Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 01/09/2008 @ 00:00:02, in Italia, visitato 2009 volte)
Da
Circolo Pasolini Pavia
Associazione Sinti italiani di Pavia
Si è costituita in questi giorni a Pavia l'Associazione dei Sinti
italiani di Pavia. Questo è il comunicato inviato alle associazioni cittadine.
E' già in programma un'iniziativa presso il campo di Piazzale Bramante il 12
settembre alle ore 21. Il Circolo Pasolini dà il benvenuto alla nuova
associazione rendendosi come sempre disponibile alla collaborazione per
raggiungere gli scopi di convivenza pacifica e civile, rispetto e reciprocità.
(Irene Campari)
Alle associazioni
ai partiti
ai gruppi sociali e culturali
ai cittadini della Pavia antirazzista e democratica
Pavia, 28 agosto 2008
OGGETTO: COSTITUZIONE DELL’ASSOCIAZIONE SINTI ITALIANI DI PAVIA
E INVITO AD UNA SERATA PUBBLICA DI DIBATTITO E DI INCONTRO CULTURALE
In data 20 agosto 2008, su iniziativa delle comunità sinte pavesi residenti in
Via Bramante e in P.le Europa, si è costituita nella nostra città l’Associazione
Sinti Italiani di Pavia.
L’associazione, prima del genere sul nostro territorio, si propone da statuto
di “organizzare attività per il riconoscimento della cultura e della tradizione
del popolo sinto e per il suo riconoscimento quale minoranza etnico-linguistica”.
A tale scopo l’associazione agirà attraverso momenti di formazione, iniziative
culturali ed artistiche, azioni di sensibilizzazione pubblica, ma anche
interventi volti a valorizzare le competenze professionali e il sapere
tradizionale dei suoi aderenti, a partire dal recupero del ferro e dalla sua
lavorazione artigianale.
L’associazione vede la luce, come momento di organizzazione autonoma della
presenza sinta a Pavia, in un periodo particolarmente critico per le nostre
comunità, così come per quelle Rom, esposte più che mai, a livello nazionale
come locale, al rischio della discriminazione etnica e di una progressiva quanto
infondata criminalizzazione, nel nome di demagogiche e spesso antidemocratiche
“politiche securitarie”.
A Pavia l’associazione intende rappresentare democraticamente la voce del
popolo sinto, a partire dalla tutela dei suoi diritti di cittadinanza e
dall’ottemperanza dei suoi doveri civici, con particolare riferimento alla
collocazione sul territorio degli attuali e futuri insediamenti, stabili e
temporanei, e alla loro ideazione e gestione. L’associazione desidera costituire
una controparte dialettica per gli enti locali, a partire dal Comune, nella
ricerca di una soluzione condivisa e partecipativa per la presenza degli
insediamenti in questione, ma anche in riferimento alla progettazione di quegli
interventi – in campo formativo, lavorativo, sociale, culturale – atti a
favorire il migliore e più proficuo rapporto tra le comunità sinte e il resto
della popolazione pavese.
Per continuare l’impegno comune, rinnovato insieme alle associazioni e alle
realtà democratiche pavesi lo scorso luglio, in occasione della riuscita
iniziativa pubblica presso il campo di p.le Europa, l’Associazione Sinti
Italiani di Pavia chiede di aderire e di partecipare fattivamente alla riuscita
dell’evento pubblico previsto al campo di Via Bramante per venerdì 12 settembre,
con il seguente programma:
CON I SINTI E CON I ROM
COSTRUIAMO INSIEME UN PROGETTO PER PAVIA
VENERDI’ 12 SETTEMBRE 2008
CAMPO SINTI DI VIA BRAMANTE – BORGO TICINO
H.21: PROIEZIONE DEL DOCUMENTARIO “OPERA GAGIA”
(2007), di A. Bocola e F. Scarpelli, sulla drammatica cacciata delle comunità
zigane dal territorio del comune milanese di Opera
H.22: DIBATTITO PUBBLICO: “Sinti e Rom cittadini di Pavia? Progettiamo
interventi condivisi, nel segno dell’accoglienza”
Presentazione dell’Associazione Sinti Italiani di Pavia e dibattito: sono stati
invitati esperti, esponenti di associazioni di tutela delle minoranze zigane ed
amministratori locali pavesi
Modera: Andrea Membretti (sociologo, Università di Pavia)
H. 23: MUSICA E BALLI ZIGANI
Durante la serata sarà presente un servizio bar, con specialità sinte
(frittelle, torta nera, …). Verranno inoltre allestite una piccola mostra di
pittura di artiste sinte e una bancarella dell’usato e dei prodotti artigianali
in ferro.
