comunità’ dei nativi maggioritari:
qui non c’è posto per te se sei diverso da noi. E la parola ‘diverso’, resa
dall’abuso povera di senso, prende, nell’area compresa tra Guidizzolo, Mariana
Mantovana e Goito significati che riguardano molti di noi: non entri se sei
sinto o rom, se sei ateo, ebreo, musulmano, buddista, induista, divorziato,
separato, omoaffettivo, o anche solo cocciutamente laico. Che tu sia maschio o
femmina, in età adulta o in età bambina. Noi ‘minoritari’ possiamo essere tutti
respinti. A riprova del fatto che quando in una società si apre una lacerazione
nel tessuto democratico e passa una discriminazione, prima o poi, tutti siamo
esposti al rischio di essere discriminati.
Alcune amministrazioni sembrano voler aprire conflitti, sollecitare paure,
costruire estraneità. Dovremmo indignarci ancora di più pensando che a fare le
spese di queste operazioni di ‘pulizia’ sono soprattutto i bambini e le bambine.
All’assemblea promossa dal gruppo dei consiglieri dell’opposizione del Comune di
Goito martedì sera il pubblico era folto e attento. Tante le voci preoccupate:
anni fa era impensabile che gli abitanti del paese potessero dividersi sulla
difesa di un principio costituzionale. La sensazione diffusa era quella di un
degrado dell’ossatura democratica. C’erano un folto gruppo cittadini goitesi
provenienti da altri Paesi; quelli più direttamente interessati alle esclusioni
e ai respingimenti. Hanno ascoltato zitti. E se ne sono andati. Era presente
anche un gruppo di cittadini e cittadine castiglionesi di origine magrebina;
sono intervenuti, hanno catturato l’attenzione, risvegliato la voglia di
partecipazione, forti di un’esperienza di impegno civile contro le
discriminazioni che da anni si alimenta del lavoro comune tra chi è nato in
Italia e chi in Italia ora vive. La svolta, per una ripresa della vitalità
civile del Paese in cui viviamo, sta proprio nella costruzione di presidi in cui
cittadinanze vecchie e nuove, generazioni, culture e religioni mescolino le loro
lingue. La giovanissima Chaimaa, diciassettenne proveniente dal Marocco, velata
per sua scelta, alla fine dell’assemblea si è fermata con noi dell’Osservatorio:
insieme a un gruppo di compagni di scuola vuole promuovere iniziative per la
difesa della laicità della scuola e la difesa della Costituzione italiana. C’è
ancora speranza.
Maria Bacchi
All’assemblea pubblica tenuta a Goito per discutere con la cittadinanza
del Regolamento dell’Asilo comunale voluto dall’Amministrazione non ha potuto
essere presente il Presidente di Articolo 3, Fabio Norsa, che ha inviato una
comunicazione:
L’intervista che ho rilasciato alla Gazzetta ed il successivo comunicato
congiunto dell’U.C.E.I., Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, e della
Comunità di Mantova alla stampa nazionale e locale, credo non possano dare adito
a dubbi sulle nostre ferme posizioni, asettiche da dietrologie religiose e
contrasti di altra natura, riferendosi solo all’inosservanza ed alla violazione
dei fondamentali diritti umani, civili, sociali e di laicità dello Stato
garantiti a tutti i cittadini dalla nostra Costituzione.
Il mio intervento è circoscritto alla sola difesa e tutela di tali diritti,
proponendomi nel doppio ruolo di rappresentante di Articolo3, Osservatorio sulle
discriminazioni, ed, a titolo personale, di uomo, nel senso più completo e
profondo del termine, che non può astenersi ed esimersi da una concreta quanto
instancabile opposizione ad ogni atto discriminatorio compiuto verso qualsiasi
altro uomo.
Articolo3, a conferma di quanto dichiarato dalla vice-presidente, Maria Bacchi,
monitorerà con la massima attenzione gli sviluppi della vicenda “Asilo di Goito”,
ma non solo quella, e parteciperà ad ogni iniziativa volta alla corretta
applicazione dei valori costituzionali troppo spesso disinvoltamente e
proditoriamente stravolti.
La mia formazione culturale, schematica e pragmatica, che privilegia il bianco
ed il nero alle tante gradazioni intermedie dei grigi, mi impedisce di
considerare la buona fede delle argomentazioni e delle complicate filosofie
apparse sulla stampa tendenti a far considerare come corretta l’applicazione
distorta degli articoli della Costituzione afferenti al caso “Asilo”, in quando
basta semplicemente consultarli per appurare all’istante che sanciscono l’esatto
contrario.
Esprimo infine la personale convinzione che la pervicacia delle Istituzioni
deliberanti nel sostenere una forzatura del tutto inopportuna, pur a fronte di
una vibrata contestazione, non solo popolare e non solo locale, non possa essere
attribuibile alla cecità degli Amministratori, ai quali basterebbe recepire il
dissenso, analizzarlo e correggere l’evidente errore ritirando il regolamento
adottato, ma sia una corrente di pensiero che, francamente, credo minacci il
sistema democratico.
Fabio Norsa