Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Gentile Prefetto,
ci spiace disturbarLa di nuovo, ma non possiamo farne a meno davanti ai brutali fatti di queste ultime settimane.
Da diverso tempo, infatti, nella provincia di Napoli assistiamo a una drammatica sequela di sgomberi forzati di baraccopoli rom (Rumeni o ex-Jugoslavi). Ultimo in ordine di tempo, lo sgombero di Caivano, fraz. Pascarola (in data 07/03/06), dove 18 famiglie musulmane montenegrine (del sottogruppo Crna Gorja) sono state buttate sulla strada, dopo aver assistito alla demolizione delle loro baracche. Queste famiglie, in parte, si sono disperse sul territorio napoletano, in parte sono rimaste all’addiaccio, avendo avute dal giudice misure di detenzione alternativa (ed essendo dunque impossibilitate a lasciare il luogo dove tale misure erano previste, il campo rom di Pascarola). L’assurdità di tutto questo consiste nel fatto che si demoliscono le baracche e si cancellano i campi senza avere prima preventivato soluzioni di accoglienza alternativa. Questo è disumano, è immorale e non è degno di una nazione che si dice civile.
Sappiamo che negli ultimi mesi alcuni altri sgomberi sono stati effettuati, oltre a quello gravissimo di Pascarola, come quelli di Rom Rumeni al Parco Verde di Caivano, quello di Granturco e di Poggioreale. Sono, inoltre, previsti a breve altri sgomberi di questo tipo, come a Torre del Greco, V. de’ Monaci (80 Rom rumeni già sgomberati in modo orribile da V. Lufrano, Casoria, lo scorso 3 Novembre), a Crispano (alcune famiglie rumene), e sempre a Poggioreale (dietro il cimitero, circa 300 persone rom rumene di Calarasi).
Riteniamo che tali misure repressive, essendo perfettamente inutili da un punto di vista pratico (i Rom, rilasciati di solito con fogli di via, riformano le baraccopoli poco più in là, perché il ritorno in Romania o nella ex-Jugoslavia è del tutto impossibile), e comportando in aggiunta un enorme dispendio di denaro pubblico, rispondono unicamente a logiche di consenso elettorale che si giocano sulla pelle degli ultimi della nostra società. Non è un caso, infatti, che questi sgomberi (o minacce di sgombero), avvengano proprio in questo periodo pre-elettorale.
Troviamo tutto questo a dir poco scandaloso, ma soprattutto disumano. Nessun rapporto dell’ASL e nessuna denuncia di privati cittadini può mai giustificare la barbarie delle ruspe che abbattono i luoghi abitativi , che per loro sono un diritto fondamentale.
ignor Prefetto, ci permetta di ripeterLe che tali azioni si vedono solo in posti del sud del mondo come Korogocho (Kenya). In certa misura, questi sgomberi napoletani sono anche peggiori, perché si usano metodi di terrorismo psicologico, per fare scappare le persone prima delle demolizioni, non garantendo loro quei diritti minimi previsti persino dalla legge Bossi-Fini.
In conseguenza di tutto ciò, chiediamo una moratoria a tempo indeterminato di tutti gli sgomberi di campi rom. Chiediamo, inoltre, che Lei si faccia promotore di un incontro con il neo-nato Comitato cittadino per i diritti del popolo rom a Napoli, coinvolgendo rappresentanti dei Comuni interessati, della Provincia e della Regione. Gli esempi positivi, come quelli del villaggio attrezzato dei Montenegrini di Caivano o la ex-Scuola Deledda a Napoli per i Rom rumeni dimostrano che, laddove si interviene accogliendo e concedendo diritti elementari a queste persone, esse sono in grado di integrarsi nella nostra società esattamente come tutti gli altri immigrati. Altre situazioni di accoglienza (come quella del villaggio di Giugliano o quello del Cantariello a Casoria) sono in via di definizione e se ne sollecita l’attuazione. Ogni ritardo della burocrazia, infatti, si paga in termini di vite umane perse e di drammi immensi.