Con l’augurio che la serata sia occasione di confronto produttivo e che veda
un’ampia partecipazione della cittadinanza pavese, restiamo in attesa di un
gentile riscontro via e-mail da parte delle associazioni e gruppi locali
rispetto all’adesione all’iniziativa.
Con l’occasione porgiamo cordiali saluti
Il Presidente dell’Associazione Sinti Italiani di Pavia
Erasmo Formica
Per adesioni via e-mail: www.forem@yahoo.it
Di Fabrizio (del 02/09/2008 @ 15:17:26, in Italia, visitato 1787 volte)
Ricevo da Maria Grazia Dicati
Comunicato dell'associazione
EveryOne sull'attentato incendiario che è costato la vita a due giovani
fidanzati a Legnaro (PD). Il razzismo fomentato da politiche securitarie di
diversi sindaci sceriffi del Veneto (bypartisan come amano definirsi) sta
creando un clima avvelenato e pericoloso che bene serve a mascherare i veri
problemi della Regione nonché gli intrighi affaristici che stanno depredando le
casse pubbliche e che sui giornali locali trovano molto meno attenzione rispetto
ad appelli xenofobi.
LEGNARO (PADOVA)/GIOVANI GIOSTRAI UCCISI IN INCENDIO. GRUPPO EVERYONE: "NON
E' REGOLAMENTO DI CONTI, INQUIRENTI INDAGHINO SU ATTENTATO RAZZISTA"
A Legnaro, in provincia di Padova, si è scatenato stanotte l'ennesimo incendio
contro i "nomadi". Un rogo, di origine dolosa, secondo quanto riportano alcune
agenzie e secondo le prime ipotesi del Sindaco della cittadina, ha distrutto il
capannone e la giostra che apparteneva ad alcuni Sinti. Purtroppo il rogo ha
ucciso in modo atroce due giovanissimi fidanzati, entrambi giostrai e Sinti: lui
aveva 19 anni, lei 18.
Il Gruppo EveryOne e altre associazioni che tutelano i diritti dei Rom e dei
Sinti hanno più volte lanciato l'allarme-razzismo nel Padovano, dove
l'intolleranza raggiunge punte gravissime, fomentata da politici razzisti e
irresponsabili. Il sindaco di Legnaro, Giovanni Bettini, ha addossato
pubblicamente la responsabilità della tragedia a "un regolamento di conti tra
famiglie di nomadi giostrai, per motivi sconosciuti", escludendo "nel modo più
assoluto che si tratti di un'aggressione a sfondo razzista. Qui la città non
c'entra nulla".
"Riteniamo che ci siano tutte le basi per vagliare attentamente l'ipotesi di un
attentato a sfondo razzista, indirizzando le indagini in tal senso" dichiarano
invece i leader del Gruppo EveryOne Roberto Malini, Matteo Pegoraro e
Dario Picciau. "E' assurdo pensare che i Sinti, giostrai o meno, regolino i
propri diverbi con un efferato omicidio, che nelle loro comunità è considerato
come il reato più grave in assoluto, per il quale i responsabili sarebbero
immediatamente messi al bando. Inoltre," proseguono gli attivisti "anche secondo
i nostri volontari Rom, che conoscono la comunità Sinti padovana e i giostrai
della zona, non è assolutamente ipotizzabile un regolamento di conti che sfoci
in un reato simile, visto che la comunità di giostrai è costituita da famiglie
imparentate tra loro e molto unite. E' noto inoltre a tutti" proseguono Malini,
Pegoraro e Picciau "come nella zona della provincia di Padova, negli ultimi mesi
e soprattutto d'agosto, quando l'Italia era in vacanza, si siano intensificati
episodi di odio razziale ai danni di comunità Rom e Sinti stanziate localmente.
