Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 26/03/2010 @ 09:12:17, in Italia, visitato 1979 volte)
Ferrara, 25/03/2010. All'interno del Festival dei Diritti 2010 "A
scuola di diritti", sabato 27 marzo alle ore 9:30, presso la Sala Estense di
Ferrara si terrà la performance "Parole sulla soglia di un campo Rom", una
lettura spettacolo sul romanzo "Il circo capovolto". L'evento organizzato da IBO
Italia, avrà come protagonisti Milena Magnani, autrice del libro, Andrea
Lupo e David Sarnelli, rispettivamente attore Teatro delle Temperie di
Crespellano e fisarmonicista e insegnante alla scuola Ivan Ilich di Bologna. Ad
introdurre la mattinata sarà il Prof. Dimitris Argiropoulos dell'Università di
Bologna e come pubblico d'eccezione ci saranno gli alunni di alcune scuole
superiori di Ferrara che nel mese di marzo hanno seguito laboratori proprio sui
diritti dei popoli senza terra, rom e sinti. Un momento per parlare anche del
progetto di IBO Italia a Panciu, in Romania e della comunità sinta presente sul
territorio ferrarese.
Giacomo Locci - IBO Italia
Responsabile Ufficio Stampa e Comunicazione
Via Montebello 46/a 44121 Ferrara
Tel +39.0532.243279 - 247396
Fax +39.0532.245689
Cell.+39.328/2311925
skype contact: giacolocci
E-mail: promozione@iboitalia.org
www.iboitalia.org
"Comunicare affinché i popoli della terra possano comprendersi, rispettarsi e
decidere insieme un modello di società più giusto e rispettoso dei diritti di
tutti, soprattutto dei più deboli" E. Margelli
Di Fabrizio (del 26/03/2010 @ 09:49:35, in Italia, visitato 3377 volte)
Ricevo da Tommaso Vitale SABATO 27 MARZO 2010
dalle 16.00 alle 22.00
Cascina cuccagna
via Cuccagna 2/4 ang. via Muratori
Milano
Presentazione di una storia di costruzione e distruzione: la comunità Rom
rumena di Milano racconta un presente difficile e una quotidianità che è
continua ricerca di “spazio” nella città.
ROom for a day è un progetto speciale di Public Design Festival (13-18 aprile 2010)* ideato da
Patrick Hubman e Giulia Durante che parla dello stretto legame che intercorre fra l'utilizzo
consapevole dello spazio pubblico, l'attuale questione dei campi Rom e il diritto ad avere un'abitazione dignitosa.
L'elemento centrale del progetto è la costruzione di una baracca, come quelle osservate nei campi abusivi, ma collocata nel centro di Milano, in un posto visibile e di passaggio in cui non la si possa
ignorare come si fa di solito con queste tematiche.
PRESENTAZIONE SABATO 27 MARZO ROom for a day è una riflessione sulla condizione dei Rom che popolano la città di Milano,
attraverso un incontro con alcuni rappresentanti della comunità rumena milanese. Un pomeriggio
dedicato alla scoperta della cultura Rom, per cercare nuovi spazi di relazione, apertura e
integrazione, per conoscere la vita quotidiana della comunità rumena.
PROGRAMMA:
Dalle 16.00 alle 19.00
WORKSHOP-LA CULTURA ROM RUMENA
- Ore 16.00 Preparazione del pane (30 minuti)
- Ore 16.00 Arredamento (30 minuti)
- Ore 17.00 Preparazione di specialità rumene (60 minuti)
- Ore 17.00 Costruzione di un forno (60 minuti)
- Ore 17.00 Costruzione di una stufa (30 minuti)
- Ore 18.30 Lezione di danza e musica
Dalle 20.00 alle 22.00
Aperitivo con il cibo preparato durante il workshop accompagnato da musica gitana.
INFORMAZIONI
Il costo per partecipare ai workshop e all'aperitivo è di 15.00 euro.
Il costo per partecipare solo all'aperitivo e di 4 euro.
info@publicdesignfestival.org - 02 713 613
ROom for a day è un progetto sviluppato con esterni
e l'Università Bicocca di Milano.
