Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
@ltroMolise.it 2010-03-29 02:09:39 (Altre notizie su
Paul Polansky e su
Lety, ndr)
di LAURA CAROSELLA - Paul Polansky, poeta e romanziere americano di origini
cecoslovacche, ha tenuto un recital di poesia presso il Teatro Italo Argentino
di Agnone il giorno 26 marzo, durante il quale ha illustrato la sua esperienza
di poeta e giornalista a contatto con le popolazioni Rom della Repubblica Ceca e
del Kosovo.
Dallo sterminio durante la seconda guerra mondiale, all’avvelenamento da piombo
nei campi Rom del Kosovo che ancora causa morti, Polansky fa denunce serissime e
attraverso le sue poesie narra le storie di chi non ha voce.
Cos’è che ha suscitato in lei un interesse così profondo verso le popolazioni
Rom ed in particolare verso i campi di concentramento durante la seconda guerra
mondiale? Stava cercando di risalire alle sue origini cecoslovacche eppure ha
provato interesse per qualcosa di completamente diverso. Vuole raccontarci come
è andata?
"Sì, stavo cercando le mie origini negli archivi della Cecoslovacchia nel 1991 e
reperii un numero notevole di documenti che gli archivi raccoglievano sui campi
di concentramento Rom presenti a Lety durante la Seconda Guerra Mondiale. Il
direttore dell’archivio disse che nessuno avrebbe potuto consultarli per 15
anni, quindi cominciai a pressare il Governo e tramite alcune amicizie influenti
sono riuscito ad avere accesso agli archivi.
Non esisteva un inventario e c’erano numerosi scatoloni pieni di documenti, così
per ogni scatola e per ogni documento feci un inventario accurato e trovai
moltissime informazioni attraverso le quali capii che si trattava di un campo di
sterminio gestito dai cechi e non dai tedeschi. Trovai molte foto ed in
particolare quella di una giovane ragazza che un Natale cercò di fuggire dal
campo, dopodiché non c’erano altre informazioni su di lei così presunsi fosse
stata uccisa come molti altri che cercarono di fuggire.
Attraverso delle ricerche su tutti i nomi delle persone che trovai trascritti su
quei documenti (tra i quali c’erano anche 95 guardie), venni a sapere che non
c’erano persone ancora in vita e pensai subito che fosse molto strano,
impossibile oserei dire.
Conobbi poi uno zingaro che era stato un conducente di Taxi a New York per 8
anni e che parlava inglese molto bene , inoltre era parecchio conosciuto nella
comunità Rom, così lo "assunsi" per cercare informazioni su eventuali
sopravvissuti.
Girammo tutta la Cecoslovacchia chiedendo ai Rom se qualcuno conoscesse
sopravvissuti della seconda guerra mondiale che provenissero da Lety: ne trovai
più di un centinaio e ovviamente avevano delle storie terribili da raccontarmi,
ancora peggiori di quelle raccontate dai sopravvissuti di Auschwitz. Non avevano
mai narrato queste storie prima di allora, neppure ai loro figli, perché i Rom
hanno un loro "codice del silenzio" e queste storie per loro costituivano quasi
un marchio di disonore, ma io mi trovai nel momento giusto al posto giusto,
poiché i sopravvissuti erano tutti molto anziani e capirono di non voler portare
quel segreto nella tomba , volevano che la gente sapesse cosa avevano subito.
Così cominciai a raccogliere tutte le loro storie. Non vollero però che io li
filmassi, fotografassi o che registrassi le loro parole, avevano paura che
subito dopo io sarei andato dalla polizia a denunciarli per farli riportare a Lety; erano passati tutti quegli anni eppure avevano ancora paura di essere
rinchiusi nuovamente in un campo di concentramento e questa è un’ulteriore prova
di che esperienza terribile fosse stata.
Trovai anche delle guardie sopravvissute e pressai il Governo ceco affinché
processasse uno di loro, perché avevo le prove che egli avesse ucciso tantissime
persone con le sue mani, soprattutto bambini. Diedi vita ad un caso che
all’epoca ebbe molta risonanza a livello mediatico in Cecoslovacchia, ma questa
guardia era ormai troppo anziana per essere processata, anche se tentò di
uccidermi quando io stesso andai a trovarlo! Quando conobbi la figlia e le
raccontai ciò che sapevo su suo padre mi disse che avevo appena distrutto tutti
i suoi sogni, mi disse "hai distrutto la mia vita e quella dei miei figli." Ecco
qual è la parte peggiore del fare un lavoro come il mio".
