Di Fabrizio (del 20/05/2010 @ 22:36:23, in Italia, visitato 2951 volte)
del Gruppo EveryOne
Milano, 20 maggio 2010. Mentre attendevano in piazza della Scala una delegazione di circa 300 Rom dal Triboniano (in un primo momento ce ne erano stati comunicati la metà), i rappresentanti di alcune organizzazioni per i Diritti Umani milanesi venivano raggiunti da una notizia sconcertante: "I Rom sono usciti pacificamente dal campo, senza striscioni né cartelli, senza dar vita ad alcun corteo, ma un poderoso spiegamento di forze di polizia li ha fermati, intimando loro di rientrare nell'insediamento, perché la manifestazione non era autorizzata. I Rom hanno risposto che, come liberi cittadini, avevano diritto a spostarsi liberamente e che eventualmente la polizia avrebbe potuto intervenire, sempre civilmente, perché la libertà di manifestazione è sancita dalla Costituzione, davanti a Palazzo Marino, dove un presidio era stato annunciato per le 18". Intanto alcuni operatori umanitari e difensori dei Diritti Umani chiedevano un incontro urgente con il vicesindaco o l'assessore alla sicurezza, per protestare contro l'operazione poliziesca e assicurarsi che le autorità cittadine evitassero qualsiasi azione aggressiva da parte degli agenti, in attesa che gli attivisti si spostassero presso il campo di via Triboniano. Nessun rappresentante del Comune di Milano accettava di incontrare la delegazione, mentre un portavoce dell'amministrazione comunale comunicava agli attivisti che il vicesindaco e l'assessore si trovavano già presso l'insediamento. Nel frattempo i Rom venivano pressati dalle forze dell'ordine, che con un'azione preordinata li caricavano. Pochi minuti dopo, il seguente comunicato stampa del Gruppo EveryOne riassumeva la catena di eventi presso il Triboniano:
Segnalazioni di azioni violente da parte delle forze dell'ordine contro famiglie Rom del Triboniano
"Ci stanno pervenendo in questi minuti numerose segnalazioni, confermate da alcuni fotoreporter di agenzie di stampa e quotidiani nazionali, secondo le quali le forze dell'ordine milanesi avrebbero caricato pesantemente gli abitanti del campo Rom di Triboniano, impedendo con la forza a 300 uomini, donne e bambini dal recarsi pacificamente e non in forma di corteo al presidio convocato oggi alle 18 dalle associazioni umanitarie di fronte a Palazzo Marino". Lo dichiarano Roberto Malini, presente al presidio di fronte al Comune di Milano, Matteo Pegoraro e Dario Picciau, co-presidenti con lui del Gruppo EveryOne, organizzazione per i Diritti Umani. "In questo momento la Polizia è all'interno del campo. I Rom sono stati caricati da un cordone di agenti mentre tentavano di uscire dal Triboniano e recarsi pacificamente al presidio, poi la Polizia ha impedito l'accesso a noi attivisti e all'interno del campo è iniziata una tremenda caccia all'uomo tuttora in corso" ha raccontato Stefano, attivista che assiste le famiglie del Triboniano, raggiunto al telefono poco fa da Pegoraro.
Ulteriori testimonianze confermavano l'incredibile abuso: "Gli attivisti e i reporter possono vedere con i loro occhi scene da incubo: donne e uomini Rom pesti e sanguinanti, bambini feriti e intossicati dai lacrimogeni, perdita di controllo da parte degli uomini in divisa, che colpiscono alla cieca con i loro manganelli. Una bambina è stata percossa con violenza a un braccio, un giovane Rom zampilla sangue dalla fronte".
La polizia impediva ai fotografi di fare il loro dovere e documentare il massacro, ma foto e video girano già in rete. "Ci sentiamo di dire alla luce di quanto sta accadendo," prosegue EveryOne, "che siamo totalmente a fianco dei nuclei familiari Rom di via Triboniano, anche nel caso in cui sia in atto una ribellione alla riferita violenza da parte delle forze dell'ordine. La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, infatti, sancisce la ribellione a tutte le forme di violenza e discriminazione quale diritto inviolabile dell'uomo, e come Gruppo sui Diritti Umani, ci dichiariamo pronti a scendere in campo, nella forma nonviolenta che da sempre ci caratterizza, accanto alle famiglie Rom per contrapporre - anche rischiando di ricevere gli stessi abusi - la ragione dei Diritti Umani alla violenza e alla persecuzione che le colpiscono".
