Conoscere non significa limitarsi ad accennare ai Rom e ai Sinti quando c'è di mezzo una disgrazia, ma accompagnarvi passo-passo alla scoperta della nostra cultura secolare. Senza nessuna indulgenza.
Di Fabrizio (del 20/02/2012 @ 09:19:22, in lavoro, visitato 1278 volte)
Tzigania Tours (TzT) è
un'organizzazione senza scopo di lucro, che porta il turismo nelle comunità rom
tradizionalmente ostracizzate di Romania. Il nostro prodotto ed il suo lavoro
sono rom al 100%, anche se esiste un forte interesse internazionale sui Rom.
Siamo la prima e unica agenzia turistica in tutta Europa
specializzata in questioni rom.
TzT presenta la vita reale. Invitiamo a vedere i Rom come sono realmente. Non
troverete "arte performativa" nei nostri piani Tzigania, ma soltanto forti dosi
di realtà traboccante di zingari che indulgono nel loro naturale stile di vita
bohemienne.
La nostra ricerca ha trovato che mentre quasi tutti sanno dei Rom - pochi
sanno qualcosa su di loro al di là delle immagini poco lusinghiere o altrimenti
romantiche, veicolate dagli schermi televisivi. Ancora più scoraggiante che nove
turisti su dieci che visitano la Romania, sono soggetti ai molti livelli degli
stereotipi negativi, dei miti e/o esagerazioni che circolano sui Rom: che sono
sporchi, rubano, che detestano il lavoro, ecc. I nostri programmi offrono ai
turisti l'opportunità di incontrare e di conoscere per gradi i Rom in un
rapporto uno-a-uno, nel loro ambiente naturale e prendendo le loro decisioni...
Quello che troverete potrebbe sorprendervi.
Però, il nostro programma non è disegnato esclusivamente a vendere
divertimenti e riscoprire ricordi; la nostra forza propulsiva è più profonda. I
nostri obiettivi a lungo termine e ciò che ci aiuta a motivarci nel far
progredire lo status-quo attuale della segregazione sociale dei Rom, è di
aiutare a cambiare la mentalità di entrambe le parti in causa. Non è soltanto la
prospettiva dei non-Rom ad essere negativamente influenzata dagli stereotipi, ma
i Rom stessi soffrono di paura e diffidenza verso i "gagé" (i non-Rom). Tutti
hanno da guadagnare da queste esperienze uno-a-uno.
Quella è metà dei nostri obiettivi... I nostri progetti intendono anche
contribuire al miglioramento delle comunità fiscalmente prosciugate con
l'introduzione di una nuova forma di reddito: il turismo. Oggi, le entrate nelle
comunità zingare marginalizzate in Romania provengono principalmente dal sistema
assistenziale. Anche se nei quartieri zingari c'è abbondanza di manodopera e di
competenze, non ci sono investimenti, per cui i risultati sono la stagnazione e
la sopravvivenza giorno per giorno. Portare il turismo nelle comunità è il
nostro trampolino per stimolare l'economia zigana e suscitare nuovo interesse
per queste comunità abbandonate, la sua gente, le loro abilità ed i prodotti
romanì.
Sofia, 23/01/2012 - Il 23% della forza lavoro è di
origine rom, secondo i dati della Banca Mondiale. Siamo fortemente convinti che
sia economicamente intelligente investire nell'istruzione e inclusione dei Rom,
ha detto Philippe le Houérou, vice presidente della Banca Mondiale per
Europa ed Asia Centrale, durante una conferenza a Sofia sull'integrazione rom, è
quanto riporta FOCUS News Agency.
Si è congratulato con il
governo bulgaro per la sua strategia nazionale. L'ha descritta come un segnale
di impegno molto forte.
L'ambasciatore danese Kaare Janson ha detto che la
questione dell'integrazione rom è importante tanto per la Bulgaria che per
l'Europa.
