Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 15/05/2009 @ 09:30:35, in lavoro, visitato 1336 volte)
Da
Roma_Francais
(riassunto)
13.05.2009 | 09:40 - Il 28% dei salariati dicono di essere stati vittime
di discriminazione
Secondo un sondaggio dell'Halde, che consegna questo mercoledì il suo
rapporto all'Eliseo, l'età, l'impegno e l'origine sono visti come i tre
principali fattori di discriminazione sul lavoro.
Vittime e/o testimoni, i salariati sembrano sempre più sensibili alle
discriminazioni nel quadro del loro lavoro. E' ciò che rivela mercoledì il 13
maggio un sondaggio CSA realizzato dalla Alta autorità di lotta contro le
discriminazioni e per le pari opportunità e l'OIT (Organizzazione Internazionale
del Lavoro), lo stesso giorno in cui il presidente della Halde, Louis
Schweitzer, rimetterà alle 17.00 all'Eliseo il suo rapporto annuale al
presidente Nicolas Sarkozy. Nel settore privato, il 28% dei salariati dicono
di essere stati vittime di discriminazioni, il 22% nel settore pubblico. Un
sondaggio simile realizzato nel 2008 aveva donato il 25% nel privato ed il 22%
nel pubblico.
Come fattore di discriminazione, l'età (oltre 45 anni) è citata dal 32% dei
salariati nel privato e dal 38% nel pubblico. L'impegno politico o sindacale è
citato dal 25% nel privato e dal 33% nel pubblico e l'origine etnica dal 35% nel
privato e dal 26% nel pubblico.
La gens du voyage la più discriminata
Più di un terzo dei salariati dicono di essere stati testimoni di
discriminazione (38% nel privato e 37% nel pubblico). Le persone della comunità
della gens du voyage sono le più suscettibili ad essere discriminate a
competenza legale, si stima il 50% dei salariati nel privato (44% nella funzione
pubblica).
Il secondo criterio è l'handicap (43%) e l'età superiore a 45 anni (36% nel
privato, 34% nel pubblico). In compenso la gioventù (meno di 25 anni),
l'omosessualità ed il fatto di essere una donna o francese di origine straniera,
non sono percepiti né come un vantaggio né come un inconveniente.
Riguardo alla discriminazione, vissuta o osservata, il 33% dei lavoratori
dipendenti del privato ne ha parlato alla direzione o al responsabile (44% nel
pubblico), il 24% ha allertato i sindacati nel privato (40% nel pubblico) ed il
7% hanno aperto una procedura nel privato (15% nel pubblico).
I mezzi di prevenzione
Il ricorso ai sindacati ed ai rappresentanti del personale è considerato come
il livello efficace d'intervento dal 67% dei salariati nel privato e dal 78% di
quelli del pubblico.
Per prevenire le discriminazioni sul lavoro, i salariati credono alla
pubblicazione dei risultati di azioni a favore dell'uguaglianza nelle imprese, e
poi alla possibilità di allertare la direzione in maniera confidenziale ed
anonima sui casi di discriminazione.
Seguono poi i CV anonimi ed i marchi di diversità. In compenso i pareri sono
mitigati sulla possibilità di un ricorso a quote d'assunzione.
- Sondaggio realizzato dal 18 al 21 marzo 2009 per telefono su un campione
rappresentativo di 1.000 persone (500 del privato, 500 del pubblico).
Di Fabrizio (del 14/05/2009 @ 09:43:38, in Europa, visitato 1474 volte)
Da
Roma_Daily_News
7 maggio 2009,
Economist.com Incomprensi e bloccati nel fango
POCHI argomenti destano più controversie dei Rom nell'ex regione comunista.
E' facile caricaturare le posizioni più esplicite. Da una parte, attivisti
prezzolati che non vedono altro che razzismo di un'arrogante maggioranza bianca.
Dall'altro, retti cittadini, soddisfatti di sé stessi che ritengono i Rom (messa
gentilmente) autori delle loro sfortune, o (meno gentilmente) un assieme di
ladri parassiti buoni a nulla.
La realtà è molto più complicata. Chiaramente il non-intervento, l'approccio
punitivo dei Rom - delinquenti non è una risposta. Rinchiudere i Rom (per
esempio, come l'America imprigiona il suo sottoproletariato nero) non è solo futile,
ma sbagliato. La sofferenza di così tanti milioni di Europei dovrebbe scuotere
la coscienza del continente. La schiavitù rom terminò soltanto circa 150 anni
fa. Sono stati l'unico gruppo razziale, con gli Ebrei, che Hitler tentò di
sterminare. I regimi comunisti resero illegale il loro modo di vita. Le riforme
economiche hanno tagliato la loro rete di sicurezza.
Reuters
Inoltre, gli argomenti dei Rom - delinquenti sono fragili. Asseriscono
simultaneamente che la discriminazione non è il problema mentre
contemporaneamente rilasciano ampie dichiarazioni sulla criminalità rom, la loro
avversione all'istruzione, ed inaffidabilità. La disgustosa esperienza dei
bambini rom adottati alla nascita da genitori non-rom mostra che il razzismo è
almeno una parte del problema.
