Rom e Sinti da tutto il mondo

Ma che ci fa quell'orologio?
L'ora si puo' vedere dovunque, persino sul desktop.
Semplice: non lo faccio per essere alla moda!

L'OROLOGERIA DI MILANO srl viale Monza 6 MILANO

siamo amici da quasi 50 anni, una vita! Per gli amici, questo e altro! Se passate di li', fategli un saluto da parte mia...

ASSETTO VARIABILE

E' sospeso sino a data da destinarsi.

Le puntate precedenti sono disponibili QUI


Volete collaborare ad ASSETTO VARIABILE?
Inviate una
mail
Sostieni il progetto MAHALLA
 
  
L'associazione
Home WikiMAHALLA Gli autori Il network Gli inizi Pirori La newsletter Calendario
La Tienda Il gruppo di discussione Rassegna internazionale La libreria Mediateca Documenti Mahalla EU Assetto Variabile
Inoltre: Scuola Fumetti Racconti Ristorante Ricette   Cont@tti
Siamo su:  
L'essere straniero per me non è altro che una via diretta al concetto di identità. In altre parole, l'identità non è qualcosa che già possiedi, devi invece passare attraverso le cose per ottenerla. Le cose devono farsi dubbie prima di potersi consolidare in maniera diversa.

Wim Wenders
-

\\ Mahalla : VAI : musica e parole (inverti l'ordine)
Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 
Di Fabrizio (del 18/02/2008 @ 09:39:17, in musica e parole, visitato 2729 volte)

Da www.romaworld. ro

Damian Draghici è nato in una famiglia Rom di musicisti da cinque generazioni. Lasciò la Romania prima dell'89, e la sua carriera musicale conta due decadi. Una laurea cum laude al prestigioso Berklee Music College negli Stati Uniti, ha suonato, negli anni, con grandi musicisti mondiali come pure alla London Symphonic Orchestra. Ha vinto il Grammy award e rilasciato 17 albums. Tornato in Romania, ha fondato la band "Damian & Brothers. Filarmonika Romanes", applaudita dal pubblico in Italia, Irlanda, Gran Bretagna, Belgio e Austria, nel quadro di un progetto del Ministero degli Esteri dedicato alla diversità culturale. Ambasciatore dei pari diritti, Damian Draghici tenta di capire le ragioni dell'ondata di razzismo che ha preso di bersaglio il popolo Rom, ma anche quello che ognuno di noi può fare per accettare la diversità.

[img]

"Molta gente ama la cultura Rom, ma non ama i Rom"

European Rom: Cosa intendi raggiungere, come ambasciatore per i pari diritti?

Damian Draghici: Faccio quello che ho sempre fatto, cioè tentare di cambiare la percezione della gente attraverso la musica. Ma penso che non sia sufficiente, perché c'è un paradosso. Ho capito che la gente ama molto la cultura Rom. Ci sono due soap opere rumene, centrate sui Rom, che hanno un pubblico molto vasto. La musica zingara è molto popolare. Ma come può succedere, che anche se molta gente ama questa cultura, disprezzano i Rom? Questo non lo capisco. Molta gente nel nostro paese, inclusi i politici, non vogliono riconoscere i Rom, vederli come uguali e, prima di tutto, come Rumeni. Non c'è un passaporto che riporta "zingaro/Rom", ma Rumeno. Di conseguenza, dovunque, nella Commissione Europea, nel Parlamento, nella Corte Europea dei Diritti Umani, saranno rappresentati o difesi come Rumeni. Non sono rappresentati come una categoria separata. Così come si può essere orgogliosi di essere musicisti Rom in Romania - come Fanica Luca, Grigoras Dinicu, Ion Voicu e molti, molti altri, così devono ammettere di essere pari cittadini di Romania.

European Rom: Come spiegheresti la situazione degli ultimi giorni, sia in Italia che in Romania, dove i Rom sembrano essere gli unici da colpevolizzare?

Damian Draghici: Io penso che il razzismo non dovrebbe esistere. Se un individuo commette un reato, questo non ha niente a che fare con l'etnia. Stereotipiamo quando incolpiamo di un atto sull'etnia o la classe sociale della rispettiva persona. E' un chiaro atto di discriminazione che non ha senso nel 2007, in un'Europa di cui adesso d'altronde siamo parte. Questo modo di pensare non aveva senso cinquant'anni fa, figuriamoci ora.

European Rom: Perché il primo impulso è di dare la colpa all'etnia?

Damian Draghici: E' perché la gente usa molto gli stereotipi. Si può passare facilmente dalla discriminazione all'odio razziale, sono lo stesso tipo di attitudine. Si può educare qualcuno quando la conoscenza storica è interessata, puoi insegnare qualcosa di nuovo. Ma per cambiare il sentimento, bisogna comprendere che siamo tutti gli stessi. I rom non sono differenti dagli altri. Siamo tutti gli stessi. Negli Stati Uniti, la gente è istruita a rispettare il prossimo, sono istruiti alle differenze, ed a mostrare simpatia verso le altre persone. Perché è solo l'istruzione che guida alla comprensione tra i popoli. Io non enso che la situazione nel nostro paese potrà cambiare facilmente. Non penso che un anno sarà sufficiente a risolvere questo problema. Si tratta di educare una nazione intera.

