Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 26/03/2010 @ 09:49:35, in Italia, visitato 3377 volte)
Ricevo da Tommaso Vitale SABATO 27 MARZO 2010
dalle 16.00 alle 22.00
Cascina cuccagna
via Cuccagna 2/4 ang. via Muratori
Milano
Presentazione di una storia di costruzione e distruzione: la comunità Rom
rumena di Milano racconta un presente difficile e una quotidianità che è
continua ricerca di spazio nella città.
ROom for a day è un progetto speciale di Public Design Festival (13-18 aprile 2010)* ideato da
Patrick Hubman e Giulia Durante che parla dello stretto legame che intercorre fra l'utilizzo
consapevole dello spazio pubblico, l'attuale questione dei campi Rom e il diritto ad avere un'abitazione dignitosa.
L'elemento centrale del progetto è la costruzione di una baracca, come quelle osservate nei campi abusivi, ma collocata nel centro di Milano, in un posto visibile e di passaggio in cui non la si possa
ignorare come si fa di solito con queste tematiche.
PRESENTAZIONE SABATO 27 MARZO ROom for a day è una riflessione sulla condizione dei Rom che popolano la città di Milano,
attraverso un incontro con alcuni rappresentanti della comunità rumena milanese. Un pomeriggio
dedicato alla scoperta della cultura Rom, per cercare nuovi spazi di relazione, apertura e
integrazione, per conoscere la vita quotidiana della comunità rumena.
PROGRAMMA:
Dalle 16.00 alle 19.00
WORKSHOP-LA CULTURA ROM RUMENA
- Ore 16.00 Preparazione del pane (30 minuti)
- Ore 16.00 Arredamento (30 minuti)
- Ore 17.00 Preparazione di specialità rumene (60 minuti)
- Ore 17.00 Costruzione di un forno (60 minuti)
- Ore 17.00 Costruzione di una stufa (30 minuti)
- Ore 18.30 Lezione di danza e musica
Dalle 20.00 alle 22.00
Aperitivo con il cibo preparato durante il workshop accompagnato da musica gitana.
INFORMAZIONI
Il costo per partecipare ai workshop e all'aperitivo è di 15.00 euro.
Il costo per partecipare solo all'aperitivo e di 4 euro.
info@publicdesignfestival.org - 02 713 613
ROom for a day è un progetto sviluppato con esterni
e l'Università Bicocca di Milano.
UFFICIO STAMPA
Valentina Dalla Piazza media@esterni.org
- 02 713 613
*Public Design Festival Il festival dello spazio pubblico 13 18 aprile 2010 Via Vigevano, Piazzale Stazione Genova Festa di chiusura -Sabato 17 aprile, Hangar bicocca
www.publicdesignfestival.org una produzione
esterni
Di Sucar Drom (del 27/03/2010 @ 09:20:29, in blog, visitato 2232 volte)
Merano (BZ), inaugurazione della mostra "Porrajmos, altre tracce sul sentiero
per Auschwitz"
L'associazione Sinti nel Mondo e l'associazione Nevo Drom invitano
all'inaugurazione e presentazione della mostra fotografica/documentaria "Porrajmos, altre tracce sul sentiero per Auschwitz". L'evento si terrà lunedì 1
marzo 2010, alle ore 10.00, presso lo School Village di Merano "Liceo Carducci",
in via Karl Wolf. Durante la presentazione ci sarà una breve interpretazione del
compless...
Ciao Anna
Con molta tristezza annunciamo la scomparsa della dott.ssa Anna Ricci, storica
figura dell'Opera Nomadi di Milano e Nazionale che per tanti anni ha difeso le
comunità rom e sinte d...
Sciopero!
Stranieri non tanto dal punto di vista anagrafico, ma perché estranei al clima
di razzismo che avvelena l'Italia del presente. Autoctoni e immigrati, uniti
nella stessa battaglia di civiltà . http://www.primomarzo2010.it/...
