Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 06/02/2006 @ 08:54:14, in Regole, visitato 2223 volte)
Ustiben report
E' sorta una nuova disputa tra i residenti che hanno occupato l'area di Dale Farm da cui dovrebbero essere sgomberati (il più grande villaggio autogestito di Nomadi e Viaggianti) e il consiglio comunale di Basildon.
Quest'ultimo ha reso pubblici dati medici e sociali confidenziali delle diverse centinaia di Viaggianti che vorrebbe espellere. L'incidente è successo lo scorso 24 gennaio, quando il consiglio comunale ha confermato l'intenzione di sgomberare 120 famiglie, e i loro dati personali pubblicati su un sito web.
[...] Alle proteste ha risposto Sylvia Buckley, portavoce del comitato comunale e moglie del leader tory Malcom Buckley, che ha negato possa esserci stata una forzatura del Data Protection Act. La sua tesi è stata confermata dalle autorità.
Oltre 60 residenti di Dale Farm hanno aperto una nuova causa su questo episodio. Le loro proteste ufficiali sono state inoltrate al leader laburista Alan Davies, perché ne segua l'epilogo.
I dati resi pubblici, ripresi dalla stampa locale, hanno rinvigorito la campagna di opposizione e di ostilità dei media, alimentata dal deputato tory John Baron. Copia delle proteste sono state inviate anche alla Commissione per l'Informazione [...] e al presidente della Commissione per l'Uguaglianza Razziale (CRE), Trevor Phillips, perché prendano provvedimenti. La CRE interverrà anche nel processo collettivo intentato da alcuni residenti contro il comune di Basildon, accusato di seguire una politica di pulizia etnica.
Nel contempo, il leader del gruppo laburista di Basildon, Nigel Smith, ha affermato che l'intenzione di sgomberare circa 1.000 Nomadi e Viaggianti dal territorio comunale può essere “alterata di razzismo”. Aggiunge che la questione di Dale Farm non può essere risolta con un'azione diretta.
Il suo collega di partito, Swatantra Nandanwar, è stata l'unica esponente del comitato civico ad aver votato contro lo sgombero. Prima di quella riunione, Nandanwar aveva subito pressione perché non intervenisse nel dibattito. Gli è stato pure contestato un presunto conflitto d'interesse, essendosi recato in precedenza a visitare Dale Farm e parlare con i residenti.
By Grattan Puxon – 3 febbraio 2006
Aggiornamento del 4 febbraio: Gli appartenenti alla Cherokee Nation, i cui guerrieri una volta combatterono gli Stati Uniti per il diritto alla loro terra, si sono uniti alla protesta contro la decisione del comune di Basildon di abbattere Dale Farm.
I pregiudizi affrontati da Nomadi e Viaggianti a Crays Hill sono simili a quelli sofferti dai popoli Nativi Americani, dicono.
Chi vi assegna il diritto di togliere la loro casa alle persone?” chiede la Cherokee Cara Newbury, Colorado, al leader conservatore Malcom Buckley, in una mail inviata domenica.
Infine dice che lei e altri 300.000 componenti della Cherokee Nation, che hanno ricevuto 1,5 milioni di $ come compenso per le terre perdute, sono pronti a mobilitarsi contro le ingiustizie e il furto dei diritti umani fondamentali, minacciati a Crays Hill.
Conclude Cara Newbury che gli Cherokee hanno incontrato molte tragedie nel passato, ma che la potenziale violenza dello sgombero di Dale Farm li ha sconvolti.
Nota: la foto non ritrae uno Cherokee, ma Armando, Lacota del Nord America che ha sposato una Romni e scrive su allgypsies. La notizia è dedicata a lui. (ovviamente, si veste così solo in caso di ricorrenze tradizionali)
Di Fabrizio (del 02/02/2006 @ 19:58:30, in Regole, visitato 2926 volte)
In risposta a: Rifondazione Comunista non intende ricandidare Livio Togni al Senato, ricevo quanto segue.