La cronaca da parte degli Antirazzisti Milanesi (condivisibile al 100% in ogni considerazione)
Ore 16: circa 300 rom si avviano a piedi per prendere il tram 14 e recarsi al presidio indetto per le 18 sotto Palazzo Marino. L'obiettivo del presidio era semplicemente quello di comunicare alle autorità cittadine la piattaforma rivendicativa degli abitanti (qui allegata). Una proposta di accordo che, se accettata avrebbe significato l'abbandono volontario del campo sotto sgombero. Ma percorsi neanche 200 metri uno sbarramento di Polizia bloccava la strada e con fare arrogante intimava ai rom di tornare indietro perché la manifestazione non era autorizzata (falso! dato che erano stati presi accordi precisi con la DIGOS) e spingendo affinché i rom facessero una delegazione di sette persone per andare ad incontrare l'assessore Mojoli. I rom rifiutano la proposta e al primo accenno di proseguire vero il capolinea del 14 parte la prima carica. Come al solito le donne in prima fila, come al solito le vittime non possono combattere: una bambina di due anni ne esce con la faccia segnata dal manganello e parecchie caviglie risultano gonfiate dai calci
Ore 17: dopo un lungo e inutile parlamentare, i rom decidono di tornare indietro, agguerriti più che mai e improvvisano barricate in mezzo alla strada. la manifestazione, nei fatti, si concentra in via Triboniano. La richiesta è sempre la stessa: una risposta alle rivendicazioni unitarie di tutti e quattro i campi sotto sgombero. Anche la risposta è sempre la stessa. Decine di cellulari scaricano agenti, che con ampi cordoni in antisommossa bloccano entrambi gli accessi al campo anche a chi ovviamente stava accedendo dal presidio ormai saltato in centro città
Ore 18,30: Scatta l'ordine di attacco. I cordoni si muovono contro i rom che cominciano ad opporre una forte resistenza. Diverse cariche violente vengono affrontate dagli abitanti del campo. Per ben tre volte l'esercito anti-rom è costretto ad arretrare perché i rom contrattaccano. Ma alla fine numeri e soprattutto violenza armata prevalgono. Lacrimogeni e manganelli costringono i rom all'interno dei campi che continuano a cercare di resistere e contrattaccare.
Da qui in poi non è dato sapere cosa stia davvero accadendo. I solidali che sopraggiungono trovano la strada sbarrata. Non resta che lanciare un accorato appello ad accorrere verso Triboniano. La resistenza dei rom ha assunto davvero tratti eroici e se oggi la battaglia antifascista riveste un qualche significato e valore universale questo è il momento di dimostrarlo. Il fascismo, sempre di più, è quello dello stato. La resistenza che sgorga dalle viscere della società, è l'unica vera risposta all'altezza della situazione.
Il 1° Meeting Antirazzista Europeo invita ogni persona a confrontarsi
con i temi dell’antirazzismo e dell’antidiscriminazione.
La Campagna DOSTA (“Basta” in lingua Romanì) è stata promossa dal Consiglio
d’Europa e dalla Commissione Europea in vari paesi europei; in Italia si sta
portando avanti con il coordinamento e il finanziamento dell’UNAR.
Il suo obiettivo è quello di superare i pregiudizi nei confronti dei Rom e
Sinti, facendo conoscere la ricchezza della loro cultura, nonché le difficoltà
che essi trovano per raggiungere una piena inclusione sociale, abitativa,
educativa e lavorativa.
Nella cornice naturale del Parco Europa potrai ascoltare e discutere insieme a
Sinti, Rom, politici, attivisti e operatori su come leggere e combattere il
razzismo e le discriminazioni. Nei gazebo situati nell’area circostante del
grandissimo tendone, troverai mostre sulla storia, la cultura e l’artigianato
tradizionale. Ma non solo, perché ogni sera potrai vivere insieme a Sinti e Rom
momenti di festa con gastronomia e musica che ti delizieranno e affascineranno.
Luogo:
“ >> PARCO EUROPA << “
Viale Europa – Bolzano
MEETING ANTIRAZZISTA EUROPEO
Mercoledì 2 giugno 2010 ore 17.00 - 24.00
Ore 17.00 Apertura del MEETING
On. Maria Luisa Gnecchi
Luigi Spagnolli, Sindaco della città di Bolzano
Christian Tommasini, Vice Presidente della Provincia di Bolzano
Roberto Bizzo,Assessore alle Pari Opportunità della Prov. di Bolzano
Primo Schönsberg
Radames Gabrielli Presidente dell’associazione Nevo Drom
18.00 Apertura Festa con:
GASTRONOMIA TRADIZIONALE SINTA
21.00 Musica jazz con il complesso Django ’ Clan
con Carmelo Tartamella
24.00 Chiusura festa
“SINTI E ROM, CITTADINI
EUROPEI DISCRIMINATI: DOSTA!”