Non ultima, la scritta su un muro ‘Brucia il rom' lasciata lo scorso 30 agosto
da un gruppo razzista locale nel territorio di Vigodarzere, un comune limitrofo
del padovano, dopo aver incendiato una baracca sull'argine del Brenta. Invitiamo
gli Inquirenti" concludono i rappresentanti di EveryOne "a non sottovalutare
queste ipotesi, come purtroppo è avvenuto in altri comuni italiani, e a
indirizzare le indagini verso gruppi di estrema destra locali, che agiscono
efferatamente senza paura di ritorsioni, confortati dalle posizioni spesso
intolleranti e xenofobe delle istituzioni locali".
Di Fabrizio (del 07/09/2008 @ 09:34:32, in Italia, visitato 2491 volte)
- CINEMOVEL
EMERGENZA NAZIONALE contro il razzismo e la politica mafiosa
11 settembre ore 19.00: Interventi di Luigi Ciotti (pres. di
Libera), Maurizio Pagani e Giorgio Bezzecchi (Opera Nomadi
Milano), Fulvio Vassallo Paleologo (univ. di Palermo), Francesco
Viviano (giornalista de La Repubblica)
a seguire: Libero Cinema in Libera Terra - proiezione del film La Terramadre. Sarà presente il regista Nello La Marca.
12 settembre ore 20.30: Presentazione del libro Chi ha paura muore
ogni giorno. I miei anni con Falcone e Borsellino di Giuseppe Ayala.
Ne parleranno con l'autore: Lirio Abbate (giornalista ANSA),
Giovanni Impastato (Casa Memoria), Umberto Santino (pres. CSD
Giuseppe Impastato), Francesco La Licata (giornalista de La Stampa),
Antonio Ingroia (magistrato).
Presso la PIZZERIA IMPASTATO SS 113 Km. 288,800 Contrada Vallecera -
Cinisi
Organizzano gli eventi:
- Associazione Culturale Peppino Impastato - Casa Memoria Cinisi
- Centro Siciliano di Documentazione "Giuseppe Impastato" Palermo
Di Fabrizio (del 08/09/2008 @ 09:16:51, in Italia, visitato 1431 volte)
Da
Gopk
Pausa sull'erba del principale parco milanese, controllando permessi e altro,
vicino, un gruppo di musicisti improvvisamente iniziò a suonare... musica
zingara. Forte. Belle canzoni da Gadjo Dilo e altre famose colonne sonore. Qui
nei prossimi giorni ci sarà qualcosa come un festival di musica zingara. E' la
prima volta che in questa città appare questo tipo di musica in questa maniera
eccezionale... un fenomeno che succede in un periodo in cui la vita romanì viene
rappresentata sui media come una minaccia alla sicurezza urbana italiana ed un
pericolo per la cultura e la legalità italiane. Piuttosto spiazzante questo
Giano a due facce (i Rom come popolo) non sarebbe differente dalle forme
classiche con cui la vita romanì potrebbe resistere/negare/accettare le
oppressioni e le discriminazioni. In ogni caso, sopravvivere. Le condizioni
costanti di essere nel contempo esoticizzati ed oppressi può aver contribuito a
perpetuare l'ambiguità della rappresentazione comune della vita romanì culturale
e sociale. Un'ambiguità che sfida qualsiasi concezione pura ed essenziale
dell'identificazione, che è la ragione per cui sociologi ed antropologi si
sentono nel contempo affascinati e delusi.