Come è noto, Rifondazione Comunista ha approvato nel corso dell'ultima riunione del Comitato Politico Nazionale le teste di lista per le prossime elezioni politiche nelle varie circoscrizioni della Camera e del Senato. Sostanzialmente, quelle indicazioni coincidono con la previsione degli eletti per la prossima legislatura. Come è stato evidenziato, non solo nel Comitato Politico Nazionale ma nel corso di varie iniziative pubbliche e nei documenti approvati, la novità più importante che caratterizza le liste è il fatto che una quota del 20% dei possibili eletti è riservata a personalità della sinistra che non sono iscritte ma rappresentano realtà politiche, sindacali, del movimento per la pace, dell'associazionismo, del conflitto sociale, delle realtà della disobbedienza, del mondo ambientalista, ecc., le quali, assieme a Rifondazione Comunista, hanno deciso di aprire la fase costituente della Sezione Italiana del Partito della Sinistra Europea. Questo percorso porterà, dopo le scadenze elettorali della prossima primavera, alla costruzione di una nuova soggettività politica plurale che sarà l'espressione della sinistra di alternativa nel nostro Paese. Con questa decisione si sono innovate completamente le modalità con le quali sono state individuate le candidature dei non iscritti. Non si tratta più di indipendenti ospitati dentro le liste elettorali, bensì delle espressioni autonome delle soggettività che hanno condiviso il progetto della Sinistra Europea e che, con Rifondazione, hanno assunto l'impegnativa decisione di dare avvio a questo processo. Le proposte, quindi, sono scaturite da un lungo confronto, che ha attraversato impegnativi momenti, e da una consultazione vasta che ha coinvolti un insieme largo di soggettività politiche, sociali, sindacali, di movimento. Le candidature che ne sono risultate, per autorevolezza, capacità di parlare ai tanti mondi della sinistra e dei movimenti, crediamo che rappresentino al meglio il percorso che abbiamo scelto. Il nome del senatore Togni, che tra l'altro non ha aderito (cosa del tutto legittima) alla sinistra europea, non è tra quelli scaturiti in questa consultazione. Egli, come è noto, è stato eletto nel 2001 come indipendente nelle liste del PRC. Ma, come è stato precedentemente spiegato, questa fase è completamente superata e quindi, non esisteranno più candidati indipendenti del PRC ma personalità espressione della sinistra plurale emersi in una consultazione larga e il cui esito è stato sancito dagli organismi dirigenti del Partito deputati ad approvare le liste. Con il senatore Togni abbiamo avuto in questi anni un rapporto di leale collaborazione, sempre rispettoso della sua autonomia personale. Del contributo dato lo ringraziamo e, almeno da parte nostra, riteniamo che tale rapporto possa continuare in forme differenti.
Francesco Ferrara (resp. Gruppi dirigenti)
Quello che segue, è un abbozzo di risposta. Sicuramente parziale ed incompleta. Mi piacerebbe che la discussione coinvolgesse i frequentatori della Mahalla e quanti hanno firmato la lettera a Rifondazione. Quindi in calce raccoglierò vostri commenti ed "emendamenti" per aggiungerli o sostituirli a quanto vorrei rispondere. Diamoci un tempo ragionevole (va bene una settimana?) e aiutatemi. Da parte mia vi terrò al corrente di ogni sviluppo. Grazie.
Spett. Francesco Ferrara (resp. Gruppi dirigenti) La ringrazio per la sollecita e approfondita risposta. Di questi tempi per un cittadino che non è iscritto ad alcun partito, ma è sensibile alle tematiche politiche, sindacali, del movimento per la pace, dell'associazionismo, del conflitto sociale, delle realtà della disobbedienza, del mondo ambientalista, ecc. è sempre più difficile instaurare un dialogo con i partiti, e soprattutto affrontare il modo di come queste istanze possano concorrere alla rappresentanza ai diversi livelli, locali e nazionali. Vista l'attività svolta dal senatore Livio Togni durante l'ultima legislatura, è interesse comune che la collaborazione col vostro partito possa continuare anche "in forme differenti".