Acerra (NA), i beni confiscati alla camorra vanno ai Rom e agli immigrati
Sta facendo discutere l'iniziativa del comune di Acerra, nel Napoletano, di
destinare due immobili confiscati alla camorra ai Rom e agli immigrati presenti
sul territorio. Si tratta di due fabbricati di 350 metri quadri, con i quali
l'amministrazione comunale cerca di dare un...
Milano, le ruspe abbattono le baracche ma non abbattono la solidarietà
Andavano a scuola con i loro figli. Ma hanno rischiato di abbandonarla dopo gli
sgomberi. Siamo entrati nelle case di mamme e maestre che li hanno ospitati e
adottati...
Elezioni regionali: in Lombardia manda una rom al Pirellone
Nata in Serbia nel 1976, laureatasi all'Accademia di Belgrado, E' venuta in
Italia, a Milano, nel 1999. Attrice di teatro, è stata interprete anche in
fiction televisive e film...
Yuri Del Bar: una cultura di pace e di gioia, io ci credo!
Io sono stato il primo Cittadino italiano, appartenente alla minoranza storica
linguistica dei Sinti lombardi, eletto in un Consiglio Comunale in Italia. Il
valore della mia elezione cinque anni fa ha avuto una ricaduta non solo su
Mantova ma su tutto il territorio nazio...
Elezioni: promuovi Dijana Pavlovic in Provincia di Milano
Stampa, condividi con tutti, promuovi la candidatura di Dijana Pavolovic in
Provincia di Milano per le elezioni regionali in Lombardia. Abbiamo bisogno del
tuo aiuto per mandare una rom al Pirellone...
Elezioni: promuovi Yuri Del Bar in Comune a Mantova
Stampa, condividi con tutti, promuovi la candidatura di Yuri Del Bar per le
elezioni comunali a Mantova. Abbiamo bisogno del tuo aiuto per mandare un Sinto
in Consiglio Comunale...
Di Fabrizio (del 27/03/2010 @ 09:43:53, in Europa, visitato 2486 volte)
Da
British_Roma
19/03/2010 - Abbracciare vecchie e nuove culture aiuterà l'Irlanda del Nord a
prosperare nel futuro, ha detto ieri agli studenti dell'Università dell'Ulster
l'Alto Commissario Canadese.
Il dottor Jim Wright era intervenuto come lettore della "Esperienza del
Canada sul Multiculturalismo" all'Istituto di Ricerche Politiche e Sociali
dell'Ulster (SPRI) nel campus di Jordanstown.
"L'Irlanda del Nord sta cambiando e per il meglio. Ma mentre stanno sparendo
i vecchi problemi, possono emergere nuove sfide," ha detto il dottor Wright.
"L'anno corso tutti noi abbiamo letto sul trattamento di una piccola comunità
Rom a Belfast (vedi
QUI ndr). C'è la preoccupazione che in alcune parti dell'Irlanda del
Nord quel razzismo possa diventare il nuovo settarismo. In un certo modo
bisognava aspettarselo. L'Irlanda del Nord è un paese con una storia recente e
senza collegamento con i nuovi immigrati - le Difficoltà hanno avuto il
sopravvento. Ma mentre l'Irlanda del Nord abbracciava la pace e cercava la
prosperità, diventava più attraente per gente di tutto il mondo che volevano
farne la loro casa. Mentre la gente dell'Irlanda del Nord ha preso una chiara
posizione contro il razzismo, possono esserci alcuni che si sentono incerti sui
nuovi arrivati. Creare una società coesiva, tollerante e multiculturale non
avviene in una notte, ma credo che l'esperienza canadese possa offrire
all'Irlanda del Nord alcuni punti di comprensione utili. Almeno cinque-sei
milioni della nostra popolazione sono nati fuori dal Canada ed ogni anno
accogliamo oltre 250.000 nuovi immigrati. Siamo sotto ogni punto di vista una
nazione di immigrati. Ma il Canada non pretende di essere perfetto. Siamo aperti
a riconoscere le nostre continue sfide ed abbiamo imparato molte lezioni, alcune
difficili, lungo la nostra strada. E siamo lieti ci condividere queste lezioni
con gli altri. In questo villaggio globale in cui viviamo oggi, c'è un movimento
crescente di gente attorno al mondo. Cercano opportunità di crescita per loro e
le loro famiglie. Ed i paesi e le società che sono aperte alle nuove idee e
talenti, avranno l'opportunità di prosperare ed essere competitivi."