Il suddetto Comitato Civico, nato da alcune settimane sulla scia dei fatti di via Lufrano (Casoria) dello scorso 3 novembre, si propone appunto come obiettivo di mobilitare l’opinione pubblica su questo tema, che sembra non tocchi le corde dei partiti e dei politici.
Siamo sicuri che vorrà incontrarci di nuovo, per un confronto sereno e costruttivo sull’argomento, con all’ordine del giorno la fine delle persecuzioni e della repressione e l’attivazione di serie politiche di accoglienza nei confronti del popolo rom, da sempre oggetto di gravi persecuzioni e discriminazioni di natura razziale.
Con ossequio,
Comitato cittadino per i diritti del popolo rom a Napoli
Alex Zanotelli, padre comboniano
Marco Nieli, Opera Nomadi di Napoli
Katiuscia Orabona, Opera Nomadi di Giugliano
Felicetta Parisi
Di Fabrizio (del 09/03/2006 @ 22:54:26, in media, visitato 1945 volte)
Di Dalila Gómez Baos, la candidata kalì al senato colombiano, ne ho scritto abbondantemente qui. Le elezioni saranno il prossimo 12 marzo, e non farò a tempo a tradurre l'articolo che è apparso su NEW AMERICA MEDIA, chi vuole può leggerlo in inglese o in spagnolo (tranquilli, si capisce agevolmente, e se lo dico io...)
¡Henorabuena!
A proposito, sul clima elettorale, che potrebbe essere pesantuccio, un recente rapporto di Amnesty International (in italiano, stavolta).
Di Fabrizio (del 09/03/2006 @ 14:41:38, in Europa, visitato 1947 volte)
Novità e riflessioni dal blog di Aleksandra, che ancora una volta combina le cronache dalla Mahalla di Prokuplje con lo sguardo agli sviluppi dell'area. (al solito, linkando il titolo, leggete tutto l'articolo e potete vedere le immagini) 03-03-2006 - 20:48 CHE BELLO DORMIRE IN UN LETTO... Finalmente, un vero letto per Fatima e i suoi fratellini; ora l'ambiente è caldo e confortevole, anche il pavimento è stato isolato e le pareti imbiancate. Ma il tetto... 03-03-2006 - 20:55 GRAZIE !!!!!! Questa è la lettera di ringraziamento che Senada, mamma di Fatima, indirizza a tutti coloro che stanno aiutando la sua famiglia. Scrive in italiano... 04-03-2006 - 08:29 RIFUGIATI Drammatica la situazione dei rom, per lo più kosovari, rifugiati in vari paesi europei che saranno "rimpatriati" in Serbia. Anche la famiglia di Fatima... 05-03-2006 - 14:50 GIORNI MIGLIORI PER I ROM (?) Da “Politika” del 5 marzo 2006: GIORNI MIGLIORI PER I ROM: “l’Europa dovrebbe liberarsi dei pregiudizi nei confronti dei Rom e mostrare maggiore comprensione verso questo popolo, perseguitato nel corso dei secoli”. E’ una citazione tratta dal più recente documento emanato dall... 09-03-2006 - 13:04 "RITORNARE" DOVE ?????? Da Osservatorio Balcani (http://www.osservatoriobalcani.org/article/articleview/5082/1/45/) riportiamo questo articolo perché drammaticamente attuale. Ci chiediamo dove saranno mandati i rom kosovari che l’Europa si sta prepar...
Di Daniele (del 09/03/2006 @ 10:29:55, in Regole, visitato 1562 volte)
Bosnia: la costituzione deve incorporare i diritti della minoranza per eliminare le divisioni etnicheUna nuova costituzione bosniaca deve stabilire fermamente i diritti della minoranza ed eliminare un sistema elettorale discriminatorio che accresce le divisioni etniche. MRG ha precisato che una tale iniziativa è la chiave per risanare divisioni radicate e promuovere una società pluralista nella quale tutte le minoranze esistenti possano partecipare pienamente alla vita pubblica. Le attuali trattative sulla nuova costituzione coincidono con la vigilia del 10° anniversario degli accordi di pace di Dayton. MRG (Minority Rights Group ndr.) suggerisce che le migliori prospettive per la costruzione della fiducia e della stabilità fra tutti i gruppi etnici consistono nell'attuazione effettiva dei diritti della minoranza.