La Bulgari potrebbe essere un esempio con i suoi cambiamenti, ha
detto l'ambasciatore, aggiungendo che molti paesi non hanno ancora elaborato
strumenti per l'integrazione dei Rom.
Radio BulgariaC'è discriminazione nel mercato del lavoro bulgaro? Author: Milka Dimitrova
Sono tutti Bulgari in cerca di un lavoro, con pari opportunità? Una
ricerca dell'Open Society Institute risponde alla domanda, in qualità di partner
di Eguaglianza come un Passo del Progetto di Progresso. Gli altri partecipanti
all'iniziativa sono il ministero del lavoro e delle politiche sociali e la
commissione per la protezione contro le discriminazioni.
18/01/2012 - Il sondaggio è stato condotto su un campione di 1.200 persone in
tutto il paese. Sono poi state intervistate altri 400 di altre etnie e 400
portatori di disabilità, dice la direttrice di programma Maria Metodieva. La
ricerca si occupa di atteggiamento e opportunità di carriera, in base a 5
criteri: età, disabilità fisiche, etnia, religione e preferenze sessuali.
"Le conclusioni del sondaggio sono le seguenti: l'esistenza di disabilità
fisiche è la ragione principale di limitate opportunità di carriera, seguite da
età ed etnia. Circa 2/3 dei Rom ed il 28% delle persone con disabilità dicono di
essere stati respinti in quanto candidati ad un impiego. I giovani, tra i 18 ed
i 23 anni ed i Bulgari, tra i 46 e 60 anni, sono il gruppo più colpito nel
mercato del lavoro. Un intervistato su quattro di questo gruppo ha ammesso di
aver sperimentato personalmente un'attitudine negativa da parte della società o
dei datori di lavoro, proprio a causa dell'età. Ci sono cioè delle differenze
sociali nel mercato del lavoro e questo è abbastanza normale."
Ai giovani spesso vengono offerti lavori senza contratto formale, continua
Maria Metodieva. Lo conferma circa il 37,5 degli intervistati. Anche chi ha più
di 45 anni, o è in procinto di andare in pensione, ha difficoltà nel trovare un
lavoro. Oltre il 36% dice che le donne hanno più difficoltà degli uomini
nell'ottenere determinate posizioni. Anche l'etnia gioca un ruolo nei negoziati
di lavoro. Circa il 60% dei Rom dice di essere stati rifiutati come candidati
per un lavoro, a causa della loro etnia. Quanti hanno contratti di lavoro sono
soprattutto i bulgari, seguiti dai turchi di Bulgaria, mentre appena il 54% dei
Rom può "usufruire" di contratti simili.
Tuttavia, il sondaggio mostra che l'istruzione è il principale discrimine.
Migliore è l'istruzione, maggiore il livello di impiego, sicurezza sociale e
stipendio.
"La nostra ricerca mostra che il livello d'impiego di chi ha un livello
d'istruzione basso o primario, è di appena il 16%. Solo il 23% di chi ha
un'istruzione basica ha un impiego. Contemporaneamente lavora quasi il 70% di
chi ha una laurea. Quindi, le politiche per la riduzione delle differenze
sociali nell'assunzione, dovrebbero essere finalizzate ad un investimento per
un'istruzione migliore, sulle base delle esigenze delle imprese e delle
compagnie private."
Anche una sessualità non tradizionale influenza il processo della ricerca di
un lavoro. Oltre il 40% degli intervistati pensa che un orientamento sessuale
non tradizionale sia un ostacolo nella competizione dentro il mercato lavorale,
in quanto i datori di lavoro non si fidano di questi candidati. Alla
domanda "Quale persona non assumereste mai?" il 32% risponde "un Rom", oltre il
25% non assumerebbe omosessuali, quasi il 18% rifiuterebbe le donne in
gravidanza e l'11% non prenderebbe persone con disabilità.