European Rom: Cosa pensi di dovrebbe fare per fermare il razzismo?

Damian Draghici: L'unica cosa che possiamo fare, secondo me, è promuovere i valori culturali e determinare la gente a a vedere che gli altri sono, infatti, come loro. E far sì che la gente capisca i propri problemi reali.

European Rom: Tu quale ruolo, come persona istruita, dovresti prendere? La cultura può superare le barriere della discriminazione?

Damian Draghici: Sto cercando di fare quel che posso. Ciò che sto facendo attraverso la mia attività professionale, come ambasciatore per i pari diritti e come uomo, un essere umano,è far comprendere gli altri che anche noi siamo esseri umani, come loro, ed abbiamo gli stessi problemi del resto dei Rumeni. E che siamo soltanto un popolo che vive assieme, vive accanto. Spero che così io, ma anche altri Rom, saremo in grado di cambiare la percezione negativa dei Rom e fare che la gente ci accetti.

European Rom: Quanto ci vorrà?

Damian Draghici: Non posso saperlo. Se tutto va come spero e se riuscirò a girare un film sulla cultura Rom, spero che questo avrà un significativo effetto internazionalmente, e penso che cambierà qualcosa della percezione negativa.

Scritto da Ana Dinescu - 03 febbraio 2008

 
Di Fabrizio (del 04/02/2008 @ 09:05:18, in musica e parole, visitato 2516 volte)

Casa della Cultura via Borgogna 3,

domenica 10 febbraio 2008 ore 16.00

PER LA MEMORIA

Shoah e Porrajmos: due volti dello sterminio razziale

ore 16.00: proiezione estratto dal dvd a forza di essere vento (lo sterminio nazista degli Zingari), autori vari, edito dalla rivista “A”

ore 16.15: testimonianze di MIRKO BEZZECCHI e NEDO FIANO

ore 17.00: dialogo teatrale Due voci, lo stesso orrore: Barbara–zingara, Sara–ebrea tratto dalle testimonianze di una ragazza Ebrea e una ragazza Rom con Dijana Pavlovic nel ruolo di Barbara e con Tatiana Olear nel ruolo di Sara

con accompagnamento musicale di Marta Pistocchi–violino e Jovica Jovic-fisarmonica

saranno presenti DARIO FO e MONI OVADIA.

Casa della Cultura, Comunità Ebraica di Milano, Comitato Rom e Sinti insieme

 
Di Fabrizio (del 23/01/2008 @ 09:47:38, in musica e parole, visitato 2198 volte)

Ricevo e porto a conoscenza

La Società Cooperativa "La Bazzarra", desidera richiamare la Vostra attenzione su un evento interamente dedicato al popolo Rom che si aprirà prossimamente a Napoli.

"La Bazzarra", nata dall’esigenza di creare sul territorio vesuviano un centro polivalente attraverso cui i giovani e i meno giovani potessero avvicinarsi al mondo dell’arte, della musica e del teatro in modo diretto ed attivo, promuove da anni un’opera di sensibilizzazione culturale attraverso una serie di iniziative atte a favorire il dialogo e l’incontro fra le culture, nonché l’avvicinamento al sociale, creando eventi non convenzionali e soprattutto originali ed innovativi.

Tra questi il "Festival Ethnos" che, giunto ormai alla tredicesima edizione, è tra i festival di musica etnica più importanti d’Italia ed ha portato sul territorio vesuviano, grandi artisti internazionali; il DiVino Jazz Festival, inserito tra i nove festival jazz della provincia di Napoli; i numerosi concerti che figurano nelle Notti Bianche napoletane; il Capodanno 2007 a Piazza del Plebiscito a Napoli e molto altro ancora.

Quest’anno, con la collaborazione della Dott.ssa Isadora D’Aimmo, Assessore alla Pace e all’Immigrazione della Provincia di Napoli, organizziamo la prima edizione de "Lo Sguardo degli altri": una rassegna tematica dedicata ogni anno ad una etnia diversa. Attraverso film, documentari, concerti, conferenze e mostre vogliamo raccontare la sofferenza umana di popoli vittime del razzismo, delle guerre e delle violenze culturali, fisiche e psicologiche.

Questa prima edizione che si terrà nell’ultima settimana di Febbraio 2008 (dal 25 Febbraio al 2 Marzo) a Napoli, è dedicata al popolo Rom, un popolo che nel suo viaggio dall’India del nord all’Europa dell’est, ha lasciato tracce culturali di grande importanza, ma purtroppo, altrettante tracce negative sono presenti nei preconcetti e nei pregiudizi dei cittadini italiani. Con questa iniziativa vogliamo ribaltare il punto d’osservazione, portare al centro la loro cultura, la bellezza degli sguardi, la loro profondità, i loro occhi, le meravigliose musiche e danze balcaniche: creare dunque, un virtuale centro di cultura in cui per una settimana, ai margini siano gli altri.

