Rom e Sinti da tutto il mondo

Ma che ci fa quell'orologio?
L'ora si puo' vedere dovunque, persino sul desktop.
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Richiediamo chiarezza. Di Rom si parla poco e male, anche quando il tema delle notizie non è "apertamente" razzista o pietista, le notizie sono piene di errori sui nomi e sulle località

La redazione
-

Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Fabrizio (del 12/06/2009 @ 09:28:52, in Regole, visitato 1438 volte)

Segnalazione di Dario Cercek

11 giugno 2009 - Due agenti della polizia locali sono finiti sotto inchiesta con l’accusa di sequestro di persona e violenza privata per aver fermato una donna rumena - fermata sulla base dell’ordinanza contro l’accattonaggio firmata lo scorso autunno dal sindaco Bruni - averla caricata sull’auto di servizio e averla abbandonata in pieno inverno, con una temperatura sotto zero e tra la neve in cima a Civiglio. Non prima di averle fatto togliere le scarpe e averle gettate in un dirupo, ovviamente innevato. L’episodio incriminato risale al 3 gennaio, due giorni dopo l’ennesima nevicata di un inverno tra i più rigidi e imbiancati che Como ricordi. La donna, una ultrasessantenne frequentatrice abituale degli incroci semaforici della convalle, dopo essere stata abbandonata in "altura" ha dovuto far rientro in città a piedi. L’inchiesta ha preso il via solo alcuni mesi dopo, pare in seguito a una relazione di servizio che uno dei due componenti della pattuglia incriminata ha consegnato al comandante. L’estensore della relazione di servizio, nei giorni scorsi, è stato interrogato dal magistrato titolare del fascicolo alla presenza del suo avvocato e avrebbe di fatto confermato l'episodio.

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Di Fabrizio (del 12/06/2009 @ 09:18:31, in Europa, visitato 1378 volte)

Ricevo da Giacomo Locci

Sperando di far cosa gradita inviamo, di seguito e in allegato il progetto di Servizio Civile promosso da IBO Italia a Panciu, in collaborazione con l'associazione locale Rom Pentru Rom nel quale sono richiesti 4 volontari. Purtroppo non è sempre facile trovare giovani interessati ad un'esperienza di volontariato in Romania e alle attività e alle tematiche previste, quindi vi chiedo il favore di girare questa opportunità ai vostri contatti ed eventualmente darle visibilità nei vostri spazi web, ricordandovi che il Servizio Civile è aperto a ragazze e ragazzi dai 18 ai 28 anni e il bando dovrebbe uscire dopo metà giugno.

Resto a disposizione per ulteriori informazioni

Grazie dell'attenzione
Cordiali Saluti

Giacomo Locci

Gelem Gelem: il centro Pinochio ti aspetta!

IBO Italia cerca 4 volontari per il progetto di Servizio Civile a Panciu presso l’associazione locale Rom Pentru Rom ed il suo centro giovanile "Pinochio". Se hai dai 18 ai 28 anni, conosci le lingue, sei un tipo che si adatta, sa lavorare in gruppo con umiltà e determinazione, vai oltre i pregiudizi, credi nella ricchezza delle di erenze ma anche nel rispetto delle diversità, hai esperienza nell’educazione non formale e nell’animazione o nella progettazione sociale, allora devi provarci!

A Panciu, paese di circa 10.000 abitanti, a 180 km da Bucarest, l’associazione Rom Pentru Rom gestisce un centro giovanile dove circa 40 fra bambini, adolescenti e ragazzi, rom e non rom, studiano, giocano e crescono insieme superando barriere e pregiudizi, oltre a difficili situazioni familiari. Alfabetizzazione, sostegno scolastico, teatro, giocoleria, musica, educazione all’igiene, scambi internazionali: lo staff locale, aiutato dai volontari italiani, porta avanti molteplici attività e numerose collaborazioni.