Di Fabrizio (del 06/01/2012 @ 09:30:51, in lavoro, visitato 1585 volte)
SARTORIA JELESAN (clicca sull'immagine per vedere un
campione della produzione)
Le produzioni di Jelena e Sanela, figlia e nuora di Jovica JOVIC
Vi presentiamo qui di seguito le produzioni della sartoria Rom di Jelena e
Sanela, rispettivamente figlia e nuora del maestro di musica Jovica Jovic.
Tutti i prodotti si possono acquistare con recapito a domicilio ed i prezzi sono
comprensivi della spedizione:
sacchettini con lavanda profumata per armadi e cassetti € 5;
sacchetti rettangolari imbottiti con semi di miglio, da scaldare e mettere sul
collo (antidolorifici) € 10;
borse a tracolla (sia in cotone che in lana), tutte double-face € 12;
borse portatorte o portateglie € 12;
grembiuli € 15;
tovaglie da € 20 a € 25 a seconda della misura;
trapunte matrimoniali patchwork double-face da € 80 a € 100 a seconda della
misura;
trapuntine per bambini e bebè patchwork double-face € 50.
Le ParisienI mercati popolari della miseria si sviluppano di notte
Nei quartieri popolari di Parigi, le vendite direttamente al suolo si
moltiplicano, in notturno, il week-end. Cianfrusaglie proposte per alcuni euro,
dopo che gli straccivendoli sono andati via. CÉCILE BEAULIEU et ANNA LECERF
Porte Montmartre (XVIII), all'inizio di dicembre. Ogni venerdì sera
da un mese,
mercanti per la gran parte rom, cvendono
vestiti e oggetti di qualsiasi tipo dopo la partenza degli straccivendoli. (LP/jean-baptiste
quentin.)
Al calare della notte, decine di sagome curvate sotto il peso di enormi balle
ricolme di oggetti eterocliti, convergono in direzione della Porte Montmartre
(XVIII).
Là sotto il ponte della periferica, allo stesso posto che occupano gli
straccivendoli il week-end e il lunedì, mercanti della notte s'installano ogni
venerdì sera da ormai un mese. Un mercato della miseria notturna, animato da
mercanti di fortuna originari delle popolazioni rom, che offrono direttamente al
suolo, scarpe sparigliate, piccoli casalinghi usati, scatolami, stoffe,
abbigliamento, lenzuola o tovaglie per alcuni euro.
I poveri vendono a poveri più poveri ancora di loro, all'ombra dei
professionisti dello straccio, loro stessi molto svantaggiati. Ma i venditori
notturni hanno anche un'altra clientela: gli straccivendoli che vengono a
comprare all'ingrosso lotti interi di merce. Acquistata per 50 euro, sarà
rivenduta il doppio il giorno dopo, alla luce del sole...
I venditori si spostano a secondo dei "pericoli".
Di questi mercati notturni, Parigi ne conta sempre più, soprattutto nei
quartieri popolari. La Porte Montmartre, i quartieri di Belleville e
Ménilmontant, ma anche le Porte di Bagnolet e di Montreuil, accolgono così da un
po' di tempo questi visitatori della sera, rom o asiatici. In un'atmosfera
tranquilla, al limite dello studioso, gli oggetti passano da una mano all'altra
nella quasi penombra. Furtivamente, in quanto che sia venditori che compratori
sanno che i minuti sono contati: non sono al riparo di un intervento della
polizia.
"Questi mercati notturni sono tenuti dai più poveri, coloro che non hanno un
posto assegnato, i quali temono maggiormente di essere sloggiati" sottolinea
Samuel Lecoeur, presidente dell'associazione di difesa degli straccivendoli.
Molto fluttuanti, i venditori si spostano a secondo del "pericolo", annunciato
dal passaparola. "Quando sappiamo che hanno confiscato la merce di un venditore
a Belleville, evitiamo la zona e ci dirigiamo verso Ménilmontant."
