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SPECIALI PER BAMBINI E SCUOLE
PREMIO SPECIALE DEDICATO ALL'ARTISTA ROM CANA KASUM
Regolamento
1 ) Il Concorso è aperto a tutti senza alcun tipo di discriminazione. Le
lingue ammesse al concorso sono: Romanì (zingara), Italiano, Inglese, Francese,
Spagnolo.
2) Le opere devono essere inviate in un plico unico, raccomandato, nel modo
indicato nelle diverse sezioni entro e non oltre il 31/08/2011
all'organizzatore del concorso: Santino Spinelli Presidente Ass. Thèm Romanò
Via S. Maria Maggiore n.12, 66034 LANCIANO (CH) ITALIA.
3) I membri della Giuria, composta da una Commissione Internazionale saranno
resi noti il giorno della Cerimonia di Premiazione che avverrà l 29/10/2011.
Il giudizio della Giuria è inappellabile.
5) Il verbale della Giuria e i nomi dei vincitori e dei premiati saranno resi
noti tramite la pubblicazione sul sito ufficuiale del concorso consultabile
all'indirizzo
WWW.concorsoamicorom.it).
5) La partecipazione al concorso delle opere inedite implica la cessione
gratuita dei diritti all'organizzazione per la pubblicazione su Antologia, la
quale sarà tradotta in diverse lingue.
6) Tutte le scuole di qualsiasi ordine e grado, sia pubbliche che private con i
loro alunni possono partecipare. Sulle opere dovranno essere chiaramente scritti
i nomi degli alunni, la classe e la scuola, la città e il nome dell'insegnante/i
che ha/ hanno sostenuto l'iniziativa.
7) Ogni autore può partecipare a più sezioni e a più categorie o alla stessa
categoria con più opere pagando le relative quote di partecipazione.
8) Saranno escluse (senza rimborso) tutte le opere non concernenti il tema
indicato.
9) I premi devono essere ritirati personalmente o da persone delegate, pena la
decadenza dello stesso.
10) Il concorso prevede le seguenti sezioni con le relative categorie:
Sezione Opere Inedite
Sono ammesse opere inedite che dovranno pervenire in n. 6 copie dattiloscritte
(cat. a-b-c) o n.1 copia (cat. d-e-f). Delle categorie a-b-c- solo una copia
deve recare il nome, cognome, indirizzo, nazionalità, telefono, curriculum
vitae, foto e firma del partecipante.
Cat. a) Poesia in lingua romani (zingara) standard o in uno dei dialetti.
Tema: libero. Fino a n. 3 poesie (max 50 versi). Ogni poesia deve essere munita
di traduzione in italiano o in una delle lingue internazionali (inglese,
francese, spagnolo) specificando di quale dialetto si tratta.
Cat. b) Poesia in lingua italiana, inglese, francese, spagnola. Tema: il
mondo romanò (un aspetto qualsiasi o un evento storico o un personaggio celebre
o meno o un'esperienza etc.). Fino a n. 3 poesie (max 50 versi).
Cat. c) Racconto breve in lingua romani (zingara), inglese, francese,
spagnola, o italiana che non superi due cartelle dattiloscritte (ogni cartella
equivale a 1800 battute: 30 righe da 60 battute). Tema: il mondo romanò (vedi
cat.b). Le opere in lingua zingara devono recare la traduzione in italiano o in
una delle lingue internazionali (inglese, francese, spagnolo).
Cat. e) Racconto o romanzo inedito concernente il mondo romanò (vedi
cat.b) senza limitazioni.
Cat. f) Tesi di laurea o Monografia riguardante il mondo romanò (storia,
lingua, costumi, tradizioni, musica, etc.).
Sezione Arte Figurativa
Sono ammesse al concorso fotografie, pitture, disegni, sculture di qualsiasi
genere e in qualsiasi stile o tecnica purchè rechino un titolo e fissino un
momento di vita rom (o un personaggio romanò celebre o meno o un'attività
tipicamente romanì).
Le opere migliori illustreranno la VI Antologia del concorso e saranno inserite
in una grande mostra artistica internazionale. Allegare nome, cognome,
indirizzo, nazionalità, curriculum vitae, firma e foto del partecipante. Gli
autori dovranno far arrivare le opere in buone condizioni.