IBO Italia - Giacomo Locci
Ufficio Comunicazione
Via Montebello 46/a 44100 Ferrara
tel. +39.0532.243279 - 247396
fax +39.0532.245689
Cell.+39.347/8851793
skype contact: giacolocci
e-mail: promozione@iboitalia.org

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Di Fabrizio (del 11/06/2009 @ 09:18:55, in Europa, visitato 1919 volte)

Ricevo (e traduco) da Unión Romaní copia della lettera da loro inviata a tutti i capilista delle sei formazioni spagnole che hanno ottenuto rappresentanza nel Parlamento Europeo:

 Barcellona, 9 giugno 2009

Stimati Deputati

Prima di tutto permettetemi di manifestarvi a nome della UNION ROMANI, Federazione delle Associazioni Gitane, le nostre più sincere congratulazioni per il successo della vostra formazione politica nelle passate elezioni al Parlamento Europeo. Voi incarnate la rappresentazione più genuina della volontà politica degli spagnoli che vi hanno eletto e la vostra alta missione nell'Europarlamento dovrà essere decisiva per la difesa dei valori civici che ispirarono i padri dell'Unione Europea e che hanno come fondamento l'amore e il rispetto alla libertà - valore supremo senza il quale non è possibile la democrazia.

Essendo la libertà la caratteristica più importante della tradizionale cultura gitana, intendiamo farla partecipe della nostra inquietudine in vista del risultato di queste elezioni. L'avanzata sperimentata da partiti e coalizioni apertamente razziste e xenofobe, fanno presagire tempi difficili per noi che siamo sempre stati, lungo la storia, i capri espiatori su cui si sono scaricati i sentimenti più selvaggi che a volte hanno marcato il comportamento degli esseri umani.

 Non sono dovuti passare molti giorni perché i ministri europei riuniti nel Lussemburgo manifestassero ieri che noi, i gitani, che costituiamo la minoranza etnica più importante della UE, ci sentiamo minacciati "dall'aumento del movimento estremista, come conseguenza della crisi economica attuale",  e che "i gitani stanno sottomessi ad una pressione enorme e ad una discriminazione crescente, e che ci sono gruppi radicali che stanno sviluppando una posizione antizigana basata su pregiudizi che portano a comportamenti radicali e inaccettabili". Questo lo ha detto il ministro ceco dei Diritti Umani e delle Minoranze, Michael Kocav, il cui paese ostenta, come voi sapete, la presidenza di turno della UE.

Il panorama attuale, signor Deputato, non può essere più allarmante: nella Repubblica Ceca alcuni gruppi neonazisti agiscono violentemente contro i gitani ed il Partito Nazionale ha promesso attraverso la televisione "una soluzione finale per la questione gitana" (vedi QUI ndr). In Olanda l'estrema destra si è convertita nella seconda forza politica tramite il Partito della Libertà guidato da Geert Wilders e che ha conseguito quattro seggi nel Parlamento Europeo. Gli estremisti hanno ottenuto seggi ugualmente in Romania. In Ungheria, gli ultranazionalisti di "Jobbik" hanno realizzato diverse marce militari [...] con slogan razzisti contro gli immigrati. In Austria il Partito per le Libertà ha rivendicato attivamente durante la campagna che "l'Occidente è per i cristiani". E' specialmente allarmante che nel Regno Unito, il Partito Nazionale Britannico - razzista e xenofobo - guidato da Nick Griffin, abbia conseguito, per la prima volta, di entrare nel Parlamento Europeo con due seggi.

 Permettemi di dirvi, a titolo personale, che i grandi dibattiti che sostenni nel Parlamento Europeo, quando fui Deputato, contro il gruppo di estrema destra guidato da Jean Marie Le Pen, o contro i fascisti italiani comandati dallo scomparso Giorgio Almirante, possono apparire come divertimento di giochi floreali in vista del panorama che ci presenta la futura composizione della Camera di Strasburgo.

Di conseguenza, stimato signor Deputato, la UNION ROMANI vi supplica calorosamente di quanto segue:

Primo: che esercitiate la vostra direzione nel seno del vostro Gruppo Parlamentare perché sotto nessun concetto si passino azioni di attuazione congiunta con i Deputati e le Deputate che difendono idee razziste, xenofobe o antieuropee.

Secondo: che guidiate nel vostro Gruppo Parlamentare una corrente apertamente antirazzista e battagliera contro quanti volessero resuscitare i vecchi demoni del nazismo che costarono tanti milioni di vite innocenti, non tanto tempo fa, nella nostra vecchia Europa.