Ieri, durante l’incontro presso il Teatro Italo Argentino, lei ha detto di aver
vissuto per oltre 15 anni insieme alle popolazioni Rom come antropologo e
studioso. Questa esperienza che impatto ha avuto sulla sua vita?
"Ho vissuto per 5 anni con gli zingari della Repubblica Ceca e per ben 11 anni
con quelli del Kosovo come antropologo per l’appunto, raccogliendo le loro
storie, imparando le loro abitudini e i loro costumi, assimilando le loro
leggende e miti e tentando di trovare una differenza tra loro e me, per poi
capire sempre di più che non ce ne fosse nessuna. Poi, attraverso le storie che
mi raccontavano ho capito che le loro radici si trovavano in India, così sono
andato in India e ho scattato molte foto, quando sono tornato e ho mostrato loro
le foto scattate lì non credevano che io ci fossi stato davvero, uno di loro mi
disse "Sei sicuro di essere stato in India? Conosco la donna in questa foto ed
abita proprio nel villaggio qui accanto!" Non hanno mai creduto al fatto che
fossi stato in India eppure lì avevo trovato i loro "cugini"!
A parte questo, vivere con loro non significa solo "studiare" i loro usi e
costumi, ma soffrire con loro, subire gli stessi attacchi e gli stessi
pregiudizi che la gente ha nei loro confronti, per esempio la NBC si rifiuta di
parlare con me perché mi considera uno zingaro a tutti gli effetti, sono uno di
loro! Girava addirittura la voce che io facessi parte di un esercito di zingari
e molti, anche miei cari amici, erano curiosi di vederlo, questo mio grande
"esercito", quando invece si trattava solo di due sorelle Rom che erano le mie
interpreti. Eppure la NBC aveva messo in giro questo "rumor": "Paul Polansky
arruolato in un esercito gitano". Io sto semplicemente cercando di salvare tanti
bambini e tante persone che vivono nei campi contaminati dal piombo e la cosa
peggiore di questa esperienza è il constatare che nessuno vuole salvarli, questo
è il problema".
A proposito di questo, alla fine del video documentario "Gipsy Blood" che ieri
lei ha proiettato in sala, c’è una forte denuncia nei confronti dell’ONU per
quanto riguarda il problema dell’inquinamento da piombo nei campi Rom in Kosovo.
Perché tanta indifferenza da parte di una associazione che è nata per difendere
i diritti umani?
"C’è un atteggiamento innato di razzismo nei confronti degli zingari tra i
componenti dell’ONU e non solo in Kosovo, inoltre l’ONU cambia il suo staff ogni
6 mesi in Kosovo, per cui io in 11 anni ho assistito a ben 22 cambiamenti di
staff e tutte le persone che ho visto subentrare odiavano e odiano gli zingari.
Prima la stessa cosa accadeva per le persone di colore, ora invece abbiamo
persone di colore al governo, nelle istituzioni, insomma ricoprono posizioni di
grande rilievo e quasi più nessuno è intollerante nei loro confronti, più che
altro hanno capito che non si può essere razzisti nei loro confronti, mentre gli
zingari non sono conosciuti, non sono integrati con la società, non hanno
incarichi di nessun genere, sono considerati dei nomadi e questo alimenta il
pregiudizio e l’intolleranza e l’intolleranza, a sua volta , è alimentata
dall’ignoranza".
E’ quindi l’ignoranza il motivo per cui, dalla seconda guerra mondiale ad oggi,
continua a sussistere un atteggiamento xenofobo nei confronti delle popolazioni
Rom?
"Sì, diciamo che per conoscere le persone bisogna viverci insieme. Sia in
Spagna, che nella Repubblica Ceca, che nel Kosovo ho avuto modo di conoscere
persone che avevano dei Rom come vicini di casa ed ognuna di queste persone mi
ha detto "lo zingaro che abita accanto a me è un persona per bene, non ho nessun
problema nei suoi confronti e mi fido di lui, ma è lo zingaro che abita
dall’altra parte della città quello di cui non mi posso fidare. " Ecco vede, se
li si conosce, si vive insieme a loro, non ci sono problemi, se non li si
conosci e non si sa nulla di loro è lì che comincia l’intolleranza e la fobia".