Il punto nodale, che riguarda tanto il vostro partito che la futura coalizione governativa, è che le "forme differenti" non saranno sufficienti affrontare le tematiche poste dai Rom e dai Sinti non solo in Italia, ma in tutta Europa. Sarete sicuramente a conoscenza che dal maggio 2004 questi sono diventati la più numerosa minoranza etnica del continente e dappertutto, seppur in forme diverse, affrontano una situazione simile di discriminazione e disagio sociale nel campo dei diritti, della casa, della sanità, dell'istruzione, della loro stessa sicurezza personale. Se lo stessa Comunità Europa oggi sembra essere l'organismo che fa da sprone per una possibile emancipazione di Rom e Sinti dalla loro situazione attuale, ciò è dovuto all'attività di sprone di Lívia Jaroka e Viktória Mohacsi, rom ed elette al Parlamento Europeo. Com'è possibile affrontare problemi ormaii storici, senza il contributo (anche ai massimi livelli elettivi) dei rappresentanti dei diretti interessati? Nel contempo, proprio dalla Comunità Europea arriva un severo monito all'Italia, paese dove ancora non è possibile quantificare il numero di Rom e Sinti presente, e paese dove devono vivere tuttora in riserve chiamate campi sosta. In Italia la presenza di Rom e Sinti data da oltre mezzo millennio, eppure per la maggior parte di loro, anche per i cittadini italiani a tutti gli effetti, la situazione rimane quella di un immutato dopoguerra. E' assurdo e paternalistico pensare che le prossime coalizioni possano affrontare e vincere le sfide della globalizzazione, dell'arrivo continuo di nuovi soggetti, dell'economia e di un nuvo welfare, quando i suoi stessi cittadini vivono tuttoa ai margini della società. E questa sfida, ripeto, potrà essere risolta quando i diretti interessati avranno la possibilità di argomentare ed essere rappresentati a pari livello. La candidatura del senatore Livio Togni non dev'essere quindi un fiore all'occhiello, che prontamente appassirebbe, ma il volano perché la sua esperienza possa essere condivisa e replicata. Ringraziando per l'attenzione.
Di Fabrizio (del 01/02/2006 @ 15:45:22, in Regole, visitato 1954 volte)
Non ci saranno ulteriori indagini su un detective di Fuerth
Le sue dichiarazioni su Sinti e Rom non costituiscono
incitamento all'odio o offesa razziale
Fuerth (lby) – Il pubblico ministero di Neuruppin nel
Brandenburgo, ha interrotto le indagini contro un detective della
polizia di Fuerth. In un articolo sulla rivista della polizia, aveva
definito Rom e Sinti “parassiti sociali”. Per questo, il
Consiglio Centrale dei Sinti e dei Rom l'aveva accusato di
discriminazione e querelato per discriminazione razziale.
Il Ministro degli Interni Bavarese l'aveva temporaneamente rimosso
dall'incarico, come misura disciplinare.
Dato che la rivista della polizia ha sede nel Brandenburgo, del
caso se n'era occupato il tribunale di Neuruppin. Il pubblico
ministero, Gerd Schnittcher, ha però giudicato le accuse del
detective come offensive ed umilianti, ma che questo non fosse
sufficiente a motivare la querela per incitamento all'odio e offese
razziste.
Source: Merkur Online 28.01.06
Di Fabrizio (del 26/01/2006 @ 09:56:52, in Regole, visitato 1749 volte)
da RomanoLIlGiovedì 26 Gennaio, ore 12,30, si terrà presso l’ex-Sala Gialla del Senato una conferenza stampa, presieduta dal Senatore Livio Togni, relativa alla proposta di integrazione dell’art.2 della legge 211/2000 inerente il “Giorno della Memoria” per riconoscere lo sterminio nazi-fascista perpetuato ai danni delle minoranze riguardanti i Rom e i Sinti, gli Omosessuali, i Disabili ed i Testimoni di Geova. Organizza: Opera Nomadi sezione del Lazio.
DISEGNO DI LEGGE
Di iniziativa dei senatori: Togni ---------------------
Modifica alla legge 20 luglio 2000, n. 211, che istituisce il “Giorno della Memoria” ----------------------------------- Onorevoli colleghi! La Giornata della Memoria, istituita con legge n.211/2000 si propone di ricordare gli orrendi crimini attuati dai nazisti, complice il governo fascista italiano. La deportazione di milioni di persone verso i campi di sterminio, la loro atroce soffe-renza e l’orrenda morte a cui sono stati sottoposti non possono essere dimenticati. La Giornata della Memoria prevede infatti iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici. Con questo disegno di legge intendiamo ricordare anche altre persone che hanno subito le stesse deportazioni e lo sterminio, le vittime di discriminazioni etniche, sessuali, sociali e religiose: parliamo dei Rom e Sinti, degli Omosessuali, dei Disabili, dei Testimoni di Geova. Per non dimenticare anche queste vittime del nazi-fascismo, riteniamo sia doveroso integrare la legge che istituisce la Giornata della Memoria nominando le altre forme di discriminazione che non sono state esplicitamente inserite nel testo della legge. Nominarli nel disegno di legge vuol dire riconoscerli, farli vivere nella memoria e contribuire, anche in questo modo, al supera-mento delle forme di razzismo che ancora oggi vedono questi gruppi sociali vittime di discriminazioni di matrice razzista. Art.1
1. all’articolo 2, comma 1, della legge 20 luglio 2000, n. 211, dopo le parole “al popolo ebraico” sono aggiunte le seguenti: “al popolo dei Rom/Sinti, agli omosessuali, ai disabili, ai Testimoni di Geova”.