Cat. g) Disegno (max 3 opere) inedito con titolo eseguito singolarmente o
collettivamente con dimensione massima cm 100x70. Inviare una sola copia per
ogni disegno.
Cat. h) Fotografia (max 5 opere) inedita, con titolo, in bianco e nero o
a colori. Inviare le foto con le seguenti dimensioni: 1 ) cm 20x30 o 2) cm
30x45.
Cat. i) Le pitture o sculture (con titolo) potranno pervenire anche solo
a mezzo fotografico con una breve relazione riguardante: il titolo, la tecnica
impiegata, lo stile, il materiale usato, le dimensioni. etc.
Sezione Opera Edita
Opere pubblicate dal 1986 in poi in una delle lingue del concorso riguardante il
mondo romanò: espressioni artistiche, studi, ricerche. etc. Deve pervenire una
copia contenente il nome, cognome, indirizzo, nazionalità, telefono, foto, data
di pubblicazione, firma del partecipante e curriculum vitae.
Cat. l) Raccolta di poesia in lingua zingara (o in un'altra lingua purché
contenga almeno due poesie ispirate al mondo romanò) .
Cat. m) Racconto (in una raccolta anche solo un racconto dedicato al
mondo romanò) o romanzo (anche solo un capitolo riguardante il mondo romanò).
Cat. n) Teatro (anche solo un atto o una scena dedicato o ispirato al
mondo romanò)
Cat. o) Tesi di laurea o Monografia riguardante il mondo romanò (storia,
lingua, costumi, tradizioni, musica, etc.)
Cat. p) Musica romanì o musica ispirata al mondo romanò (Compact Disc,
musicassette, dischi, partiture musicali). Ai vincitori di questa categoria sarà
anche offerta la possibilità di un concerto da tenersi alla fine della Cerimonia
di Premiazione del Concorso "Amico Rom", nell'ambito di un Festival
internazionale di musica romanì.
Cat. q) Video, film, documentari riguardanti il mondo romanò.
Premi
Ai primi classificati di ogni categoria trofei e Diplomi d'Onore personalizzati,
viaggi e soggiorni (max tre giorni) a Lanciano (Chieti) completamente rimborsati
se stranieri. Fra i primi classificati di ciascuna categoria verrà scelto un
vincitore assoluto che vincerà il premio del Presidente della Repubblica
Italiana.
Ai secondi classificati di ogni categoria trofei e diplomi d'Onore
personalizzati. Ai terzi classificati di ogni categoria premi e diplomi d'Onore
personalizzati.
Numerosi premi speciali fra cui: Premio Speciale Scuola, (saranno premiati
scuole, alunni ed insegnanti), Premi alla Carriera, Premio Phralipè 2011.
PREMIO SPECIALE DEDICATO ALL'ARTISTA ROM: CANA KASUM
Quota di Partecipazione
La Quota di partecipazione è GRATIS per tutte le categorie.
I vincitori saranno segnalati alla televisione, alla stampa e alle riviste
specializzate nazionali ed internazionali.
Partecipa e fai partecipare al Concorso per far conoscere, apprezzare e
valorizzare un mondo sconosciuto.
Per agevolare il lavoro della Commissione Giudicatrice internazionale non
aspettate l'ultimo momento per inviare le vostre opere.
Il 7 luglio presso la FNAC (Galleria Commerciale Porta di Roma Via Alberto
Lionello, 201) Jole Severi Silvestrini presenterà il suo libro Oggi mi sa che
muoio. L'incontro sarà presentato dal Commissario Regione Lazio della CRI e
ci saranno anche numerosi rappresentanti della comunità Rom, tra cui Adzovic
Najo, autore di Il popolo invisibile e delegato del sindaco ai
rapporti con la comunità rom.
dal 22 luglio al 1 agosto
Pinerolo e Collegno - XVI edizione
Sedici anni, ma non li dimostra!
Nonostante le incertezze finanziarie di questi tempi duri VINCOLI SONORI
continua a proporre le musiche di frontiera che ne hanno fatto un evento di
spettacolo tra i più importanti dell’estate piemontese. Anzi, aumentano le date
e i concerti, con un cartellone che vede il ritorno al Festival di due mostri
sacri della gypsy music come la Fanfara Ciocarlia e la Kocani Orkestar. VINCOLI
SONORI conferma la sua vitalità con una proposta culturale accattivante dedicata
a chiunque voglia esplorare nuove frontiere musicali.