Rispetto ad altri poeti di cui ho avuto modo di leggere i componimenti, ho
notato che le sue poesie rifuggono da qualsiasi artificio stilistico ed adottano
un linguaggio diretto e concreto riportando i fatti per come sono avvenuti,
oserei dire con uno stile quasi giornalistico. Si tratta di una scelta ben
precisa o del suo stile innato di scrittura?
"Quando ho cominciato la mia carriera giornalistica alle scuole superiori, la
mia insegnante diceva sempre che utilizzavo troppe parole , che ero molto
prolisso e che purtroppo il mio stile naturale di scrittura era quello. Il fatto
è che vivendo con i Rom e ascoltando le loro storie, devo utilizzare le loro
semplici parole per raccontarle a mia volta, devo essere necessariamente diretto
ed utilizzo il loro stile perché voglio mostrare a tutti chi essi siano davvero.
Questo è il modo in cui loro parlano, non usano molte parole per descrivere le
azioni , le loro storie di vita perché non hanno ovviamente il senso della
letteratura, ma solo quello della storia, quella che si narra di padre in figlio
di generazione in generazione. Ogni zingaro ha un’innata capacità narrativa
usando il proprio diretto, semplice ed essenziale modo di raccontare che ti
colpisce, arriva dritto alle ossa. Questo è il motivo per cui io adotto il loro
stile e ormai l’ho fatto mio, infatti lo utilizzo per qualsiasi cosa io scriva".
Oggi ha trascorso una giornata ricca di appuntamenti qui a Agnone, cito la
visita alle scuole superiori, alla struttura che un tempo fu adibita a campo di
concentramento e poi alla Fonderia delle Campane Marinelli. Che idea si è fatto
di Agnone e della sua storia?
"Mi sono davvero innamorato di Agnone, sono sincero! E’ una cittadina favolosa
ed ho particolarmente apprezzato il suo centro storico: tutti i palazzi, i
portoni, le botteghe; amo molto questo genere di cose. Le persone sono molto
gentili per quello che ho potuto constatare e sono rimasto molto stupito dagli
studenti delle scuole superiori con cui questa mattina ho avuto un incontro
perché ho fatto molti convegni presso le università e questi ragazzi avevano
molte più domande da pormi rispetto agli studenti universitari, erano totalmente
coinvolti ed interessati alle mie parole, alle mie esperienze, a ciò che
raccontavo loro. Nonostante si trattasse di un argomento piuttosto difficile e
drammatico, avevo l’attenzione di ogni singolo studente. Ne sono rimasto
impressionato e mi sono entrati davvero nel cuore. I ragazzi dell’Istituto
Alberghiero, inoltre, mi hanno addirittura preparato, insieme ai loro
insegnanti, un ottimo pranzo che non dimenticherò di certo! Vorrei davvero
tornare in futuro, tornare a vedere la Fonderia (Marinelli n.d.r) che oggi mi ha
fatto uno splendido dono e magari, perché no, scrivere anche un libro di poesie
su questa bellissima città e sulla sua storia."
Carissimi, non sono stato eletto. Il risultato elettorale della lista "per la
sinistra unita a Mantova" porterà una sola persona in Consiglio comunale a
Mantova. Il candidato che ha ricevuto più preferenze è Fausto Banzi, assessore
provinciale. Il mio risultato elettorale è stato buono, sono infatti arrivato
secondo.
Ringrazio tutte le persone che mi hanno sostenuto in questa difficilissima
campagna elettorale e ringrazio di cuore le tante persone che mi hanno
votato domenica e lunedì. Dopo il ballottaggio tireremo le somme di questa
tornata elettorale.
In questo momento è fondamentale unire tutte le forze in vista del
ballottaggio che vedrà il mio candidato Sindaco, Fiorenza Brioni, confrontarsi
con il candidato Sindaco del centro destra, Nicola Sodano.