In questo paese, dove il tempo sembra eterno, dove - come dice Pasolini in un
film apparso in questi giorni sulla sua "rabbia" - non c'è una rabbia forte,
perché non c'è una forte vita borghese, tutte le possibilità di emancipazione ed
opposizione all'ideologia dominante (come il capitale e la chiesa) sono vecchie,
non rinnovate. E questo è molto più interessante quando si arriva alla questione
su come vengano costruite le rappresentazioni. Penso che dovremmo prendere la
rappresentazione dei Rom come un caso di "eternizzare" un mondo sociale che si
pensa essere solo un utile strumento per assicurare a qualche piccolo borghese
la sensazione di sicurezza. Naturalmente, non tutti in questo paese hanno questa
sensazione. E non sono neanche sicuro che quello di cui parla Pasolini sia così
differente da quello di un prete o di un vescovo... la tendenza ad essere
profeta, la tendenze a spiegare "la realtà", tutto, con un paio di frasi, e la
tendenza ad arrivare ad importanti conclusioni da un paio di considerazioni
sulla "società italiana". Mancanza di materiale empirico, in altre parole.
Tuttavia - come dice Bourdieu - gente come Sartre (e Pasolini potrebbe essere
considerato una sorta di j. P. Sartre italian-visuale orientato all'arte) sono
quelli che hanno le parole da usare quando qualsiasi altro è silente.
Da
Sucar Drom
Venerdì 5 settembre 2008, verso a mezzogiorno, tre famiglie Rom italiane
hanno parcheggiato le proprie auto con le roulotte in un parcheggio comunale di
Bussolengo (VR). Le famiglie sono formate da Angelo e Sonia Campos con i cinque
figli minori, il figlio maggiorenne della coppia con la moglie e due minori e il
cognato con moglie e tre minori.
Mentre stavano preparando il pranzo una pattuglia di Vigili urbani è arrivata
e ha intimato alle tre famiglie di sgomberare. Le famiglie hanno spiegato che
avrebbero mangiato e sarebbero subito ripartite.
Dopo alcuni minuti, intorno alle ore 13.00, è giunta nel parcheggio una
pattuglia dei Carabinieri ed è successo il finimondo. Hanno intimato
immediatamente lo sgombero e hanno subito iniziato a picchiare le persone,
minorenni compresi. In quel momento entrava nel parcheggio Denis Rossetto con
moglie e figlio e anche lui è stato immediatamente coinvolto.
Tutti sono stati portati in caserma e per sei ore e mezza sono rimasti in
balia di una violenza inaudita. In particolare un figlio di Angelo e Sonia
Campos è stato picchiato selvaggiamente, tanto da fargli perdere tre denti. Ma
non è tutto perché qui avviene l’inimmaginabile: un carabiniere immobilizza
il bambino di undici anni e gli immerge ripetutamente e completamente la testa
in un secchio pieno di acqua, mentre un altro carabiniere divertito filma la
scena con il telefonino. Poi un carabiniere si è denudato e ha invitato sempre
il bambino di undici anni ad avere un rapporto orale.
Alle 19.30 finisce l’incubo e sono rilasciati tutti, all’infuori di Angelo e
Sonia Campos e Denis Rossetto che vengono accusati di resistenza a pubblico
ufficiale. Sabato mattina c’è stata la prima udienza e i tre “accusati” avevano
difficoltà a camminare per le violenze ricevute. In queste ore l’associazione
Nevo Gipen (Brescia) sta supportando le famiglie nella presentazione della
denuncia.
Noi di sucardrom non
abbiamo parole per commentare quanto raccontato dagli attivisti di Nevo Gipen,
speriamo che la magistratura faccia piena luce su questo episodio gravissimo di
chiara matrice razzista. Invitiamo tutti i lettori a rilanciare la notizia per
evitare insabbiamenti.
