Il 9 novembre nella zona archeologica di Sesto San Giovanni (MI), al
ristorante "Il Maglio"
in via Granelli 1, alle ore 18:00, verrà presentato il dossier "Mamma li
zingari!".
L'evento è stato organizzato dalla rivista
Confronti, che ha pubblicato il dossier.
Sul dossier hanno scritto anche Franca Di Lecce, Alessia Passarelli, Rocco
Luigi Mangiavillano ed Emiliano Laurenzi. Le foto che illustrano le pagine
interne sono di Rocco Luigi Mangiavillano.
Il dossier documenta la cultura Rom e le persecuzioni di cui lo stato
italiano si sta rendendo responsabile verso una minoranza che in Europa conta
quasi 15 milioni di persone.
Alla presentazione saranno presenti, tra gli altri, Moni
Ovadia, Dijana Pavlovic e Santino Spinelli.
ALEXIAN AND INTERNATIONAL FRIENDS Un Trasguardo Musicale Internazionale -
15° edizione - Sabato 15 Novembre 2008
Lanciano, Teatro Fedele Fenaroli ore 21.30
L' associazione culturale Thèm Romanò organizza, nell'ambito della stagione
teatrale 2008-2009 del Comune di Lanciano, in collaborazione con l'
Istituzione Deputazione Teatrale a partire dalle ore 21.30 di sabato 15
novembre a Lanciano presso il Teatro Fedele Fenaroli la quindicesima edizione
del Festival Alexian and International Friends un appuntamento artistico e
musicale di grande rilevanza internazionale. La kermesse che vanta un cast di
assoluto prestigio, è un incontro artistico e culturale di diversi generi
musicali e sarà presentata dalla bella e bravissima conduttrice di Domenica
in ( Rai uno) Lorena Bianchetti già presente in alcune delle passate
edizione e dal simpatico e istrionico Paolo Brosio.
Il festival è un trasguardo artistico aperto ai diversi generi musicali:
dall'etnico alla musica classica passando per il jazz e la musica leggera per
una reale interazione di grande suggestione artistico e culturale. Alexian
sarà il cuore pulsante dell'evento interagendo con tutti gli artisti e
presenterà il suo nuovo lavoro discografico dal titolo "Me pase ko Murdevele -
Io ac-Canto a Dio" prodotto e distribuito a livello internazionale dalla
Compagnia Nuove Indye (CNI). Presente L'Arcivescovo di Lanciano e Ortona
Carlo Ghidelli che ha curato la presentazione del Cd e l'importante
produttore della Casa Discografica CNI Paolo Dossena. Sarà inoltre
presentata la raccolta di partiture musicali Rom per Orchestra Sinfonica
Romano Drom - Carovana Romanì di Alexian Santino Spinelli edito dalla
prestigiosissima casa editrice di Bologna Ut Orpheus Edizioni che pubblica e
divulga a livello internazionale musica classica, presente l'editore Roberto
De Caro, una personalità di grande rilievo culturale. L'evento è inserito
nell'ambito dell'Anno Europeo del Dialogo Interculturale. Nel cast artistico
della quindicesima edizione oltre all' Alexian Group di Santino Spinelli
sono presenti nomi eccellenti come Eugenio Bennato, che ha partecipato
all'ultimo festival di S. Remo, il formidabile duo Jalisse, vincitori del
festival di S. Remo del 1997, Moni Ovadia celebre per il suo grande
carisma e attesissimo il suo duetto con Alexian, la Ozen Orchestra che
eseguirà musica ebraica (ozen significa "orecchio" in ebraico), i Magadis
che eseguiranno musica classica ispirata al mondo Rom, non mancherà il jazz con
Swing de Bois, un gruppo di jazz manouche che farà un omaggio al grande
Djando Reihnardt precursore del jazz europeo. Protagonista anche il pianista
biscegliese Nico Arcieri che si esibirà con Alexian in una composizione
scritta a quattro mani dai due artisti. Il festival vedrà la partecipazione
straordinaria del regista e attore Leonardo Pieraccioni, del grande
musicista gitano Paco Suarez dalla Spagna. Nelle passate edizioni il
festival di Alexian ha ospitato artisti di fama nazionale ed internazionale come
i Tazenda, Rossana Casale, Francesco Baccini, Linda, Enrico Beruschi, Sageer
Khan dall'India, i Rajko dall'Ungheria, Ternipè dalla
Slovacchia, la Kadrievi Orkestar dalla Macedonia e tantissimi altri.