Vincoli Sonori nasce nel 1996 come rassegna di musiche klezmer e gypsy, generi
che in quegli anni cominciavano ad uscire dalla cerchia di appassionati e
studiosi per entrare con forza nel panorama della world music internazionale.
Negli anni l'evento è cresciuto, grazie anche al caloroso consenso di un
pubblico attento e curioso, stimolato dall'attenzione concessa al festival dalla
stampa. Pur conservando il suo tratto distintivo iniziale, il festival si è
aperto ai diversi stili che la sperimentazione e le avanguardie cominciavano a
produrre.
Sul palco di Vincoli Sonori sono saliti i migliori artisti internazionali, con
il loro universo di musiche radicate nella tradizione, ma rinnovate nella
contemporaneità, portatori di sonorità che hanno spaziato dal balkan beat al
jazz manouche, dal flamenco al pianoriental, al nuovo folk italiano.
Non ci capisco più niente. La Lega a Padova
vorrebbe arruolare tra le sue fila un (bravo) cantante notoriamente "culattone" (uso
le stesse parole di quella cima di Renzo Bossi), perché con le sue
proteste ha fatto
cacciare una famiglia di Rom.
ImmigrArte - La Deriva d'Europa. Sentiamo parlare di zingari, rom o nomadi
pensiamo subito a persone sporche, pericolose, che vivono rubando, che non
penserebbero mai a lavorare o a mandare i loro figli a scuola per un futuro
migliore. Ma fino a che punto questa immagine corrisponde a verità? A tal
proposito prende il via una serie di iniziative rivolte ad una realtà
sconosciuta, circondata dal silenzio[]// e avvolta nel mistero, nel mito e nella
leggenda.
L'Associazione culturale multietnica reggina "Terra senza confine", guidata
da Grazia Marghe Siclari, in collaborazione con la Cooperativa Rom 1995,
presenta "Nomadi per decreto". Un testo scritto da Antonello Mangano, che tratta
non solo il tema dei rom ma, scandito in viaggi ci presenta la difficile vita
dei migranti in Italia; sarà interpretato, domenica 17 Luglio p.v. alle ore
20:30 nei locali della stessa Cooperativa in via Reggio Campi II° tronco 199, da
Francesco Iocolano con l'ausilio della performance scenografica di Taciana
Coimbra. Le musiche sono state composte da Salvatore Familiari e Bruno Panzera e
saranno eseguite da: Salvatore Familiari (chitarra), Bruno Panzera (chitarra),
Marco Modica (violino), Martino Conserva (piano), Giuseppe Gioffrè (tromba).
Un ricco programma quello di domenica sera, che rientra nell'ambito delle
manifestazioni celebrative del 150° anniversario dell'Unità d'Italia, e vedrà
anche la presentazione e powerpoint a cura di Alla Leontyeva e l'intervento del
presidente della Cooperativa Rom 1995 Domenico Modafferi. Inoltre, negli stessi
locali della Cooperativa Rom 1995, verrà inaugurata la mostra collettiva degli
artisti: Taciana Coimbra, Grazia Siclari, Gopal Saha che resterà aperta al
pubblico fino al 23 Luglio p.v., dalle ore 10:00 alle ore 20:00. Il ricavato
della vendita delle opere verrà devoluto in parte alla Cooperativa Rom 1995, in
parte all'Associazione "Terra senza confine" che con queste entrate
autofinanzierà i propri eventi e i corsi d'italiano per stranieri.