Di Fabrizio (del 19/01/2006 @ 00:30:52, in Regole, visitato 3078 volte)
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Modelli per i Rom Ungheresi
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By Nick Thorpe BBC, Hungary
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In Ungheria una rivoluzione pacifica nelle relazioni tra la popolazione maggioritaria e la comunità rom
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George Makula ha un sogno.
Ha fermato un gruppo di giovani in strada, per controllare i loro documenti.
I ragazzi sono Zingari ungheresi dalla pelle scura.
“Te la prendi con noi,” protestano, “perché siamo Rom”.
“Anch'io lo sono,” risponde emergendo alla luce dall'ombra della sua divisa.
Prima di incontrare George Makula, penso di non aver mai visto un poliziotto Rom in Ungheria. Sono in 700.000 nel paese, il 7% della popolazione.
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I Rom sono la più vasta minoranza ungherese
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Cittadini europei
Quando l'Ungheria, assieme ad altri nove paesi – principalmente dell'Est Europa, si è congiunta all'Unione Europa, la popolazione dei Rom nell'Unione è cresciuta di oltre un milione e mezzo.
L'alba di una nuova epoca si presenta loro, mentre scendono metaforicamente dai loro vagoni, probabilmente la più luminosa da quando in India nell'undicesimo secolo iniziarono il loro lungo viaggio verso occidente, grazie all'ordine del giorno sui diritti umani dell'agenda dell'unione.
Ma nei loro vagoni nazionali, rimangono problemi significativi.
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Vivono nei ghetti ai limiti delle città, o in villaggi dell'est dove sono la maggioranza degli abitanti [...].
Sono orgogliosi delle loro rimanenti tradizioni musicali e artigiane, e conservano gelosamente parte della loro lingua, ma vivono per la maggior parte nella più abbietta povertà.
Si dice che più della metà della popolazione carceraria in Ungheria sia Rom, ma non ci sono statistiche in proposito.
Dal 1993, con l'adozione del Protection Act, la lettera “c” che appariva sui documenti pubblici e stava per (cigany – zingari) è stata abolita.
Una delle mie prime interviste in Ungheria, verso la metà degli anni'80, fu con lo scrittore rom Menyhert Lakatos.
“Ci sono stati tempi in cui venivamo uccisi o cacciati a vista, ” mi raccontava.
E uno dei suoi libri comincia con una patetica fila di zingari lungo una strada, con le orecchie tagliate.
“C'è forse da stupirsi” continuava “se a volte consideriamo i polli o i portafogli degli Ungheresi come un gioco d'abilità?”
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In Europa vivono dai 10 ai 12 milioni di Rom, la maggior parte nei Balcani
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Baldacchino di stelle
Una volta portai un gruppo di giovani Rom in un bar coperto. Era sabato di prima sera, in un villaggio nell'Ungheria del nord-est.
Ci avevano appena portato degli analcolici, che si presentò il padrone a dirci che il bar stava chiudendo.
Lasciammo il locale senza dire una parola, e ci incamminammo per un rettilineo, sotto un tappeto di stelle.
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I ragazzi improvvisarono allora un ritmo, battendo le mani sulle ginocchia e inventando canzoni, accompagnandosi con una fascia d'ottone, mentre le ragazze facevano rotolare una ruota sul selciato.
L'Associazione dei Poliziotti Rom d'Ungheria, fondata da George e qualche altro collega, ha un mese di vita.
“Il nostro primo scopo” spiega George Makula, “è mostrare ai nostri colleghi che non tutti i Rom sono ladri e mentitori.
“La polizia non vede mai i buoni esempi di Rom” dice, “Studenti, lavoratori, pompieri, inservienti civili...”
Intanto la conversazione si allarga, quasi come un incendio, e le priorità si aggiungono e prendono spessore. Come persuadere quei pochi Rom in polizia a svelare la loro identità e uscire dall'anonimato.