In verità, le generalizzazioni sulle questioni rom sono inaccurate dal punto
di vista dell'inutilità. Chiaramente non tutti i Rom sono poveri (o senza
istruzione, o abusano dell'assistenza pubblica, o inclini alla criminalità).
Difatti, le caratteristiche comuni sono rare: l'uso della lingua romanì, per
esempio, varia ampliamente. Certamente i Rom non sono del tutto innocenti per le
critiche stereotipate su di loro. In effetti, pochi attivisti rom vorrebbero
dimostrare il contrario.
Ma ragionare sull'accuratezza di queste generalizzazioni è futile,
specialmente perché la definizione stessa di "Rom" è contestata. Per fortuna, i
paesi civilizzati non usano i test del DNA per stabilire l'etnia e scrivere il
risultato sui documenti d'identità. Indipendentemente da ciò, "Rom" è una
questione di auto-descrizione. Alcune parti del problema si vedono meglio come
questioni etniche. Piuttosto, si può capire di più come il risultato di una
povertà profondamente radicata in un sottoproletariato. Come puntualizza Petra
Gelbart, un'attivista rom ceca ora in America, molti dei problemi ascritti ai
Rom, come le frodi nell'assistenza pubblica, sono presenti anche nelle comunità
povere non-Rom.
Quei Rom che conducono vite miserabili nell'Europa orientale (e migrano verso
quella occidentale per trovarsi vilipesi anche lì), lo fanno principalmente
perché sono poveri, non a causa di una loro (spesso apparente) connessione
linguistica e culturale con una datata migrazione dall'India. Cercare di fermare
la discriminazione e promuovere la lingua romanì può aiutare quanti già
attaccano la mobilità. Ma cercare di terminare una cultura di povertà radicata
per generazioni, probabilmente è più importante.
Questo non rende facile le risposte. Soprattutto nelle politiche sociali, un
meccanismo statale determinato ma flessibile è il requisito centrale. Una scuola
locale dinamica che offre pasti caldi gratuiti e sovvenzioni le divise
scolastiche può cambiare le attitudini familiari sul mandare lì i propri figli.
Combinato con un sistema di assistenza che renda i benefici dipendenti da bassi
tassi d'interesse e tutto ciò diventa ancora più efficace.
Tutto questo richiede fondi e buon governo. Questo sembra nel breve termine.
I paesi ex-comunisti hanno fatto fatica nella gestione anche quando i tempi
erano buoni. Poiché la diminuzione economica comprime la spesa pubblica,
prestare attenzione urgente ad una minoranza disprezzata non sembra una mossa
vincente.
Di Fabrizio (del 14/05/2009 @ 09:36:12, in Italia, visitato 1653 volte)
Un caro saluto da Ernesto Rossi, presidente associazione "ApertaMente
di Buccinasco"
Gentili Signore e Signori, cari Amici,
vi rivolgiamo l'invito, che si avvia ormai a divenire tradizionale, alla 3^
Festa dei Sinti del Quartiere Terradeo, che si terrà sabato 16 maggio in via dei
Lavoratori 2, col patrocinio del Comune di Buccinasco, nell'ambito della 14^
edizione di “Giovani ed Associazioni in Festa.
Quest'anno essa è specialmente dedicata a bambini e ragazzi, e pertanto il
programma prevede giochi e animazioni, con una merenda al seguito. Alle 17
la celebrazione della Messa, dedicata al Beato gitano Ceferino. Mentre i ragazzi
giocano, potremo accogliere gli ospiti, autorità e associazioni, cui presentare
il Quartiere, la sua associazione e i suoi programmi.
Come molti sanno ormai, la Festa è un'occasione d'incontro reciproco fra gli
abitanti del Terradeo e la cittadinanza, con l'obiettivo di eliminare
progressivamente le distanze che si frappongono ad una completa inclusione di
questa comunità in quella più grande di Buccinasco.
ore 14,00: festa dei giovani Sinti e i loro amici con giochi vari, visita al
quartiere Terradeo
ore 16,15: merenda
ore 17,00: Santa Messa al campo
E' di queste settimane una polemica tra Canada e Repubblica Ceca, a proposito dei Rom che chiedono rifugio in Canada, a causa delle discriminazioni che subiscono in patria. Il fatto a cui si riferisce la notizia qua sotto è questo
I Rom in Canada raccolgono quasi 20.000 corone per aiutare la piccola Natálka Toronto/Hamilton, 11.5.2009 (ROMEA)
I Rom che vivono in Canada e hanno firmato per l'iniziativa Dosta! (Ne abbiamo Abbastanza!) ed hanno anche tenuto dimostrazioni, come parte di ciò hanno contribuito con 1.140 dollari canadesi per aiutare la famigli di Vítkov. La somma totale raccolta nelle dimostrazioni mondiali raggiunge ora la somma di quasi 67.000 corone ceche.
I Rom in Canada hanno fatto due raccolte, una in una festa ad Hamilton il 2 maggio, dove sono stati raccolti 700 dollari canadesi, ed una alla manifestazione del 3 maggio a Toronto.
"Auguriamo alla famiglia ed alla piccola Natálka un veloce ricovero, e forza ed unità a tutti i Rom nella Repubblica Ceca nel lavorare per i loro obiettivi comuni per le prossime elezioni, che sono molto importanti per noi Rom. Rom, unitevi!!!!"
