Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 04/04/2006 @ 10:01:15, in Europa, visitato 1940 volte)
C'è un punto che accomuna i partiti della Repubblica Ceca: nelle liste per le elezioni alla Camera Bassa non ci sono Rom in posizione eleggibili. Questa considerazione è apparsa sul giornale di Praga, Lidové noviny. Se le associazioni romanì interpretano questo come l'ennesimo segnale di xenofobia, i partiti rigettano l'accusa di discriminare. Attualmente, l'unica eletta di etnia rom è Monika Horáková, dell'Unione della Libertà (US). Altri Rom con ogni probabilità non saranno presenti, perr quanto tutti i partiti nei loro programmi includono richieste di politiche più efficaci per i circa 300.000 Rom della repubblica. Gli stessi ecologisti, che sinora si sono spesi più degli altri sulle politiche di integrazione, mostrano qualche limite: "La direzione del partito aveva proposto a Pilsen una buona posizione di lista ad un Rom, ma poi il comitato locale ha deciso in maniera differente, dice il segretario Martin Bursík. "Nella nostra lista c'è posto solo per candidati della repubblica ceca" è la conclusione, politicamente contradditoria, di Martin Starec, della lista ÈSSD, alle domeande del giornalista che chiedeva perché non ci fossero Rom nelle liste socialdemocratiche. Tschechien Online, 29.3.2006Rif: Roma_und Sinti
Di Fabrizio (del 04/04/2006 @ 09:37:48, in Italia, visitato 2634 volte)
Ad una settimana
dal trasloco, ho telefonato a Ernesto Rossi di Aven Amenza, per sapere come
è cambiata la situazione:
L'area del trasloco è praticamente una spianata non asfaltata ottenuta con
materiale di recupero per far filtrare l'acqua piovana. Il giorno stesso del
trasloco sono arrivati 12 bagni chimici. Come previsto già nella prima mattinata
di settimana scorsa, l'area predisposta non poteva accogliere tutti i residenti.
Facendo una stima approssimativa, attualmente "ospita" circa 150/200 persone;
circa altre 200/250 (quelli che risultano residenti, ma da meno di 4 anni) sono
accampate in un prato ricavato all'ultimo momento.
Facile prevedere che il prato finirà allagato alle prime piogge. In compenso
la prima area attrezzata è fornita di un solo punto di prelievo idrico (l'acqua
viene prelevata da un tubo), i tecnici comunali stanno valutando se vale la pena
prevedere un altro sistema sempre di tubi di plastica, per avere qualche punto
di prelievo in più. Mancano totalmente le bocchette anti-incendio, davanti ad
alcune roulottes ci sono degli estintori, parte dei quali sono quelli
distribuiti dal Comune anni fa. In ogni caso, su tutta l'area non ci sono
allacciamenti alla corrente elettrica e non sono previsti per tutta la durata
dei lavori.
Nessuna variazione riguarda la situazione igienica: 3 cassoni per la raccolta
dei rifiuti, che sono svuotati in maniera irregolare.
Si suppone che il gruppo dei Rom rumeni rimarrà in questa situazione per
circa 6 mesi, quindi i lavori di sistemazione dovrebbero terminare entro la data
prevista (14/09/06).
La spesa rientrerà nei 611.349,78 euro stanziati. Tuttora, il Comune non ha
fornito planimetrie o relazioni su come sarà l'area al termine dei lavori. Si sa
solo che verrà attrezzata con container, come nel settore adiacente dei Rom
Khorakhané, quindi si presume con pezzi vecchi di una quindicina d'anni. Ultima
annotazione per chi sinora era in roulotte o ha perso le sue proprietà
nell'incendio dell'8 marzo scorso: i container vengono forniti vuoti e ogni
assegnatario dovrà provvedere al mobilio.
Di Fabrizio (del 03/04/2006 @ 10:31:19, in casa, visitato 2017 volte)
Fonte: UNMIK, il portavoce Neeraj Singh (riportato da
Kosovo_Roma_News)
29 Marzo 2006: E' iniziata la rilocazione degli IDP Rom, Askali ed Egizi dai
tre accampamenti di Mitrovica verso quello di Osterode, più sicuro. Sono 47 le
famiglie già trasferite dai campi di Kablar e Cesmin Lug, che saranno raggiunte
da altre 14 famiglie. Il trasferimento avviene in tutta tranquillità e senza
incidenti, grazie alla collaborazione di tutte le parti in causa. Trattasi di
misura d'emergenza transitoria per motivi sanitari ed ambientali. E' altresì
iniziata la ricostruzione della Mahala dei Rom, per permettere il ritorno a
casa di quanti sono dispersi in Kosovo e all'estero.