Di Fabrizio (del 09/09/2008 @ 15:54:05, in Italia, visitato 1683 volte)
Organizzazioni non governative chiedono alla Commissione europea di chiarire e rendere pubblica la propria posizione sulle politiche italiane relative ai rom CS119-2008: 09/09/2008 La EU Roma Policy Coalition (Erpc), una coalizione informale di organizzazioni non governative che si occupano in ambito europeo di diritti umani, antidiscriminazione, antirazzismo, inclusione sociale e diritti dei rom e dei travellers, ha affermato oggi che la posizione della Commissione europea sulle recenti politiche italiane relative ai rom necessita di essere chiarita. L'Erpc si è dichiarata preoccupata per i commenti resi dal portavoce del commissario Barrot, che ad oggi rappresentano l'unica risposta pubblica al rapporto inviato dal ministro dell'Interno Roberto Maroni alla Commissione europea. Secondo l'Erpc, la Commissione europea pare aver assunto la più limitata delle posizioni, accettando una versione "soft" delle misure inizialmente attuate dal governo italiano, misure che sono state duramente criticate in quanto discriminatorie e contrarie ai diritti umani da parte del Consiglio d'Europa, della società civile e della stessa Commissione europea. L'Erpc teme che questo approccio mandi un segnale pericoloso, specialmente in Italia dove la retorica e gli atti ostili ai rom hanno già raggiunto livelli inaccettabili, come gli incendi di campi da parte di gruppi di facinorosi. Questa realtà pare assente dall'attuale interpretazione della Commissione europea, secondo la quale il censimento delle comunità rom è accettabile come soluzione estrema, sebbene un censimento effettuato su base etnica sia evidentemente una pratica discriminatoria. In nome della trasparenza, è nell'interesse della Commissione europea fornire una spiegazione adeguata sulle proprie conclusioni e rendere pubblica tutta la documentazione pertinente. Mentre la Commissione europea si prepara a ospitare un summit che dovrebbe affrontare il tema dell'esclusione dei rom in Europa, è indispensabile che non vi siano malintesi sulla sua posizione riguardante i diritti fondamentali dei rom che vivono in Europa. Pertanto, l'Erpc chiede alla Commissione europea di: rendere interamente pubblico il rapporto del ministro Maroni e le note esplicative su cui ha basato il proprio giudizio; chiarire se la risposta a tale rapporto implica un "via libera" alle azioni e alle misure in fase di attuazione, tra cui gli sgomberi forzati e le affermazioni degradanti o razziste di autorità pubbliche; infine, affrontare le questioni relative ai rom dal punto di vista delle politiche d'inclusione sociale e non da quello delle preoccupazioni per la sicurezza. FINE DEL COMUNICATO Brussels, 9 settembre 2008 Fanno parte dell'EU Roma Policy Coalition (Erpc): Amnesty International, European Roma Rights Centre, European Roma Information Office, European Network Against Racism, Open Society Institute, Spolu International Foundation, Minority Rights Group International, European Roma Grassroots Organisation, Roma Education Fund e Fundación Secretariado Gitano. Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste: Amnesty International Italia - Ufficio stampa Tel. 06 4490224 - cell. 348-6974361, e-mail: press@amnesty.it
Di Fabrizio (del 10/09/2008 @ 16:36:01, in Italia, visitato 2431 volte)
Ricevo da Marco Brazzoduro
Il Comune di Ovada (Al) e il Centro per la Pace e la Nonviolenza “Rachel
Corrie” conferisce ogni anno, in ricorrenza dell’11 settembre un premio “a una
personalità che si sia particolarmente distinta per l’impegno e l’azione
nell’ambito della pace e della nonviolenza”.
Il prossimo 11 settembre il premio per il 2008 verrà conferito a Najo Adzovic,
rom, profugo dalla ex Jugoslavia, scrittore, una delle anime del progetto "Savorengo
Ker: la casa di tutti".
Insieme a Najo Adzovic parteciperà alla serata di premiazione anche Francesco
Careri, architetto, docente presso la Facoltà di Architettura di Roma Tre,
membro fondatore Laboratorio di Arte Urbana Stalker.