Saranno inoltre presenti i giornalisti scrittori Furio Colombo e Gian
Antonio Stella che riceveranno il prestigioso premio Phralipé
(fratellanza e solidarietà) nell'ambito della cerimonia di premiazione del
Concorso Artistico Internazionale "Amico Rom" che si svolgerà nel pomeriggio al
teatro Fenaroli a partire dalle ore 15 con ingresso libero. Un appuntamento
intenso da non mancare!
Una segnalazione di Tommaso Vitale da
ADN Kronos. Nota personale: una buona iniziativa (soprattutto di questi
tempi), mi spiace invece che tutto lo spazio della notizia sia lasciato a Piero Pelù e venga fatto
solo di sfuggita il nome dello "storico gruppo gitano" che l'accompagnerà.
Ma forse
è
meglio così...
Roma, 21 ott. - (Ign) - ''Non credo al censimento dei rom: sono tutte
operazioni di marketing''. Piero Pelù (nella foto) parlando a
IGN, testata on line del gruppo Adnkronos, critica le scelte del governo per la
regolarizzazione dei campi nomadi, anche se, precisa, ''non sono qui per far
polemica, ma per dare spazio alla loro musica, alle sonorità gitane''.
Domenica prossima l'artista toscano presenterà con un concerto (alle
22, Festival della Creatività alla Fortezza da Basso a Firenze) la sua nuova
produzione musicale 'Lacio Drom: Buon Viaggio' realizzato con il gruppo
gitano ‘Acquaragia Drom’. Un progetto che, spiega, ''nasce in un momento in
cui i rom sono sempre più al centro di incomprensioni e difficoltà''. Un
lavoro ambizioso che ''vuole raccontare un popolo senza fissa dimora: un po’
come tutti noi artisti''.
Durante il concerto verranno suonati brani provenienti dalla tradizione
manouche e alcuni stralci dal suo ultimo lavoro ‘Fenomeni’. Dietro al palco
la proiezione del videoclip ‘un viaggio’, girato a S. Maries de la Mer in
Francia, durante il raduno dei gitani di mezza Europa. ''È stata
un’esperienza indimenticabile - dice l'ex leader dei Litfiba -. Quando si
lavora con due registri di linguaggio, due musiche differenti, bisogna avere
molta pazienza e sperimentare in continuazione''. Non è semplice anche perché,
spiega Pelù, ''la cultura rom non è scritta, ma orale'' e quindi ''non ci sono
spartiti, bisogna affidarsi completamente alla memoria''.
''È un po’ come quando ci si ritrova d’estate con gli amici in spiaggia e si
canta attorno a un fuoco. Le canzoni non sono mai le stesse, ma cambiano, si
evolvono. Così è per la musica rom, ogni volta è una scoperta per il pubblico e,
lo confesso, un po’ anche per me''.
SPETTACOLI & CULTURA PASSAPAROLA/Parla Pina Varriale, autrice di un romanzo su una bambina Rom, tema scomodo e di grande attualità di SILVANA MAZZOCCHI
Pina Varriale
Sevla, bambina rom alle soglie dell'adolescenza si sente invisibile. Ignorata dai suoi coetanei, attira su di sé la diffidenza e il sospetto che circonda gli zingari, e sono l'unica forma di attenzione che conosce. Un giorno incontra Vanda, una donna rude e solitaria che finalmente la fa sentire una ragazzina come tutte le altre. Ma una notte alcuni uomini circondano il campo dove vive e a Sevla toccherà fare i conti con la sopraffazione e con la violenza imposte da chi non riconosce dignità ai diversi e non sa guardare al di là dei pregiudizi...
I bambini invisibili, di Pina Varriale, dal 21 ottobre in libreria per Piemme, racconta una storia inventata che è un pezzo di cronaca contemporanea e che apre una finestra su una realtà che pochi conoscono e che tutti giudicano con gli occhi della paura, spesso generata dall'ignoranza. Napoletana, Pina Varriale ha al suo attivo vari libri con protagonisti adolescenti, tutti molto letti dagli adulti ed è già autrice di Ragazzi di camorra, scritto sulla base di un'esperienza sul campo. Con I bambini invisibili affronta ancora una volta un tema scomodo e di grande attualità, con un linguaggio diretto e frugale che coinvolge e appassiona.