Rif: la
situazione due settimane fa.
Di Fabrizio (del 03/04/2006 @ 03:20:07, in Regole, visitato 1835 volte)
Da Saimir Mile, per l’associazione Aver(1), Centro di ricerca e
d’azione contro tutte le forme di razzismo.
Il presunto mistero dei Rroms
I Rroms(2) comunitaristi? [Cioè referenti a
loro stessi e al loro sistema di valori] Ecco una questione che vale per
tutti, profani come esperti sui Rroms. Precisiamo innnanzitutto che "Rrom"
è utilizzato qui nel senso largo del termine ed include tanto Rroms, in senso
stretto, che Sinti (chiamati Manouches) e Kalé (Gitans). L’insieme di
questi gruppi condivide una stessa origine indiana e, in gradi variati, in
funzione della loro storia specifica, gli stessi riferimenti linguistici,
culturali e storici. Tutta una serie di persone dai profili diversi, da alcuni
sociologi all’agricoltore passando per giornalisti o lavoratori sociali, si
soddisfa a mettere in evidenza il preteso "mistero" di questo popolo. Male
conosciuti, i Rroms lo sono, il che fa supporre la loro chiusura su se stessi,
che, a sua volta, fa supporre il loro comunitarismo.
Ma l'ignoranza su questo popolo non nasce dalla sua presunta chiusura, ma
soprattutto alla mancanza d’interazione con gli altri, che credono di
sapere già tutto. E quindi, occorre dirlo, ciò è funzionale sistema a diverse persone
nel preservare
gelosamente "il mistero " su questa gente sconosciuta... La scelta è
molto ampia, da Lorca o Hugo sino alle società di consulenza in
sicurezza, passando per ogni specie di "specialisti " in scienze sociali.
Certamente, né gli interessi né i contesti sono gli stessi, tra la descrizione
degli occhi di brace di Esmeralda, il negoziato dei contratti di vendita di
materiale di sicurezza o quello della pubblicazione d’un best-seller che si dice
"d'indagine sugli zingari", non è che un festival di stereotipi. Il risultato
è sempre lo stesso: il Rrom è relegato allo stato di oggetto trascurato e spesso
pericoloso. Ecco il risultato del modo di fare paura - pardon, di fare
politica al giorno d'oggi.
E, tra le altri paure, quella del comunitarismo. Non è tra le qualità più
redditizie, oggi come oggi. Anche se il timore dello
zingaro "che vive di rapine" e che gira in Mercedes rende quella del zingaro
comunitarista caduca, ridicola anche quando sembrerebbe profittevole. Al
massimo quest'ultima [paura] nutrirebbe la prima. Ovviamente, investendo la
totalità della "gens du voyage". Che si parli del nostro gruppo, o dei
"musulmani della Francia "... In un caso come nell'altro, ci si spinge e poi si
precipita
verso il comunitarismo, più o meno
coscientemente e più o meno volontariamente. Si negano identità culturali
autentiche socialmente benefiche e si forzano gli interessati in scatole
identitarie non pertinenti per loro e pericolose per
l’insieme della società . Queste etichette sono altrettante bombe a scoppio
ritardato, mentre si prende a pretesto il
rifiuto del comunitarismo per mantenere questa classificazione. Sì, il
comunitarismo fa timore, ma ci si chiede ci realmente cosa lo causa e come si potrebbe rallentarlo?
Possiamo chiedercelo, in assenza di ogni finalità politica - a parte quella
di una società armoniosa nella sua diversità ed in vista di sradicare la peste
della ghettizzazione. Questo non avverrà certamente negando l’identità culturale e
linguistica delle varie componenti della nazione francese . Al
contrario. Né l’identità marocchina o algerina, né la rrom sono incompatibili
con la coesione della nazione, a condizione di riconoscere in loro cosa
hanno di pertinente: una storia, una lingua, un sistema di valori. Sono,
precisamente, questi elementi che compongono la diversità della società francese
- generalmente considerata come la sua ricchezza - in questa quello di più sano, e non qualche religione o modo di vita, reali o supposti. Un
riconoscimento di queste identità cancellerebbe le frustrazioni del loro peso, sommato
a quello dell'abbandono a scapito di "marchi depositati " da altri
per conto loro. Sono queste frustrazioni, sornionamente mantenute, che accelerano
la scoppio della bomba della società multietnica
(1) Aver significa "altro" o "differentemente".