UFFICIO STAMPA
Valentina Dalla Piazza media@esterni.org
- 02 713 613
*Public Design Festival Il festival dello spazio pubblico 13 – 18 aprile 2010 Via Vigevano, Piazzale Stazione Genova Festa di chiusura -Sabato 17 aprile, Hangar bicocca
www.publicdesignfestival.org una produzione
esterni
Di Fabrizio (del 28/03/2010 @ 09:45:30, in Italia, visitato 2633 volte)
Ricevo da Nazzareno Guarnieri
li, 26 marzo 2010 - Se in pochi mesi
nella Regione Abruzzo si sono verificate tre gravissimi episodi di violenza, con
la morte di due persone ed una terza persona in pericolo di vita, per
responsabilità di giovani rom, la politica abruzzese, di centro – di
destra – di sinistra, ha il dovere di assumersi le proprie responsabilità
istituzionali e programmare POLITICHE CULTURALI E SOCIALI DI INTEGRAZIONE CON LA
MINORANZA ROM.
A nulla sono valse le
nostre denunce preventive e le proposte operative dei mesi scorsi, perchè quando
si tratta di Rom i pregiudizi e gli stereotipi della politica verso la minoranza
rom prevalgono sul rispetto di norme e principi, di diritti/doveri fondamentali,
e molti si dilettano “ad accendere il fuoco” con dichiarazioni
contraddistinte dalla fierezza dell'ignoranza e dall'arroganza del potere.
L'integrazione
culturale CON LA MINORANZA ETNICA ROM non si verifica per opera dello Sprito
Santo, ma si costruisce con specifiche attività sociali e culturali di
integrazione, che la politica HA IL DOVERE di attivare.
La scelta della
politica abruzzese di una strumentale indifferenza verso la problematica rom
riserva il disagio sulla quotidianità di tutti i cittadini, tale che la
responsabilità morale di queste violenze è da attribuire alla politica.
Il rifiuto ad
attivare strategie di interazione culturale per la minoranza rom è una
illegittimità e la politica, come tutti e prima di tutti, HA IL DOVERE DI
RISPETTARE le norme ed i principi.
La nostra
organizzazione RomSinti@ Politica, la Cooperativa Pralipè e la Federazione
romanì, organizzazione nazionale rappresentativa della popolazione rom e sinta,
sollecitano gli enti locali e le istituzioni Abruzzesi ad attivare con estrema
urgenza adeguati processi di integrazione culturale delle persone rom presenti
sul territorio Abruzzese.
Guarnieri Franco
– Associazione RomSinti@ Politica
Guarnieri
Nazzareno – Presidente Federazione romanì
Giulia Prestia
– Cooperativa Pralipè
Di Fabrizio (del 29/03/2010 @ 09:14:45, in Italia, visitato 2245 volte)
Segnalazione di Marco Brazzoduro
Finalmente pubblicate le Linee guida di accesso ai campi ROM della Croce
Rossa Italiana, che hanno colmato un vuoto formativo ed informativo importante.
[...]
Vaticano, Caritas, Rom, volontari della CRI, gruppo Everyone hanno tutti
partecipato alla stesura di questo prezioso documento che va oltre la semplice
stesura di molteplici informative, ma rappresenta nel suo insieme e nella sua
essenza piu' profonda il primo vero tentativo di condividere a livello europeo
un "modus operandi" corretto che permetterà a molte persone di avvicinarsi al
popolo ROM per aiutarlo davvero.
[...]
Disponibile nell'area
DOCUMENTI
La proposta di un corso di educazione alla cittadinanza nasce in un
particolare momento storico dove le persone vivono con difficoltà,
contraddizioni e resistenze la convivenza civile con gli altri.
