Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 14/11/2006 @ 10:31:09, in casa, visitato 2269 volte)
Strasburgo, 6 novembre 2006 - Open Society Justice Initiative si è
rivolta alla Corte Europea per i Diritti Umani per ottenere giustizia riguardo
la distruzione violenta ed illegale del villaggio Rom di Dorozhnoe , Kaliningrad
(vedi
precedente ndr.).
Justice Initiative rappresenta 33 persone di fronte alla Corte Europea.
Durante la settimana dal 29 maggio al 2 giugno 2006, forze speciali di polizia
hanno raso al suolo le case del villaggio e dato fuoco alle rovine. Durante lo
sgombero forzato, la polizia ha minacciato le vittime con armi automatiche e
gridato minacce come "Voi Zingari - fuori dalle nostre terre!".
Nella documentazione fornita al tribunale, si mostra come il governo russo ha
infranto numerose regole della Convenzione Europea sui Diritti Umani. Inoltre
sono richiesti indennizzi monetari e non, per le vittime, incluso la
restituzione del diritto di proprietà e delle loro case. I Rom sgomberati, erano
tutti proprietari delle loro case, dove vivevano legalmente da anni.
"Ai Rom di Dorozhnoe sono stati lesi i loro diritti ed espropriati i loro
beni," dice James A. Goldston, direttore esecutivo di Open Society Justice
Initiative. "Le famiglie sono state separate e attualmente, con l'arrivo della
stagione fredda, sono rifugiate in container. Chiediamo che si rimedi a questa
situazione il più presto possibile."
Dorozhnoe fu creata come comunità segregata nel 1956, quando le autorità
sovietiche sedentarizzarono a forza i Rom. A seguito del crollo dell'Unione
Sovietica, le autorità locali inizialmente garantirono ai Rom la proprietà delle
case dove vivevano. Ma nel 2002, interruppero questo processo e iniziarono a
concentrare gli sforzi per allontanare i Rom dalle loro terre.
Una campagna di propaganda governativa li definì criminali e spacciatori. Nel
contempo, i Rom venivano espropriati delle loro case. Tra il 29 maggio e il 2
giugno le autorità di Kaliningrad iniziarono le demolizioni. A giugno 40 case
circa, inclusa l'intera comunità Rom di Dorozhnoe era stata rasa al suolo.
I documenti portati da Justice Initiative accusano le autorità per le
demolizioni delle case, di aver separato le famiglie e forzato le vittime a
trovare ripari di fortuna, violando il diritto alla non-discriminazione, la
protezione contro i trattamenti inumani e violando il diritto di proprietà.
Le organizzazioni dei diritti umani hanno raccolto testimonianze sulla
crescita del fenomeno degli sgomberi forzati, in tutta la Federazione Russa come
in altri paesi del Consiglio d'Europa. "La Corte Europea deve assicurare che gli
stati non discrimino i Rom con gli sgomberi forzati," dice Goldston. "Con questo
caso, non solo speriamo di difendere gli interessi dei Rom russi, ma anche di
inviare un chiaro messaggio agli stati, che non possono sradicare impunemente
queste comunità."
Testo originale
Di Fabrizio (del 04/11/2006 @ 10:17:59, in casa, visitato 2588 volte)
Ustiben Report -
By Grattan Puxon
Sembra un campo di battaglia - è l'area di Smithy Fen, una delle più vaste
comunità di Viaggianti in UK - spianata questa settimana. Molte le case
distrutte e le famiglie che non hanno più un riparo.
Il consiglio di
South Cambrideshire reclama che i proprietari dei terreni li avevano
abbandonati. In realtà, erano semplicemente in Francia o altrove per lavoro.
"Ci hanno strappato la terra," dice Mary Gammell per i Viaggianti. "Siamo
rimasti senza diritto di ritornare."
Più seria è la situazione di bancarotta che riguarda molti Viaggianti dopo la
distruzione della loro proprietà. In migliaia sono stati spinti in strada da
questa politica di pulizia etnica.
Nella decade sino al passaggio della
Criminal Justice Act, secondo il Governo centrale i comuni hanno speso oltre $180
milioni per cacciare i Viaggianti e bloccare le possibilità di rientro nelle
loro aree.