Il programma, non ancora definitivo, prevederà la partecipazione di gruppi musicali quali Romano Drom, Kocani Orkestar, Alexian Group e Acquaragia Drom; una rassegna cinematografica dedicata ai film di Toni Gatlif e di Emir Kusturica, incontri e dibattiti a cui sarà probabilmente presente proprio lo stesso Kusturica, una mostra (pannelli, foto ed installazioni), dedicata all’arte e alla cultura dei Rom; un progetto fotografico che abbraccerà la realtà a noi più vicina: i Rom di Napoli.

A tal fine, nell’ottica di una collaborazione con strutture e associazioni che operano con e per i Rom, si chiede una partecipazione alla nostra iniziativa con eventuali proposte di collaborazione; le proposte possono riguardare, sia aspetti artistici da inserire nel programma, come la tematica del teatro, delle favole e delle leggende collegate alla cultura Rom, nonché dell’artigianato, magari con il coinvolgimento diretto di artisti e artigiani Rom, mostre di foto e altro, che tematiche sociali e culturali, da trattare con esperti che possono intervenire in conferenze ed incontri con le altre realtà presenti sul territorio italiano.

In attesa, dunque di un Vostro gentile riscontro, porgo i più cordiali saluti.

Ilaria Borriello
Cooperativa La Bazzarra
Via Cimaglia 60, Torre del Greco (Na)
Tel/fax 0818823978
info@labazzarra.com

 
Di Fabrizio (del 20/01/2008 @ 09:25:55, in musica e parole, visitato 2147 volte)

La Comunità rom di via Candoni, il Municipio Roma XV e Arci Solidarietà Lazio, in occasione della giornata della memoria ed in concomitanza con la giornata globale di azione del Forum Sociale Mondiale, promuovono l’iniziativa:

UN GIORNO DI ORDINARIA MEMORIA

PAROLE, TRADIZIONI E MUSICA

26 gennaio 2008
Presso il Campo rom di via L. Candoni


Programma (provvisorio)

16.00 – 18.30 Parole e memoria
Benvenuto della Comunità rom
Introduce: Gianni Paris – Presidente Municipio Roma XV
Coordina : Sergio Giovagnoli – Presidente Arci Solidarietà Lazio

Sono invitati ad intervenire:
- Salvatore Buonadonna - Senatore
- Paolo Ciani – Comunità di Sant’Egidio
- Maria Coscia – Ass. Politiche educative e scolastiche del Comune di Roma
- Franca Eckert Coen – Ass. alla Multietnicità del Comune di Roma
- Erri De Luca – Scrittore
- Paolo Ferrero – Ministro della Solidarietà Sociale
- Donatella Linguiti – Sottosegretaria di Stato per i Diritti e le Pari Opport.
- Giovanni Maria Flick - Giurista
- Victor Majar – Scrittore
- Fabrizio Marrazzo – Presidente Arcigay Roma
- Raffaela Milano – Ass. Politiche sociali del Comune di Roma
- Bruno Morelli – Artista rom
- Carlo Mosca – Prefetto di Roma
- Giovanni Palombarini – Giudice
- Annamaria Rivera – Docente di etnologia all’Università di Bari
- Marisa Rodano – Partigiana

19.00 – 20.30 Tradizioni e memoria
Aperitivo-cena con degustazione di piatti tipici della cucina rom

20.30 - 22.30 Musica e memoria
Esibizione del gruppo musicale del campo rom di via L. Candoni
Concerto dei Têtes de Bois

Presso il campo rom di via L. Candoni verrà allestita la mostra fotografica Immagini per aiutare la verità e l’amore a vincere - ricordare la Risiera di S. Sabba di Trieste. Percorso fotografico di Walter Slatich

Segreteria organizzativa evento: 06.41793112 fax 06.4515875 – Mariangela De Blasi 3481314342 – Valentina Roversi 3481523222

 
Di Fabrizio (del 15/01/2008 @ 08:54:01, in musica e parole, visitato 3156 volte)

MERCOLEDI 16 GENNAIO ORE 21
CENTRO CIVICO GIORGIELLA P:zza Giovanni XXIII Corsico (Milano)

"PORRAJAMOS-LA DEPORTAZIONE DELLA COMUNITA' ROM IN ITALIA NEI CAMPI DI STERMINIO"

Accompagnamento musicale di Iovic Iovica , Rom Khanjarja.

Presentazione filmato con la partecipazione di Maurizio Pagani OPERA NOMADI MILANO.