Di Sucar Drom (del 13/05/2009 @ 10:31:39, in blog, visitato 2021 volte)
Ddl sicurezza, posta la fiducia per delle norme razziste
Il consiglio dei ministri ha posto la fiducia sul ddl sicurezza. La Lega nord ha
chiesto ed ha ottenuto la blindatura di un testo che da più parti viene definito
razzista...
Ungheria, il Governo renda pubblica l'inchiesta
Tre organizzazioni per i diritti civili hanno chiesto oggi che il governo
ungherese renda pubblici i risultati dell'inchiesta sull'uccisione di un padre e
un bambino a febbraio. Lo scrive l'agenzia di stampa Mti...
Milano, le parole del Vice Sindaco sono incivili!
La Polizia Municipale ha denunciato due persone, padre e figlio, rispettivamente
di 50 e 20 anni, per omissione di soccorso. Il 4 maggio, alla guida di una
Rover in via Gallarate in compagnia del genitore, il ragazzo, che non ha la
patente, aveva causato un incidente...
Bruxelles/Budapest/Firenze/New York, l’Italia viola le norme comunitarie
ERRC, OsservAzione e l'Open Society Institute hanno inviato un rapporto alla
Commissione europea denunciando le gravi violazioni che il Governo italiano sta
perpetrando dal maggio 2008 contro le popolazioni sinte e rom...
Roma, Tonizingaro e la speranza
Sabato 9 Maggio alle 21.00 presso il laboratorio socio-culturale FUSOLAB, via G.
Pitacco n 30 (zona Largo Telese), sarà presentato il libro “Speranza” di Antun
Balzevic (in foto), in arte Tonizingaro. In occasione della presentazione
Tonizingaro sarà protagonista di ...
Roma, nel world press photo ci sono anche i Rom
L'agente Kole avanza in una casa che pare devastata da un terremoto o da una
battaglia. E' armato di tutto punto e cammina, pistola in pungo, tra sedie
rovesciate e cartacce sparse sulla...
Napoli, confermata la condanna ad Angelica
Angelica compirà 17 anni a novembre, e da più di un anno è rinchiusa nel carcere
minorile di Nisida (in foto), a Napoli. E' la prima rom ad essere stata
condannata in I...
Razzismo, la Lega nord preme sull'acceleratore
Oramai siamo alla frutta e la strategia della Lega Nord è quella di alzare il
prezzo per far votare in Parlamento delle norme razziste. Dopo la scottatura
subita con il decreto sicurezza, non ci pensano certo due volte ad innalzare il
livello di scontro per far com...
Ue, l’Italia è il Paese più razzista
Il 94% delle persone intervistate in Italia ha affermato di sentirsi
discriminato. Seguono Grecia, Ungheria e Francia. Lo studio include più di
23mila interviste a membri di minoranze etniche e immigrati, raccolte in 27
paesi della UE. Un vasto rapporto dell’Agenzia dei Diritti Fondamentali dell’UE...
Ddl sicurezza, ispirazione razziale
Il Presidente della Camera Gianfranco Fini ha manifestato il suo dissenso
rispetto al pacchetto sicurezza mettendo l’accento sulle norme che riguardano i
medici-spia e i presidi- spia mettendo in guardia il governo anche da probabili
profili d’incostituzionalità di queste norme. Sembrerebbe che il governo e tutta
la mag...
Dall'intolleranza al razzismo
L'intolleranza consiste nell'atteggiamento abituale di chi avversa le opinioni
altrui, specialmente in materia politica e religiosa. È un atteggiamento
improntato ad una rigida e risentita chiusura dogmatica nei confronti degli
altri, che si manifesta dalle origini dell'uomo, con la sottomissione degli
schiavi, le persecuzioni d...
Rep. Ceca, la minaccia neonazista
Marce minacciose in quartieri svuotati dalla paura e aggressioni con bombe
molotov contro i rom. Negli ultimi giorni è questa la realtà in alcune città
della Repubblica Ceca. Protagonisti delle violenze, che hann...
Verona, il cadavere di una donna trovato lungo l'argine dell'Adige
Non si sa chi sia, da dove venga, né come e perché sia morta. Era completamente
nuda, in posizione supìna, nascosta da arbusti in fiore e dalla vegetazione
rigogliosa di questo periodo dell'anno, di giorni di caldo quasi estivo dopo
piogge abbondanti. Anche il suo vis...
Al mercato della paura
Oramai è impossibile affrontare il tema della "sicurezza" nel dibattito
pubblico, ridotto a materia di propaganda politica. Sui giornali e in
Parlamento. Se ne parla per catturare il consenso dei cittadini, non per
risolvere i problemi. Nel sostenerlo ci pare di scrivere lo stesso articolo.
Un'altra volta. Eppu...
Un giorno da dimenticare
Il 7 maggio del 2009 per il Ministro Maroni è stata una giornata “storica”: la
si leggeva in faccia la sua soddisfazione. Per la prima volta, da quando è al
governo, 227 disperati erano stati “respinti” sulle coste libiche. Altri ne
seguiranno e la storia sembra ripetersi: militari con il cuore piccolo piccolo
...