Altri milioni sono stati pagati per accedere ai servizi di
Constant & Co.
e compagnie simili, perché spianassero le aree una volta che i comuni
rifiutavano i permessi di sosta.
"Eravamo in una posizione dove potevamo badare a noi stessi," dice Richard Sheridan,
presidente dell'Irish Travellers Movement. "Ma se ci bruciano i caravan e ci
viene tolta la terra, non ci rimane niente."
La settimana scorsa il
Consiglio di Basildon ha speso altri $50.000 per ripulire altre due aree a
Gipsy
Hill. E' stata rasa al suolo la proprietà di Ash View, che apparteneva al gruppo
dei Gilheaneys, e su cui esisteva la moratoria dell'Alta Corte.
L'anno passato, Basildon spese $700.000 per allontanare 120 famiglie di
Viaggianti dall'area. Secondo il leaders dei tory,
Malcolm Buckley,
è stato votato un bilancio di $ 5 milioni per la bisogna.
Una delle ultime vittime è Christina
O'Brien, allontanata settimana scorsa da
Dunroamin, un terreno sulla
Hovefields Drive. A lei e ai suoi sei bambini è stato rifiutato lo stato di
homeless per ottenere un rifugio e vivono illegalmente sul margine della strada.
Ma se il costo per i contribuenti britannici è alto, la situazione per i
Viaggianti è devastante. Come comunità nota per badare a se stessa e prendersi
carico degli elementi più deboli, soffre di un serio impoverimento a seguito di
queste dure politiche.
E' una politica perseguita in tutto il globo, dice Ian Guest, fondatore di Advocacy Project
con base a Washington. E' stato scioccato quando l'ha vista dispiegata in
maniera esemplare queando è venuto in visita a Gipsy Hill, Hovefields e
Dale Farm.
"Stiamo trovando quanti dei nostri progetti hanno in comune," dice Guest.
"Gli sgomberi sono ovunque e vogliamo aiutare questa gente ad essere ascoltata."
Soltanto la settimana scorsa, Bridie Jones, Viaggiante e rappresentante della
Government Gypsy Task
Force, ha riferito al Vice Primo Ministro che abbattere le aree
private coi bulldozer non può essere una soluzione, Soltanto, aumenta il numero
dei senza tetto e distrugge la capacità delle famiglie di provvedere a se
stesse.
LO sgombero a Smithy Fen costa
$150.000 per quattro giorni. Stanno scavando su 17 terreni, bruciando tettoie,
cancelli e recinti.
Constant & Co. che raduna 40 operatori per quello che loro chiamano
lavoro e regia di pulizia specializzata, adoperano anche macchinari di altre
compagnie, incluse G.Moore e H.E.Services.
I consigli comunali ribattono di essere impegnati a riqualificare la
greenbelt e le aree rurali. Ma quando Constant termina i suoi lavori, tutto
ciò che resta sono mucchi di residui, banchi di terra e sesso pozze di acqua
stagnante. In breve: un campo di battaglia.
"E' come una guerra intrapresa nei nostri confronti," dice Carthleen O'Brien,
il cui terreno a Five
Acre Farm,, vicino Wickford, sta affrontando lo stesso destino."Cui stanno
trasformando in rifugiati."
Il risultato degli appelli sulla progettazione di circa 50 terreni saranno
annunciati al massimo questo mese. Una revisione critica del piano di sgombero
del consiglio di Basildon verrà discusso l'anno prossimo.
THAMES VALLEY GYPSY ASSOCIATION è una delle più attive nell'Inghilterra del
Sudest e contribuisce ad organizzare le recenti proteste all'esterno della
prigione di Bullingdon dopo la morte di
Danny Rooney.
For further information contact: Joe Jones
The TVGA lavora a stretto contatto con Gypsy & Traveller
Affairs and the Irish Travellers Movement 2006
Di Fabrizio (del 03/11/2006 @ 09:58:04, in casa, visitato 2408 volte)
TULCEA (vedi
precedente ndr) - Incaricati comunale hanno iniziato il 24 ottobre la
messa in opera di case modulari per dare riparo a sette famiglie di etnia
Rom, durante la stagione fredda. Secondo il sindaco Constantin Hogea, il
Ministro per gli Interni ha approvato il piano di assegnare inizialmente le case
a quel gruppo di sette famiglie che hanno patito le inondazioni primaverile nel
villaggio di Ostrov, vicino a Tulcea, dopo che si erano ricostruite la loro casa
su un terreno abusivo.