Le conquiste raggiunte sul piano della legalità e dei principi costituzionali
sembrano ormai appartenere ad un passato, lontano non solo per collocazione
temporale, ma anche per percezione valoriale. Non si guarda più alla condizione
di cittadino e cittadina come esito di un percorso "faticosamente" intrapreso
dalla società per l'affermazione della democrazia anche nel nostro Paese, ma
più come dato scontato, acquisito, definito. Il percorso verso l'affermazione di
una convivenza all'insegna della democrazia e della civiltà non può mai
ritenersi concluso, richiede a tutti noi di essere costantemente alimentato,
riappropriato e rilanciato perché il principio di cittadinanza non si limiti ad
una parola, spesso scritta ed usata nel linguaggio corrente ma dal significato
volubile e non collettivamente costruito e condiviso. Altresì occorre assumere
con responsabilità le "fatiche" che la convivenza civile e democratica ci
presenta oggi. Appare quindi necessario interrogarsi sul valore e sul
significato delle parole che usiamo, parole che ancor prima di essere
pronunciate vanno ascoltate e comprese, partendo da noi stessi. Ed è dalle
parole che possiamo trovare la forza per generare possibilità di cambiamento. Se
ciò non accade corriamo il rischio di "brutalizzare" le esistenze di tutti,
oltre che cercare facili capri espiatori nei gruppi minoritari così come nei
singoli che vivono condizioni di grave marginalità sociale.
Gli obiettivi del corso sono: fornire un livello di conoscenze e competenze
necessarie per svolgere il ruolo di cittadini attivi nella società, rafforzare
il senso di appartenenza alla società civile, promuovere nei cittadini una
comprensione dei fenomeni di discriminazione e tutela delle minoranze culturali,
contribuire a mantenere vivo un interesse alle tematiche riguardanti
l'educazione alla cittadinanza. Il corso propone una metodologia attiva e
partecipativa che si articolerà con brevi introduzioni sull'argomento e
successivo sviluppo in lavori di gruppo ed esercitazioni. Coordinatori dei
gruppi: Roberto Cobelli (insegnante e supervisore presso Università Cattolica di
Brescia), Cleopatra Giazzoli (educatore e formatore presso Istituto Centrale di
formazione, Dipart. Giustizia Minorile di Castiglione delle Stiviere), Milena
Perani (insegnante e supervisore presso Università Cattolica di Brescia). Il
corso è rivolto ai cittadini nei loro diversi ruoli sociali e professionali:
educatori, insegnanti, animatori, studenti, pensionati. La presenza di diverse
fasce di età favorirà l'eventuale confronto intergenerazionale fra i
partecipanti. Le iscrizioni si ricevono entro il 6 aprile nei seguenti modi:
consegnando la scheda di iscrizione presso la Scuola dell'Infanzia, la Scuola
Primaria, la Scuola Secondaria di primo grado e la Parrocchia di Guidizzolo,
inviando una mail a:
roberto.cobelli@unicatt.it ,
telefonando a: 0376.819324; 347.5895061. Ai partecipanti che avranno seguito
tutti gli incontri verrà rilasciato un attestato di frequenza valido come
credito formativo da parte del Centro di Educazione degli Adulti di Castel
Goffredo. Propongono il corso le associazioni di Guidizzolo: Altrimondi e Pico
de Jaca , Centro di Educazione Degli Adulti di Castel Goffredo, Istituto
Centrale di Formazione di Castiglione delle Stiviere, Istituto di Cultura Sinta
di Mantova.
Programma
1 incontro: sabato 10 aprile 2010 ore 16-19
"Io e l'altro, il cittadino e lo straniero a partire da noi"
con don Paolo Gibelli, Giordano Cavallari, Caritas Diocesana, Mantova
2 incontro: sabato 17 aprile 2010 ore 16-19
"La cittadinanza: tra problemi, contraddizioni e possibilità di cambiamento"
con Elena Righetti, Istituto Paulo Freire, Milano
3 incontro: sabato 24 aprile 2010 ore 16-19
"Pratiche di cittadinanza nella scuola e nella società civile"
con Michele Gagliardo, settore formazione Gruppo Abele e Libera, Torino
4 incontro: sabato 8 maggio ore 16-19
"Pringiarasmi. Conosciamoci"
con Carlo Berini, Istituto di Cultura Sinta, Mantova
Carissimi, non sono stato eletto. Il risultato elettorale della lista "per la
sinistra unita a Mantova" porterà una sola persona in Consiglio comunale a
Mantova. Il candidato che ha ricevuto più preferenze è Fausto Banzi, assessore
provinciale. Il mio risultato elettorale è stato buono, sono infatti arrivato
secondo.