(2) Rrom ed il suo plurale Rroms, conformemente alle norme
linguistiche, scritto
nell'ortografia d’origine (congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio
d’Europa).
Di Fabrizio (del 02/04/2006 @ 09:03:00, in Europa, visitato 1861 volte)
E' uscito l'aggiornamento di marzo 2006 di PICUM.org con le notizie e l'evoluzione politica riguardanti i diritti sociali fondamentali degli immigranti non documentati in Europa. Disponibile nel formato Word nelle seguenti lingue: inglese, tedesco, olandese, spagnolo, francese, italiano e portoghese.
Di Fabrizio (del 01/04/2006 @ 22:13:32, in blog, visitato 2361 volte)
Questa settimana sono passato dalla versione DBlog 2.0 provvisoria a quella definitiva.
Non so cosa sia successo, ma non funzionano più i commenti. O meglio, qualsiasi cosa scriviate, apparirà solo il vostro nick e l'orario del commento, ma il testo però sarà VUOTO.
Non ho ancora capito da cosa dipenda... nel frattempo se avete dei commenti da lasciare, scrivetemeli in email, indicando anche il post a cui si riferisce e se lo volete rendere pubblico agli altri lettori, così lo aggiungerò in fondo al post (o in ogni caso, lo leggerò).
Come si dice: mi scuso per il disagio, le trasmissioni riprenderanno regolarmente appena possibile.
DISCLAIMER: quanto segue non è un pesce d'aprile
Qualche progresso nella campagna elettorale che sto seguendo assieme alle famiglie del campo comunale di via Idro 62. Abbiamo il candidato nelle liste del Consiglio di Zona, si presenta con i DS. Forse non è il partito che sarebbe piaciuto a tutti, ma da qualche parte si doveva cadere.
Invece il programma è stato presentato a tutte le associazioni di zona e ai partiti dell'Unione, presente il candidato sindaco. Scrivevo le volte scorse: un programma OPEN SOURCE pensato per le esigenze di tutti, non solo dei Rom perché,come si dice al campo: "Siamo stufi di chiedere la carità, e tutti devono avere la possibilità di star meglio, se c'è un interesse comune."
Una cosa difficile era individuare un rappresentante del campo che potesse rappresentare tutte le famiglie. Alla fine si è imposto un compromesso: un "ORIUNDO" che però conosce e frequenta le famiglie da oltre 16 anni, e che conosce bene anche la realtà politica-associativa della zona. Inoltre... è uno storico redattore della Mahalla. Per lui vale lo stesso discorso della lista: bisogna sapersi accontentare.
Per il momento, il campo è unito sul programma, e stanno succedendo altre strane cose... per la prima volta si è fatto vivo un rappresentante di AN a parlare con le famiglie e guardare con i propri occhi le condizioni di vita.
Che altro? Ci sono momenti belli: come quando quelli che sono senza certificato elettorale vanno per la prima volta a richiederlo all'anagrafe. Altri meno belli: come quando agli appuntamenti con le liste e le associazioni, mi ritrovo costantemente da solo, perché dal campo se ne sono dimenticati...
Ormai, siamo in ballo, tutti alla loro maniera. E già si presentano i prossimi scogli: discuterne a livello provinciale e riuscire a promuovere un tavolo di discussione
- tra i sindaci dei comuni coinvolti;
- e un altro tra i gruppi rom e sinti che vivono nell'area;
nonostante le apparenze, sono entrambe difficili alla stessa maniera: a parole si dovrebbe collaborare, ma nel pratico mettersi assieme a discutere tra chi ha la stessa fascia tricolore o tra chi vive le medesime difficoltà, è possibile solo superando le piccole gelosie, i particolarismi, le paure e le pigrizie. Se sindaci e rom sapessero di essere così simili e prevedibili!