ANPI CORSICO

 
Di Fabrizio (del 07/01/2008 @ 09:32:53, in musica e parole, visitato 2298 volte)

Da Czech_Roma

Gipsy.cz è esploso nella scena musicale ceca ed i confini tra world music, musica zingara, pop e hip hop sono stati travalicati per la prima volta quest'anno. Radoslav Banga, detto Gipsy, è nato a Praga dove ha vissuto per strada dall''età di 13 anni, entrando in contatto con l'hip hop ed il rap. Dopo aver lavorato con bande locali come Syndrom Snopp, ha sviluppato uno stile personale di Romano hip-hop, combinando ritmi e linguaggi con la musica degli ottoni dei Balcani. Insieme al "primas" (violin maestro) Vojta Lavicka (ex: Alom, Deep Sweden..), e due giovani fratelli: Petr Surmaj (fisarmonica) & Jan Surmaj (bassi) è arrivato all'innovazione di Gipsy.cz. Ha collaborato e suonato con molti rinomati artisti. Ha suonato ospite della Boban Markovic Orkestar, diviso il palco con i GZA, suonato nei principali festival cechi, al Carnevale delle Culture di Berlino e in diversi concerti al Berlin's Kaffee Burger. Inoltre, è ospite regolare di Radio Multikulti/Funkhaus Europa.

Leggi il resto su Oikotime

 

da Stradanove

COLUM MCCANN È NATO A DUBLINO NEL 1965 MA VIVE DA ANNI A NEW York. E’ autore de “I figli del buio”. “La legge del fiume”, “La sua danza” (sul grande ballerino Nureyev). Abbiamo parlato con lui del suo ultimo libro, “Zoli”, e della vita e della cultura dei rom.

La prima riflessione che facciamo, dopo aver letto il suo libro, è che l’ignoranza genera il pregiudizio- sappiamo molto poco del mondo dei rom. E tuttavia che cosa c’è in comune tra il mondo che Lei rappresenta e gli zingari che vediamo chiedere l’elemosina sui treni della metropolitana, che ci infastidiscono finché non diamo loro dei soldi?

Osservazione fantastica - è vero, succede anche a me, sono stato nelle stazioni della metropolitana, sui treni, e mi sono sentito innervosito da questi zingari che ti assillano. Che rapporto c’è tra di loro e la storia di Zoli? C’è un salto significativo da fare, ma dobbiamo capire che cosa c’è dietro quegli occhi, la storia profonda che c’è dietro di loro. Ho iniziato a capire qualcosa di questo dieci anni fa, quando sono sceso nelle gallerie della metropolitana di New York per scrivere il romanzo “I figli del buio”. Pensavo che la gente senza tetto fosse così per sempre. Pensavo che fossero nati senza casa, non mi ero mai fatto tante domande. E invece non è vero, c’è una storia profonda dietro di loro. Se vogliamo che il mondo sia un posto migliore in cui vivere, dobbiamo cercare di capire la storia dei bambini che chiedono l’elemosina sul treno. La loro storia è quella di Zoli. Anche io ero pieno di pregiudizi: quando sono andato a fare ricerche in Slovacchia, ho nascosto passaporto e soldi, temevo di essere derubato. Alla fin fine ero io che cercavo di derubarli, chiedendo loro della loro storia. Certo, una sola vicenda, quella di Zoli, non rappresenta quella di tutti. I rom sono dai 10 ai 12 milioni - ce ne sono 2 milioni in Romania, 300.000 in Francia. E’ un numero straordinario. Vengo da un paese, l’Irlanda, dove ci sono 5 milioni di abitanti- gli zingari sono due volte tanto. Non ci sono romanzi che rappresentino l’Irlanda nella sua interezza, forse l’”Ulisse” ma, citando Stephen Dedalus, “me ne andrò da qui e foggerò nella fucina della mia anima la consapevolezza non creata della mia gente.” Chiunque può pensare che un romanzo rappresenti un paese, ma non è possibile. Dobbiamo essere aperti a molte storie. Dobbiamo chiederci perché odiamo i rom. Io sono un romanziere, il mio compito è quello di fare delle domande e forse con il mio romanzo i lettori guarderanno i modo diverso gli accattoni sulla metropolitana. Almeno lo spero.

Rom, zingari, gitani: qual è la parola giusta da usare? E sono divisi in gruppi, hanno tradizioni diverse secondo il luogo di provenienza?
La parola giusta è “rom” e significa “una persona”, “roma” vuol dire “la gente”, “romany” è l’aggettivo e indica anche la loro lingua. Sono le parole che usano loro per riferirsi a se stessi. Le altre due parole, zingaro e gitano, sono dei peggiorativi. Originariamente venivano tutti dall’India e hanno avuto sorti diverse, alcuni sono diventati nomadi, altri no. I rom italiani risalgono al secolo VI e non sono nomadi, vivono nelle case, sono italiani. All’interno della comunità rom ci sono tante differenze quante ce ne sono negli altri popoli, sono solo molto più poveri di altri. E sono moltissime le persone note che avevano origini rom: Pablo Picasso e Charlie Chaplin, Yul Brynner e Rita Hayworth.