Ringrazio tutte le persone che mi hanno sostenuto in questa difficilissima
campagna elettorale e ringrazio di cuore le tante persone che mi hanno
votato domenica e lunedì. Dopo il ballottaggio tireremo le somme di questa
tornata elettorale.
In questo momento è fondamentale unire tutte le forze in vista del
ballottaggio che vedrà il mio candidato Sindaco, Fiorenza Brioni, confrontarsi
con il candidato Sindaco del centro destra, Nicola Sodano.
Con affetto, Yuri Del Bar
Di Fabrizio (del 08/04/2010 @ 09:14:06, in Italia, visitato 1656 volte)
Ricevo da Marco Brazzoduro
Prignano sulla Secchia - Sala Convegni del Municipio
10 aprile 2010
Fra il 1940 e il 1943 a Prignano sulla Secchia fu istituito un campo di
concentramento in cui furono internati 79 cittadini italiani appartenenti alla
minoranza dei Sinti, una popolazione perseguitata durante il periodo fascista
poiché considerata una razza inferiore da eliminare. A ricordo di quegli eventi
sarà collocata una targa in Municipio, nell’area in cui era stato costruito il
campo.
Con questa iniziativa l’Amministrazione Comunale, in collaborazione con
l’Istituto Scolastico “F. Berti” e l’Istituto storico di Modena, intende
proseguire lungo il percorso di recupero della memoria per raccontare luoghi,
vicende e personaggi che hanno scritto la storia della nostra
Alle ore 9.00 i ricercatori dell’Istituto di Cultura Sinta di Mantova
approfondiranno le tematiche legate al mondo dei Sinti e dei Rom con gli allievi
della classe terza della scuola secondaria di primo grado
Durante la mattinata sarà possibile conoscere dal vivo la tradizione musicale
dei Sinti
La cittadinanza è invitata a partecipare
10.30
Saluto delle Autorità
Saluto del Presidente della Federazione Rom e Sinti insieme
Saluto di Angela Benassi, Vice presidente Istituto storico di Modena
10.50
Intervento della Prof.ssa Paola Trevisan, Docente dell’Università di Verona
La persecuzione dei Sinti e dei Rom durante il regime fascista
a seguire
Testimonianze dirette e letture degli alunni dell’Istituto Comprensivo Berti
12.20
conclusioni del Presidente della Provincia di Modena Emilio Sabattini
12.30
Scoprimento della targa in ricordo delle famiglie sinte internate a Prignano fra
il 1940 e il 1943
Di Fabrizio (del 10/04/2010 @ 09:07:27, in Italia, visitato 1963 volte)
Segnalazione di Tommaso Vitale
Pubblicato il 07/04/2010 da Samanta
Sabato 17 e domenica 18 aprile le attiviste e gli attivisti
allestiranno nelle piazze italiane dei banchetti per
raccogliere firme contro il
“Piano nomadi”
di Roma. Al Commissario straordinario per l’emergenza nomadi, il
Prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro, chiediamo di rivedere il “Piano
nomadi” prestando maggiore attenzione ai diritti umani
delle comunità rom. Lo abbiamo chiesto nelle piazze virtuali del web,
continueremo a farlo anche nelle piazze delle nostre città.
Il “Piano nomadi” non riguarda soltanto la città di Roma
perché potrebbe rivelarsi un provvedimento da replicare in altre regioni
interessate dalla cosiddetta
emergenza nomadi
e addirittura in altri paesi europei. È importante mobilitarsi
subito e mobilitarsi in massa. Per questo chiediamo l’aiuto
di tutte e tutti.