Giovedì 3 giugno 2010 ore 17.00 - 24.00
Moderatore: Dijana Pavlovic, Vice Presidente della
Federazione Nazionale Rom e Sinti Insieme
17.00 La campagna Dosta! in Italia e in Europa
Radames Gabrielli, Presidente Fed. Nazionale Rom Sinti Insieme
Rappresentante Unar (Uff. Nazionale Antidiscriminazione Razziale ed Etnica)
Rappresentante del Consiglio d’Europa
Vladimiro Torre, Presidente associazione Them Romano (RE)
Roberto Bizzo, Assessore alle Pari Opportunità, Provincia Bolzano
Karl Tragust, Direttore di ripartizione sociale provincia Bolzano
19.35 Apertura Festa con:
GASTRONOMIA TRADIZIONALE SINTA E ROM
21.00 Musica tradizionale sinta
- STRAUMALI & MARLENE
- THE GIPSYES VAGANES
24.00 Chiusura Festa
LOTTA ALLE DISCRIMINAZIONI
Venerdì 4 giugno 2010 ore 17.00 - 24.00
Moderatore:
Luciano Scagliotti, (Enar) European Network Against Racism
17.00 Tavola Rotonda
Dott.ssa Karin Girotto
Onorevole Rita Bernardini
Enrico Lillo, Presidente circoscrizione don Bosco
Onorevole Luisa Gnecchi
Robert Gabrielli, Federazione Rom Sinti Insieme
Mauro Minniti,Vice presidente Consiglio prov. Bolzano
Onorevole Letizia de Torre
Maurizio Alemi,“progetto azioni contro le discriminazioni” Porte Aperte,
Voluntarius, Fondazione Langer, HRI
19.35 Apertura Festa con:
GASTRONOMIA TRADIZIONALE SINTA E ROM
21.00 L’attore teatrale, scrittore e musicista
MONI OVADIA con il suo gruppo
24.00 Chiusura Festa
SINTI E ROM IN ITALIA E IN EUROPA
Sabato 5 giugno 2010 ore 17.00 - 24.00
Moderatore: Carlo Berini
Associazione Sucar Drom
17.00 Tavola Rotonda
Primo Schönsberg
Mauro Di Vieste, Direttore Popoli Minacciati
Gabrieli Mirco, Vice Presidente Associazione NEVO DROM TN
Tommaso Vitale, sociologo
Prof. Oliver Legros, Francia
Elisabetta Vivaldi, attivista rom
Yuri Del Bar, Segretario federazione Rom Sinti Insieme
Davide Casadio, Pastore evangelico MEZ
19.30 Apertura Festa con:
GASTRONOMIA TRADIZIONALE SINTA E ROM
21.00 Musica tradizionale sinta
Con il complesso musicale altoatesino
DAVIDE IL GITANO
24.00 Chiusura Festa
FESTA SINTA
Domenica 6 giugno 2010 ore 15.30 - 24.00
15.00 Apertura Festa con:
GASTRONOMIA TRADIZIONALE SINTA E ROM E VARIE
17.00 Musiche varie
21.00 - Straumali & Marlene
- THE GIPSYES VAGANES
24.00 Chiusura Festa
PORRAJMOS ALTRE TRACCE
SUL SENTIERO PER AUSCHWITZ
2 – 6 Giugno 2010
dalle 9.00 alle 24.00 al Parco Europa - BZ
Mostra fotografica documentaria sulle persecuzioni razziali
subite da Sinti e Rom durante il nazifascismo.
PER NON DIMENTICARE IL PORRAJMOS
Giovedì 3 giugno 2010
Sala riunioni del Centro Syn
Piazza Don Bosco, 21 - 39100 Bolzano
Patrocinio della Città di Bolzano e in collaborazione
con l’Archivio Storico
9.30 Conferenza
sulle persecuzioni subite da Sinti e Rom, con
interventi di storici e proiezioni di filmati in
ricordo e memoria della Sinta,
BARBARA RICHTER
Bolzanina, d’origine Cecoslovacca sopravvissuta ad
Auschwitz Birkenau e agli esperimenti di Mengele,
Deceduta alcuni anni fa a Bolzano.
