Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Sucar Drom (del 25/04/2006 @ 10:31:56, in casa, visitato 1693 volte)
L’Italia nega sistematicamente il diritto di Rom e Sinti ad un alloggio adeguato.
Il Comitato Europeo per i Diritti Sociali identifica tre distinte violazioni della Carta Sociale Europea Revisionata.
La politica dei «campi nomadi» condannata dal principale soggetto europeo a tutela dei diritti sociali.
24 Aprile 2006, Roma, Strasburgo, Budapest
In una decisione resa pubblica oggi, il Comitato Europeo per i Diritti Sociali (CEDS) ha deciso che l’Italia sistematicamente viola, con politiche e prassi, il diritto di Rom e Sinti ad un alloggio adeguato. La decisione è basata su un Reclamo Collettivo presentato contro l’Italia dallo European Roma Rights Centre (ERRC), in collaborazione con osservAzione, secondo la modalità prevista dalla Carta Sociale Europea Revisionata.
Le politiche abitative per rom e sinti puntano a separare questi gruppi dal resto della società italiana e a tenerli artificialmente esclusi. Bloccano qualsiasi possibilità di integrazione e condannano i Rom a subire il peso della segregazione su base razziale. In numerosi insediamenti di Rom e Sinti si riscontrano condizioni abitative estremamente inadeguate, che sono una minaccia per la salute e per la stessa vita dei residenti nei campi.
Inoltre, le autorità italiane sistematicamente e con regolarità sottopongono Rom e Sinti a sgomberi forzati dalle loro dimore. Durante gli sgomberi, le autorità spesso distruggono arbitrariamente i beni di Rom e Sinti, adoperano un linguaggio denigratorio e offensivo e umiliano gli sfrattati in vari modi. In molti casi, le persone cacciate dalle loro residenze come risultato delle azioni della polizia e delle autorità locali sono rese senza casa. In alcune circostanze, nel corso di tali sgomberi, i rom stranieri sono stati espulsi collettivamente dall’Italia. Molti Rom e Sinti in Italia vivono sotto la continua minaccia di sgomberi forzati.
Il Reclamo Collettivo dell’ERRC paventava presunte violazioni dell’articolo 31 della Carta Sociale Europea, indipendentemente o letto congiuntamente al principio di non discriminazione previsto dall’articolo E.
L’articolo 31 della Carta stabilisce che:
«Per garantire l'effettivo esercizio del diritto all'abitazione, le Parti s'impegnano a prendere misure destinate:
1. a favorire l'accesso ad un'abitazione di livello sufficiente;
2. a prevenire e ridurre lo status di"senza tetto"in vista di eliminarlo gradualmente;
3. a rendere il costo dell'abitazione accessibile alle persone che non dispongono di risorse sufficienti"
Chiamata a rispondere sul Reclamo Collettivo presentato dall’ERRC, il CEDS ha deciso:
· unanimemente che l’inadeguatezza dei campi sosta per Rom e Sinti nomadi costituisce una violazione dell’articolo 31(1) della Carta, letto congiuntamente all’articolo E
· unanimamente che gli sgomberi forzati e le altre sanzioni ad essi associati costituiscono una violazione dell’articolo 31(2) letto congiuntamente all’articolo E
· unanimamente che la mancanza di soluzioni abitative stabili per Rom e Sinti costituisce una violazione dell’articolo 31(1) e dell’articolo 31(3) della Carta, letti congiuntamente all’articolo E.
Secondo Piero Colacicchi, presidente di osservAzione, “con questa decisione vediamo finalmente premiato il nostro lavoro di anni contro la segregazione abitativa di Rom e Sinti in Italia”.
Per Claude Cahn, Programmes Director dell'ERRC, “Ora tocca al governo italiano rendere pubblico quali misure intende intraprendere per porre fine ai danni causati da anni di politiche razziste”. Il Reclamo Collettivo, presentato nel giugno 2004 dall’ERRC insieme ad alcuni partner italiani, è il risultato di sei anni di documentazione raccolta dall’ERRC sul rispetto dei diritti umani di rom e sinti in Italia.