Sevla è rom e non viene accettata dai suoi compagni perché percepita come diversa? Inizialmente Sevla non è accettata dai suoi compagni perché è percepita come "diversa", in quanto appartenente a una cultura di cui sia i ragazzi che gli adulti sanno ben poco. Basta fare qualche domanda per accorgersi di quanta confusione e ambiguità ci sia sul termine "Rom" che i più ritengono una abbreviazione di "romeno". Sono davvero pochi quelli che sanno che la parola "Rom" significa in realtà "Uomo", nel senso di essere appartenente alla specie umana. I Rom sono arrivati nel nostro Paese da moltissimo tempo, sono stati a lungo artigiani e fabbri, giostrai e allevatori di cavalli. L'industrializzazione e la rapida evoluzione della nostra società li ha portati inevitabilmente a essere degli esclusi, anche dal punto di vista lavorativo, non avendo più ragione d'essere il tipo di attività da loro praticato per vivere. Un destino, quello dei Rom, originari della lontana India e non della Romania, comune a tutte le culture "chiuse", che difendono la propria identità come unico fattore di appartenenza al proprio popolo. Sevla è orgogliosa di essere una Rom, lei per prima, in classe tende a isolarsi dai "gagé" perché, come le hanno insegnato i genitori e i parenti, gli "altri", in questo caso noi, sono sciocchi, superstiziosi e irascibili. La diffidenza e il "razzismo" non si trova su un unico fronte e se è vero che i compagni di classe non accettano Sevla e anche vero che Sevla fa altrettanto. Le cose cambiano soltanto con la conoscenza reciproca ed è esattamente questo che sperimenteranno Sevla e gli altri ragazzi.
I pregiudizi sono degli adulti prima che dei ragazzini, dei genitori prima che dei figli. A chi è rivolto il tuo libro? Innanzitutto ai ragazzi e utilizza di proposito un linguaggio semplice e scorrevole che vuole essere accattivante e, al tempo stesso, di stimolo alla lettura. I bambini invisibili tuttavia, così come è accaduto per altri testi che ho scritto, si rivolge anche agli adulti e, in particolar modo ai genitori e agli educatori. Non si può infatti pensare di chiarire, spiegare, facilitare i rapporti con le culture "altre" se, noi per primi, ignoriamo la storia e le tradizioni di popoli diversi dal nostro e, in questo caso, dei Rom che al pari dei Sinti, sono presenti sul nostro territorio da almeno due secoli. L'intolleranza, la xenofobia, il razzismo affondano le loro radici proprio nell'ignoranza e, se il sostrato su cui devono contare i nostri figli è costituito dal pregiudizio e dalla paura del confronto con esperienze e culture differenti, è ovvio che i ragazzi manifesteranno diffidenza e timore nei confronti di coloro che sono stati indicati non solo come diversi ma potenzialmente pericolosi. Sevla, nel libro, non si fida dei gagé, i non Rom, li considera degli esseri strani e cattivi, scopre presto che sono anche dei bugiardi e che non bisogna fidarsi delle loro promesse. Sarà invece un problema comune sia ai Rom che ai gagé ad accomunare i compagni di classe di Sevla, ma non c'è da meravigliarsi perché i ragazzi, a differenza degli adulti, quasi sempre sanno mettere da parte i preconcetti e ragionare con la propria testa.
Ragazzi di camorra conteneva tracce di storie vere, e I bambini invisibili? In tutte le storie che racconto c'è sempre una traccia di vero. In Ragazzi di camorra sono partita da un'esperienza personale vissuta con dei ragazzini a rischio per i quali, insieme a pochi volontari, mettemmo su un laboratorio che, in realtà, era solo un pretesto per strapparli alla strada proponendo qualcosa a cui non erano abituati: uno spazio e un tempo solo per... essere dei ragazzi. Nel caso di quest'ultimo romanzo I bambini invisibili non sarà difficile, anche al lettore più distratto, ravvisare episodi di cui, purtroppo, la cronaca di questi ultimi mesi ci ha messo a conoscenza. I roghi nei campi Rom, soprattutto nella zona del napoletano, hanno riempito le pagine dei quotidiani nazionali e gli episodi di intolleranza e di xenofobia hanno segnato una pagina non solo triste, ma senz'altro vergognosa della nostra cosiddetta "civiltà".
