Da
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Damian Draghici è nato in una famiglia Rom di musicisti da cinque
generazioni. Lasciò la Romania prima dell'89, e la sua carriera musicale conta
due decadi. Una laurea cum laude al prestigioso Berklee Music College negli
Stati Uniti, ha suonato, negli anni, con grandi musicisti mondiali come pure
alla London Symphonic Orchestra. Ha vinto il Grammy award e rilasciato 17 albums.
Tornato in Romania, ha fondato la band "Damian & Brothers. Filarmonika Romanes",
applaudita dal pubblico in Italia, Irlanda, Gran Bretagna, Belgio e Austria,
nel quadro di un progetto del Ministero degli Esteri dedicato alla diversità
culturale. Ambasciatore dei pari diritti, Damian Draghici tenta di capire le
ragioni dell'ondata di razzismo che ha preso di bersaglio il popolo Rom, ma
anche quello che ognuno di noi può fare per accettare la diversità.
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"Molta gente ama la cultura Rom, ma non ama i Rom"
European Rom: Cosa intendi raggiungere, come ambasciatore per i pari
diritti?
Damian Draghici: Faccio quello che ho sempre fatto, cioè tentare di cambiare
la percezione della gente attraverso la musica. Ma penso che non sia
sufficiente, perché c'è un paradosso. Ho capito che la gente ama molto la
cultura Rom. Ci sono due soap opere rumene, centrate sui Rom, che hanno un
pubblico molto vasto. La musica zingara è molto popolare. Ma come può succedere,
che anche se molta gente ama questa cultura, disprezzano i Rom? Questo non lo
capisco. Molta gente nel nostro paese, inclusi i politici, non vogliono
riconoscere i Rom, vederli come uguali e, prima di tutto, come Rumeni. Non c'è
un passaporto che riporta "zingaro/Rom", ma Rumeno. Di conseguenza, dovunque,
nella Commissione Europea, nel Parlamento, nella Corte Europea dei Diritti
Umani, saranno rappresentati o difesi come Rumeni. Non sono rappresentati come
una categoria separata. Così come si può essere orgogliosi di essere musicisti
Rom in Romania - come Fanica Luca, Grigoras Dinicu, Ion Voicu e molti, molti
altri, così devono ammettere di essere pari cittadini di Romania.
European Rom: Come spiegheresti la situazione degli ultimi giorni, sia in
Italia che in Romania, dove i Rom sembrano essere gli unici da colpevolizzare?
Damian Draghici: Io penso che il razzismo non dovrebbe esistere. Se un
individuo commette un reato, questo non ha niente a che fare con l'etnia.
Stereotipiamo quando incolpiamo di un atto sull'etnia o la classe sociale della
rispettiva persona. E' un chiaro atto di discriminazione che non ha senso nel
2007, in un'Europa di cui adesso d'altronde siamo parte. Questo modo di pensare
non aveva senso cinquant'anni fa, figuriamoci ora.
European Rom: Perché il primo impulso è di dare la colpa all'etnia?
Damian Draghici: E' perché la gente usa molto gli stereotipi. Si può passare
facilmente dalla discriminazione all'odio razziale, sono lo stesso tipo di
attitudine. Si può educare qualcuno quando la conoscenza storica è interessata,
puoi insegnare qualcosa di nuovo. Ma per cambiare il sentimento, bisogna
comprendere che siamo tutti gli stessi. I rom non sono differenti dagli altri.
Siamo tutti gli stessi. Negli Stati Uniti, la gente è istruita a rispettare il
prossimo, sono istruiti alle differenze, ed a mostrare simpatia verso le altre
persone. Perché è solo l'istruzione che guida alla comprensione tra i popoli. Io
non enso che la situazione nel nostro paese potrà cambiare facilmente. Non penso
che un anno sarà sufficiente a risolvere questo problema. Si tratta di educare
una nazione intera.
European Rom: Cosa pensi di dovrebbe fare per fermare il razzismo?
Damian Draghici: L'unica cosa che possiamo fare, secondo me, è promuovere i
valori culturali e determinare la gente a a vedere che gli altri sono, infatti,
come loro. E far sì che la gente capisca i propri problemi reali.
European Rom: Tu quale ruolo, come persona istruita, dovresti prendere? La
cultura può superare le barriere della discriminazione?
Damian Draghici: Sto cercando di fare quel che posso. Ciò che sto facendo
attraverso la mia attività professionale, come ambasciatore per i pari diritti e
come uomo, un essere umano,è far comprendere gli altri che anche noi siamo
esseri umani, come loro, ed abbiamo gli stessi problemi del resto dei Rumeni. E
che siamo soltanto un popolo che vive assieme, vive accanto. Spero che così io,
ma anche altri Rom, saremo in grado di cambiare la percezione negativa dei Rom e
fare che la gente ci accetti.
European Rom: Quanto ci vorrà?
Damian Draghici: Non posso saperlo. Se tutto va come spero e se riuscirò a
girare un film sulla cultura Rom, spero che questo avrà un significativo effetto
internazionalmente, e penso che cambierà qualcosa della percezione negativa.
Scritto da Ana Dinescu - 03 febbraio 2008