Circa un'ora fa, è scoppiato un incendio al campo di via Barzaghi - Triboniano a Milano. La zona ospita diversi accampamenti, che contengono mediamente tra le 800 e le 2000 persone, anche se nessuno è in grado di offrire cifre precise. Un animatore e alcuni bambini che erano al vicino centro sociale Torchiera per giocare, hanno visto il fuoco da lontano mentre tornavano al campo. Il fuoco si è sviluppato velocemente ed era visibile da grand edistanza. Le prime notizie parlano di un incendio spaventoso. Sul posto si sono recate subito 5 autopompe dei pompieri. Il fuoco ha raggiunto le bombole del gas e le esplosioni si sono sentite in tutta la zona. Al momento non ho altre notizie. Leggo ora sul Corriere della Sera08 mar 21:40 Milano: incendio in campo nomadi, nessun ferito
MILANO - Nessun ferito, ma almeno 400 persone in cerca di un riparo per la notte. E' il bilancio del violento incendio divampato intorno alle 20 nel campo nomadi di via Triboniano, alla periferia ovest di Milano. Il fuoco ha distrutto l'intero campo abusivo, occupato da circa 350 persone di etnia rom, e parte di quello regolare che gli e' vicino. Le roulotte coinvolte nel rogo sono una sessantina. Dieci equipaggi dei vigili del fuoco stanno tentando di circoscrivere le fiamme ed entrare nell'accampamento. (Agr)
ore 22.30 da Radio Popolare in diretta un inviato: Il peggio ora sembra passato. Le fiamme erano alte 4/5 metri. Ci sono circa 400 Rom per strada. 100 saranno ospitati al dormitorio di viale Ortles (la precedenza verrà data a donne e bambini), per gli altri ancora non si sa. Per loro si aspettano i tecnici della Protezione Civile. Non si conoscono le cause dell'incendio. Si parla di un incidente domestico, dovuto a un mozzicone o un fornelletto; la polizia dice che invece potrebbe essere partito da un traliccio dell'energia elettrica. Secondo il racconto dei Rom, sul luogo dell'incendio sarebbero arrivate prima le ambulanze e solo in seguito i Vigili del Fuoco, che hanno dovuto operare in una situazione di estremo pericolo, per la presenza di bombole del gas a rischio esplosione.
ore 22.35 Basilicatanet: (ANSA) - MILANO, 8 MAR - Un violento incendio si e' sviluppato nel campo nomadi di via Triboniano, in prossimita' del cimitero Maggiore di Milano. E' andato distrutto un campo abusivo occupato, si stima, da 350 rom, e parte di quello regolare che gli e' vicino. Oltre duecento persone hanno perso ogni cosa. Le roulotte coinvolte sono una sessantina. Allertata la protezione civile per ospitare nella notte circa 400 persone. Drammatici i racconti: 'E' stato l'inferno. Abbiamo visto fiamme alte 12 metri'. LEM (Riproduzione Riservata)
Il giorno dopo: lo scaricabarile (da adnkronos) Milano, 9 mar. - (Adnkronos) - Si sono concluse intorno alle 3 della notte scorsa le operazioni di spegnimento da parte dei Vigili del fuoco dell'incendio divampato nel campo nomadi di via Barzaghi a... MILANO: MIRABELLI (DS), LETIZIA MORATTI FA PROPAGANDA SUI CAMPI NOMADI MILANO: ORSATTI (LEGA), FERRANTE NON HA VIGILATO SU CAMPO NOMADI MILANO: MAJORINO (DS), SPETTA AL COMUNE GESTIRE PRESENZA NOMADI MILANO: CECCHETTI (LEGA), SMANTELLARE I CAMPI NOMADI MILANO: DE ALBERTIS (AN), SGOMBERARE IMMEDIATAMENTE I NOMADI
Ancora una volta si fa sciaccallaggio su una drammatica vicenda, il rapimento del piccolo Tommaso, alimentando sentimenti di razzismo e di xenofobia verso le Minoranze Etniche Linguistiche Nazionali Sinte e Rom.