[...]. Le famiglie sonocomunque insoddisfatte per la loro marginalizzazione,
dato che il blocco di case modulari sarà collocato all'estrema periferia della
città.
Inoltre, i ,membri di una famiglia Rom, che vive accanto a dove sorgerà il
nuovo blocco, hanno espresso insoddisfazione sui loro nuovi vicini, che a detta
loro ruberebebro i loro averi.
Dall'inizio del mese scorso sono 17 le famiglie (circa 150 persone ndr)
che vivono attorno a Tulcea e sono state sgomberate, in attesa di nuova
sistemazione. Altre sete famiglie sono rimaste in zona senza un posto per
vivere. A loro la Croce Rossa ha offerto tende, letti e prodotti
igienico-sanitari.
Di Fabrizio (del 29/10/2006 @ 10:15:08, in casa, visitato 3244 volte)
Il Commissario per i Diritti Umani intervistato sugli sgomberi di Rom a Patrasso
By Niki Kitsantonis
(printed issue dated 24 October 2006)
PATRASSO - La casa di Antonis Georgopoulos, 23 anni, sua moglie e dei loro sei figli è sempre stata una tettoia senza elettricità e acqua corrente su un terreno incolto a Patrasso, il porto greco e la città scelta come capitale culturale europea dell'anno.
Ma l'agosto scorso, Georgopoulos, ritornando dal lavoro ha trovato la casa rasa al suolo dopo che le autorità avevano deciso la "ripulitura" dei due accampamenti rom, Riganokambos e Makriyiannis.
La sua famiglia da allora dorme in un furgone. Sono circa 400 i Rom che da luglio hanno perso le loro case a Patrasso, vivace centro commerciale di circa 250.000 abitanti a 220 km a ovest di Atene, conosciuto come l'ingresso occidentale della Grecia.
Quando l'Unione Europea scelse Patrasso come capitale culturale d'Europa, le autorità locali si sono impegnate nel "celebrare la diversità culturale.". Ma durante quest'anno, gli sforzi si sono focalizzati nell'attrarre artisti e musicisti stranieri, non nel promuovere la tolleranza verso una minoranza stigmatizzata.
L'opposizione pubblica ai Rom si è dipanata con le elezioni comunali di questo mese [...] Uno striscione con lo slogan "Mai più Rom a Riganokambos" emergeva tra i tanti della campagna elettorale. In molti credono che gli sgomberi siano avvenuti nei due turni elettorali, che si sono conclusi domenica, per ottenere il voto di cittadini riluttanti a condividere la loro città con i Rom e i loro alloggi di legno grezzo.
Mentre i Socialisti vincevano le elezioni, gli sfidanti Conservatori dichiaravano la loro intenzione di ripulire la città dai Rom.
I gruppi dei diritti umani, invece, hanno protestato, anticipando una visita il mese scorso del commissario europeo sui diritti umani, Thomas Hammarberg, per ispezionare i siti.
"C'è a Patrasso un problema reale" dice Hammarberg in un'intervista telefonica. "Molte famiglie sono state sfrattate senza essere state adeguatamente informate o con una reale alternativa." Le espulsioni avvenute a Patrasso quest'estate, sono un "modello" comune a tutta la Grecia. Nel 1997, circa 2.000 Rom furono espulsi da un quartiere di Salonicco, la seconda città della Grecia, dov'erano accampati sulle rive del fiume Gallikos per tre anni prima di essere rilocati in un'ex caserma. Nel 2003, circa 200 Rom furono rimossi dal quartiere periferico di Maroussi ad Atene, per costruire il complesso olimpico dei giochi 2004.
Attualmente circa 200 Rom si trovano di fronte a un vasto sgombero a Votanikos, nel centro di Atene, un'area destinata alla costruzione di uno stadio da calcio e della prima moschea della capitale nel 2009.