11.00 Deposizione di una corona
a Passaggio della Memoria davanti alla Targa in
Memoria dei Sinti e Rom, Vittime delle persecuzioni
razziali, nei pressi del Muro del Lager di Via Resia
30 Bolzano.
CINEMA
Sabato 5 giugno 2010 alle ore 21.00
AL CINEFORUM BOLZANO
(Via Roen 6, Bolzano)
“Io, la Mia Famiglia Rom e Woody Allen”
Con la partecipazione della REGISTA Rom
Di Fabrizio (del 27/05/2010 @ 09:56:43, in Italia, visitato 2912 volte)
Segnalazione di Ernesto Rossi
APERTAMENTE di Buccinasco promuove la 4 ^ FESTA DEI SINTI del QUARTIERE TERRADEO Via dei Lavoratori, 2 - Buccinasco SABATO 29 MAGGIO 2010
ore 9,30 Messa nella chiesa di Santa Maria Assunta
ore 11.00 Incontro con le Autorità e la cittadinanza - Sala Consiliare
Relazione sulle attività svolte dall’Associazione
Intervento del Sindaco Loris Cereda
Dibattito
Seguirà rinfresco
ore 14.30 Festa dei bambini e ragazzi Sinti e dei loro amici con giochi vari,
al Terradeo - visita al quartiere
Di Fabrizio (del 28/05/2010 @ 09:07:25, in Italia, visitato 2146 volte)
Siamo lieti di annunciarvi che il sito del convegno di giugno è on line. Oltre
alla possibilità di iscriversi e trovare informazioni sulla conferenza, contiene
una ampia rassegna della normativa e nei prossimi giorni sarà aggiornato
quotidianamente con le relazioni al convegno.
Di Fabrizio (del 28/05/2010 @ 09:51:49, in Italia, visitato 2623 volte)
Segnalazione di Tahar Lamri
Dal 4 al 6 giugno - Ravenna - Artificerie Almagià. Via dell'Almagià 2
La Dichiarazione Universale dell’Unesco sulla diversità culturale, Adottata
all'unanimità a Parigi durante la 31esima sessione della Conferenza Generale
dell'UNESCO, Parigi, 2 novembre 2001 afferma nel Primo articolo "Identità,
diversità e pluralismo", che : "La cultura assume forme diverse nel tempo e
nello spazio. La diversità si rivela attraverso gli aspetti originali e le
diverse identità presenti nei gruppi e nelle società che compongono l'Umanità.
Fonte di scambi, d'innovazione e di creatività, la diversità culturale è, per il
genere umano, necessaria quanto la biodiversità per qualsiasi forma di vita. In
tal senso, essa costituisce il patrimonio comune dell'Umanità e deve essere
riconosciuta e affermata a beneficio delle generazioni presenti e future."
Il Festival delle Culture di Ravenna, nella sua IVa edizione, fa sua questa
affermazione "la diversità culturale è, per il genere umano, necessaria quanto
la biodiversità per qualsiasi forma di vita" e mette in scena lo scorrere
dell’acqua tramite le performances dei giovani o nella rappresentazione dei
rituali vodù o mettendo semplicemente a confronto le diverse comunità che
compongono il tessuto sociale di Ravenna.
ANTEPRIMA FESTIVAL
Sabato 29 e domenica 30 maggio Ore 21.00 - Teatro Zodiaco - via E. Mattei 28 (Villaggio Anic)
150° anniversario della nascita di Anton Cechov:
"Ehi Vanja, Bisogna vivere!" spettacolo teatrale
ideazione: Evelina Drianovska e Andrea Contarini. Regia: E. Drianovska
Lunedì 31 maggio ore 21.00 - Sala Forum, Circoscrizione Seconda - via Berlinguer 11
Chi siamo? – Testimoni – mediatori culturali raccontano la loro Storia
L’emigrazione italiana attraverso immagini e lettere
Breve spettacolo teatrale sul linciaggio dei salinari italiani in Fracia. Regia
di Vladimira Cantoni/Teatro del Sale
a cura di associazione Integriamoci Insieme
Mercoledì 2 giugno Festa della Repubblica a Lido Adriano, c/o CISIM, viale Parini 48 (Lido
Adriano)
Ore 10.00 Riunione pubblica della redazione della rivista L'Accalappiacani.
Ore 12.00 Parata per le vie di Lido Adriano della Spartiti per Scutari Orkestra.
Ore 17.00 Leggono gli scrittori Paolo Nori, Ugo Cornia, Eraldo Baldini e Lidija
Dimkovska.
Ore 19.00 Cena di carne alla griglia, dalla Romagna ai Balcani.
Ore 21.00 Musica con Spartiti per Scutari Orkestra.