Questa volta l’infamia è caduta sulla comunità sinta guastallese e bene ha fatto il Sindaco, Mario Dallasta, rispondendo duramente alle dichiarazione della “sensitiva” di turno che ha indicato, attraverso un programma televisivo della RAI, le case dei sinti guastallesi come il luogo di prigionia del piccolo Tommaso.
È sintomatico che la RAI, servizio pubblico, continui ad propinare stereotipi che portano a presentare le Minoranze Etniche Linguistiche Sinte e Rom come nemici della società: rubano i bambini.
Infatti, da alcuni anni monitoriamo la programmazione RAI e il servizio pubblico continua ad alimentare i peggiori pregiudizi: i Rom e Sinti sono ladri, chiromanti, sporchi, sfruttatori… Non ultimo lo sceneggiato “Orgoglio”, dove una “banda di zingari” rapisce un bambino.
In questo continuo attacco alle Minoranze Etniche Linguistiche Sinte e Rom, ringraziamo il Sindaco di Guastalla che con parole chiare ha troncato le dichiarazioni della “sensitiva” intervenuta nel programma “la vita in diretta”.
Proprio a Guastalla le scorse settimane è stato inaugurato il residence Sucar Plaza (bella piazza, in lingua sinta), primo esempio in Italia di un habitat dignitoso per le Minoranze Etniche Linguistiche Nazionali Sinte.
Di Fabrizio (del 08/03/2006 @ 11:42:15, in media, visitato 2198 volte)
Leggo oggi un articolo sul sito La
Gazzetta della Martesana.
Alcuni punti che mi interessano:
la costruzione di una campo sosta per nomadi, per 120
persone, proposto senza nessuna programmazione territoriale e senza
il coinvolgimento dei cittadini (Rom e italiani) che dovrebbero
forzatamente convivere;
la disamina di una situazione ambientale già
degradata di suo (ripetuta anche nell'altro articolo Zona
industriale dimenticata da Dio e dal Comune sempre sulla
Gazzetta);
il campo di via Idro (indicata nell'articolo come via Padova)
come “famoso per fatti di cronaca nera”.
Mi sono quindi permesso di scrivere una lettera al giornale, che
riporto di seguito. Vi terrò aggiornato sugli sviluppi.
Spettabile redazione
Leggo il vostro articolo "Rom, un
campo a Cologno?"
Mi permetto di segnalare, in merito al
campo di via Padova (tristemente famoso per fatti di cronaca nera),
che le famiglie del campo lo scorso dicembre hanno indetto una
conferenza stampa in merito alle false notizie che erano apparse sui
mezzi d'informazione. Qui
il testo.
Riguardo al ventilato campo che si
dovrebbe costruire a Cologno, erano arrivate notizie simili anche al
campo, ma nessuno si è mai preso la briga di chiedere un
parere a chi in un campo sosta ci vive da altre 16 anni. Vi segnalo
che in occasione delle prossime elezioni comunali, abbiamo proposte
alternative, che presenteremo agli elettori: un riassunto si può
leggere QUI.
Due gli indubbi vantaggi: sono proposte pensate per l'interesse
comune di tutta la cittadinanza, non si propone niente
che già non sia stato realizzato in Italia.
Grato dell'attenzione
Fabrizio Casavola
Di Fabrizio (del 08/03/2006 @ 11:26:20, in casa, visitato 1920 volte)
Il dissolvimento della ex Jugoslavia, oltre ai massacri e alle miserie che seguono ogni guerra, ha portato in tutti i suoi territori a una redifinizione di alcuni diritti fondamentali, che riguardano tanto le popolazioni romanì che gli altri cittadini,qualsiasi sia la loro etnia d'origine. Principalmente, il diritto d'asilo per chi fuggiva dalla guerra e dalle persecuzioni etniche, ma anche, ad esempio in Slovenia, il diritto ai documenti oppure, in Bosnia-Herzegovina, la partecipazione attiva e passiva al diritto di voto e alle cariche elettive. Ci sono state proteste, sono iniziate trattative a livello nazionale e oltre, per superare queste situazioni. Aggiungo questa segnalazione da:
Che cosa significava nell’ex Jugoslavia poter vantare un diritto alla sicurezza abitativa? Significava essere detentori di un diritto di uso a vita e senza limiti di un appartamento, così come quello di prender parte alla sua gestione ed amministrazione. L’unica cosa che l’inquilino non poteva fare era vendere l'alloggio.