Bussolengo (VR), la versione di Georgeowistch Anna di 40 anni
Durante la patita aggressione, nel frangente mi trovavo con i miei figli
rispettivamente mia figlia di anni dieci e mio figlio di tre anni e mezzo.
Mentre i miei famigliari e parenti venivano aggrediti dai Carabinieri, dicevo a
quest’ultimi di finirla. Interveniva un militare in borghes...
Bussolengo (VR), la versione di Hudorovich Cristian di 37 anni
Alle ore 13.00 circa del 5 settembre 2008, in Bussolengo, io con i famigliari e
con altri parenti, sostavamo con roulotte presso il piazzale delle giostre.
Dopo una ventina di minuti che eravamo in quel luogo sopraggiungeva una
pattuglia della Polizia Municipale di Bussolengo che invitava tutti ad
allontanarsi entro tre ore come previsto da ordinanza comunale. Veniva detto al
personale della Polizia Municipale che sostavamo solo per pranzare e poi ci
saremmo allontanati...
Bussolengo (VR), la versione di Paolo Campos di 20 anni
Intorno le ore 15.00 del giorno 5 settembre 2008, in Bussolengo, appena giunto
in auto presso il piazzale delle giostre, dove si trovavano i miei parenti con
roulotte, vedevo i miei fratelli Campos Marco e Johnny e mia nipote di dieci
anni, che stavano piangendo. Chiedevo cosa ero successo e mi veniva riferito che
erano arrivati i Carabinieri che avevano picchiato i parenti e poi portati in
caserma...
Bussolengo (VR), la versione di Michele Campos di 15 anni
Alle ore 14.00 circa del 05 settembre 2008, in Bussolengo in piazzale delle
giostre, dove mi trovavo con i miei, famigliari e parenti intento a pranzare,
vedevo sopraggiungere due pattuglie dei Carabinieri, i quali, scesi dalle
macchine, e indossati i guanti, iniziavano a picchiare i miei famigliari ed i
miei parenti. Un Carabiniere senza capelli gli cascava a terra la pistola, la
riprendeva e gli cascava nuovamente. Io, mio zio Hudorovic Cristian, mentre
venivamo caricati ...
Bussolengo (VR), la versione di Giorgio Campos di 17 anni
Intorno alle ore 14.00 del giorno 5 settembre 2008, in Bussolengo, mentre
ritornavo alla roulotte in sosta nel piazzale delle giostre, dove si trovavano i
miei parenti, vedevo gli stessi che venivamo picchiati da dei Carabinieri in
divisa, un Maresciallo alto sui 180 cm circa, corporatura media, ed un
Brigadiere alto sui 170 cm circa senza capelli, corporatura media...
Verona, lettera/esposto al Comandante Provinciale dei Carabinieri e al Prefetto
Nella giornata di sabato 6 settembre siamo stati informati, da attivisti per i
diritti civili dell’associazione Nevo Gipen, di un grave fatto successo a
Bussolengo (VR) venerdì 5 settembre 2008 che sembra configurarsi di matrice
razzista. Il racconto degli attivisti è agghiacciante. Prima in piazza Vittorio
Veneto e poi all’interno della Caserma dei carabinieri di B...
Nasce l'Osservatorio permanente della giurisprudenza della Corte europea dei
diritti dell’uomo
L’Unione forense per la tutela dei diritti dell’uomo informa che di recente ha
creato un Osservatorio permanente della giurisprudenza della Corte europea dei
diritti dell’uomo. L’importanza crescente assunta dalla Convenzione europea dei
diritti umani nel nostro ordinamento, specialmente a seguito delle note sentenze
della Corte costituzionale del 24 ottobre 2007, n. 348 e n. 349 ha, infatti,
imposto l’esi...