Come laureato onorario dell'Università dell'Ulster, Jim Wright, la cui
famiglia è originaria di Warrenpoint, ha dal 1980 uno stretto interesse con
l'Irlanda del Nord. Per molti anni ha lavorato col Programma Marie Wilson Voyage of Hope
attraverso il ruolo del Canada nel Fondo Internazionale per l'Irlanda.
La dottoressa Susan Hodgett, Direttrice degli Studi Canadesi presso
l'Istituto di Ricerche Politiche e Sociali, ha detto:
"La democrazia multiculturale del Canada è uno dei principali argomenti di
studio di diversi ricercatori dell'università. Il dottor Wright ha parlato delle
tante sfide che il Canada ha dovuto affrontare negli anni. Se il Canada accoglie
circa 250.000 nuovi immigrati ogni anno, siamo curiosi di conoscere come hanno
gestito questo successo."
Il professore Bob Osborne, direttore dello SPRI, ha aggiunto:
"Come le istituzioni incaricate in Irlanda del Nord prendano uno sguardo più
fermo su come si possano abbattere le barriere tra le due comunità
etno-religiose ed assieme assicurare che i recenti immigrati divengano qui
pienamente integrati nella società, diventerà una questione importante.
Guardando a come le altre società hanno affrontato questioni simili, dovrebbe
permettere ai chi elabora le politiche di avere un vasto contesto in cui
sviluppare le loro idee e opzioni politiche. Lo SPRI è lieto di giocare il ruolo
di facilitatore nello scambio di idee tra politici ed accademici."
For further information, please contact:
Press Office, Department of Communication and Development
Tel: 028 9036 6178
Email: pressoffice@ulster.ac.uk
Di Fabrizio (del 28/03/2010 @ 09:01:56, in Europa, visitato 2293 volte)
Segnalazione di Gabriel Segura
LaOpinionDeMurcia.es
Il caso di Isabel Heredia è poco comune. Questa gitana di 28 anni da qualche
mese è segretaria all'immigrazione nell'esecutivo municipale del PSOE di Murcia,
e lei stessa riconosce che "non è abituale incontrare gitani in politica e
tantomeno donne". Senza dubbio, ha la politica nel sangue, dato che suo padre è
stato militante socialista per tutta la vita e "la mia famiglia è sempre stata
molto vicina al partito, per cui ho sempre prestato attenzione a questo
mondo".
Riguardo al Giorno contro il Razzismo, celebrato ieri, Heredia afferma che resta
ancora molto da fare e "ora con la crisi stanno crescendo le attitudini
xenofobe, perché la gente non ha lavoro e cerca qualcun altro a cui dar la colpa
della sua situazione". Riguardo ai gitani, [...] assicura che "anche se siamo in
Spagna da oltre seicento anni, continuiamo ad essere degli sconosciuti", tanto
da sottolineare che "la discriminazione viene sempre dal disconoscimento, dal
non sapere chi sono i nostri vicini".
Isabel Heredia dice di non aver mai avuto problemi per la sua etnia, né dentro
né fuori dalla politica, e qualifica come "gratificante" l'appoggio ottenuto
tanto dai suoi amici come dalla famiglia e dai compagni di partito. Inoltre,
sottolinea che "il governo sta impegnandosi per la conoscenza della cultura
gitana, per questo ha creato l'Istituto di Cultura Gitana ed il Consiglio
Statale del Popolo Gitano, misure molto positive".
Di Fabrizio (del 28/03/2010 @ 09:45:30, in Italia, visitato 2633 volte)
Ricevo da Nazzareno Guarnieri
li, 26 marzo 2010 - Se in pochi mesi
nella Regione Abruzzo si sono verificate tre gravissimi episodi di violenza, con
la morte di due persone ed una terza persona in pericolo di vita, per
responsabilità di giovani rom, la politica abruzzese, di centro di
destra di sinistra, ha il dovere di assumersi le proprie responsabilità
istituzionali e programmare POLITICHE CULTURALI E SOCIALI DI INTEGRAZIONE CON LA
MINORANZA ROM.