Come ha iniziato ad interessarsi ai rom? E’ stato dapprima un interesse generico e poi è venuto a sapere della poetessa polacca Papusza che è in parte dietro il personaggio di Zoli?
No, non avevo alcun interesse per i rom, proprio nessuno. Ed ero ignorante per quello che li riguardava. Avevo impiegato quattro anni a scrivere il romanzo su Nureyev, avevo fatto molte ricerche, sulle guerre in Russia, sull’essere un ballerino gay - per me era stato uno sforzo ginnico dell’immaginazione ed ero stanco. Volevo andare a casa e scrivere un romanzo facile. Poi mi è venuta tra le mani la foto della poetessa Papusza: era molto bella, la sua era una storia interessante…Ero spaventato da quello che mi si prospettava eppure sentivo che dovevo farlo. Solo dopo è diventata una faccenda di coscienza sociale.

Che cosa c’è di vero e che cosa c’è di fittizio nel personaggio di Zoli?
E’ vero l’essenziale, che fosse rom, che fosse una poetessa, che fosse famosa e che fu esiliata dal suo popolo. Il resto naturalmente è fittizio.

A Zoli sembra inevitabile sia il donare la sua musica perché tutti la conoscano, sia accettare la punizione della sua gente- perché?
Direi che si tratta dell’accettazione del destino, qualunque forma esso prenda. I rom sono fatalisti. E lei fu bandita dalla sua gente perché era una profetessa: aveva capito che la storia deve essere scritta.

E’ in parte Lei stesso il personaggio di Stephen Swann, metà irlandese e metà slovacco, attratto dal mondo rom e innamorato di Zoli?
Sì, è in parte me stesso. Per quello è metà irlandese, volevo capirlo. Swann non sa del tutto chi è- decisamente sì, Swann è in parte me stesso.

Che cosa c’era dietro la politica comunista di integrare gli zingari in una società ordinata?
Dietro lo sforzo per l’integrazione c’è il profondo idealismo comunista. Dimentichiamo spesso che, pur essendo un sistema che ha avuto un fallimento così spettacolare, pur avendo la responsabilità di così tante morti, alle sue origini aveva una spinta di forte idealismo. Così attraverso gli zingari, vittime da sempre, volevano mostrare il valore del socialismo. E’ stato un po’ come il movimento di rivalutazione orgogliosa “Nero è bello” negli anni ‘70 in America. Gli zingari, a loro volta, si sentivano valorizzati- anche oggi sono molti quelli che hanno nostalgia del comunismo: avevano un lavoro, assistenza medica, c’era un grosso tentativo di integrazione. Purtroppo poi finirono per distruggerli, come tutti gli altri sistemi. Ma all’inizio ai rom sembrava il meglio che potesse loro capitare.

Quello che nel libro non è chiaro è di che cosa vivessero.
La comunità di Zoli era formata da musicisti ambulanti e vivevano di quello, della loro musica. Gli altri facevano lavoretti qua e là, quello che capitava, dove capitava. Vivevano di quello che la gente dava loro.

Li descrive come una comunità molto chiusa: come è riuscito a farsi accettare e riuscire a parlare con loro?
Nella situazione moderna, in Slovacchia, sono abituati a parlare con estranei, poliziotti, assistenti sociali, medici. Dapprima pensavano fossi uno di loro. Ad un livello più semplice il fatto è che sono andato là e ho dormito con loro, nelle baracche: sono rimasti molto sorpresi che qualcuno volesse fermarsi a dormire con loro. Quanto tempo ho passato con loro? Un totale di circa due mesi, in genere circa quattro giorni con ogni gruppo, in Slovacchia e Ungheria.

E’ recente la notizia della sterilizzazione di donne rom che hanno dato l’autorizzazione sotto gli effetti dell’anestesia: dopo gli sforzi per l’integrazione come si considera questa violazione dei diritti umani?
Viviamo in un mondo complicato: in Svizzera portavano via i bambini ai genitori rom, in Slovacchia li inserivano nelle scuole per ritardati. Il processo di integrazione è fallito, per la loro ignoranza, per la nostra ignoranza, per incapacità di fare e rispondere a delle domande, per inabilità ad essere empatici. Accade in tutta l’Europa di oggi. La parola che i rom usano per l’Olocausto è porraimos. Loro dicono che porraimos prosegue ancora oggi per loro- ed è finito nel 1945!

Che cosa ha apprezzato di più nella comunità rom?
La loro socievolezza, la facilità con cui offrono amicizia, la loro curiosità che li porta a fare tante domande. Quello che è necessario è che imparino a dire la loro storia in una maniera che abbia rilievo.

Secondo Lei, qual è il futuro della lingua rom, delle loro tradizioni, della loro musica?
Penso che la loro cultura diventerà più forte con le nuove iniziative, con le università in cui si fanno ricerche e si insegna la lingua e la cultura rom: ce n’è una a Trieste, una nel Texas…La lingua è difficile, sarà un lavoro lungo, ma come si fa a dire? Negli anni ‘50 sembrava impossibile che si arrivasse ad accettare i gay. Forse tra venti o trent’anni saranno in molti a vantarsi di essere per tre quarti rom!