Come reclutare i più giovani, e come combattere i reciproci pregiudizi tra Rom e polizia.
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La polizia non vede mai i buoni esempi di Rom... Studenti, lavoratori, pompieri, inservienti civili...
George Makula, Associazione dei Poliziotti Rom d'Ungheria
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Diversità culturale
Incontrai George alcuni anni fa
Mi disse che aveva saputo che in Gran Bretagna c'erano poliziotti neri. Gli diedi il nome e il numero di un referente all'ambasciata britannica.
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Da allora è stato parecchie volte in Gran Bretagna, prendendo anche parte a discussioni tra i Rom e i Viaggianti ed invitando poliziotti britannici che insegnano ai loro colleghi la diversità etnica e culturale.
L'estate scorsa è stato a Washington DC.
L'associazione dei Poliziotti Neri degli Stati Uniti fu fondata negli anni '70. Ora il 56% dei poliziotti di Washington sono neri.
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Dopo decenni di tentativi di assimilazione, alcuni Rom in Ungheria sono giunti ad una conclusione radicale
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Mostra le statistiche sul tavolo di un caffè a Budapest, con gioia, come se fossero un regalo di Natale.
Le reazioni dei suoi colleghi sono state varie. Perché non creare anche un'associazione dei poliziotti ebrei, ha chiesto qualcuno. O una di quelli con gli occhi azzurri?
Altre sono state più positive. Una delle più strenue sostenitrici della neonata associazione è una funzionaria del Ministero degli Interni, Klara Csanyi, che ha fondato l'Associazione Poliziotte Ungheresi.
Adesso a Budapest c'è una famosa stazione radio rom. E un rinomato liceo rom a Pecs, nel sud del paese.
Ci sono due Romnià elette al Parlamento Europeo, e consigli municipali rom in quasi tutto il paese.
Adesso anche l'Associazione dei Poliziotti – aperta anche ai vigili e del fuoco e ai doganieri di origine Rom.
Dopo decenni di tentativi di assimilazione, alcuni Rom in Ungheria sono giunti ad una conclusione radicale. Ci dev'essere qualcosa di utile nel dichiarare la propria identità, invece di negarla.
Se la stato non è ancora in grado di contare quanti sono i propri Rom, stanno iniziando a contarsi da loro stessi.
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Di Fabrizio (del 17/01/2006 @ 01:57:43, in Regole, visitato 2071 volte)
La Svezia garantisce asilo ai cittadini dalla Romania, paese candidato nella EU - 12.01.2006 - 18:23 La Svezia ha garantito asilo politico ad un insegnante di yoga proveniente dalla Romania, paese candidato nella EU, con il capo di stato rumeno che si è riferito al caso come esempio delle imperfezioni nel sistema legislativo del paese, ad un anno dall'accesso previsto nella EU. Segnalazione completa (in inglese):
Di Fabrizio (del 09/01/2006 @ 09:08:14, in Regole, visitato 2136 volte)
Conclusione di una vicenda giudiziaria che si trascinava da quasi 8 anni:
Globe & Mail, Nov 8, 2004 - Un sabato pomeriggio del 1997, 25 skinheads bloccarono il traffico in un'affollata strada di Scarborough (Ontario), per protesta contro l'immigrazione dall'Est Europa. Inalberavano cartelli come: "Il Canada non è una pattumiera" o "Su..
continua su Pirori
Le proteste portarono ad una revisione del processo:
La Corte Suprema del Canada ha richiesto un nuovo processo contro gli skineheads che avevano manifestato contro un gruppo di immigrati. Un sabato pomeriggio del 1997, 25 skinheads bloccarono il traffico in un'affollata strada di Scarborough (Ontario), per protesta contro l'immigrazio...
continua su Pirori
Leggo ora Roma_in_Americas:
Jan 06, 2006 - CJCONT, La comunità Rom soddisfatta per la risoluzione del caso
FOR IMMEDIATE RELEASE
TORONTO – Il Congresso Ebraico Canadese dell'Ontario (CJCONT) e il Roma Community Centre sono soddisfatti per la soluzione di ieri che ha riconosciuto colpevoli due dei sei accusati.