A cura di Ravenna Teatro/Teatro delle Albe, coop. Libra, Il lato oscuro della
Costa
FESTIVAL DELLE CULTURE 2010
Venerdì 4 giugno Ore 10,00 – Istituto Geometri Camillo Morigia di Ravenna
Teatro Forum del gruppo GIM (Generazioni in movimento) in dialogo e confronto
con gli studenti
Coordina Emanuela Cappellari (Jolly di Teatro dell’Oppresso)
Ore 14.30 - Casa Melandri, via Ponte Marino 4
Sun Wen Long (Associna), Azeb Lucà Trombetta (Crossing Tv) e Meho Sulemanski
(Città Meticcia) presentano: "Generazioni in movimento: le esperienze di Pillole
d’identità, Rete TogethER, Crossing Tv e Juvenilia a confronto" – proiezione di
video e cortometraggi (in collaborazione con Cospe)
- Proiezione del film "Le acque di Chenini" regia: Elisa Mereghetti (durata:
15’): L’oasi di Chenini, nei pressi di Gabès (Tunisia) un piccolo angolo di
paradiso, è in pericolo. I palmeti scompaiono e le sorgenti d’acqua che la
rendono rigogliosa non ci sono più, sostituite dalle pompe che erogano acqua a
caro prezzo.
Ore 17.30
"Iè venu zô cun la fiumâna" a cura del gruppo Generazioni in movimento (i
giovani della Casa delle Culture)
Come lo scorrere dell’acqua nel letto di un fiume giovani creativi di qui e
d’altrove toccheranno e fertilizzeranno le vie della città in performance
itineranti:
(Il flusso sarà scandito da giovani percussionisti senegalesi)
Sorgente: Museo Nazionale/Basilica di San Vitale, Performance di Parkur/acrobazie
di strada
Alveo di scorrimento: via Argentario – via Cavour. Letto di inondazione: Piazza
San Domenico: DIG – Dangerous International Gang presenta: Jerk/Break Dance/Hip
Hop
Alveo di scorrimento: via IV Novembre. Letto di inondazione: Piazza del Popolo -
Jerk, Break Dance, Salsa, Danze russe, Capoeira.
Alveo di scorrimento: via Diaz. Alveo maggiore: Giardini Speyer - "Hello
Nigeria! Part I": Danze acrobatiche in maschera - Afesan Igbabonelimi Dance,
Clapping for the Dead (a cura di Afesan Community). Alveo di scorrimento: viale
Pallavicini – Sottopassaggio – Via Magazzini Anteriori.
Foce: Artificerie Almagià
Ore 19.30: "Le parole sono gesti in comune" sit-theatre. Regia di Matteo
Cavezzali (TeatrOnnivoro).
A seguire
Esibizione di Capoeira (a cura del gruppo Coquinho Baiano)
Ore 20.30: Festa dei maestri e i loro allievi - Danza del leone e del drago.
Arti marziali dei Maestri italiani e cinesi (a cura dell’associazione Qina/Oltre
la muraglia)
Ore 21.00: Dave Kaye mini-concert (etno-folk dall’Australia)
Ore 21.30: Banda del Villaggio Solidale in concerto (Rom big band)
Nata del 2005 in seno alla Casa della Carità dallo sgombro del campo nomadi via
Capo Rizzuto a Milano. La loro musica rispecchia la cultura popolare rumena:
fisarmoniche e voci femminili, ritmi che nascono dall’incontro fra Oriente e
Occidente. Virtuosismo, vivacità, allegria e malinconia.
A cura dell’associazione Romania Mare
Ore 22.30: Quilombo Total in concerto (world music natural remix) Presentazione
dei giovani del gruppo Generazioni in Movimento
Gruppo multietnico (Italia, Argentina, Marocco, Giamaica). Rivisitazione della
musica popolare brasiliana, argentina, arabo andalusa e gnawa.
Sabato 5 giugno Ore 15.00 - Sala Forum, Circoscrizione Seconda - via Berlinguer 11
Seminario su immigrazione e inclusione sociale dell’associazione Noble Service
International
Artificerie Almagià
Ore 18.00 (Spazio tenda berbera) – Presentazione del progetto "Terre di seta",
delle cooperative di donne di Soatanana (Madagascar), di tessitura di sciarpe.
Degustazione cibi del Madagascar. Intervento del presidente dell’Ong Ravinala
Italia, Teresa Pecchini (a cura del Villaggio Globale)
Ore 18.00 - Dal Senegal: Sabar. Nella pura tradizione del Maestro Doudou N’daye
Rose. Il dialogo fra donne e tamburi.
Ore 19.30: Tinikling - Danza delle Filippine (a cura di Mabuhay)
Ore 20.00: Festa dei maestri italiani e cinesi e loro allievi: Taijiquan e
Qigong (a cura dell’associazione Qina/Oltre la muraglia)
Ore 20.30: Apolide & Sule mini-concert. Dedicato a tutti i Mohamed del mondo (etno-indie-rock)
Ore 21.00: Mo’O Me Ndama: Bissima e Match. Spettacolo di danza tradizionale
africana e contemporanea. Coreografo Lazare Ohandja.