Aggiorneremo l’elenco delle piazze dove sarà possibile firmare
come commento a questo post. Se nella vostra città non è previsto nessun
banchetto, invitate le persone a firmare l’appello
online!
Le piazze:
Sabato 17 aprile
Albiano d'Ivrea (TO) dalle 20.00 alle 23.00 presso il Castello di Albiano
San Giovanni in Persiceto (BO) per tutta la giornata nella Piazza centrale
Ragusa Ibla dalle 18.00 alle 24.00, C.SO XXV Aprile
Agrigento dalle 17.00 alle 20.30 presso il Piazzale Aldo Moro
Milano dalle 11.00 alle 17.00 in Piazza Cordusio angolo via Mercanti
Ancona dalle 10.00 alle 20.00 in Piazza Roma
Domenica 18 aprile
Termini Imerese (PA) dalle ore 11.00 alle 13.00 in Piazza Duomo
Scauri (LT) dalle 10.00 alle 18.00 sul Lungomare di Scauri
Milano dalle 15.00 alle 18.00 presso il Barrio's Caffè, in via Barona ang. via
Boffalora
Di Fabrizio (del 11/04/2010 @ 09:07:16, in Italia, visitato 1656 volte)
Quasi 500 mila euro per 20 telecamere a circuito chiuso??!!! (negli stessi campi che si vuole chiudere )
Ditemi ancora che i ladri sono gli zingari.
Per ricordare:
Di Fabrizio (del 12/04/2010 @ 09:27:10, in Italia, visitato 3599 volte)
Questo articolo del Financial Times mi è stato segnalato per
primo da Eugenio Viceconte. In molti lo hanno linkato e citato, ma credo che
sinora nessuno lo abbia ancora tradotto integralmente. Ci provo, anche perché
l'articolo originale è ora disponibile solo ai lettori registrati
By Gabriella Bianchi in Rome
"Moriremmo piuttosto che andare via," dice Hasco Rustic, dando
orgogliosamente ospitalità nel container di metallo dove vive.
Rustic è un portavoce dei 350 zingari bosniaci nel campo di Tor De Cenci che
dividono con un piccolo gruppo di Macedoni ai margini meridionali di Roma. Tor
De Cenci si trova dove dovrebbe sorgere la pista del progettato gran premio
automobilistico di Roma, programmato per il 2013. E' anche uno dei molti
insediamenti che il sindaco Gianni Alemanno intende chiudere, per raggruppare
circa 6.000 zingari stranieri in una dozzina di "villaggi della solidarietà"
fuori dalla città.
"Siamo stati qui per 15 anni e siamo ben integrati nella comunità. I nostri
bambini vanno qui a scuola e abbiamo tutto ciò di cui abbiamo bisogno - cucina,
TV, doccia," dice Rustic.
A febbraio, tra le fanfare dei media, Alemanno ha fatto il primo passo nel
suo Piano Nomadi di 28 milioni di euro, sigillando i cancelli di Casilino 900,
il più grande campo illegale d'Europa. "Oggi si fa la storia," dichiarò.
"Abbiamo cancellato questa vergogna con la cooperazione degli zingari e dei
comitati cittadini."
Il piano discende dalla riprovazione pubblica quando uno zingaro rumeno
assassinò una donna locale. L'evento venne strumentalizzato nella vittoria alle
elezioni del 2008 di Alemanno e la chiusura di Casilino era un elemento chiave
nella campagna del centrodestra nei sondaggi regionali dell'ultimo mese.
Anche se il governo centrale di Silvio Berlusconi [...] dichiarò nel 2008
"un'emergenza nomadi" nazionale, delegò le soluzioni alle autorità locali. A
differenza di altre città, come Milano, che stanno sgomberando gli zingari senza
proporre alternative, Roma sta cercando di mediare dei patti nei grandi campi,
mentre chiude quelli più piccoli con la forza.
Ma, sotto gli occhi della comunità internazionale, Tor De Cenci sta
resistendo a trasferirsi in una landa desolata a 10 km. di distanza.