Nel 1997, i membri di un gruppo neonazista di suprematisti bianchi, tennero una manifestazione davanti al Motel Lido di Toronto, dove le autorità avevano alloggiato alcuni Rom rifugiati, di recente arrivo dalla Repubblica Ceca. I promotori della manifestazione vennero accusati di promuovere odio razziale verso i Rom. Sei accusati vennero processati nel marzo 2000 e prosciolti per un cavillo tecnico: la corte accettò la tesi della difesa che i manifestanti avevano lanciato slogan contro gli Zingari e non contro i Rom. Il caso finì alla Corte Suprema, che si aggiornò a febbraio 2005 con un nuovo processo.
Settimana scorsa, il Tribunale dell'Ontario ha riconosciuto colpevoli due dei sei accusati, quelli che sono stati maggiormente coinvolti negli incidenti. Uno ha ottenuto la condizionale, e un altro la sospensione della pena. A tutti, come parte della sentenza, è stato richiesto di scrivere una lettera di scuse alla comunità rom. Gli altri imputati sono andati assolti.
La giudice ha voluto anche chiarire che, seppure questo non ha influito sulla sentenza, nessuno dei condannati è stato più coinvolto in disordini o attività del movimento dei suprematisti bianchi.
“Siamo soddisfatti del risultato” ha detto Joel Richler, presidente del CJCONT, “La conclusione di questo caso chiarisce senza dubbi a tutti i Canadesi che questo tipo di azioni non possono essere tollerate in una società civile”. “Dopo otto anni, giustizia è fatta” aggiunge Bernie M. Farber del CJC. “Non abbiamo mai smesso di credere di aver fatto la cosa giusta”.
“E' come svegliarsi da un brutto sogno” dice Paul St. Clair, direttore esecutivo del Roma Community Centre. “ Questa decisione soddisfa la comunità Rom, grazie agli sforzi costanti del CJC e della polizia di Toronto”.
“L'incitamento all'odio è un crimine altamente dannoso per una comunità recente come la nostra, specialmente per chi fugge dalle persecuzioni” ha aggiunto Constantin Anghel, presidente del Roma Community Centre. I Canadesi hanno mostrato di non tollerare azioni crudeli ed odiose dai gruppi estremisti. L'incitamento all'odio razziale dev'essere affrontato seriamente dai media e dagli educatori, perché non si sviluppi in futuro”
CJC e la comunità Rom hanno poi lodato i consulenti legali coinvolti nel caso come pure la polizia. “Hanno rifiutato di far cadere questo caso, vedendolo per quel che era – un attacco ai valori canadesi” ha detto poi Richler.
Representing the Jewish communities of Ontario
For more information contact:
Wendy Lampert - National Director of Communications - Canadian Jewish Congress
416-631-5844
wlampert@on.cjc.ca
www.cjc.ca
Di Fabrizio (del 06/01/2006 @ 11:13:14, in Regole, visitato 1739 volte)
But baxt thai sastipén Romale! Mi dispiace che non c'é ancora la versione in italiano, ma per coloro che possono leggere in inglese o spagnolo, c'é un quadro sinottico nel quale si presentano le leggi culturali e sociali del popolo Rom, per conoscerle e confrontarle:
Di Fabrizio (del 05/01/2006 @ 09:43:31, in Regole, visitato 1938 volte)
Il
Ministro di Giustizia e il filosofo
Nel 1964 l'arresto
dell'attivista dei diritti dei Nomadi e Viaggianti Grattan Puxon fu
controverso, racconta Ryle Dwyer.
30/12/05 - DOCUMENTI
rilasciati ora dal Dipartimento di Giustizia includono i dati
sull'arresto nel 1964 di Grattan Puxon, attivista a favore dei
diritti degli Itineranti irlandesi. Il tema di controversia diede
origine ad uno scambio di corrispondenza tra il filosofo Bertrand
Russell e il Ministro della Giustizia, Charles Haughey.
Grattan Puxon era giunto in
Irlanda agli inizi degli anni '60. Si coinvolse nella lotta dei
Viaggianti irlandesi e li aiutò ad organizzarsi per resistere
agli sgomberi. Viveva nell'area di Cherry Orchard a Dublino, dove era
stata fondata la prima scuola per nomadi, l'area venne allora
completamente sgomberata e rasa al suolo dalla Dublin Corporation,
perché i Nomadi e Viaggianti l'avevano occupata senza
permesso. Durante la successiva contrapposizione, Puxon venne
arrestato e Russell il 7 aprile 1964, scrisse al Ministero della
Giustizia, chiedendo che Puxon fosse scagionato.