Ore 22.00 – "Hello Nigeria! Part II": Mgbidi Amaka in "Igbo Masquerade Dance",
Donne Interculturali di Ravenna in "OdeniIgbo Dance", Edo Comunità presenta:
"Voodoo Rituals", invocazioni degli spiriti per il loro aiuto in favore
dell’ambiente.
Ore 22.30: Iam’S presenta: Hip Hop & Rap a gogo
Con-Fronti. Giovani in palco e in platea su tema del razzismo a cura di T’DO
Da L.E.C.C.E (S.U.D. della Bella Italia): Aban in corcerto
Da mezzanotte:
Shakin’ Generation. La notte dei giovani viventi. Almagià Dance Night.
Conduce Generazioni in Movimento
Domenica 6 giugno Ore 16.00 – Fiera del baratto e del riuso a cura di CittA@ttiva
Ore 18.00: Spazio Tenda Berbera
presentazione del libro di Marina Girardi "Kurden People"
Al porto di Patrasso, sotto un torrido sole estivo, si incrociano la rotta di
Sonia, che sola col suo zaino ritorna da una vacanza a Creta, e quelle dei
ragazzi kurdi in fuga dalle persecuzioni che subiscono nei loro paesi.
(a cura dell’associazione Mirada)
Ore 19.00: Festa dei Maestri italiani e cinesi e loro allievi: Wushu, Kongfu e
Sanda. Accompagnamento armonie musicali con l’arpa. (a cura dell’associazione
Qina/Oltre la muraglia)
Ore 20.00: Estrazione biglietti vincenti della lotteria "Il Terzo Mondo".
Ore 20.30: "Error", musiche e danze dal Bangladesh
Ore 21.00: Consegna del Premio città di Ravenna per l’Intercultura
Ore 21.30: "Hello Nigeria! Part III": Skyladies in "Ugho Dance & Ogieke Dance",
Lover Brothers "Obayangbon Dance", Dynamic Friends International in "Opuruiche
Dance & Ekpo Dance", Ika Union in "Ika Cultural Dance"
Ore 22.30: Andrea Capezzuoli e Compagnia in concerto. Musiche popolari
dall’Italia al Québec
IL FESTIVAL DELLE CULTURE AL RAVENNA FESTIVAL Venerdì 11 giugno, ore 21 – Giardini di San Vitale c’è un luogo, incontriamoci là… (anno secondo)
Voci nella preghiera
Incontro e dialogo tra le tre grandi religioni del Libro – ebraica, cristiana e
musulmana – in uno dei luoghi – la Basilica di San Vitale – forse più
emblematici di un’antica e ancora oggi possibile comunione tra Oriente e
Occidente.
Introduce: Umberto Galimberti. In collaborazione con le associazioni delle
comunità dei cittadini immigrati di Ravenna. Le voci di Tahar Lamri, Reda Zine,
Sidh
Sabato 12 – Domenica 13 giugno "IX Capoeira Festival Coquinho Baiano"
Villaggio del Fanciullo - Via del Pino 102 - Ponte Nuovo – Ravenna
Batizado e Formatura do Instrutor Diony.
12.06. dalle Ore 10:30 - Roda al mare nel Bagno Azzurra
13.06 dalle ore 11.00: lezioni, stage, Rods, formatura
LA MOSTRA
Futuro di sabbia. Mostra fotografica sulla desertificazione
A cura di a cura di Acra, Cospe, Icu, Rc
GASTRONOMIA
Ristorante Marrakech – Specialità maghrebine e mediorientali
Ristorante Araliya – Specialità da India, Sri Lanka e Indonesia
Piandineria&Kebab
SUK
Mercato con prodotti di artigianato africano e asiatico
Solo domenica: fiera del baratto e del riuso
(a cura di Citt@Attiva)
Di Fabrizio (del 29/05/2010 @ 11:39:32, in Italia, visitato 3132 volte)
21:49 - CRONACA- 26 MAG 2010
7 giugno al via lavori recinzione decisi da giunta centrosinistra
Milano, 26 mag. (Apcom) - Si accende la polemica politica sul progetto di
costruzione di un muro lungo 500 metri e alto quasi tre con il quale il Comune
di Sesto San Giovanni (Milano) intende cingere una vasta area demaniale dismessa
divenuta da anni luogo di insediamento dei nomadi, con conseguenti, continui,
sgomberi. L'opera, già soprannominata "muro anti-rom" e il cui cantiere partirà
il prossimo 7 giugno, è stata decisa dalla giunta di centrosinistra al governo
del piccolo Comune alle porte del capoluogo lombardo, che per costruirla ha
anche ottenuto un corposo finanziamento ministeriale. Sulla costruzione del muro
in via Luini, al confine con Monza e Cinisello nei pressi della ferrovia e
vicina all'area ex Falck, oggi è intervenuto il vicesindaco e assessore alla
Sicurezza del Comune di Milano Riccardo De Corato che, sottolineando
l'"assordante silenzio della sinistra", ha ricordato come l'Amministrazione
meneghina "lo scorso ottobre fosse stata messa alla berlina solo per aver deciso
di mettere un semplice rilevato di terra come dissuasore della sosta abusiva dei
camper e delle roulotte dei plurirecidivi sinti siciliani di via Cusago".