Hammarberg aggiunge che altrove in Europa, 109 Rom sono stati espulsi a luglio dal villaggio albanese di Elbasan e 200 dal villaggio di Dorozhny a Kaliningrad, Russia occidentale, a giugno.
Dato che non esistono dati ufficiali sui Rom in Grecia, le OnG e il Consiglio d'Europa stimano che ce ne siano tra i 200.000 e i 300.000 in centinaia di accampamenti nel paese, e almeno la metà in stato di estrema povertà. Le condizioni sono altrettanto precarie per molti tra gli 8 e i 10 milioni di Rom in Europa, un terzo di questi in Romania e Bulgaria.
Hammarberg enfatizza la necessità di un intervento statale per assicurare che i Rom a Patrasso e altrove siano trattati equamente.
"Il fatto che decisioni abusive siano prese a livello locale non assolve il governo centrale dalle sue responsabilità," dice.
Abet Hasman, vice sindaco di Patrasso e a capo dell'unità dei servizi sociali municipali che ha ordinato i recenti sgomberi, dice che accoglierebbe con favore una mediazione governativa.
La municipalità sta affittando appartamenti per 18/22 delle 70 famiglie sgomberate, dice Hasman "nell'attesa che il governo approvi le rate perché possano acquistare una casa loro."
Questa versione è contestata da Panayiotis Dimitras, del Greek Helsinki Monitor [...]. "La maggior parte dei Rom autoctoni dorme all'aperto, ha lasciato Patrasso o sta cercando casa," dice, "quindi dove sono questi che sono stati rilocati?"
Alla famiglia Georgopoulos, per esempio, non ha è stato offerto nessun alloggio. Invece, dicono, le autorità hanno offerto loro €200, o $250, per la perdita della loro casa.
Nel contempo, le pattuglie di polizia stanno controllando l'area e forzando gli ultimi residenti a lasciare il sito. Durante una visita a Riganokambos di 30', un reporter ha visto due camion che caricavano quello che rimaneva dell'accampamento.
Ci hanno minacciato di arresto se non lasciavamo le nostre tettoie," dice Brigis Danopoulos, 16 anni, dopo una notte di detenzione. [...]
Per le famiglie sgomberate, le difficoltà finanziarie non sono l'unico problema. Georgios Michalakopoulos e la sua famiglia ora sono nella quarta casa in due mesi da quando sono stati allontanati da Riganokambos. "Gli affittuari non vogliono Zingari nelle loro case," dice Michalakopoulos, 50 anni, che ora divide un appartamento a Patrasso con sua moglie e le tre figlie.
Secondo Yiannis Halilopoulos, presidente dell'Unione degli Zingari Greci, l'ignoranza accresce il problema. "Le radici del razzismo contro gli Zingari non sono profonde" dice Halilopoulos, che ritiene che una campagna per educare i bambini a scuola sui Rom eroderebbe i pregiudizi, "Chiamarci Rom ci fa sentire stranieri," dice. "Noi siamo Greci."
L'elemento Tzigano o Zingaro, dice, "si collega alla nostre tradizioni, la nostra musica, non alla nostra nazionalità."
Di Fabrizio (del 28/10/2006 @ 10:03:40, in casa, visitato 2279 volte)
Ricerca sui siti per Nomadi e Viaggianti
Una REVISIONE per valutare quanti siti siano necessari
I dati di gennaio scorso indicano che circa un quarto delle famiglie di
Nomadi e Viaggianti vivono all'est, tuttavia lì esistono solo il 16% dei siti
ufficiali. Ora la ricerca di East of England Regional Assembly (EERA) vuole
identificare i bisogni della comunità nomade e quali passi compiere
Nel Cambridgeshire ci sono attualmente 13 siti ufficiali, inclusi Oxney Road,
a Parnwell e Paston a Peterborough. Ma le comunità Nomadi e Viaggianti dicono
che c'è bisogno di ulteriori luoghi di sosta e individuano un ulteriore sito a
The Embankment.
Gli ultimi dati del Governo mostrano che il 24,7% di Nomadi e Viaggianti vive
in aree senza autorizzazione e sono considerati senza dimora.