Con affetto, Yuri Del Bar
Di Fabrizio (del 01/04/2010 @ 09:12:59, in media, visitato 1645 volte)
giovedì 8 aprile 2010 alle ore 21.00
-
SOCE, circolo Arci (v.
Matteotti 16, Ciriè, TO)
Io, la mia famiglia Rom e Woody Allen è la storia di una ragazza Rom che
abita con i suoi in un quartiere popolare alla periferia di Torino. Il racconto
in prima persona esplora i cambiamenti e le difficoltà della nuova vita
stanziale, le relazioni con i parenti che ancora vivono nomadi, i contrasti e le
incomprensioni che fin da bambina la accompagnano nelle relazioni con gli altri,
i Gagè. Attraverso i ricordi dei suoi familiari, tra cui l’ anziana nonna che
ancora vive in un campo, le fotografie e i filmati del padre che ha documentato
negli anni la vita quotidiana della piccola comunità, scopriamo una realtà
sconosciuta che fino ad oggi abbiamo voluto conoscere solo attraverso gli
stereotipi e i luoghi comuni. Ma il documentario non è soltanto la storia di una
famiglia, di fatto chi parla è una ragazza di oggi che cresce inseguendo i
propri sogni di adolescente, combattendo contro i pregiudizi e le tradizioni di
una cultura difficile da accettare...
Premio ‘UCCA – Venticittà’ e Menzione speciale della giuria nella sezione
Anteprima Doc del Bellaria Film Festival 2009. ‘Stella del Meeting – Cinema
contro il razzismo’ alla XV edizione del Meeting Internazionale Antirazzista di
Cecina (2009).
L'appuntamento su
Facebook
Di Fabrizio (del 01/04/2010 @ 09:40:42, in Regole, visitato 1692 volte)
La salute e i diritti delle persone Rom
presso il NAGA in
via Zamenhof 7a, Milano
Mercoledì 7 aprile ore 20.30
Gli sgomberi continui, le violazioni dei diritti e l'uso esclusivo della forza
messi in atto dalle istituzioni milanesi nei confronti delle minoranze Rom hanno
fatto emergere, per i tanti soggetti, associazioni e singoli cittadini che si
stanno mobilitando in loro sostegno, la necessità di essere sempre più preparati
e formati sui loro diritti. Per questo l Naga, in risposta alla richiesta del
"Gruppo di sostegno Forlanini", ha deciso di organizzare una serata di
formazione aperta a tutti i volontari Naga e a chiunque sia interessato.
Interverranno i volontari Naga:
Andrea Galli e Fabrizio Signorelli, medici - Accesso alle cure, diritti
sanitari, accessi alternativi
Marzia Barbera, giurista - Come difendere i diritti delle persone sgomberate
E' gradita prenotazione all'indirizzo e-mail:
servizio.legale@naga.it
Info: Naga 02-58.10.25.99 - Servizio Legale Naga
servizio.legale@naga.it
Ricevo e inoltro (e vi invito a inoltrare), perché non ne
vada perso il ricordo. Annamaria
Ieri mattina è morto Natale, un violinista rumeno che era stato in Italia
alcuni mesi nel 2002. Forse molti di voi non hanno fatto in tempo a conoscerlo,
ma chi ha avuto il modo di interagirci si ricorderà del suo sorriso sdentato,
dei suoi occhiali mezzi rotti (che però gli davano un certo tono), della sua
giacca rattoppata dalle cui tasche uscivano penne, foglietti con calcoli
matematici e peperoncini enormi, e delle bacchette con le quali insegnava il
violino a un'allieva argentina che lo aveva conosciuto al Fioravanti, dove
viveva prima di trasferirsi allo Scalo di Via Casarini.
Dan Pagaie dice sempre che in Romania i musicisti dicono tutti di avere la testa
migliore del braccio. Natale era l'unico che diceva: "Meno male che ho il
braccio, ché la testa non è buona".
Il giorno prima di tornare in Romania (all'epoca Natale era clandestino e la
polizia di Bologna lo aveva preso di mira impedendogli di suonare per strada) ha
registrato l'album coi Romeno Fantastic all'Ivan Illich, di Bologna, in via
Erbosa. Mi sembra una vita fa. Volevo condividere con voi il ricordo di Natale
che, nonostante la sua morte, non riesce a non mettermi allegria. E.