Il vostro redattore/candidato/traduttore vi saluta e si scusa se in questi periodi ha troppe cose da fare e seguire
PS: se qualcuno ha bisogno, da due giorni ho una quindicina di GMAIL a disposizione
ALTRE COSE DA SAPERE:
Il programma:
I vostri soldi
Taccuini elettorali
(28/03/2006) - Un libro di Sandro Costarelli , Rose Marie Callà e Sandra Talone dal titolo “ Incontro con gli Zingari – Introduzione alla conoscenza dei Rom” edito da ISCOS Marche. L’opera sarà presentata nel pomeriggio di venerdi’ 21 aprile presso la sala consiliare al Castello di Falconara in occasione del convegno dal titolo “Noi e i Rom “ organizzato dagli Assessorati all’Immigrazione e alle Politiche Sociali del Comune e dall’Osservatorio Sociale del Centro “ Più “ di via Roma,2 in collaborazione con ISCOS Marche Onlus. La pubblicazione aiuta innanzitutto a comprendere contrapponendo le verità storiche assodate alle dicerie comuni non supportate da documenti e da tesi sostenibili in termini scientifici. Si parla del mondo dei Rom, un orizzonte plurale di esistenze, di storie, di esodi. Gli zingari pur nelle varie differenze etno – antropologiche hanno un “ quid” che li accomuna . Principi ed idealità consolidatisi nei tempi, ma che permeano l’essere zingaro. A cominciare dalla libertà che caratterizza la filosofia di questo popolo che per secoli ha fatto dei flussi migratori, una regola di vita. Giunti dall’India in Europa nel Quattrocento, i flussi migratori proseguirono poi verso Asia , Africa, Americhe ed Oceania. Il senso di libertà a cui accennavamo si è tradotto per anni nel nomadismo quale scelta di vita. Il concetto patriarcale di famiglia i poteri degli anziani e il loro ruolo fondamentale all’interno dei nuclei familiari, l’essere uomo in contrapposizione all’essere donna nella divisione dei ruoli e nella gestione della famiglia e dell’economia, rappresentano gli altri tasselli che caratterizzano gli zingari nella loro totalità. Dopo una panoramica generale sull’universo zingaro, il testo analizza altre tematiche connesse scendendo di più nello specifico. L’introduzione generale alla cultura degli zingari funziona da “ apripista” per la trattazione di altre tematiche quali : “zingari ed educazione” , “ zingari e scolarizzazione” , “ zingari e sanità”,le condizioni di vita dei minori”. A queste tematiche, ne vanno aggiunte altre importanti per accrescere la conoscenza di un universo attorno al quale certi luoghi comuni hanno in certi casi “ fatto pessima letteratura” dando visioni distorte della realtà. Ci riferiamo alla religione, al lavoro , all’economia e a tutto ciò che costituisce rituali, valori e credenze. La presentazione del libro è prevista all’interno di un convegno anch’esso organizzato dagli Assessorati alle Politiche Sociali e all’Immigrazione di Falconara e dall’Osservatorio Sociale del Centro “ Più” di via Roma,2 Il convegno, pur prevedendo la partecipazione di illustri relatori, non sarà solo un momento di incontro per addetti ai lavori, ma considerando che a Falconara l’universo Rom costituisce una realtà fortemente cristallizzata nel tessuto sociale cittadino, si tratterà anche di un appuntamento per incontrarsi e scambiarsi esperienze nell’ottica di una volontà di crescita all’interno di un processo di integrazione e di condivisione. Nel corso del convegno oltre al libro, saranno illustrati da parte dell’Osservatorio Sociale del Centro “ Più”alcuni dati relativi all’indagine conoscitiva sulla presenza dei Rom a Falconara. Previsti inoltre numerosi interventi da parte di qualificati relatori che affronteranno le maggiori tematiche legate alla sedentarizzazione dei cittadini Rom nella realtà territoriale locale. In serata al termine del convegno al Palaliuti di Castelferretti è in programma il concerto dell’Alexian Group di Santino Spinelli. “ Uno degli obiettivi principali del convegno – spiega l’Assessore all’Immigrazione Susanna Cimarelli – è l’integrazione che passa attraverso la conoscenza. A Falconara la situazione dei minori Rom sta cambiando. Il numero di minori che frequenta la scuola è sempre crescente e sta diminuendo il tasso degli abbandoni scolastici precoci. Anche il processo di emancipazione delle donne Rom nel nostro territorio, è in una fase avanzata. Numerose sono le donne entrate nelle cooperative sociali e che accettano qualunque lavoro pur di contribuire fattivamente ad aumentare il bilancio familiare. Una situazione dinamica in costante movimento proiettata verso l’integrazione e la condivisione di esperienze di maturazione e di crescita comuni”.