Terzo: che rendiate pubblica la vostra testimonianza antirazzista. Ve lo chiediamo calorosamente. Agite con coraggio. Noi, i gitani, ed i nostri figli vi ringrazieremo sempre. Ed anche tutta la cittadinanza. Perché difendere i valori che significano il rispetto per la dignità umana, dev'essere patrimonio di tutti i democratici, al di là di qualsiasi appartenenza partitica o di interesse. Dante Alighieri ammonì che "i posti più caldi dell'inferno sono riservati a chi in momenti di crisi fece mostra della sua neutralità".  Noi, dall'UNION ROMANI lo diciamo più rudemente: "ai razzisti, nessuna acqua".

Speriamo, signor Deputato, che vogliate dare alla nostra petizione il valore e l'urgenza che merita. Dicono che la Storia non si ripete. Abbiamo paura che si ripeta, prima come una farsa parlamentare inscenata da quanti non credono ne all'Europa ne alla democrazia, e poi come tragedia sanguinosa di espulsioni, estradizioni, violenza e morte.

Ricevete, a nome di quanti associamo nell'UNION ROMANI, il nostro migliore e più speranzoso saluto gitano.

JUAN DE DIOS RAMÍREZ-HEREDIA
Presidente de la Unión Romaní

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Di Fabrizio (del 11/06/2009 @ 08:59:01, in casa, visitato 1571 volte)

Ricevo da Tommaso Vitale

Il Tavolo Rom
invita quanti sono interessati a un seminario sulle politiche che alcune Amministrazioni hanno messo in atto per i gruppi Rom presenti nel loro territorio

Martedì 16 Giugno ore 17,30 - 20,30
c/o Camera del Lavoro - cso di Porta Vittoria 43

Dal campo alla casa: l’esperienza di Bergamo

Ne parleremo con
Giuseppe TrainaU.O. Servizio Migrazioni del Comune di Bergamo
Il seminario è una tappa del percorso di costruzione della giornata di studio del 26 settembre di confronto sulle politiche locali di superamento dei campi nomadi in Italia e del Convegno Europeo sulle politiche locali per gruppi zigani che si terrà il 28 novembre (entrambi a cura del Tavolo Rom)

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Di Fabrizio (del 10/06/2009 @ 09:32:25, in Europa, visitato 1659 volte)

Da Romea.cz

Lívia Járóka difende il suo seggio nel Parlamento Europeo
Budapest, 9.6.2009, 11:11, (ROMEA)

Lívia Járóka, Parlamentare Europea e Rom ungherese, manterrà il suo seggio. Il suo partito, FIDESZ (conservatore ndr), ha ottenuto il 56,37% dei voti. Sarà l'unica Parlamentare Rom nella sessione 2009 - 2014. Durante la sessione scorsa, i Rom contavano due parlamentari: Jároká e Viktória Mohácsi, sempre ungherese.

[...] [Il primo parlamentare europeo di origine Rom] è stato Juan de Dios Ramirez-Heredia, eletto per il periodo 1994 - 1999.

In Ungheria, il movimento rom MCF (Roma Összefogásért Párt - Partito Unione Rom ndr), che teneva assieme diverse organizzazioni rom, [...] ha ottenuto 13.440 voti, pari allo 0,47%. Il movimento mirava al voto dei 500.000 - 600.000 Rom ungheresi (l'Ungheria ha 10 milioni di abitanti), una delle più grandi comunità rom in Europa.

ROMEA, translated by Gwendolyn Albert

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Di Fabrizio (del 10/06/2009 @ 09:28:44, in scuola, visitato 1859 volte)

Da Roma_Daily_News (La fonte è autorevole, ma continuo a pensare che la situazione venga dipinta in maniera troppo rosea. Qualcuno non la racconta giusta)

La protezione dei diritti dei Rom in Ucraina (pagine 62-64, rapporto del Consiglio d'Europa - .pdf in inglese)

Il processo di democratizzazione della società ucraina ha aperto ampie opportunità e rimescolato le forze costruttive entro le comunità rom che possono effettivamente influenzare la soluzione dei problemi rom. E' possibile confermare che recentemente la situazione dei Rom in Ucraina ha iniziato a cambiare in meglio.