Genova, la bocciofila sfrattata è anche sinta
Quasi non avevano ancora posato le valigie. Tre anni fa i 200 soci
dell’Associazione bocciofila Bolzanetese erano stati sfrattati dalla loro sede
di via Bruzzo, per fare spazio a un posteggio. L’amministrazione comunale li
aveva destinati a una nuova struttura ...
Bolzano, partecipa anche tu al concerto per l'Abruzzo
Ricordiamo a tutti che a Bolzano, domenica 17 maggio 2009, dalle ore 20.30,
presso il teatro Cristallo in via Dalmazia n. 30, si terrà il “concerto di
beneficenza in favore delle le vittime del terremoto in Abruzzo”. L’evento è
organizzato dalle associazioni Nevo Drom e U Giaven. So...
I Rom sono senza voce, anche nel "dizionario"...
La Stampa ha pubblicato un articolo del giornalista Giuseppe Caliceti, dal
titolo “Come vede il nostro Paese e i suoi stili di vita una scolaresca emiliana
di extracomunitari”. Il giornalista estrae dal suo libro «Italiani per esempio»
(edito da Librerie Feltrinelli, 64 pag. 7 euro ...
Ddl sicurezza, appello ai Deputati
Era stata annunciata. E puntuale è scattata la fiducia i tre maxi-emendamenti
presentati dal governo per modificare il ddl sicurezza. Domani il voto. E
giovedì il via libero definitivo. Ma sull'...
Europee, anche i Rom rumeni voteranno
“Anche i Rom voteranno il 6 e il 7 giugno per l'elezione del Parlamento Europeo,
propongo un confronto tra tutte le forze politiche sul tematiche dei Rom da
tenersi in un campo attrezzato della Capitale, invitando anche l'ambasciata
rumena”...
Termoli (CB), sfrattata una coppia di ‘abusivi‘ ma tante sono le perplessità
Sono stati sfrattati questa mattina, da un’abitazione di via Asia, con tanto di
pargoli al seguito. ‘Abusivi’ di certo, anche se qualcosa nella loro storia non
quadra. Si tratta di un ragazzo rom italiano...
Elezioni, la Lega cavalca la paura, oggi come un anno fa
Telegiornali, un giorno qualsiasi del Marzo 2008: stupri, romeni, campi rom,
paura e necessità di sicurezza. Telegiornali, un giorno qualsiasi del Maggio
2008: immigrati, sbarchi di clandestini, paura e necessità di sicurezza. Nel
mezzo? I problemi reali degli Italiani: crisi economica, gent...
Di Fabrizio (del 13/05/2009 @ 09:45:33, in Italia, visitato 1837 volte)
Ricevo da Marco Brazzoduro
AMNESTY INTERNATIONAL invita Nei giorni 21, 22, 28 e 29 maggio dalle 16 alle 20 al corso di Educazione ai Diritti Umani: DIRITTI ECONOMICI, SOCIALI E CULTURALI: DIRITTI CALPESTATI, RIVENDICAZIONI E BATTAGLIE DI OGGI organizzato dal gruppo 001 presso la sala convegni della Città dell’altra Economia in Largo Frisullo a Roma. In quattro incontri il seminario svilupperà il tema dei Diritti Economici, Sociali e Culturali, i cosiddetti diritti di seconda generazione. I forti livelli di disuguaglianza economica e sociale sperimentati oggi nel mondo si traducono in gravi violazioni degli obblighi internazionali in materia di diritti umani. I diritti all’alimentazione, all’alloggio, alla salute, all’istruzione e al lavoro sono anch’essi pilastri imprescindibili della Dignità Umana, insieme ai diritti civili e politici. Oggi in tutti i paesi i movimenti sociali portano avanti rivendicazioni sulla base di tali diritti, negati o violati dalle macro riforme economiche e da scelte politiche orientate al perseguimento di obiettivi economici più che di benessere sociale. Le lezioni-dibattito vedranno la presenza di numerosi attivisti ed esperti, che hanno portato avanti battaglie in prima persona o che le hanno sostenute, e che descriveranno i “desc” nel loro contesto giuridico e attraverso testimonianze concrete. Al fine di comprendere al meglio la complessità, ma allo stesso tempo l’universalità e indivisibilità dei diritti umani, abbiamo selezionato tre aree geografiche diverse tra loro ma caratterizzate tutte dall’urgenza di porre rimedio a situazioni di violazione grave della Dignità Umana: Messico, Nigeria e Italia. Per iscriversi basta scrivere a Amnesty International Gruppo 1 - gr001@amnesty.it Oppure telefonare a 320.2364565 / 349.4444370 Per informazioni: www.amnestyroma1.it (sito Gruppo 1 di Amnesty) www.amnestylazio.it (sito Circoscrizione Lazio di Amnesty) www.amnesty.it (sito Sezione Italiana di Amnesty)
DIRITTI ECONOMICI, SOCIALI E CULTURALI: DIRITTI CALPESTATI, RIVENDICAZIONI E BATTAGLIE DI OGGI CITTA’ DELL’ALTRA ECONOMIA - SALA CONVEGNI Largo Dino Frisullo (ex Mattatoio Testaccio) Tutti gli incontri si terranno con orario 16:00-20:00
Giovedì 21 Maggio “LE IMPRESE” Diana Cortese (Amnesty Gruppo 1) Presentazione del corso. Gerardo Romei (Amnesty International) Multinazionali e diritti. Benedetto Fassanelli (Comm. Equo e Solidale) Imprese e commercio equo.