Il giornale di VicenzaVIAGGIO. Una giornalista dal Nord al Sud per
raccontare vite nel vento - 20/07/2011
Rom fotografati da Bianca Stancanelli sulla copertina del suo libro La
vergogna e la fortuna (Marsilio)
«Questo libro è un viaggio», dice Bianca Stancanelli, giornalista siciliana,
autrice de La vergogna e la fortuna, storie di rom (Marsilio, 2011). Un viaggio
in quella «galassia di minoranze» che sono gli zingari, ma anche nel loro
rapporto con i gagè, parola con cui la lingua rom, il romanés, indica i
non-zingari. Ladri, mendicanti, imbroglioni, bugiardi: cosa c'è oltre a quello
che di solito la gente pensa degli zingari? Bianca Stancanelli apre la porta del
ghetto sociale recintato dai pregiudizi, con il merito di descrivere scenari
nuovi, talvolta sorprendenti. Il reportage nasce, come racconta l'autrice, da
una tragica domanda. Nel 2007, a Livorno, quattro bambini rom bruciano nel rogo
della loro baracca. Eva, Danciu, Lenuca e Menji: 11 anni la maggiore, 4 il
minore. «Tutto ciò che il pubblico ministero vuole è tenere in prigione i
genitori dei bambini morti con l'accusa di abbandono e omicidio colposo. In
un'altra estate, in Sicilia, un padre stordito dall'afa dimentica nell'auto
arroventata suo figlio, che muore soffocato. Al padre, l'Italia offre una
sgomenta solidarietà e a nessun magistrato viene in mente di aggiungere al suo
strazio la pena della galera. Ma se quell'uomo fosse stato zingaro l'avremmo
perdonato?»
Gli zingari in Europa, unica minoranza presente in ogni Paese, sono stimati in
8-12 milioni. Secondo l'antropologo Leonardo Piasere, l'80% è ormai stanziale.
L'Onu li suddivide in rom, sinti, kalè, manouches e romanichals; l'Ue semplifica
in rom e sinti. In Italia sono 160mila. «Siamo tra i Paesi che ne hanno meno e
che più li odia», commenta Bianca Stancanelli.
Percorrendo l'Italia da nord a sud, l'autrice ci accompagna in case famiglia,
appartamenti di periferia, carceri, loft in quartieri rinomati per raccogliere
testimonianze di rom e sinti: miserabili, come le ladre recidive Susanna, Mina e
Vesna, o emancipati, come lo scultore Bruno Morelli o la regista Laura Haliovic.
Ogni capitolo esalta la soggettività dell'intervistato per estrarla
dall'universo indistinto in cui è confinata per propria o altrui volontà. Si
scansa sia il «lirismo di chi li descrive come il popolo del vento» sia la
«crudezza di chi li considera un rifiuto della storia». Una missione ambiziosa,
l'autrice lo sa. Non per niente una citazione di Hemingway verga l'inizio del
libro: «La cosa più difficile al mondo è scrivere una prosa assolutamente onesta
sugli esseri umani».
Bianca Stancanelli documenta con animo aperto e, si capisce, con il desiderio di
raccogliere storie di riscatto. Talvolta ci riesce, come quando scrive del
timido Baraba, ragazzo rom del campo di Ciampino impegnato nel servizio sociale,
benché spesso fermato dalla polizia in via preventiva: «'Ndo vai? A rubba'?»
Altre volte il tentativo di affrancamento va a vuoto: «Susanna ha cominciato a
rubare a 14 anni come scelta inevitabile. "Bello non è bello. Uno è costretto
dal fatto di non avere documenti e di non poter ottenere un lavoro regolare". È
una scusa per conferire una paradossale dignità alla scelta di vivere rubando?
Avverto una sottile irritazione serpeggiarmi sottopelle», scrive l'autrice, «il
dubbio che quell'insistenza sul pregiudizio antigitano sia, insieme, un alibi e
un ostacolo». Ma dietro i furti ci sono anche le infanzie negate, come quella di
Beda, classe 1990, che porta le cicatrici delle percosse: «Essere menati da tuo
padre se non rubi ed essere menati dalla polizia perché rubi». Beda è scappata,
ora vive in una casa famiglia e lavora in un magazzino.
L'AUTRICE analizza l'odio per gli zingari che da secoli circola e che ha trovato
sfogo, oltre che in innumerevoli episodi locali di violenza, nel grande
Porrajmos, il Divoramento, come gli zingari chiamano il tentativo di
annientamento sistematico che fu attuato contro di loro dai nazisti. «I rom sono
un popolo-termometro: misurano la febbre della società», dice Stancanelli.