Secondo i dati del 1 gennaio 2009, ci sono 88 organizzazioni rom registrate in Ucraina. Due di loro funzionano a livello nazionale - l'Unione delle organizzazioni "Congresso dei Rom di Ucraina" (presidente P.GRYGORYCHENKO) e l'organizzazione ucraina "Centro di Consolidamento e Protezione dei Diritti Rom" (M.KONDENKO). L'organizzazione "Ketane" (Y.IVANENKO) opera  a livello internazionale. Altre organizzazioni hanno uno status regionale o locale.

L'attività delle organizzazioni rom si focalizza principalmente sul mantenere e promuovere la lingua, la cultura, le tradizioni e i costumi rom; alcune organizzazioni sono impegnate in attività perla protezione dei diritti rom. Sfortunatamente, non c'è coordinamento e cooperazione tra le organizzazioni rom. D'altra parte, il momento positivo è pronto e favorevole perché le comunità rom si integrino nella società ucraina preservando e sviluppando la loro identità nazionale.

Le autorità centrali e locali controllano costantemente la situazione sulla rispondenza ai bisogni della minoranza nazionale rom.

Per esempio, ad Uzhgorod (regione della Zakarpattia) dove vivono la maggior parte dei rappresentanti della minoranza nazionale rom, la discussione pubblica "Rom della Zakarpattia: situazione, esperienza e soluzione dei problemi" ha luogo ogni anno. Conforme alle sue conclusioni le autorità locali sono incaricate dell'attuazione delle misure pratiche per migliorare le condizioni di vita della popolazione rom, per costruire pozzi d'acqua, per condurre esami medici sulla popolazione rom e far crescere la consapevolezza sul massimo coinvolgimento dei bambini rom nel processo educativo e formativo.

Il Ministero dell'Istruzione e delle Scienze, come pure le autorità scolastiche locali, pongono attenzione speciale nell'assicurare pari accesso all'istruzione dei bambini rom.

Generalmente, i bambini rom frequentano le istituzioni scolastiche assieme ai bambini di altre nazionalità. Nelle regioni di Zakarpattia e Odessa, dove vivono un significativo numero di Rom, il personale insegnante delle istituzioni scolastiche tiene registrazione dei bambini rom, assicurando il loro adattamento scolastico e sociale e migliorando le attrezzature scolastiche.

Secondo la Legge Ucraina "Sull'Istruzione" e "Sull'Istruzione Secondaria Generale", lo stato ucraino fornisce ai bambini rom in età scolastica come pure ai bambini di altre nazionalità il diritto di scegliere il tipo di istruzione.

Secondo i dati del 1 gennaio 2009, nella regione di Odessa ci sono quasi 1.200 bambini rom in età scolare e prescolare. Nelle istituzioni scolastiche generali dal I al III grado, 900 ragazzi rom sono studenti e rappresentano quasi il 100% del numero totale di ragazzi in età scolare. In quattro non frequentano la scuola, a causa del rifiuto dei loro genitori (distretti di Artsyzsk e Izmail). I dipartimenti locali dell'istruzione di questi distretti stanno avendo consultazioni con questi genitori.

Oltre 6.497 studenti rom (il 3,6% del totale) studiano in 127 scuole della regione di Zakarpattia.

I curriculum scolastici delle scuole dove ci sono alunni rom prevedono lo studio della loro cultura, costumi e tradizioni. Sono anche stati introdotti nuovi metodi di insegnamento che tengono conto delle tradizioni e del modo di vita dei Rom.

Gli studenti rom hanno tutti i documenti richiesti dalla scuola: certificati di nascita, medici, personali. In caso di assenza di questi certificati, il dipartimento dell'istruzione da assistenza nel ricevere i documenti necessari. Così, durante il periodo 2007/2008, col supporto del dipartimento dell'istruzione dell'amministrazione locale di Odessa, 14 studenti rom hanno avuto i certificati di nascita. Tenendo conto dello stato fisico dei bambini e della qualità della conoscenza, quattro studenti sono stati trasferiti ad un piano di studio individuale.

Nei villaggi isolati, viene fornito un servizio pubblico di trasporto scolastico per assicurare pari accesso all'istruzione di qualità. Tutti gli studenti rom usufruiscono di pasti caldi gratuiti.