Di Fabrizio (del 31/03/2006 @ 10:25:21, in Italia, visitato 2882 volte)
Per chi s'è perso le lezioni di giornalismo di Tikla (agosto scorso), ecco un nuovo redattore:
Vi ricordate di Xavier, il nipote di zio Kalderosh? Bravo ragazzo, ma non sa rubare, non ha mai avuto un lavoro e non brilla certo per intelligenza, ha il curriculum perfetto per diventare giornalista. In questi giorni è a Roma per fare un po' di pratica. Ci scrive:
Ciao zio e ciao Kumpanja tutta!
Ho fatto tutto come mi avete detto, e adesso lavoro come addetto stampa per la campagna elettorale. Qua però ci sono due schieramenti, e non mi ricordavo bene chi mi avevate indicato, così ho scelto quello di destra (a leggere la cronaca giudiziaria, questi ci sanno fare di computer).
Vi parlerò della persona che in questi giorni è diventato il mio idolo: si chiama Gianni Alemanno. E' un fiero difensore delle nostre più antiche tradizioni: "cacciare i nomadi fuori dalla realtà metropolitana: se sono nomadi vengono e se ne vanno", sottolinea Alemanno, "non rimangono qui vent'anni". (19/3/06) e dopo aver detto così, potrebbe persino diventare sindaco. Credo che mi piacerebbe lavorare come sindaco...
Senti senti zio, cosa ho scoperto: Gianni Alemanno nasce a Bari nel 1958 ma già nel 1970 lascia la Puglia natia e arriva a Roma. Ha solo12 anni, così mi pare, ma già allora capisce che la politica ha bisogno di lui. Roma, negli anni '70 era una città difficile e Gianni si appoggia ad una banda originaria della città, dove i giovani più ricchi di iniziative sono Teodoro Bontempo e Francesco Storace. La banda si fa rispettare: quanto a teste spaccate non è seconda a nessuno, neanche ai nostri parenti a Roma arrivati sempre in quel periodo. Ci tengono alla reputazione: se (dicono) noi ci specializziamo nel riciclo delle autoradio, si dice che alcuni elementi della loro banda abbia pericolose vicinanze con quelli della Magliana. Insomma, gente che ci capisce.
Alemanno, basta guardarlo in faccia, si tiene lontano dalla violenza spicciola: un po' di giornalismo, la laurea in ingegneria, la politica, insomma, fa di tutto per non lavorare e ci riesce pure bene. Le teste calde vanno e vengono, qualcuno come Storace si ricicla dalle parti della TV, poi in regione, poi alla sanità, anche Alemanno, più discreto, è uno che non lo schiodi e anche se in posizioni di secondo piano riemerge sempre. Altro che vent'anni!
E Roma? Cambiano i sindaci, la città cambia molto più lentamente. Nella capitale è arrivato Veltroni il buono: quello che da giovane faceva il giovane comunista e da vecchio il giovane americano. Veltroni il buono incappa, come tutti, nei Rom. Parla di lavoro e solidarietà, ma sui campi fa un po' di confusione: i Rom li prende da una parte e li sposta dall'altra, come se giocasse a dama.
La periferia di Roma, se possibile, è ancora più dura di quando arrivò Alemanno. Rom ed estremismo di destra. Alemanno spera di guardarla dall'alto, lasciandola ad una banda sola, la sua, che non se va. I Rom, lontano dalla città: Tivoli e Vetralla sono avvertite!
Di Fabrizio (del 31/03/2006 @ 10:04:31, in blog, visitato 2822 volte)
Settimana convulsa, con il blog
che va
e viene. Avevo bisogno di qualche buona notizia e Aleksandra, dopo aver
traghettato i suoi lettori tra guerre, ospedali e discariche, dove il passato si
somma all'oggi, finalmente ha una notizia che vi riporto integralmente:
FATIMA...
Anche se la cicatrice è ancora evidente, Fatima è guarita ed è tornata alla
vita di sempre, ma ora ha tanti nuovi amici: i bambini dell'asilo. Il tempo
qui è migliorato, presto potremo iniziare i lavori al tetto della baracca.