A nulla sono valse le
nostre denunce preventive e le proposte operative dei mesi scorsi, perchè quando
si tratta di Rom i pregiudizi e gli stereotipi della politica verso la minoranza
rom prevalgono sul rispetto di norme e principi, di diritti/doveri fondamentali,
e molti si dilettano ad accendere il fuoco con dichiarazioni
contraddistinte dalla fierezza dell'ignoranza e dall'arroganza del potere.
L'integrazione
culturale CON LA MINORANZA ETNICA ROM non si verifica per opera dello Sprito
Santo, ma si costruisce con specifiche attività sociali e culturali di
integrazione, che la politica HA IL DOVERE di attivare.
La scelta della
politica abruzzese di una strumentale indifferenza verso la problematica rom
riserva il disagio sulla quotidianità di tutti i cittadini, tale che la
responsabilità morale di queste violenze è da attribuire alla politica.
Il rifiuto ad
attivare strategie di interazione culturale per la minoranza rom è una
illegittimità e la politica, come tutti e prima di tutti, HA IL DOVERE DI
RISPETTARE le norme ed i principi.
La nostra
organizzazione RomSinti@ Politica, la Cooperativa Pralipè e la Federazione
romanì, organizzazione nazionale rappresentativa della popolazione rom e sinta,
sollecitano gli enti locali e le istituzioni Abruzzesi ad attivare con estrema
urgenza adeguati processi di integrazione culturale delle persone rom presenti
sul territorio Abruzzese.
Guarnieri Franco
Associazione RomSinti@ Politica
Guarnieri
Nazzareno Presidente Federazione romanì
Giulia Prestia
Cooperativa Pralipè
Di Fabrizio (del 29/03/2010 @ 09:14:45, in Italia, visitato 2245 volte)
Segnalazione di Marco Brazzoduro
Finalmente pubblicate le Linee guida di accesso ai campi ROM della Croce
Rossa Italiana, che hanno colmato un vuoto formativo ed informativo importante.
[...]
Vaticano, Caritas, Rom, volontari della CRI, gruppo Everyone hanno tutti
partecipato alla stesura di questo prezioso documento che va oltre la semplice
stesura di molteplici informative, ma rappresenta nel suo insieme e nella sua
essenza piu' profonda il primo vero tentativo di condividere a livello europeo
un "modus operandi" corretto che permetterà a molte persone di avvicinarsi al
popolo ROM per aiutarlo davvero.
[...]
Disponibile nell'area
DOCUMENTI
Di Fabrizio (del 29/03/2010 @ 09:23:06, in casa, visitato 2673 volte)
Da
Roma_Daily_News
23 marzo 2010 - SEVİM SONGÜN - ISTANBUL -
Hürriyet Daily News
Molti Rom che sono stati spostati negli appartamenti del quartiere di
Taşoluk forniti dall'Amministrazione dell'Edilizia di Massa (TOKİ),
sono ritornati nel loro quartiere originario e nei dintorni di Sulukule per
ragioni culturali e socio-economiche. Molti dicono che le spese per i [nuovi]
appartamenti sono oltre le loro capacità ed anche che lì la vita non è
sostenibile, perché preferiscono case col cortile da condividere con parenti e
vicini
I Rom vivono una vita nomade dopo le demolizioni a Sulukule
Secondo gli osservatori e le OnG, i membri della comunità rom di Istanbul
continuano a vivere come nomadi dopo la demolizione delle loro case, nonostante
i nuovi appartamenti offerti dal governo.
Dopo che le case dei Rom che vivevano nel quartiere Sulukule del distretto di
Fatih a Istanbul sono state distrutte, durante un progetto di trasformazione
urbana guidato dal comune di Fatih negli ultimi tre anni, agli affittuari è
stato permesso di spostarsi in appartamenti costruiti dall'Amministrazione
dell'Edilizia di Massa, o TOKİ, nel quartiere di Taşoluk, sempre a
Istanbul nel distretto di Gaziosmanpaşa.