Inoltre, tutti i bambini rom frequentano i servizi prescolari, se i loro genitori lo vogliono. Secondo la legge la maggior parte di loro, come pure i bambini di altre nazionalità, li frequentano gratuitamente o in termini favorevoli.

Nelle regioni di Odessa, Vinnytsa, Kyiv, Kharkiv e Donetsk, ci sono scuole domenicali per Rom, dove i bambini hanno l'opportunità di imparare la loro lingua e letteratura, la lingua ucraina, fare pratica di musica e aggiornati coni mestieri nazionali.

Nella regione di Zakarpattia, 118 studenti rom hanno un'istruzione speciale in scuole formative di questa regione.

Menzionate le possibilità di pari accesso all'istruzione in Ucraina per i bambini rom, è importante considerare alcuni fattori negativi  che influenzano il processo educativo dei bambini rom. Quanti di loro vanno alla prima classe senza aver frequentato il prescuola, hanno un vocabolario molto povero. In primavera ed in autunno i genitori viaggiano con l'intera famiglia a causa dei lavori stagionali, così molti studenti rom perdono la classe. Spesso i bambini vanno a mendicare invece di frequentare la scuola. Uno dei problemi più seri è il gran numero di bambini rom trascurati; i loro genitori non sono abbastanza coinvolti nel processo della loro educazione. MoltiRom soffrono di dure condizioni di vita e di stenti materiali, non hanno un reddito stabile ed i loro figli sono spesso lasciati al loro destino, senza cure adeguate.

Il Comitato Statale per la Televisione e le Trasmissioni Radio dell'Ucraina e le autorità regionali responsabili prestano costantemente attenzione ad offrire copertura alle attività delle organizzazioni rom.

I giornali "Praline" e "Istruzione legale dei Rom in Ucraina" incontrano i bisogni informativi dei Rom in Ucraina.

Nel febbraio 2007, il tavolo editoriale unito delle trasmissioni in lingua russa, rutena e rom iniziò a lavorare alla Televisione di Stato della Zakarpattia e alla Compagnia di Trasmissioni Radio. Fornisce 26 ore per annodi trasmissione in lingua romanì.

Ogni anno il budget statale fornisce l'assistenza finanziaria per attività culturali ed educative delle organizzazioni rom, al fine di promuovere le loro culture, costumi e tradizioni nazionali. Nel periodo 2006-2008 il Comitato Statale dell'Ucraina sulle Nazionalità e le Religioni ha allocato 453.760 UAH per queste attività.

I centri d'impiego in collaborazione con le autorità locali prestano costantemente attenzione alla questione di fornire servizi sociali ai disoccupati di nazionalità rom.

Gli incaricati dei Centri d'Impiego con le autorità locali partecipano al monitoraggio delle condizioni di vita delle famiglie rom con molti figli e della situazione dell'impiego della popolazione rom.  Si dovrebbe notare che secondo i risultati del monitoraggio è stato trovato che una parte significativa di Rom abili avevano occupazioni casalinghe proprie e non intendevano andare a lavorare ufficialmente altrove. Il problema del lavoro tra i Rom rimane serio a causa di due fattori: l'assenza di documenti adatti e la mancanza di istruzione. Inoltre, i bassi livelli di istruzione della maggioranza dei Rom complica il loro impiego ed in alcuni casi lo rende impossibile.

L'anno scorso il Ministero degli Interni ha migliorato le misure volte a combattere la discriminazione su base etnica e razziale. In particolare, le questioni riguardanti i trattamenti pregiudiziali dei Rom da parte dei dipendenti statali sono sotto controllo permanente.

Il Ministero assicura incontri regolari con i leader delle organizzazioni rom. Durante questi incontri i partecipanti discutono le questioni dei documenti e della registrazione del luogo di residenza, tengono consultazioni sulla procedura di recupero e di ricezione dei certificati di nascita, passaporti e altri documenti d'identità. Investigazioni ufficiali vengono condotte in ogni caso di violazione dei diritti dei Rom.

Notato il miglioramento della situazione dei Rom in Ucraina, si deve menzionare che l'attuale situazione economica complicata nello stato non permette di fornire fondi sufficienti a risolvere l'intera complessità degli attuali problemi sociali, economici, educativi ed altri della minoranza nazionale rom.