Venerdi 22 Maggio “IL MESSICO” Diana Cortese (Amnesty Gruppo 1) Messico: Protestare è un delitto. Proiezioni del Centro di Diritti Umani della Montagna di Tlachinollan. Monica Mazzoleni (Amnesty International) Le azioni di Amnesty in Messico. Alejandro Gonzalez (Attivista Diritti Umani) Diritto all’Informazione in Messico.
Giovedì 28 Maggio “L’ITALIA ED I ROM” Marika Vellei (Amnesty Gruppo 1) Essere Rom in Italia. Prof. Marco Brazzoduro (Docente “La Sapienza”) Diritto all’abitazione in Italia Girolamo Grammatico (rivista Shaker) Abitare le case e abitare la mente. Romà ONLUS (Ass. di Rom e Sinti italiani) Diritto all’abitazione dei ROM.
Venerdi 29 Maggio “LA NIGERIA” * presso la Sala Riunioni della CAE Diana Cortese (Amnesty Gruppo 1) Nigeria: economia, risorse e diritti. Javier Gonzalez (Amnesty International) Le azioni di Amnesty in Nigeria. Prof.ssa Adriana Piga (Docente “La Sapienza”) Nigeria: petrolio e violenza.
Al termine del corso a tutti i partecipanti verrà consegnato un attestato di frequenza da parte di Amnesty International
Di Fabrizio (del 13/05/2009 @ 09:07:56, in Italia, visitato 2425 volte)
Segnalazione di Lia Didero
(Proposta per una assemblea antirazzista unitaria da tenersi il 13 Maggio)
Un anno fa, il 13 maggio del 2008, la città di Napoli è stata teatro di un
orribile pogrom, a colpi di spranghe di ferro e bottiglie molotov, contro le
misere baracche di una inerme comunità di rom che da alcuni anni si era
insediata nei pressi di via Argine a Ponticelli.
Un episodio infame le cui immagini hanno fatto il giro del mondo e che bruciano
ancora nella nostra memoria e coscienza civile, come le fiamme che hanno
distrutto quelle povere abitazioni.
Noi non abbiamo dimenticato e non dimenticheremo che il campo su cui si accanì
con particolare ferocia la "folla di cittadini" insisteva su un'area interessata
dal "contratto di quartiere", un affare per decine di milioni di euro.
Una città degna di fare parte dell'Unione Europea non può e non deve
dimenticare, non può essere silente di fronte a ciò che nella nostra storia
collettiva questa vergogna ha rappresentato e tuttora rappresenta.
Un anno fa il pogrom dei campi rom di Ponticelli non è stato un evento isolato,
ha significato l'inizio di una stagione maledetta contro gli immigrati, a Napoli
e nell'hinterland napoletano, che ha visto nel giro di pochi mesi: l'incendio
doloso ed il successivo sgombero dell'edificio occupato dagli immigrati e
rifugiati africani di via Trencia a Pianura, vicenda che ha visto gli immigrati
arrivare ad occupare il Duomo di
Napoli per obbligare il comune ad una soluzione abitativa temporanea che non ha
visto ancora la sua conclusione definitiva; le aggressioni a sfondo razzista nei
confronti della comunità di immigrati di via dell'Avvenire a Pianura, pilotate
da personaggi della destra napoletana e che hanno visto per protagonisti noti
pregiudicati; infine il massacro dei sei immigrati a Castelvolturno, colpevoli
solo di essere di colore, da parte del braccio del clan dei casalesi facente
capo a Setola.
Tutti questi episodi sono apparsi, ed appaiono tuttora, avere come unico filo
conduttore interessi trasversali, immobiliari e speculativi, che affondano le
radici nel malaffare e nella collusione camorristica, da parte di chi ha usato
il paravento del razzismo per nascondere la verità agli occhi di una opinione
pubblica accecata dalle campagne mediatiche che sempre più insistentemente nel
nostro paese agitano il fantasma della xenofobia e dell'intolleranza razziale.
Noi non abbiamo dimenticato e non dimenticheremo quello che abbiamo visto e
sentito con le nostre orecchie a Ponticelli, a Pianura ed a Castelvolturno:
immobili confiscati anni fa dal comune che sarebbero rientrati in possesso dei
proprietari ma che non posso essere venduti perché "purtroppo occupati dagli
immigrati", i lavori per il terzo stralcio della L.219 e per il "contratto di
quartiere" di Ponticelli e Pianura sullo sfondo delle "esplosioni" di razzismo,
gli interessi per i lavori di ristrutturazione e la crescita del valore degli
immobili "una volta che gli immigrati sarebbero andati via"; l'illusione del
lavoro, dell'alloggio o della crescita del valore del proprio bene immobiliare
instillata ad arte agli italiani protagonisti di questi episodi di aggressioni
razziste; il sogno che la città di Castelvolturno diventerebbe come "Malibu" se
solo venisse "riequilibrata la presenza dei migranti sul litorale domizio", etc.