L'iniziativa fa parte degli sforzi del governo per migliorare gli standard di
vita dei Rom in Turchia, ma i membri della comunità rom di Sulukule dicono di
soffrire ancora per i risultati delle demolizioni.
Spostarli non ha risolto i problemi
Spostare alcuni Rom a Taşoluk non ha fornito una soluzione, dato che molti
di loro hanno fatto ritorno a Sulukule soltanto qualche mese dopo, avendo
venduto i loro appartamenti.
"Abbiamo potuto rimanere lì [a Taşoluk] solo quattro mesi. Non era adatta
per noi," dice Faruk Say, un Rom ritornato a Sulukule. Dopo che la casa di Sulukule
che aveva in affitto con sua moglie e due bambini era stata demolita, Say aveva
scelto di spostarsi negli appartamenti TOKİ a Taşoluk. Dice che vivere
a Taşoluk era socio-economicamente difficile per loro.
"Lì per noi non c'era vita. Dopo le nove le strade sono buie. E' un quartiere
solitario," dice Say. "Le spese mensili del nostro appartamento erano superiori
a quel che potevamo permetterci."
"Dovremmo guadagnare 1.000 lire turche al mese per vivere negli appartamenti a Taşoluk.
Ci sono molte altre spese oltre all'affitto, per esempio il gas, l'elettricità e
le spese dell'appartamento," dice Say.
Quasi la metà è tornata
I Rom vivono e lavorano a Sulukule sia come musicisti che come venditori,
conducendo una vita a basso reddito ed anche i loro affitti sono bassi. Pero il
comune ribatte che ai Rom sono state fornite buone opportunità a Taşoluk.
"Erano tutti in affitto, ma avevano anche la possibilità di acquistare
l'appartamento, pagando 250 lire al mese," dice Mustafa Çiftçi, coordinatore di
progetto per il comune di Fatih.
Dopo 15 anni di pagamenti mensili, avrebbero potuto essere proprietari
dell'appartamento, dice Çiftçi, aggiungendo che tutti hanno ricevuto dal comune
100 lire come supporto. Però, Çiftçi deve concordare che quasi la metà dei 127
Rom mandati a Taşoluk hanno venduto o affittato l'appartamento e sono
tornati a Sulukule o nei quartieri circostanti.
Però secondo Hacer Foggo, della Piattaforma Sulukule, le cifre sono
inferiori. Dice che solo sei o sette famiglie sono rimaste a Taşoluk.
"La maggior parte ha venduto la sua casa a partire da 5.000 lire e sono tornati
nel loro vecchio quartiere. Ma ora si spostano come nomadi da una casa
all'altra, perché non possono pagare l'affitto," dice.
Foggo, che lavora presso l'Associazione Zero Discriminazione, ha raccontato a
Daily News che dovrebbero essere fatte ricerche a Sulukule per studiare i
bisogni dei locali, prima di far partire il progetto di trasformazione urbana.
"Dovrebbero essere esaminate le ragioni per cui i bambini non frequentavano la
scuola o i disabili non lasciavano le loro case, e prodotti progetti sociali per
migliorare la loro vita," ha detto.
Sevcan Küçükatasayar, 20 anni, ex affittuario a Taşoluk ritornato a
Sulukule, dice che non potevano vivere in un appartamento. "Avevamo l'abitudine
di vivere in una grande casa col giardino. Tutti i nostri parenti erano nello
stesso quartiere. Ma a Taşoluk, mio padre ha aperto una casa da te, ed ha
fatto bancarotta perché nessuno ci andava," dice.
Nel contempo, alcuni Rom dicono di essere felici a Taşoluk. "Quanti hanno
un lavoro stabile possono viverci," dice Şahin Kumralgil, che vive a Taşolukma
passa il tempo a Sulukule.