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Di Fabrizio (del 09/06/2009 @ 09:20:26, in Europa, visitato 1520 volte)

Da Roma_Francais

Publié le samedi 06 juin 2009 à 06h00 pour MATTHIEU MILLECAMPS

François Vlaminck, "gadjo" presso i Rom

La prima volta, fu nell'aprile 2007. François Vlaminck, educatore sociale, incominciava a lavorare per Aréas (Associazione regionale di studio e di azione sociale presso la gens du voyage). "C'erano queste baracche, a Lille-Fives, con una sessantina di persone tutte appena arrivate dalla Romania. Non avevano ancora delle roulotte. Di sicuro, le baracche sono presto state evacuate dalla polizia..." Da allora, di bidonville in depositi, garantisce una missione "di osservazione e di vigilanza sociale" presso i Rom precari originari della Romania, Bulgaria ed ex-Jugoslavia. Il suo compito, finanziato dallo Stato, consiste nel recensire le famiglie, le loro situazioni sociali e sanitarie.

Ma François Vlaminck è fatto anche una specialità della gestione delle emergenze umanitarie. In relazione costante col "115", soprattutto nel periodo invernale, un giorno scova un riparo per una giovane sul punto di partorire. L'indomani, sono i volontari del Soccorso Popolare che l'accompagnano per una distribuzione di derrate alimentari... Sul filo, senza soste, tra il suo ruolo di lavoratore sociale e le aspettative della popolazione.

"Sistemi di sopravvivenza"

"Un giorno, mi son ritrovato nel campo di via de Marquillies a Lilla, seduto su una sedia in mezzo alle famiglie. Erano tutti là, coi documenti d'identità. Credevano fossi venuto ad iscriverli a qualcosa, un dispositivo..."

Dopo, le famiglie comprendono meglio il ruolo di François Vlaminck, vigile sociale delle baraccopoli. "A volte, così, mi faccio messaggero delle buone notizie, accompagno anche le famiglie nei loro percorsi".

Lontano tanto dal buonismo che dalla caricatura, François Vlaminck dice di aver preso coscienza dei problemi che attraversano i campi "selvaggi". In queste baraccopoli vivono ancora 220 famiglie della metropoli di Lilla, quelle che non sono potute entrare nel dispositivo dei villaggi di inserimento.

La mendicità dei bambini? "Evidentemente è un problema. Ma l'ampiezza è tale che non si può che ripetere altro, senza fine, che è proibito". Ed evocando anche la difficile questione della prostituzione, è per insistere immediatamente sul fatto che questo fenomeno sia lontano dall'essere proprio della cultura rom. "Su 220 famiglie che vivono in una tale precarietà, ci sono sistemi di sopravvivenza messi in atto, non sempre legali. Ma ci sono anche molte famiglie che se ne allontanano, che non vogliono sentire parlare di accattonaggio dei bambini", martella lui.

Rispetto a questa realtà, spera che incontri come quelli sulla "Ziganìa" (QUI in francese ndr), oggi alla stazione Saint-Sauveur, "aiutino ad aprire un poco lo spirito della gente, a farla reagire". A condizione, insiste, di non "ridurre i Rom alla loro musica ed al folclore!"

E se il giovane operatore sociale afferma di avere "troppo la testa sul da farsi per fermarsi a riflettere", ha nondimeno sviluppato un profondo interesse per la cultura di chi frequenta quotidianamente. Quest'estate, ha previsto proprio di partire al loro incontro, nei paesi dell'est, per tre mesi.

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Di Fabrizio (del 09/06/2009 @ 09:15:58, in Italia, visitato 1837 volte)

Da Roma_Italia

A quanti possano essere interessati:

La nostra organizzazione per i diritti umani "Società per i Popoli Minacciati" è internazionalmente riconosciuta da 40 anni per il suo lavoro per i diritti delle minoranze etniche, linguistiche e religiose minacciate e/o perseguitate in tutto il mondo. Siamo consulenti del Consiglio Economico e Sociale (ECOSOC) delle Nazioni Unite e partecipiamo al Consiglio d'Europa. Il nostro quartiere generale è a Gottinga, in Germania.