 
Di Fabrizio (del 26/11/2007 @ 08:52:45, in musica e parole, visitato 2593 volte)

Makfax, Strasburgo, 21.11.2007 08:40 - E' stato presentato mercoledì un compact disc con la versione romanes dell'inno europeo, iniziativa promossa dalla folk singer Esma Redzepova.

L'edizione musicale è parte della campagna di sensibilizzazione "Dosta!"(Basta) organizzata dal Consiglio d'Europa. La parola rom "Dosta!" intende porre fine ai pregiudizi portando più vicini i cittadini europei Rom e non-Rom.

Si stimano in 10 milioni i Rom in Europa, sparsi in quasi tutti gli stati. In alcune aree dell'Europa centrale ed orientale rappresentano oltre il 5% della popolazione.

Co-finanziato dalla Commissione Europea, il progetto include programmi formativi per Rom e governi a sostegno dei diritti dei Rom, e la campagna di testimonianza "Dosta!" che promuove un'immagine positiva dei cittadini rom contro gli stereotipi ed i pregiudizi comuni. Il programma Uguali Diritti e Trattamento per i Rom nell'Europa del Sud Est, lanciato nel 2006, si rivolge a Macedonia, Albania, Bosnia Herzegovina, Montenegro e Serbia.

 
Di Fabrizio (del 21/11/2007 @ 09:14:09, in musica e parole, visitato 2829 volte)

Da Macedonian_Roma

Nina Stoffers - Skopje - 14.11.2007 Sono le 5 del mattino. Un imam chiama alla preghiera. La sua voce attraverso gli altoparlanti. I cani iniziano a vagabondare ed il sole dorato si arrampica da dietro le colline di Shuto Orizari. Un anziano fuma e tossisce. Ci sono poche persone in giro a quest'ora. Le otto, Abraham si stropiccia gli occhi mentre sua sorella si alza per andare a lavoro. E' fortunata. Ha 19 anni e lavora come donna delle pulizie per una famiglia macedone.

A Shuto Orizari circa il 90% dei Rom sono disoccupati. Molti trovano lavoro nel settore informale, nel commercio e nell'industria delle costruzioni. Ma sono in pochi di fronte all'alto numero di disoccupati e a quanti lavorano nel mercato nero che caratterizza Shuto Orizari. Shutka,come è conosciuto questo sobborgo della capitale macedone Skopje, è il più grande insediamento Rom con 70.000 abitanti. Ci sono un sindaco Rom, due stazioni TV, scuole e due parlamentari Rom che siedono in Parlamento. Per una volta, i Rom qui non sono una minoranza.

Rom gangsta rap

Abraham e sua sorella vivono con i genitori e tre fratelli minori in due piccole stanze. Alle 11 Abraham si alza.Di fronte allo specchio si pettina e si mette le sue lenti a contatto blu.  Quindi va al computer e visto che è festa può dedicarsi al suo hobby: la musica. E' insolito a Shutka che qualcuno ascolti il "rap". Abraham  si autodefinisce un "gangsta rapper". Ha scritto e mixato da cinque anni. Non adopera i tipici strumenti rom come il clarinetto e il violino, ma il computer. Canta solo in inglese - non in romanes, così da poter essere ascoltato fuori da Shutka.

Nel centro, nella "strada della nuova vita", i commercianti ambulanti hanno esposto i loro banchi. Accanto ai pomodori, melanzane e meloni ci sono prodotti di imitazione in vendita a basso costo. Su banchi di vendita improvvisati, copie pirata di musica araba, bulgara e persino indiana. Ci sono macchine Daimler con targa straniera e rachitiche Lada. Ci sono 39° e l'aria luccica dal caldo e dalla polvere. Si sente il forte odore di carne bruciata e dei gas di scarico delle macchine.

Bus verso un altro mondo

Nel frattempo Abraham ha remixato le sue canzoni e predo l'autobus che di solito prende per andare a scuola. La strada collega due moschee che distano l'un l'altra meno di 300 metri. Le moschee sono quasi terminate e all'interno hanno i tappeti, mentre all'esterno i minareti sono quasi conclusi e gli altoparlanti chiamano i fedeli alla preghiera cinque volte al giorno. I richiamo sono in albanese ed in arabo, non in romanes. La situazione tra Rom e Albanesi è tesa. Abraham non vuole scendere da solo dall'autobus.

Nel contempo sta percorrendo un pacifico sobborgo ad est della città. Molti Albanesi vivono qui, non sono tanti come i Rom. Abraham sta per incontrare la coppia rom Ljatif e Fatime Demir, per chiedere loro quando potrà usare il loro studio musicale per registrare le sue canzoni. Nel 1998 hanno creato l'associazione culturale "Darhia" (Radici), che fornisce uno spazio creativo ai giovani rom. Una donna energica di circa 50 anni apre la porta con gesti di benvenuto. Fatime Demir spiega che c'è un'orchestra di mandolini molto popolare che attrae i bambini macedoni. Fatime sente che il suo lavoro aiuta a rafforzare i legami inter-etnici.