Secondo Şükrü Pündük, capo dell'Associazione Rom di Sulukule, molti dei Rom
tornati a Sulukule sono anche stanchi di parlare alla stampa ed hanno
perso la speranza di un futuro migliore.
Rimozione di una sentenza discriminatoria
Il deputato di Bursa Ali Koyuncu, del partito di governo Giustizia e Sviluppo (AKP)
ha anche preparato una proposta che chiede la rimozione di una sentenza con
connotazioni discriminatorie, riporta l'agenzia Anatolia news. La sentenza
recita: "Il Ministro degli Interni è responsabile della deportazione di zingari
e nomadi stranieri."
Di Fabrizio (del 30/03/2010 @ 08:59:27, in Regole, visitato 2397 volte)
In questi giorni si sono in corso nei vari campi rom della capitale i foto
segnalamenti degli abitanti.
I foto segnalamenti coinvolgono anche cittadini italiani, cittadini
comunitari e cittadini provvisti di validi titoli per il soggiorno. Per tanto,
essendo svolto in assenza di ogni reale esigenza di accertamento
dellidentità delle persone coinvolte, il fotosegnalemento da lei disposto si
presenta come un provvedimento discriminatorio e su base razziale in palese
violazione dei più fondamentali diritti della persona.
Per altro, il foto segnalamento si svolge nella cornice di un Regolamento da
lei stilato in qualità di Commissario Straordinario, contenente la stessa
impostazione discriminatoria come è stato denunciato da diverse autorità non
ultima lAlto Commissario per i Diritti Umani dellOnu.
Le chiediamo di voler rimuovere le disposizioni che impongono il foto
segnalamento e di ripristinare il pieno rispetto dei diritti allinterno dei
campi rom.
PRIMI FIRMATARI
Claudio Graziano responsabile immigrazione ARCI Roma
Giovanni Alfonsi Funzione Pubblica CGIL Roma Ovest
Elena Carulli delegata FP-CGIL
Luigi Nieri Assessore Bilancio Regione Lazio
Massimino Celoni SPI CGIL Roma Ovest
Saverio Nigro avvocato
Laura Liberto avvocata
Gabriella Telesca Avvocata
Eugenio Cicerchia
Giuseppe PANUCCIO
Serena Melandri
Patrizia Bonelli
Per aderire scrivere alla mail:
inforoma@arci.it
Claudio Graziano responsabile immigrazione ARCI di Roma tel
3356984279-0641734712
www.arciroma.it
La proposta di un corso di educazione alla cittadinanza nasce in un
particolare momento storico dove le persone vivono con difficoltà,
contraddizioni e resistenze la convivenza civile con gli altri.
Le conquiste raggiunte sul piano della legalità e dei principi costituzionali
sembrano ormai appartenere ad un passato, lontano non solo per collocazione
temporale, ma anche per percezione valoriale. Non si guarda più alla condizione
di cittadino e cittadina come esito di un percorso "faticosamente" intrapreso
dalla società per l'affermazione della democrazia anche nel nostro Paese, ma
più come dato scontato, acquisito, definito. Il percorso verso l'affermazione di
una convivenza all'insegna della democrazia e della civiltà non può mai
ritenersi concluso, richiede a tutti noi di essere costantemente alimentato,
riappropriato e rilanciato perché il principio di cittadinanza non si limiti ad
una parola, spesso scritta ed usata nel linguaggio corrente ma dal significato
volubile e non collettivamente costruito e condiviso. Altresì occorre assumere
con responsabilità le "fatiche" che la convivenza civile e democratica ci
presenta oggi. Appare quindi necessario interrogarsi sul valore e sul
significato delle parole che usiamo, parole che ancor prima di essere
pronunciate vanno ascoltate e comprese, partendo da noi stessi. Ed è dalle
parole che possiamo trovare la forza per generare possibilità di cambiamento. Se
ciò non accade corriamo il rischio di "brutalizzare" le esistenze di tutti,
oltre che cercare facili capri espiatori nei gruppi minoritari così come nei
singoli che vivono condizioni di grave marginalità sociale.