Per il nostro bimensile "bedrohte Völker - pogrom" (popoli minacciati - pogrom) stiamo attualmente pianificando un'uscita focalizzata sui Sinti e Rom in Europa. Per questo stiamo ancora cercando articoli che descrivano la loro attuale (e possibilmente anche storica) situazione in Italia.

Perciò vorrei chiedervi se fosse possibile per voi scrivere un articolo di 1 o 2 pagine sulla situazione dei Sinti e dei Rom in Italia, o meglio in Sicilia. Potete scrivere in inglese, italiano o tedesco. Lo tradurremo poi in tedesco.

Vi preghiamo di farci sapere se fosse possibile per voi (o se conoscete qualcuno che possa farlo) appena possibile, dato che i nostri tempi stringono...

Molte grazie per il tempo che ci avete dedicato.

Katja Wolff
Redaktion "bedrohte Völker - pogrom"
Gesellschaft für bedrohte Völker e.V. (GfbV)
Geiststr. 7
D - 37073 Göttingen
Tel. 0049 (0)551 49906 -28
Fax 0049 (0)551 58 028
E-Mail redaktion@gfbv.de
Internet www.gfbv.de

Per i diritti umani, in tutto il mondo

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Di Fabrizio (del 08/06/2009 @ 09:18:13, in casa, visitato 1654 volte)

Da L'espresso LOCAL

Favaro. Il villaggio di via Vallenari sarà concluso entro luglio. Già costruiti 33 moduli su 38. Niente gas per ragioni di sicurezza

FAVARO. Il nuovo villaggio sinti di via Vallenari a Favaro diventa realtà. Nonostante il terrapieno che corre lungo l'area di cantiere realizzato per proteggere dalla strada i nuovi inquilini, è impossibile non scorgere le casette allestite all'interno e oramai ultimate. I moduli abitativi sono in tutto 38, ne sono stati completati 33. La direzione lavori ha già dovuto vedersela con una donna senza casa con tre bimbi, che aveva deciso di «occupare» un'abitazione del villaggio. Le casette che accoglieranno i sinti definitivamente entro settembre sono state dipinte di un colore di un rosa-arancio tenue.
Ieri mattina l'assessore ai Lavori pubblici Laura Fincato si è recata in sopralluogo al cantiere accompagnata dal direttore Vincenzo Tallon e dai responsabili della Cmc Prefabbricati. L'entrata è in via Vallenari, si percorre una strada ampia con tanto di marciapiede che sarà asfaltata a giorni.

Allacciamenti. Si arriva alla zona dove sono state sistemate due cabine con tanto di contatori, tutti e 38, quelli dell'acqua e dell'Enel. I futuri inquilini per avere l'acqua dovranno fare richiesta di apertura, come qualsiasi altro cittadino. Altra questione è quella del gas, che per una scelta progettuale e di sicurezza non è previsto. Per cucinare i sinti utilizzeranno i fornelli elettrici e pagheranno per quanto spendono. Attualmente il Comune ha affittato un depuratore per due anni. I pozzetti sono predisposti, gli allacciamenti fognari sono invece legati ai lavori di Veneto Strade all'incrocio con via Martiri e sono attesi al massimo entro un anno. Poco distante in linea d'aria c'è l'elettrodotto, ma anche in questo caso sono state effettuate le rilevazioni per assicurarsi che non ci sia pericolo per la salute. Sopra ogni modulo abitativo verrà installato un pannello solare dimensionato per fornire acqua calda sufficiente per l'uso sanitario: stoviglie e igiene personale. Altra cosa il riscaldamento: non essendoci gas, anche in questo caso gli abitanti dovranno ingegnarsi con una stufa elettrica.