Di Fabrizio (del 02/04/2010 @ 09:16:18, in media, visitato 2743 volte)
Segnalazione di
Paolo Teruzzi
CE.A.S. CENTRO AMBROSIANO DI SOLIDARIETA'ONLUS venerdì 9 aprile 2010 dalle 18.30 alle 20.00
Via Marotta 8 - Milano
Io, la mia famiglia Rom e Woody Allen REGIA:
LAURA HALILOVIC
ANNO: 2009
DOCUMENTARIO - DURATA 50'
PRODUZIONE: ZENIT ARTE AUDIOVISIVE in collaborazione con RAI TRE, ARIA VIVA
"Io, la mia famiglia Rom e Woody Allen" E' la storia di una ragazza Rom che abita
con i suoi in un quartiere popolare alla periferia di Torino.
Il racconto in prima persona esplora i cambiamenti e le difficoltà della nuova
vita stanziale, le relazioni con i parenti che ancora vivono nomadi, i contrasti
e le incomprensioni che fin da bambina la accompagnano nelle relazioni con gli
altri, i Gagé.
Attraverso i ricordi dei suoi familiari, tra cui l'anziana nonna che ancora
vive in un campo, le fotografie e i filmati del padre che ha documentato negli
anni la vita quotidiana della piccola comunità, scopriamo una realtà sconosciuta
che fino ad oggi abbiamo voluto conoscere solo attraverso gli stereotipi e i
luoghi comuni. Ma il documentario non è soltanto la storia di una famiglia, di
fatto chi parla è una ragazza di oggi che cresce inseguendo i propri sogni di
adolescente, combattendo contro i pregiudizi e le tradizioni di una cultura
difficile da accettare.
E' l'opera prima dell'emergente regista LAURA HALILOVIC
LA REGISTA LAURA HALILOVIC SARA' PRESENTE IN SALA
Di Fabrizio (del 02/04/2010 @ 09:48:43, in media, visitato 1644 volte)
Da
Roma_Daily_News
Cari colleghi,
The European Library ha lanciato questo mese una nuova esposizione chiamata
"A
Roma Journey".
Fornisce emozionanti contenuti sul ricco patrimonio culturale dei Rom in
Europa; potete vedere una collezione unica di libri di testo, rari manoscritti,
fotografie, dipinti, registrazioni e video dal mondo dei Rom. Rarità includono
il primo
dizionario nelle lingue romanes-serba-tedesca, edito in un campo di
concentramento durante la II guerra mondiale,
racconti e canzoni tradizionali, e lettere che esplorano le
esperienze di una famiglia rom in Scandinavia.
L'esposizione "A Roma Journey" è stata composta dal Dipartimento per
la Digitalizzazione della Libreria Nazionale di Serbia, con l'aiuto di The
European Library. Gran parte degli attuali contenuti è stata fornita dal nostro
curatore ed esperto sul campo: Dragoljub Acković. La collezione "Europe's
Memorabilia" proviene dalle Librerie Nazionali di Danimarca, Moldavia e
Georgia e dal Phonogrammarchiv dell'Accademia Austriaca delle Scienze.
[...]
Molte grazie per la vostra collaborazione [nel diffondere questa notizia]
I migliori saluti
Aubéry Escande
Communication and Editorial manager
The European Library
Phone: +31 (0)703 140 824
Email: aubery.escande@kb.nl
Skype: aubery.escande
Giovedì 8 aprile - h. 20.30
Teatro Carcano, corso di Porta Romana MILANO
IL PRIMO MARZO® degli immigrati continua
tutti i giorni
Promotori della serata: Dario Fo e Franca Rame
Ospiti della serata:
Pap Khouma, scrittore senegalese
Ahmed Ba, attore, musicista senegalese
Rufin Doh, attore e musicista ivoriano
Dijana Pavlovic, attrice serba, con i Muzikanti
Mavis, ballerina cubana e Juan Romero, percussionista
Offerta a partire da € 10,00
L'incasso della serata è destinato a sostenere il Movimento immigrati PRIMOMARZO®
Per informazioni: primomarzoitalia@gmail.com Tel. 327-59.41.988
Di Fabrizio (del 03/04/2010 @ 09:35:21, in Regole, visitato 2178 volte)
Ricevo da Tommaso Vitale
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI MILANO-BICOCCA
ASGI (ASSOCIAZIONE PER GLI STUDI GIURIDICI SULL’IMMIGRAZIONE)
RAPPRESENTANZA A MILANO DELLA COMMISSIONE EUROPEA
CONVEGNO INTERNAZIONALE
LA CONDIZIONE GIURIDICA DI ROM E SINTI IN ITALIA
MILANO 16-18 GIUGNO 2010
Università degli Studi di Milano-Bicocca
Aula Magna
Edificio U6, Piazza dell'Ateneo nuovo, 1 - Milano
La situazione delle persone che in Italia si riconoscono, dal punto di vista
linguistico o culturale, come rom o sinti appare precaria sotto molti punti di
vista.