Stupido zingaro

I diritti delle minoranze e la discriminazione nella vita di ogni giorno sono i temi che Abraham rappa nelle sue canzoni. Particolarmente sul suo primo anno di scuola quando con altri ragazzi rom sedeva per lo più in fondo alla classe Quando faceva errori in macedone era rimproverato come "stupido zingaro". Se parlava bene il macedone, invece veniva chiamato gagio da Rom, la parola che loro usano per non-Rom. Attraverso la musica Abraham chiede riconoscimento e rispetto, ma lui è un'eccezione. La maggior parte dei gruppi etnici resta isolata nei propri spazi.

Funded by the 'Erinnerung, Verantwortung und Zukunft' foundation

This article was first published in the German journalist network N-ost

 
Di Fabrizio (del 16/11/2007 @ 08:37:10, in musica e parole, visitato 2076 volte)

ATTENZIONE!

Grande novità per tutto il popolo turbo balcanico

amanti di sonorità orientali

danzatrici e danzatori

appassionati e incuriositi

Venerdì 16 Novembre 2007 ore 21:30
Le Pecore Pub

MUZIKANTI in concerto

Milano: Musica rom balcanica

Jovica Jovic - fisarmonica
Marta Pistocchi - violino
Davide Marzagalli - sax soprano e darbouka

Dal 16 novembre, un nuovo appuntamento al pub Le Pecore: ogni venerdì sera, i Muzikanti accoglieranno il pubblico con la loro travolgente musica.
Per ballare, cantare e divertirsi insieme, accostando culture e tradizioni differenti.


Ingresso libero.

Le Pecore
via fiori chiari 21 Milano
tel. 02875386
www.lepecore.com

 

Titolo
Quest'anno ci saranno le elezioni europee. Ti senti coinvolto:

 Per niente
 Poco
 Normalmente
 Abbastanza
 Molto

 

Titolo
La Newsletter della Mahalla
Indica per favore nome ed email:
Nome:
Email:
Subscribe Unsubscribe

 

********************

WIKI

Le produzioni di Mahalla:

Dicono di noi:

Bollettino dei naviganti:

********************


Disclaimer - agg. 17/8/04
Potete riprodurre liberamente tutto quanto pubblicato, in forma integrale e aggiungendo il link:
www.sivola.net/dblog.
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza nessuna periodicita'. Non puo' pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. In caso di utilizzo commerciale, contattare l'autore e richiedere l'autorizzazione.
Ulteriori informazioni sono disponibili QUI

La redazione e gli autori non sono responsabili per quanto pubblicato dai lettori nei commenti ai post.
Molte foto riportate sono state prese da Internet, quindi valutate di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, non hanno che da segnalarlo, scrivendo a info@sivola.net

Filo diretto
sivola59
per Messenger Yahoo, Hotmail e Skype


Outsourcing
Questo e' un blog sgarruppato e provvisorio, di chi non ha troppo tempo da dedicarci e molte cose da comunicare.
Alcune risorse sono disponibili per i lettori piu' esigenti:

Il gruppo di discussione

Area approfondimenti e documenti da scaricare.

Appuntamenti segnalati da voi (e anche da me)

La Tienda con i vostri annunci

Il baule con i libri Support independent publishing: Buy this e-book on Lulu.


Informazioni e agenzie:

MAHALLA international

Romea.cz

European Roma Information Office

Union Romani'

European Roma Rights Center

Naga Rom

Osservazione


Titolo
blog (2)
Europa (7)
Italia (6)
Kumpanija (2)
media (2)
musica e parole (4)

Le fotografie più cliccate


21/11/2024 @ 13:05:48
script eseguito in 78 ms

 

Immagine
 Il gruppo Dhoad Gipsy del Rajasthan... di Fabrizio



Cerca per parola chiave
 

 
 

Circa 7359 persone collegate


InChat: per non essere solo un numero scrivete /n  e poi il vostro nome/nick

< novembre 2024 >
L
M
M
G
V
S
D
    
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
 
             
Titolo
blog (506)
casa (438)
conflitti (226)
Europa (986)
Italia (1410)
Kumpanija (377)
lavoro (204)
media (491)
musica e parole (445)
Regole (348)
scuola (335)
sport (97)