Nel 1996 il Parlamento croato ha approvato la legge sugli affitti che privava gli occupanti degli appartamenti privati di proprietà nominale, del diritto di beneficiarne a vita, diritto questo a carattere ereditario e in vigore dal 1945.
Questa legge sugli affitti ha dunque messo in pericolo il diritto umano fondamentale alla protezione della casa e della famiglia degli inquilini che, adesso, corrono un grave rischio di essere sfrattati.
Stiamo parlando di oltre 40.000 persone, i cui sfratti stanno aumentando progressivamente. Donne e uomini anziani vengono mandati in ospizi la cui retta viene pagata non dallo Stato ma dalla loro pensione.
Perciò l'Alleanza delle Associazioni degli Inquilini della Croazia promuove la Campagna Sfratti Zero in Croazia, Restituire il diritto alla sicurezza abitativa degli inquilini, assieme all'International Alliance of Inhabitants e a decine di organizzazioni sociali, sindacali, politiche e personalità.
Cosa possiamo fare? Moltissimo, come è dimostrato dalle altre Campagne Sfratti Zero. Queste funzionano perché si stabilisce un legame di solidarietà tra la mobilitazione locale e le decine di migliaia di persone che sostengono concretamente la battaglia, anche con una semplice firma.
>>> Perciò è indispensabile la solidarietà internazionale.
>>> Clicca qui per firmare subito l'Appello! >>> La tua firma raggiungerà immediatamente tutte le controparti interessate.
>>> Spedisci questo appello ai tuoi amici e falli firmare.
>>> Leggi il messaggio della Presidenza della Repubblica di Croazia all’Alleanza delle Associazioni degli Inquilini della Croazia.
*** *** ***
Ciao in solidarity, en solidaridad, en solidarité, in solidarietà. Cesare Ottolini IAI Coordinator
Di Fabrizio (del 08/03/2006 @ 10:13:37, in casa, visitato 2093 volte)
Copio una testimonianza interessante da Archivio Romano Lil:
L’Italia è il “paese
dei campi”. Nell’opera di alfabetizzazione sostenuta da
Romano Lil si riporta qui una testimonianza sulla nascita dei campi
nomadi nei primi anni settanta del secolo scorso. Nati per sostituire
i campi sosta di periferia, inglobati dall’urbanizzazione
industriale, i “campi nomadi” divennero ben presto
sovraffollati e invivibili. Da luoghi di accoglienza a contenitori di
disagio.
Di Renza Sasso,Opera Nomadi di
Pistoia
A tutti, qualora non fossero al
corrente dell’iter dei campi nomadi per età ( beati
loro!), fornisco alcune brevi notizie che traggo dalla mia personale
esperienza e da quella di Clara Dei.
Nei primi anni di vita dell’Opera
Nomadi insegnavo ai bambini sinti nella scuola Aeronautica (poi
intitolata M.L. King) a Torino. La zona periferica intorno alla
scuola era ancora ricca di prati e campi, e stradine di campagna, vi
potevano sostare “campine”, carovane, e ancora...
continua
Riferimenti:
Progetto
e città: casa e lavoro
Dossier
scuola
Di Fabrizio (del 08/03/2006 @ 00:42:59, in lavoro, visitato 1739 volte)
una segnalazione al volo di Marta Rabbiosi:
venerdì 10 marzo alle 19.00 al Teatro Edi - via Barona angolo via Boffalora, Milano - all'interno della rassegna di cortometraggi "Sguardialtrove": "Kimeta. diverse come noi" - in un campo rom di Firenze da un laboratorio si sviluppa una cooperativa di donne
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