La loro condizione giuridica è assai eterogenea (cittadini italiani, cittadini
di altri Stati membri dell’Unione europea, cittadini di Paesi extracomunitari,
rifugiati, apolidi) e le loro pratiche ed esperienze di vita sono molto varie.
Ai gruppi rom e sinti di antico radicamento in Italia si sono affiancati gruppi
giunti in differenti momenti dall’Europa centro-orientale, spesso a seguito
discriminazioni, persecuzioni, apolidia sopravvenuta, espulsioni di fatto,
creando un insieme altamente variegato quanto a retroterra sociale, pratiche di
mobilità territoriale, inserimento economico e sociale.
Il confronto con i gruppi zigani e con la loro storia di ricorrente
discriminazione, di fatto o di diritto, costituisce una sfida per l’ordinamento
giuridico italiano, che secondo le norme costituzionali, comunitarie ed
internazionali in vigore deve prevedere apposite misure di tutela e deve
promuovere in modo attivo politiche e azioni di inserimento sociale e di non
discriminazione di tale popolazione.
L’obiettivo del convegno è, quindi, duplice: formativo, sugli strumenti di
protezione e tutela dei diritti dei rom e dei sinti, ma anche di riflessione e
proposta sui problemi e modelli di una legge di tutela e promozione delle
minoranze rom e sinta.
Promotori:
Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione (ASGI)
Dipartimento giuridico delle istituzioni nazionali ed europee dell’Università
degli studi di Milano-Bicocca
Dipartimento dei sistemi giuridici ed economici dell’Università degli studi di
Milano-Bicocca
Dipartimento di sociologia e ricerca sociale dell’Università degli studi di
Milano-Bicocca
Rappresentanza a Milano della Commissione Europea
Principali destinatari
Avvocati, magistrati, rappresentanti di associazioni italiane e straniere,
dirigenti della pubblica amministrazione, assistenti sociali, operatori sociali,
assessori e consiglieri, insegnanti, studiosi italiani ed esteri.
Campagna Dosta
Durante il convegno verrà presentata e promossa la campagna internazionale
del Consiglio d’Europa Dosta! (“Basta” in romanes e in varie lingue slave) per
promuovere la conoscenza di rom e sinti e dire “basta” alle discriminazioni nei
loro confronti.
Iscrizioni
L’iscrizione al convegno è gratuita per tutti i partecipanti. Per ragioni
organizzative l’iscrizione è obbligatoria e deve essere effettuata on line
presso il sito www.asgi.it a
partire dal 7 aprile fino al 7 giugno 2010.
Informazioni
Per ogni informazione ci si può rivolgere all’indirizzo:
condizionegiuridica.rom@unimib.it
Sul sito www.asgi.it sarà
aperta una apposita sezione recante documenti utili per il convegno.
Per raggiungere la sede del convegno:
Pernottamento
Sul sito www.asgi.it, nella
sezione relativa al convegno sono indicati alberghi e residenze universitarie
convenzionate per il convegno che possono essere contattate direttamente,
segnalando la partecipazione al convegno.
Crediti formativi
La partecipazione intera degli iscritti ad ogni giornata del Convegno sarà
accreditata ai fini della formazione professionale degli avvocati (8 crediti per
giornata) e degli assistenti sociali. E' stato chiesto l'accreditamento del
convegno all'Ordine degli assistenti sociali - Consiglio regionale della
Lombardia ai fini della formazione continua degli assistenti sociali e degli
assistenti sociali specialisti.