Il romanzo, non a caso, è dedicato a Cristina e a Violetta, due piccole Rom annegate questa estate nel mare di Torregaveta, tra l'indifferenza e l'evidente fastidio dei bagnanti "costretti" a prendere il sole coi due corpicini abbandonati sulla sabbia. Le foto di quell'episodio, per il quale non trovo parole adeguate per descrivere lo sdegno e l'orrore, hanno fatto il giro del mondo, ma di certo non hanno restituito alle famiglie le loro due bambine. Questo libro non è dedicato soltanto a loro, ma a tutte quelle migliaia di bambini "invisibili" che piangono, soffrono e muoiono, ogni giorno, tra l'indifferenza di un mondo che sembra non dare più alcun valore alla vita umana.
Pina Varriale, I bambini invisibili Piemme - Pag 192, euro 12,50.
I rom e l’azione pubblica a cura di Giorgio Bezzecchi, Maurizio Pagani e Tommaso Vitale
Pagine: 288
Prezzo: Euro 20
ISBN: 978-88-7039-0377
Teti Editore
I gruppi zigani sono molti e differenti. Abitano da secoli il tessuto urbano
d’Europa. Sono parte integrante della storia italiana, soggetti in uno stato
di diritto. Spesso, tuttavia, le politiche nei loro confronti assumono tratti
marcatamente discriminanti e di frequente gli enti locali adottano vere e
proprie forme di razzismo istituzionale. Altre volte, politiche e provvedimenti
ben intenzionati falliscono per le proteste e le mobilitazioni locali, ma anche
per il mancato ascolto e coinvolgimento dei diretti interessati, i rom e i sinti.
Il volume tenta di fornire idee e appigli per uscire da questo senso di
impotenza: i diversi contributi che lo compongono mostrano strade concretamente
percorribili nell’azione pubblica.
Guardando alla sfida di una politica democratica e partecipata, questo libro
racconta una pluralità di casi empirici che aiutano a capire come è possibile
rispettare i diritti fondamentali delle minoranze, moltiplicando il consenso
sulle politiche necessarie per una migliore convivenza.
Il volume contiene saggi di Alberto Giasanti, Amoun Sleem, Antonio Tosi,
Carlo Cuomo, Elisabetta Vivaldi, Giorgio Bezzecchi, János Ladányi, Joanna
Richardson, Laura Boschetti, Maurizio Pagani, Paola Pessina, Tommaso Vitale,
Zoran Lapov.
Giorgio Bezzecchi, presidente della cooperativa Romano Drom, è un Rom
Harvato, esperto di processi e politiche di mediazione culturale. Da molti anni
è uno dei massimi dirigenti dell’Opera Nomadi. Vive e lavora a Milano.
Maurizio Pagani, dirigente dell’Opera Nomadi, da molti anni è attivamente
impegnato in azioni di promozione sociale delle comunità zingare e studio delle
politiche pubbliche. Vive e lavora a Milano.
Tommaso Vitale, ricercatore di Sociologia, insegna sia Sviluppo locale
che Programmazione sociale all’Università degli Studi di Milano Bicocca ed è
membro della redazione di Partecipazione e conflitto - Rivista di studi politici
e sociali.
Per l’acquisto versare il relativo importo sul c/c postale n° 59861203,
intestato a: Nicola Teti Editore srl - Milano. Per pagamento in contrassegno
l’importo va maggiorato di € 3 (Tel. 02.55015575).
WORKSHOP INTENSIVO SU CANTO ZIGANO DANZA, CULTURA ROM e la sua espressione nella voce e nel corpo
"A VOCE LIBERA"
è condotto da CRISTINA BARZI e MARIAN BALOG
Venerdì 7/11 h: 10.00 – 13.00 sala 2
Sabato 8/11 h: 10.00 – 13.00 sala 2
Domenica 9/11 h: 12. 30 – 15.30 sala 7
Cristina Barzi, cantante e membro della band "Officina Nomade". Attrice
di teatro, mimo/clown, tv fiction, docente d’espressione corpo/voce presso
l’Accademia Corrado Pani di Roma Marian Balog, regista, drammaturgo, cantante, attore e danzatore, membro
del Romathan Theatre di Kosice, (Slovakia) e del trio vocale Rom "Kali Cerchen".
Rivolto in particolare a: cantanti, danzatori, attori. Studenti e non
professionisti interessati all’argomento
* espressione della voce: esercizi di respirazione ed emissione della voce.
Libero uso della voce cantata e parlata, finalizzato all’espressività vocale
individuale. Tecnica vocale.