Il 9 maggio a Roma (MACRO, museo di arte contemporanea, via Reggio Emilia 54, 9.30-13.00 – conferenza stampa 13.00-13.30) nella tavola rotonda “Contrastare la segregazione abitativa e l’esclusione sociale di Rom e Sinti”, ERRC e OsservAzione discuteranno con CEDS, Ufficio Nazionale contro la Discriminazione Razziale (UNAR) e un rappresentante del governo italiano le strategie per superare l’attuale emarginazione e discriminazione di rom e sinti in Italia.
La decisione del Comitato è disponibile contattando gli uffici dell’ERRC.
Il Reclamo Collettivo dell’ERRC e altri materiali collegati sono disponibili all’indirizzo: http://www.errc.org/cikk.php?cikk=2117
Ulteriori informazioni sul Reclamo Collettivo contro l’Italia sono disponibili dal Programmes Director dell’ERRC, Claude Cahn: (36 20) 98 36 445, claudecahn@compuserve.com
Ulteriori informazioni sulla situazione di rom e sinti in Italia, con particolare riferimento alla questione abitativa sono disponibili contattando:
Nando Sigona, osservAzione, (+44)07913440315, postmaster@osservazione.org
Lorenzo Monasta, osservAzione, (+39) 3394993639, lmonasta@compuserve.com European Roma Rights Center (ERRC) è un organizzazione internazionale di pubblico interesse impegnata in numerose attività dirette a contrastare le violazioni dei diritti umani dei rom e il razzismo, in particolare attraverso azioni legali strategiche, campagne di sensibilizzazione internazionali, ricerche e raccomandazioni alle autorità, formazione di attivisti rom. Per ulteriori informazioni sull’ERRC, visitare il sito www.errc.org.
OsservAzione - centro di ricerca azione contro la discriminazione di Rom e Sinti, è un’associazione di promozione sociale impegnata in attività dirette alla lotta all’anti-ziganismo e alla promozione dei diritti umani di Rom e Sinti in Italia.
bb
Di Fabrizio (del 26/04/2006 @ 09:44:12, in Europa, visitato 2535 volte)
E' uscito l'aggiornamento di aprile 2006 di PICUM.org con le notizie e l'evoluzione politica riguardanti i diritti sociali fondamentali degli immigranti non documentati in Europa. Disponibile nel formato Word nelle seguenti lingue: inglese, tedesco, olandese, spagnolo, francese, italiano e portoghese.
Radames Gabrielli, Presidente dell'Associazione Nevo Drom invita giovedì 27 aprile 2006, alle ore 11,00 presso Casa Altmann di Piazza Gries n. 18 a Bolzano alla presentazione ufficiale dell'Associazione Nevo Drom (nuova strada).
Naturalmente saremo presenti a questo importante evento dove saranno annunciate le iniziative culturali e formative organizzate per i prossimi mesi. L'Associazione Nevo Drom è la prima organizzazione in Italia che ha nel proprio Statuto la finalità del riconoscimento ai Sinti e ai Rom dello status di Minoranze Etniche Linguistiche Nazionali. L'Associazione Nevo Drom è formata da Sinti, da Associazioni e da appartenenti alla cultura maggioritaria, in senso numerico. L'Associazione Sucar Drom è tra i Soci fondatori di Nevo Drom. Per informazioni e adesioni Radames Gabrielli 392 1651149
dal blog di Luigi Gallo:Nevo Drom è il nome della nuova associazione culturale di promozione sociale che è nata a Bolzano per volontà di un gruppo di sinti sostenuti da alcuni gage, da una cooperativa sociale, la CMG di Bolzano, e da un'associazione culturale di mantova, la Sucar Drom. Una nuova strada da percorrere insieme Sebbene in Alto Adige la qualità della vita sia più alta rispetto al resto d'Italia, i Sinti e i Rom sono ancora oggetto di discriminazione, emarginazione e di segregazione sociale, Esattamente come nel resto d'Italia. Spesso vengono loro negati diritti fondamentali, come il diritto alla residenza, all'istruzione, alla sanità, al lavoro. La discriminazione è estesa a tutti i campi, nel pubblico e nel privato, pertanto l'emarginazione e la segregazione economica e sociale dei Sinti e dei Rom si trasforma in discriminazione etnica. In Alto Adige, come nel resto d'Italia, le molteplici comunità sinte e rom non sono riconosciute quali minoranze