Da
Roma_Francais
(riassunto)
13.05.2009 | 09:40 - Il 28% dei salariati dicono di essere stati vittime
di discriminazione
Secondo un sondaggio dell'Halde, che consegna questo mercoledì il suo
rapporto all'Eliseo, l'età, l'impegno e l'origine sono visti come i tre
principali fattori di discriminazione sul lavoro.
Vittime e/o testimoni, i salariati sembrano sempre più sensibili alle
discriminazioni nel quadro del loro lavoro. E' ciò che rivela mercoledì il 13
maggio un sondaggio CSA realizzato dalla Alta autorità di lotta contro le
discriminazioni e per le pari opportunità e l'OIT (Organizzazione Internazionale
del Lavoro), lo stesso giorno in cui il presidente della Halde, Louis
Schweitzer, rimetterà alle 17.00 all'Eliseo il suo rapporto annuale al
presidente Nicolas Sarkozy. Nel settore privato, il 28% dei salariati dicono
di essere stati vittime di discriminazioni, il 22% nel settore pubblico. Un
sondaggio simile realizzato nel 2008 aveva donato il 25% nel privato ed il 22%
nel pubblico.
Come fattore di discriminazione, l'età (oltre 45 anni) è citata dal 32% dei
salariati nel privato e dal 38% nel pubblico. L'impegno politico o sindacale è
citato dal 25% nel privato e dal 33% nel pubblico e l'origine etnica dal 35% nel
privato e dal 26% nel pubblico.
La gens du voyage la più discriminata
Più di un terzo dei salariati dicono di essere stati testimoni di
discriminazione (38% nel privato e 37% nel pubblico). Le persone della comunità
della gens du voyage sono le più suscettibili ad essere discriminate a
competenza legale, si stima il 50% dei salariati nel privato (44% nella funzione
pubblica).
Il secondo criterio è l'handicap (43%) e l'età superiore a 45 anni (36% nel
privato, 34% nel pubblico). In compenso la gioventù (meno di 25 anni),
l'omosessualità ed il fatto di essere una donna o francese di origine straniera,
non sono percepiti né come un vantaggio né come un inconveniente.
Riguardo alla discriminazione, vissuta o osservata, il 33% dei lavoratori
dipendenti del privato ne ha parlato alla direzione o al responsabile (44% nel
pubblico), il 24% ha allertato i sindacati nel privato (40% nel pubblico) ed il
7% hanno aperto una procedura nel privato (15% nel pubblico).
I mezzi di prevenzione
Il ricorso ai sindacati ed ai rappresentanti del personale è considerato come
il livello efficace d'intervento dal 67% dei salariati nel privato e dal 78% di
quelli del pubblico.
Per prevenire le discriminazioni sul lavoro, i salariati credono alla
pubblicazione dei risultati di azioni a favore dell'uguaglianza nelle imprese, e
poi alla possibilità di allertare la direzione in maniera confidenziale ed
anonima sui casi di discriminazione.
Seguono poi i CV anonimi ed i marchi di diversità. In compenso i pareri sono
mitigati sulla possibilità di un ricorso a quote d'assunzione.
- Sondaggio realizzato dal 18 al 21 marzo 2009 per telefono su un campione
rappresentativo di 1.000 persone (500 del privato, 500 del pubblico).