* studio di canti della tradizione zigana rom e montaggio di un breve repertorio
* studi sulla danza Rom e montaggio di una piccola coreografia
* storia della cultura e del popolo Rom
* espressione voce/corpo: espressione corporea, esercizi individuali e di gruppo
ed improvvisazione su musica, finalizzati allo sviluppo delle potenzialità
espressive. Ascolto della voce istintiva e della spontanea gestualità che questa
voce provoca al corpo in movimento.
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA con versamento di un anticipo sulla quota di
partecipazione ENTRO IL 31 OTTOBRE ’08 da versare presso SEGRETERIA IALS
via C. Fracassini, 60 – 00196 Roma Tel 06 3236396 – 06 3611926 –
promozione@ials.info
Segnala Jorge Bernal su
Mundo_Gitano la possibilità di scaricare da Internet la raccolta di racconti
gitani Le Paramícha le Trayóske (Los cuentos de la vida), in versione
bilingue rromanés e castigliano, nell'edizione curata dalla Comisión para
la Preservación del Patrimonio Histórico Cultural de la Ciudad de Buenos Aires.
La
raccolta completa (introduzione, testo e illustrazioni) in pdf, 148 pagine.
I Muzikanti
Marta Pistocchi violino
Jovica Jovic fisarmonica
sabato 11 ottobre dalle 20.30
alla Trattoria 1902 via Coti Zelati 82 Palazzolo Milanese (MI) Festa tzigana accompagnata da cena in prima serata. Dalle 22.00 inaugurazione
del privè della trattoria 1902 con musiche e balli.
Menù tzigano 30 €, bevande della casa incluse. E' gradita la prenotazione.
Per raggiungerci arrivando da via Coti Zelati, oltrepassare la rete dei
lavori in corso e parcheggiare all'interno della corte; da Senago superare il
passaggio a livello e parcheggiare sulla strada di destra o sinistra. ACCESSO
CONSENTITO SOLO AI CLIENTI DEL 1902
A Roma, venerdì 3 ottobre alla Feltrinelli Libri e Musica di Piazza Colonna
31/35, con inizio alle 18.00, sarà presentata in prima assoluta la collezione di
partiture musicali per orchestra sinfonica del musicista e compositore
Alexian Santino Spinelli intitolata "Romanó Drom". Il libro,
contenente 11 canzoni, è pubblicato e distribuito internazionalmente dalle
edizioni Ut Orpheus di Bologna, prestigiosa casa editrice di musica classica, in
collaborazione con CNI Music. Sarà presentata la versione Ensamble ed assolo per
Fisarmonica. Ogni volume avrà un colore differente: blu, verde e rosso che sono
i colori della bandiera Romanì riconosciuta dall'ONU. Il lavoro è unico perché è
la prima collezione di lavori per orchestra sinfonica composta e pubblicata da
un Rom. Verrà anche presentato il nuovo CD del gruppo musicale Alexian,
intitolato "Me pase ko Murdevèlë - io vicino a Dio" (Compagnia Nuove Indie CNI).
Partecipano all'evento l'editore internazionale Roberto De Caro (Edizioni Ut Orpheus)
e Paolo Dossena (CNI Music), rappresentanti della stampa nazionale e straniera.
The Boston GlobeFacendo rivivere una cultura, un accordo alla voltaBy Andrew Gilbert, Globe Correspondent - (Photo Mike Bowring)
19 settembre 2008 - La banda zingara serba Kal è in missione per salvare la
cultura romanì dal kitsch,
dalla discriminazione e dall'assimilazione. Oltre alla maestria stupefacente, le
armi primarie del combo di sette componenti nella lotta alla
marginalizzazione sono l'attitudine al rock 'n' roll e la resistenza accanita
alla ghettizzazione stilistica.
"Sento fortemente la mia identità nazionale, quella è la mia origine," dice
il fondatore di Kal, il chitarrista e voce solista Dragan Ristic, parlando dalla
sua casa di Belgrado. "Ma vivo anche nel XXI secolo. Rigetto fortemente lo
stereotipo della musica Rom, che dev'essere per forza tradizionale. C'è un'altra
strada su cui la musica Rom si può sviluppare, un posto per la nuova cultura Rom
nell'Europa contemporanea."