John Reynolds, presidente dell'Assemblea Regionale per la Pianificazione, dice:
"Speriamo che i risultati di questa indagine diminuiscano il numero delle aree
non autorizzate, diminuendo così i costi delle azioni di sgombero e
mantenimento."
La prossima primavera verranno anche effettuate consultazioni pubbliche su
questi dati.
Di Fabrizio (del 25/10/2006 @ 10:57:41, in casa, visitato 2808 volte)
TULCEA - Il Centro Europeo per i Diritti dell'Etnia Rom e l'Associazione Rom "Egalitatea de Sanse" (Pari Opportunità) segnalano preoccupati le drammatiche conseguenze di uno sgombero da Tulcea, Romania Orientale, avvenuto l'11 ottobre 2006.
Per questa ragione, un gruppo di 150 cittadini, la maggior parte di etnia Rom, hanno perso la loro dimora come conseguenza di una decisione del tribunale di Tulcea. Ledue organizzazioni chiedono alle autorità locale di porre rimedio alla situazione che vede molti diritti messi in discussione.
Fonte: Roma_Daily_News
Di Fabrizio (del 21/10/2006 @ 10:49:16, in casa, visitato 1930 volte)
(riassunto)
Il governo non riesce a diminuire i frequenti abusi anti-Rom delle autorità locali, particolarmente nel campo dell'alloggio [...]
Rapporti del Centre on Housing Rights and Evictions (COHRE) e di Greek Helsinki Monitor (GHM) rivelano che le autorità a Patrasso e a Chiana hanno distrutto più di 70 case di Rom e altre 2000 sono a rischio demolizione. [...] La municipalità risponde che un numero imprecisato di famiglie (tra 5 e 17 secondo diverse versioni) sono state ri-alloggiate [...] Alcune famiglie hanno ottenuto una compensazione di qualche centinaio di euro ed in alcuni casi, la promessa orale di un sussidio.
L'ultimo sgombero illegale è del 26 settembre scorso. Qualche ora prima della visita alla zona del Commissario per i Diritti Umani del Consiglio d'Europa, Thomas Hammarberg, una famiglia di 8 persone era stata sgomberata dalla sua casa. I giorni seguenti, sono stati arrestati due Rom e tenuti in custodia per un giorno, con l'imputazione di aver protetto il tetto delle loro case con teli di nylon. Il 12 ottobre, altri due Rom sono stati arrestati e tenuti in custodia un giorno, per aver fatto dei lavori nelle loro case. [...]
Panayote Dimitras, portavoce del GHM, afferma: "La Grecia continua a sgomberare le famiglie Rom senza fornire adeguati compensi o sistemazione alternativa, nonostante due promemoria del Comitato Europeo sui Diritti Sociali nel 2005 e 2006, che contestano alla Grecia le sue politiche sull'alloggio in violazione all'articolo 16 della Carta Sociale Europea. E' lampante che una specifica minoranza etnica - i Rom - è il bersaglio di queste politiche e che la Grecia non ha assicurato loro la parità di accesso alla casa."
Du Plessis del COHRE, aggiunge: "COHRE e GHM sono preoccupati per il minacciato sgombero di 200 Rom nel quartiere Votanikos di Atene, per la costruzione di uno stadio di calcio. La politica di sgomberi forzati nei confronti della comunità Rom per "ripulire" la città e costruire una Grande Atene è inumana e viola le leggi sui diritti umani della Carta Sociale Europea. Non ci sono scuse per un paese membro della UE [...]
Le autorità di Patrasso hanno risposto alla relazione di Thomas Hammarberg sulla sua visita in Grecia, attribuendogli affermazioni che non ha mai fatto, come le critiche a GHM e le congratulazione al consiglio comunale di Patrasso.
Dimitras risponde: "Richiamiamo il governo a prendere immediatamente posizione contro il comune di Patrasso che mistificando le parole di un alto incaricato europeo, fuorvia l'opinione pubblica ed insidia gli sforzi della Consiglio d'Europa.