Catalogati per mese:
Maggio 2005
Giugno 2005
Luglio 2005
Agosto 2005
Settembre 2005
Ottobre 2005
Novembre 2005
Dicembre 2005
Gennaio 2006
Febbraio 2006
Marzo 2006
Aprile 2006
Maggio 2006
Giugno 2006
Luglio 2006
Agosto 2006
Settembre 2006
Ottobre 2006
Novembre 2006
Dicembre 2006
Gennaio 2007
Febbraio 2007
Marzo 2007
Aprile 2007
Maggio 2007
Giugno 2007
Luglio 2007
Agosto 2007
Settembre 2007
Ottobre 2007
Novembre 2007
Dicembre 2007
Gennaio 2008
Febbraio 2008
Marzo 2008
Aprile 2008
Maggio 2008
Giugno 2008
Luglio 2008
Agosto 2008
Settembre 2008
Ottobre 2008
Novembre 2008
Dicembre 2008
Gennaio 2009
Febbraio 2009
Marzo 2009
Aprile 2009
Maggio 2009
Giugno 2009
Luglio 2009
Agosto 2009
Settembre 2009
Ottobre 2009
Novembre 2009
Dicembre 2009
Gennaio 2010
Febbraio 2010
Marzo 2010
Aprile 2010
Maggio 2010
Giugno 2010
Luglio 2010
Agosto 2010
Settembre 2010
Ottobre 2010
Novembre 2010
Dicembre 2010
Gennaio 2011
Febbraio 2011
Marzo 2011
Aprile 2011
Maggio 2011
Giugno 2011
Luglio 2011
Agosto 2011
Settembre 2011
Ottobre 2011
Novembre 2011
Dicembre 2011
Gennaio 2012
Febbraio 2012
Marzo 2012
Aprile 2012
Maggio 2012
Giugno 2012
Luglio 2012
Agosto 2012
Settembre 2012
Ottobre 2012
Novembre 2012
Dicembre 2012
Gennaio 2013
Febbraio 2013
Marzo 2013
Aprile 2013
Maggio 2013
Giugno 2013
Luglio 2013
Agosto 2013
Settembre 2013
Ottobre 2013
Novembre 2013
Dicembre 2013
Gennaio 2014
Febbraio 2014
Marzo 2014
Aprile 2014
Maggio 2014
Giugno 2014
Luglio 2014
Agosto 2014
Settembre 2014
Ottobre 2014
Novembre 2014
Dicembre 2014
Gennaio 2015
Febbraio 2015
Marzo 2015
Aprile 2015
Maggio 2015
Giugno 2015
Luglio 2015
Agosto 2015
Settembre 2015
Ottobre 2015
Novembre 2015
Dicembre 2015
Gennaio 2016
Febbraio 2016
Marzo 2016
Aprile 2016
Maggio 2016
Giugno 2016
Luglio 2016
Agosto 2016
Settembre 2016
Ottobre 2016
Novembre 2016
Dicembre 2016
Gennaio 2017
Febbraio 2017
Marzo 2017
Aprile 2017
Maggio 2017
Giugno 2017
Luglio 2017
Agosto 2017
Settembre 2017
Ottobre 2017
Novembre 2017
Dicembre 2017
Gennaio 2018
Febbraio 2018
Marzo 2018
Aprile 2018
Maggio 2018
Giugno 2018
Luglio 2018
Agosto 2018
Settembre 2018
Ottobre 2018
Novembre 2018
Dicembre 2018
Gennaio 2019
Febbraio 2019
Marzo 2019
Aprile 2019
Maggio 2019
Giugno 2019
Luglio 2019
Agosto 2019
Settembre 2019
Ottobre 2019
Novembre 2019
Dicembre 2019
Gennaio 2020
Febbraio 2020
Marzo 2020
Aprile 2020
Maggio 2020
Giugno 2020
Luglio 2020
Agosto 2020
Settembre 2020
Ottobre 2020
Novembre 2020
Dicembre 2020
Gennaio 2021
Febbraio 2021
Marzo 2021
Aprile 2021
Maggio 2021
Giugno 2021
Luglio 2021
Agosto 2021
Settembre 2021
Ottobre 2021
Novembre 2021
Dicembre 2021
Gennaio 2022
Febbraio 2022
Marzo 2022
Aprile 2022
Maggio 2022
Giugno 2022
Luglio 2022
Agosto 2022
Settembre 2022
Ottobre 2022
Novembre 2022
Dicembre 2022
Gennaio 2023
Febbraio 2023
Marzo 2023
Aprile 2023
Maggio 2023
Giugno 2023
Luglio 2023
Agosto 2023
Settembre 2023
Ottobre 2023
Novembre 2023
Dicembre 2023
Gennaio 2024
Febbraio 2024
Marzo 2024
Aprile 2024
Maggio 2024
Giugno 2024
Luglio 2024
Agosto 2024
Settembre 2024
Ottobre 2024
Novembre 2024

Gli interventi più cliccati

Ultimi commenti:
BuongiornoE-mail: giovannidinatale1954@gmail.comOf...
28/12/2021 @ 11:20:35
Di giovannidinatale
Hi we are all time best when it come to Binary Opt...
27/11/2021 @ 12:21:23
Di Clear Hinton
 

Locations of visitors to this page

Contatore precedente 160.457 visite eliminato il 16/08/08 per i dialer di Specialstat

 Home page © Copyright 2003 - 2024 Tutti i diritti riservati.

powered by dBlog CMS ® Open Source