etniche-linguistiche, mentre si costruiscono i "campi nomadi", luoghi di segregazione che concentrano gli individui contro la loro volontà. Günter Grass, premio Nobel per la letteratura, ebbe modo di dire "Lasciate che i Rom e i Sinti vivano fra noi. Ne abbiamo bisogno. Potrebbero aiutarci a scompigliare un po' il nostro ordine così rigido. Potrebbero insegnarci quanto prive di significato sono le frontiere: incuranti dei confini, i Sinti e i Rom sono di casa in tutta Europa. Sono ciò che noi proclamiamo di voler essere: cittadini d'Europa. Forse ci servono proprio coloro che temiamo tanto." E' da queste parole che noi vogliamo partire per intraprendere questo nuovo cammino, per una strada che porti ad una maggiore conoscenza e un rispetto reciproci. L'Associazione non ha scopo di lucro e persegue le seguenti finalità: ¨favorire il riconoscimento delle società, delle culture, della storia e delle tradizioni delle popolazioni sinte e rom. ¨ promuovere il riconoscimento delle popolazioni di Sinti/Rom quale minoranza etnico-linguistica; ¨ favorire l'interazione tra le varie culture europee per sensibilizzare ad una cultura dell'accoglienza e della solidarietà, della giustizia sociale e della cooperazione, del rispetto e della valorizzazione delle minoranze; ¨promuovere la formazione per la crescita culturale e professionale dei Sinti/Rom sul territorio nazionale con particolare attenzione all'Alto Adige. Per gli scopi elencati l'Associazione promuove, allestisce, cura: attività e manifestazioni in ambito culturale, artistico, sociale, artigianale, socio-educativo, formativo,ludico, ricreativo; corsi di alfabetizzazione, corsi di recupero scolastico; seminari di studio, incontri e convegni; corsi di formazione, mostre ed esposizioni, rassegne e festival; interventi di mediazione culturale e consulenza; qualsiasi altra attività sia utile al perseguimento della finalità sociale. Fanno parte dell'Associazione la cooperativa CMG di Bolzano e l'associazione Sucar Drom di Mantova.
Di Fabrizio (del 27/04/2006 @ 01:39:20, in Italia, visitato 6450 volte)
Foto di Dijana Pavlovic e Claudio Migliavacca:
Di Fabrizio (del 27/04/2006 @ 10:17:02, in sport, visitato 2539 volte)
"Bande di zingari stanno progettando la trasferta a Bucarest il 20 aprile"
scriveva l'11 aprile il giornale inglese
Evening Gazette, in un articolo dal titolo "Attenzione a Bucarest".
L'articolo illustra i timori dei tifosi del Middlesbrough che dovevano
recarsi in Romania per la partita contro lo Steaua, per l'andata delle
semi-finali della coppa UEFA, in programma lo scorso 20 aprile. "Mia cognata
Carmen mi ha detto che ci sono un sacco di zingari in marcia verso Bucarest. Non
penso che ci siano problemi di disordini allo stadio - ma di borseggi".
Roma Center for Social Intervention and Studies - Romani CRISS ha
pubblicamente protestato contro questo articolo discriminatorio verso i Rom di
Romania.. Sono inammissibili articoli di questo tenore in un paese dalle
tradizioni democratiche così antiche.
Nonostante le iniziative europee per contrastare il razzismo, come nel caso
della UEFA (vedi),
l'articolo contribuisce a perpetuare e rafforzare gli stereotipi e i pregiudizi
contro i Rom.
L'associazione poco accurata e discriminatoria dei Rom con i borseggiatori
non è nuova nella stampa inglese. Oltre che inaccettabile, è illegale
generalizzare in questa maniera, affermando che i Rom che i recavano a tifare a
Bucarest a tifare per lo Steaua, o per qualsiasi altra ragione, fossero lì per
"borseggiare". Inoltre, secondo il censimento del 2002, ci sono 535.140 Rom in
Romania, tutti cittadini RUMENI, con gli stessi diritti di tutti gli altri,
incluso quello di recarsi allo stadio.
Consigliamo alla Ebvening Gazette, se proprio non se la sente di trasformarsi
in difensore dell'antirazzismo, almeno di non compromettersi con espressione che
rafforzano e intensificano il razzismo stesso.
Per questo, Romani CRISS contatterà tutte le istituzioni competenti sul caso,
tanto in Gran Bretagna che in Romania.