Le stesse scene hanno luogo alle Porte di Bagnolet e di Montreuil. Se gli
straccivendoli lì stabiliti diffidano dei venditori ambulanti, non ci sono
invece "guerre di caste", ma la concorrenza non ne è meno agguerrita. Mohammed
Zouari, straccivendolo alla Porte Montmartre, benché guardando con una certa
indulgenza le famiglie rom che s'installano ogni venerdì sera sul piazzale
degli straccivendoli caramente conquistato, non può fare a meno di deplorare la
loro presenza notturna. "E' evidente, sospira, il cliente che viene a comprare
di notte, non verrà a trovarci la mattina dopo! Ci perdiamo..."
Di Sucar Drom (del 29/12/2011 @ 09:33:13, in lavoro, visitato 2008 volte)
Finalmente qualcosa di positivo per la federazione rom e sinti insieme
Dopo quasi più di due anni di frenetica attività per cambiare le regole per
iscrivere nuove imprese all'albo degli autotrasportatori
OGGI LA FEDERAZIONE ROM E SINTI INSIEME
con un immensa gioia può finalmente far sapere ai suoi lettori che qualcosa di
positivo e successo, l'Italia a finalmente preso in considerazione il
regolamento Europeo.
Queste sono le nuove procedure per iscriversi all'Albo degli autotrasportatori.
La circolare n.4/2011 del Ministero Infrastrutture e Trasporti detta
disposizioni e modalità operative.
Sono cambiate le regole da seguire per iscrivere nuove imprese all'Albo degli
autotrasportatori e per mettere in circolazione nuovi veicoli.
Al più presto faremmo sapere come fare per iscriversi, per adesso per saperne di
più basta cliccare e aprire
QUESTO LINK.
Di Fabrizio (del 26/12/2011 @ 09:00:06, in lavoro, visitato 2294 volte)
L'anno scorso postai una
favola natalizia per i più piccoli. Quest'anno è il turno di quelli un po'
più grandicelli. Lo spunto viene da un commento
su un altro blog.
Discutevo il mese scorso con amici, che mi raccontavano di aver visto in
Turchia, a Creta ed in Macedonia fiere di cavalli gestite da Rom e si vantavano di averle riscoperte
andando tanto lontano.
Rispondevo che sino a 10 anni fa, esisteva qualcosa di molto simile in un posto
niente affatto esotico, in centro a Monza, proprio accanto alle mura del carcere
vecchio (non ci siamo mai fatti mancare niente!).
A vederlo non era niente di particolare, soprattutto da vuoto: un vasto piazzale cintato e coperto da tettoie. I miei
figli quando erano piccoli marinavano la scuola (adesso sono cresciuti e posso
dirlo) per andarci con me il giovedì mattina.
E lì incontravano con stupore un vecchio rom malmesso e semianalfabeta, che avevano conosciuto al
campo sottocasa, che da una vita faceva l'allevatore di cavalli, che trattava alla pari con commercianti e nobili amanti dei cavalli. La
trattativa terminava immancabilmente nell'osteria vicina, a vino e salamelle.
Fuori dal recinto, un piccolo mercato con oche, galline e conigli, coltelli a
serramanico (la passione di qualsiasi ragazzino), borracce, ed il vecchio che ci spiegava la differenza tra una sella
inglese e una americana.
Il mercato dei cavalli ha chiuso, ha chiuso anche l'osteria delle salamelle,
anche il tabaccaio. Nessuno di loro era ricco, ma si campava e ci si conosceva
(ci si rispettava) tutti: rom, nobili, gagé, bambini... anche se non escludo che
lontani dalla fiera riemergessero vecchie discriminazioni.
Presto arriverà un centro commerciale, che strozzerà i negozi
superstiti.
Il vecchio vive tuttora in un campo regolare, ai margini di quello che potrebbe
diventare un vasto parco urbano. I suoi parenti sono diplomati operatori del
verde, ma la loro cooperativa da anni non ha commesse, anche se il lavoro
sarebbe sotto casa.