Gli studenti della Facoltà di Giurisprudenza iscritti al convegno potranno
ottenere i crediti alle condizioni previste dal regolamento della Facoltà.
Ai fini dell’attribuzione di crediti formativi sia da parte degli ordini
professionali, sia da parte dell’università è necessario che gli iscritti si
presentino ogni giorno alle ore 8,30. Si raccomanda la massima puntualità.
La realizzazione del convegno è resa possibile dal generoso contributo di:
Centro di Eccellenza Jean Monnet dell'Università degli Studi di Milano
Comitato Pari Opportunità dell’Università di Milano-Bicocca
Council of Europe
Fondazione Cariplo
Fondazione UnIdea
ODIHR (Office for Democratic Institutions and Human Rights - OSCE) Roma Contact
Point
Open Society Justice Initiative
Rettorato dell’Università degli Studi di Milano–Bicocca
UNAR
Comitato scientifico organizzatore
Paolo Bonetti, Dipartimento giuridico delle istituzioni nazionali ed europee
dell’Università degli studi di Milano-Bicocca, ASGI
Alessandro Simoni, Dipartimento di diritto comparato e penale, Università degli
studi di Firenze
Tommaso Vitale, Dipartimento di Sociologia e ricerca sociale dell’Università
degli studi di Milano-Bicocca
(per scaricare il
programma completo formato.pdf)
Di Fabrizio (del 03/04/2010 @ 09:44:12, in Europa, visitato 2385 volte)
Da
Hungarian_Roma
Reuters 29-3-2010 By Marton Dunai
OZD, Ungheria (Reuters) - Lo scenario è classico. L'economia ungherese è
in crisi, la sua vista minoranza rom è un facile capro espiatorio ed un partito
di estrema destra che protesta contro i "truffatori zingari" ed i "parassiti del
welfare" è previsto come il grande vincitore.
Se i sondaggi hanno ragione, il partito nazionalista Jobbik ha la possibilità
di diventare il secondo partito più grande dopo le elezioni dell'11 e 25 aprile,
negando al favorito Fidesz di centro-destra la possibilità di ottenere i due
terzi della maggioranza.
"Con la sua retorica ultrapopulista, lo Jobbik potrebbe influenzare le
politiche del prossimo governo," ha detto l'analista politico Andras Giro-Szasz. "Lo
Jobbik può limitare il mandato popolare del prossimo governo."
I Rom compongono tra il 5 e il 7% della popolazione ungherese e diffamarli si
è dimostrata la tattica di maggior successo di Jobbik da quando un crollo
economico di oltre il 6% l'anno scorso ha lasciato disoccupato un Ungherese su
10.
Le sue vittorie più grandi sono state in posti come Ozd, nel povero nord-est
ungherese, una città dell'acciaio piombata in tempi bui, dove sono stati
sconfitti i Socialisti che lì avevano un seggio da 16 anni.
E' cresciuta la disoccupazione
La disoccupazione a Ozd da anni è oltre il 20%, ed un terzo della popolazione
è rom. Jobbik (Movimento Per un'Ungheria Migliore) lì ha quasi battuto il Fidesz
nelle elezioni del 2009 per il Parlamento Europeo, e la sua popolarità da allora
è sempre cresciuta.
"Molti di noi sono stufi di come gli Zingari pensano dell'assistenza sociale
come modo di vita," dice Andras Kemacs - meccanico, 27 anni di Ozd - "Jobbik mi
ha impressionato per la sua apertura su ciò."
Jobbik ha anche capitalizzato il risentimento popolare contro l'elite
politica, incluso il Fidesz, che ritiene corrotta.
Ha demonizzato l'Unione Europea ed il Fondo Monetario Internazionale, che
insistevano su un doloroso taglio delle spese come condizione di risanamento
delle finanze pubbliche ungheresi.
E con un uso attento dei media, usando Internet per raggiungere i giovani -
incluso gli studenti delle superiori, ha sorpassato tutti gli altri partiti
eccetto il Fidesz.