A distanza di un anno non è stato celebrato un solo processo nei confronti dei
mandanti e dei responsabili dell'incendio dei campi di Ponticelli e degli altri
episodi gravissimi accaduti a Pianura e Castelvolturno, mentre invece procede
speditamente il solo processo nei confronti della minorenne rom accusata del
tentativo di "furto di bambino" (episodio da cui sarebbe scaturita la "rabbia"
degli abitanti
contro i campi) che in primo grado ha già visto una condanna a tre anni e otto
mesi.
Noi non abbiamo dimenticato e non dimenticheremo l'accanimento giudiziario nei
confronti di questa ragazza, che tra l'altro non faceva parte della comunità rom
che viveva nei campi assaltati con le bottiglie
molotov, la quale durante il processo ha visto violati alcuni suoi diritti
fondamentali come la mancata traduzione degli atti nella sua lingua madre, il
rifiuto della concessione del gratuito patrocinio a spese dello Stato, una
sostanziale mancata verifica delle incongruenze nell'unica testimonianza che la
accusa.
Non dimenticheremo mai l'atteggiamento dei media che, anche durante l'assalto ai
campi da parte di personaggi noti perlopiù alle forze dell'ordine, trasmettevano
ossessivamente la notizia del tentato rapimento del bambino, episodio che
qualora venisse confermato dalla magistratura, costituirebbe un precedente
giuridico unico nella intera storia della giurisprudenza italiana, avallando uno
dei peggiori stereotipi che da secoli viene ingiustamente cucito addosso alle
popolazioni rom.
Per queste ragioni il prossimo 13 maggio non può essere una data come le altre,
non può essere occasione di passerelle politiche in nome "dell'antirazzismo",
non può essere solo una giornata in cui si proclami
l'immunità dal razzismo delle istituzioni e si celebri il falso sermone della
città da secoli non razzista perché "ponte tra le culture del mediterraneo"; il
13 Maggio deve essere una giornata di denuncia, contro la camorra, contro il
malaffare, contro i pericoli di una politica eversiva che a Napoli potrebbe far
scoppiare l'inferno se la città non si dotasse da subito del coraggio di
raccontare e di denunciare, unico modo per evitare che simili vicende possano
accadere in futuro.
Chiediamo pertanto a tutt@ gli/le antirazzist@i, alle forze politiche e
sindacali, alle comunità immigrate, ai/alle tant@ cittadin@ napoletan@ che hanno
a cuore il futuro della nostra città di unirci tutti per promuovere una
assemblea pubblica aperta, da celebrarsi possibilmente nel giorno 13 maggio,
nella quale chiedere:
- che la Corte d'Appello garantisca un processo equo e giusto alla ragazza
condannata per il supposto "furto di bambino;
- che vengano accertate le vere cause che si nascondono dietro l'incendio delle
baracche che insistevano su un area destinata ad importanti interventi edilizi
nel quartiere di Ponticelli;
- che si accertino le cause e che si celebrino i processi sulle denuncie
effettuate per gli episodi accaduti a Pianura tra luglio e settembre 2008;
- che la magistratura faccia il possibile per accertare le vere cause che hanno
portato alla morte di sei africani innocenti a Castelvolurno il 19 settembre del
2008;
- che si indaghi sulle presenze di personaggi legati ai clan della camorra
nell'assalto ai campi rom di Ponticelli e negli episodi gravi che hanno visto
come teatro il quartiere di Pianura tra i mesi di luglio e settembre 2008.
Questo appello vuole essere una proposta aperta a qualsiasi contributo. Crediamo
fermamente che sia necessario che il 13 maggio diventi una occasione di
confronto tra tutt@ gli/le antirazzist@ e che sia un momento in cui ciascuno
abbia diritto di parola.
Ad ognuno di fare qualcosa...