Cezara David
PR Coordinator - Romani CRISS
Da
Romanian_Roma
Di Fabrizio (del 28/04/2006 @ 09:50:07, in casa, visitato 2519 volte)
Per una bizzarra coincidenza, che non è sfuggita all'autore di quel blog, su
BalkanCities sono apparsi in sequenza due post:
- nel
primo, si indica un articolo di
SEtimes.com, dove Belgrado viene descritta come una delle città più
appetibili per gli sviluppi edilizi nei prossimi anni;
- nel
secondo, è riportato uno studio su Belgrado come città dove i Rom vivono
in bidonvilles di cartone (qui).
Di Fabrizio (del 29/04/2006 @ 10:41:15, in lavoro, visitato 2739 volte)
Due articoli sulla mobilità lavorativa in Romania, e sulle ricadute dell'ingresso del paese nell'Unione Europea. Il primo:
Romania: paese d'immigrazione
26.04.2006 scrive Mihaela Iordache
Un cambio di paradigma. Non è più esclusivamente un paese che esporta manodopera. Ora in Romania alcuni imprenditori richiedono lavoratori stranieri. Un'imprenditore tessile dell'est del Paese ha recentemente richiesto 1500 lavoratrici cinesi
L'altro, su
Previsti 56 mila lavoratori da Romania e Bulgaria nel 2007
Circa 56 mila lavoratori romeni e bulgari sbarcheranno in Gran Bretagna dopo l’adesione dei loro Paesi all’Unione europea, probabilmente a gennaio 2007. La previsione è dell’Institute for Public policy research, think tank progressista vicino al “New Labour” di Tony Blair, che in un rapporto pubblicato ieri a Londra argomenta i dati in chiave positiva, esortando le autorità a mantenere aperto il mercato del lavoro per i cittadini dei nuovi aderenti, come fatto con le matricole nuovo-europee nel 2004.
Di Fabrizio (del 29/04/2006 @ 12:28:37, in Italia, visitato 2541 volte)
Leggo su pensiero in migrazionesecondo il Dipartimento Affari ed economici dell’ONU… “la popolazione italiana in declino rischia di arrivare a soli 41 milioni di abitanti nel 2050. Volendo mantenere costante il livello demografico attuale l’Italia avrebbe bisogno di un flusso migratorio di circa 240 mila individui all’anno. La popolazione in età lavorativa passerà da 39 a 22 milioni. Per mantenere l’attuale livello l’Italia avrebbe bisogno per i prossimi 50 anni di un flusso di 350 mila immigrati all’anno. Per evitare il crollo del sistema pensionistico sarebbero necessari 2 milioni e 200 mila immigrati all’anno!” Eppure, circa la metà degli elettori italiani ha votato per i partiti che sostengono la chiusura ermetica delle frontiere… MEDITATE, GENTE, MEDITATE…
Di Fabrizio (del 29/04/2006 @ 21:56:48, in Regole, visitato 2882 volte)
Premessa: un paio di giorni fa, ho ricevuto la mail seguente, che riporto
come mi è arrivata:
Sequestrato e picchiato degli Carabinieri: Marin Costantin
(Ventila) cittadino Rumeno (Rom) 56 anni residente lavoratore edile in
Italia da 16 anni padre di cinque figli picchiato e sequestrato per 3 ore al
reparto di Carabinieri di zona Bongola Milano
Nuova Multietnica 2001
a cui è seguito un rapido e concitato giro di telefonate, perché Ventila è
rispettato e conosciuto da tutti nella comunità dei Rom rumeni di Milano, è
socio attivo di diverse associazioni e partecipe a manifestazioni ed iniziative
a Milano ed in Italia. Al momento, non ho divulgato la notizia, sia per
ricostruire i fatti, sia per capire se Ventila intendeva sporgere denuncia o
informare i mezzi di comunicazione.
I fatti, dopo aver sentito un po' di persone, sono di una semplicità
disarmante: Ventila ha portato la macchina (di sua proprietà, in regola con
bollo e documenti) all'autolavaggio, ma per qualche
disattenzione la macchina al posto di incamminarsi nel tunnel è scivolata
indietro, ammaccandosi. Alle proteste di Ventila, il benzinaio ha telefonato ai
carabinieri di Rho (non di Bonola), che l'hanno trattenuto qualche ora in
centrale, tirandolo per la barba, scaricandogli un po' di botte nel costato e
minacciandolo di rimpatrio.