Cinque anni fa presentammo un progetto al comune, perché in questo parco, al
posto di un'altra speculazione edilizia, si potesse installare una stalla a norma,
con maneggio annesso, per organizzarvi visite scolastiche e gite a cavallo nel
costituendo parco. Avevamo a disposizione le persone più esperte nel ramo in
città, avremmo potuto persino dare lavoro a qualcuno che non fosse rom.
Nessuno si occupò di questo progetto, in compenso il comune vuole chiudere il
campo. Il vecchio, con figli e nipoti, ha trovato una cascina nel pavese dove
sistemarsi e credo che per loro sia la soluzione meno dolorosa.
A me spiace non solo per dover perdere dei vecchi amici che hanno insegnato ai
miei figli ad amare tutti gli animali.
Spiace perché quando si parla di cultura e di possibilità di esprimersi, pensiamo alla musica, alla poesia, ma
lo è anche una vita di lavoro passata ad allevare cavalli. Era uno scambio, come
lo è la cultura, come lo è il lavoro, perché è lo SCAMBIO che permette alle
tradizioni di rimanere vitali e rinnovarsi. E pure di accrescere tutti quanti
operino questo scambio.
Dicono che la mia città sia inclusiva, che da sempre dia attenzione al lavoro
e al soldo. Se davvero fosse così, come l'ho conosciuta da quando ci sono nato,
non mi dispiacerebbe, neanche con la sua nebbia e le sue durezze.
Sarebbe un esempio europeo, come Monaco di Baviera, dove i Turchi che ho
conosciuto spazzini 30 anni fa, oggi dirigono supermercati ed agenzie viaggi.
Come Marsiglia, che ha lasciato una palude schifosa come la Camargue ai gitani,
che l'hanno resa una meta turistica internazionale.
E mentre noi gagè sogniamo la Turchia o la Camargue, spendiamo i soldi per
andarci ed essere parte (anche solo per un attimo) di questi paradisi perduti,
facciamo in modo che chi potrebbe ricreare da noi quelle atmosfere sia obbligato ad andarsene.
Di Sucar Drom (del 25/12/2011 @ 09:11:05, in lavoro, visitato 1568 volte)
L'Associazione Sucar Drom e l'Istituto di Cultura Sinta augurano BUONE FESTE
promuovendo l'immagine della nostra Cooperativa di lavoro (labatarpe, in lingua
sinta).
Il Consiglio direttivo della Sucar Drom / I.C.S. e i Soci della Coop. Labatarpe
Di Fabrizio (del 08/12/2011 @ 09:13:00, in lavoro, visitato 1652 volte)
da venerdì 9 fino a domenica 11 dicembre 2011 dalle 14.00 alle 19.30 studio METROQUADRO Via S. ORSOLA 5; citofono: metroquadro, Milano
Accessori per la casa, trapunte matrimoniali e per ragazzi, borse, portatorte
e tante altre cose della Sartoria Rom vi aspettano in pieno centro di Milano...
Da una maestra della scuola Pini: RICHIESTA URGENTE DI AIUTO, a seguito dello
sgombero del
campo rom di Segrate, la famiglia di un'alunna di 1^ elementare ha bisogno
di una tenda per cavarsela nelle prossime notti di gelo. Tel 333-91.50.112
Monica Faccioli
Vieni a trovarci
8 dicembre e tutti i sabato e domenica potrai assaggiare specialità della cucina
bosniaca e vedere le nostre creazioni
troverai: borse, sciarpe, vestitini da bambino, cappellini di lana, tovaglie,
set da tavola, asciugamani, portamonete, portagioielli, collane, gonne della
tradizione zingara e tanti altri manufatti originali per la casa e
l'abbigliamento
A dicembre siamo aperti tutti i giorni dalle 9.30 alle 20.00
Disclaimer - agg. 17/8/04 Potete
riprodurre liberamente tutto quanto pubblicato, in forma integrale e aggiungendo
il link: www.sivola.net/dblog.
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