"Nell'immaginario dei soliti buonisti e benaltristi quel nostro 'non-muro' era
diventato una muraglia, un simbolo addirittura della volontà del Comune di
chiudere le porte all'integrazione" ha proseguito De Corato, evidenziando come
"la decisione del sindaco Oldrini ha avuto il pregio di scoperchiare le
contraddizioni del centrosinistra: capace periodicamente di evocare i fantasmi
inesistenti della discriminazione per certe decisioni prese da Palazzo Marino e
di mettere la testa sotto la sabbia quando sono i sindaci amici ad attuare
analoghi provvedimenti".
Di Fabrizio (del 31/05/2010 @ 09:52:34, in Italia, visitato 2450 volte)
Le tre "barachine" ritratte qua sotto da Lorenzo Mandelli non si differenziano da
quelle dei tanti campi "irregolari", tranne che per un piccolo importante
particolare.
Qual è?? (se non lo scoprite da soli, domani la soluzione)
Di Fabrizio (del 03/06/2010 @ 09:52:26, in Italia, visitato 1878 volte)
31 maggio 2010
Un grave episodio di discriminazione a Palermo contro una famiglia rom
raccontato da Mario Affronti.
Il fatto: una bella e numerosa famigliola Rom, cui è stato assegnato un
appartamento confiscato alla mafia secondo una procedura pienamente legale, è
stata rifiutata dai condomini sia di via Bonanno e sia (è notizia di oggi) di
Corso Calatafimi.
Parlo di bella e numerosa famiglia per conoscenza personale. La mia famiglia è
stata ospite lì al campo Nomadi della Favorita in ripetute occasioni, anche a
cena, presso la casa-baracca in cui vivono (non so come facciano a mantenerla
dignitosamente pulita senza acqua né servizi igienici) e i miei figli assieme ad
altri ragazzi della Lega Missionaria Studenti hanno fatto attività di
doposcuola, e non solo, per tutti i bambini del campo grazie alla loro preziosa
collaborazione.
Il fatto impone alcune riflessioni ed una chiara presa di posizione. Trattasi di
un chiaro caso di discriminazione razziale che ci fa ritornare indietro nel
tempo e che sembra grave in quanto riguarda il nostro tessuto sociale, la nostra
gente, il popolo palermitano che invece, anche in un recente passato, ha
mostrato un atteggiamento di accoglienza e di ospitalità verso l'altro,
specialmente se diverso. Non è un problema di quartiere più o meno "in", di zone
più o meno esclusive o degradate della nostra città. Non riguarda solo i ricchi
che hanno paura di essere derubati ma, per lo stesso motivo, anche i poveri che
pensano di rischiare anche quel poco che hanno. È appunto un problema sociale di
cui gli zingari (che tra l'altro rubano anche i bambini) rappresentano la punta
d'iceberg, ma che interessa anche gli immigrati terzomondiali, oggi numerosi
nelle nostre contrade, gli omosessuali ed in generale tutto quanto non rientra
nei nostri canoni ormai diventati angustamente ed inesorabilmente etnocentrici.
La causa di tutto ciò – e veniamo così alla prima riflessione – è innanzitutto
una mancanza di conoscenza. Il compianto mons. Luigi Di Liegro, quando era
direttore della Caritas diocesana di Roma, diceva che in fondo si ha paura di
tutto ciò e di chi non si conosce. La paura è normale nell'approccio col
diverso. Soltanto il desiderio di conoscere può superarla per consentire un
dialogo che oggi sembra diventato impossibile. Di fatto la nostra società è
diventata più cattiva. Come sempre, quando ci si chiude pensando che l'altro
possa essere una minaccia e non invece una risorsa proprio a motivo della sua
diversità.
Questa deriva individualista e cattiva del nostro tessuto sociale – seconda
riflessione – è anche colpa nostra. Colpa di chi in questi ultimi anni ha
conosciuto queste persone toccando con mano le derive positive di questa
relazione sia per sé che per la società tutta. Come mai sullo zingaro,
sull'immigrato è prevalsa l'idea che essi costituiscono un problema di sicurezza
sociale e non una vera e propria opportunità di crescita civile?