“Sono sicuro”
scriveva “che l'Irlanda non vuole appannare il proprio buon
nome con un [nuovo] caso Sacco e Vanzetti.” [...] i due
anarchici italiani arrestati a Boston nel 1927, accusati, condannati
e giustiziati per omicidio, anche se avevano un alibi.
Haughey rispose che sarebbe
stata una perdita di tempo comprendere perché Puxon potesse
essere innocente.
Russell rispose a sua volta:
“Considero la persecuzione degli zingari e degli itineranti
come vergognosa per una comunità civile.
Penso che continuare a
perseguire questi individui perché si accampano sui
possedimenti cittadini e continuare a minacciarli, non ottenga nessun
beneficio ed in particolare, penso che le misure contro il signor
Puxon siano persecutorie.”
Replicà Haughey il 5
maggio: “Grattan Puxon non è un nomade.
E' un cittadino inglese che
dice di essere giornalista. Ha scritto regolarmente per la stampa di
Dublino. E' accusato di possesso illegale di esplosivi ed
ammutinamento, perciò è stato arrestato su richiesta
della Dublin Metropolitan District Court. Avrà, naturalmente,
tutte le possibilità di difendersi in tribunale.”
Russell accettò
questo e rispose: “Dalle informazioni in mio possesso, che
ritengo accurate, il signor Puxon è stato prima dissuaso e poi
minacciato da componenti dei corpi speciali della polizia irlandese,
a causa della sua campagna di sostegno agli Itineranti.”
Tredici studenti della
Queen’s University il 7 maggio scrissero a Haughey per
protestare contro il trattamento riservato alle famiglie Nomadi e
Viaggianti. Nella loro lettera, sottolineavano che le famiglie
protestavano per “aree di sosta con acqua corrente e servizi
igienici, facilitazione per la scolarizzazione dei loro figli e per
aver accesso ai servizi sociali”. Erano richieste portate
avanti senza violenza e “l'arresto di Grattan Puxon, un noto
pacifista, era stata una carica di dinamite”. Infine chiedevano
la fine di questa “illogica persecuzione”. Haughey
rispose: “La domanda da porsi non è se le aree di sosta
debbano essere attrezzate, ma se i nomadi abbiano il diritto di
accedere alle proprietà private o a quelle requisite (a volta
obbligatoriamente) dalle autorità municipali per farne alloggi
o altri servizi essenziali, ed occupare definitivamente dette aree”.
Aggiungeva che “questi giornalisti stranieri” erano più
preoccupati dei bisogni dei nomadi che delle “ingenuità”
del Governo.
Scrisse quindi a Russell il
200 maggio, di aver formato una commissione nel 1960, come Segretario
del Parlamento, per indagare sulle condizioni dei Viaggianti e
“promuovere la loro assimilazione nella comunità
generale”.
Replicò Russell: “Non
capisco perché gli itineranti debbano essere assorbiti. Ho
sempre pensato che gli inconvenienti potrebbero essere evitati
fornendo loro delle facilitazioni.”
Puxon fu arrestato e
ripetutamente gli venne chiesto di scegliere tra lasciare il paese o
finire in prigione. Divenne poi uno dei leaders della lotta dei
diritti dei Viaggianti in Gran Bretagna. Ha sempre dichiarato che gli
esplosivi furono portati dalle guardie della sicurezza.
Fonte: British_Roma
Di Fabrizio (del 03/01/2006 @ 10:22:36, in Regole, visitato 1913 volte)
SARAJEVO, 26 dicembre (FENA) – Il 22 dicembre il governo ha deciso di istituire un'autorità incaricata di proteggere i diritti delle minoranze nazionali. In questo corpo saranno presenti rappresentanti di tutte le minoranze presenti nell'FBiH. L'elezione dei relativi membri è organizzata dalla Commissione governativa sui diritti umani, delle minoranze nazionali, della società civica e dell'ordinamento giudiziario. Questo organismo dovrebbe riunirsi ogni due anni, o se necessario anche più di frequente. Il progetto di legge è stato preparato conformemente agli impegni della BiH verso l'integrazione europea. In BiH vivono minoranze come i Rom, gli ebrei, i macedoni, gli sloveni ed altri. La condizione dei diritti delle minoranze nazionali nella federazione BiH è ad un basso livello, testimoniato da vari rapporti interni ed esteri. (cfr. precedente ndr.)
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