Nathalie Mivelaz Advocacy Director Centre on Housing Rights and Evictions (COHRE) Tel: +41-22-734-1028 Email: media@cohre.org
Panayote Dimitras Spokesperson Greek Helsinki Monitor (GHM) Tel: ++30-2103472259 Email: panayote@greekhelsinki.gr
Articolo originale
Di Fabrizio (del 17/10/2006 @ 09:59:10, in casa, visitato 1538 volte)
In tutta la nazione mancano 4500 posti per gli Zingari
By Martin Hilditch
Published: 13 October 2006
Migliaia di nomadi e viaggianti mancano di una sistemazione adeguata perché i consigli comunali non sono stati in grado di provvedere alla richiesta di nuovi siti -anche quando le concessioni erano disponibili, questa è quanto abbiamo appreso.
Secondo i nostri calcoli, sono 4.500 i posti mancanti, anche se gli studi di settore questo numero è sottostimato.
I consigli comunali possono fare domanda per fornire nuovi siti. Ma la maggior parte ha scelto di impegnarsi nel risistemare i siti esistente. In qualche caso il basso numero di richieste significa che l'autorità distrettuale non è stata in grado di assegnare le somme dovute.
Le contee dello Yorkshire e di Humber stanno considerando di assumere una linea più dura con i comuni.
Rob Warm, che presiede il settore alloggio e comunità nell'assemblea regionale, nutre forti preoccupazioni su questo tema. Una ricerca mostra che le due contee avrebbero bisogno di 257 posti ulteriori. Warm scrive in un rapporto: "C'è disappunto perché negli anni 2005/06 si è preferito risistemare aree preesistenti, che attrezzarne di nuove."
Le prime indicazioni mostrerebbero che la piena sistemazione di nomadi e viaggianti, non sarà possibile negli anni 2006/07.
Andy Haigh, responsabile del progetto, dice che le preoccupazioni politiche sull'impatto del piano, sono in parte responsabili della situazione. "Ci sono una o due autorità che rifiutano di fare previsioni per nomadi e viaggianti," dice. "Probabilmente quello che passa nelle teste delle autorità locali è 'Abbiamo bisogno di prove che è una dura decisione da prendere'," dice.
Emma Nuttall, responsabile del gruppo Amici, Famiglia e Viaggianti, [...] trova che la mancanza di siti avrà un "impatto terribile". "Sto lavorando con una famiglia che nel corso di un anno si è dovuta spostare 50 volte. Vive una situazione di sgombero continuo."
Dominick Veasey, pianificatore regionale nell'assemblea regionale del sud est, conferma che la maggior parte dei piani riguardano la risistemazione dell'esistente.
Un portavoce del Dipartimento per le Comunità e il Governo Locale, spera che quando i consigli comunali avranno completato le loro richieste, potrebbe esserci più equilibrio tra risistemazioni e nuovi impianti. "E' una cosa di cui siamo coscienti e stiamo facendo pressione in questo senso," conclude.
Nomadi e viaggianti: richieste non soddisfatte South West: 1,100 posti East Midlands: 274 posti Yorkshire & Humberside: 257 posti West Midlands: 820 posti South East: 786 caravans North East: 48 caravans London: 102 caravans North West: 200 caravans East: 999 caravans Totale: 4,586
Sources: DCLG 2006 caravan count and regions’ updated assessment of need
Di Fabrizio (del 15/10/2006 @ 10:16:34, in casa, visitato 1732 volte)
Sparirà tra due anni il blocco di case al margine di Letanovce, vicino a Spisska Nova Ves - Slovacchia orientale e quartiere simbolo della povertà dei Rom slovacchi. I suo abitanti verranno spostati in nuove abitazioni ha dettio il sindaco Peter Kacvinsky.
Il comune con l'aiuto della Unione Europea sta costruendo 24 case con 96 appartamenti per i circa 700 abitanti del quartiere.
Ogni appartamento sarà di 60 mq con acqua potabile e impianto elettrico. Per il riscaldamento si ricorrerà alla legna.
I Rom otterranno l'appartamento contribuendo al 20% del suo valore. In molti vanno spesso al cantiere, ma Ladislav Mirga, direttore dei lavori, si lamenta per la mancanza di muratori esperti.
Il progetto è stato accompagnato da problemi dall'inizio poiché la gente dai comuni vicini non desiderava i Rom di Letanovce come vicini. Hanno anche scritto una petizione e da quando sono iniziati i lavori sono arrivate anche lettere minacciose al sindaco e a parecchia altra gente. Ora i problemi sono cessati e il progetto continua, dice Kacvinsky.