Come mai un po' in tutta Italia si moltiplicano gli episodi di discriminazione
razziale di cui l'UNAR giornalmente ci fa un triste e macabro resoconto? Perché
non abbiamo saputo testimoniare la verità su queste persone? Perché è passata
questa idea nefasta e non la nostra secondo cui il diverso rappresenta una
ricchezza non solo sociale ma anche economica, politica e religiosa?
Già, religiosa. In questo campo – terza riflessione – il pericolo è
rappresentato soprattutto dal musulmano che ormai apertamente attenta alla
nostra identità (quale?) religiosa e che bisogna contrastare in tutti i modi più
o meno leciti. I cattolici palermitani hanno dimenticato che l'unica moschea
presente nella loro città è un ex-chiesa donata allo scopo dall'Arcidiocesi
rappresentata allora dall'indimenticabile cardinale Pappalardo.
E ritornando ai Rom, non tutti forse sappiamo quanto Paolo VI, ebbe a dire
rivolgendosi agli Zingari: «voi siete nel cuore della Chiesa»! Non tutti forse
sappiamo quanto la dignità cristiana, nella loro condizione, abbia ricevuto
attraverso la beatificazione di Zeffirino Giménez Malla (1861-1936), detto "il
Pelé", uno Zingaro spagnolo appartenente al gruppo nomade dei Kalós.
In realtà quella degli zingari è una realtà che interpella tutti ma soprattutto
noi cristiani in quanto è difficile affermare che essi sono nel cuore della
Chiesa. Ciò che si vede e rende tristemente addolorati è l'indifferenza o una
vera e propria opposizione. Solo gradualmente e molto lentamente, oggi nel
nostro Paese alcune comunità si sono aperte all'accoglienza, ancora troppo
poche, peraltro, perché gli Zingari possano scoprire il volto materno e fraterno
della Chiesa. I segni del rifiuto persistono, dunque, e si perpetuano,
suscitando, in genere, poche reazioni e proteste in chi ne è testimone.
E veniamo così alla presa di posizione. È giunto il tempo in cui, scosse la
coscienze, i cattolici decidano di vivere la caritas piena verso questa
popolazione. La Chiesa deve riconoscere il loro diritto di "voler vivere
insieme", provocando e sostenendo una sensibilizzazione in vista di una maggiore
giustizia nei loro confronti, nel rispetto reciproco delle culture, orientando i
propri passi sulle orme di Cristo, in risposta alle aspettative di questa
popolazione nella sua ricerca del Signore.
A tale scopo esiste anche una motivazione di ordine teologico che rappresenta il
sale di tutta la pastorale della Migrantes (l'organismo ufficiale della C.E.I.
per le persone in mobilità – zingari ed immigrati ma anche emigranti, marittimi,
fieranti e circensi): la condizione itinerante, sia nella sua oggettiva
realizzazione, sia come visione di vita, rappresenta un richiamo permanente a
quel «non abbiamo quaggiù una città stabile, ma cerchiamo quella futura» (Eb
13,14). Il compito da intraprendere, affinché gli Zingari, particolarmente
vulnerabili, si considerino e siano accettati come membri a pieno titolo della
famiglia umana, è perciò grande e urgente.
Alla pace autentica e duratura, quella che dovrebbe caratterizzarla come
riflesso della "famiglia divina" (la Santissima Trinità), non si arriva però –
ritorniamo al fatto di cronaca – fuori da un contesto di giustizia e di
sviluppo. Fra la popolazione zingara va quindi custodita la dignità e rispettata
la identità collettiva, vanno incoraggiate le iniziative per il suo sviluppo e
difesi i diritti. Per comprendere adeguatamente la storia spesso drammatica di
questa popolazione, occorre tener presente non solo la sua situazione di
minoranza in seno alla società, ma anche la sua specificità nei confronti delle
altre minoranze. La sua peculiarità sta infatti nel fatto che gli Zingari
costituiscono una minoranza senza un preciso insediamento territoriale o uno
Stato di riferimento originario – non avendone pertanto un suo eventuale
sostegno. Questo "vuoto" di garanzie politiche e di protezione civile rende
molto critica la vita degli Zingari.
I Governi nazionali e locali (in questo caso il Comune di Palermo) debbono
rispettare questa minoranza tra le minoranze e riconoscerla, contribuendo a
sradicare gli episodi di razzismo e di xenofobia ancora diffusi, che provocano
discriminazione in materia di impiego, di alloggio e di accesso. La gente di
Palermo, il popolo ed i cristiani anagraficamente così numerosi, devono
ritrovare la propria vera identità, prima che vada irrimediabilmente perduta.
(Mario Affronti, responsabile del Centro diocesano per la Pastorale delle
Migrazioni di Palermo)
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