Assopace Napoli - Associazione per la Pace
Da: Assopace Jerusalem
jerusalem@assopace.org
Di Fabrizio (del 13/05/2009 @ 08:59:35, in Italia, visitato 7156 volte)
Negli ultimi due anni la situazione delle popolazioni Rom/Sinti in Italia è diventata, se mai fosse possibile, ancora più precaria ed incerta. Dal governo alle amministrazioni comunali sino ai mezzi di comunicazione nazionali e locali, si insiste sull'emergenza rom, individuando nella loro presenza uno dei mali da debellare. In realtà questo clima anti-rom funziona da laboratorio sociale di restringimento delle libertà individuali e collettive, arrivando a proporre vere e proprie soluzioni di apartheid differenziato e di criminalizzazione di questa minoranza. L'ASSOCIAZIONISMO Questo clima politico e sociale ha visto la crisi di alcune organizzazioni e l'ascesa di nuovi soggetti. UPRE ROMA intende collaborare col mondo dell'associazionismo, in particolare con chi si occupa di Rom e Sinti, ma per non replicare errori che altri hanno commesso in passato vuole caratterizzarsi come associazione che: 1) Non opera PER i Rom/Sinti, ma CON i Rom/Sinti, rimanendo aperta al contributo di tutta la società civile; 2) Non si fa scudo della situazione emergenziale in cui vivono oggi migliaia di Rom e Sinti, allo scopo di rendere costante la loro situazione di dipendenza, esautorandoli di fatto della loro soggettività e possibilità di migliorare, agendo così da INTERMEDIARI verso i media, le istituzioni, l'opinione pubblica. OLTRE L'EMERGENZA Oggi i Rom, molto più di 10 anni fa, si trovano bloccati nell'accesso alla casa, al lavoro, ai servizi di base. Chiusi nei "campi", istituzionali o improvvisati, corrono il rischio di perdere la loro storia e cultura e di diventare sempre più esclusi senza identità. L'attività di UPRE ROMA, oltre alla doverosa denuncia di questa situazione di ghettizzazione sociale, intende "...promuovere tutti gli ambiti culturali, formativi, informativi e attività sociali, nei quali si può realizzare l’espressione della cultura e delle tradizioni rom e sinte e un impegno civile che favorisca le relazioni interculturali e, in applicazione della Costituzione italiana, l’affermazione dei diritti civili, contro ogni forma di ignoranza, di intolleranza, di violenza, di censura, di ingiustizia, di discriminazione economica, sociale, razziale, di genere per una piena coesione sociale." (dallo statuto associativo)
I PRIMI PASSI Non si tratta di rinchiudersi in un nuovo ghetto costituito dalla propria identità, ma di recuperare le proprie radici e tutti i propri aspetti positivi come popolo per poter interloquire col mondo attorno, aprendosi anche a forme di comunicazione non sperimentate nel passato, offrendo un dialogo con quella parte profonda e radicata nella cultura rom che muove i sentimenti più antichi e nobili dell'animo umano e nella quale ognuno si può riconoscere: la bellezza.
Per questo i nostri primi progetti prevedono: 1) UN LABORATORIO TEATRALE perché il linguaggio teatrale è universale, come la musica (altro patrimonio culturale dei Rom e dei Sinti), e permette soprattutto ai più giovani di esprimersi, superare le proprie paure, comunicare col prossimo. 2) RICONOSCIMENTO DELLA LINGUA ROMANI' attraverso un'iniziativa di legge popolare, e riconoscimento dei Rom e Sinti come minoranza linguistica italiana (vedi legge 482 del 15 dicembre 1999). Questa modalità prevede la raccolta di firme e quindi l'iniziativa e il coinvolgimento dei rom e dei sinti e un'apertura all'intera società con la quale confrontarsi sui diritti della cittadinanza. Su queste iniziative e sulle altre future, contiamo di informarvi in seguito.
Potete contattarci a upre.roma@sivola.net
Di Fabrizio (del 12/05/2009 @ 09:18:50, in Italia, visitato 1709 volte)
"ROM E SINTI: ESCLUSIONE O INSERIMENTO?"
Rho (Milano), 15 e 16* maggio 2009
Area sosta rom
via Sesia, 21
Moderatore: Beppe Gandolfo, Canale 5
h. 09,00 Saluto delle autorità Regione Lombardia
Presentazione: Jonko Jovanovic, vice presidente nazionale A.I.Z.O.
Mamma, li zingari! Carla Osella, presidente nazionale A.I.Z.O.
Intervento On. Patrizia Toia, eurodeputata
I mezzi di comunicazione di massa rispetto alla comunità romani:
la formazione dell’opinione pubblica Dario Paladini di Terre di Mezzo,
giornalista e redattore di Redazione Sociale
I rom sui media e in rete Dario Picciau, Gruppo EveryOne
Identità, memoria e futuro Anna Rita Calabrò, Università di Pavia
La crisi nelle giovani generazioni Elisa Bertazzo, presidente A.I.Z.O.
Veneto
Quale futuro per la terza generazione? Lia Beltrami Giovanazzi, Assessore
Solidarietà Internazionale e alla Convivenza, Provincia Autonoma di Trento
I Rom: il popolo che non esiste Marcella Delle Donne, direttivo nazionale
A.I.Z.O., docente Università "La Sapienza" Roma
Furto per sopravvivere o delinquenza abituale? Aurelio Barazzetta,
magistrato
Interventi dei rom e sinti Manuel Innocenti, Francesco Karis
h. 13,00 Pranzo
II PARTE
h. 14,30 Ripresa lavori
Testimonianza:
Hanno bruciato viva mia madre: storia dell’ex
Jugoslavia Branko Sulejmanovic
Sgomberi e Marce verso il
nulla Roberto
Malini, Gruppo EveryOne
Quali interventi per costruire canali di comunicazione?
Creazione di strumenti di interazione con le società maggioritarie Claudia Biondi, Caritas Ambrosiana
Le radici e le ali (progetto Dipartimento Politiche giovanili) Mara Francese, Università di Torino
Fuori dal ghetto per una cittadinanza condivisa Maria Luisa Chiarini
e sinti di Casalmaggiore (CR)
Il progetto mondiale dell’International Romani Union Haliti Bajram,
Segretario Generale IRU, Serbia
La mia vita da musicista Jovic Jovica Balval
Iniziative e proposte dell’U.E. Viktoria Mohacsi, eurodeputata in attesa di conferma
Comunicazioni di:
Massimo Mapelli, Casa di Carità,
Valerio Pedroni, Comunita’ Padri Somaschi,
Cooperativa INTRECCI,
Elena Sachsel, NAGA,
Ornella Bergadano membro esecutivo P.D. Lombardia, Delega
Integrazione,
Gruppo Verdi, Consiglio Regione Lombardia
DIBATTITO
Proposte conclusive Carla Osella, presidente nazionale A.I.Z.O. e Consiglio
h. 20,30 Serata di musica gitana
E’ gradita la prenotazione c/o segreteria sede nazionale:
A.I.Z.O. rom e sinti
via Foligno, 2 - 10149 Torino
tel.: 011 - 7496016
fax: 011 - 740171
cell.: 348 - 8257600
e-mail: aizoonlus@yahoo.it
*Il 16 maggio è riservato esclusivamente ai volontari ed operatori dell’A.I.Z.O.