I suoi residenti sono preoccupati di essere ulteriormente tagliati fuori
dall'integrazione nel quartiere, specialmente i bambini affronteranno problemi
nel frequentare la scuola. Un'altra paura comune è di essere obbligati a
mischiarsi con comunità con inimicizie di vecchia data. Began, 27 anni e nipote
di Rustic, ricorda come uno dei suoi parenti fu ucciso in una disputa in un
altro campo. "Ora vogliono metterci assieme. Non se ne parla", dice.
Gli zingari che verranno trasferiti sono stati identificati, tra l'altro, per
casellari giudiziari. La polizia ha preso le impronte di chi aveva più di 14
anni e preso foto segnaletiche. "Questo ci permetterà di distinguere le mele
buone da quelle cattive," dice Sveva Belviso, assessora alle politiche sociali,
che vuole restaurare a Roma "il decoro e la legalità". Ha detto "Non vogliamo
accogliere chi infrange la legge nei campi pagati coi soldi pubblici."
Amnesty International intende fermare gli sgomberi forzati e sta premendo
perché Roma riconsideri i suoi piani, dicendo che i nuovi campi sono inadeguati
ed impongono la segregazione.
Navanethem Pillay, Alto Commissario ONU per i Diritti Umani, questo mese ha
visitato un campo e ha detto che l'Italia deve fare di più per promuovere
l'integrazione. "Spostare i Rom dai campi illegali a quelli autorizzati non è
una soluzione adeguata," ha detto.
Ma Roma elimina l'edilizia popolare, dice Belviso, "volente o no", Tor De
Cenci deve spostarsi perché la città non può permetterselo. "Inoltre," aggiunge
"il sindaco Alemanno ha programmi costanti per lo sviluppo della zona con la
Formula Uno."
Ci sono 50 container vuoti tra i 200 che aspettano i nuovi arrivi a Castel
Romano, un campo costruito sei anni fa. Non c'è acqua potabile e nessun albero a
dar ombra. I Bosniaci che sono già lì si lamentano di dover andare a riempire i
contenitori dell'acqua a 8 km. di distanza.
Belviso concede che i rinnovamenti del sindaco partiranno solo dopo il
reinsediamento di tutti gli zingari. Vede Castel Romano diventare un
"laboratorio di produttività", con formazione al lavoro e collocamento. Ma per
questo non ci sono fondi, Roma sta cercando supporto europeo.
Date le precedenti promesse non mantenute, gli zingari di Tor De Cenci sono
scettici ed hanno chiamato un avvocato per contrastare lo sgombero.
Secondo un censimento della Croce Rossa, a Roma ci sono 7.200 zingari, anche
se unanimamente si ritiene che siano un migliaio di più.
Un importante sviluppo permette agli zingari dell'ex Jugoslavia di fare
richiesta di protezione umanitaria per regolarizzare il loro stato. Molti degli
stimati 3.500 a Roma non hanno status legale - di per sé è già un crimine.
Sinora, circa 500 hanno fatto richiesta.
Thomas Hammarberg, Commissario europeo per i Diritti Umani, preme
particolarmente per una risoluzione sul destino dei bambini senza status legale
in Italia. L'European Roma Rights Centre, una OnG, dice che fornire protezione
umanitaria agli zingari senza status era "un passo nella direzione giusta". Ma
ha anche espresso preoccupazione sulla mancanza di trasparenza e sulla minaccia
di espulsione che pende su quanti sono in attesa di risposta.
Gli incaricati del comune rifiutano di dichiarare quanti sinora sono stati
espulsi.
Nel frattempo, circa 800 zingari, soprattutto rumeni, sono sottoposti a
pressioni economiche e politiche per accettare biglietti d'autobus "per il
ritorno a casa" pagati dal comune.
Dopo due anni che viveva sotto il cavalcavia Palmiro Togliatti, Marinella
dice di avere raggiunto il punto di rottura vedendo suo figlio giocare a calcio
nel fango usando un topo morto. La baracca colava, mentre lei si rompeva
la schiena a trasportare acqua. Mendicare era l'unica maniera di sopravvivere.
Sono tornati alla cascina di sua madre a Craiova.
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