Ringraziamo tutti coloro che con il loro aiuto ci hanno permesso di
migliorare le condizioni di questa famiglia e di curare Fatima; in
particolare, la Comunità di S. Egidio di Roma tramite la Sig.ra Elena Sibani,
I professori e gli studenti del Corso di Laurea in Scienze per la Pace
dell'Università degli Studi di Pisa, Padre Agostino Rota Martir, Giovanni
Rota Martir, Gabriella Negrini e tutti coloro che hanno contribuito a
diffondere il nostro appello.
Tutto il resto (foto, notizie, ricordi e riflessioni) lo trovate sulla "prima
linea" di Prokuplje
(per i Per i Diritti Umani, lo Sviluppo e la Pace, è bene ricordarlo)
Gentile Candidata/o,
come Lei sa le Minoranze Nazionali Sinte e Rom, denominate “zingari” e “nomadi” in maniera dispregiativa ed etnocentrica, sono ancora oggetto di discriminazione, emarginazione e segregazione.
Le discriminazioni sono estese a tutti i campi, dal pubblico al privato, pertanto l’emarginazione e la segregazione economica e sociale dei Sinti e dei Rom si trasforma in discriminazione etnica.
In Italia le molteplici comunità rom e sinte, presenti in Italia da seicento anni, non sono ancora riconosciute come Minoranze Nazionali e pertanto non beneficiano dei diritti che questo status prevede.
Le politiche sociali rivolte alle popolazioni sinte e rom tendono apertamente all’inclusione sociale, all’integrazione, all’assimilazione.
Rare sono le realtà dove le comunità sinte e rom sono considerate protagoniste sociali e dove sono attuate politiche di interazione, di partecipazione diretta e di mediazione culturale, riconoscendo le loro società, le loro culture e le loro lingue sinte e romanés.
L’Italia nega ai Sinti e ai Rom l’applicazione della Convenzione Quadro per le Minoranze Nazionali e nega la Carta Europea sulle Minoranze Etnico Linguistiche che tutela le lingue minoritarie.
I novantamila Sinti e Rom Italiani vedono in molti casi negato il diritto alla residenza, il diritto alla sanità, il diritto alla scuola, il diritto al lavoro.
Inoltre, in Italia si costruiscono ancora i “campi nomadi”, luoghi di segregazione che concentrano gli individui contro la loro volontà.
La maggioranza dei Comuni ha emanato delle ordinanze di “divieto di sosta ai nomadi” che, in palese contrasto con il dettato costituzionale (articoli 3 e 16), negano il diritto di circolare e soggiornare liberamente sul territorio nazionale ai soli Cittadini Italiani riconosciuti come “nomadi”, “zingari” o “girovaghi”.
In questa situazione drammatica i Rom provenienti da Bosnia, Confederazione Yugoslava, Croazia, Bulgaria, Romania, Polonia, Ungheria subiscono oltremodo politiche discriminatorie, emarginanti e segreganti. Famiglie intere scappano dai loro paesi d’origine per i conflitti etnici e le guerre civili e l’Italia nega loro i più elementari diritti.
Segregati nei “campi nomadi” delle grandi città italiane, e non solo, i Rom Europei vivono situazioni inumane senz’acqua, luce e servizi igienici, costretti a mendicare per le strade il sostentamento giornaliero.
La situazione è talmente grave che anche la Chiesa Cattolica è “scesa in campo” pochi settimane fa, come avrà letto, denunciando il razzismo e la xenofobia di cui sono bersaglio queste popolazioni.
Ancora oggi in Italia non è riconosciuto il Porrajmos, la persecuzione razziale subita dai Sinti e dai Rom durante il fascismo e il nazismo che ha portato allo sterminio della metà dei Sinti e dei Rom in Europa.
Chiediamo che ai Sinti e ai Rom Italiani sia riconosciuto lo status di Minoranze Nazionali e che siano considerati protagonisti nelle scelte politiche e sociali del loro Paese. Chiediamo siano attuate e favorite politiche di interazione, di partecipazione diretta e di mediazione culturale.
Inoltre, chiediamo che siano attuate politiche di accoglienza a favore dei Rom Europei, presenti attualmente in Italia e si concerti una politica europea capace di rimuovere le cause che provocano la loro immigrazione nel nostro Paese.
Per queste ragioni chiediamo il Suo impegno, nella prossima legislatura, per promuovere leggi che facciano proprie le disposizioni della Raccomandazione n.1557/2002 del Consiglio d’Europa.
Istituto di Cultura Sinta - Associazione Sucar Drom - Ente Morale Opera Nomadi Sezione di Mantova
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