Verona, cui l'autrice dedica un intero capitolo, vive l'esperienza emblematica
che culmina nel campo di Boscomantico, chiuso nel 2008 per volere della
neoeletta amministrazione guidata dal sindaco Flavio Tosi: allora un politico di
provincia, oggi star televisiva e astro nascente della Lega. Per alloggiare le
famiglie sfollate, ricorda Bianca Stancanelli, «il Centro Don Calabria lancia un
appello alla "Verona che non volta le spalle": invita a offrire case per i rom,
si fa garante del regolare versamento dell'affitto. Ma nella cattolicissima
Verona, su 250mila abitanti rispondono in due». Altri immobili sono messi a
disposizione da associazioni benefiche. «Ma riuniti dal prefetto, i sindaci del
Veronese reagiscono: io non gli do la residenza, non li iscrivo all'anagrafe».
Commenta l'autrice: «C'è nella violenza di quei rifiuti un eccesso di ostilità
che è difficile non chiamare razzismo».
Nel 2001 un gruppo di leghisti veronesi — Flavio Tosi, sua sorella Barbara Tosi,
Enrico Corsi, Luca Coletto, Matteo Bragantini e Maurizio Filippi — promuove una
campagna politica con lo slogan: «Firma anche tu per mandare via gli zingari».
L'operazione, denunciata in procura da movimenti a difesa dei nomadi, viene
giudicata di stampo razzista in primo grado dal Tribunale di Verona nel 2004. La
condanna — pur con le attenuanti, confermata in Cassazione nel 2009 — è stata
sospesa. Ma in una recente intervista al quotidiano cattolico Avvenire, dopo
l'udienza in Vaticano concessa dal Papa ai rom, Tosi si è preoccupato di
dichiarare che quella degli zingari «è una scelta di vita che va rispettata,
purché siano rispettate le regole». Per esempio, «mandino i figli a scuola». E
un rom che chiede offerte suonando sul marciapiede «non è un accattone, ma un
artista di strada», basta che non molesti i passanti e che sviolini prima del
coprifuoco. «In questo caso, ben venga», parola del nuovo Tosi buonista.
Il problema c'è, ma la ghettizzazione non lo risolve. Un futuro giusto per
tutti, secondo l'autrice, può camminare solo sulla strada dell'integrazione.
Bisogna cogliere il germoglio di cambiamento che già esiste. Un segnale che
viene soprattutto dalle donne. Dice Bianca Stancanelli: «È uno scenario
insospettabile di femminismo gitano: la lotta di donne che vogliono cambiare la
loro vita e si trovano contro la famiglia di tradizione maschilista e poi,
compatta, anche la società italiana». Questa volontà di rinnovamento è speranza
di un destino migliore per i giovani: «Ci sono ragazzi e ragazze che provano a
incamminarsi su un percorso di legalità e, per farlo, si mettono contro il
proprio clan. Se alla fine non succede nulla, perché senza uno straccio di
documento nulla può succedere, tornano al campo sconfitti, umiliati. E finiscono
risucchiati dall'illegalità. Penso ai bambini che trovano violenza dentro e
fuori dal campo, cui la vita deve sembrare precocemente una trappola. Penso che
dobbiamo salvarli, farlo presto. E sarà comunque tardi».
La Provence.comI Gipsy Kings tornano sulla scena dopo vent'anni -
Publié le mardi 26 juillet 2011 à 17H19
Ambasciatori d'Arles attraverso il mondo, ritrovano la Francia con un
concerto a Palavas
I Gipsy King, eredi dello stile di Manitas de Plata, suonano stasera a les
arènes de Palavas. Un concerto che sarebbe stato bello ci fosse stato ad
Arles, città natale dei fratelli Reyes - Photos Edouard Coulot
Da quasi trent'anni i Gipsy King vagano per il pianeta e la loro musica non è
invecchiata. Certo, i capelli si sono fatti bianchi sulle teste dei cugini Reyes
e Baliardo, ma lo spirito gitano che caratterizza le canzoni degli otto
musicisti è sempre là.
Questa rumba catalana, miscela di flamenco e di rumba, che ha fatto il
successo di Bamboleo o di Volare, questo motivo che imballa, che
fa danzare le folle ed elettrizza le generazioni, si trasforma nelle più grandi
sale di concerto, ma in Francia non si ascolta più da vent'anni.
Un paradosso che i Gipsy King rifiutano e di cui si rammaricano, ma che si
concluderà stasera, dove si ritroveranno alle arènes de
Palavas-les-Flots (34), per un concerto unico in Francia.Accessibili ed
universali come la loro musica, Nicolas, André, Tonino, Paco, Canut, Diego e
Patchaï erano ieri a Palavas per ispezionare il luogo. Seduti alla terrazza del
bar degli aficionados davanti all'arena, discutevano con i passanti ricordando i
vecchi tempi, in tutta semplicità e sincerità.