I sondaggi mostrano che a livello nazionale lo Jobbik è vicino al 20% tra chi
ha deciso di votare. Questo lo porta spalla a spalla con i Socialisti al
governo, mentre il Fidesz ha circa il 60% delle proiezioni di voto.
Questi successi, monopolizzando il voto di destra e rubandone a sinistra, ha
eroso le possibilità del Fidesz di ottenere la maggioranza dei due terzi che
sarebbe quella piattaforma di una vasta riforma auspicata dagli economisti.
L'Ungheria per anni ha lottato per migliorare il suo gonfiato settore
governativo ed assestare la spesa pubblica. I tagli alla spesa hanno posto il
deficit sotto controllo, ma la maggior parte delle riforme strutturali di
settore ritardano.
La riforma chiave richiedente una maggioranza dei due terzi è la
razionalizzazione dei 3.200 governi locali, da cui dipendono scuole ed ospedali
e sono i maggiori percettori del budget statali.
Fidesz potrebbe anche provare una riforma del finanziamento al partito
notoriamente corrotto.
Decadimento e disperazione
Ad Ozd, i problemi che assalgono l'Ungheria, e specialmente i Rom, sono
terribilmente evidenti.
Dopo il 1989 il collasso del comunismo ha portato alla chiusura delle
acciaierie di Ozd, la principale fonte di lavoro, rigettando fuori dal mondo del
lavoro 14.000 persone. I Rom, manodopera non specializzata, sono stati i primi
ad essere tagliati fuori, la maggior parte non ha più lavorato da 20 anni.
Decadimento e disperazione nei villaggi del circondario ha portato migliaia
di persone a Ozd. Oggi, un terzo dei 39.000 residenti sono Rom, dice Lajos Berki, leader
del Consiglio Comunitario Zingaro.
"Circa 1.000 di noi hanno più o meno un lavoro regolare," dice Berki. "Il
resto vive con il welfare. Ci sono problemi, inutile negarlo. Qualche migliaio
di Zingari ha causato problemi reali."
La baraccopoli rom ai margini di Ozd, conosciuta come Hetes, ferve di
attività , ma nessun lavoro salariato. I ragazzi giocano a calcio fuori da case
in rovina, mentre gli adulti tagliano legna raccolta illegalmente o vagano senza
scopo.
"Non sono fissato col welfare," dice Gyula Budai, in piedi accanto all'unico
rubinetto funzionante che si dividono 500 Rom.
"Portateci via, dateci lavoro, e vedrete chi vuole lavorare e chi no."
Tensione prolungata
Il candidato di Ozd per il Fidesz, Gabor Riz, riconosce in un'intervista i
problemi, ma rifiuta di chiamarli "questione Rom".
"Non c'è ragione di temere un conflitto etnico Rom-Ungheresi," dice. "Ma
potrebbero esserci tensioni prolungate tra percettori di reddito e beneficiari
di welfare."
Però, il membro socialista di Ozd del parlamento, Istvan Toth, dice che i
politici hanno evitato la questione.
"Abbiamo percepito i problemi, ma pretendendo che potessero sparire se non e
parlavamo," dice alla Reuters. "Abbiamo solo cercato di dividere (i Rom) lungo
linee di partito, ed ora d'improvviso scopriamo che... Jobbik ha giocato la
carta Zingara."
Il candidato Jobbik di Ozd, Andras Kisgergely, non ha avuto problemi nel
riempire il più grande teatro della regione durante il suo rally.
"Per 500 anni, gli Zingari non sono stati capaci di adottare le norme
culturali per vivere in pace con la maggioranza," ha detto al pubblico.
"Nove criminali su 10 sono Zingari... Dobbiamo porvi un fine. Dobbiamo
aumentare la sicurezza pubblica, e creare lavoro. Farli lavorare. Dobbiamo
legare il benessere al lavoro della comunità ."
Gli 800 spettatori nella sala applaudivano entusiasti ad ogni punto.
Peter Borbas, 40 anni - impiegato in ufficio, era uno di loro.
"Infine, dobbiamo parlare del crimine zingaro," dice. "La gente ne avuto
abbastanza. Nessun metodo è troppo radicale per finirla col crimine zingaro."
(Editing by Krisztina Than and Kevin Liffey)
|