Ora, col consenso del diretto interessato, è uscito un primo comunicato,
firmato da Opera Nomadi Milano. Non escludo che a breve ne seguano altri:
Gent.le Direttore,
in merito al grave episodio denunciato
dal nostro socio e componente del Direttivo dell’Opera Nomadi di Milano, Sig.
Constantin Marin, vogliamo innanzitutto esprimere pubblicamente al medesimo
Constantin detto “Ventila”, il nostro incondizionato sostegno perché è persona
stimata e conosciuta per la propria onestà e il proprio generoso impegno in
campo sociale, profusi sempre nel rispetto delle persone e delle istituzioni di
questa città.
Il fatto da lui denunciato, ovvero un
presunto atto di abuso e intimidazione subito da parte di un ufficiale del
Comando dei Carabinieri nel corso di una normale operazione di accertamento di
responsabilità per un danno materiale di modesta entità, per altro subito
passivamente dallo stesso Ventila, provoca la nostra indignazione e solleva dei
seri interrogativi di carattere più generale circa la condizione dei cittadini
socialmente più “deboli”di questa città.
L’episodio in sé và certamente
circoscritto in un misero atto arrogante e offensivo della dignità personale da
parte di un singolo tutore dell’ordine che, per altro, avrebbe potuto riguardare
anche un qualsiasi altro nostro concittadino.
Tutto ciò ci riporta però alla
constatazione di come molti Rom subiscano, in forme molteplici, delle
sistematiche angherie, particolarmente odiose e inaccettabili se perpetrate da
esponenti delle forze dell’ordine, rappresentanti dei pubblici poteri o da
singoli cittadini, come i molti datori di lavoro che senza scrupolo alcuno e
approfittando di una condizione di “oggettiva diversità o discriminazione” di
fronte all’applicazione e al rispetto delle leggi, favoriscono il lavoro nero e
lo sfruttamento attraverso il più bieco “caporalato”.
Non possiamo quindi non sollevare
l’attenzione su un più generale stato di involuzione dei rapporti tra la
comunità cittadina, gli apparati di controllo addetti all’ordine pubblico e le
molte minoranze, tra cui quella dei Rom continua ad essere la più stigmatizzata,
relegata com’è in una condizione di esclusione ed emarginazione che non ha
precedenti.
Non solo quindi ci sentiamo allarmati
dagli ultimi tragici episodi di cronaca cittadina, è di pochi giorni or sono la
notizia della morte di una bambina di appena un mese di età in via Triboniano,
ma ci facciamo portavoce di una indignazione morale e di una denuncia pubblica
che troppo poco e faticosamente viene raccolta dalle istanze civili di questa
città.
Non è un caso che tale argomento non
trovi spazio, se non in termini prettamente scandalistici, nemmeno nella
imminente competizione elettorale per il governo della città, che pure potrebbe
essere una buona occasione per manifestare l’intenzione concreta di sviluppare
un diverso approccio ai problemi che ogni giorno vengono sollevati dai nostri
concittadini rom e dagli abitanti dei quartieri delle periferie.
A noi semplici cittadini dunque il
compito di vigilare e intervenire con attenzione e puntualità nella condanna di
quelli che sono piccoli o macroscopici episodi di intolleranza e discriminazione
quotidiana, ma anche l’onere di saper indicare modalità e contenuti diversi che
aiutino a costruire e migliorare la convivenza e la coesione sociale tra tutti i
cittadini di Milano.
Il Vicepresidente – Opera Nomadi
Sezione di Milano
(foto pubblicata il 22 luglio 2005) da destra: Bogdan Kwappik (allenatore di Multietnica2001), Ventila (scrittore e carpentiere Rom rumeno) e quello vestito di nero potrebbe essere Direktor, sullo sfondo Milano, via Barzaghi.
Di Fabrizio (del 30/04/2006 @ 10:01:33, in blog, visitato 5357 volte)
Fa sempre piacere avere critici sereni ed obiettivi. Soprattutto gente mai vista e conosciuta che di me sa così tanto . Prima che leggiate queste pagine, volevo avvertirvi che a qualcuno io non piaccio proprio (meglio così) a chi continua a leggere, buon 1 Maggio.
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