"Non sempre siamo accolti a braccia aperte"
"Abbiamo voluto ritrovarci dopo tanto tempo e fare un concerto per la
famiglia e gli amici", glissa Tonino Baliardo. "Ma non sempre siamo
accolti a bracci aperte si dispiace Nicolas Reyes. Non è stato facile".
E se al figlio del grande José Reyes sarebbe piaciuto suonare ad Arles, la
lorocittà natale, alla fine è all'Hérault che si esibiranno stasera, nella terra
natale dei loro cugini, i Baliardo.
"Sei anni fa, ho contattato la città (d'Arles ndr) per suonare
nelle arene, ma non c'erano mai date disponibili", prosegue il cantante del
gruppo. Fatto difficile da gestire per questi autentici gitani che, tra due
concerti all'estero, tornano sempre a posare le loro valigie nella loro città
natale e si ritrovano in famiglie alle Saintes.
I veri Gipsy
"Gli imitatori ci hanno fatto molto male. Bisogna sempre giustificarsi di
essere i veri Gipsy!" riconosce Nicolas. E suo fratello André evoca
pudicamente il caso di Chico Bouchiki, il compagno d'infanzia che lasciò il
gruppo nel 1991 per crearne uno in proprio. "Lo biasimo per questa
confusione", perché comunque la si veda, "Djobi, Djoba", la ripresa di
"Hotel California" o ancora "Bamboleo" sono diventati loro titoli.
Un nuovo album
Quello degli eredi dei re Reyes e di Manitas, questi musicisti appassionati
che suonano la musica col cuore, mantengono lo spirito di festa, senza aver mai
imparato a leggere una partitura. Per il momento senza rancori, i "veri" Gipsy
King tornano in Francia con un furioso desiderio di riconquista."Abbiamo
registrato un nuovo album a Parigi, ne canteremo alcuni pezzi al concerto,"
commenta Nicolas.
"Samba, Samba", una cover di "Stranger in the night", in totale una
dozzina di titoli dovrebbero essere contenuti nell'albun che i cugini stanno
preparando, e che dovrebbe essere pronto per la fine dell'anno. Canzoni che
ricordano i loro esordi con, secondo Tonino, un tocco "più personale".
Assieme a questo nuovo album, ci saranno tournée all'estero ed i nuovi progetti,
tra i quali il sogno di creare un appuntamento annuale, a casa loro, in
Camargue. Perché nonostante l'assenza, non dimenticano le loro radici arlesiane.
L'ASSOCIAZIONE NAZIONALE MUSICALE in PESCARA "MUSICISTI DI MUSICA ROM" ORGANIZZA
UN SEMINARIO INDIRIZZATO A TUTTI COLORO CHE VOLESSERO APPRENDERE TECNICHE,
STORIA METODI E MOLTO ALTRO SULLA CULTURA ROMANì.
I CORSI SARANNO :
- CHITARRA
- FISARMONICA
- BASSO e CONTRABBASSO
- PERCUSSIONI
- CANTO
- DANZA
- LINGUA e LETTERATURA ROMANì
- STORIA DELLA MUSICA, MUSICISTI e CULTURA ROMANì
IL COSTO DEL SEMINARIO è DI EURO 100 a persona.
I CORSI SARANNO ATTIVI NEI GIORNI 26, 27 e 28 AGOSTO IN MODALITà FULL-IMMERSION.
RILASCIO DI DIPLOMA DALL'ACCADEMIA d'ARTE ROMANì del PROF. SANTINO SPINELLI.
A FINE CORSO DELLA DURATA DEI TRE GIORNI CI SARà IL CONCERTO DEI DOCENTI CON LA
STRAORDINARIA PARTECIPAZIONE DEL PROF. SANTINO SPINELLI.
(http://www.alexian.it/intro_italiano.htm)
.