L’A.I.Z.O. rom e sinti è nata nel 1971 con delega di 431 famiglie di sinti. Cardine dell’Associazione è la difesa dei diritti del popolo romani purtroppo
sempre più ai margini della società e oggetto di discriminazioni continue.
L’Associazione cammina quotidianamente accanto a loro nei propri luoghi di
abitazione coinvolgendoli in percorsi di accompagnamento all’inserimento nel
tessuto sociale attraverso programmi di promozione all’inclusione sociale,
valorizzazione della loro cultura, di inserimento scolastico, di avviamento al
lavoro, sviluppa percorsi d’identità volti ad agevolare l’impegno civico che li
coinvolga in una cittadinanza attiva e responsabile. E’ molto attiva nel settore della sensibilizzazione della società
maggioritaria attraverso progetti di formazione, educazione interculturale,
seminari, mostre fotografiche, offrendo ai vari enti sia istituzionali che del
no-profit consulenze con l’obiettivo di migliorare la qualità della loro
vita.
Per arrivare a RHO:
via Treno: da stazione Centrale di Milano prendere Trenino fino a Rho (45’)
da Porta Garibaldi prendere metropolitana fino a stazione di
Rho (20’)
via Auto: dall’autostrada di Torino uscire a Rho
dall’autostrada di Milano uscire a Como – Chiasso e poi c’è l’uscita per Rho
Il sito del Convegno è a 15 minuti di strada dalla stazione di Rho
Da Roma_Italia (i link sotto riportati sono in formato .pdf ed in inglese)
Brussels, Budapest, Firenze, New York, 5 Maggio 2009: Col pretesto di condurre un censimento per ragioni umanitarie, l’Italia sta costantemente violando i fondamentali diritti di Rom e Sinti tutelati dalla legislazione Europea. È quanto afferma il contenuto di due lettere inviate ieri alla Commissione Europea da parte di alcuni gruppi per la difesa dei diritti umani. In tali lettere, indirizzate ai Commissari Europei Spidla e Barrot, i gruppi European Roma Rights Centre, osservAzione e l’Open Society Institute richiedono che la Commissione avvii le procedure di infrazione in relazione alla mancata applicazione da parte dell’Italia della Direttiva Europea sull’Uguaglianza Razziale e la Direttiva Europea sulla Protezione dei Dati Personali. Undici mesi dopo l’attuazione da parte del Governo Italiano della propria “Dichiarazione sullo stato d’emergenza riguardante gli insediamenti di comunità nomadi nei territori delle regioni di Campania, Lazio e Lombardia” ed i regolamenti a supporto di essa, il Governo ha concentrato la sua “risposta all’emergenza” nella schedatura coercitiva di Rom e Sinti in numerosi campi, fotografandoli e prendendo loro le impronte digitali, perquisendone le abitazioni senza un ordine del tribunale, in alcuni casi usando le informazioni raccolte per deportare chi non era in grado di dimostrare il proprio diritto a vivere in Italia. Il Governo Italiano sostiene fermamente che non sia stato creato nessun database e che il censimento sia stato condotto nel rispetto di leggi e regolamenti nazionali ed internazionali riguardanti la protezione della privacy. Le organizzazioni firmatarie delle lettere hanno supportato le proprie richieste con un memorandum congiunto, nel quale si delinea nel dettaglio il processo di attuazione del censimento ed il modo in cui esso abbia violato i regolamenti, previsti dalla legislazione europea, tramite minacce, intimidazioni ed altre forme di coercizione, rilevanti mancanze per quanto concerne un’adeguata fornitura delle informazioni e il consenso informato, e la diffusa pratica di fotografare Rom e Sinti. Nel commentare le reali ragioni dietro il censimento, le organizzazioni che hanno firmato le lettere sottolineano l’aumento negli interventi da parte delle Forze dell’Ordine e dei controlli sull’immigrazione, nonché la crescente minaccia di sgomberi forzati per molti Rom e Sinti. Il testo completo del memorandum e delle lettere inviate ai Commissari Spidla e Barrot sono disponibili qui: · Memorandum congiunto alla Commissione concernente le infrazioni dell’Italia · Lettera al Commissario Spidla · Lettera al Commissario Barrot Per ulteriori informazioni, si prega di contattare: Sinan Gokcen, ERRC, sinan.gokcen@errc.org , +36.1.413.2200 Luis Montero, OSI, Luis.Montero@osf-eu.org , +44 7798737516 Piero Colacicchi, osservAzione, pierocolacicchi@tele2.it , +393.408.142.94
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