Casa tipo. Ogni modulo è composto di due abitazioni, ciascuna di 42 metri quadri con entrata propria. Entrando ci si trova direttamente nel soggiorno-angolo cottura, poi si raggiunge il disimpegno e sulla sinistra il bagno con doccia, tazza e bidè: le piastrelle sono color beige. In fondo c'è la camera da letto, sufficientemente ampia con una finestra. Il solaio - precisano i tecnici - è fatto a sandwich: laterizio, pannello isolante e di nuovo cemento in proporzioni eguali (in tutto 18 centimetri). Non c'è pericolo pertanto di morire dal caldo d'estate o surgelarsi in inverno. L'altezza è di 2,70 metri.
Lunedì 15 inizierà la costruzione delle ultime 4 casette, il 22 giugno si asfalterà tutto. Per ultimi saranno installati i pannelli solari. A fianco ad ogni abitazione c'è lo spazio per la roulotte. C'è pure un bacino di espansione (che può contenere 622 metri cubi di acqua) per rispettare l'invarianza idraulica. Opere aggiuntive. «Non è il villaggio del Bengodi - spiega la Fincato - ma è molto più che dignitoso. Noi diamo ai cittadini sinti i mezzi e un'opportunità di miglioramento della qualità della vita, poi si tratta di regolamentarne la convivenza». Entro luglio, il villaggio sarà completato.

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Di Fabrizio (del 08/06/2009 @ 09:02:11, in Europa, visitato 1958 volte)

Da Roma_Francais

Il parlare zigano: Chourave, pillave, marave

La maggioranza dei dialetti europei ha preso in prestito termini zigani. Gli chavs, probabilmente dal romanì chavo (ragazzo), popolarizzato dagli anni 2000 nel Regno Unito, si apparentano alla gente marginale. Ma è presso la gioventù francese che le parole rom sono le più utilizzate. Il tradizionale chourave per nascondere. Marave per sottrarre. Pillave per bere alcool.

Segno di questa popolarità, dei "falsi-zigani" vedono regolarmente la luce con la ripresa della terminazione in -ave: una nuigrave (sigaretta) non ha niente a che vedere con la gens du voyage, ma deriva dalla contrazione di "Nuit gravement à la santé" (Nuoce gravemente alla salute ndr); il verbo bedave, per fumare, viene effettivamente da una parola zigana (bédo per spinello) ma non è mai esistito al di fuori dell'immaginario adolescenziale.


Non è una novità, già nel 2004 avevo segnalato questa commistione tra gergo giovanile ed alcune versioni del romanès:

Ravin (Lilli):
LONDRA (Reuters) - L'anno scorso ci sono stati i "sexing up;" nel 1993 i Britannici "having it large" e nel 1980 "power dressing."
Ora è il momento dei "Chavs" (da "chavoro", bambino in lingua Romanes ndr), il nome che i giovani delinquenti britannici con la passione per i gioielli, il fitness, i vestiti con con loghi evidenti e i cappellini da baseball di Burberry, adoperano per definire se stessi.
L'autrice Susie Dent immagina che ogni anno nascano nuovi termini inglesi che sintetizzano le preoccupazioni del tempo attuale.
"La parola chav era virtualmente sconosciuta sino a quest'anno, ma sta diffondendosi rapidamente" dice Susie Dent
...
Lele:
Bene, adesso possiamo aggiungere i giovani delinquenti al nostro repertorio di stereotipi!
Non bastava chiamarci ladri, pigri, promiscui, rapitori di bambini...
Dovrò chiamare il mio dottore e farmi prescrivere del Prozac... o forse dello Xanax. Ho voglia di prendere un nerbo ed agitarlo per bene. Non è un errore, ci sono nervi che saltano e nerbi da agitare...
Che depressione, Rav...
...
Todd Garvin:
Questo mi ricorda che la parola "pal" (da "phral che significa fratello) è entrata nella lingua inglese molti anni fa.
.....
Margaret:
Chavo per molto tempo è stato ampiamente usato nella lingua spagnola.
Le parole si mischiano, la lingua non è immobile, progredisce col villaggio globale del XXI secolo
...
Ripreso da post diversi su: http://it.groups.yahoo.com/group/allgypsies
--------------------------
...
Prendete il classico lolliypop - i leccalecca, per esempio. La quintessenza del dolce britannico, che deriva dalle caramelle rosse che gli zingari vendevano nelle fiere, tanto da essere chiamati loro stessi “lollypobbles”. Quello che la nostra popolazione ignora, è come le due culture si continuano a mischiare, anche con neologismi che erroneamente chiamiamo slang: Ogni gadje potrebbe scommetterci un wonga che siete divvy, ma se rifiutate, mush.
riportato in http://it.groups.yahoo.com/group/arcobaleno_a_foggia/message/406 (per chi volesse ancora sapere qualcosa)

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