Ristic lanciò la banda nel 2004 assieme al fratello Dushan, che si è
trasferito in California ma continua a condurre la Scuola Estiva
Amala, un'organizzazione
culturale nel loro villaggio natale di Valjevo, in Serbia. Almeno la quarta
generazione musicale nella famiglia Ristic, i fratelli sono stati svezzati
all'orgoglio zingaro dal padre, un pioniere dell'istruzione dei Rom. Ma hanno
anche assorbito molta musica contemporanea, da Leonard Cohen a Iggy Pop da Manu Chao
a B.B. King.
Nel fondare Kal, i Ristic hanno cercato un cast disparato di musicisti,
incluso il fisarmonicista Dragan Mitrovic, il violinista Djordje Belkic, il bassista Branko Isakovic,
i percussionisti Neat Junuzi e Vladimir Stojkovic, e Vladan Mitrovic alla
fisarmonica e alla voce. Al posto di radicarsi nelle cadenze rom balcaniche, la
band disegna uno spettro internazionale di stili, incorporando arpeggi
chitarristici flamenchi, ritmi mediorientali, passi di rock ed acuti clarinetti
turchi.
"Siamo in parte musicisti Rom dei sobborghi di Belgrado, e in parte
suonatori professionisti di diverse bande di rock 'n' roll a Belgrado," dice
Ristic. "Sono due mondi differenti che non si sarebbero incontrati se non ci
fosse stata Kal."
La banda ebbe la prima notorietà nel 2006, quando il suo album omonimo
prodotto dall'etichetta tedesca
Asphalt Tango
raggiunse la cima delle classifiche europee della world-music, un avvenimento
senza precedenti per un ensemble Rom balcanico. Molto del fascino di Kal
proviene dalle su e performance ad alta energia e dal loro atteggiamento sul
palco. [...]
In diverse maniere, Kal è un'estensione dell'amore di Ristic per il teatro.
Produttore rispettato, lasciò Belgrado per Budapest nel 1999 e fondò la premiata
compagnia teatrale indipendente Vareso Aver (Qualcos'Altro).
Nel 2004 si attenuava l'isolamento politico della Serbia, e Ristic ritornò a
Belgrado per trovare un rinascimento culturale sotterraneo della città, con la
caduta di
Slobodan Milosevic. Invece di continuare la carriera teatrale, Ristic decise che
la musica forniva un megafono molto più potente al suo messaggio. E l'enorme
popolarità di Kal manda un potente segnale al pubblico più desiderato da Ristic,
giovani Rom che si stanno allontanando dalla loro cultura.
"Nei nostri concerti per l'Europa vedo tanta gente Rom, e questa è una delle
mete più importanti," dice Ristic. "Siamo capaci di mostrare a questa nuova
generazione una nuova maniera per esprimersi com Rom."
La situazione per i Rom nei Balcani continua ad essere precaria. Affrontano
una discriminazione diffusa nell'alloggio, impiego ed istruzione, sono oggetto
di stereotipi e miti senza fine. Dalle loro origini nell'India settentrionale, i
Rom iniziarono a disperdersi attraverso l'Europa e il Mediterraneo nell'XI
secolo [...]
Come nota Isabel Fonseca nel suo inestimabile libro del 1995, "Seppellitemi
in Piedi: gli Zingari e il Loro Viaggio", l'immagine romanticizzata dello
Zingaro nomade è in forte contrasto con la realtà di secoli di schiavitù in
Romania, schiavitù che durò sino alla fine del XIX secolo.
L'organizzazione che cura il tour nordamericano di Kal,
Voice of Roma, è una
delle OnG che lavora far affrontare la difficile situazione dei Rom, colpiti
dalla caduta del comunismo e dalle guerre seguite alla disgregazione della
Yugoslavia.
Fondata da Sani Rifati, un Rom di Pristina - la capitale del Kosovo, e dalla
sua moglie americana, Carol Bloom, Voice of Roma ha lasciato il segno nei
circoli musicali producendo nel 2004 il tour americano della leggendaria
cantante Rom macedone Esma Redzepova. Rifati vede Kal come un benvenuto sviluppo
nella cultura Rom.
"Quello che stupisce è un giovane gruppo dalla Serbia che suona musica
tradizionale romanì assieme al beat urbano," dice Rifati dal suo ufficio a
Petaluma, in California. "Sono rockabilly, rock, jazz, blues e latini, ma
mantengono le loro radici. Nei paesi balcanici, c'è questo turbo-folk con donne
mezze nude, spazzatura senza niente musicalmente. Ma Kal ha attirato una vasta
gamma di pubblico, specialmente tra i giovani, con un nuovo suono che è romanì
senza ombra di dubbio."
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