L'allora presidente della Cecoslovacchia, Vaclav Havel, nel 1990 visitò l'insediamento di Letanovce, definendolo una vergogna per tutta la nazione.
Secondo le stime, sono 400.000 i Rom tra i cinque milioni della Slovacchia. Le loro condizioni di vita sono al limite nella Slovacchia orientale.
Di Fabrizio (del 23/09/2006 @ 11:03:21, in casa, visitato 1755 volte)
Tutti in Francia e in molte altre nazioni europee,
ricordano l'ondata di calore dell'estate 2003. Nonostante la Francia abbia
un sistema sanitario onnicomprensivo ed efficiente, l'ondata di calore si
concluse con la morte di diverse migliaia di persone in poche settimane,
soprattutto anziani soli che avevano perso i contatti con i loro familiari.
Questa tragedia ha mostrato il pericolo e la
fragilità della odierna società eccessivamente individualistica,
contrapposta al modo di vita delle comunità Rom, che si basano su valori
totalmente differenti.
Proprio per i forti legami nella comunità, non si sono
registrati morti tra di loro per il caldo. Su larga scala, i Rom europei
hanno preservato la loro forte relazioni di legame. Bambini, adolescenti,
genitori e nonni vivono assieme o comunque a stretto contatto. Il
significato della parola "famiglia" torna indietro a tutto il nucleo
familiare, estendendolo a livello comunitario (vitsa).
L'appartenenza a un gruppo, porta ad essere solidali, al
mutuo aiuto e alla condivisione delle responsabilità, un concetto riassunto
nella parola "phralipe" (fratellanza). Il loro modo di vita comunitario
porta protezione, sicurezza, controllo e direzione. Rende anche più facile
il passaggio delle tradizioni e dei valori culturali da una generazione
all'altra.
Al giorno d'oggi, la nostra società moderna ed
individualistica fornisce stanze piccole per la vita comunitaria. Ma è un
modo di vita che spesso porta a tensioni con la società maggioritaria. Molti
pregiudizi contro i Rom nascono da una visione negativa di questo tipo di
vita comunitario. Si dicono centinaia le carovane "zingare" in circolazione,
mentre invece sono molte di meno. I media europei scrivono di una migrazione
massiva di orde di Rom dall'Europa centrale ed orientale, ma nella pratica
il loro numero è insignificante. Il modo comunitario di vita Rom comporta
conseguenze per l'intera comunità: ad esempio, è inconcepibile che la
polizia svegli tutti i vicini per arrestare un individuo accusati di
crimine, Quando l'arresto riguarda i Rom, la polizia non ha alcuna
esitazione nel coinvolgere tutta la comunità, compresi vecchi e bambini, a
volte distruggendo le proprietà (caravans, case, ecc.) di chi non è
coinvolto in questa storia. Sembra che i Rom - a causa del loro stile di
vita - siano percepiti come un tutt'uno.
Il Consiglio d'Europa ed altri attori giocano una specie
di partita doppia: da un lato lavorano per desegregare i Rom a scuola e
toglierli dai loro insediamenti-ghetto, ma nel contempo devono farlo
rispettando la tradizione Rom, che li tiene assieme. Ci sono Rom che
preferiscono vivere in condizioni disagevoli, piuttosto che dividere il
gruppo parentale. Capita che rifiutino l'appartamento in case popolari, se
questo significasse vivere in blocchi differenti. Qualche anno fa a Skopje,
l'UNHCR ebbe grosse difficoltà nel convincere le famiglie Rom, che da cinque
anni vivevano in un campo, a trasferirsi in confortevoli case private,
perché questo avrebbe significato separarsi. E' importante comprendere le
ragioni di decisioni apparentemente senza senso, senza finire negli
stereotipi. Come tutti, i Rom non amano vivere nello sporco o nella povertà,
solo che difendono il loro tradizionale stile di vita comunitario.
Ignorare questi modelli di cultura Rom, porterebbe a
concludere che i Rom sono disperati e vogliono vivere nello squallore.
[...]
Michael Guet
Head of the Council of Europe Roma and Travellers
Division
Da: Roma_Francais
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