Gli obiettivi del corso sono: fornire un livello di conoscenze e competenze
necessarie per svolgere il ruolo di cittadini attivi nella società, rafforzare
il senso di appartenenza alla società civile, promuovere nei cittadini una
comprensione dei fenomeni di discriminazione e tutela delle minoranze culturali,
contribuire a mantenere vivo un interesse alle tematiche riguardanti
l'educazione alla cittadinanza. Il corso propone una metodologia attiva e
partecipativa che si articolerà con brevi introduzioni sull'argomento e
successivo sviluppo in lavori di gruppo ed esercitazioni. Coordinatori dei
gruppi: Roberto Cobelli (insegnante e supervisore presso Università Cattolica di
Brescia), Cleopatra Giazzoli (educatore e formatore presso Istituto Centrale di
formazione, Dipart. Giustizia Minorile di Castiglione delle Stiviere), Milena
Perani (insegnante e supervisore presso Università Cattolica di Brescia). Il
corso è rivolto ai cittadini nei loro diversi ruoli sociali e professionali:
educatori, insegnanti, animatori, studenti, pensionati. La presenza di diverse
fasce di età favorirà l'eventuale confronto intergenerazionale fra i
partecipanti. Le iscrizioni si ricevono entro il 6 aprile nei seguenti modi:
consegnando la scheda di iscrizione presso la Scuola dell'Infanzia, la Scuola
Primaria, la Scuola Secondaria di primo grado e la Parrocchia di Guidizzolo,
inviando una mail a:
roberto.cobelli@unicatt.it ,
telefonando a: 0376.819324; 347.5895061. Ai partecipanti che avranno seguito
tutti gli incontri verrà rilasciato un attestato di frequenza valido come
credito formativo da parte del Centro di Educazione degli Adulti di Castel
Goffredo. Propongono il corso le associazioni di Guidizzolo: Altrimondi e Pico
de Jaca , Centro di Educazione Degli Adulti di Castel Goffredo, Istituto
Centrale di Formazione di Castiglione delle Stiviere, Istituto di Cultura Sinta
di Mantova.
Programma
1 incontro: sabato 10 aprile 2010 ore 16-19
"Io e l'altro, il cittadino e lo straniero a partire da noi"
con don Paolo Gibelli, Giordano Cavallari, Caritas Diocesana, Mantova
2 incontro: sabato 17 aprile 2010 ore 16-19
"La cittadinanza: tra problemi, contraddizioni e possibilità di cambiamento"
con Elena Righetti, Istituto Paulo Freire, Milano
3 incontro: sabato 24 aprile 2010 ore 16-19
"Pratiche di cittadinanza nella scuola e nella società civile"
con Michele Gagliardo, settore formazione Gruppo Abele e Libera, Torino
4 incontro: sabato 8 maggio ore 16-19
"Pringiarasmi. Conosciamoci"
con Carlo Berini, Istituto di Cultura Sinta, Mantova
Martedì 6 aprile 2010 dalle 18.30 alle 22.00 circa
Tempio Valdese
Piazza Cavour, 32 - Roma
In occasione della GIORNATA MONDIALE DEI ROM (8 Aprile), il Circolo Gianni
Rodari, Arci Solidarietà, Associazione Thèm Romanò, Cooperativa Ermes,
Fabulafilm e la rivista Confronti (DIALOG-ARTI) presentano il 6 Aprile, in
anteprima assoluta, lopera etnosinfonica di Santino Spinelli dedicata alla
memoria della persecuzione nazifascista dei Rom e Sinti italiani. Il concerto
sarà accompagnato dalla proiezione del film documentario "Tzigari. Una
Storia Rom", (regia di Paolo Santoni, produzione Fabulafilm), il primo
documentario italiano dedicato alle vicende delle persecuzioni dei Rom e Sinti
italiani durante la seconda guerra mondiale.
Levento, che rientra allinterno del Progetto "La memoria della persecuzione
dei Rom e Sinti italiani" sostenuto dalla Comunità Europea allinterno del
Programma sulla cittadinanza attiva, avverrà sotto lAlto Patronato della
Presidenza della Repubblica.
L'evento su
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