PER ULTERIORI INFORMAZIONI CONTATTATEMI : MANUEL VIRTù 329\7326532 -
Manuelvirtu@libero.it
FESTIVAL ITALIANO di DANZE e CULTURE NOMADI Milano 29/30 Ottobre 2011
presso SUPERSTUDIO PIU' Via Tortona
Nomad Dance Fest ® è il primo Festival Italiano di Danze e Culture Nomadi della
“GIPSY ROUTE”La via dei gitani che è stata percorsa dai nomadi più di 600
anni fa partendo dall'India e attraversando la Persia, la Turchia, l'Egitto, il
Marocco fino ai Balcani ed il Mediterraneo e giungendo in Andalusia intorno al
1400.
L'intento del FESTIVAL è quello di riscoprire tradizioni e culture dei popoli
nomadi dove affondano le radici di tutte le danze folk che sono arrivate fino a
noi.
Un festival che avrà un appuntamento fisso a Milano ogni anno e che potrà essere
itinerante in tutta Italia o varcare il confine dell'Europa e toccando tutte le
nazioni incluse nella via dei gitani.
Crediamo che questo sia il tempo di recuperare tradizioni antiche che ci fanno
ritornare alle nostre origini, alle nostre radici, solo così potremmo ritornare
ad amare la Madre Terra. E' il tempo di UNIRE e tornare alla terra.
Il festival infatti sarà attento ad essere eco sostenibile e proporre eventi ed
aziende che rispettino il nostro pianeta.
Il festival si strutturerà in un weekend ricco di Danze, workshops,spettacoli,
eventi, talent show, conferenze a tema, mostre d'Arte e pittura, artigianato,
Nomad bazaar con la partecipazione di artisti italiani e internazionali che
promuoveranno le danze della Gipsy route.
Inoltre sarà data la possibilità a scuole di danza di promuovere le proprie
attività affittando uno stand o postazione e alle attività commerciali legate al
mondo etnico di pubblicizzare i loro prodotti.
Il progetto Nomad Dance Fest ® è ideato e curato da Maya Devi: Direttrice
Artistica, Danzatrice e insegnante di Danze Nomadi e Indiane, Maestra di Yoga e
Tantrismo, ricercatrice spirituale e fondatrice della scuola di danza e yoga
MUDRARTE di Milano.Maya è membro dell'International Dance Council CID UNESCO,
organizzazione mondiale della danza.Il progetto sarà sviluppato in
collaborazione con scuole italiane ed internazionali di danze e culture nomadi.
Presentazione del dvd multimediale "Minor
Swing - Storie sinte", progetto di ricerca e raccolta di testimonianze
sui Sinti trentini a cura dell'associazione LXL. Giovedì 15 settembre, ore 17.30 – spazio archeologico SASS (P.zza Cesare
Battisti, Trento)
Proiezione di estratti dal dvd multimediale.
Discutono con gli autori le antropologhe Paola Trevisan, autrice di studi
e pubblicazioni sui Sinti emiliani, e Elisabeth Tauber, studiosa dei
Sinti altoatesini.
Il progetto di raccolta di testimonianze orali nei campi nomadi e nelle aree
abusive di Trento e Rovereto, curato dall'associazione LXL, è finalmente giunto
a termine dopo due anni e mezzo di lavoro. Il risultato è "Minor swing - Storie
sinte", un DVD interattivo che raccoglie 14 interviste a membri della
popolazione sinta, più una serie di altri contenuti, tra cui: un documentario
introduttivo; l'intervista a quattro studiosi che hanno affrontato il tema; un
capitolo dedicato alla documentazione storica sulla presenza di questa
popolazione sul territorio; il trailer.
Ma il cuore del DVD sono proprio le interviste: della durata di circa dieci
minuti l'una realizzate con giovani, anziani, donne, ci permettono di entrare
nella quotidiana normalità e diversità di una popolazione costretta a vivere
alle porte delle nostre città. Storie sinte sono le storie di un passato in cui
i Sinti avevano il loro posto, anche se nelle pieghe della società contadina,
grazie alla loro musica, alla vendita di oggetti e alla prestazione di servizi
indispensabili. Ma sono anche le storie dell'oggi, della difficoltà di essere
giovani e Sinti, delle gioie della famiglia, del difficile rapporto con la
società maggioritaria.
"Minor swing" è il tentativo di unire ricerca storico-sociale e utilizzo di
nuovi media, per entrare nel dibattito pubblico dando gli strumenti necessari
per andare al di là degli stereotipi.
Disclaimer - agg. 17/8/04 Potete
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