Di Fabrizio (del 11/09/2008 @ 17:07:28, in Italia, visitato 1727 volte)
Comunicato stampa
La "Federazione Rom e Sinti insieme" nel manifestare il proprio plauso al
lavoro di tutte le forze dell’ordine Italiane impegnate nel garantire la
sicurezza di tutti i cittadini e nel prevenire ogni forma di illegalità,
ESPRIME TOTALE CONDANNA verso quelle persone che illegalmente a Bussolengo
(VR) nel pomeriggio del 5 Settembre 2008 si sono resi responsabili di una
crudele violenza e di una vera e propria pratica della tortura verso persone
appartenenti alle minoranze Rom e Sinte, disonorando la nobile divisa che
indossavano.
La "Federazione Rom e Sinti insieme", a fronte di un fatto tanto grave e per non
lasciare alcuna ombra di perplessità o interpretazione, nociva ad una cultura
della legalità, CONSIDERA opportuno che il Governo Italiano prenda l’iniziativa
di riferire subito al Parlamento Italiano quando accaduto nel pomeriggio del 5
Settembre 2008 a Bussolegno (VR) e SOLLECITA la Magistratura a fare immediata
chiarezza sulle responsabilità per condannare i colpevoli.
La "Federazione Rom e Sinti insieme" esprime la propria amarezza per
l’ennesimo grave comportamento di molti Media Italiani che ancora una volta nei
giornali e nelle televisioni hanno ignorato la violenza, gli abusi di potere, la
pratica della tortura verso persone appartenenti alle minoranze Rom e Sinte,
evitando così di far conoscere all’opinione pubblica un gravissimo atto
razzista.
Il presidente della "Federazione Rom e Sinti insieme" ringrazia le associazioni
aderenti Nevo Gipen di Brescia e Sucar drom di Mantova per
l’immediato soccorso umanitario alle persone vittime delle violenze e per il
supporto legale.
Informazioni dettagliate, le interviste, le denuncie ed altro sulla vicenda nel
blog:
http://sucardrom.blogspot.com/
Federazione Rom e Sinti insieme
Il Presidente
Nazzareno Guarnieri
Di Fabrizio (del 11/09/2008 @ 23:34:26, in Italia, visitato 1782 volte)
Con preghiera di diffusione:
Roma, campo Rom Casilino 900. Dalle 6:30 di stamattina i vigili urbani
setacciano il campo nel giorno in cui era previsto il censimento della Croce
Rossa. L'operazione, nata in seguito ad una denuncia di furto nel quartiere di
Centocelle diventa pretesto per requisire gruppi elettrogeni usati come unica
fonte di energia elettrica e materiali riciclati dalla spazzatura destinati a
essere rivenduti nel mercatino. Si aggrava così una situazione
igienico-sanitaria già precaria data la sospensione della fornitura di energia
elettrica dallo scorso aprile e la chiusura dell'accesso al campo ai mezzi di
trasporto. I vigili portano via circa venti persone per accertamenti.
Venezia. Alle 17.00 i portavoce delle diverse etnie del campo Casilino
900 presentano al Padiglione Italiano della Biennale di Architettura, in
occasione dell'inaugurazione della mostra "l'Italia cerca casa, il progetto -
Savorengo Ker - la casa di tutti", un'abitazione sperimentale realizzata in
autocostruzione dai Rom in collaborazione con Stalker / Osservatorio Nomade ed
il Dipartimento di Studi Urbani dell'Università di Roma Tre. (reterom.blogspot.com)
Ovada. Alle 21.00 una delegazione del campo e di Stalker accompagna il
portavoce Najo Adzovic a ricevere il premio speciale "Rachel Corrie" in
occasione della terza edizione del premio "Testimoni di pace" indetto dal Centro
per la Pace e la Nonviolenza di Ovada.
Il premio, conferito dalla presidenza della Repubblica e dalla regione Piemonte
è stato assegnato a Najo Adzovic per essersi rifiutato di fucilare quindici
sottoposti musulmani durante la guerra nella ex-Jugoslavia e per aver animato il
progetto "Savorengo Ker". Il premio verrà trasferito domani nell'installazione
alla Biennale.
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